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Martedì, 09 Settembre 2014 11:26

Il 10 settembre… la scuola va al museo

Il 10 settembre, presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, alla Certosa di Calci, si terrà un incontro tra Scuola e Museo per l'apertura del nuovo anno scolastico 2014-2015 che vede l'adesione di oltre 100 insegnanti.

L'attività educativa del Museo è ormai conosciuta dalle scuole del territorio e, come ricorda il direttore Roberto Barbuti, "i Servizi educativi rappresentano uno dei settori più dinamici del Museo e i risultati dell'ultimo anno scolastico lo dimostrano, con la partecipazione di oltre 17.000 studenti e la realizzazione di 765 attività".

L'incontro, oltre a presentare l'offerta educativa, per la prima volta darà voce agli insegnanti che negli anni hanno vissuto e sperimentato il Museo e le sue proposte. "Ciò che vogliamo valorizzare con il nostro incontro - sottolinea Angela Dini, referente dei Servizi educativi - è la creatività degli insegnanti, che partendo dal patrimonio del Museo e confrontandosi con gli operatori e i tecnici scientifici, hanno creato percorsi personalizzati rispondenti alla loro programmazione, andando quindi oltre l'offerta strutturata del Museo".

La giornata è articolata in due momenti: la mattina gli esperti del Museo illustreranno l'offerta didattica del Museo incluse le attività didattiche connesse alle mostre temporanee in programma prossimamente. A seguire saranno presentate alcune fra le esperienze più significative realizzate al Museo dagli insegnanti.

Nel pomeriggio, i professori Silvia Caravita e Paolo Guidoni, esperti di didattica della scuola, interverranno sull'importanza del rapporto fra scuola e Museo. Sarà inoltre dato spazio a proposte che derivano dalla collaborazione del Museo con il dipartimento di Scienze Agrarie, la Provincia di Pisa e il CUS Pisa.

Tutto il materiale relativo alla giornata sarà disponibile all'indirizzo http://www.msn.unipi.it/servizi-educativi/

Sono arrivati in 75 dal Brasile e in 14 da vari paesi del Sud America per frequentare i corsi dell'Università di Pisa, che li ha accolti con un Welcome Day al Polo Carmignani e una cena toscana alla mensa di via Martiri organizzata in collaborazione con il DSU. Sono gli studenti di "Scienza senza frontiere" e "Inclinados hacia America Latina", due progetti di internazionalizzazione dell'Ateneo che, giunti alla loro terza edizione, danno la possibilità ai ragazzi sudamericani di studiare a Pisa.

"Scienza senza frontiere" è un'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliani avviata nel 2011 che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani. Grazie a questo progetto, negli ultimi tre anni sono arrivati a Pisa oltre 300 studenti che, per un anno, hanno frequentato e frequenteranno i corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agraria, scienze naturali, fisica, matematica e farmacia dell'Ateneo pisano.

Da subito, gli studenti brasiliani del progetto "Scienza senza frontiere" frequenteranno corsi di lingua italiana presso il CLi, il Centro Linguistico d'Ateneo, che anche quest'anno li seguirà con corsi dedicati e esperti linguisti. 

"Inclinados hacia America Latina" è invece un progetto promosso direttamente dall'Università di Pisa che offre agli studenti latinoamericani che si iscrivono ad una laurea magistrale dell'Università di Pisa l'esenzione dalle tasse universitarie, un corso gratuito di italiano e altri servizi dedicati. Quest'anno sono attesi ben 21 ragazzi provenienti da Perù, Messico, Costarica, Argentina, Colombia, Venezuela, Honduras e Cile che andranno ad aggiungersi ai circa 10 che già da due anni stanno frequentando i corsi a Pisa.

Gli studenti sudamericani sono stati salutati anche dai ragazzi dell'ESN, l'Erasmus Student Network che, in una prospettiva sempre più internazionale, li ha accolti nella rete che riunisce i ragazzi stranieri che vengono a studiare a Pisa.

Il continuo incremento di studenti internazionali all'Università di Pisa è stato raggiunto grazie alle iniziative di internazionalizzazione che l'Ateneo ha promosso negli ultimi anni nei Paesi del Sud America in particolare, presentando e promuovendo l'offerta didattica e la ricerca in occasione di visite ufficiali e partecipazione a fiere internazionali. Per accogliere gli studenti stranieri in arrivo all'Università di Pisa, è stato istituito a Palazzo Vitelli un Welcome Office dedicato appositamente a loro, con uno spazio in cui i ragazzi possono trovare postazioni Internet, materiale informativo e assistenza da parte di personale madre lingua inglese, spagnolo, portoghese, cinese e araba dell'Ufficio Internazionale.

Martedì, 09 Settembre 2014 10:36

Campioni nello sport e nello studio

SportiviL'Università di Pisa ha festeggiato Martina Batini e Daniele Meucci, campioni dello sport che rappresentano degli esempi di come si possa coniugare attività sportiva ai massimi livelli e impegno negli studi. Gli atleti pisani, che quest'anno sono saliti alla ribalta internazionale per aver vinto rispettivamente l'argento individuale e l'oro a squadre ai Campionati mondiali di fioretto e l'oro nella maratona ai Campionati europei di atletica leggera, sono stati ricevuti a Palazzo alla Giornata dal rettore Massimo Augello e dal prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti. I due ragazzi erano accompagnati dai docenti che li seguono nel loro percorso universitario: Gionata Carmignani e Franco Failli per Martina Batini; Andrea Caiti e Francesco Di Corato per Daniele Meucci. All'incontro era inoltre presente il professor Ugo Boggi, illustre chirurgo dell'Ateneo e amico del neo campione europeo di atletica.

 

La venticinquenne Martina Batini sta concludendo gli esami del corso di laurea magistrale in Ingegneria gestionale e da alcuni mesi ha avviato il progetto di tesi. Coordinata dal dottor Gionata Carmignani, sta lavorando alla definizione di un modello o linea guida gestionale per la progettazione e la creazione d'impresa, analizzando quali passi, metodi e strumenti di natura ingegneristica possono essere utilizzati per progettare un'azienda. La tesi, sviluppata insieme alla collega Sara Paolucci, costituirà un utile contributo alla prossima nascita di un esame sulla Progettazione e creazione d'impresa all'interno del corso di laurea magistrale in Ingegneria gestionale.


Sportivi 1

Anche il ventinovenne Daniele Meucci proviene dal settore ingegneristico. Dopo aver conseguito la laurea specialistica in Ingegneria dell'automazione, con una tesi dal titolo "Un algoritmo cooperativo per la stima di grandezze oceanografiche con una squadra di veicoli subacquei autonomi", sta ora completando il corso di dottorato in Ingegneria, programma Automatica, robotica e bioingegneria. In entrambi i corsi è stato seguito dal professor Andrea Caiti, all'interno di un gruppo di ricerca di cui fa parte il dottor Francesco Di Corato. In particolare, Daniele Meucci si occupa dello studio e definizione della intelligenza di bordo dei robot subacquei, affinché possano condurre senza supervisione dell'operatore umano missioni di monitoraggio ambientale, raccolta di dati oceanografici, ricerca archeologica, salvataggio e protezione. I metodi investigati prevedono che i robot non solo compiano la missione in autonomia, ma anche in squadra, cioè cooperando assieme e scambiandosi le informazioni, così da consentire a ciascun robot di adattare il proprio comportamento all'evoluzione della missione.

Le ricerche di Daniele Meucci rientrano nel progetto regionale "Thesaurus" (thesaurus.isti.cnr.it), di cui il Centro Piaggio dell'Università di Pisa è stato coordinatore, che vede la collaborazione della Scuola Normale, dell'Università di Firenze e dell'ISTI del CNR. Il progetto è orientato alla ricerca di siti archeologici nell'arcipelago toscano attraverso squadre di innovativi robot subacquei. Attualmente, il gruppo pisano di robotica marina sta partecipando al Progetto di ricerca di interesse nazionale denominato "Maris" (Marine Robotics for InterventionS).

 

Martina Batinimeucci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Quotidiano Nazionale
NazionePisa.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
PisaNews.net
GoNews.it
QuiNewsPisa.it 

 

brasiliani 2014Sono arrivati in 75 dal Brasile e in 14 da vari paesi del Sud America per frequentare i corsi dell'Università di Pisa, che li ha accolti con un 'Welcome Day' al Polo Carmignani e una cena toscana alla mensa di via Martiri organizzata in collaborazione con il DSU. Sono gli studenti di "Scienza senza frontiere" e "Inclinados hacia America Latina", due progetti di internazionalizzazione dell'Ateneo che, giunti alla loro terza edizione, danno la possibilità ai ragazzi sudamericani di studiare a Pisa.

Guarda la galleria di foto sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa. 

"Scienza senza frontiere" è un'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliani avviata nel 2011 che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani. Grazie a questo progetto, negli ultimi tre anni sono arrivati a Pisa oltre 300 studenti che, per un anno, hanno frequentato e frequenteranno i corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agraria, scienze naturali, fisica, matematica e farmacia dell'Ateneo pisano.

Da subito, gli studenti brasiliani del progetto "Scienza senza frontiere" frequenteranno corsi di lingua italiana presso il CLi, il Centro Linguistico d'Ateneo, che anche quest'anno li seguirà con corsi dedicati e esperti linguisti.
 

inclinados"Inclinados hacia America Latina" è invece un progetto promosso direttamente dall'Università di Pisa che offre agli studenti latinoamericani che si iscrivono ad una laurea magistrale dell'Università di Pisa l'esenzione dalle tasse universitarie, un corso gratuito di italiano e altri servizi dedicati. Quest'anno sono attesi ben 21 ragazzi provenienti da Perù, Messico, Costarica, Argentina, Colombia, Venezuela, Honduras e Cile che andranno ad aggiungersi ai circa 10 che già da due anni stanno frequentando i corsi a Pisa.

Gli studenti sudamericani sono stati salutati anche dai ragazzi dell'ESN, l'Erasmus Student Network che, in una prospettiva sempre più internazionale, li ha accolti nella rete che riunisce i ragazzi stranieri che vengono a studiare a Pisa.

Il continuo incremento di studenti internazionali all'Università di Pisa è stato raggiunto grazie alle iniziative di internazionalizzazione che l'Ateneo ha promosso negli ultimi anni nei Paesi del Sud America in particolare, presentando e promuovendo l'offerta didattica e la ricerca in occasione di visite ufficiali e partecipazione a fiere internazionali. Per accogliere gli studenti stranieri in arrivo all'Università di Pisa, è stato istituito a Palazzo Vitelli un Welcome Office dedicato appositamente a loro, con uno spazio in cui i ragazzi possono trovare postazioni Internet, materiale informativo e assistenza da parte di personale madre lingua inglese, spagnolo, portoghese, cinese e araba dell'Ufficio Internazionale.

Si terrà martedì 9 settembre, al Polo Carmignani di Piazza dei Cavalieri, la conferenza finale del progetto "European Entrepreneurs Campus" (http://www.eec-project.eu/en), finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma "Leonardo da Vinci". Il progetto, avviato nell'ottobre del 2012, vede coinvolte l'Università di Pisa, la Regione Toscana e l'agenzia formativa CEDIT - Centro diffusione imprenditoriale della Toscana, insieme a cinque istituzioni della Danimarca, della Polonia, della Repubblica Ceca e della Spagna. L'obiettivo è quello di trasferire metodologie educative innovative utilizzate da diversi anni dall'Università della Danimarca del Sud- IDEA, agli altri partner.

Queste metodologie riguardano in particolare due strumenti. Il primo, l'Innovation Camp, è un workshop che ha lo scopo di favorire la generazione di idee innovative per risolvere problemi concreti. I partecipanti al Camp sono guidati da facilitatori sia nella parte creativa che in quella di elaborazione di un modello di business, necessario per dare concretezza e sostenibilità all'idea generata. Per l'organizzazione, gestione e valutazione di questi Camp è stata redatta una Guida, che è a disposizione di tutti i soggetti interessati (http://www.eec-project.eu/it/guida-eu-camp-e-strumenti-idea-versione-italiana). Il secondo, il Business Model Creator, è uno strumento finalizzato ad aiutare chi ha un'idea di business. Il sistema è basato su una ruota che guida l'utente all'inserimento di tutte le informazioni necessarie per poter genere un Business Model. In modo molto semplice, l'utilizzatore è portato ad approfondire la propria idea e a riflettere su eventuali ulteriori sviluppi (http://idea-bmc.eu/).

Nell'ambito delle relazioni tra i partner del progetto, l'Università di Pisa ha presentato il programma "PhD plus. Creatività, innovazione, spirito imprenditoriale", il percorso formativo extracurriculare che mira ad arricchire i più alti livelli di formazione accademica con una serie di competenze rivolte alla diffusione dello spirito imprenditoriale, alla valorizzazione dei risultati della ricerca e alla creazione di impresa. A partire dal 2011, il corso vanta oltre 300 iscritti tra studenti, dottorandi e dottori di ricerca provenienti da tutti i dipartimenti, e ha dato origine a dieci aziende spin off dell'Università di Pisa.

Le istituzioni partner hanno già testato gli strumenti all'interno delle proprie organizzazioni e i risultati finali saranno illustrati durante la conferenza pisana. Il programma della mattinata è disponibile al seguente indirizzo: http://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/1523-educational-models-and-tools-to-foster-entrepreneurship. Per registrarsi è sufficiente compilare il form al seguente link: http://goo.gl/CvGvuB

 

 

La tracciabilità dei prodotti alimentari, dalle zone di produzione attraverso la filiera di distribuzione fino al consumatore, è attualmente una priorità nell'ambito della sicurezza alimentare ed è associata alla crescente domanda di qualità da parte dei consumatori stessi. Per la prima volta uno studio coordinato dal il professore Riccardo Petrini del Dipartimento di Scienze della Terra della Università di Pisa ha sperimentato un innovativo metodo di tracciabilità ai mosti ottenuti da vitigni di Glera di dieci aziende vitivinicole nell'area di produzione del Prosecco DOC del Veneto. I risultati della ricerca durata tre vendemmie consecutive, dal 2011 al 2013, sono stati appena pubblicati sulla rivista "Food Chemistry".

"Il nostro gruppo di ricerca – ha spiegato Riccardo Petrini – è stato il primo ad applicare sul campo la sistematica isotopica dello stronzio (Sr) al riconoscimento delle zone di produzione del Prosecco. L'elemento chimico Sr è affine al calcio nel sistema acqua-suolo-pianta, e l'analisi della distribuzione dei suoi isotopi, attraverso la misura delle loro abbondanze nei suoli, uva e prodotti della vinificazione, si è dimostrato un tracciante efficace ed innovativo per la definizione della zona di origine dei prodotti vitivinicoli in particolare ed agroalimentari in generale".

Il progetto per la tutela e la valorizzazione del vino Prosecco nell'area DOC Veneto coordinato dall'Ateneo pisano è stato finanziato da Veneto Agricoltura in collaborazione con un consorzio di dieci aziende produttrici della zona del Prosecco Doc del Veneto. Il team di esperti che hanno lavorato alla ricerca sono stati il dottor Luigi Sansone del Centro di Ricerca per la Viticoltura (CRA-VIT) di Conegliano per la parte di selezione delle vendemmie e per il contesto agronomico, la dottoressa Francesca Slejko dell'Università di Trieste per le metodologie analitiche, e la dottoressa Antonella Buccianti dell'Università di Firenze per la trattazione statistica dei dati.

"Nell'ambito della commercializzazione di prodotti enologici, la domanda di mercato per il Prosecco è in progressivo e costante aumento a livello internazionale, con un consumo superiore a un miliardo di bottiglie vendute negli ultimi dieci anni - ha concluso Riccardo Petrini – dunque la sua tracciabilità ha particolare rilevanza poiché la certificazione della zona geografica di provenienza è tra i principali parametri che ne determinano il valore".

È un testo quasi del tutto sconosciuto e anche sul suo autore si hanno pochissime notizie. Si tratta del "Diálogo de amor" di Damasio de Frías, poeta e umanista di Valladolid, libro che si conserva manoscritto presso la Biblioteca Nazionale di Madrid e in un'edizione a stampa del 1593 subito messa all'indice dalla Chiesa. Selena Simonatti, ricercatrice del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa e fra i fondatori del neonato Centro di Studi Rinascimentali Italo-iberici di Barcellona, è una delle pochissime studiose ad essersi confrontata con questa opera. La sua ricerca, presentata al convegno internazionale «Decir el deseo» / «Dire il desiderio» svoltosi a Barcellona 2013, è ora pubblicata insieme agli altri interventi del simposio nella sezione monografica dell'ultimo numero della "Rivista di Filologia e Letterature Ispaniche". Il dialogo di Damasio de Frías studiato da Selena Simonatti racconta il corteggiamento amoroso fra il magister amoris Dameo e la bella e sprezzante Dorida. L'opera si inserisce in una tradizione consolidata, ma segna tuttavia una svolta cruciale nelle retorica amorosa, mitigando la visione dell'amore puramente platonico con quella aristotelica, dove quindi, pur non negando l'anima, si inserisce nel discorso erotico anche il corpo.

"Nella voce del personaggio maschile – spiega Selena Simonatti– si fondono l'istanza neo-platonica e la visione aristotelica; nelle battute della donna si scorgono invece i segnali della tradizione lirica amorosa petrarchista e dei codici dell'amore cortese. Dórida li invoca per difendersi dalle istanze più eterodosse del suo corteggiatore e maestro, che sostiene l'unione indissolubile tra corpo e anima, negando le proprietà esclusivamente spirituali dell'amore, come quando afferma che 'voler godere soltanto dell'anima, senza far caso al corpo, è come mangiare la carne senza masticare'".

«L'amore ai tempi della Controriforma», questo il titolo del contributo di Selena Simonatti, sottolinea infine come l'ipotesi conciliatrice di Frías conservi le sembianze di un compromesso che consente di salvare il desiderio in tempi poco propizi a una sua libera proclamazione: il testo offre essenzialmente la proposta di 'disciplinare il desiderio' mediante lo strumento che la Chiesa tridentina metteva a disposizione per sacralizzare la carne, ovvero il matrimonio. L'opera dell'autore di Vallladolid rielabora proprio in questa chiave la tradizione letteraria del dialogo d'amore, di cui rappresenta, sul versante spagnolo, uno dei più elaborati (e sconosciuti) esempi di psicologia amorosa alle soglie dell'età barocca.

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