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Era ottobre 2019 quando ci fu la firma del contratto per le opere propedeutiche (viabilità, sottopassi, isola ecologica), seguito a dicembre dalla posa simbolica della prima pietra dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara. Ultimate quelle, dopo poco più di un anno nonostante la pandemia, ad aprile 2021 la firma del contratto con il soggetto appaltatore (per le nuove costruzioni e la gestione e manutenzione), seguita a luglio dalla consegna dei lavori con la delimitazione dell’area di cantiere e il via libera agli scavi per gettare le fondamenta dei nuovi edifici. Queste le grandi tappe che conducono a oggi, 8 giugno 2023, con la bandiera issata sull’ultimo solaio dell’Edificio 34, quello cresciuto più velocemente in altezza, che ospiterà degenze e sale operatorie, terapie intensive, centro ustioni collegato al monoblocco preesistente (Edificio 30) e all’Edificio 31 dalla Main street, seguito a ruota da tutti gli altri manufatti che stanno rapidamente prendendo forma: gli edifici 33, 35 che ospiteranno il centro prelievi, il palazzo direzionale con gli uffici amministrativi, gli stabili destinati a cucina-mensa, le centrali di energia, i magazzini e gli edifici universitari (polo didattico e scienze mediche di base).

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Basta collegarsi al sito web aggiornato in tempo reale: https://www.e-chiaracresce.it/ per poter visualizzare, in modalità timelapse, il cambiamento impressionante di tutta l’area di cantiere, dalla movimentazione terra ai giorni nostri. Un via vai ininterrotto di camion betoniere, e poi trivelle, otto gru, un lavoro incessante di tutte le maestranze e un’annata siccitosa come quella del 2022 hanno fatto sì che il cantiere procedesse speditamente, senza interruzioni nonostante l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia.

E così oggi, alla presenza di enti, istituzioni, autorità, si festeggia il primo grande traguardo di quello che sarà un ospedale moderno e all’avanguardia di rilievo internazionale, con all’interno la Scuola di Medicina e gli spazi per la ricerca e la didattica. Un campus universitario dentro l’ospedale e l’ospedale dentro un campus universitario, in un connubio con le attività assistenziali senza più frammentazioni e difficoltà logistiche. Tutto su un’unica grande area della città, quella nord-ovest, finora periferica ma destinata a diventare presto baricentro di tante sinergie, con le trasformazioni urbanistiche importanti che la caratterizzeranno. Un ospedale ad alta specializzazione e ad alta tecnologia, che in questi anni sta adeguando la progettazione alle nuove sfide poste dalla transizione digitale. Un ospedale in grado di competere in tutto con i grandi ospedali del nord Europa.

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L’appalto prevede, da qui al 2025, il completamento degli edifici a uso sanitario e didattico e poi, per i successivi 9 anni, la gestione e manutenzione sia del patrimonio immobiliare di nuova edificazione sia di quello pre-esistente nel presidio ospedaliero di Cisanello; la gestione e produzione del calore, la manutenzione di edifici e impianti, la logistica dei trasporti, comprese la fase di start-up di avviamento dell’intero complesso di Cisanello. Il tutto sotto l’egida del protocollo di legalità sottoscritto in Prefettura fra vari soggetti istituzionali per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e dei fenomeni corruttivi.

Il contratto stipulato con Rti - il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore dell’appalto (FInso Spa capogruppo mandataria, oltre a CMB e CMSA)- prevede un importo lavori di oltre 250 milioni di euro, che sono stati integrati da fondi necessari per far fronte all’imprevedibile impennata dei prezzi conseguente al conflitto in Ucraina, e 130 milioni per la gestione e manutenzione. Il raggruppamento di imprese dovrà infatti attivare i nuovi edifici curando il trasferimento dei reparti sia dal presidio ospedaliero storico di Santa Chiara a Cisanello, sia all’interno dei vari padiglioni di Cisanello.

Delle opere di questi ultimi due anni – fra cui l’abbattimento della passerella di collegamento fra gli Edifici 30 e 31 (attualmente uniti da un sottopasso) per consentire l’inizio dei lavori dell’ingresso definitivo all’Ospedale Nuovo Santa Chiara - fanno parte le lavorazioni per migliorare l’efficientamento energetico degli immobili esistenti nel presidio tramite il loro collegamento impiantistico al nuovo Polo tecnologico (CT0) previsto nella realizzazione del nuovo ospedale. Su questo specifico tema sono in valutazione ulteriori progetti che riguardano la copertura dei parcheggi con pannelli solari fotovoltaici di nuova generazione ad alta efficienza, nonché, sulla base di studi del Dipartimento della Terra dell’università di Pisa, l’utilizzo della geotermia per ridurre al minimo l’utilizzo delle fonti fossili.  L’obiettivo è di avere un ospedale “green” nel rispetto anche delle indicazioni europee.

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Sempre l’Ospedale Nuovo Santa Chiara sarà, con il suo cantiere, il luogo della prima sperimentazione, nel caso di un’opera pubblica così rilevante e sanitaria, della piattaforma di elaborazione fotogrammetrica, analisi georeferenziata e creazione di modelli 3D che la Regione, attraverso un software libero ed open source, mette a disposizione attraverso il proprio cloud. Si tratta di un modulo del più ampio progetto chiamato Smart Region, che offre tecnologie per il trattamento dei big data, come quelli inviati ad esempio dai sensori sparsi per una città, lavorati anche attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e che potrebbero essere utilizzati, a cantiere ultimato, per fare del Santa Chiara un edificio ‘intelligente’.

Questa fase della vita del cantiere si è arricchita infine di un’altra novità: è stato registrato il nuovo marchio che accompagnerà la nascita dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara, con la scritta NSC “Cresce con te”, in cui un’asta della lettera N raffigura la Torre pendente stilizzata. Il marchio non sostituisce il logo ufficiale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana ma sarà il tratto distintivo di ogni documento e atto di questi anni che ci separano dal completamento dell’opera.

“Sono stati anni impegnativi di coesistenza con una pandemia stringente mai vista prima e un cantiere invasivo che ha sicuramente impattato, e sta tuttora impattando significativamente su tutte le attività che fanno funzionare un ospedale di queste dimensioni – dichiara la direttrice generale dell’Aoup Silvia Briani – ma siamo stati capaci di adattarci e di individuare strategie efficaci di convivenza – e di questo voglio ringraziare davvero tutti - eliminando i rischi di interferenze e continuando a garantire tutte le attività sanitarie. Non è stato facile ma i monitoraggi annuali sia regionali sia nazionali ci confortano sul buon lavoro svolto e sono per noi lo sprone necessario per continuare su questa strada, che ci porterà ad avere uno degli ospedali più innovativi e di alta specialità di riferimento a livello internazionale”.

"La realizzazione del Nuovo Santa Chiara – aggiunge il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi - rappresenta un traguardo storico, che deve costituire l'occasione per compiere un salto di qualità nel sistema sanitario regionale e nelle attività dell'area medica della nostra università. Mentre partecipiamo con soddisfazione ed entusiasmo a questa cerimonia, abbiamo infatti intrapreso un percorso di revisione e aggiornamento dell'atto aziendale, che auspichiamo conduca ad una migliore integrazione fra assistenza, didattica e ricerca, valorizzando le eccellenze di cui disponiamo”.

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(Foto Nicola Gronchi).

“La concomitanza di tanti eventi avversi causati anche dalle crisi internazionali e il loro effetto sul mondo delle costruzioni, concentrati in così poco tempo, non si era mai vista – ammette l’architetto Filippo Terzaghi, Rup- Responsabile unico del procedimento in questo appalto nonché direttore del Dipartimento di area tecnica dell’Aoup -. Consci anche del significato sociale del nostro progetto, abbiamo cercato ogni giorno di risolvere i problemi con umiltà e con impegno. Siamo arrivati a un primo obiettivo ma molti altri sono ancora davanti a noi. Quello che posso dire è che ce l’abbiamo messa tutta. E continueremo a mettercela tutta, noi del Dipartimento tecnico insieme alla Direzione lavori e alle Imprese costruttrici, certi del sostegno di tutta la squadra, intendendo sia i colleghi di Aoup sia gli enti di riferimento, in primo luogo la Regione ma poi anche le istituzioni locali e centrali”.

Per l’ingegnere Salvatore Esposito, ad Finso e presidente Nsch scarl: Stiamo portando avanti un’opera di grande interesse sociale, sia per la città che per la Regione tutta, con il supporto di tutti i soggetti - Azienda ospedaliero-universitaria pisana, enti ed amministrazioni - coinvolti nel processo. Contiamo di portare a termine l’opera nei tempi previsti da cronoprogramma, pur nella difficile situazione registratasi negli ultimi anni nel panorama interno ed internazionale”.

“Il nuovo e moderno Santa Chiara a Cisanello comincia a prendere forma – così il sindaco di Pisa Michele Conti -. E’ una buona notizia per la città che, dalla posa della prima pietra nel 2019, siano già un terzo i lavori completatati. Un ospedale che diventerà, se possibile ancor di più di quanto lo è già adesso, quel punto di riferimento per la sanità a cui già si rivolgono moltissimi cittadini di Pisa, di tutta la Regione, di tutta Italia. Un’eccellenza riconosciuta dalla comunità scientifica, dai tanti pazienti che vengono a curarsi a Pisa e dai tanti lavoratori, medici, infermieri e personale di servizio che contribuiscono a garantire standard di qualità altissimi. L’amministrazione comunale sta facendo la propria parte per accompagnare questa nuova opportunità con adeguati e necessari interventi in termini infrastrutturali, logistici e di mobilità, per far sì che il nuovo polo ospedaliero che cresce non diventi una monade isolata, ma sia collegato sempre di più con la città e con i quartieri limitrofi. Penso al nuovo ponte ciclopedonale Riglione Cisanello, recentemente aperto al pubblico, ma anche al progetto che stiamo presentando al Ministero delle infrastrutture e trasporti per la realizzazione della tramvia che collegherà la Stazione ferroviaria al polo ospedaliero di Cisanello, che potrà incidere profondamente e positivamente sui flussi della mobilità lungo il principale asse di scorrimento del traffico cittadino, con benefici importanti a livello ambientale e di qualità della vita”.

“Qui a Pisa sta prendendo forma l'investimento di edilizia sanitaria più importante della Toscana - commenta l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Siamo soddisfatti del corso dei lavori e delle prospettive dell’intervento che porterà questo ad essere uno degli ospedali più innovativi e specializzati d’Europa. Proprio qualche settimana fa Agenas rendeva pubblica la classifica delle aziende ospedaliere che nel 2021 hanno avuto le performance più alte: tra queste c’è anche l’Aou pisana, a conferma dell’eccellenza della struttura. Grazie a questo intervento siamo convinti che la qualità delle cure, della didattica e della ricerca potranno crescere ulteriormente”.

“A Cisanello - spiega l’assessore all’informatica ed e-goverment della Toscana Stefano Ciuoffo - abbiamo sperimentato per la prima volta in un contesto di opera pubblica così rilevante e sanitaria, la piattaforma di elaborazione di immagini fotogrammetriche e big data che sono parte dei software e della tecnologia che, come Regione, mettiamo a disposizione liberamente di enti e Comuni attraverso il cloud regionale: un investimento, per una Toscana ‘intelligente’ e all’avanguardia, finanziato con i fondi europei Fesr 2021-2027”

"Con la realizzazione di quest'opera inizia finalmente a trasformarsi in realtà quello che, anche a livello personale, era un impegno preso fin dal momento della mia prima elezione in consiglio regionale- dichiara il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo -. Seguiremo ora con attenzione il rispetto dei tempi per la conclusione dei lavori ma è un nuovo, importante tassello nella crescita dell'ospedale di Pisa che rappresenta per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Si conferma infatti come uno dei poli ospedalieri tra i più grandi e importanti d'Europa, consolidando il suo ruolo strategico all'interno del sistema sanitario toscano. A tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato va oggi il nostro ringraziamento e il nostro plauso, nella consapevolezza che non si tratta di un punto di arrivo e che dobbiamo continuare ad investire in parallelo anche sul personale medico-sanitario e sulle migliori tecnologie da mettere loro a disposizione".

“Una buona sanità è che quella investe – sottolinea il presidente della giunta regionale toscana, Eugenio  Giani - : una sanità che investe sui lavoratori e professionisti, sulla formazione, sulle nuove tecnologie e le strutture anche. E’ quello che stiamo facendo a Cisanello: un ospedale all’avanguardia e di qualità certificata, nelle cure e nella capacità di fare ricerca. Naturalmente i nuovi edifici in costruzione saranno tutti realizzati puntando al massimo efficientamento energetico possibile: ci saranno pannelli solari per far fronte in autonomia a parte dei consumi e sarà utilizzata anche la geotermia, ricchezza toscana sul fronte delle energie rinnovabili che già oggi copre il 30 per cento dei consumi di tutta la regione. In questo modo risparmieremo risorse importante da dedicare alle cure dei cittadini”.

Alla cerimonia sono intervenuti stamani, fra gli altri, anche l'arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto, il presidente della conferenza dei sindaci dell'azienda USL Toscana nord ovest Sergio Di Maio, l'assessore regionale all'istruzione Alessandra Nardini e i consiglieri regionali Andrea Pieroni e Diego Petrucci

Qui la galleria fotografica sull’avanzamento dei lavori: https://www.e-chiaracresce.it/).

Fonte: Ufficio Stampa AOUP

Non solo ricercatori e accademici: il prossimo 12 giugno l’aula magna del palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa si aprirà in via eccezionale a top manager, investitori, aziende, analisti e startupper, ospiti ufficiali dell’evento Converging Skills. È una prima assoluta per l’ateneo pisano, che si propone così di inaugurare un dialogo fecondo tra università e mondo produttivo per creare le condizioni di sviluppo di un ecosistema di successo per tutti e delineare metodi e percorsi condivisi. All’evento di apertura del 12 giugno, seguiranno quattro altre giornate di incontri e discussioni durante le quali saranno annunciate grandi novità per la ricerca scientifica del territorio e non soltanto.

“Converging skills è un luogo in cui competenze diverse si incontrano per determinare un linguaggio comune tra ricercatori e imprenditori, grandi aziende e investitori al fine di promuovere innovazione etica e sostenibile mediante l’individuazione di buone pratiche”, spiega Corrado Priami, delegato per la valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali. Che sottolinea: “L’evento è aperto a tutti ed rivolto a chiunque voglia avere un impatto culturale, sociale e tecnologico per la crescita del Paese”.

“Compito fondamentale delle Università è favorire la crescita del tessuto sociale in cui opera – dichiara il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi. – Questo attraverso le proprie capacità di formazione e ricerca, ma anche con il trasferimento e la condivisione di conoscenza. Converging Skills vuole essere un modello ripetibile di contaminazione tra partner diversi che contribuiscono a questo processo di crescita, e insieme l’opportunità per lanciare i nuovi ambiziosi progetti della nostra università”. L’università di Pisa quindi come apripista di un modello di valorizzazione della ricerca scientifica e delle sue ricadute, per rendere l’accademia un vero motore di sviluppo economico e sociale.

“Vogliamo trovare il modo e gli strumenti per vincere una sfida fondamentale: - incalza Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario dell’Università – quella di un Paese con un ottimo sistema di formazione universitaria, e capace di essere una grande potenza nella ricerca scientifica, che deve ancora imparare a trasformare queste capacità in innovazione e in sviluppo economico. Converging skills è l’occasione per cominciare a convergere, insieme, verso questo obiettivo.”

 

I relatori di Converging Skills saranno un’ottantina, tutti nomi di grande rilievo nel mondo delle startup e della finanza, dell’industria e della ricerca scientifica, e molti saranno gli esperti di trasferimento tecnologico e di open innovation.

Il giorno 12 giugno, dopo gli interventi di rettore e prorettore, interverrà Daria Mochly-Rosen, biochimica dell’Università di Stanford e fondatrice di SPARK: un’iniziativa inaugurata nel 2006 che oggi è presente in più di sessanta città del mondo, in tutti i continenti esclusa l’Antartide, che ha come obiettivo “l’incontro tra accademici e industria, e la saldatura di una disconnessione culturale basata su una mancanza di conoscenza reciproca, e a volte persino di rispetto!”. SPARK, prosegue Mochly-Rosen, “educa le due parti a dare valore ai momenti di incontro reciproco: l’università a incoraggiare i giovani ricercatori a brevettare e a collaborare con l’azienda e le aziende ad avere meno paura della ricerca che esce da strade già battute”.

Il giorno 12 interverrà anche Roberto Bonanzinga, cofondatore e partner per gli investimenti di InReach Ventures, la prima società di investimento alimentata dall'intelligenza artificiale completamente focalizzata su start-up europee early stage. InReach cioè sviluppa e utilizza DIG: il proprio software proprietario e l'intelligenza artificiale per scoprire, valutare e supportare gli investimenti nelle startup più promettenti. “Sono entusiasta di far parte di questo importante evento organizzato dall'Università di Pisa. L'intelligenza artificiale avrà un impatto enorme su tutti i componenti dell'ecosistema dell'innovazione: sarò molto felice di condividere la mia esperienza su come l'IA plasmerà il futuro del venture capital”, ha dichiarato Bonanzinga.

Tra gli ospiti anche Gabriele Paglialonga, direttore generale di Industrio Ventures, acceleratore e investitore in startup tecnologiche early stage, “ma propone anche collaborazioni strategiche tra startup e aziende corporate ed è diventato un riferimento in Italia per tecnologie applicabili alla manifattura”, spiega. Unico nel panorama italiano, Industrio Ventures è nato a Rovereto (TN), è presente in vari distretti industriali italiani e ha una sede a Cambridge, Massachusetts, a due passi dal MIT. “A Pisa c’è un’altissima densità di ricercatori e ricercatrici eccellenti e i loro progetti sono di altissima qualità, paragonabile a quella che vediamo a Boston! In un contesto come questo si possono creare molti ponti tra chi produce innovazione e chi può trasferirla verso il mercato”.

Infine, sono attesi per il 12 a Pisa anche Riccardo Pietrabissa, delegato della Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) per il trasferimento tecnologico, Agostino Santoni, di Confindustria digitale, Andrea Corbelli, Quantum Ambassador di Ibm. A moderare la tavola rotonda conclusiva della giornata sarà la giornalista Ansa Enrica Battifoglia.

L’evento Converging Skills è aperto alla partecipazione del pubblico
È sempre possibile richiedere un accredito stampa e prenotarsi per interviste
Tutte le info all’indirizzo https://convergingskills.unipi.it/
La newsroom, con i precedenti comunicati, le interviste video agli ospiti, e tutto il materiale utile per la stampa, che verrà caricato anche nel corso dell’evento, si trova qui: https://convergingskills.unipi.it/newsroom/
Per informazioni dedicate alla stampa: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

biancheri aullaLa professoressa Rita Biancheri, associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, ha ricevuto lo scorso 2 giugno “La Brunella d’Oro”, l’esclusiva onorificenza del Comune di Aulla nata nel 2019 per rendere omaggio ai cittadini aullesi che si sono distinti per meriti particolari nel settore della cultura, delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, dello sport e del sociale, portando alto il nome della propria comunità di origine o sede della loro meritoria attività.

Nella motivazione si legge: "L'amministrazione Comunale di Aulla, grata, è lieta di conferire la civica benemerenza "La Brunella d'oro" a Rita Biancheri come riconoscimento dell'impegno profuso nello studio, nell'applicazione e nell'insegnamento delle scienze sociali presso l'Università di Pisa. Per il rilievo e l'attenzione riservata alle grandi tematiche inerenti le pari opportunità e la medicina di genere, che l'hanno resa una delle grandi protagoniste sulla scena nazionale”.

Non solo ricercatori e accademici: il prossimo 12 giugno l’aula magna del palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa si aprirà in via eccezionale a top manager, investitori, aziende, analisti e startupper, ospiti ufficiali dell’evento Converging Skills. È una prima assoluta per l’ateneo pisano, che si propone così di inaugurare un dialogo fecondo tra università e mondo produttivo per creare le condizioni di sviluppo di un ecosistema di successo per tutti e delineare metodi e percorsi condivisi. All’evento di apertura del 12 giugno, seguiranno quattro altre giornate di incontri e discussioni durante le quali saranno annunciate grandi novità per la ricerca scientifica del territorio e non soltanto.

“Converging skills è un luogo in cui competenze diverse si incontrano per determinare un linguaggio comune tra ricercatori e imprenditori, grandi aziende e investitori al fine di promuovere innovazione etica e sostenibile mediante l’individuazione di buone pratiche”, spiega Corrado Priami, delegato per la valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali. Che sottolinea: “L’evento è aperto a tutti ed rivolto a chiunque voglia avere un impatto culturale, sociale e tecnologico per la crescita del Paese”.

“Compito fondamentale delle Università è favorire la crescita del tessuto sociale in cui opera – dichiara il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi. – Questo attraverso le proprie capacità di formazione e ricerca, ma anche con il trasferimento e la condivisione di conoscenza. Converging Skills vuole essere un modello ripetibile di contaminazione tra partner diversi che contribuiscono a questo processo di crescita, e insieme l’opportunità per lanciare i nuovi ambiziosi progetti della nostra università”. L’università di Pisa quindi come apripista di un modello di valorizzazione della ricerca scientifica e delle sue ricadute, per rendere l’accademia un vero motore di sviluppo economico e sociale.

“Vogliamo trovare il modo e gli strumenti per vincere una sfida fondamentale: - incalza Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario dell’Università – quella di un Paese con un ottimo sistema di formazione universitaria, e capace di essere una grande potenza nella ricerca scientifica, che deve ancora imparare a trasformare queste capacità in innovazione e in sviluppo economico. Converging skills è l’occasione per cominciare a convergere, insieme, verso questo obiettivo.”

Converging Skills news sito unipi orizzontale

I relatori di Converging Skills saranno un’ottantina, tutti nomi di grande rilievo nel mondo delle startup e della finanza, dell’industria e della ricerca scientifica, e molti saranno gli esperti di trasferimento tecnologico e di open innovation.

Il giorno 12 giugno, dopo gli interventi di rettore e prorettore, interverrà Daria Mochly-Rosen, biochimica dell’Università di Stanford e fondatrice di SPARK: un’iniziativa inaugurata nel 2006 che oggi è presente in più di sessanta città del mondo, in tutti i continenti esclusa l’Antartide, che ha come obiettivo “l’incontro tra accademici e industria, e la saldatura di una disconnessione culturale basata su una mancanza di conoscenza reciproca, e a volte persino di rispetto!”. SPARK, prosegue Mochly-Rosen, “educa le due parti a dare valore ai momenti di incontro reciproco: l’università a incoraggiare i giovani ricercatori a brevettare e a collaborare con l’azienda e le aziende ad avere meno paura della ricerca che esce da strade già battute”.

Il giorno 12 interverrà anche Roberto Bonanzinga, cofondatore e partner per gli investimenti di InReach Ventures, la prima società di investimento alimentata dall'intelligenza artificiale completamente focalizzata su start-up europee early stage. InReach cioè sviluppa e utilizza DIG: il proprio software proprietario e l'intelligenza artificiale per scoprire, valutare e supportare gli investimenti nelle startup più promettenti. “Sono entusiasta di far parte di questo importante evento organizzato dall'Università di Pisa. L'intelligenza artificiale avrà un impatto enorme su tutti i componenti dell'ecosistema dell'innovazione: sarò molto felice di condividere la mia esperienza su come l'IA plasmerà il futuro del venture capital”, ha dichiarato Bonanzinga.

Tra gli ospiti anche Gabriele Paglialonga, direttore generale di Industrio Ventures, acceleratore e investitore in startup tecnologiche early stage, “ma propone anche collaborazioni strategiche tra startup e aziende corporate ed è diventato un riferimento in Italia per tecnologie applicabili alla manifattura”, spiega. Unico nel panorama italiano, Industrio Ventures è nato a Rovereto (TN), è presente in vari distretti industriali italiani e ha una sede a Cambridge, Massachusetts, a due passi dal MIT. “A Pisa c’è un’altissima densità di ricercatori e ricercatrici eccellenti e i loro progetti sono di altissima qualità, paragonabile a quella che vediamo a Boston! In un contesto come questo si possono creare molti ponti tra chi produce innovazione e chi può trasferirla verso il mercato”.

Infine, sono attesi per il 12 a Pisa anche Riccardo Pietrabissa, delegato della Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) per il trasferimento tecnologico, Agostino Santoni, di Confindustria digitale, Andrea Corbelli, Quantum Ambassador di Ibm. A moderare la tavola rotonda conclusiva della giornata sarà la giornalista Ansa Enrica Battifoglia.

L’evento Converging Skills è aperto alla partecipazione del pubblico
È sempre possibile richiedere un accredito stampa e prenotarsi per interviste
Tutte le info all’indirizzo https://convergingskills.unipi.it/
La newsroom, con i precedenti comunicati, le interviste video agli ospiti, e tutto il materiale utile per la stampa, che verrà caricato anche nel corso dell’evento, si trova qui: https://convergingskills.unipi.it/newsroom/
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Si è tenuta alla Humboldt Universität di Berlino la General Assembly di Circle U., l'Alleanza universitaria europea di cui fa parte l’Università di Pisa insieme ad altri 8 prestigiosi atenei europei. I presidenti e i rettori delle 9 università, il Management Board e i rappresentanti della Circle U. Student Union (CUSU) hanno discusso gli sviluppi strategici per la prossima fase del progetto. Per l’Università di Pisa erano presenti il rettore Riccardo Zucchi, il prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali Giovanni Federico Gronchi e la responsabile dell’Unità cooperazione internazionale Paola Cappellini.

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A quasi tre anni dalla nascita di Circle U., è stato delineato un piano generale per il completamento della fase pilota dell’Alleanza, in attesa dell’approvazione da parte della Commissione Europea della nuova proposta “Circle U. 2030”: tra le novità per il futuro ci sono il processo di istituzione di un quarto Knowledge Hub, il proseguimento e l'espansione dell'Academic Chair Programme e l'ampliamento delle iniziative congiunte di didattica. Tra gli argomenti all'ordine del giorno anche questioni di riconoscimento crediti, nonché la possibilità di aumentare il coinvolgimento degli studenti, dei ricercatori e degli stakeholder esterni.

foto di gruppo

Prima della riunione formale della General Assembly, i Presidenti e i Rettori si sono incontrati per condividere esperienze e pratiche in un contesto più informale. Durante l'incontro, l’università di Berlino ha presentato "Open Humboldt", il forum dell'università per unire scienza e società attraverso vari eventi, progetti collaborativi e piattaforme. Lo scambio sulla comunicazione scientifica a livello locale e di alleanza si è concluso con una visita congiunta all'Humboldt Lab, uno spazio curato dall'HU all'interno del museo dell'Humboldt Forum nel centro storico della città.

 

È stato attribuito a due laureati dei corsi di studio triennale e magistrale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa il premio “Stefano Capitanio” assegnato al miglior elaborato triennale e alla migliore tesi di laurea magistrale in Agraria dall’ANVE, l’Assocazione nazionale vivaisti esportatori.

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Alice Vezzosi si è laureata lo scorso febbraio 2023 nella laurea triennale in Scienze Agrarie con un elaborato “Da rifiuto a risorsa: valorizzazione dei fanghi di cartiera come ammendante in floricoltura e infrastrutture verdi”, discussa con il professor Roberto Cardelli e la dott.ssa Francesca Brezel. Nel suo lavoro, la giovane studentessa ha dimostrato come i fanghi delle cartiere possano venire utilizzati come risorsa nei substrati di coltivazione e nel suolo.

Edoardo Raccosta si è laureato nel settembre del 2022 nella laurea magistrale in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio con una tesi dal titolo “Valutazione fitostatica degli alberi a dimora sul Viale delle Piagge di Pisa”, discussa con il professor Damiano Remorini e la professoressa Elisa Pellegrini. La tesi sperimentale ha avuto l’obiettivo di confrontare diversi approcci strumentali al fine di verificare le condizioni di stabilità e la propensione al cedimento di alberi a cui era stato interrato il colletto.

Il concorso, promosso per ricordare l’opera e il lavoro del vivaista Stefano Capitanio, premia ogni anno la migliore tesi di laurea in Agraria - triennale e magistrale - che riguarda gli aspetti botanici, agronomici, fitosanitari, paesaggistici, economici e legislativi connessi con la coltivazione delle piante ornamentali di tipo mediterraneo.

I premi, che consistevano in 1.000 e 2.000 euro, per l’elaborato triennale e la tesi magistrale rispettivamente, è stato ritirato da Alice Vezzosi e Edoardo Raccosta in occasione della XV “Giornata del vivaismo mediterraneo - Premio Stefano Capitanio” organizzata a Monopoli (BA) dai Vivai Capitanio.

Lunedì, 05 Giugno 2023 11:10

Progetto AskErasmus

Dal 4 all’8 giugno 24 studenti e studentesse del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa accompagnati da docenti e tutor saranno in Abruzzo per conoscere più da vicino modelli sostenibili di allevamento presenti sul territorio. L’attività, organizzata nell’ambito dei progetti speciali per la didattica, si svolgerà in zone pregiate dal punto di vista naturalistico come il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, il Parco Regionale Velino-Sirente, e il Parco Nazionale della Maiella.

“Il tema della transizione ecologica degli allevamenti sta diventando centrale per il futuro delle produzioni animali – spiega il professore Francesco Di Iacovo, direttore del dipartimento di Scienze veterinarie - Da questo punto di vista, la montagna abruzzese, con il suo passato silente ma orgoglioso, può rappresentare esperienza pilota nazionale per la risposta alle crisi in atto, mediante il disegno di un solido processo di transizione ecologica degli allevamenti e delle comunità locali, specie all’interno delle aree parco”.

Il programma del viaggio studio che farà base ad Anversa degli Abruzzi è improntato sul modello del living-lab e prevede incontri e discussioni con allevatori, tecnici e istituzioni locali per definire le problematiche della transizione ecologica e individuare possibili problemi e soluzioni.

Le persone coinvolte sono moltissime in rappresentanza delle varie realtà: Elena Sico, (direttrice del Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo), Pietropaolo Martinelli (presidente Associazione regionale allevatori), Roberto Rampazzo (direttore Coldiretti Abruzzo), Stefano Fabrizi (direttore Confagricoltura L’Aquila), Nicola Sichetti (presidente Coltivatori Italiani Abruzzo -CIA), Nunzio Marcelli (presidente Consorzio di Tutela Agnello del Centro Italia), Giovanni Cannata (Presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), Luigi Zazzara (presidente del Parco Nazionale della Majella), Francesco D’Amore, (Presidente del Parco Regionale Naturale del Velino Sirente), Nicola D’Alterio (direttore Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise- IZSAM), Luciano Sammarone (Direttore Parco Nazionale Abruzzo), Iginio Cuchiarelli, (Direttore Parco Velino-Silente), Francesco Cortese (Direttore Associazione Regionale Allevatori), Alfredina Gargaglione (Rappresentanti della condotta di slow food) e Leo Spina Presidente Copagri.

Saranno inoltre coinvolti per le aziende: Italia Romano, Pietro D’Annessa, Vinicio Blasetti, Nunzio Marcelli, Fortunato Flaviani, GianMarco, Fabio Spinosa, Dino Silla, Azienda Vitale e Leonarda Bisegna. Partecipano infine anche: Lea Odoardi, Mariagrazia Bergia, Antonio Rocco Zinni (Tecnici Regione Abruzzo), Michele Podaliri e Marcella Cipriani (Tecnici IZSAM) e per la CIA Donato Di Marco (direttore Provinciale CIA Aquila Teramo) e Romolo di Girolamo.

In allegato il programma completo.

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