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Mercoledì, 30 Ottobre 2013 15:31

«I giovani, il lavoro e il tempo libero»

Una ricerca sull'universo giovanile con al centro ragazzi e ragazze ritratti sul luogo di lavoro o nei momenti di svago, con le loro testimonianze e voci. Tutto accompagnato da un ricco inserto fotografico e un DVD con video e radiodocumentari. È questo il contenuto del libro I giovani, il lavoro e il tempo libero, un progetto di studio e ricerca promosso dalla Provincia di Pisa e condotto dal Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa e realizzato con il contributo del POR FSE 2007-2013 della Regione Toscana. Qui di seguito pubblichiamo il contributo di Sandra Lischi e Lorenzo Cuccu, docenti dell'Università di Pisa, che hanno seguito il progetto e curato la pubblicazione edita dalla Pisa University Press.


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Raccontare i giovani: una ricerca audio-visiva

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Un viaggio nell'universo giovanile attraverso volti, voci, racconti. È questa la sfida della ricerca promossa dalla Provincia di Pisa e affidata al Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università (confluito oggi nel nuovo Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere). Il progetto ha preso avvio nel 2009 e via via si è precisato nei contenuti e nelle metodologie attraverso una serie di riunioni che hanno visto impegnati gli assessorati della Provincia coinvolti, gli interlocutori universitari, il regista Daniele Segre (presente sul nostro territorio da qualche anno, con attività sia realizzative che formative).

L'idea, da subito, è stata quella di una ricerca che si affiancasse, certo, alle tante ricognizioni sul cosiddetto "universo giovanile", ma con uno sguardo diverso: mettendo al centro ragazzi e ragazze, ritraendoli sul luogo di lavoro o nei momenti di svago, raccogliendo le loro testimonianze e restituendone le voci, mettendone in scena situazioni e pensieri in una serie di racconti in prima persona. Fotografie, interviste audio e prototipi di radiodocumentari, video: ecco i prodotti realizzati, cui si aggiunge questo libro in cui si è deciso di inserire un DVD con i sei lavori audiovisivi e una selezione dalle moltissime foto realizzate.

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In seguito a pubblico bando si è creata una squadra di giovani ricercatori (Daniele Bonanni, Mattia Catarcioni, Daniele De Varti, Francesco Tassara) che con la guida e la supervisione di Daniele Segre hanno condotto la ricognizione. In particolare i quattro realizzatori audio-visivi hanno creato un gruppo di lavoro: coordinandosi fra loro e con periodiche riunioni e verifiche con Segre, hanno stabilito una serie di contatti, individuato alcuni interlocutori significativi, impostato le scelte di linguaggio e di rappresentazione. A questi ricercatori, che nel loro curriculum presentano una formazione universitaria specifica unita a competenze realizzative in campo audiovisivo, si sono aggiunte due ricercatrici, Andreina Di Brino e Teresa Soldani, anch'esse di provenienza universitaria e impegnate nel dottorato di ricerca: Teresa Soldani ha curato la parte finale dei lavori, cioè la post-produzione audio e video, nonché la sistemazione delle foto. Andreina Di Brino, intervenuta nella seconda fase della ricerca, ha curato la pubblicazione e la grafica. Ricordiamo che è stata fondamentale per lo sviluppo della ricerca la presenza di un laboratorio multimediale del Dipartimento di Storia delle Arti.

È significativo che questa ricerca sui giovani sia stata condotta da giovani: nella visione e nell'ascolto dei lavori prodotti si creano delle assonanze significative fra i percorsi di chi indagava e quelli degli "indagati"; il dialogo si è potuto condurre senza le frequenti diffidenze che caratterizzano le raccolte di informazioni, e questo non solo per la metodologia del regista coordinatore, ma anche per la giovane età dei rilevatori, che si ponevano su un piano di parità.

Quelli dei ricercatori, che abbiamo voluto segnalare in questo volume, sono percorsi di eccellenza, sia personali che universitari: eppure anche questi giovani così intraprendenti, creativi e istruiti, sono a loro volta "in attesa di occupazione". Il progetto ha voluto dare volto e voce a una serie di giovani "sommersi", ma anche offrire a questo gruppo di ricercatori l'opportunità di mettere a frutto formazione e competenze tecniche ed espressive: un'opportunità che è stata vissuta con serietà e con impegno, senza risparmio di energie e di idee, come attestano le testimonianze e i "diari" che abbiamo voluto pubblicare in questo volume, per intero o per estratti. La parte quantitativamente consistente della ricerca è stata quella fotografica: migliaia di scatti ridotti poi a centinaia di ritratti: giovani sui luoghi di lavoro, o di svago. Un quadro vivo e già di per sé "parlante": fierezza, divertimento, cruccio, interrogativi, timidezza, sfrontatezza, dialogo. Questa ricognizione ha consentito di consolidare e rendere viva la rete dei contatti sul territorio e di passare alle fasi successive. E ha consentito di trattare più ampiamente l'aspetto dello svago e del tempo libero.

 

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La raccolta delle testimonianze audio (che riportiamo in questo volume come testi assai significativi di realtà giovanili diverse) è stata oggetto di un interessante esperimento: i ricercatori infatti hanno elaborato una serie di prodotti che si presentano come mini-programmi di comunicazione sociale, pronti per una messa in onda radiofonica: prototipi di brevi "radiodocumentari" sulla condizione giovanile. Una veste quindi di immediata diffusione e fruibilità, anche via web. Infine, i video. Fase più impegnativa, che in un certo senso ha tirato le fila della ricerca visiva (le foto) audio (interviste, radiodocumentari). Sono sei i lavori realizzati (ma sarebbe meglio dire prescelti, dato che i ricercatori hanno realizzato varie esperienze all'interno delle quali si è deciso di dare priorità a queste).

Il tema più ampiamente trattato, fra quelli che danno il titolo alla ricerca, è stato quello del lavoro. Lavoro che manca, che quando c'è è inadeguato o mal pagato; lavoro che si cerca, che talvolta si cambia; lavoro sognato, lavoro come senso di utilità sociale e di indipendenza dalla famiglia; lavoro come possibilità di crearsi una vita propria e autonoma. In certi casi, la vita di questi giovani è così convulsa, fra mille lavoretti, che appare quasi offensivo parlare di tempo libero. In altri casi, il tempo libero è così sovrabbondante da divenire occasione di angoscia invece che di "svago". Perché il tempo libero ha senso in rapporto al tempo di lavoro. Lasciamo un'analisi più approfondita di queste tematiche ai testi, in questo volume, di Teresa Soldani, che ha curato l'edizione finale dei video, e di Irene Psaroudakis, che abbiamo coinvolto per uno sguardo competente, sociologico, su questa ricerca.

Nel frastuono e nel silenzio che circondano oggi "i giovani" queste testimonianze, che non sono narrazioni finzionali ma neanche testi accademici o riflessioni giornalistiche, si pongono come interrogativi, come occasioni di conoscenza viva, affettuosi, partecipi e problematici. Volti e voci, appunto, e racconti di vita. Abbiamo voluto, con un'accurata bibliografia, fornire comunque in questo volume una ricognizione critica, a partire da una serie di pubblicazioni edite e fornite dalla Provincia per la ricerca, arricchita da altri volumi e articoli usciti sull'argomento.

[...]

Il nostro augurio è che questi lavori e questi racconti così vivi, fatti da giovani coi giovani, possano ora intraprendere un viaggio nei luoghi più diversi e nei più diversi canali di informazione e comunicazione, in modo da attivare confronti, nuovi pensieri e soprattutto nuovi progetti.

Sandra Lischi e Lorenzo Cuccu 

alessandro lenciNegli archivi digitali delle pubbliche amministrazioni ci sono milioni e milioni di documenti. Come rintracciare le informazioni che servono per rispondere alle domande dei cittadini o per programmare al meglio le attività degli enti? La risposta è SEMPLICE ovvero "SEMantic instruments for PubLIc administrators and CitizEns", un progetto di durata biennale partito nel 2013 in linea con i principi dell'agenda digitale italiana.

SEMPLICE è stato finanziato con 1,2 milioni di euro dalla Regione Toscana. Partner scientifico dell'iniziativa è il Laboratorio di Linguistica Computazionale del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa che lavorerà insieme a tre aziende 01S srl, Seacom srl e Bnova Srl.

"In pratica SEMPLICE consentirà alle amministrazioni una gestione dei documenti molto più efficiente di quella attuale – ha spiegato Alessandro Lenci (foto), professore di linguistica dell'Ateneo pisano e direttore del Laboratorio di Linguistica Computazionale - Gli archivi potranno essere interrogati su base 'semantica', con un programma in grado di comprendere i significati delle parole nei testi. Questo grazie a sistemi di ontology learning text mining e classificazione dell'informazione non strutturata".

E intanto già alcuni comuni toscani si sono candidati per sperimentare SEMPLICE. In prima fila ci sono Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, San Sepolcro, Sesto Fiorentino e l'Unione dei Comuni della Valtiberina.

Ne hanno parlato:
LiveUniversity.it
GoNews.it
met - news dalle pubbliche amministrazioni della Toscana centrale
Il Tirreno - Pisa
PisaInformaFlash
Nove da Firenze

ingegneria pisaUn'intera giornata per festeggiare i 100 anni e la rinascita della Scuola d'Ingegneria a Pisa. Il 31 ottobre nell'aula magna "U. Dini" in largo Lucio Lazzarino i lavori cominceranno alle 9,30 e, dopo i saluti del rettore Massimo Augello, ci sarà l'intervento del neo Presidente della Scuola, professor Massimo Ceraolo. Nel pomeriggio, dalle 15.00, è prevista una tavola rotonda sulla formazione della figura professionale dell'ingegnere che sarà moderata dal direttore di Alma Laurea Andrea Cammelli e alla quale partecipano il presidente Oto Melara Carlo Alberto Iardella, il direttore generale Alenia Aermacchi Massimo Lucchesini, il direttore Motori e Elettronica Scuderia Ferrari Luca Marmorini, l'amministratore delegato Ansaldo Energia Giuseppe Zampini, il presidente CoPi (Conferenza per l'Ingegneria) Fabrizio Micari e il Presidente CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) Armando Zambrano.

"L'obiettivo della tavola rotonda – spiega il professor Luigi Lazzeri, coordinatore del comitato organizzatore dell'evento - è di approfondire il rapporto fra la figura dell'ingegnere e le nuove sfide del mercato del lavoro. E non è certo un caso che il compito della rinata Scuola di Ingegneria sarà di coordinare le attività didattiche dei tre dipartimenti nati dalla ex Facoltà di Ingegneria (Ingegneria civile e industriale, Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni e Ingegneria dell'informazione) e di quelli di Matematica e Fisica per garantire una solida formazione nelle scienze di base e una visione interdisciplinare, caratteristiche indispensabili per il moderno ingegnere".

Durante la giornata sarà inoltre possibile visitare la mostra "Storia e futuro degli studi ingegneristici: dal trattato agli e-book" allestita nei locali della Biblioteca, e la mostra relativa ad un secolo di Ingegneria che illustra la storia della "Scuola di Applicazione per gl'ingegneri", di cui fu promotore e primo direttore il professor Ulisse Dini, nata appunto cento anni fa, nel 1913. Consulta il programma in dettaglio della giornata.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno - Pisa
La Nazione - Pisa
Agipress
Controcampus
Nazione.it
PisaToday.it
GoNews.it

PisaNews.it
La Nazione - Pisa
Il Tirreno - Pisa

incontro Commissione FulbrightPer chi cerca un'opportunità di studio, ricerca o insegnamento negli Stati Uniti, arrivano le borse di studio Fulbright. Come ogni anno l'omonima Commissione, nata oltre sessanta anni fa per favorire gli scambi culturali tra diversi paesi, ha bandito circa 35 borse destinate a cittadini italiani interessati a vivere un'esperienza accademica nei campus americani. In particolare, per i laureati italiani sono disponibili fino a 15 borse per intraprendere percorsi di specializzazione post-laurea di master e PhD e, parallelamente, opportunità di ricerca e di insegnamento per profili junior e senior. Nei giorni scorsi, il programma di scambio è stato illustrato a studenti, laureati e docenti dell'Università di Pisa da Sandro Zinani (nella foto in basso a sinistra), educational advisor della Commissione Fulbright, che ha spiegato come candidarsi per i vari posti disponibili.

Nel caso di master e PhD, le borse riguardano tutti gli ambiti disciplinari fatta eccezione per l'ambito "business" e le specializzazioni in ambito medico, odontoiatrico e delle scienze veterinarie. I finanziamenti coprono fino a 38.000 dollari per la frequenza del primo anno accademico di corso negli USA. Per chi vuole fare domanda, le scadenze per le diverse competition scadono a dicembre e ad aprile, con diverse modalità di candidatura.

incontro Commissione FulbrightLe borse di studio per opportunità di ricerca si rivolgono invece ad assegnisti di ricerca, ricercatori confermati e professori associati interessati a svolgere soggiorni di ricerca di 6-9 mesi presso campus americani. I finanziamenti per la ricerca coprono tutti gli ambiti disciplinari a eccezione delle discipline cliniche dell'ambito medico, delle scienze veterinarie e delle scienze odontoiatriche. Il ricercatore, nel momento in cui presenta domanda di borsa di studio Fulbright, dovrà avere già concordato con un campus americano i termini del proprio soggiorno di ricerca.

Infine le opportunità di insegnamento si suddividono in opportunità per profili junior e senior. Nel primo caso tramite il concorso Fulbright FLTA vengono offerte borse di studio a giovani laureati, in possesso del titolo triennale e massimo 29 anni di età, interessati a ricoprire il ruolo di assistenti di lingua e cultura italiana per un anno accademico presso college statunitensi che richiedano teaching assistantships.

Nel secondo caso i destinatari sono docenti universitari di I e II fascia e ricercatori confermati con affidamento didattico per andare a svolgere brevi soggiorni di insegnamento nel solco degli Italian Studies presso le 5 università con cui la Commissione Fulbright ha accordi di partnership, ovvero Georgetown, Northwestern, Notre Dame, Chicago, Pittsburgh.

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.fulbright.it.

Venerdì, 25 Ottobre 2013 10:39

Avvisi di mobilità tra enti

rappresentanti consorzio pisano e avio aeroCieli Puliti: è già arrivato il prefinanziamento di 1,5 milioni di euro dall'Unione europea al consorzio pisano formato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI) dell'Università di Pisa e da due aziende del territorio, la società Catarsi Ing. Piero & C. di Fornacette e AM Testing. Il consorzio si è infatti recentemente aggiudicato il bando "Clean Sky" (finanziato complessivamente dall'UE con 2,1 milioni di euro) facendo così partire il progetto GeTFuTuRe.

Venerdì 25 ottobre alla Scuola di Ingegneria a Pisa si è svolta la prima riunione di tutti i partner del progetto insieme ai i rappresentanti di Avio Aero. L'obiettivo di GeTFuTuRe, coordinato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, è infatti quello di verificare le prestazioni di una innovativa trasmissione meccanica sviluppata da Avio Aero per un motore aeronautico di futura generazione, denominato Geared Turbo Fan, che promette vantaggi in termini di efficienza, di riduzione dei consumi e di emissione degli inquinanti.

Le attività principali che verranno svolte nei prossimi 20 mesi sono la progettazione e la realizzazione del banco, Geared TurboFan Test Rig, sul quale verrà provata la trasmissione meccanica sviluppata da Avio Aero, l'esecuzione di prove sperimentali ed infine l'analisi dei risultati ottenuti. Il DICI curerà l'adattamento della test facility, progetterà il banco Geared TurboFan Test Rig ed effettuerà l'analisi dei risultati delle prove; AM Testing supporterà il DICI nelle attività di progettazione e sarà responsabile del commissioning del sistema di prova e della conduzione dell'attività sperimentale, mentre la società Catarsi Ing. Piero & C. realizzerà e assemblerà il banco prova.

All'incontro di venerdì 25 sono intervenuti per l'Ateneo pisano i professori Roberto Barale, Prorettore per la Ricerca, Donato Aquaro, Direttore del DICI, Marco Beghini, coordinatore scientifico del progetto ed Enrico Manfredi, per oltre 30 anni docente di Costruzioni di Macchine. Gli altri interventi della giornata sono stati curati da Giuseppe Pagnano, Coordinating Project Officer di Clean Sky, e per Avio Aero da Franco Tortarolo, Head of Research & Technology Development, Alberto Demenego, Head of Mechanical Transmissions Innovation e Ubaldo Scardicchio, Engineering Integration Leader.

Ne hanno parlato:
La Nazione
Il Tirreno
Tirreno.it
GreenReport.it
Greenbiz.it

PisaInformaFlash.it
GoNews.it

mano robotica Il prossimo 27 ottobre, alle ore 15.00, presso l'Auditorium S. Salvatore, il Festival della Scienza di Genova darà uno sguardo al futuro con la mano robotica tutta italiana "Pisa-IIT SoftHand", sviluppata dal Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. La mano si presenta come una novità assoluta nel panorama degli arti robotici e delle protesi, perché combina in modo efficace robustezza e flessibilità, in un prodotto dal costo molto contenuto. La struttura è in materiale plastico ed è stata ottenuta attraverso tecnologie di costruzione additive, cioè tramite una stampa 3D, che ha permesso di conferire alla mano robotica un disegno innovativo.
 

mano robotica La mano è priva di ruote dentate ed è costituita da falangi che ruotano una sull'altra, come le articolazioni dell'uomo, e da tendini e legamenti collegati e controllati da un unico motore. "Il controllo da parte di un singolo motore, rende la mano robotica adatta a un semplice utilizzo come protesi senza richiedere lunghi tempi di apprendimento – afferma Antonio Bicchi, coordinatore del gruppo di Robotica del Centro di Ricerca "E. Piaggio" e Senior Scientist all'IIT di Genova - "L'ultima novità importante nel nostro progetto è che quel singolo motore può essere comandato direttamente dal muscolo del braccio del paziente, non solo nell'esecuzione del movimento, come per esempio prendere o lasciare un oggetto, ma anche nell'intensità della presa da realizzare".
 

Guarda il video della mano.

La mano robotica è collegata all'avambraccio tramite elettrodi che registrano l'attività elettrica di superficie (EMG) del muscolo, e il cui segnale è analizzato da un'interfaccia elettronica che comunica con il motore. Quando il braccio si muove per compiere un'azione, il segnale muscolare è interpretato dall'interfaccia che farà muovere le dita robotiche: se il muscolo si contrae, il motore della mano si aziona e la mano si chiude per prendere gli oggetti, se il muscolo viene rilasciato il motore si ferma e la mano si distende. Il nuovo disegno della Soft Hand permette di variare il grado di intensità della contrazione della mano.

mano robotica "Quando prendiamo una fragola o un sasso compiamo azioni simili ma diverse nella forza della presa", spiega Antonio Bicchi, "la nostra mano robotica è in grado di distinguere e di eseguire entrambi i movimenti: prese energiche per oggetti pesanti, oppure prese lievi per quelli più delicati. Stiamo lavorando perché l'interfaccia che interpreta i segnali elettrici dei muscoli possa essere incorporata globalmente nella struttura della mano".

L'obiettivo dei ricercatori del Centro di Ricerca "E.Piaggio" e dell'Istituto Italiano di Tecnologia è di realizzare un prototipo di Soft Hand che sia il più possibile simile a una mano umana, anche nella sensibilità delle superfici. "Una ulteriore linea di ricerca in corso – prosegue Bicchi – riguarda le sensazioni tattili che abbiamo quando tocchiamo gli oggetti, per esempio la ruvidità di una superficie. Nella mano robotica queste sensazioni sono restituite grazie a degli accelerometri posti sulla punta delle dita, che inviano ai muscoli dell'avambraccio delle vibrazioni, diverse a seconda della levigatezza della superficie toccata. Le vibrazioni sono le stesse che sentiremmo con i nostri polpastrelli fatti scorrere sopra gli oggetti; la nostra protesi le trasmetterà all'avambraccio" - conclude Bicchi.

La ricerca sulla mano robotica "Pisa-IIT SoftHand" è stata realizzata con i finanziamenti arrivati dalla Comunità Europea, con il progetto di Robotica Cognitiva "THE Hand Embodied" (Pisa) e con il grant ERC "SoftHands" (IIT). La collaborazione tra il Centro "E. Piaggio" di Pisa, tradizionale eccellenza nello studio della mano e del tatto, e l'IIT di Genova è stata resa possibile dal prestigioso premio assegnato dal Consiglio Europeo delle Ricerche ERC Grant SoftHands, che ha portato un finanziamento di 2,5 milioni di euro della Comunità Europea al gruppo guidato dal professor Antonio Bicchi.

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Le foto sono di Agnese Abrusci dell'Istituto Italiano di Tecnologia. 


Ne hanno parlato:
Secolo XIX
Repubblica.it
Corrierefiorentino.it
LeScienze.it 
Tirreno 
Corriere Mercantile
InToscana.it 
StampToscana.it
Controcampus.it 
PisaInformaFlash.it 
PisaNews.net 

 

10000 likeLa fan page "Università di Pisa - Pagina Ufficiale" ha superato in questi giorni i 10.000 "like" sul social network "Facebook". La pagina, inaugurata a febbraio 2012, è seguita soprattutto da utenti con un'età compresa tra i 18 e i 24 anni ed è stata fortemente voluta per i valorizzare il dialogo con tutta la comunità accademica, ma anche con le diverse realtà esterne, con un'attenzione privilegiata per il mondo giovanile. Gallerie fotografiche, video e articoli d'interesse per studenti e non solo arricchiscono la pagina, aggiornata ogni giorno con nuovi post.

L'Ateneo è presente anche sul microblogging Twitter con il nickname "@Unipisa" con quasi 5000 follower. Di recente, inoltre, la redazione Twitter è arricchita dal contributo di alcuni studenti che seguono gli eventi principali dell'Ateneo con live twitting.

L'Università di Pisa, inoltre, ha attivato su YouTube ben due canali: "VideoUNIPI" è il canale ufficiale, in cui sono pubblicati i video sulla vita universitaria, mentre il canale "RassegnaStampaSUP" è una sezione in cui sono raccolti i filmati della rassegna stampa tratti da Tg e trasmissioni che parlano dell'Ateneo e delle altre istituzioni del Sistema Universitario Pisano.

matricolandosi 2013Sono in crescita di quasi quattro punti percentuali le immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico dell'Università di Pisa. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo, alla data del 15 ottobre, i nuovi iscritti all'anno accademico 2013/2014 sono 7.677 contro i 7.394 registrati alla stessa data dell'anno passato. La differenza è dunque di 283 immatricolati, pari a circa il 3,8%.

L'aumento di immatricolazioni riguarda diverse aree disciplinari e molti dipartimenti. In termini assoluti, i maggiori incrementi si registrano ai dipartimenti di Biologia, con 209 matricole in più rispetto allo scorso anno, pari al 65%, Scienze politiche (+52 e 11,7%), Filologia, letteratura e linguistica (+52 e 8,9%) e Ingegneria dell'informazione (+43 e 7,4%). Particolarmente significativi sono poi i risultati dell'area medica - in particolare dei dipartimenti di Medicina clinica e sperimentale (+33 e 8,2%) e di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica (+20 e 16,7%) - di Civiltà e forme del sapere (+32 e 5,5%), Informatica (+25 e 12,6%) e Matematica (+13 e 12,3%).

In numeri assoluti, i dipartimenti con più immatricolati sono Economia e management con 1.028, Ingegneria civile e industriale (743), Filologia, letteratura e linguistica (634), Ingegneria dell'informazione (627), Giurisprudenza (618) e Civiltà e forme del sapere (615).
 

Studenti a matricolandosiSono perfettamente stabili, invece, i dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali, con l'identica cifra di 1.130 registrata al 15 ottobre dell'anno scorso e di quest'anno. In questo caso, i dipartimenti con più iscritti sono Economia e management (200), Filologia, letteratura e linguistica (127), Ingegneria civile e industriale (124), Civiltà e forme del sapere e Ingegneria dell'informazione, entrambi a quota 108.

Sono infine in aumento di oltre 13 punti percentuali gli immatricolati con cittadinanza straniera, con prevalenza di studenti che provengono dall'Albania, dalla Romania, dal Marocco, dalla Cina e dalla Russia, ma con significative presenze anche da paesi quali l'Iran e la Moldavia. Questi risultati sono stati raggiunti grazie all'impulso dato negli ultimi anni alle attività di internazionalizzazione e alla cooperazione con istituzioni internazionali, che hanno contribuito a promuovere il nostro Ateneo all'estero attirando studenti anche da Paesi extra-europei. 

I termini per immatricolarsi ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea a ciclo unico andranno avanti fino al 31 ottobre con il pagamento di una mora di 50 euro, fino al 2 dicembre con una mora di 100 euro e fino al 31 dicembre con una mora di 150 euro. Oltre il 31 dicembre 2013 non sarà più possibile immatricolarsi. Per i corsi di laurea magistrale la scadenza è fissata al 31 dicembre, senza pagamento di mora.

morrone_team

A project from Pisa University has been awarded an Advanced Grant from the European Research Council (ERC): Maria Concetta Morrone, Professor of Physiology at the university, has been granted funding of 2.5 million euros for the period 2014-2018 with a research project in the field of cognitive neuroscience. "Early cortical sensory plasticity and adaptability in human adults" is the title of the project, which aims to investigate the plasticity and the capacity for change of the adult brain through experimental studies carried out in a clinical environment and which concentrate in particular on visual properties.
 

roots of brain

The study will be carried out with the scientific collaboration of the Institute of Neuroscience of the CNR and will also involve the Stella Maris Foundation and their Imago 7 scanner. "Neuronal plasticity is an important mechanism for memory and cognition," explains Professor Morrone. "It has long been thought that sensory neural systems are plastic only during the so-called 'critical period', that is to say only capable of changing structure and function at an early age. With this project we will demonstrate that this capacity for change is also present in the adult brain and particularly for basic visual properties like ocular dominance."
 

logo ERCThe research team led by Maria Concetta Morrone, which also includes researchers from the Institute of Neuroscience of the CNR, Florence University, the Stella Maris Foundation, the Meyer Children's Hospital and Oxford University, has already investigated the high degree of plasticity in the adult visual cortex, paving the way for new and important applications in diagnostic and therapeutic fields and in particular in the treatment of children with amblyopia (or 'lazy eye'). In the course of the project funded by the ERC, the researchers will propose a series of experiments organized within different lines of research, the first of which will study the effects of brief periods of monocular deprivation on the reorganization of the visual cortex in adults, while another will analyze the clinical implications of monocular patching of children with amblyopia and the functional exploration of the visual cortex in newborns.

The research team is made up of numerous researchers from Tuscany who have worked with Maria Concetta Morrone for quite some time, such as Professor Giovanni Cioni, Dr. Michela Tosetti from the Stella Maris Foundation, Professor David Burr from Florence University (one of the first ERC grantees in Italy) and several young doctoral candidates and postdocs.

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