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Si è svolta in rettorato, venerdì 17 febbraio, la cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030. I tre laureati – Lorenzo Rapone, Federico Tozzi e Andrea Vezzosi – sono stati accolti dalla prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, dal professor Marco Raugi, già presidente della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e dalla professoressa Giovanna Pizzanelli, membro della stessa Commissione. Oltre alla consegna simbolica di un attestato e di una borraccia griffata Unipi, a ognuno dei vincitori è stato assegnato un premio di 1.500 euro.

“Ci sembra importante – ha detto la professoressa Elisa Giuliani - che ci sia una nuova classe di studentesse e studenti che si concentri sul trovare soluzioni ai problemi complessi della sostenibilità. Nella vita reale, per risolvere questi problemi, sappiamo però che è necessario scardinare un sistema consolidato di pensiero, di relazioni e infrastrutture, che spesso impedisce alle buone idee sostenibili di trovare attuazione. Si spera che gli studenti che premiamo oggi e anche gli altri che sono impegnati su questi fronti ma che non abbiamo premiato, siano in grado di rivoltare il modello attuale e di proporre i cambiamenti radicali di cui abbiamo urgentemente bisogno per ridurre e forse anche in parte risolvere i problemi ambientali e sociali contemporanei.”

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Nella foto, da sinistra: Rapone, Tozzi, Pizzanelli, Vezzosi, Giuliani e Raugi.

“Le tematiche relative agli Obiettivi dell’Agenda 2030 – ha commentato il professor Marco Raugi - afferiscono alla scienza, alla tecnologia, alla cultura, all'economia, alla giustizia, alla coesione sociale e allo sviluppo umano e si caratterizzano per una forte vocazione inter e multidisciplinare. Si tratta di argomenti oggetto dei corsi di studio attivati presso il nostro Ateneo e pertanto potenzialmente oggetto di tesi di laurea delle nostre studentesse e dei nostri studenti.”

“L'iniziativa – ha concluso la professoressa Giovanna Pizzanelli - è stata intrapresa durante il precedente mandato della Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo al fine di promuovere la cultura in tema di sostenibilità economica, ambientale e sociale all'interno della comunità accademica.”

premiati2 sitoLorenzo Rapone, nato a Livorno nel 1997, è risultato vincitore per il macrosettore A, che comprende i settori culturali n.1 “Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche, Scienze della Terra” e n.4 “Ingegneria Civile e Architettura, Ingegneria Industriale e dell'informazione”. Laureato al corso magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura, con votazione di 110/110 e lode, ha discusso una tesi sullo studio di differenti sistemi avanzati da involucro edilizio per l’efficientamento energetico di edifici prefabbricati leggeri. Le soluzioni tecnologiche analizzate sono state quelle dei materiali a cambiamento di fase, pannelli isolanti sottovuoto, rivestimenti termocromici/elettrocromici di componenti di facciata opachi e trasparenti. Relatori sono stati i professori Francesco Leccese, del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, e Roel Loonen, del Dipartimento di Building Performance della Eindhoven University of Technology. Attualmente, il dottor Rapone sta svolgendo il dottorando di ricerca al Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino.

Federico Tozzi, nato a Pisa nel 1994, è risultato vincitore per il macrosettore B, che comprende i settori culturali n.2 “Scienze Chimiche, Scienze Biologiche, Scienze Agrarie e Scienze del Farmaco” e n.3 “Scienze Mediche e Scienze Veterinarie”. Si è laureato al corso magistrale di Chimica industriale, con votazione di 110/110, discutendo una tesi dal titolo “Catalisi e biocatalisi per la valorizzazione sinergica di biomasse lignocellulosiche in ottica di green chemistry”. Nel lavoro ha approfondito nuovi processi integrati di bioraffineria, basati sulla combinazione sinergica della catalisi chimica e della biocatalisi, volti alla produzione a basso impatto ambientale di diverse molecole di interesse industriale, tra cui monosaccaridi, oligosaccaridi, trigliceridi e biodiesel di nuova generazione. Relatrici sono state le professoresse Anna Maria Raspolli Galletti e Claudia Antonetti, del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale. La prima parte della ricerca del dottor Tozzi è stata oggetto di pubblicazione sulla rivista “ChemPlusChem”.

Andrea Vezzosi, nato a Bagno a Ripoli nel 1996, è risultato vincitore per il macrosettore C, che comprende i settori culturali n.5 “Scienze dell’Antichità, Filologico-Letterarie, Storico-Artistiche, Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche, Psicologiche” e n.6 “Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche e Sociali”. Si è laureato al corso magistrale di Strategia, management e controllo, con votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Le principali implicazioni delle emissioni di green bond: alcune realtà a confronto”. La ricerca ha avuto l’obiettivo di sviluppare un’analisi sulle principali implicazioni in un’ottica gestionale e strategica delle emissioni dello strumento del green bond portate avanti da società non finanziarie e, soprattutto, da gruppi appartenenti al comparto multiutility. Relatrice è stata la professoressa Paola Ferretti, docente del Dipartimento di Economia e Management.

Venerdì 17 febbraio, alle ore 12 in Sala dei Mappamondi del Rettorato, si terrà la breve cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

Alla premiazione interverranno la prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, la professoressa Giovanna Pizzanelli, rappresentante della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e il professor Marco Raugi, già presidente nella scorsa legislatura della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile. Saranno inoltre presenti i premiati.

Fornire strumenti e competenze a tutti gli studenti e le studentesse dell’Università di Pisa, indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. E’ questo l’obiettivo dei corsi trasversali, una iniziativa che l’Ateneo sta promuovendo a cominciare da tre temi: sostenibilità, studi di genere e imprenditorialità.
“All’Università come altrove si studia per discipline, ma è sempre più importante imparare ad attraversare gli steccati e a cercare percorsi, appunto, trasversali – dice il professore Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica dell’Ateneo – i temi scelti per questi primi corsi indicano poi una volontà precisa da parte dell’Università di leggere il presente e di coglierne la complessità”.

Si parte venerdì 17 febbraio con “L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile” curato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA). Saranno in tutto 12 lezioni su Teams tenute da docenti ed esperti dell’Ateneo per un totale di 3 CFU.
“Vogliamo introdurre studentesse e studenti al concetto di Sviluppo Sostenibile come articolato nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, spiega la professoressa Pizzanelli responsabile dell’iniziativa insieme alla professoressa Elisa Giuliani, presidente della CoSA e prorettrice per la Sostenibilità e l'agenda 2030.
“L’approccio – continua la professoressa Pizzanelli – è multidisciplinare e comprende la dimensione economica, ambientale e sociale dello sviluppo sostenibile per dare gli strumenti a sostegno di una ampia consapevolezza sul tema. Capire le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile significa conoscere il ruolo delle imprese, della tecnologia e delle istituzioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Il 28 febbraio partirà invece “Studi di genere e prospettive interdisciplinari” curato dalla professoressa Elettra Stradella: in tutto 18 lezioni per un totale di 6 CFU.
"Il corso rappresenta una delle azioni previste nel Gender Equality Plan dell’Ateneo - racconta la professoressa Stradella - tratteremo la dimensione sociologica e antropologica del genere, il rapporto tra diritto e genere nello scenario europeo, la costruzione degli stereotipi di genere e il loro impatto giuridico e socio-culturale, la storia delle donne e il riconoscimento dei diritti, anche in prospettiva intersezionale e guarderemo infine anche alle sfide di genere per la scienza e la medicina, con una riflessione sulla genderizzazione della ricerca scientifica, sul tema dell’introduzione di una prospettiva di genere nell’innovazione tecnologica, e sulla realizzazione di condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro in chiave di genere”.

“Start up e multidisciplinarietà: a road map” è infine il titolo del terzo corso in programma che partirà il prossimo anno accademico e di cui è responsabile il professore Corrado Priami, delegato del Rettore per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali.
“Il corso ha l’obiettivo di stimolare la curiosità di studentesse e studenti che vogliano avere un bagaglio di competenze e conoscenze per affrontare l’avventura di costruire una propria iniziativa imprenditoriale o che vogliano affrontare il percorso in azienda con una maggiore consapevolezza - spiega Priami – Il corso presenterà casi di insuccessi, da cui si impara più che dai successi, e ovviamente anche storie di successo mediante testimonianze e video. I partecipanti saranno chiamati a sperimentare attività legate all’imprenditorialità su situazioni realistiche costruendo team con componenti appartenenti a diversi corsi di laurea perché la multidisciplinarietà è la via per il futuro”.

 

Fornire strumenti e competenze a tutti gli studenti e le studentesse dell’Università di Pisa, indipendentemente dal corso di laurea di iscrizione. E’ questo l’obiettivo dei corsi trasversali, una iniziativa che l’Ateneo sta promuovendo a cominciare da tre temi: sostenibilità, studi di genere e imprenditorialità.
“All’Università come altrove si studia per discipline, ma è sempre più importante imparare ad attraversare gli steccati e a cercare percorsi, appunto, trasversali – dice il professore Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica dell’Ateneo – i temi scelti per questi primi corsi indicano poi una volontà precisa da parte dell’Università di leggere il presente e di coglierne la complessità”.

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Si parte venerdì 17 febbraio con “L’Agenda 2030 e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile” curato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA). Saranno in tutto 12 lezioni su Teams tenute da docenti ed esperti dell’Ateneo per un totale di 3 CFU.
“Vogliamo introdurre studentesse e studenti al concetto di Sviluppo Sostenibile come articolato nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, spiega la professoressa Pizzanelli responsabile dell’iniziativa insieme alla professoressa Elisa Giuliani, presidente della CoSA e prorettrice per la Sostenibilità e l'agenda 2030.
“L’approccio – continua la professoressa Pizzanelli – è multidisciplinare e comprende la dimensione economica, ambientale e sociale dello sviluppo sostenibile per dare gli strumenti a sostegno di una ampia consapevolezza sul tema. Capire le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile significa conoscere il ruolo delle imprese, della tecnologia e delle istituzioni pubbliche nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Il 28 febbraio partirà invece “Studi di genere e prospettive interdisciplinari” curato dalla professoressa Elettra Stradella: in tutto 18 lezioni per un totale di 6 CFU.
"Il corso rappresenta una delle azioni previste nel Gender Equality Plan dell’Ateneo - racconta la professoressa Stradella - tratteremo la dimensione sociologica e antropologica del genere, il rapporto tra diritto e genere nello scenario europeo, la costruzione degli stereotipi di genere e il loro impatto giuridico e socio-culturale, la storia delle donne e il riconoscimento dei diritti, anche in prospettiva intersezionale e guarderemo infine anche alle sfide di genere per la scienza e la medicina, con una riflessione sulla genderizzazione della ricerca scientifica, sul tema dell’introduzione di una prospettiva di genere nell’innovazione tecnologica, e sulla realizzazione di condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro in chiave di genere”.

“Start up e multidisciplinarietà: a road map” è infine il titolo del terzo corso in programma che partirà il prossimo anno accademico e di cui è responsabile il professore Corrado Priami, delegato del Rettore per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali.
“Il corso ha l’obiettivo di stimolare la curiosità di studentesse e studenti che vogliano avere un bagaglio di competenze e conoscenze per affrontare l’avventura di costruire una propria iniziativa imprenditoriale o che vogliano affrontare il percorso in azienda con una maggiore consapevolezza - spiega Priami – Il corso presenterà casi di insuccessi, da cui si impara più che dai successi, e ovviamente anche storie di successo mediante testimonianze e video. I partecipanti saranno chiamati a sperimentare attività legate all’imprenditorialità su situazioni realistiche costruendo team con componenti appartenenti a diversi corsi di laurea perché la multidisciplinarietà è la via per il futuro”.

 

Sono più di 1.500 le studentesse e gli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado che nelle scorse settimane hanno partecipato ai corsi di orientamento dell’Università di Pisa. Articolati in tre moduli per una durata complessiva di 15 ore e realizzati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i corsi hanno l’obiettivo di favorire un passaggio dalla scuola all’università il più possibile consapevole.

I corsi erano divisi in tre moduli, due dei quali si sono svolti in eventi organizzati sul territorio, con iniziative al Polo Carmignani di Pisa, all’Accademia Navale di Livorno e presso il Complesso di San Francesco a Lucca, ed hanno visto coinvolte 35 scuole secondarie delle province di Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Grosseto. Questi moduli prevedevano un incontro informativo/esplorativo sul percorso degli studi universitari in generale e sulle opportunità offerte dall'Università di Pisa in particolare, e la presentazione delle sei aree scientifico-disciplinari dell’Ateneo pisano. Il terzo modulo, che si è svolto presso le varie sedi dipartimentali dell'Università di Pisa, prevedeva una serie di attività laboratoriali o seminariali, a scelta di ciascun studente e ciascuna studentessa, per andare incontro ai loro specifici interessi.

orientamento1 bassa

Tra le ragazze e i ragazzi che hanno risposto al questionario di valutazione di ciascun evento è emerso che quasi metà del campione aveva assunto in precedenza solo informazioni non approfondite sui possibili percorsi universitari da intraprendere e che per più dell’85% gli incontri svolti si sono rivelati molto o abbastanza utili.

Marcucci1"L’orientamento in ingresso per gli studenti delle scuole secondarie superiori – ha commentato la professoressa Laura Elisa Marcucci (nella foto a lato), delegata per le Attività di orientamento - è un’attività sempre più importante per permettere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di fare una scelta consapevole, basata su informazioni chiare e corrette, non sul sentito dire, sul passaparola, su impressioni non sempre corrispondenti alla realtà. I corsi di orientamento che sono partiti in questi mesi sono una sfida, perché si tratta di un percorso che abbiamo dovuto costruire in pochissimo tempo, guidati da tre idee fondanti: prima di tutto è l'università che si muove verso i ragazzi e le ragazze e non viceversa. Ecco perché abbiamo portato l'orientamento universitario nelle scuole, o, almeno per il momento, verso le scuole, con eventi sul territorio di varie province. In secondo luogo, è importante che i ragazzi e le ragazze abbiano la visione più ampia possibile di tutte le opportunità che l’università può offrire, prima di scegliere. Da ultimo, è utilissimo che i ragazzi facciano una ‘prova’, cioè provino in prima persona cosa significa, per esempio, seguire una lezione di un particolare argomento o fare un’esperienza laboratoriale in un ambito di loro scelta. Il feedback davvero positivo raccolto alla fine di ciascun evento organizzato finora ci fa pensare che siamo sulla strada giusta, anche se ovviamente alcuni aspetti possono essere migliorati”.

“Per costruire questi corsi – ha aggiunto la professoressa Marcucci - è stata fondamentale la collaborazione dei delegati all’orientamento dei vari dipartimenti e l'impegno dei tanti colleghi e tante colleghe che si sono offerti di tenere lezioni aperte, seminari o esperienze di laboratori. Così come è stato essenziale il lavoro svolto sempre con grande dedizione e competenza dal personale tutto dell'Ufficio Orientamento. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento. Ovviamente non ci fermiamo: posso anticipare che, visto il riscontro positivo fin qui raccolto, ripeteremo in un prossimo futuro eventi di orientamento in territori più periferici. A lungo termine, vorrei rendere questi corsi un appuntamento regolare, direi quasi strutturale, per gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie almeno delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, prima della scelta del loro percorso post-diploma.”

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Il 16 e il 17 febbraio l'Aula magna storica del Palazzo della Sapienza (via Curtatone e Montanara 15), ospita il convegno “La convenzione di Merida compie 20 anni: per un bilancio del contrasto alla corruzione”. Il convegno è dedicato alla Convenzione contro la corruzione adottata il 31 ottobre 2003 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riunitasi a Merida, in Messico.

A partire dalle 11.00 di giovedì 16 febbraio, dopo i saluti istituzionali del rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi e del direttore del Dipartimento di Scienze politiche Carmelo Calabrò, si tiene una tavola rotonda su “Il contrasto istituzionale e i legami tra la criminalità organizzate e la corruzione” introdotta dal professor Alberto Vannucci. Partecipano alla discussione Antonino Buda, Capo del I Reparto Direzione investigativa antimafia, Giuseppe Busia, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Mirella Dummar Frahi, Chief of civil society unit at the United Nations office on drugs and crime (UNODC) e Mathias Huter, Managing director at UNCAC coalition Q&A.

 

Il programma del convegno proseguirà con diversi panel e momenti di discussione in cui professori e ricercatori affronteranno il tema del contrasto alla corruzione da un punto di vista istituzionale, accademico, civico e culturale.

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Conoscenza e azioni, contro le mafie e la corruzione” (finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fondo Cultura della Legalità) e in dialogo con il Prin Politicanti – The Politicisation of Corruption and Anticorruption strategies in Italy (Università di Pisa, Cattolica del Sacro Cuore, Roma La Sapienza e Perugia) e il Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione (Università di Pisa, Torino, Napoli e Palermo, con l’associazione Libera).

I colleghi giornalisti interessati ad approfondire la notizia e a fare interviste sono invitati alle ore 11.30 a un incontro con i coordinatori dell’evento (Polo Le Benedettine, Piazza San Paolo a Ripa d’Arno 16)

Con la nuova edizione del PhD+, riparte il Contamination Lab Pisa, il percorso formativo dell’Università di Pisa finalizzato a promuovere e diffondere la cultura imprenditoriale e dell’innovazione, la valorizzazione delle proprie idee e l’interdisciplinarietà tra studenti di laurea magistrale, dottorandi, dottori di ricerca e docenti. Giunto alla sesta edizione, il CLab Pisa comprende cicli di lezioni frontali, attività di laboratorio e attività individuali di accompagnamento in collaborazione con altri stakeholder del territorio, come Camere di Commercio, Poli tecnologici, manager e consulenti dell’innovazione.

“Il Contamination Lab riparte completamente in presenza dopo tre anni in cui l'Università si è interrogata sul proprio rapporto con il territorio – dichiara il professor Alessio Cavicchi, delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione dell’Università di Pisa – Il focus di quest’anno è sulla transizione verde e digitale e sull’inclusione: tematiche promosse dalla European Innovation Agenda della Commissione Europea, che richiedono uno sforzo comune a tutto l’ecosistema di innovazione. L’Università di Pisa si pone quindi come luogo chiave per una co-creazione di conoscenza che può avvenire solo attraverso un dialogo serrato con il territorio. In questo percorso, il ruolo degli studenti appare centrale. Parleremo di tutto questo nella giornata inaugurale del C-Lab grazie alla presenza delle altre università, di studenti impegnati in progetti di innovazione con il Contamination Lab, di reti internazionali e di professionisti del settore”.

La giornata inaugurale si terrà giovedì 16 febbraio alle ore 10 presso il Polo Le Benedettine con interventi moderati dal professor Alessio Cavicchi. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali da parte dei rappresentanti delle Università e delle Scuole: interverranno Corrado Priami dell’Università di Pisa, Marco Frey della Scuola Superiore Sant’Anna, Chiara Cappelli della Scuola Normale Superiore ed Emiliano Ricciardi della Scuola IMT Alti Studi Lucca.

A seguire un confronto tra le esperienze passate del Contamination Lab Pisa con l’intervento del professor Leonardo Bertini, responsabile del Contamination Lab Pisa dal 2017 al 2022, Emanuele Torrisi e Ira Sulejmeni vincitori del CLab 2022 e Conthackt 2021 e autori dei progetti AuthOfWorld e Clearchain. Si esploreranno le prospettive future in ambito europeo, con l’intervento di Klaus Sailer e Pavlina Vujovic dell’Università di Monaco e partner del progetto di Start For Future e sulle nuove prospettive e sfide di Circle U, di cui il Contamination Lab Pisa è partner.

Infine, si svolgerà una tavola rotonda con personalità di spicco del mondo imprenditoriale che li vedrà coinvolti sul tema della co-creazione di processi di innovazione per la transizione verde e digitale. Interverranno: Rita Forsi vicepresidente e direttrice del Comitato Tecnico Scientifico di Women 4 Cybers Italia, Francesco Oppedisano, presidente CNA Pisa, Sara Dell'Orco vicepresidente e controllo produzione della Dell'Orco & Villani SRL, Carlo Torniai esperto di Data and Artificial Intelligence e membro dell’Advisory Board dell'Osservatorio Big Data and Business Analytics del Politecnico di Milano e Fabio Fraticelli, Chief Operating Officer di Techsoup Italy.

 

I colleghi giornalisti interessati ad approfondire la notizia e a fare interviste sono invitati alle ore 11.30 a un incontro con i coordinatori dell’evento (Polo Le Benedettine, Piazza San Paolo a Ripa d’Arno 16)

Con la nuova edizione del PhD+, riparte il Contamination Lab Pisa, il percorso formativo dell’Università di Pisa finalizzato a promuovere e diffondere la cultura imprenditoriale e dell’innovazione, la valorizzazione delle proprie idee e l’interdisciplinarietà tra studenti di laurea magistrale, dottorandi, dottori di ricerca e docenti. Giunto alla sesta edizione, il CLab Pisa comprende cicli di lezioni frontali, attività di laboratorio e attività individuali di accompagnamento in collaborazione con altri stakeholder del territorio, come Camere di Commercio, Poli tecnologici, manager e consulenti dell’innovazione.

“Il Contamination Lab riparte completamente in presenza dopo tre anni in cui l'Università si è interrogata sul proprio rapporto con il territorio – dichiara il professor Alessio Cavicchi, delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione dell’Università di Pisa – Il focus di quest’anno è sulla transizione verde e digitale e sull’inclusione: tematiche promosse dalla European Innovation Agenda della Commissione Europea, che richiedono uno sforzo comune a tutto l’ecosistema di innovazione. L’Università di Pisa si pone quindi come luogo chiave per una co-creazione di conoscenza che può avvenire solo attraverso un dialogo serrato con il territorio. In questo percorso, il ruolo degli studenti appare centrale. Parleremo di tutto questo nella giornata inaugurale del C-Lab grazie alla presenza delle altre università, di studenti impegnati in progetti di innovazione con il Contamination Lab, di reti internazionali e di professionisti del settore”.

La giornata inaugurale si terrà giovedì 16 febbraio alle ore 10 presso il Polo Le Benedettine con interventi moderati dal professor Alessio Cavicchi. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali da parte dei rappresentanti delle Università e delle Scuole: interverranno Corrado Priami dell’Università di Pisa, Marco Frey della Scuola Superiore Sant’Anna, Chiara Cappelli della Scuola Normale Superiore ed Emiliano Ricciardi della Scuola IMT Alti Studi Lucca.

A seguire un confronto tra le esperienze passate del Contamination Lab Pisa con l’intervento del professor Leonardo Bertini, responsabile del Contamination Lab Pisa dal 2017 al 2022, Emanuele Torrisi e Ira Sulejmeni vincitori del CLab 2022 e Conthackt 2021 e autori dei progetti AuthOfWorld e Clearchain. Si esploreranno le prospettive future in ambito europeo, con l’intervento di Klaus Sailer e Pavlina Vujovic dell’Università di Monaco e partner del progetto di Start For Future e sulle nuove prospettive e sfide di Circle U, di cui il Contamination Lab Pisa è partner.

Infine, si svolgerà una tavola rotonda con personalità di spicco del mondo imprenditoriale che li vedrà coinvolti sul tema della co-creazione di processi di innovazione per la transizione verde e digitale. Interverranno: Rita Forsi vicepresidente e direttrice del Comitato Tecnico Scientifico di Women 4 Cybers Italia, Francesco Oppedisano, presidente CNA Pisa, Sara Dell'Orco vicepresidente e controllo produzione della Dell'Orco & Villani SRL, Carlo Torniai esperto di Data and Artificial Intelligence e membro dell’Advisory Board dell'Osservatorio Big Data and Business Analytics del Politecnico di Milano e Fabio Fraticelli, Chief Operating Officer di Techsoup Italy.

 

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