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Sono in crescita di quasi quattro punti percentuali le immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico dell'Università di Pisa. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo, i nuovi iscritti all'anno accademico 2013/2014 sono 8.199 contro i 7.915 registrati l'anno passato. La differenza è dunque di 284 immatricolati, pari a circa il 3,6%.

L'aumento di immatricolazioni riguarda diverse aree disciplinari e molti dipartimenti. In termini assoluti, i maggiori incrementi si registrano ai dipartimenti di Biologia, con 209 matricole in più rispetto allo scorso anno, di Filologia, letteratura e linguistica (+51) e di Civiltà e forme del sapere (+44) - a conferma dell'attrattività dei settori umanistici - oltre a quelli di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia e di Ingegneria dell'informazione (entrambi a +41).

In numeri assoluti, i dipartimenti con più immatricolati sono Economia e management con 1.094, Ingegneria civile e industriale (754), Civiltà e forme del sapere (691), Filologia, letteratura e linguistica (666) e Giurisprudenza (661).

I dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali, ancora provvisori, registrano invece una crescita di oltre sette punti percentuali, passando dalle 2.308 dell'anno scorso alle 2.472 del 2013/2014 (+164 e 7,1%).

In termini assoluti, il maggiore aumento è nei tre dipartimenti dell'area ingegneristica, con 108 nuovi iscritti in più rispetto allo scorso anno, pari al 20,1%. Risultati significativi sono anche nei settori scientifici di base (Fisica, Matematica e Chimica) e di Scienze della terra, in quelli umanistici e medici.

Per quanto riguarda i corsi magistrali, infine, i dipartimenti con più iscritti sono Economia e management (400), Filologia, letteratura e linguistica (284), Civiltà e forme del sapere (274) e Ingegneria civile e industriale (255).

In occasione dell'inizio della V edizione del master internazionale in Business Administration (MBA), uno dei pochi master in Italia interamente svolti in lingua inglese, il dipartimento di Economia e Management organizza il workshop "Entrepreneurship and Start-up in the International Context" che si terrà lunedì 20 gennaio 2014 alle ore 14.30 nell'Aula Magna del dipartimento in via Cosimo Ridolfi 10.

Il workshop tratta un tema di assoluta attualità: la creazione di nuove aziende attive in settori caratterizzati da alta innovazione scientifica e tecnologica. Tra i temi trattati vi sono l'imprenditorialità nei giovani ricercatori e la possibilità di proiettare le nuove aziende nei mercati internazionali.

Il workshop mostrerà testimonianze di aziende di successo già avviate da ricercatori e dottorandi dell'Università di Pisa, che hanno avviato nuove aziende dopo aver partecipato al programma PhD Plus dell'Ateneo e al corso di imprenditorialità PhD-Plus/MBA tenuto da docenti internazionali.

Un evento unico per incontrare punti di vista e culture differenti con 30 nuovi allievi provenienti da 19 paesi diversi (Albania, Armenia, Canada, Egitto, Colombia, Croazia, Georgia, Germania, Ghana, Giordania, Grecia, Iran, Italia, Kazakhstan, Panama, Spagna, Turchia, USA, Vietnam) e alla presenza di investitori.

Introdurranno l'evento il prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione, Paolo Ferragina, e il prorettore per la Comunicazione e la Promozione dell'internazionalizzazione, Marco Guidi.

Realizzare entro il 2014 un archivio digitale storico-comparativo completo del patrimonio toponomastico della Toscana. E' questo l'obiettivo del progetto "Studio sincronico e diacronico della toponomastica toscana e creazione di un archivio digitale con applicativi GIS" a cui sta lavorando il Leonardo IRTA, l'Istituto di Ricerca sul Territorio e l'Ambiente di cui fa parte anche l'Università di Pisa. La ricerca, coordinata a livello tecnico e scientifico dalla professoressa Giuliana Biagioli, presidente del Leonardo-IRTA, insieme al professor Fabio Lucchesi dell'Università di Firenze, complessivamente riguarda un'estensione territoriale di 22.994 kmq, ed ha un corpus toponomastico pari a 205.625 toponimi georeferiti. Al termine del lavoro, l'archivio consentirà di arricchire il patrimonio toponomastico toscano di circa il 45% di elementi persi nel tempo.

"Per ora, le analisi fatte hanno prodotto una serie di risultati estremamente interessanti, in vari campi – commenta Giuliana Biagioli - Ne diamo solo qualche esempio. L'attuale Val di Bonea, nel territorio di Montescudaio, deve il suo nome ad un toponimo di origine longobarda che si riferiva ad un bosco in cui passava una 'strada romea': era una diramazione della via Francigena, mai scoperta prima. I vari toponimi "Diaccio" e derivati, presenti in molte parti della Toscana, permettono invece di ricostruire le varie direzioni dei percorsi della transumanza in Toscana; 'diaccio' infatti era il termine usato per le aree di sosta e riposo degli animali, che infatti dormivano 'all'addiaccio'. Nel comune di Vecchiano compare poi la 'via del Folle', attualmente interpretata come la via in cui ha abitato un pazzo; grazie alle carte catastali ottocentesche è stato invece possibile individuare in questa zona un follo, ovvero una gualchiera. Questa via, infatti, è ancora oggi costeggiata da un rio su cui si trovano i resti di un mulino".

Il progetto biennale "Studio sincronico e diacronico della toponomastica toscana e creazione di un archivio digitale con applicativi GIS", avviato nel gennaio 2013, rientra nell'ambito delle attività di ricerca promosse dal CIST e co-finanziate dal SITA (Servizio Informativo Territoriale ed Ambientale), della Regione Toscana. I risultati saranno pubblicati in un e-book che conterrà gli approfondimenti interdisciplinari dei toponimi nel tempo e nello spazio. Il team che attualmente lavora alla ricerca è composto da Francesca Del Maestro, Valbona Flora, Nicola Gabellieri, Francesco Ghizzani, Massimiliano Grava, Mariano Gesualdi, Silvia Marini, Alessandra Martinelli, Giulio Tarchi e Massimo Tofanelli. Collaborano infine alla ricerca anche il dottore Matteo Paolini e i professori Gabriella Garzella, Paolo Macchia, Matteo Massarelli, Cristiana Torti e Denise Ulivieri.

Dopo il grande successo dell'iniziativa dello scorso anno, che invitava tutti a bere tè e mangiare pasticcini dopo aver nutrito lo spirito, il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa propone quest'anno un'altra esperienza divertente e formativa. Giovedì 16 gennaio, alle ore 16, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, in Largo Bruno Pontecorvo, si terrà il primo duello della serie "Guelfi contro Ghibellini" dove, a "colpi di scienza", si sfideranno ricercatori di Pisa e di Firenze. Protagonisti del primo appuntamento saranno Elena Bonaccorsi dell'Università di Pisa e Luca Bindi dell'Università di Firenze, che si sfideranno sul tema "Cristalli o... quasi". Il pubblico farà da arbitro e guiderà l'incontro. I ricercatori avranno a disposizione 30 minuti ciascuno e poi via libera alle domande a cui gli scienziati dovranno rispondere. L'evento, completamente gratuito, terminerà con un tè caldo. Gli altri tre duelli della serie si terranno nei mesi di febbraio, marzo e aprile.

Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo comunica che, relativamente agli impegni assunti nella riunione del 20 dicembre 2013 alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, e di quello dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, si è tenuto a Pisa un incontro operativo finalizzato a ripristinare i servizi della Biblioteca Universitaria di Pisa, dando inizio alle attività di consolidamento e di risanamento del Palazzo della Sapienza, così come risulta dall'approfondito studio realizzato dai tecnici dell'Università e del Ministero.

L'incontro, al quale hanno partecipato il Segretario Generale Antonia Pasqua Recchia, il Direttore regionale Isabella Lapi, il Rettore Massimo Mario Augello, il Responsabile dell'Ufficio protezione civile del Comune di Pisa, Luca Padroni, e rappresentanti e tecnici delle Amministrazioni coinvolte, è iniziato dopo un sopralluogo nel Palazzo della Sapienza e nella sede del San Matteo. Preliminarmente è stato definito che nell'ex convento del San Matteo si collocherà una definitiva sede distaccata della Biblioteca Universitaria, che ospiterà fondi omogenei selezionati dalla Direzione della Biblioteca, nella misura necessaria ad alleggerire i carichi della sede storica, secondo le prescrizioni dello studio tecnico. È stato inoltre definito che l'intero complesso del San Matteo sarà oggetto di riqualificazione e rilancio.

La prima fase delle attività consisterà nel trasferimento dal Palazzo della Sapienza alla sede del San Matteo dei volumi selezionati. Questa operazione precede l'intervento di redistribuzione dei libri all'interno della sede principale della Biblioteca nel Palazzo della Sapienza secondo un piano tecnico concordato con la soprintendenza e coerente con le prescrizioni tecniche. La sede di San Matteo potrà accogliere i volumi dalla seconda metà del mese di marzo prossimo. Conseguentemente nella sede principale della biblioteca si effettueranno gli interventi di miglioramento già individuati nello studio tecnico. È stato concordato anche lo sviluppo di un progetto complessivo di consolidamento, restauro e riqualificazione del Palazzo della Sapienza in piena sintonia e condivisione degli impegni e delle responsabilità fra le istituzioni.

Il progetto sarà elaborato nell'ambito di un più ampio accordo di collaborazione fra Ministero e Università per la valorizzazione dell'intero Palazzo - che tornerà ad ospitare le attività di Giurisprudenza e Scienze politiche - attraverso un percorso che individuerà le diverse azioni e le risorse economiche necessarie per la riapertura in sicurezza dell'edificio, sulla base di una nuova ordinanza del sindaco di Pisa.

Insieme ai colleghi statunitensi condurranno ricerche nelle varie aree scientifiche, lavorando a progetti con le finalità più diverse: dallo studio del modellamento delle rocce costiere, alla conservazione della biodiversità degli ecosistemi; da nuovi materiali di notevole interesse tecnologico, all'analisi del comportamento di costruzioni in muratura soggette ad azioni sismiche. Si è conclusa la valutazione dei progetti presentati in risposta alla seconda call dell'accordo MIT-UNIPI sottoscritto nel 2012, per promuovere nuove collaborazioni di ricerca tra l'Università di Pisa e il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Tra le undici proposte arrivate, sono stati selezionati e finanziati dall'Advisory Board quattro nuovi progetti, che vanno ad aggiungersi ai primi cinque già scelti lo scorso mese di luglio.

I vincitori sono Marta Pappalardo del dipartimento di Scienze della Terra, con il progetto "Assessing the effect of Biota on coastal Rock Surface", Lisandro Benedetti Cecchi del dipartimento di Biologia, "Critical Slowing Down and Early Warning Indicators of Regime Shifts", Valentina Domenici del dipartimento di Chimica, "Energy Storage Devices and Actuators based on Composites of Liquid Crystal Elastometers", 
e Riccardo Barsotti del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, "Mechanical Models for Masonry Walls under Seismic Action". I progetti saranno realizzati in collaborazione con un PI (Principal Investigator) del MIT e le attività si svolgeranno dal mese di gennaio 2014 al mese agosto 2015.

Per l'Ateneo pisano la collaborazione con il MIT è particolarmente rilevante per il prestigio di cui gode l'istituzione statunitense, universalmente riconosciuta ai vertici della ricerca scientifica. In Italia il MIT aveva all'attivo collaborazioni su progetti specifici solo con i Politecnici di Milano e Torino: Pisa è stata dunque la prima università generalista italiana a sottoscrivere una partnership di rilievo più ampio. La convenzione, di durata triennale, riguarderà tutte le aree scientifiche, con priorità ai settori dell'Energia, dell'ICT e delle Scienze della vita, che fanno diretto riferimento a tre dei distretti tecnologici toscani. Il progetto MIT-Unipi è infatti nato con l'obiettivo di sostenere in particolare la promozione di collaborazioni di ricerca tra i docenti del MIT e quelli dell'Università di Pisa su progetti aperti a tematiche nuove e avanzate.

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I progetti

Marta Pappalardo - "Assessing the effect of Biota on coastal Rock Surface"

Il progetto di ricerca si propone di indagare con un approccio quantitativo le interazioni fra quegli organismi marini, come mitili e balanidi, che vivono aderenti ai litorali rocciosi e i substrati ai quali essi si fissano. È noto infatti che la distribuzione di questi organismi varia in funzione delle modificazioni ambientali. La sfida scientifica consiste nel verificare in quale misura essi svolgano un ruolo nel modellamento delle rocce lungo costa e quindi se, in ultima analisi, le loro variazioni in risposta alle modificazioni ambientali abbiano un impatto sull'evoluzione a lungo termine dei paesaggi costieri. L'opportunità che offre questo progetto è quella di avvalersi delle sofisticate tecniche di misura delle proprietà meccaniche delle rocce che hanno messo a punto i ricercatori del dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del MIT, per ottenere indicazioni sui tassi di erosione delle rocce lungo costa. Comprendere i meccanismi attraverso i quali le forme del rilievo evolvono ha importanti implicazioni per la pianificazione degli interventi di protezione dei litorali e, in ultima analisi, per le politiche ambientali in aree costiere.

Lisandro Benedetti Cecchi - "Critical Slowing Down and Early Warning Indicators of Regime Shifts"

Il progetto valuta la possibilità di anticipare transizioni verso stati alternativi (regime shifts) in sistemi ecologici naturali mediante la sperimentazione sul campo. Vi è una crescente preoccupazione che la continua antropizzazione della biosfera possa innescare regime shifts in molti ecosistemi naturali, con conseguente perdita di biodiversità e di servizi. Recenti esperimenti con popolazioni di microorganismi hanno mostrato come sia possibile anticipare un regime shift in condizioni controllate di laboratorio. Lo studio si popone di estendere queste analisi a ecosistemi naturali, utilizzando i popolamenti ad alghe e invertebrati di coste rocciose come modello di studio. Sarà valutata l'ipotesi secondo cui la capacità di recupero del sistema da piccole perturbazioni dovrebbe diminuire lungo il gradiente di perturbazione dello strato algale arborescente (critical slowing down). L'esperimento permetterà inoltre di valutare se gli indicatori indiretti proposti per anticipare regime shifts, quali l'aumento di autocorrelazione e di varianza, si comportano come previsto dalla teoria in condizioni naturali. I risultati diranno se questi indicatori sono effettivamente utilizzabili per anticipare regime shifts in ecosistemi naturali con importanti implicazioni per la conservazione e la gestione ambientale.

Valentina Domenici - "Energy Storage Devices and Actuators based on Composites of Liquid Crystal Elastometers"

Il progetto riguarda alcuni materiali compositi di notevole interesse tecnologico costituiti da un film a doppio strato in cui la componente principale è data da un particolare tipo di materiale "soft" che è in grado di modificare la propria forma (allungarsi e accorciarsi) cambiando la temperatura: gli elastomeri liquido cristallini. Ricoprendo questi film con polimeri conduttori, strati sottili di metalli o di ossidi metallici è possibile osservare una variazione di forma, reversibile e controllata, applicando altri tipi di stimoli esterni, come i campi elettrici. Questi film a doppio strato quindi sono utilizzabili non solo come attuatori, ma anche come micro-dispositivi in grado di convertire varie forme di energia: termica, meccanica ed elettrica, ad esempio. Il progetto riguarda lo studio chimico-fisico dei meccanismi alla base del funzionamento di questi materiali a doppio strato, con particolare attenzione ai fenomeni all'interfaccia tra i due materiali. A questo scopo verranno combinate tecniche spettroscopiche (V. Domenici, UNIPI Pisa), tecniche elettrochimiche (Y. Shao-Horn, MIT Boston) e computazionali (A. Kolpak, MIT Boston).

Riccardo Barsotti - "Mechanical Models for Masonry Walls under Seismic Action"

Il progetto di ricerca, che sarà sviluppato da Riccardo Barsotti insieme a Stefano Bennati, docenti del dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa, e da John Ochsendorf, del dipartimento di Architettura del MIT di Boston, ha per oggetto le costruzioni in muratura, una tipologia costruttiva che costituisce la maggior parte del patrimonio architettonico nel territorio italiano ed europeo. Lo studio sarà affrontato con i metodi e gli strumenti teorici che sono propri della Meccanica dei solidi e delle strutture, in particolare quelli riconducibili all'analisi limite e ai modelli elastici non lineari delle strutture. L'attività di ricerca si articolerà in più fasi. In una prima fase si procederà allo studio del comportamento sotto carico e della capacità portante ultima dei singoli elementi strutturali presenti nelle costruzioni murarie, quali pannelli, volte o archi. L'ipotesi, già oggetto di numerosi altri studi precedenti, è che l'utilizzo di semplici modelli meccanici consenta una descrizione sommaria ma efficace del loro comportamento. In seguito, basandoci sui risultati ottenuti, si elaboreranno schemi più complessi, rivolti all'analisi di porzioni più ampie di un intero edificio in muratura. Infine, verranno esaminati casi studio ritenuti particolarmente significativi.

È stata inaugurata lunedì 13 gennaio 2014 la terza edizione del corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti", organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli. La lezione inaugurale è stata tenuta nella Sala dei Cavalieri dell'omonima Piazza, dal professor Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale, sul tema de "La tutela dei diritti inviolabili".

Il corso avrà durata di tre settimane, fino al 31 gennaio, con lezioni che saranno tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e sudamericani.

I 79 partecipanti provengono in larghissima misura da Paesi stranieri, soprattutto dell'America Latina, e in particolare dal Costarica, dal Brasile, dall'Argentina, dal Messico e da Panama.

Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il corso prevede lo studio di casi pratici connessi all'attualità costituzionale, attraverso l'analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti inviolabili. All'interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui i presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky, e il professor Pablo Perez Tremps, giudice dello spagnolo Tribunal Constitucional.

Mercoledì, 30 Luglio 2014 14:57

L’Università di Pisa ottiene l’ECTS Label

L'Università di Pisa ha ottenuto dalla Commissione europea l'ECTS Label, il marchio che certifica la corretta applicazione del Sistema europeo di trasferimento dei crediti (ECTS - European Credit Transfer System) in tutti i corsi di studio di primo e secondo livello. Per l'Ateneo pisano è un prestigioso riconoscimento che accredita l'istituzione come partner trasparente e affidabile nella cooperazione europea e internazionale. Quest'anno sono due in Italia le università ad aver ottenuto il marchio, Pisa e Perugia.

Per ottenere il marchio l'Università di Pisa ha dovuto rispettare alcuni criteri, tra cui la pubblicazione on line di un ECTS Course Catalogue interamente in inglese, con la descrizione dettagliata dei corsi di studio – dai corsi di laurea, ai dottorati, fino ai master – e informazioni sulle strutture e sui servizi.

«Desidero manifestare a tutti i presidenti dei corsi di laurea e ai docenti dell'Ateneo la mia riconoscenza per il fondamentale contributo dato per il raggiungimento di questo difficile traguardo – ha commentato la professoressa Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione - Il lavoro e l'impegno necessari per la sua realizzazione sono stati decisamente elevati ma, adesso, possiamo vantarci di un risultato importantissimo e concreto che ci inserisce nella lista degli Atenei accreditati in ambito europeo e internazionale. Sono veramente felice di vedere premiati così la fatica, la serietà e la cura con la quale ci siamo dedicati a questo progetto per buona parte dell'intero anno».

Lo studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa getta una nuova luce sull'interazione tra "coni" e "bastoncelli", ossia i fotorecettori della retina che servono per la visione diurna e notturna. La ricerca, che è stata appena pubblicato sulla rivista eLife edita dal premio Nobel 2013 per la fisiologia Randy Schekman, è stata realizzata da Sabrina Asteriti e Lorenzo Cangiano, del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, in collaborazione con Claudia Gargini del dipartimento di Farmacia.

"Abbiamo dimostrato – spiega Lorenzo Cangiano - che i piccoli "pori" che mettono in comunicazione diretta i "bastoncelli" e i "coni" determinano anche un trasferimento di funzionalità fra questi due tipi di cellule. La scoperta di questi meccanismi fisiologici potrà aiutare a curare alcune malattie dell'occhio come ad esempio la retinite pigmentosa, e più in generale le varie patologie che coinvolgono i fotorecettori, dal momento che gli stessi pori permettono il passaggio di molecole fondamentali per la funzione cellulare".

I bastoncelli ed i coni sono infatti due tipi di cellule fotosensibili che ci consentono di vedere in condizioni di luce molto diverse, dal sole di mezzogiorno al buio della notte. Nello specifico, i bastoncelli rispondono a luci deboli consentendo solo una visione in scala di grigi, i coni, invece, per funzionare hanno bisogno di una luce più intensa e ci permettono di distinguere i colori.

"Benché si sapesse già che i pori possono aprirsi o chiudersi al variare della luce ambientale, del ritmo sonno-veglia e di altri segnali biochimici, la loro importanza per la visione sinora non era ancora nota – ha aggiunto Lorenzo Cangiano – il nostro studio quindi, oltre ad aprire la strada per nuove cure, può aiutare a spiegare anche alcuni meccanismi del tutto naturali, come la capacità di vedere in condizioni di luce intermedia, come ad esempio al crepuscolo".

La rivista eLife che ha pubblicato l'articolo dei ricercatori pisani nasce da una joint venture di tre prestigiosi enti di finanziamento: la tedesca Max Planck Society, l'inglese Wellcome Trust e l'americano Howard Hughes Medical Institute. La nuova rivista si pone l'obiettivo di facilitare la disseminazione di scoperte importanti nelle scienze della vita attraverso un processo editoriale selettivo ma rapido e trasparente, offrendo a tutti la libera consultazione degli articoli.

Ben 18 interventi prescritti con carattere di urgenza, più diversi altri come misure di miglioramento sismico, da potersi programmare in un piano di lavori a più lungo termine. Sono queste le conclusioni cui è giunto lo studio sulla sicurezza statica e l'analisi della vulnerabilità sismica del Palazzo della Sapienza, presentate a Roma ai ministri per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray, e dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, alla presenza del rettore Massimo Augello, dell'assessore Dario Danti, della professoressa Chiara Frugoni e di dirigenti e funzionari del MIBACT e dell'Ateneo.

Le conclusioni dei due periti – il professor Walter Salvatore dell'Ateneo pisano e l'ingegner Paolo Iannelli del MIBACT – segnalano innanzitutto una serie di interventi necessari per far fronte a criticità "la cui risoluzione è da ritenersi urgente, in quanto più strettamente connesse alla pubblica incolumità", e dunque alla stessa sicurezza della struttura. Questi interventi riguardano le diverse parti dell'edificio, dai solai alle volte fino alla copertura del porticato, al sottotetto e alle stesse fondazioni del Palazzo.

Per quanto riguarda le misure urgenti nella zona che ospita la Biblioteca Universitaria, oltre a interventi specifici sulle scaffalature, la perizia indica in "oltre il 30% del totale (che ammonta a circa 10.000 metri lineari di scaffali attualmente presenti) il materiale librario da rimuovere", posto soprattutto al secondo livello dei soppalchi metallici e nelle zone centrali di alcune sale. In questi spazi si prescrive il divieto di apporre alcun nuovo carico. "Nelle sale destinate a deposito librario – continua lo studio – i carichi, dopo la suddetta rimozione, non potranno essere in alcun modo incrementati nel futuro; nel resto delle sale (ad esempio, sala lettura/ingresso, uffici e così via) il sovraccarico complessivo massimo non deve in ogni caso superare i 300 chilogrammi per metro quadrato".

Si sottolinea che durante l'incontro della scorsa settimana, le istituzioni coinvolte hanno preso atto che lo spostamento dei volumi della Biblioteca risulta prioritario e preliminare all'avvio dei lavori di messa in sicurezza e sistemazione dell'intero complesso della Sapienza.

Per quanto riguarda gli altri locali, la perizia prescrive di provvedere al consolidamento dei solai in alcune sale al primo e al secondo piano. In varie parti del Palazzo dovranno essere eseguite opere di consolidamento delle strutture: solai, sistemi di copertura, porticati, volte del loggiato e dell'Aula Magna Nuova e così via. Andrà inoltre predisposto un sistema di regimentazione e smaltimento delle acque piovane dal cortile ed effettuata una manutenzione straordinaria del manto di copertura e del sistema di raccolta delle stesse acque. Lo studio evidenzia infine la necessità di installare "un sistema di monitoraggio topografico per la misura dei movimenti delle diverse porzioni del corpo di fabbrica e il mantenimento del sistema di monitoraggio continuo del quadro fessurativo".

Nella riunione al MIBACT è stato inoltre concordato l'insediamento di una nuova Commissione tecnica per pianificare e portare a termine, entro il mese di maggio 2014, il completamento dei lavori di adeguamento strutturale e funzionale del compendio di San Matteo, sede aggiuntiva della Biblioteca Universitaria. Le ulteriori determinazioni e le necessarie risorse economiche per l'intero Palazzo della Sapienza saranno individuate dalle istituzioni interessate.

Le conclusioni dello studio sono consultabili sul sito dell'Università di Pisa, all'indirizzo http://www.unipi.it

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