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Si è svolta in rettorato, venerdì 17 febbraio, la cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030. I tre laureati – Lorenzo Rapone, Federico Tozzi e Andrea Vezzosi – sono stati accolti dalla prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, dal professor Marco Raugi, già presidente della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e dalla professoressa Giovanna Pizzanelli, membro della stessa Commissione. Oltre alla consegna simbolica di un attestato e di una borraccia griffata Unipi, a ognuno dei vincitori è stato assegnato un premio di 1.500 euro.

“Ci sembra importante – ha detto la professoressa Elisa Giuliani - che ci sia una nuova classe di studentesse e studenti che si concentri sul trovare soluzioni ai problemi complessi della sostenibilità. Nella vita reale, per risolvere questi problemi, sappiamo però che è necessario scardinare un sistema consolidato di pensiero, di relazioni e infrastrutture, che spesso impedisce alle buone idee sostenibili di trovare attuazione. Si spera che gli studenti che premiamo oggi e anche gli altri che sono impegnati su questi fronti ma che non abbiamo premiato, siano in grado di rivoltare il modello attuale e di proporre i cambiamenti radicali di cui abbiamo urgentemente bisogno per ridurre e forse anche in parte risolvere i problemi ambientali e sociali contemporanei.”

“Le tematiche relative agli Obiettivi dell’Agenda 2030 – ha commentato il professor Marco Raugi - afferiscono alla scienza, alla tecnologia, alla cultura, all'economia, alla giustizia, alla coesione sociale e allo sviluppo umano e si caratterizzano per una forte vocazione inter e multidisciplinare. Si tratta di argomenti oggetto dei corsi di studio attivati presso il nostro Ateneo e pertanto potenzialmente oggetto di tesi di laurea delle nostre studentesse e dei nostri studenti.”

“L'iniziativa – ha concluso la professoressa Giovanna Pizzanelli - è stata intrapresa durante il precedente mandato della Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo al fine di promuovere la cultura in tema di sostenibilità economica, ambientale e sociale all'interno della comunità accademica.”

Lorenzo Rapone, nato a Livorno nel 1997, è risultato vincitore per il macrosettore A, che comprende i settori culturali n.1 “Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche, Scienze della Terra” e n.4 “Ingegneria Civile e Architettura, Ingegneria Industriale e dell'informazione”. Laureato al corso magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura, con votazione di 110/110 e lode, ha discusso una tesi sullo studio di differenti sistemi avanzati da involucro edilizio per l’efficientamento energetico di edifici prefabbricati leggeri. Le soluzioni tecnologiche analizzate sono state quelle dei materiali a cambiamento di fase, pannelli isolanti sottovuoto, rivestimenti termocromici/elettrocromici di componenti di facciata opachi e trasparenti. Relatori sono stati i professori Francesco Leccese, del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, e Roel Loonen, del Dipartimento di Building Performance della Eindhoven University of Technology. Attualmente, il dottor Rapone sta svolgendo il dottorando di ricerca al Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino.

Federico Tozzi, nato a Pisa nel 1994, è risultato vincitore per il macrosettore B, che comprende i settori culturali n.2 “Scienze Chimiche, Scienze Biologiche, Scienze Agrarie e Scienze del Farmaco” e n.3 “Scienze Mediche e Scienze Veterinarie”. Si è laureato al corso magistrale di Chimica industriale, con votazione di 110/110, discutendo una tesi dal titolo “Catalisi e biocatalisi per la valorizzazione sinergica di biomasse lignocellulosiche in ottica di green chemistry”. Nel lavoro ha approfondito nuovi processi integrati di bioraffineria, basati sulla combinazione sinergica della catalisi chimica e della biocatalisi, volti alla produzione a basso impatto ambientale di diverse molecole di interesse industriale, tra cui monosaccaridi, oligosaccaridi, trigliceridi e biodiesel di nuova generazione. Relatrici sono state le professoresse Anna Maria Raspolli Galletti e Claudia Antonetti, del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale. La prima parte della ricerca del dottor Tozzi è stata oggetto di pubblicazione sulla rivista “ChemPlusChem”.

Andrea Vezzosi, nato a Bagno a Ripoli nel 1996, è risultato vincitore per il macrosettore C, che comprende i settori culturali n.5 “Scienze dell’Antichità, Filologico-Letterarie, Storico-Artistiche, Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche, Psicologiche” e n.6 “Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche e Sociali”. Si è laureato al corso magistrale di Strategia, management e controllo, con votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Le principali implicazioni delle emissioni di green bond: alcune realtà a confronto”. La ricerca ha avuto l’obiettivo di sviluppare un’analisi sulle principali implicazioni in un’ottica gestionale e strategica delle emissioni dello strumento del green bond portate avanti da società non finanziarie e, soprattutto, da gruppi appartenenti al comparto multiutility. Relatrice è stata la professoressa Paola Ferretti, docente del Dipartimento di Economia e Management.

Al via la rassegna cinematografica ad ingresso gratuito “Un altro Genere di cinema” organizzata dai Comitati Unici di Garanzia di Università di Pisa, Normale e Sant’Anna per promuovere lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere. Gli appuntamenti, in collaborazione con Laboratoria Femminismi e la Casa della Donna di Pisa, sono al cinema Arsenale a Pisa (Vicolo scaramucci, 2) ogni terzo martedì del mese alle 21, da febbraio a maggio. In tutto quattro film più dibattito su temi quali identità di genere, violenza di genere, libertà sessuale, aborto e reti di solidarietà.

Si comincia il 21 febbraio con “Tomboy” (84′, Francia, 2002) di Céline Sciamma. Gli altri appuntamenti sono il 21 marzo con “Sotto accusa” di Jonathan Kaplan (Stati Uniti, 1988); il 18 aprile con “L’événement – La scelta di Anne” di Audrey Diwan (Francia, 2021); e il 16 maggio con “She said” di Maria Schrader (Stati Uniti, 2022). Al termine delle proiezioni animeranno i dibattiti esponenti dei Comitati Unici di Garanzia dei tre atenei pisani e di varie associazioni, a cominciare il 21 febbraio con PinkRiot Arcigay Pisa, LGBTIQ+ Pisa e GenderLens e quindi per gli altri appuntamenti Casa della Donna Pisa, Obiezione Respinta, Consultorio AIED Pisa, Associazione Italiana per l’Educazione Demografica, Collettivo Amleta e Non Una Di Meno Pisa.


“La rassegna ‘Un altro Genere di cinema’ è stata fortemente voluta dai Comitati unici di garanzia dei tre atenei pisani – dice la professoressa Renata Pepicelli delegata del Rettore per Gender Studies and Equal Opportunities e coordinatrice dello Sportello – per discutere di temi quali identità, violenza, autodeterminazione, reti di solidarietà. L’idea alla base di questo percorso è quella di far conoscere le attività dello sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere e promuovere dentro i nostri atenei e fuori una cultura dell’uguaglianza e del rispetto delle differenze. In questa prospettiva il cinema diventa uno strumento per aprire spazi di riflessione e dibattito, e per rafforzare i legami dentro la comunità accademica e le relazioni con il territorio e le associazioni”.

“Con la rassegna ‘Un altro genere di cinema’ vogliamo richiamare l’attenzione sullo sportello interuniversitario contro la violenza di genere un importante servizio di recente offerto alle comunità che studiano e lavorano all’interno dei tre atenei pisani – dice la professoressa Federica Cengarle, delegata CUG Scuola Nomale - Il medium cinematografico ci è parso lo strumento più immediato e utile per suscitare un dibattito su questi temi delicati, che stanno affiorando in misura sempre più evidente nella nostra società proprio grazie ad iniziative analoghe allo sportello, iniziative di ascolto volte a combattere la paura e il senso di vergogna provati dalle vittime e ad offrire loro un concreto sostegno”.

“Il messaggio che vogliamo veicolare attraverso questa iniziativa è che la diffusione di una nuova cultura capace di contrastare qualsiasi forma di violenza di genere deve essere trasversale e capillare, la comunità accademica Pisana si sta impegnando per portare il dibattito fuori dalle aule universitarie e coinvolgere tutti gli attori della società civile che sono interessati dal fenomeno - dice la professoressa Francesca Capone, membro del CUG Sant’Anna con delega alle attività dello sportello - In particolare, è giusto sottolineare che il ruolo della componente studentesca dei nostri Atenei è stato e rimane indispensabile per garantire la crescita e la promozione dello sportello interuniversitario pisano; le nostre studentesse e i nostri studenti sono parte attiva del processo di crescita e di inclusione che stiamo portando avanti, con il supporto costante dei CUG e del Rettore, della Rettrice e del Direttore di UniPi, Sant’Anna e Normale”.

Anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia, lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere nato l’8 giugno scorso è a disposizione per chi studia, fa ricerca, insegna e lavora nei tre atenei pisani. Chiunque abbia subito atti di discriminazione e violenza di genere o comunque legati alla propria identità sessuale, anche in luoghi diversi da quelli universitari, potrà rivolgersi allo sportello. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 050 2215104 https://www.ateneipisa.it/sportello/

CUG_locandina.jpgAl via la rassegna cinematografica ad ingresso gratuito “Un altro Genere di cinema” organizzata dai Comitati Unici di Garanzia di Università di Pisa, Normale e Sant’Anna per promuovere lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere. Gli appuntamenti, in collaborazione con Laboratoria Femminismi e la Casa della Donna di Pisa, sono al cinema Arsenale a Pisa (Vicolo scaramucci, 2) ogni terzo martedì del mese alle 21, da febbraio a maggio. In tutto quattro film più dibattito su temi quali identità di genere, violenza di genere, libertà sessuale, aborto e reti di solidarietà.

Si comincia il 21 febbraio con “Tomboy” (84′, Francia, 2002) di Céline Sciamma. Gli altri appuntamenti sono il 21 marzo con “Sotto accusa” di Jonathan Kaplan (Stati Uniti, 1988); il 18 aprile con “L’événement – La scelta di Anne” di Audrey Diwan (Francia, 2021); e il 16 maggio con “She said” di Maria Schrader (Stati Uniti, 2022). Al termine delle proiezioni animeranno i dibattiti esponenti dei Comitati Unici di Garanzia dei tre atenei pisani e di varie associazioni, a cominciare il 21 febbraio con PinkRiot Arcigay Pisa, LGBTIQ+ Pisa e GenderLens e quindi per gli altri appuntamenti Casa della Donna Pisa, Obiezione Respinta, Consultorio AIED Pisa, Associazione Italiana per l’Educazione Demografica, Collettivo Amleta e Non Una Di Meno Pisa.


“La rassegna ‘Un altro Genere di cinema’ è stata fortemente voluta dai Comitati unici di garanzia dei tre atenei pisani – dice la professoressa Renata Pepicelli delegata del Rettore per Gender Studies and Equal Opportunities e coordinatrice dello Sportello – per discutere di temi quali identità, violenza, autodeterminazione, reti di solidarietà. L’idea alla base di questo percorso è quella di far conoscere le attività dello sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere e promuovere dentro i nostri atenei e fuori una cultura dell’uguaglianza e del rispetto delle differenze. In questa prospettiva il cinema diventa uno strumento per aprire spazi di riflessione e dibattito, e per rafforzare i legami dentro la comunità accademica e le relazioni con il territorio e le associazioni”.

“Con la rassegna ‘Un altro genere di cinema’ vogliamo richiamare l’attenzione sullo sportello interuniversitario contro la violenza di genere un importante servizio di recente offerto alle comunità che studiano e lavorano all’interno dei tre atenei pisani – dice la professoressa Federica Cengarle, delegata CUG Scuola Nomale - Il medium cinematografico ci è parso lo strumento più immediato e utile per suscitare un dibattito su questi temi delicati, che stanno affiorando in misura sempre più evidente nella nostra società proprio grazie ad iniziative analoghe allo sportello, iniziative di ascolto volte a combattere la paura e il senso di vergogna provati dalle vittime e ad offrire loro un concreto sostegno”.

“Il messaggio che vogliamo veicolare attraverso questa iniziativa è che la diffusione di una nuova cultura capace di contrastare qualsiasi forma di violenza di genere deve essere trasversale e capillare, la comunità accademica Pisana si sta impegnando per portare il dibattito fuori dalle aule universitarie e coinvolgere tutti gli attori della società civile che sono interessati dal fenomeno - dice la professoressa Francesca Capone, membro del CUG Sant’Anna con delega alle attività dello sportello - In particolare, è giusto sottolineare che il ruolo della componente studentesca dei nostri Atenei è stato e rimane indispensabile per garantire la crescita e la promozione dello sportello interuniversitario pisano; le nostre studentesse e i nostri studenti sono parte attiva del processo di crescita e di inclusione che stiamo portando avanti, con il supporto costante dei CUG e del Rettore, della Rettrice e del Direttore di UniPi, Sant’Anna e Normale”.

Anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia, lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere nato l’8 giugno scorso è a disposizione per chi studia, fa ricerca, insegna e lavora nei tre atenei pisani. Chiunque abbia subito atti di discriminazione e violenza di genere o comunque legati alla propria identità sessuale, anche in luoghi diversi da quelli universitari, potrà rivolgersi allo sportello. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 050 2215104 https://www.ateneipisa.it/sportello/

Si è svolta in rettorato, venerdì 17 febbraio, la cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030. I tre laureati – Lorenzo Rapone, Federico Tozzi e Andrea Vezzosi – sono stati accolti dalla prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, dal professor Marco Raugi, già presidente della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e dalla professoressa Giovanna Pizzanelli, membro della stessa Commissione. Oltre alla consegna simbolica di un attestato e di una borraccia griffata Unipi, a ognuno dei vincitori è stato assegnato un premio di 1.500 euro.

“Ci sembra importante – ha detto la professoressa Elisa Giuliani - che ci sia una nuova classe di studentesse e studenti che si concentri sul trovare soluzioni ai problemi complessi della sostenibilità. Nella vita reale, per risolvere questi problemi, sappiamo però che è necessario scardinare un sistema consolidato di pensiero, di relazioni e infrastrutture, che spesso impedisce alle buone idee sostenibili di trovare attuazione. Si spera che gli studenti che premiamo oggi e anche gli altri che sono impegnati su questi fronti ma che non abbiamo premiato, siano in grado di rivoltare il modello attuale e di proporre i cambiamenti radicali di cui abbiamo urgentemente bisogno per ridurre e forse anche in parte risolvere i problemi ambientali e sociali contemporanei.”

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Nella foto, da sinistra: Rapone, Tozzi, Pizzanelli, Vezzosi, Giuliani e Raugi.

“Le tematiche relative agli Obiettivi dell’Agenda 2030 – ha commentato il professor Marco Raugi - afferiscono alla scienza, alla tecnologia, alla cultura, all'economia, alla giustizia, alla coesione sociale e allo sviluppo umano e si caratterizzano per una forte vocazione inter e multidisciplinare. Si tratta di argomenti oggetto dei corsi di studio attivati presso il nostro Ateneo e pertanto potenzialmente oggetto di tesi di laurea delle nostre studentesse e dei nostri studenti.”

“L'iniziativa – ha concluso la professoressa Giovanna Pizzanelli - è stata intrapresa durante il precedente mandato della Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo al fine di promuovere la cultura in tema di sostenibilità economica, ambientale e sociale all'interno della comunità accademica.”

premiati2 sitoLorenzo Rapone, nato a Livorno nel 1997, è risultato vincitore per il macrosettore A, che comprende i settori culturali n.1 “Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche, Scienze della Terra” e n.4 “Ingegneria Civile e Architettura, Ingegneria Industriale e dell'informazione”. Laureato al corso magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura, con votazione di 110/110 e lode, ha discusso una tesi sullo studio di differenti sistemi avanzati da involucro edilizio per l’efficientamento energetico di edifici prefabbricati leggeri. Le soluzioni tecnologiche analizzate sono state quelle dei materiali a cambiamento di fase, pannelli isolanti sottovuoto, rivestimenti termocromici/elettrocromici di componenti di facciata opachi e trasparenti. Relatori sono stati i professori Francesco Leccese, del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, e Roel Loonen, del Dipartimento di Building Performance della Eindhoven University of Technology. Attualmente, il dottor Rapone sta svolgendo il dottorando di ricerca al Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino.

Federico Tozzi, nato a Pisa nel 1994, è risultato vincitore per il macrosettore B, che comprende i settori culturali n.2 “Scienze Chimiche, Scienze Biologiche, Scienze Agrarie e Scienze del Farmaco” e n.3 “Scienze Mediche e Scienze Veterinarie”. Si è laureato al corso magistrale di Chimica industriale, con votazione di 110/110, discutendo una tesi dal titolo “Catalisi e biocatalisi per la valorizzazione sinergica di biomasse lignocellulosiche in ottica di green chemistry”. Nel lavoro ha approfondito nuovi processi integrati di bioraffineria, basati sulla combinazione sinergica della catalisi chimica e della biocatalisi, volti alla produzione a basso impatto ambientale di diverse molecole di interesse industriale, tra cui monosaccaridi, oligosaccaridi, trigliceridi e biodiesel di nuova generazione. Relatrici sono state le professoresse Anna Maria Raspolli Galletti e Claudia Antonetti, del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale. La prima parte della ricerca del dottor Tozzi è stata oggetto di pubblicazione sulla rivista “ChemPlusChem”.

Andrea Vezzosi, nato a Bagno a Ripoli nel 1996, è risultato vincitore per il macrosettore C, che comprende i settori culturali n.5 “Scienze dell’Antichità, Filologico-Letterarie, Storico-Artistiche, Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche, Psicologiche” e n.6 “Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche e Sociali”. Si è laureato al corso magistrale di Strategia, management e controllo, con votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Le principali implicazioni delle emissioni di green bond: alcune realtà a confronto”. La ricerca ha avuto l’obiettivo di sviluppare un’analisi sulle principali implicazioni in un’ottica gestionale e strategica delle emissioni dello strumento del green bond portate avanti da società non finanziarie e, soprattutto, da gruppi appartenenti al comparto multiutility. Relatrice è stata la professoressa Paola Ferretti, docente del Dipartimento di Economia e Management.

Venerdì 17 febbraio, alle ore 12 in Sala dei Mappamondi del Rettorato, si terrà la breve cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

Alla premiazione interverranno la prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, la professoressa Giovanna Pizzanelli, rappresentante della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e il professor Marco Raugi, già presidente nella scorsa legislatura della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile. Saranno inoltre presenti i premiati.

Fornire strumenti e competenze a tutti gli studenti e le studentesse dell’Università di Pisa, indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. E’ questo l’obiettivo dei corsi trasversali, una iniziativa che l’Ateneo sta promuovendo a cominciare da tre temi: sostenibilità, studi di genere e imprenditorialità.
“All’Università come altrove si studia per discipline, ma è sempre più importante imparare ad attraversare gli steccati e a cercare percorsi, appunto, trasversali – dice il professore Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica dell’Ateneo – i temi scelti per questi primi corsi indicano poi una volontà precisa da parte dell’Università di leggere il presente e di coglierne la complessità”.

Si parte venerdì 17 febbraio con “L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile” curato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA). Saranno in tutto 12 lezioni su Teams tenute da docenti ed esperti dell’Ateneo per un totale di 3 CFU.
“Vogliamo introdurre studentesse e studenti al concetto di Sviluppo Sostenibile come articolato nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, spiega la professoressa Pizzanelli responsabile dell’iniziativa insieme alla professoressa Elisa Giuliani, presidente della CoSA e prorettrice per la Sostenibilità e l'agenda 2030.
“L’approccio – continua la professoressa Pizzanelli – è multidisciplinare e comprende la dimensione economica, ambientale e sociale dello sviluppo sostenibile per dare gli strumenti a sostegno di una ampia consapevolezza sul tema. Capire le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile significa conoscere il ruolo delle imprese, della tecnologia e delle istituzioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Il 28 febbraio partirà invece “Studi di genere e prospettive interdisciplinari” curato dalla professoressa Elettra Stradella: in tutto 18 lezioni per un totale di 6 CFU.
"Il corso rappresenta una delle azioni previste nel Gender Equality Plan dell’Ateneo - racconta la professoressa Stradella - tratteremo la dimensione sociologica e antropologica del genere, il rapporto tra diritto e genere nello scenario europeo, la costruzione degli stereotipi di genere e il loro impatto giuridico e socio-culturale, la storia delle donne e il riconoscimento dei diritti, anche in prospettiva intersezionale e guarderemo infine anche alle sfide di genere per la scienza e la medicina, con una riflessione sulla genderizzazione della ricerca scientifica, sul tema dell’introduzione di una prospettiva di genere nell’innovazione tecnologica, e sulla realizzazione di condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro in chiave di genere”.

“Start up e multidisciplinarietà: a road map” è infine il titolo del terzo corso in programma che partirà il prossimo anno accademico e di cui è responsabile il professore Corrado Priami, delegato del Rettore per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali.
“Il corso ha l’obiettivo di stimolare la curiosità di studentesse e studenti che vogliano avere un bagaglio di competenze e conoscenze per affrontare l’avventura di costruire una propria iniziativa imprenditoriale o che vogliano affrontare il percorso in azienda con una maggiore consapevolezza - spiega Priami – Il corso presenterà casi di insuccessi, da cui si impara più che dai successi, e ovviamente anche storie di successo mediante testimonianze e video. I partecipanti saranno chiamati a sperimentare attività legate all’imprenditorialità su situazioni realistiche costruendo team con componenti appartenenti a diversi corsi di laurea perché la multidisciplinarietà è la via per il futuro”.

 

Fornire strumenti e competenze a tutti gli studenti e le studentesse dell’Università di Pisa, indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. E’ questo l’obiettivo dei corsi trasversali, una iniziativa che l’Ateneo sta promuovendo a cominciare da tre temi: sostenibilità, studi di genere e imprenditorialità.
“All’Università come altrove si studia per discipline, ma è sempre più importante imparare ad attraversare gli steccati e a cercare percorsi, appunto, trasversali – dice il professore Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica dell’Ateneo – i temi scelti per questi primi corsi indicano poi una volontà precisa da parte dell’Università di leggere il presente e di coglierne la complessità”.

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Si parte venerdì 17 febbraio con “L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile” curato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA). Saranno in tutto 12 lezioni su Teams tenute da docenti ed esperti dell’Ateneo per un totale di 3 CFU.
“Vogliamo introdurre studentesse e studenti al concetto di Sviluppo Sostenibile come articolato nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, spiega la professoressa Pizzanelli responsabile dell’iniziativa insieme alla professoressa Elisa Giuliani, presidente della CoSA e prorettrice per la Sostenibilità e l'agenda 2030.
“L’approccio – continua la professoressa Pizzanelli – è multidisciplinare e comprende la dimensione economica, ambientale e sociale dello sviluppo sostenibile per dare gli strumenti a sostegno di una ampia consapevolezza sul tema. Capire le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile significa conoscere il ruolo delle imprese, della tecnologia e delle istituzioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Il 28 febbraio partirà invece “Studi di genere e prospettive interdisciplinari” curato dalla professoressa Elettra Stradella: in tutto 18 lezioni per un totale di 6 CFU.
"Il corso rappresenta una delle azioni previste nel Gender Equality Plan dell’Ateneo - racconta la professoressa Stradella - tratteremo la dimensione sociologica e antropologica del genere, il rapporto tra diritto e genere nello scenario europeo, la costruzione degli stereotipi di genere e il loro impatto giuridico e socio-culturale, la storia delle donne e il riconoscimento dei diritti, anche in prospettiva intersezionale e guarderemo infine anche alle sfide di genere per la scienza e la medicina, con una riflessione sulla genderizzazione della ricerca scientifica, sul tema dell’introduzione di una prospettiva di genere nell’innovazione tecnologica, e sulla realizzazione di condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro in chiave di genere”.

“Start up e multidisciplinarietà: a road map” è infine il titolo del terzo corso in programma che partirà il prossimo anno accademico e di cui è responsabile il professore Corrado Priami, delegato del Rettore per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali.
“Il corso ha l’obiettivo di stimolare la curiosità di studentesse e studenti che vogliano avere un bagaglio di competenze e conoscenze per affrontare l’avventura di costruire una propria iniziativa imprenditoriale o che vogliano affrontare il percorso in azienda con una maggiore consapevolezza - spiega Priami – Il corso presenterà casi di insuccessi, da cui si impara più che dai successi, e ovviamente anche storie di successo mediante testimonianze e video. I partecipanti saranno chiamati a sperimentare attività legate all’imprenditorialità su situazioni realistiche costruendo team con componenti appartenenti a diversi corsi di laurea perché la multidisciplinarietà è la via per il futuro”.

 

Sono più di 1.500 le studentesse e gli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado che nelle scorse settimane hanno partecipato ai corsi di orientamento dell’Università di Pisa. Articolati in tre moduli per una durata complessiva di 15 ore e realizzati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i corsi hanno l’obiettivo di favorire un passaggio dalla scuola all’università il più possibile consapevole.

I corsi erano divisi in tre moduli, due dei quali si sono svolti in eventi organizzati sul territorio, con iniziative al Polo Carmignani di Pisa, all’Accademia Navale di Livorno e presso il Complesso di San Francesco a Lucca, ed hanno visto coinvolte 35 scuole secondarie delle province di Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Grosseto. Questi moduli prevedevano un incontro informativo/esplorativo sul percorso degli studi universitari in generale e sulle opportunità offerte dall'Università di Pisa in particolare, e la presentazione delle sei aree scientifico-disciplinari dell’Ateneo pisano. Il terzo modulo, che si è svolto presso le varie sedi dipartimentali dell'Università di Pisa, prevedeva una serie di attività laboratoriali o seminariali, a scelta di ciascun studente e ciascuna studentessa, per andare incontro ai loro specifici interessi.

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Tra le ragazze e i ragazzi che hanno risposto al questionario di valutazione di ciascun evento è emerso che quasi metà del campione aveva assunto in precedenza solo informazioni non approfondite sui possibili percorsi universitari da intraprendere e che per più dell’85% gli incontri svolti si sono rivelati molto o abbastanza utili.

Marcucci1"L’orientamento in ingresso per gli studenti delle scuole secondarie superiori – ha commentato la professoressa Laura Elisa Marcucci (nella foto a lato), delegata per le Attività di orientamento - è un’attività sempre più importante per permettere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di fare una scelta consapevole, basata su informazioni chiare e corrette, non sul sentito dire, sul passaparola, su impressioni non sempre corrispondenti alla realtà. I corsi di orientamento che sono partiti in questi mesi sono una sfida, perché si tratta di un percorso che abbiamo dovuto costruire in pochissimo tempo, guidati da tre idee fondanti: prima di tutto è l'università che si muove verso i ragazzi e le ragazze e non viceversa. Ecco perché abbiamo portato l'orientamento universitario nelle scuole, o, almeno per il momento, verso le scuole, con eventi sul territorio di varie province. In secondo luogo, è importante che i ragazzi e le ragazze abbiano la visione più ampia possibile di tutte le opportunità che l’università può offrire, prima di scegliere. Da ultimo, è utilissimo che i ragazzi facciano una ‘prova’, cioè provino in prima persona cosa significa, per esempio, seguire una lezione di un particolare argomento o fare un’esperienza laboratoriale in un ambito di loro scelta. Il feedback davvero positivo raccolto alla fine di ciascun evento organizzato finora ci fa pensare che siamo sulla strada giusta, anche se ovviamente alcuni aspetti possono essere migliorati”.

“Per costruire questi corsi – ha aggiunto la professoressa Marcucci - è stata fondamentale la collaborazione dei delegati all’orientamento dei vari dipartimenti e l'impegno dei tanti colleghi e tante colleghe che si sono offerti di tenere lezioni aperte, seminari o esperienze di laboratori. Così come è stato essenziale il lavoro svolto sempre con grande dedizione e competenza dal personale tutto dell'Ufficio Orientamento. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento. Ovviamente non ci fermiamo: posso anticipare che, visto il riscontro positivo fin qui raccolto, ripeteremo in un prossimo futuro eventi di orientamento in territori più periferici. A lungo termine, vorrei rendere questi corsi un appuntamento regolare, direi quasi strutturale, per gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie almeno delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, prima della scelta del loro percorso post-diploma.”

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