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Il rettore e tutta la comunità accademica dell’Università di Pisa esprimono solidarietà alla popolazione che abita nella fascia di territorio al confine tra Turchia e Siria, duramente colpita dal terremoto del 6 febbraio scorso. Si tratta di un’immane tragedia che si abbatte anche su aree già duramente provate dai conflitti bellici. Speriamo che le famiglie, che hanno subito gravi perdite e dolorosi lutti, possano presto riprendersi, anche con l’aiuto della Comunità Internazionale.
Un profondo senso di vicinanza ci lega anche alla comunità accademica di questo territorio, con cui il nostro Ateno ha stretto da anni rapporti di collaborazione scientifica.

 

Pisa Üniversitesi Rektörü ve tüm akademik camiası, 6 Şubat'ta meydana gelen depremden ciddi anlamda etkilenen Türkiye-Suriye sınırındaki bölgede yaşayan halkla dayanışma içinde olduklarını ifade eder. Yaşananlar, savaş nedeniyle zaten ağır darbe almış bölgeleri de vuran büyük bir trajedi niteliğindedir. Büyük kayıplar ve acı dolu yaslar yaşayan ailelerin, uluslararası toplumun da yardımıyla kısa sürede toparlanmalarını ümit ediyoruz.
Üniversitemizin yıllardır yakın bilimsel ilişkiler içerisinde olduğu bu bölgedeki akademik camianın da acılarını paylaşıyor ve tüm kalbimizle yanlarında olduğumuz ifade etmek istiyoruz.

 

يعرب عميد الجامعة والمجتمع الأكاديمي بأكمله في جامعة بيزا عن تضامنه مع سكان المنطقة الحدودية بين تركيا وسوريا ، و الذين تضرروا بشدة من زلزال 6 فبراير. إنها مأساة ضخمة تضرب مناطق تعاني بشدة من الصراعات. ونأمل أن تتمكن العائلات ، التي عانت من خسائر فادحة وحالات مؤلمة ، من التعافي قريبًا بمساعدة المجتمع الدولي.
وأيضًا يربطنا شعور عميق بالتقارب مع المجتمع الأكاديمي في هذه المنطقة ، والذي أقامت معه جامعتنا علاقات تعاون علمي لسنوات.

 

The Rector and the entire academic community of the University of Pisa express their solidarity with the populations living in the strip of land on the border between Turkey and Syria, which was devastated by the earthquake on 6 February. The areas affected by this appalling tragedy were already hit hard by the war. Our hope is that families, who have suffered great loss and painful bereavement, will soon be able to get back on their feet, also with the help of the international community.
Our thoughts are also with the academic community in this area, with which our university has long had close links and scientific collaborations.

Intervenire sui processi decisionali per salvaguardare la biodiversità. È questo l'obiettivo del progetto europeo Planet4B, a cui l'Università di Pisa - unico partner italiano su 16 partecipanti – contribuisce con uno studio sul settore moda, che vede coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche e il gruppo di ricerca Pisa Agricultural Economics – PAGE del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, assieme al CISP - Centro Interdisciplinare Scienza per la Pace.

“L’importanza di questo progetto sta nell’approccio con cui il tema della difesa della biodiversità verrà affrontato – spiega il dott. Daniele Vergamini, ricercatore del gruppo PAGE – Invece di concertarsi sui processi di produzione e sui prodotti, Planet4B vuole intervenire, infatti, sul piano delle decisioni: quelle politiche e aziendali, ma anche quelle che ciascuno di noi prende, ogni giorno, a livello personale. Questo con l’obiettivo di trovare le leve giuste per innescare un cambiamento nell’impostazione mentale della società, sia sul fronte della produzione che dei consumi, che ci permetta di dar vita, concretamente, a quel nuovo paradigma di sviluppo che da anni viene invocato, ma che ancora non è stato realizzato”.

I dati parlano chiaro. L’industria tessile e della moda – oggetto dello studio condotto dall’Ateneo pisano all’interno del progetto – ha un impatto fortissimo sulla biodiversità lungo tutta la sua catena: produzione, lavorazione, uso e fine vita dei prodotti. La produzione di materie prime, come cotone, viscosa, lana, gomma o cuoio, ad esempio, è caratterizzata da un uso intensivo di pesticidi e insetticidi e da un grande consumo di acqua. Basti pensare che 1 kg di cotone richiede tra 10.000 e 20.000 litri di acqua per essere prodotto.

Mentre la fase di lavorazione è responsabile del 20% dell'inquinamento idrico mondiale e si colloca al quarto posto per produzione di CO2. Non da meno è, poi, l’impatto dei prodotti tessili e della moda al termine della loro vita, con il 73% dei tessuti che finisce bruciato o in discarica, rilasciando inquinanti che influenzando negativamente la biodiversità e il clima.

 

Planet4B 1 sito

Un momento del Kick-OFF Meeting del progetto Planet4B, tenutosi ad Halle, in Germania, dal 13 al 15 dicembre 2022

 

Alla base di questo contributo negativo delle industrie tessili e della moda alla perdita di biodiversità, le nostre decisioni di produttori e consumatori, per modificare le quali è fondamentale avere una comprensione più profonda di come la società civile guardi alla biodiversità – termine spesso abusato e utilizzato in modo improprio - e di quali siano i fattori che influenzano le scelte di ognuno di noi, ad esempio, nell’acquisto di vestiario, borse o accessori.

Assolutamente innovativo il metodo adottato dai ricercatori del progetto partito, ufficialmente, nel dicembre scorso e finanziato con fondi Horizon 2020. Sfruttando l’approccio della cosiddetta ricerca-azione, pensato proprio per comprendere le problematiche esistenti in specifici contesti attraverso la condivisione dei saperi del ricercatore e degli attori sociali coinvolti, i ricercatori produrranno, entro il 2025, un quadro applicativo transdisciplinare che permetta di sviluppare una governance efficace ed efficiente per la politica, le imprese e la società civile.

Per farlo, si partirà dall’analisi delle esistenti teorie multidisciplinari sul comportamento, dei metodi e delle buone pratiche applicabili ai comportamenti e ai processi decisionali che impattano sulla biodiversità. Allo stesso modo saranno tenuti in grande sconsiderazione fattori - spesso trascurati - come il genere, la religione, l’etnia, l’età, la cultura o la disabilità, così da capire come questi influenzino le decisioni individuali e di comunità e la loro sostenibilità ambientale.

Successivamente verranno valutati, sugli 11 casi-studio del progetto, i principali metodi di trasformazione comportamentale, dai giochi esperienziali alle attività creative e deliberative, così da testarne l’effettiva applicabilità ed efficacia.

Della squadra pisana fanno parte Gianluca Brunori e Daniele Vergamini, entrambi del gruppo PAGE, e Matteo Villa (Coordinatore del gruppo UniPi), Maura Benegiamo, Marta Bonetti, Roberto Gronda, Luigi Pellizzoni. Oltre all’Università di Pisa, il progetto Horizon 2020 “Planet4B. Understanding Plural values, intersectionality, Leverage points, Attitudes, Norms, Behaviour and Social Learning in Transformation for Biodiversity decision making”, coinvolge altri 15 partner: università, ONG e altre organizzazioni, da tutta Europa.

Giacomo Palai, assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa si è aggiudicato il Young Minds Award per le sue ricerche sugli effetti dello stress idrico sui metaboliti secondari dell’uva. Il premio gli è stato conferito dall’International Society for Horticultural Science (ISHS) nel corso del X simposio internazionale su “Irrigation of Horticultural Crops”, tenutosi a Stellenbosch (Sud Africa) dal 29 gennaio al 2 febbraio.

Lo studio fa parte di una più ampia attività di ricerca condotta presso il Precision Fruit Growing Lab del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali, coordinato dal professore Giovanni Caruso, e presso il Laboratorio di ricerche viticole ed enologiche dello stesso Dipartimento, coordinato dal professore Claudio D’Onofrio.

 

Questo è il secondo riconoscimento che Palai riceve dall’ISHS. Nel 2021 infatti gli è stato conferito il Young Minds Award nel corso del XII simposio internazionale su “Integrating Canopy, Rootstock and Environmental Physiology in Orchard Systems”, tenutosi a Wenatchee, WA (USA). Precedentemente, Palai ha anche ricevuto il premio “Prosperitati Publicae Augendae” dall'Accademia dei Georgofili per la sua tesi magistrale su “Stima dei parametri biofisici e geometrici di olivo e vite mediante telerilevamento con SAPR”

 

 

Didascalia foto:

A sinistra Giacomo Palai, a destra Luca Corelli Grappadelli chairman della “Fruit Crop Section” dell’ISHS.

Giacomo Palai, assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa si è aggiudicato il Young Minds Award per le sue ricerche sugli effetti dello stress idrico sui metaboliti secondari dell’uva. Il premio gli è stato conferito dall’International Society for Horticultural Science (ISHS) nel corso del X simposio internazionale su “Irrigation of Horticultural Crops”, tenutosi a Stellenbosch (Sud Africa) dal 29 gennaio al 2 febbraio.

 

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A sinistra Giacomo Palai, a destra Luca Corelli Grappadelli chairman della “Fruit Crop Section” dell’ISHS

Lo studio fa parte di una più ampia attività di ricerca condotta presso il Precision Fruit Growing Lab del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali, coordinato dal professore Giovanni Caruso, e presso il Laboratorio di ricerche viticole ed enologiche dello stesso Dipartimento, coordinato dal professore Claudio D’Onofrio.

Questo è il secondo riconoscimento che Palai riceve dall’ISHS. Nel 2021 infatti gli è stato conferito il Young Minds Award nel corso del XII simposio internazionale su “Integrating Canopy, Rootstock and Environmental Physiology in Orchard Systems”, tenutosi a Wenatchee, WA (USA). Precedentemente, Palai ha anche ricevuto il premio “Prosperitati Publicae Augendae” dall'Accademia dei Georgofili per la sua tesi magistrale su “Stima dei parametri biofisici e geometrici di olivo e vite mediante telerilevamento con SAPR”

 

 

 

Intervenire sui processi decisionali per salvaguardare la biodiversità. È questo l'obiettivo del progetto europeo Planet4B, a cui l'Università di Pisa - unico partner italiano su 16 partecipanti – contribuisce con uno studio sul settore moda, che vede coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche e il gruppo di ricerca Pisa Agricultural Economics – PAGE del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, assieme al CISP - Centro Interdisciplinare Scienza per la Pace.

“L’importanza di questo progetto sta nell’approccio con cui il tema della difesa della biodiversità verrà affrontato – spiega il dott. Daniele Vergamini, ricercatore del gruppo PAGE – Invece di concertarsi sui processi di produzione e sui prodotti, Planet4B vuole intervenire, infatti, sul piano delle decisioni: quelle politiche e aziendali, ma anche quelle che ciascuno di noi prende, ogni giorno, a livello personale. Questo con l’obiettivo di trovare le leve giuste per innescare un cambiamento nell’impostazione mentale della società, sia sul fronte della produzione che dei consumi, che ci permetta di dar vita, concretamente, a quel nuovo paradigma di sviluppo che da anni viene invocato, ma che ancora non è stato realizzato”.

I dati parlano chiaro. L’industria tessile e della moda – oggetto dello studio condotto dall’Ateneo pisano all’interno del progetto – ha un impatto fortissimo sulla biodiversità lungo tutta la sua catena: produzione, lavorazione, uso e fine vita dei prodotti. La produzione di materie prime, come cotone, viscosa, lana, gomma o cuoio, ad esempio, è caratterizzata da un uso intensivo di pesticidi e insetticidi e da un grande consumo di acqua. Basti pensare che 1 kg di cotone richiede tra 10.000 e 20.000 litri di acqua per essere prodotto.

Mentre la fase di lavorazione è responsabile del 20% dell'inquinamento idrico mondiale e si colloca al quarto posto per produzione di CO2. Non da meno è, poi, l’impatto dei prodotti tessili e della moda al termine della loro vita, con il 73% dei tessuti che finisce bruciato o in discarica, rilasciando inquinanti che influenzando negativamente la biodiversità e il clima.

 

Planet4B 1 sito

Un momento del Kick-OFF Meeting del progetto Planet4B, tenutosi ad Halle, in Germania, dal 13 al 15 dicembre 2022

 

Alla base di questo contributo negativo delle industrie tessili e della moda alla perdita di biodiversità, le nostre decisioni di produttori e consumatori, per modificare le quali è fondamentale avere una comprensione più profonda di come la società civile guardi alla biodiversità – termine spesso abusato e utilizzato in modo improprio - e di quali siano i fattori che influenzano le scelte di ognuno di noi, ad esempio, nell’acquisto di vestiario, borse o accessori.

Assolutamente innovativo il metodo adottato dai ricercatori del progetto partito, ufficialmente, nel dicembre scorso e finanziato con fondi Horizon 2020. Sfruttando l’approccio della cosiddetta ricerca-azione, pensato proprio per comprendere le problematiche esistenti in specifici contesti attraverso la condivisione dei saperi del ricercatore e degli attori sociali coinvolti, i ricercatori produrranno, entro il 2025, un quadro applicativo transdisciplinare che permetta di sviluppare una governance efficace ed efficiente per la politica, le imprese e la società civile.

Per farlo, si partirà dall’analisi delle esistenti teorie multidisciplinari sul comportamento, dei metodi e delle buone pratiche applicabili ai comportamenti e ai processi decisionali che impattano sulla biodiversità. Allo stesso modo saranno tenuti in grande sconsiderazione fattori - spesso trascurati - come il genere, la religione, l’etnia, l’età, la cultura o la disabilità, così da capire come questi influenzino le decisioni individuali e di comunità e la loro sostenibilità ambientale.

Successivamente verranno valutati, sugli 11 casi-studio del progetto, i principali metodi di trasformazione comportamentale, dai giochi esperienziali alle attività creative e deliberative, così da testarne l’effettiva applicabilità ed efficacia.

Della squadra pisana fanno parte Gianluca Brunori e Daniele Vergamini, entrambi del gruppo PAGE, e Matteo Villa (Coordinatore del gruppo UniPi), Maura Benegiamo, Marta Bonetti, Roberto Gronda, Luigi Pellizzoni. Oltre all’Università di Pisa, il progetto Horizon 2020 “Planet4B. Understanding Plural values, intersectionality, Leverage points, Attitudes, Norms, Behaviour and Social Learning in Transformation for Biodiversity decision making”, coinvolge altri 15 partner: università, ONG e altre organizzazioni, da tutta Europa.

La proteina PCSK9 è la chiave del meccanismo molecolare che regola il colesterolo cattivo (LDL) facendolo aumentare se “iperattiva”. La scoperta, che aiuterà a migliorare la cura delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro, arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Metabolism a cui ha partecipato la dottoressa Lidia Ciccone (foto) ricercatrice del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Pisa.

“La maggior parte dei casi di ipercolesterolemia familiare – spiega Ciccone - è associata alla disfunzione del recettore delle lipoproteine a bassa densità (LDLR) che ha il compito di catturare il colesterolo cattivo dal flusso sanguigno e indirizzarlo principalmente alle cellule del fegato. Casi più rari sono invece collegati ad una alterazione della proteina PCSK9”.

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Come spiegato dallo studio, se la proteina PCSK9 è iperattiva degrada i recettori LDLR troppo velocemente. Per questo le terapie con statine convenzionali risultano scarsamente efficaci. In questi casi il trattamento migliore prevede di inibire la funzione della proteina PCSK9 o di ridurne il livello nel flusso sanguigno. Questo impedisce la degradazione dei ricettori LDLR riuscendo così ad abbassare il colesterolo cattivo di oltre il 60% rispetto all’approccio farmacologico tradizionale.

“La nostra ricerca aiuta a comprendere il meccanismo mediante il quale la proteina PCSK9 guida i recettori LDLR nei lisosomi, dove le cellule vengono scomposte e riciclate – conclude Ciccone – questo apre nuove strade per il trattamento dell’ipercolesterolemia resistente ai farmaci convenzionali e mette in evidenza meccanismi molecolari correlati alle malattie cardiovascolari e ad alcuni tipi di cancro”.

Lo studio a cui ha partecipato la dottoressa Ciccone è stato guidato dal Dr. Nabil G. Seidah, scopritore nel 2003 della proteina PCSK9, e direttore dell'Unità di ricerca di biochimica neuroendocrina presso il Montreal Clinical Research Institute nonché professore all'Università di Montreal, e dalla dottoressa Carole Fruchart Gaillard, ricercatrice dell’Università Paris-Saclay, CEA, INRAE, Département Médicaments et Technologies pour la Santé (DMTS), SIMoS, France.

 

Giornate Galileane ritaglioPisa torna a rendere omaggio al grande scienziato Galileo Galilei. Per il quinto anno la città celebra il suo figlio illustre nel giorno della nascita, avvenuta a Pisa il 15 febbraio 1564. Il Comune di Pisa ha presentato il programma degli eventi che si terranno a Pisa dal 13 al 16 febbraio, in collaborazione con Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Superiore Normale, Sistema Museale d’Ateneo, Museo degli Strumenti di Fisica e Ludoteca Scientifica, Archivio di Stato di Pisa, Mura di Pisa, Cinema Arsenale, Società Storica Pisana e Teatri della Resistenza.

A presentare il programma erano presenti l’assessore al turismo Paolo Pesciatini, l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani, l’assessore alle politiche scolastiche Sandra Munno, Sergio Giudici, direttore del Museo degli strumenti di Fisica e docente di Fisica dell’Università di Pisa, Flora Gagliardi, per l’associazione ex allievi Scuola Superiore Sant'Anna, Elisa Guidi, per la Scuola Superiore Normale, Jaleh Bahrabadi, direttore dell’Archivio di Stato di Pisa, Raffaele Zortea per le Mura di Pisa, Gabriella Garzella per la Società Storica Pisana, Dario Focardi per i Teatri della Resistenza e, in collegamento telefonico l’artista Carlo Infante. Presenti alla conferenza stampa anche Carla Benedetti per presentare i cioccolatini “Lune di Galileo” e Massimiliano Poli che produce l’amaro “Sesto Senso”, prodotti enograstronomici locali ispirati alle scoperte dell’illustre scienziato, che saranno venduti durante gli eventi.

“Ormai dal 2019 – dichiara l’assessore Paolo Pesciatini - l'amministrazione comunale e le istituzioni culturali, scientifiche e della ricerca della città hanno dato vita alle Giornate Galileiane. Ogni anno vengono organizzate intorno al 15 febbraio, giorno della nascita di Galileo Galilei avvenuta a Pisa nel 1564, numerose e diversificate iniziative gratuite per celebrare il nostro illustre concittadino, grande scienziato e grande umanista. Infatti queste giornate da un lato vogliono testimoniare che Pisa è città dei saperi scientifico-tecnologici e delle scienze umanistiche, dall'altro vogliono caratterizzarsi per la capacità di costruire ponti sociali e culturali al fine di favorire sempre più il trasferimento delle conoscenze sviluppate in ambito accademico verso le nostre comunità. Ho più volte ricordato Remo Bodei che diceva che bastano tre nomi per marcare l'importanza di Pisa nel progresso scientifico dell'umanità: Fibonacci, Galileo e Pacinotti. Dei loro nomi e di tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande la nostra città, vogliamo tenere alto e tramandarne il ricordo”.

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“Galileo – dichiara l’assessore Pierpaolo Magnani – è una delle dieci personalità più importanti di tutti i tempi ed è quindi doveroso per Pisa celebrarne la figura attraverso queste Giornate Galileiane. Il programma di quest’anno coinvolge tre assessorati, alla cultura, al turismo e all’istruzione, ed è ricchissimo di iniziative pensate un po’ per tutti. Come assessore alla cultura mi sono focalizzato maggiormente sugli aspetti non strettamente legati a Galileo, ma piuttosto ispirati dalla sua figura di grande scienziato che guarda al futuro. Per questo parleremo di tecnologie, metaverso, realtà aumentata, libro ibrido, tutte parole che ci possono suonare strane ma che rappresentano appunto il futuro. Invito quindi i cittadini alla conferenza che si svolgerà mercoledì 15 febbraio, dalle ore 15 in Sala delle Baleari a Palazzo Gambacorti, a cui seguirà, la sera, alla chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno con un concerto “visual” organizzato dai giovani della Scuola Superiore Sant’Anna insieme ad artisti internazionali”.

“Nell'ideazione di questa edizione delle Giornate Galileiane - spiega Sergio Giudici, Direttore del Museo degli Strumenti di Fisica - abbiamo cercato di creare un dialogo tra l'immaginario contemporaneo e la mens scientifica che ha preso forma grazie alle opere di Galileo. Secondo questa prospettiva, rivediamo, ad esempio, il ruolo delle immagini nella ricerca, confrontando i famosi acquerelli lunari del tempo di Galileo con le attuali immagini digitali dell'astrofisica. Analogamente, nel film di Rohmer, un fenomeno ottico atmosferico come il raggio verde diventa un suggestivo elemento di connessione tra scienza e finzione romantica."

“Galileo Galilei – aggiunge in conclusione l’assessore Sandra Munno - ha saputo coniugare presente e futuro e dunque non poteva esistere ricorrenza migliore da celebrare insieme ai ragazzi delle scuole, rendendoli protagonisti di momenti di conoscenza e riflessione sull’importanza degli studi e delle scoperte scientifiche di Galileo. Come assessore alle politiche scolastiche è stata una grande soddisfazione ricevere una grande risposta di partecipazione da parte di tutti gli istituti comprensivi cittadini, che si sono mostrati entusiasti di partecipare alle Giornate Galileiane”.

All’interno del programma delle Giornate Galileiane che va dal 13 al 16 febbraio, nei giorni di mercoledì 15 e giovedì 16 l’assessorato alla Cultura del Comune di Pisa promuove l’evento PERFORMING MEDIA: un futuro remoto articolato con una conferenza-spettacolo sull’omonimo libro-librido, combinata con un dialogo tra i protagonisti e un’intelligenza artificiale, dei walkabout-esplorazioni radionomadi lungo i percorsi urbani di PiSigns e uno screening video al Cineclub Arsenale.
(Fonte: Ufficio stampa Comune di Pisa).

Leggi il programma delle Giornate Galileiane.

Giovedì, 09 Febbraio 2023 12:21

Darwin Day all’Università di Pisa

L’Università di Pisa organizza due iniziative in occasione dell'International Darwin Day 2023. Venerdì 10 febbraio, alle 15.00, nell'Aula Savi dell'Orto e Museo Botanico (Via Porta Buozzi, 3) Luca Paoli, lichenologo dell’Ateneo parlerà di "Darwin e i licheni: una storia nascosta". I licheni sono infatti una componente essenziale di tanti ecosistemi, nonché utili indicatori ambientali. Anche Darwin se ne è interessato, ma il suo rapporto con questi organismi è poco conosciuto.

Domenica 12 febbraio, il Museo di Storia Naturale (Via Roma, 79, Calci Pisa) organizza “In viaggio con Darwin, chi non si adatta è perduto”, una giornata dedicata alle famiglie con visite guidate, letture e riflessioni. Attraverso gli straordinari esemplari del Museo, sarà possibile scoprire le tappe, le intuizioni, gli indizi e le curiosità che permisero al celebre naturalista di formulare la teoria dell’evoluzione. La visita dura circa un’ora e mezzo con inizio alle 10.00, 15.00 e 17.00. L’età consigliata è dai 6 ai 12 anni, il numero massimo di partecipanti a turno è 25, il costo 5 euro a persona più il biglietto di ingresso. Per informazioni Silvia Asciamprener 333 6602747 (anche whatsapp). La prenotazione è obbligatoria.

Grande successo di pubblico per il “Concerto d'inverno” dell’Orchestra dell’Università di Pisa, che si è tenuto al Teatro Verdi di Pisa mercoledì 8 febbraio. Con la direzione del maestro Manfred Giampietro, sono state eseguite l’Ouverture dal Don Giovanni K 527 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore “Eroica” Op. 55 di Ludwig van Beethoven. Ad assistere al concerto c’erano anche il rettore Riccardo Zucchi, numerosi tra prorettori e delegati dell’Ateneo e il sindaco Michele Conti.

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L’esecuzione della Sinfonia “Eroica” di Ludwig van Beethoven si è inserita nella scia delle celebrazioni beethoveniane del 2020 e più specificamente nel programma didattico dell’orchestra universitaria, che prevede lo studio di tutte le nove sinfonie del compositore tedesco. "Il conflitto drammatico che strazia da ormai quasi un anno l’Europa orientale, con conseguenze gravissime per l’intero Vecchio Continente, non è stato estraneo alla non facile scelta di eseguire questa Sinfonia - commenta nell'introduzione al concerto la professoressa Maria Letizia Gualandi, responsabile del Polo Musicale ‘M. Antonella Galanti’ - Con le sue ampie proporzioni formali, questo grande capitolo della storia della musica, fulcro della mitologia ‘eroica’ del maestro di Bonn, sembra infatti rinviarci tragicamente ad alcune delle più buie vicende dell’Umanità. In particolare, gli accordi ‘esplosivi’ dell’inizio del primo movimento o la Marcia funebre del secondo continuano a raccontarci dell’eterna epica lotta tra la tirannide e l’anelito – mai sopito – dell’uomo verso la libertà.

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Com’è noto, inizialmente Beethoven aveva dedicato a Napoleone quest’imponente lavoro, composto fra il 1802 e il 1804, ma quando seppe dell’incoronazione del Bonaparte a imperatore, disconobbe la dedica e decise – nel suo rigore etico-morale, così ben espresso dalla sua personale poetica – di intitolare le sublimi pagine classico-romantiche della composizione semplicemente Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand'uomo, dedicandole al principe Joseph Franz Maximilian von Lobkowicz, un aristocratico boemo appassionato di musica, che aveva ospitato nel proprio palazzo la prima esecuzione della sinfonia.

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A fare da ouverture a questo affresco così impegnativo sul piano simbolico, come su quello musicale, è stata la Sinfonia avanti l’opera K 527, dal Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, composta nel 1787. In essa al presagio della morte – tratteggiato magistralmente nell’Andante con moto dalle note cupe che accompagneranno l’entrata in scena, alla fine del dramma, della spettrale, demoniaca figura del ‘Convitato di pietra’ – si contrappone nell’Allegro il festoso ritratto strumentale del giovane cavaliere licenzioso, che tuttavia è quasi impercettibilmente attraversato da una sinistra inquietudine, finendo per risuonare anch’esso come un richiamo al futuro incerto dell’uomo, perennemente sospeso sul baratro della tragedia".

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Zucchi RiccardoLa valorizzazione della ricerca – dice il rettore Riccardo Zucchi – è un’attività fondamentale per lo sviluppo socio-economico del territorio e del Paese. L’Università di Pisa sta investendo molto in questo settore e vuole diventare un modello di motore di un ecosistema etico e sostenibile per la crescita”. A questo scopo occorre valorizzare la proprietà intellettuale generata dall’ateneo, aumentare la sua capacità di trasferirla al mondo imprenditoriale e diffonderne la conoscenza nella società mediante processi, prodotti e servizi innovativi che creano valore.

Si è proposto di valutare gli atenei considerando il numero di brevetti in portafoglio. Questo indicatore invoglia a presentare domanda di brevetto per qualsiasi risultato, anche quelli difficilmente sfruttabili commercialmente e non adatti a trasferire la conoscenza nel tessuto produttivo. L’Università di Pisa sta cambiando i criteri di valutazione interni scegliendo di brevettare risultati per la loro attitudine a essere sfruttati sul mercato. L’indicatore di riferimento diventa quindi il numero di brevetti dati in licenza o ceduti ad aziende. Il risultato di questa nuova strategia è la sostenibilità economica della brevettazione accademica e l’innalzamento della qualità e trasferibilità dei brevetti selezionati per la presentazione.

I brevetti e i risultati della ricerca sono la base per la creazione di spin-off accademici. È quindi necessario favorire la cultura imprenditoriale interna e fornire servizi efficaci a chi decide di rischiare.

Iannaccone Giuseppe“Pubblicare i risultati della ricerca in ottime riviste internazionali – afferma il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone – è fondamentale ed è il punto di partenza. Trasferire le conoscenze nella società è la sfida più grande per le università che vogliano essere motori dell’innovazione e della transizione verde e digitale. L’Università di Pisa vuole assumere questo ruolo con responsabilità verso il Paese, con entusiasmo e con la consapevolezza del cambio di mentalità e di postura che esso richiede nella gestione di un ateneo”.

L’Università di Pisa ha definito una strategia che parte dagli studenti dei primi anni offrendo un insegnamento multidisciplinare su start-up e imprenditoria, fruibile dagli studenti di ogni corso di laurea. L’obiettivo è avvicinare gli studenti di qualunque disciplina ai problemi da affrontare per costruire start up innovative e analizzare gli strumenti necessari a risolvere tali problemi consentendo agli studenti di sfruttare al meglio le loro peculiarità disciplinari.

La curiosità stimolata da questo insegnamento trasversale può essere coltivata ulteriormente e trasformata in creatività e disciplina con le attività offerte dal Contamination Lab dell’università, affiancato dall’ufficio di trasferimento tecnologico dell’ateneo. Qui i partecipanti affrontano reali problemi d’impresa e cercano di sviluppare una idea di business che possa poi essere trasformata in azienda.

Troppo spesso la concessione del marchio spin-off dell’Università di Pisa è stato l’ultimo contatto tra i giovani imprenditori e l’ateneo da cui provenivano.

Priami Corrado“L’Università di Pisa - continua il delegato per la valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali, Corrado Priami - si sta dotando di strumenti per accompagnare la crescita di spin-off utilizzando l’esperienza e l’intelligenza collettiva dell’ateneo. Analisi sulle prestazioni degli incubatori nazionali mostrano che la capacità di fare rete con grandi aziende e investitori e fornire supporto manageriale, negoziale e tecnologico alle aziende è il servizio più gradito e più efficace, al contrario dell’uso di spazi fisici che non sembra essere essenziale. Chi meglio di una grande università come la nostra può offrire questi servizi?”

Pisa è la patria di Galileo Galilei, inventore del metodo scientifico. Pisa è stata scelta da Guglielmo Marconi per la prima trasmissione radio intercontinentale, da Olivetti per costruire il primo calcolatore italiano, ed è stato il luogo in cui sono nati il primo corso di laurea in Informatica e il primo nodo Internet d’Italia. Tra i suoi alumni si contano tre premi Nobel e due medaglie Field, il massimo riconoscimento internazionale per la Matematica, e Pisa è oggi la città italiana con la maggior concentrazione di ricercatori rispetto alla popolazione, dieci volte più alta della media europea. Pisa ha un’altissima qualità della vita. Ci sono tutti gli ingredienti per far crescere aziende che diventino attrattori di talenti, minimizzando la fuga dei cervelli che affligge il nostro Paese e aumentando l’occupazione giovanile qualificata. L’Università di Pisa è al fianco delle giovani imprese con tutta la sua esperienza, conoscenza e rete di contatti, fornendo un aiuto concreto e quotidiano.

“Gli studenti di oggi saranno gli imprenditori di domani – conclude il rettore Zucchi – e dobbiamo dotarli dei migliori strumenti che abbiamo individuato analizzando le più avanzate pratiche a livello mondiale. Vogliamo fornire loro non solo teoria, ma anche esperienze pratiche con aziende di livello internazionale.”

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