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Workshop da gennaio a giugno: Leggi il calendario 

Il primo riferimento letterario alla malattia mentale risale alla fine del Duecento, in un’opera fatta di brevi racconti, il Novellino: in una novella si narra di un medico di Bologna che fa fare un esperimento ai suoi studenti in un’aula universitaria. Da qui inizia il rapporto fra malattia mentale e letteratura, tema che sarà al centro del Convegno Internazionale Le parole per dirlo. La malattia mentale: luoghi, persone, narrazioni, che si svolgerà venerdì 10 febbraio, a Maggiano (Polo didattico di S. Maria a Colle, Via Fregionaia, 785, Lucca) e sabato 11, a Pisa (Centro Le Benedettine Piazza, S. Paolo a Ripa D'Arno, 16).

“E’ il primo convegno in Italia che si tiene sul rapporto tra malattia mentale e narrazione: quello che vogliamo indagare è come la malattia mentale venga restituita attraverso le parole degli autori e quindi in letteratura”, spiega Marina Riccucci (foto), professoressa di Letteratura italiana dell’Università di Pisa e curatrice dell’iniziativa.

La due giorni ospiterà scrittori come Paolo Milone (L’arte di legare le persone, Einaudi), Fuani Marino (Svegliami a mezzanotte, Einaudi), il saggista Stefano Redaelli (autore di Beati gli inquieti), Isabella Tobino, nipote dello scrittore Mario Tobino e Presidente della Fondazione Tobino, l’attrice Livia Castellana, nonché studiosi ed accademici come Giulio Ferroni, Valeria Paola Babini, Anna Segre. Sono inoltre previsti momenti ‘teatrali’ dedicati all’opera di Tobino e una intervista in differita ad Ascanio Celestini, che proprio alla follia ha dedicato lo spettacolo teatrale La pecora nera, di recente diventato un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

“Nel Novellino il riferimento alla malattia mentale è di sole poche righe: per la prima attestazione letteraria vera e propria infatti bisogna aspettare il 1589, anno in cui Tommaso Garzoni pubblicò L'Hospidale de' pazzi incurabili, descrizione di un manicomio nelle cui celle sono rinchiusi i rappresentanti, antichi e contemporanei, delle più diverse forme di follia – continua Riccucci – da quel momento, c’è una lunga pausa di silenzio, fino al 1953, anno in cui Mario Tobino pubblica il suo Libere donne di Magliano. Si tratta di un tema e di un ambito di ricerca che ha bisogno di studi e indagini: il Convegno Le parole per dirlo vuole essere il punto di partenza”.

Il Convegno Le parole per dirlo è promosso dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, dalla Fondazione Mario Tobino e ha il patrocinio del Comune di Lucca, dell’Azienda USL Toscana nord ovest, del network Mente in rete e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

marina_riccucciIl primo riferimento letterario alla malattia mentale risale alla fine del Duecento, in un’opera fatta di brevi racconti, il Novellino: in una novella si narra di un medico di Bologna che fa fare un esperimento ai suoi studenti in un’aula universitaria. Da qui inizia il rapporto fra malattia mentale e letteratura, tema che sarà al centro del Convegno Internazionale Le parole per dirlo. La malattia mentale: luoghi, persone, narrazioni, che si svolgerà venerdì 10 febbraio, a Maggiano (Polo didattico di S. Maria a Colle, Via Fregionaia, 785, Lucca) e sabato 11, a Pisa (Centro Le Benedettine Piazza, S. Paolo a Ripa D'Arno, 16).

“E’ il primo convegno in Italia che si tiene sul rapporto tra malattia mentale e narrazione: quello che vogliamo indagare è come la malattia mentale venga restituita attraverso le parole degli autori e quindi in letteratura”, spiega Marina Riccucci (foto), professoressa di Letteratura italiana dell’Università di Pisa e curatrice dell’iniziativa.

La due giorni ospiterà scrittori come Paolo Milone (L’arte di legare le persone, Einaudi), Fuani Marino (Svegliami a mezzanotte, Einaudi), il saggista Stefano Redaelli (autore di Beati gli inquieti), Isabella Tobino, nipote dello scrittore Mario Tobino e Presidente della Fondazione Tobino, l’attrice Livia Castellana, nonché studiosi ed accademici come Giulio Ferroni, Valeria Paola Babini, Anna Segre. Sono inoltre previsti momenti ‘teatrali’ dedicati all’opera di Tobino e una intervista in differita ad Ascanio Celestini, che proprio alla follia ha dedicato lo spettacolo teatrale La pecora nera, di recente diventato un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

“Nel Novellino il riferimento alla malattia mentale è di sole poche righe: per la prima attestazione letteraria vera e propria infatti bisogna aspettare il 1589, anno in cui Tommaso Garzoni pubblicò L'Hospidale de' pazzi incurabili, descrizione di un manicomio nelle cui celle sono rinchiusi i rappresentanti, antichi e contemporanei, delle più diverse forme di follia – continua Riccucci – da quel momento, c’è una lunga pausa di silenzio, fino al 1953, anno in cui Mario Tobino pubblica il suo Libere donne di Magliano. Si tratta di un tema e di un ambito di ricerca che ha bisogno di studi e indagini: il Convegno Le parole per dirlo vuole essere il punto di partenza”.

Il Convegno Le parole per dirlo è promosso dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, dalla Fondazione Mario Tobino e ha il patrocinio del Comune di Lucca, dell’Azienda USL Toscana nord ovest, del network Mente in rete e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Venerdì 10 febbraio, al Centro Congressi "Le Benedettine", in piazza S. Paolo a Ripa D’Arno, si terrà l’incontro "Starting@UNIPI: la ricerca inizia da Pisa", dedicato al bando ERC-Starting Grant. La giornata fornirà una descrizione dei vari elementi che costituiscono il percorso di una proposta progettuale, dalla sua presentazione alla valutazione. Nell’occasione sarà presentata “Starting@UNIPI”, la nuova iniziativa dell’Università di Pisa a sostegno di giovani ricercatori che vogliono presentare una proposta per il bando ERC-Starting Grant 2024.

La giornata, con inizio alle 9.30, è articolata in diverse sessioni: dopo i saluti istituzionali del rettore Riccardo Zucchi e del prorettore vicario Giuseppe Iannaccone, saranno illustrati i servizi di supporto alla ricerca dell’Ateneo con interventi di Michele Padrone, Martina Calamusa e Francesca Ceron; a seguire i professori Lisandro Benedetti-Cecchi e Benedetta Mennucci parleranno del processo di valutazione a cui sono sottoposti i progetti.

Dopo la pausa pranzo, i lavori riprenderanno alle 13.30 con i racconti di alcuni dei vincitori degli scorsi anni: Paola Binda e Alessandro Vichi dell’Università di Pisa e Anna Maria Stagno dell’Università di Genova. Alle 16 è previsto il momento di presentazione del bando “Starting@UNIPI” con i professori Benedetta Mennucci, prorettrice per la promozione della ricerca, Vittoria Raffa, delegata per la promozione della ricerca nel settore delle scienze della vita, e Federico Cantini, delegato per la promozione della ricerca nel settore delle scienze sociali e umanistiche.

Per esigenze logistico-organizzative si richiede di registrare la propria partecipazione, compilando il form disponibile sula pagina dell’Università di Pisa dedicata all’evento.

 

La professoressa Alessandra Veronese (foto) dell’Università di Pisa è stata nominata coordinatrice di un gruppo di lavoro per elaborare percorsi storico-educativi volti alla conoscenza e alla diffusione della cultura ebraica nelle scuole. L’incarico le è stato conferito dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Sarà un lavoro di confronto di idee ed esperienze tra esperti e figure professionali provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado – spiega Veronese - Forniremo materiali di facile fruizione affinché la storia e la cultura degli ebrei venga raccontata nelle scuole, considerando questa minoranza, non solo come un popolo-vittima della Shoah, o un corpo estraneo al nostro paese, ma come parte integrante della storia e cultura della nostra penisola. Per troppo tempo è venuto meno l’approfondimento nelle scuole dell’ebraismo che è patrimonio nazionale, una lacuna che finalmente verrà colmata".

La professoressa Veronese è associata di Storia Medievale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e Direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici "Michele Luzzati". Insieme a lei sono stati nominati nel gruppo: Mauro Antonelli (Capo della Segreteria Tecnica - Ministero dell’Istruzione e del Merito); Andrea Bruscino (Docente di Materie Letterarie - I.I.S.S. “Ferraris -Brunelleschi” – Empoli); Piero Capelli(Professore Ordinario di Ebraico - Università “Ca’ Foscari” – Venezia); Sondra Cerrai (Docente di Storia e Filosofia - Liceo Scientifico “Pesenti” – Pontedera); Serena Di Nepi (Professore Associato di Storia Moderna - Università di Roma “Sapienza”); Anna Di Segni Coen (già Insegnante e Dirigente scolastico - Comunità Ebraiche Italiane – Roma); Anita Monica Leonetti (Docente di Religione - Istituto comprensivo “G. Bartolena” – Livorno); Gadi Luzzatto Voghera (Direttore della Fondazione Centro di Documentazione ebraica contemporanea – Milano); Germano Maifreda (Professore Ordinario di Storia Economica - Università degli studi di Milano “La Statale”); Teodosio Orlando (Docente di Storia e Filosofia - Liceo Classico Statale “Dante Alighieri” – Roma); Livia Ottolenghi (Assessore alle politiche educative - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – Roma).

Come specificato dal decreto di nomina ai componenti del gruppo non spetta alcun compenso, indennità o gettone di presenza.

alessandra_veronese.JPGLa professoressa Alessandra Veronese (foto) dell’Università di Pisa è stata nominata coordinatrice di un gruppo di lavoro per elaborare percorsi storico-educativi volti alla conoscenza e alla diffusione della cultura ebraica nelle scuole. L’incarico le è stato conferito dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Sarà un lavoro di confronto di idee ed esperienze tra esperti e figure professionali provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado – spiega Veronese - Forniremo materiali di facile fruizione affinché la storia e la cultura degli ebrei venga raccontata nelle scuole, considerando questa minoranza, non solo come un popolo-vittima della Shoah, o un corpo estraneo al nostro paese, ma come parte integrante della storia e cultura della nostra penisola. Per troppo tempo è venuto meno l’approfondimento nelle scuole dell’ebraismo che è patrimonio nazionale, una lacuna che finalmente verrà colmata".

La professoressa Veronese è associata di Storia Medievale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e Direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici "Michele Luzzati". Insieme a lei sono stati nominati nel gruppo: Mauro Antonelli (Capo della Segreteria Tecnica - Ministero dell’Istruzione e del Merito); Andrea Bruscino (Docente di Materie Letterarie - I.I.S.S. “Ferraris -Brunelleschi” – Empoli); Piero Capelli(Professore Ordinario di Ebraico - Università “Ca’ Foscari” – Venezia); Sondra Cerrai (Docente di Storia e Filosofia - Liceo Scientifico “Pesenti” – Pontedera); Serena Di Nepi (Professore Associato di Storia Moderna - Università di Roma “Sapienza”); Anna Di Segni Coen (già Insegnante e Dirigente scolastico - Comunità Ebraiche Italiane – Roma); Anita Monica Leonetti (Docente di Religione - Istituto comprensivo “G. Bartolena” – Livorno); Gadi Luzzatto Voghera (Direttore della Fondazione Centro di Documentazione ebraica contemporanea – Milano); Germano Maifreda (Professore Ordinario di Storia Economica - Università degli studi di Milano “La Statale”); Teodosio Orlando (Docente di Storia e Filosofia - Liceo Classico Statale “Dante Alighieri” – Roma); Livia Ottolenghi (Assessore alle politiche educative - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – Roma).

Come specificato dal decreto di nomina ai componenti del gruppo non spetta alcun compenso, indennità o gettone di presenza.

Uomo e giovane è l’identikit del consumatore più propenso ad accogliere gli insetti edibili nella propria dieta. La notizia arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Plos One e realizzato dalle Università di Pisa, Parma, Ghent in Belgio, Cornell negli Stati Uniti e Nanjing in Cina. La ricerca è stata condotta attraverso un sondaggio realizzato a febbraio e marzo 2022 su un campione  di circa 3000 persone dislocate in cinque diversi paesi (Belgio, Cina, Italia, Messico e Stati Uniti) con vari livelli di cultura gastronomica legata al consumo di insetti.

“Si tratta del primo studio che mette a paragone più paesi in continenti diversi - spiega Simone Mancini (foto), ricercatore del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa – stiamo utilizzando i dati raccolti per ricerche e pubblicazioni ancora in corso, si tratta di materiale molto utile per chiunque si occupi di marketing in questo settore”.

Dai risultati del sondaggio è emerso che il genere è il fattore principale che influenza il livello di accettazione, con il maggiore di rifiuto in Italia (circa 85% donne e 75% uomini) e il minore in paesi come Messico (circa 46% donne e 15% uomini) e Cina (circa 62% donne e 50% uomini) dove l’entomofagia è culturalmente più accettata. Nei paesi poi dove la predisposizione a includere gli insetti nella dieta è minore, ovvero Italia e Belgio, l’età più giovane è un fattore che predispone positivamente al consumo. Considerando infine tutti i cinque paesi, l'accettazione degli insetti trasformati, ad esempio nelle farine, è risultata sempre maggiore rispetto a quelli interi.

“La maggiore propensione al consumo nella fascia di popolazione tra i 18 e i 41 anni rispetto agli over 42 potrebbe essere spiegata dalla curiosità dei più giovani verso il novel food e da una maggiore sensibilità rispetto ai temi legati alla sostenibilità alimentare – dice Mancini – in generale, per quanto riguarda il nostro paese, i risultati in parte confermano che gli italiani sono meno pronti a inserire questi novel food nella loro dieta, ma denota anche come altri paesi europei o occidentali abbiano già superato queste barriere e siano pronti a buttarsi sul mercato”.

Per l’Università di Pisa ha partecipato allo studio insieme a Simone Mancini anche la professoressa Roberta Moruzzo del Dipartimento di Scienze Veterinarie.


Tornano le Summer Schools di Circle U., l’Alleanza di cui fa parte l’Università di Pisa insieme ad altri 8 prestigiosi atenei europei, che per l’estate 2023 offre quattro scuole interdisciplinari su temi di grande impatto per la società: global healthclimate change e democracy
Leggi i dettagli su: https://www.unipi.it/index.php/news/item/25242-un-estate-in-europa-con-le-summer-schools-di-circle-u 

Martedì, 07 Febbraio 2023 10:01

Welcome Week Erasmus Students 2022/2023

Dal 20 al 28 Febbraio si tiene a Pisa la “Welcome Week Erasmus Students 2022/2023”, una settimana ricca di eventi per accogliere gli studenti Erasmus.

Il programma è organizzato dall’associazione Erasmus Student Network, riconosciuta dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ come partner ufficiale per la promozione del Programma Erasmus, in collaborazione con l’Università di Pisa .
L’evento è uno dei frutti della convenzione che Erasmus Student Network e Università di Pisa hanno stipulato per l’organizzazione di attività relative al programma Erasmus.

Apre la settimana la Welcome Day in cui si svolgerà la Conferenza di Benvenuto presso l’Aula Magna del Polo Carmignani (Piazza dei Cavalieri) 20 febbraio alle 19:00.

Inoltre, è previsto un pranzo offerto da UNIPI che si svolgerà giovedì 23.

Maggiori informazioni sulla conferenza e le attività saranno pubblicate sulla pagina facebook dell’associazione.  

welcome week immagine

simone_mancini.jpgUomo e giovane è l’identikit del consumatore più propenso ad accogliere gli insetti edibili nella propria dieta. La notizia arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Plos One e realizzato dalle Università di Pisa, Parma, Ghent in Belgio, Cornell negli Stati Uniti e Nanjing in Cina. La ricerca è stata condotta attraverso un sondaggio realizzato a febbraio e marzo 2022 su un campione  di circa 3000 persone dislocate in cinque diversi paesi (Belgio, Cina, Italia, Messico e Stati Uniti) con vari livelli di cultura gastronomica legata al consumo di insetti.

“Si tratta del primo studio che mette a paragone più paesi in continenti diversi - spiega Simone Mancini (foto), ricercatore del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa – stiamo utilizzando i dati raccolti per ricerche e pubblicazioni ancora in corso, si tratta di materiale molto utile per chiunque si occupi di marketing in questo settore”.

Dai risultati del sondaggio è emerso che il genere è il fattore principale che influenza il livello di accettazione, con il maggiore di rifiuto in Italia (circa 85% donne e 75% uomini) e il minore in paesi come Messico (circa 46% donne e 15% uomini) e Cina (circa 62% donne e 50% uomini) dove l’entomofagia è culturalmente più accettata. Nei paesi poi dove la predisposizione a includere gli insetti nella dieta è minore, ovvero Italia e Belgio, l’età più giovane è un fattore che predispone positivamente al consumo. Considerando infine tutti i cinque paesi, l'accettazione degli insetti trasformati, ad esempio nelle farine, è risultata sempre maggiore rispetto a quelli interi.

“La maggiore propensione al consumo nella fascia di popolazione tra i 18 e i 41 anni rispetto agli over 42 potrebbe essere spiegata dalla curiosità dei più giovani verso il novel food e da una maggiore sensibilità rispetto ai temi legati alla sostenibilità alimentare – dice Mancini – in generale, per quanto riguarda il nostro paese, i risultati in parte confermano che gli italiani sono meno pronti a inserire questi novel food nella loro dieta, ma denota anche come altri paesi europei o occidentali abbiano già superato queste barriere e siano pronti a buttarsi sul mercato”.

Per l’Università di Pisa ha partecipato allo studio insieme a Simone Mancini anche la professoressa Roberta Moruzzo del Dipartimento di Scienze Veterinarie.


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