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Pisa, 25 maggio 2023 - Un sistema di sensori e interfacce aptiche sarà in grado di dotare i robot-chirurghi di un “senso del tatto”, aprendo così nuove prospettive in operazioni che già ora sono condotte tramite sistemi robotici, e che sono di grande impatto sulla salute delle donne, come i miomi uterini, molto diffusi e associati a infertilità, abortività e complicanze della gravidanza, e il prolasso dell’utero, di grande incidenza nelle donne sopra i 60 anni.

Il sistema è stato progettato dal team di robotica del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa (DII) grazie alla collaborazione con i medici del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Ateneo Pisano nell’ambito del progetto ART (Advancing Robotic gynecologic surgery through artificial Touch).

“Le operazioni condotte in chirurgia robotica - spiega Matteo Bianchi, docente di Robotica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e al Centro “E. Piaggio", e coordinatore del progetto ART - permettono al medico non solo di minimizzare l’impatto della procedura chirurgica, ma anche di eseguire un intervento su un paziente che non si trova fisicamente nello stesso luogo. Nella chirurgia ginecologica, e in particolare nel trattamento della fibromatosi uterina e del prolasso degli organi pelvici, l’efficacia delle operazioni in chirurgia robotica e telechirurgia è contrastata dall’assenza di informazione tattile, che rende molto difficile la localizzazione dei miomi e l’identificazione delle strutture anatomiche".

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Il nostro sistema punta a prelevare tramite sensori l’informazione tattile che avrebbe il chirurgo toccando i tessuti con le proprie mani, e riprodurla mediante interfacce aptiche indossabili, che restituiranno al medico le informazioni sulle proprietà meccaniche dei tessuti, come la rigidezza e la forma delle strutture anatomiche. Lo sviluppo di nuove interfacce aptiche potrò portare anche un deciso avanzamento del training chirurgico dei giovani medici".

Il sistema robotico verrà inoltre dotato di un certo grado di autonomia: valutando autonomamente le proprietà meccaniche dei tessuti, il robot farà una stima ottimale della collocazione dei punti di interesse, e restituirà questa informazione al medico sotto forma di impulso tattile.

Il progetto mira quindi a contribuire in maniera significativa agli obiettivi di sviluppo sostenibile che riguardano la promozione della qualità della vita, sia garantendo interventi a tutela della gravidanza e della salute riproduttiva sia a promozione di uno stile di vita salutare e al benessere a tutte le età..

La ricerca delle applicazioni delle interfacce aptiche sviluppate dal gruppo di ingegneri del DII per la restituzione delle informazioni tattili ha inoltre aperto scenari interessanti nell’ambito della realtà tattile aumentata per le mani, attraverso lo sviluppo di uno dei primi sistemi indossabili che permettono “Feel-through”, ovvero “sentire attraverso”. Come succede già in visione, dove immagini virtuali vengono sovrapposte alla scena reale, il dispositivo indossabile sviluppato all’Università di Pisa, permette di manipolare la percezione tattile degli oggetti toccati, alterandone ad esempio la morbidezza percepita. Queste soluzioni potranno trovare applicazioni fertili per quanto riguarda la formazione dei chirurghi in ginecologia e non solo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Transactions on Haptics, una delle più prestigiose del settore.

“La realtà aumentata fino ad ora ha riguardato esclusivamente la creazione di contenuti visivi - spiega Giulia Pagnanelli, studentessa di dottorato in Ingegneria dell’Informazione al il DII e coautrice dello studio - Il nostro gruppo è uno dei pochissimi a occuparsi anche della creazione di una realtà aumentata per mani, generata da dispositivi indossabili, che sono gli equivalenti dei visori per gli occhi. Abbiamo dimostrato che si può modulare la percezione della morbidezza di un oggetto reale. Questa manipolazione della percezione tattile di oggetti reali può offrire spunti interessanti per la formazione dei chirurghi, ad esempio per aumentare riproduzioni fisiche-artificiali di parti anatomiche ed aumentarle con effetti e proprietà tattili per accrescere il realismo e quindi migliorare la veicolazione di informazioni clinico-procedurali in sede di training".

 

Si terrà giovedì 25 maggio, dalle ore 10 nell'Aula Magna del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali (via Del Borghetto 80), la giornata dal titolo "La co-creazione di innovazione tra università e territorio", momento finale del pitch CyB+ del Contamination Lab.

I saluti introduttivi saranno affidati al professor Alessio Cavicchi, delegato per la Promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione. Subito dopo gli studenti dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri "Enrico Fermi” di Pontedera, vincitori del progetto di imprenditorialità "Fermi in Azione”, illustreranno il loro progetto “LockerGo”.

Partiranno quindi i pitch dei sette progetti finalisti della competizione CyB+ del Contamination Lab 2023, che saranno valutati da una giuria presieduta dalla professoressa Chiara Galletti, delegata per le Relazioni industriali.

Dalle ore 11,30 alle 12,30 avrà luogo la tavola rotonda dal titolo "Sostenibilità, inclusione, formazione permanente e orientamento come driver per la co-creazione di innovazione". Al termine saranno proclamati e premiati i vincitori della gara.

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Le colleghe e i colleghi giornalisti sono invitati alle ore 12,30 per la proclamazione dei progetti vincitori dell’edizione 2023 del pitch CyB+ del Contamination Lab.

Un’innovazione per i medici ma soprattutto per le famiglie. L’iniziativa Healios (da heal, cioè cura in inglese) propone un sistema di telemedicina per la diagnosi e l’assistenza a distanza dei bambini con disturbi di spettro autistico. Senza dover uscire di casa, comodi sul divano e tra i propri giocattoli, i bambini e i loro genitori possono incontrare i clinici attraverso il monitor del proprio computer ed essere seguiti grazie a strumenti scientificamente validati.

La mente dietro agli algoritmi è quella di Davide Morelli, informatico laureato e dottorato a Pisa, che nell’azienda inglese ricopre il ruolo di VicePresidente per l’intelligenza artificiale. “Healios è cresciuta molto durante la pandemia in Gran Bretagna, - spiega - per evitare che le famiglie fossero abbandonate nel loro percorso. Ma è sempre più usata anche al di fuori dell’emergenza, sostanzialmente perché permette di ridurre drasticamente i tempi di attesa per una diagnosi”. Così oggi Healios è un servizio messo a disposizione del Servizio sanitario inglese (l’NHS).

Non si tratta semplicemente di una videochiamata con un clinico: “ma di un percorso completo diagnostico e terapeutico”, spiega ancora Morelli. E anche se al momento il servizio è in inglese, “ci sono i primi tentativi di traduzione in altre lingue e sicuramente a breve succederà”. Intanto l’iniziativa mostra il lato virtuoso della telemedicina: “l’intelligenza artificiale può essere di supporto alle decisioni del clinico, che resta un essere umano, anche perché la diagnosi e il trattamento dell’autismo sono percorsi lunghi e articolati”.

Ma la storia di Morelli e della sua competenza in ambito di medicina digitale è lunga, e comincia quando ancora era uno studente di dottorato all’Università di Pisa.

“Era il 2012 quando ho fondato Biobeats come spinoff dell’Università di Pisa”, racconta Morelli: “facevamo sistemi di acquisizione dei dati fisiologici, cioè cardiologici, sul sonno o del movimento”. La sede di Biobeats inizialmente era stata fissata in Gran Bretagna, dove risiedeva il socio di Morelli, il ricercatore David Plans. Ma un anno dopo venne spostata in California dove si poteva contare su investimenti maggiori. Il primo prodotto di Biobeats è stato un sistema che usava il battito cardiaco per comporre musica. “Poi, siccome il mondo discografico è troppo lento per una start-up, abbiamo finito per usare la musica per creare benessere”, aggiunge Morelli. Il risultato è stata una App che permetteva di rilassarsi con un sistema di feedback sonoro e visivo basato sulla respirazione e sul battito cardiaco. “Per esempio, poteva essere usata negli attacchi di panico. Ma non soltanto: era di grandissimo impatto estetico, in generale, ed ebbe grande successo”. Nel 2020 Biobeats è stata acquisita dalla inglese Huma, dove Morelli per due anni e mezzo è stato direttore dell’Intelligenza artificiale. “Intanto ho continuato a pubblicare e a studiare, e adesso sto finendo un secondo dottorato, questo in ingegneria biomedicale a Oxford”, chiosa Morelli.

Da Pisa a Oxford e ritorno, e poi di nuovo a Oxford senza lasciare Pisa. La storia di Davide Morelli sarà tra le testimonianze dell’evento Converging Skills: una cinque giorni di confronto pubblico su trasferimento tecnologico e open innovation organizzato dall'Università di Pisa che si terrà a giugno nella storica Aula magna nel palazzo della Sapienza. Cinquanta relatori in cinque giorni: tra loro startupper, imprenditori, investitori, top manager e ovviamente anche ricercatori e professori per confrontare le migliori pratiche internazionali di trasferimento tecnologico e open innovation e delineare metodi e percorsi di avvicinamento tra accademia e mondo produttivo.

Mercoledì, 24 Maggio 2023 08:39

Pisa lancia le sue sfide al canone sociologico

Rileggere criticamente i classici della sociologia per comprendere meglio le dinamiche sociali di oggi. È questo il tema al centro delle due giornate di studio che si terranno a Palazzo Boileau il 30 e 31 maggio sotto il titolo programmatico di: Le sfide al canone sociologico.

Organizzato dal Seminario Permanente di Teorie Sociologiche (SPTS), nome collettivo di un gruppo italiano di sociologhe e sociologi di cui fanno parte, tra gli altri, studiosi dell’Università di Pisa, l’incontro nasce dalla volontà di promuovere una riflessione sul ruolo delle teorie sociologiche quale strumento per orientare, ispirare e supportare l’azione pubblica e privata.

 “Il campo degli studi sociologici ha conosciuto un forte processo di frammentazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento e questo ci pone di fronte alla necessità di interrogarci sull’attualità dei contributi dei padri fondatori della disciplina – spiega il professor Andrea Borghini, ordinario di Sociologia Generale dell'Università di Pisa e coordinatore del comitato scientifico e organizzatore delle due giornate – Nelle due giornate a Palazzo Boileau ci occuperemo proprio di questo, confrontandoci su se e cosa renda il pensiero dei classici una lezione dalla quale partire per elaborare dei quadri concettuali utili nell’analisi della complessità sociale del mondo contemporaneo”.

 “La sociologia – prosegue Borghini - è una disciplina che, nel corso della propria storia, ha elaborato strumenti teorici ed empirici particolarmente efficaci al fine di interpretare i cambiamenti della nostra epoca e ampliare il livello di consapevolezza collettiva di fronte a questioni sempre più urgenti, quali, tra le altre, il cambiamento climatico, le crescenti disuguaglianze, il ruolo pervasivo delle nuove tecnologie. Ciò ovviamente a patto che essa si ponga in dialogo con altre discipline, si rivolga ad un pubblico più ampio rispetto ai soli sociologi e sociologhe e sia aperta, pubblica e critica”.

Al seminario interverranno, oltre a sociologhe e sociologi delle Università di Pisa, Chieti-Pescara, Firenze, Orientale di Napoli, Padova, Roma Tre, Sapienza, Salerno e Urbino, anche Nicola Marcucci della École des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi e Simon Susen della City - University of London, uno dei più noti studiosi di scienze sociali contemporanee.

Mercoledì 31 maggio alle 19 presso il Caffè Letterario Volta Pagina di Pisa, è previsto un incontro-dibattito con Mariano Longo dell’Università del Salento che presenterà il suo volume Emotions through Literature - Fictional Narratives, Society and the Emotional Self, edito da Routledge nel 2020.

La dottoressa Benedetta Dal Canto ha vinto il Premio di studio alla memoria del dottor Nicola Politi per laureati in Farmacia all’Università di Pisa, giunto quest’anno alla quarta edizione. La cerimonia di conferimento è avvenuta nel corso della tavola rotonda "La Farmacia: attualità e prospettive", tenutasi lo scorso 17 maggio nel Dipartimento di Farmacia.
All'evento, coordinato dal professor Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, sono intervenuti la professoressa Maria Letizia Trincavelli, direttrice del dipartimento di Farmacia, il professor Vincenzo Calderone, presidente del corso di laurea magistrale in Farmacia, i dottori Daniele Dani, componente del Consiglio di presidenza Federfarma nazionale, Emmanuele De Libero, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Livorno, e Franco Falorni, Studio Falorni e presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi. Presente anche il figlio del dottor Nicola Politi, in rappresentanza della famiglia.

 

Benedetta Dal Canto, nata a Livorno nel 1995, si è diplomata al Liceo Scientifico Enriques a Livorno e ha successivamente ottenuto la laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia all’Università di Pisa, con voto di 110 su 110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Valutazione dell'azione di Erucina nei fenomeni di oxi-inflamm-ageing della parete vascolare”. Relatori sono stati i professori Vincenzo Calderone e Alma Martelli e la dottoressa Eugenia Piragine. Benedetta Dal Canto è attualmente iscritta al secondo anno della Scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera ed è borsista di ricerca presso il laboratorio MeS (Management e Sanità) della Scuola Superiore Sant'Anna.
Il premio di studio è finanziato dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Livorno per ricordare il dottor Nicola Politi, presidente dell’Ordine dal 1979 al 1993 e figura carismatica che ha saputo rappresentare con autorevolezza e competenza i farmacisti livornesi per tanti anni.

La dottoressa Benedetta Dal Canto ha vinto il Premio di studio alla memoria del dottor Nicola Politi per laureati in Farmacia all’Università di Pisa, giunto quest’anno alla quarta edizione. La cerimonia di conferimento è avvenuta nel corso della tavola rotonda "La Farmacia: attualità e prospettive", tenutasi lo scorso 17 maggio nel Dipartimento di Farmacia.
All'evento, coordinato dal professor Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, sono intervenuti la professoressa Maria Letizia Trincavelli, direttrice del dipartimento di Farmacia, il professor Vincenzo Calderone, presidente del corso di laurea magistrale in Farmacia, i dottori Daniele Dani, componente del Consiglio di presidenza Federfarma nazionale, Emmanuele De Libero, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Livorno, e Franco Falorni, Studio Falorni e presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi. Presente anche il figlio del dottor Nicola Politi, in rappresentanza della famiglia.

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La premiazione al Dipartimento di Farmacia


Benedetta Dal Canto, nata a Livorno nel 1995, si è diplomata al Liceo Scientifico Enriques a Livorno e ha successivamente ottenuto la laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia all’Università di Pisa, con voto di 110 su 110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Valutazione dell'azione di Erucina nei fenomeni di oxi-inflamm-ageing della parete vascolare”. Relatori sono stati i professori Vincenzo Calderone e Alma Martelli e la dottoressa Eugenia Piragine. Benedetta Dal Canto è attualmente iscritta al secondo anno della Scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera ed è borsista di ricerca presso il laboratorio MeS (Management e Sanità) della Scuola Superiore Sant'Anna.
Il premio di studio è finanziato dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Livorno per ricordare il dottor Nicola Politi, presidente dell’Ordine dal 1979 al 1993 e figura carismatica che ha saputo rappresentare con autorevolezza e competenza i farmacisti livornesi per tanti anni.

Mercoledì, 24 Maggio 2023 07:08

Pisa lancia le sue sfide al canone sociologico

Rileggere criticamente i classici della sociologia per comprendere meglio le dinamiche sociali di oggi. È questo il tema al centro delle due giornate di studio che si terranno a Palazzo Boileau il 30 e 31 maggio sotto il titolo programmatico di: Le sfide al canone sociologico.

Organizzato dal Seminario Permanente di Teorie Sociologiche (SPTS), nome collettivo di un gruppo italiano di sociologhe e sociologi di cui fanno parte, tra gli altri, studiosi dell’Università di Pisa, l’incontro nasce dalla volontà di promuovere una riflessione sul ruolo delle teorie sociologiche quale strumento per orientare, ispirare e supportare l’azione pubblica e privata.

 “Il campo degli studi sociologici ha conosciuto un forte processo di frammentazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento e questo ci pone di fronte alla necessità di interrogarci sull’attualità dei contributi dei padri fondatori della disciplina – spiega il professor Andrea Borghini, ordinario di Sociologia Generale dell'Università di Pisa e coordinatore del comitato scientifico e organizzatore delle due giornate – Nelle due giornate a Palazzo Boileau ci occuperemo proprio di questo, confrontandoci su se e cosa renda il pensiero dei classici una lezione dalla quale partire per elaborare dei quadri concettuali utili nell’analisi della complessità sociale del mondo contemporaneo”.

 

Palazzo Boilleau sede del Dipartimento di Filologia letteratura e linguistica dell Università di Pisa Foto TheRealIF sito

Palazzo Boileau, sede del Dipartimento di Filologia letteratura e linguistica dell' Università di Pisa , dove si terranno le due giornate di studio. Foto:  TheRealIF

“La sociologia – prosegue Borghini - è una disciplina che, nel corso della propria storia, ha elaborato strumenti teorici ed empirici particolarmente efficaci al fine di interpretare i cambiamenti della nostra epoca e ampliare il livello di consapevolezza collettiva di fronte a questioni sempre più urgenti, quali, tra le altre, il cambiamento climatico, le crescenti disuguaglianze, il ruolo pervasivo delle nuove tecnologie. Ciò ovviamente a patto che essa si ponga in dialogo con altre discipline, si rivolga ad un pubblico più ampio rispetto ai soli sociologi e sociologhe e sia aperta, pubblica e critica”.

Al seminario interverranno, oltre a sociologhe e sociologi delle Università di Pisa, Chieti-Pescara, Firenze, Orientale di Napoli, Padova, Roma Tre, Sapienza, Salerno e Urbino, anche Nicola Marcucci della École des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi e Simon Susen della City - University of London, uno dei più noti studiosi di scienze sociali contemporanee.

Mercoledì 31 maggio alle 19 presso il Caffè Letterario Volta Pagina di Pisa, è previsto un incontro-dibattito con Mariano Longo dell’Università del Salento che presenterà il suo volume Emotions through Literature - Fictional Narratives, Society and the Emotional Self, edito da Routledge nel 2020.

Un’innovazione per i medici ma soprattutto per le famiglie. L’iniziativa Healios (da heal, cioè cura in inglese) propone un sistema di telemedicina per la diagnosi e l’assistenza a distanza dei bambini con disturbi di spettro autistico. Senza dover uscire di casa, comodi sul divano e tra i propri giocattoli, i bambini e i loro genitori possono incontrare i clinici attraverso il monitor del proprio computer ed essere seguiti grazie a strumenti scientificamente validati.

La mente dietro agli algoritmi è quella di Davide Morelli, informatico laureato e dottorato a Pisa, che nell’azienda inglese ricopre il ruolo di VicePresidente per l’intelligenza artificiale. “Healios è cresciuta molto durante la pandemia in Gran Bretagna, - spiega - per evitare che le famiglie fossero abbandonate nel loro percorso. Ma è sempre più usata anche al di fuori dell’emergenza, sostanzialmente perché permette di ridurre drasticamente i tempi di attesa per una diagnosi”. Così oggi Healios è un servizio messo a disposizione del Servizio sanitario inglese (l’NHS).

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Non si tratta semplicemente di una videochiamata con un clinico: “ma di un percorso completo diagnostico e terapeutico”, spiega ancora Morelli. E anche se al momento il servizio è in inglese, “ci sono i primi tentativi di traduzione in altre lingue e sicuramente a breve succederà”. Intanto l’iniziativa mostra il lato virtuoso della telemedicina: “l’intelligenza artificiale può essere di supporto alle decisioni del clinico, che resta un essere umano, anche perché la diagnosi e il trattamento dell’autismo sono percorsi lunghi e articolati”.

Ma la storia di Morelli e della sua competenza in ambito di medicina digitale è lunga, e comincia quando ancora era uno studente di dottorato all’Università di Pisa.

“Era il 2012 quando ho fondato Biobeats come spinoff dell’Università di Pisa”, racconta Morelli: “facevamo sistemi di acquisizione dei dati fisiologici, cioè cardiologici, sul sonno o del movimento”. La sede di Biobeats inizialmente era stata fissata in Gran Bretagna, dove risiedeva il socio di Morelli, il ricercatore David Plans. Ma un anno dopo venne spostata in California dove si poteva contare su investimenti maggiori. Il primo prodotto di Biobeats è stato un sistema che usava il battito cardiaco per comporre musica. “Poi, siccome il mondo discografico è troppo lento per una start-up, abbiamo finito per usare la musica per creare benessere”, aggiunge Morelli. Il risultato è stata una App che permetteva di rilassarsi con un sistema di feedback sonoro e visivo basato sulla respirazione e sul battito cardiaco. “Per esempio, poteva essere usata negli attacchi di panico. Ma non soltanto: era di grandissimo impatto estetico, in generale, ed ebbe grande successo”. Nel 2020 Biobeats è stata acquisita dalla inglese Huma, dove Morelli per due anni e mezzo è stato direttore dell’Intelligenza artificiale. “Intanto ho continuato a pubblicare e a studiare, e adesso sto finendo un secondo dottorato, questo in ingegneria biomedicale a Oxford”, chiosa Morelli.

Da Pisa a Oxford e ritorno, e poi di nuovo a Oxford senza lasciare Pisa. La storia di Davide Morelli sarà tra le testimonianze dell’evento Converging Skills: una cinque giorni di confronto pubblico su trasferimento tecnologico e open innovation organizzato dall'Università di Pisa che si terrà a giugno nella storica Aula magna nel palazzo della Sapienza. Cinquanta relatori in cinque giorni: tra loro startupper, imprenditori, investitori, top manager e ovviamente anche ricercatori e professori per confrontare le migliori pratiche internazionali di trasferimento tecnologico e open innovation e delineare metodi e percorsi di avvicinamento tra accademia e mondo produttivo.

Navigating the challenges of studying in a foreign country can often be a perplexing experience. We understand the confusion that may arise in such situations, as many of us have been through it ourselves.

For the past year, the dedicated staff at the University of Pisa's International Office, along with our team of student ambassadors, have been providing valuable support and answering your queries through the Unibuddy website. We have successfully conducted 17 informative webinars in multiple languages, including English, Spanish, Hindi, Russian, Farsi, Turkish, and Arabic. These webinars have covered a range of topics, such as application processes, scholarships, and pre-enrollment. Additionally, we have curated engaging content in the form of blogs, newsletters, and captivating videos across popular social media platforms such as Instagram, Facebook, TikTok, and YouTube. We highly recommend following us on these platforms for regular updates!

Now, we are thrilled to announce that we are taking our support to the next level. Starting from Saturday, May 27th, we will be launching a series of live sessions exclusively on Instagram. Every Saturday at 14:00 Italian time, one of our esteemed international student ambassadors will be hosting a 30-minute live session to address all your potential queries. Whether you have questions regarding enrollment procedures, applications, life in Pisa, or the cost of living, our knowledgeable ambassadors will be there to assist you with everything you need.

So, make sure to follow us on Instagram and mark your calendars for the upcoming Saturday, 14:00 CET, as we look forward to connecting with you during our inaugural live session. Join us as we provide invaluable guidance and support for your international student journey!

Weekly live session on Instagram by Ambassadors of University of Pisa is for everyone! Even if you are not a current UNIPI STUDENT, we welcome you to join and get first-hand information from our experienced students!
Follow us on Instagram today and stay tuned for our exciting live sessions. See you next Saturday, May 27th, at 14:00 CET!

Parastou Navaei
UNIPI Students Ambassador - Iran

 

È Pietro Di Martino, ordinario di Matematiche Complementari e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell'Università di Pisa, il vincitore del prestigioso premio «Maria Montessori e Alfredo Margreth» per l’innovazione didattica nelle scuole dell’infanzia e primarie dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Un riconoscimento, quello che sarà ufficialmente conferito al professor Di Martino a giugno, in occasione dell’Adunanza Solenne dell’Accademia per la chiusura dell’anno accademico, che premia la rara attenzione da lui data proprio alla didattica della matematica nel primo ciclo scolastico. Attenzione che da anni caratterizza un’attività di ricerca focalizzata principalmente sullo studio delle difficoltà in matematica a tutti i livelli scolari e, in particolare, su come si costruiscono ed evolvono convinzioni e atteggiamenti negativi nei confronti di questa disciplina. Tanto che oggi gli studi teorici condotti da Di Martino e dal suo Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica, attivo presso il Dipartimento di Matematica dell’Ateneo pisano, sono un punto di riferimento a livello internazionale.

"Siamo davvero felici del prestigioso riconoscimento attribuito al Professor Di Martino – ha commentato il professor Giovanni Paoletti, Prorettore per la didattica dell’Università di Pisa - Premia innanzitutto l’eccellenza delle sue ricerche nel campo della didattica della matematica, ma anche il suo impegno istituzionale all’interno della nostra Università, da cui è nato il Corso di studi in Scienze della formazione primaria. Come Ateneo ne traiamo un ulteriore impulso a impegnarci sui temi della didattica e dell’innovazione. Aspettiamo dunque l’occasione per festeggiarlo come merita"

“Sono ovviamente molto felice di ricevere un riconoscimento così prestigioso relativamente ad un ambito che mi sta particolarmente a cuore – ha dichiarato il professor Pietro Di Martino - Un premio del genere non è mai realmente individuale. Nel mio caso c’è dietro un gruppo di ricerca, quello di didattica della matematica, di cui sono particolarmente orgoglioso, così come il sostegno del mio Dipartimento, anche della componente tecnico-amministrativa, e dell'Ateneo che 5 anni fa ha sostenuto con forza un mio sogno: il progetto di costituzione del Corso di studi in Scienze della Formazione Primaria a Pisa. Senza tutti questi fattori il mio percorso di ricerca non sarebbe stato lo stesso. Una bella coincidenza il fatto che, proprio a giugno, pochi giorni dopo che mi sarà consegnato il premio, in Sapienza festeggeremo le prime laureate in Scienze della Formazione Primaria del nostro Ateneo”.

Delegato per la formazione degli insegnanti dal 2016 al 2022, dal 2018 al 2021 Pietro Di Martino è stato Presidente della Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica e rappresentante italiano presso l’International Commission on Mathematical Instruction (ICMI) dell’International Mathematical Union (IMU). Negli anni ha fatto parte di numerosi comitati tecnici scientifici di progetti nazionali e regionali per la formazione dei docenti, oltre ad aver partecipato come organizzatore e docente ai diversi percorsi di formazione degli insegnanti succedutisi nel tempo.

Oggi, oltre a guidare il Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica dell’Università di Pisa, coordina, insieme alla professoressa Anna Baccaglini-Frank, il centro di ricerca CARME - Center for Advanced Research in Mathematics Education, istituito nel 2021 dall'Università di Pisa in accordo con Uniser Pistoia e da cui è nato un importante accordo tra l’Ateneo e Ufficio Scolastico Regionale della Toscana per la promozione della ricerca, della sperimentazione e l’innovazione didattica nella progettazione e gestione dei processi di insegnamento e apprendimento della matematica.

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