Engineering
ACAS3D opera nell'ambito del rilievo tridimensionale e della sua valorizzazione tramite workflow innovativi di elaborazione, fruizione e visualizzazione.
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Letomec opera nella progettazione e nell'analisi di componenti, sistemi e impianti meccanici e più specificamente nella scelta e nella validazione di soluzioni costruttive e dei materiali.
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QB Robotics opera nel settore della robotica collaborativa e produzione di dispositivi che implementano la tecnologia della soft-robotics come mani robotiche, attuatori VSA, KIT robotici e sistemi di presa per robot.
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SkyBox Engineering è una società di progettazione e consulenza, in cui lo spirito della ricerca si trasforma nella capacità di offrire strumenti di analisi innovativi, nei campi dell'ingegneria meccanica ed aerospaziale.
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Servizi di consulenza e supporto, con l’ausilio di applicativi software avanzati, per lo sviluppo di progetti proposti da aziende sia pubbliche che private operanti nel settore civile-industriale-architettonico-edilizia.
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Energy and Environment
L'azienda si occupa di consulenza, ricerca & sviluppo e formazione nel settore dei tappeti erbosi e della "precision farming"
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Seismix fornisce soluzioni innovative per il monitoraggio sismico, coprendo un intero spettro di servizi che va dalla progettazione delle infrastrutture di monitoraggio, all’analisi dei dati sismici in tempo reale e alla caratterizzazione della sismicità naturale e indotta.
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Bronzi antichi dello Yemen in restauro all’Università di Pisa
Oggetti in bronzo provenienti da collezioni di antichità sudarabiche saranno restaurati al dipartimento di Civiltà e forme del sapere grazie a un accordo tra l'Università di Pisa e il Museo militare di Sana, nello Yemen. I manufatti sono arrivati a Pisa in occasione di un incontro tra una delegazione di autorità yemenite e il gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Alessandra Avanzini, che si inquadra in una più ampia iniziativa di cooperazione intrapresa dall'Ateneo pisano e dal museo yemenita finanziata dal Ministero degli Affari Esteri. I bronzi verranno, nei prossimi mesi, restaurati dai tecnici del dipartimento e successivamente verranno esposti per la prima volta in Italia in una mostra appositamente allestita.
La collaborazione tra Università di Pisa e Yemen ha come obiettivi generali la promozione del Museo, la conservazione della sua collezione di antichità sudarabiche e la formazione scientifica e tecnologica del suo personale. Il Museo militare di Sana, infatti, è uno dei più prestigiosi e conosciuti musei dello Yemen. Ospitato in un edificio di epoca ottomana, il Museo custodisce un'importante collezione di antichità sudarabiche, risalenti alla cultura che fiorì in Arabia del sud dall'inizio del I millennio a.C. fino all'avvento dell'Islam, molte delle quali già in passato scelti per la mostra internazionale itinerante sulla civiltà antica dello Yemen.
In particolare, il nuovo accordo firmato dal Generale della difesa Yahya Abdulla bin Abdulla as-Saqladi, regola il prestito all'Università di Pisa della collezione di oggetti in bronzo iscritti del Museo. La delegazione yemenita, guidata dal direttore del Museo, il colonnello Abed Mohammed al-Thour, e di cui faceva parte anche il generale Ali Ghaleb Alharazi, ha accompagnato i manufatti in bronzo, che sono stati affidati al dipartimento.
Durante la visita della delegazione, sono state anche discusse e programmate le attività da svolgere nel prosieguo della collaborazione; sono stati inoltre organizzati incontri con studenti e ricercatori interessati alla cultura sudarabica, principalmente finalizzati allo studio autoptico dei reperti e delle loro iscrizioni.
La collaborazione tra il gruppo di ricerca pisano e il Museo è iniziata nel 2010 con il progetto CASIS, già finanziato dal MAE nell'ambito del Programma esecutivo di collaborazione scientifica e tecnologica con lo Yemen (anni 2006-2009); sospesa per gli avvenimenti politici e sociali dello Yemen, è ripresa all'inizio del 2013 grazie al progetto europeo ERC "Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions", di cui Alessandra Avanzini è coordinatore, e al supporto del Ministero degli Affari Esteri, Divisione generale per la promozione del Sistema Paese, Ufficio VI - Missioni archeologiche, antropologiche, etnologiche.
Guarda la galleria di immagini sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Intoscana.it
RepubblicaFirenze.it
NazionePisa.it
PisaInformaFlash.it
gonews.it
Al Polo Piagge il workshop “Quello che dovremmo cambiare nel sistema sanitario oggi”
Venerdì 5 luglio, nell'Aula magna del Polo Piagge in via Matteotti, a partire dalle ore 9.00, si terrà il workshop "Quello che dovremmo cambiare nel sistema sanitario oggi", una mattinata di studi organizzata nell'ambito del master in Management delle Aziende Sanitarie dell'Università di Pisa. Il convegno sarà introdotto da Luca Anselmi, docente dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, e da Rita Mariotti, anche lei docente dell'Ateneo pisano. Il workshop intende sollecitare studiosi, operatori ed esperti a un confronto aperto sulle tendenze di cambiamento nelle aziende sanitarie, soffermandosi su problematiche di attualità, emergenti dall'esame di alcune significative esperienze applicative.
La prospettiva di analisi che caratterizza il workshop assumerà una caratterizzazione interdisciplinare, che inquadrerà alcuni tra i più rilevanti aspetti del governo clinico, in un approccio teso all'integrazione tra le competenze e le esperienze medico-sanitarie, i modelli e gli strumenti manageriali. Ne deriverà un'articolazione in sessioni che affronteranno prassi e problematiche inerenti la mappatura e l'organizzazione dei processi, le misurazioni e i sistemi di auditing, riconducendo le differenti direttrici di cambiamento agli approcci emergenti nella gestione delle aziende sanitarie.
Entro il 28 settembre è possibile iscriversi alla X edizione del master in Management delle Aziende Sanitarie, corso strutturato in moduli formato weekend venerdì e sabato a settimane alterne. Il master si contraddistingue per una solida vocazione all'internazionalizzazione, che lo rende tra le realtà più aperte e sensibili alle esperienze maturate nei sistemi sanitari stranieri. Tra le principali collaborazioni internazionali con Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Spagna, appaiono di assoluto rilievo quelle con il Department of Healt Policy e il Center for Research in Medical Education and Healt Care del Jefferson Medical College of Thomas Jefferson University di Philadelphia (US) e il Laboratoire d'Economie et Gestion des Organisations de Santè dell'Università Dauphine di Parigi, i quali offrono la possibilità agli allievi di trascorrere un periodo di tirocinio nelle proprie strutture ospedaliere.
Nasce Welco, il citofono che sta in tasca
Collegare il citofono allo smartphone o al tablet per essere sempre in contatto con la propria abitazione o l'ufficio. Da questa idea nasce Welco, il citofono che sta in tasca, un dispositivo che è anche un'impresa start up creata da un giovanissimo team di cui fanno parte due studenti di Ingegneria gestionale dell'Università di Pisa, il 23enne Alessio Pace e il 27enne Leo Sculli.
A giugno, a pochi mesi dalla sua nascita, Welco ha già vinto un "grant d'impresa" di 25mila euro assegnato da Working Capital di Telecom Italia superando una selezione durissima: su 1.200 progetti presentati ne sono stati finanziati solo 15. Oltre alla borsa, Leo Sculli sarà a Milano da luglio e per tre mesi per partecipare a un percorso di accelerazione d'impresa che si svolgerà nella sede di dPixel, una società di venture capital specializzata nel supporto di iniziative imprenditoriali in ambito tecnologico.
"Welco ha già un prototipo dimostrativo e contiamo di commercializzarlo a marzo del 2014 – ha spiegato Leo Sculli - Il nostro obiettivo a breve termine, oltre ad affrontare aspetti di ricerca e sviluppo, si concentra sulla ricerca di potenziali investitori, in modo da poter portare avanti le implementazioni dell'hardware, del software e di App proprietarie e depositare i brevetti".
Welco ha debuttato alla Startup Weekend di Torino nel marzo 2013 e in quell'occasione si è formato il team che oltre ai due studenti pisani comprende altri cinque ragazzi, ingegneri ed economisti, fra i venti e i trent'anni: Francesco Medda, Marco Arrobbio, Gabriel Occhino, Guido Parissenti e Carlo Buccisano.
Giovani archeologi pisani e americani insieme per gli scavi a Badia Pozzeveri
Giovani archeologi pisani e americani di nuovo insieme per la campagna di scavi a Badia Pozzeveri nel Comune di Altopascio (LU). Grazie a un accordo tra l'Università di Pisa e la Ohio State University, l'area intorno all'antica chiesa abbaziale sarà utilizzata nel mese di luglio come scuola estiva di archeologia dagli studenti di antropologia e di archeologia provenienti da ben 17 università nordamericane, sotto l'egida del Department of Anthropology dell'Ohio State University, e dagli studenti del master in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense degli atenei di Pisa, Bologna e Milano. Il progetto di studio, varato in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha come obiettivo l'indagine archeologica estensiva dell'antica abbazia e in particolare lo studio e l'analisi dei resti umani sepolti nelle aree cimiteriali del monastero. Sul sito http://www.paleopatologia.it sarà possibile seguire il diario degli scavi.
Alla presentazione della Field school, che si è tenuta al rettorato dell'Università di Pisa, erano presenti Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione, Gino Fornaciari, direttore della divisione di Paleopatologia dell'Ateneo pisano e co-direttore della Field School, Giuseppe Vercellotti, Instructor della Field School per il Department of Anthropology della Ohio State University, , Maido Castiglioni, vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Maurizio Marchetti, sindaco del Comune di Altopascio, Nicola Fantozzi, assessore alla Cultura del Comune di Altopascio.
Il campione bioarcheologico recuperato permetterà di ricostruire malattie, stile di vita e caratteristiche fisiche della popolazione locale dal Medioevo fino al XIX secolo. Il cantiere di scavi prevede quest'anno la permanenza sul sito di 31 studenti americani, di 10 fra istruttori, supervisori e assistenti di ricerca italiani e americani e di 3 directors (Francesco Coschino, Antonio Fornaciari, Giuseppe Vercellotti), per un totale di 38 persone, per tutta la durata del mese di luglio 2013. Gli studenti saranno ospitati dal comune di Altopascio, grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
L'area di scavo di quest'anno sarà molto più estesa rispetto alla scorsa edizione. La campagna dello scorso anno aveva portato alla luce diverse fasi cimiteriali comprese tra l'XI e il XIX secolo, tra cui un'area destinata ai bambini risalente al XVIII secolo, nota in Toscana come "paradisino". Di particolare importanza è stato il ritrovamento di una fossa per la gettata delle campane risalente alla fine del XVIII secolo, in cui erano ancora ben visibili le impronte degli stampi per la fusione del bronzo.
Le nuove frontiere della robotica in un workshop internazionale a Ingegneria
Mercoledì 3 luglio, alle 11.30, nell'Aula Pacinotti di Ingegneria, si svolgerà "Natural Motion and Manipulation", la terza edizione del ciclo di workshop "New Frontiers of Robotics", che il Centro di ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa organizza ogni anno invitando scienziati di fama internazionale a presentare gli aspetti più avanzati della propria ricerca. Tema centrale dell'edizione 2013 è lo studio di robot in grado di compiere movimenti simili a quelli dell'essere umano e di cooperare con l'uomo nello svolgimento di diversi compiti, in modo sempre più naturale. I nuovi robot sono dotati di un "corpo" ispirato al sistema muscolo-scheletrico umano, imitandone anche il controllo, ed è questo design innovativo che li rende più efficienti e affidabili. Il programma di quest'anno prevede ospiti da Università di Stanford, Agenzia Aereospaziale Tedesca, Università di Berlino, Università di Siena e Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
Lo studio della relazione e connessione fisica uomo-robot ha permesso di aprire nuove strade per lo studio delle strutture che governano il movimento, con prospettive di applicazione in area medica, nella riabilitazione e nell'intrattenimento. Particolare attenzione verrà dedicata al ruolo della mano e del movimento della manipolazione umana, il cui studio richiede la comprensione profonda della complessa interazione tra mano, oggetto e ambiente.
Il workshop presenta i risultati delle ricerche condotte in ben cinque progetti europei che vedono coinvolto il Centro "E. Piaggio": THE Hand Embodied, SoftHands, WhereHap, RobLog e Saphari, ed è organizzato dal Centro "E.Piaggio" in collaborazione con la sezione Italiana della società di IEEE Robotica e Automazione (Italian Chapter of IEEE Robotics and Automation Society).
Il programma dettagliato della giornata è disponibile all'indirizzo http://www.centropiaggio.unipi.it/new-frontiers-robotics-2013.html. Il workshop potrà essere seguito in streaming dal canale YouTube del Centro "E. Piaggio" connettendosi al link http://www.youtube.com/centroepiaggio.
I Carmina Burana alla Certosa di Calci con i cori delle università di Pisa e di Ulm
Mercoledì 3 luglio, alle ore 21.30, il Coro dell’Università di Pisa si esibirà alla Certosa di Calci riproponendo al pubblico i Carmina Burana di Carl Orff, nell’occasione eseguiti insieme al Coro dell’Università di Ulm. Il concerto, che inaugurerà l’edizione 2013 del “Certosa Festival”, nasce dallo scambio culturale tra il Coro dell’Ateneo pisano (maestro Stefano Barandoni) e il Coro dell’Università di Ulm (maestro Albrecht Haupt) e l’esecuzione prevede una compagine di duecento coristi. L’ingresso è di 10 euro fino a esaurimento dei 250 posti a sedere e di 7 euro per i posti in piedi, che non potranno a loro volta superare le 200 unità. La vendita inizierà alla Certosa un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Hanno trovato casa i beagle affidati all'Università di Pisa dopo essere stati utilizzati a fini scientifici
Stanno bene e hanno trovato casa i 21 beagle che, nell'agosto dello scorso anno, sono stati affidati al dipartimento pisano di Scienze veterinarie per seguire un percorso di recupero dopo essere stati utilizzati a fini scientifici. Il progetto, frutto di un accordo tra l'Ateneo pisano e la casa farmaceutica che aveva impiegato i cani, si basa su una norma del 2001, che prescrive la riabilitazione degli animali da sperimentazione nei casi in cui le condizioni di salute degli stessi lo consentano.
L'accordo è stato promosso e coordinato dal ministero della Salute, che ha scelto l'Università di Pisa, in tutto il territorio nazionale, perché questo tipo di procedura è già stato avviato da anni sugli animali utilizzati nella ricerca biomedica dell'Ateneo. Al dipartimento di Scienze veterinarie, inoltre, è attivo un eccellente centro di medicina comportamentale, che ha reso possibile seguire lo sviluppo del programma con competenze altamente specializzate.
Durante quest'anno i 21 splendidi esemplari di beagle, di ambo i sessi e dell'età di circa due anni, sono stati ospitati nella struttura di accoglienza del dipartimento di Scienze veterinarie che si trova all'interno del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. In un contesto ricco di stimoli, i cani hanno seguito uno specifico programma di riabilitazione, sotto la cura dello staff di esperti comportamentali guidato dal professor Angelo Gazzano. Essendo cresciuti in laboratorio, infatti, gli animali non avevano avuto modo di interagire con l'ambiente esterno e con l'uomo. Alcuni di loro hanno manifestato da subito intraprendenza e apertura, altri si sono dimostrati più timorosi e diffidenti: nel complesso, comunque, tutti i beagle hanno dato nel tempo una risposta adeguata alle terapie applicate.
Parallelamente, sono state esaminate le numerose richieste di adozione pervenute dalla Toscana e da tutta Italia, tra le quali è stata effettuata un'attenta selezione. Le famiglie prescelte sono state quindi coinvolte nel programma di recupero, in modo da facilitare il progressivo inserimento degli animali.
Oltre che il dipartimento di Scienze veterinarie, diretto dalla professoressa Daniela Gianfaldoni, e il ministero della Salute, il progetto ha coinvolto nella parte organizzativa il Settore Ricerca dell'Ateneo pisano e in particolare la dottoressa Antonella Pochini.
A una dottoranda dell’Università di Pisa la borsa di studio “Amelia Earhart”
Amelia Earhart era un'aviatrice statunitense che negli anni Trenta del Novecento stabilì numerosi record di volo, diventando un simbolo dell'emancipazione femminile. Oggi l'organizzazione Zonta International, impegnata per migliorare le condizioni della donna nel mondo, bandisce 35 borse intitolate alla Earhart da assegnare a donne iscritte a corsi di dottorato in ingegneria o scienze aerospaziali, per favorire i loro studi in ambiti più tradizionalmente praticati dagli uomini. Tra le vincitrici di quest'anno, c'è anche una "ingegnera" dell'Università di Pisa, Daniela Pedrini, allieva del primo anno del corso di dottorato in Ingegneria spaziale, inserita nella graduatoria mondiale che comprende solamente atre due studentesse cittadine italiane, ma afferenti a università straniere. Alla giovane scienziata, 27 anni, originaria di Camporgiano (LU), andranno 10 mila dollari della borsa "Amelia Earhart", che potrà usare per realizzare il proprio programma di dottorato.
Daniela Pedrini si è laureata in Ingegneria aerospaziale lo scorso ottobre, con relatori i professori Mariano Andrenucci, Fabrizio Paganucci e Riccardo Albertoni. A novembre ha vinto il dottorato in Ingegneria e attualmente svolge la sua attività di ricerca presso la Alta spa, azienda spin off dell'Università di Pisa. Il suo programma di dottorato riguarda lo studio di catodi cavi per applicazioni su propulsori elettrici spaziali. Con la vincita della borsa "Amelia Earhart" va ad aggiungersi alle oltre 400 donne nel mondo che, dal 1941 ad oggi, hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento per meriti accademici e comprovata capacità di studio. Una cerimonia di premiazione sarà programmata dopo il mese di agosto 2013 nel distretto Zonta più vicino alla residenza.