Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

“Quando cessò di vivere in Pisa Giuseppe Mazzini, Lega corse alla casa dell'illustre apostolo del pensiero e dell'azione, e dai ricordi presi sul luogo, compose un quadro rappresentante gli ultimi momenti del grande genovese”. Così Diego Martelli, nel suo profilo di Silvestro Lega, racconta la genesi dell’ultimo ritratto di Giuseppe Mazzini. Oggi quel quadro ‘ritorna’, per la prima volta dopo 150 anni, nel luogo dove fu immaginato per la prima volta, la Domus Mazziniana, l’antica casa Rosselli Nathan.

Dall’11 novembre al 15 marzo sarà possibile ammirare, gratuitamente, in una suggestiva ambientazione che rievoca la stanza dove morì Giuseppe Mazzini – completamente distrutta dalla Guerra – non il quadro ‘ufficiale’, “Gli ultimi momenti di Mazzini morente”, ma la versione ‘alternativa’, realizzata da Silvestro Lega, quasi contemporaneamente, proveniente dalla Pinacoteca Civica di Modigliana. L'inaugurazione è prevista venerdì 11 novembre alle ore 10. Sabato 12 e domenica 13 novembre apertura straordinaria negli orari 9.30-12.30; 15.30-18.30.

Se “Gli ultimi momenti” restituiscono un’immagine malinconica, antiretorica ma pacificata della morte, con un Mazzini che pare adagiato nel sonno, il “Bozzetto”, che si concentra esclusivamente sulla testa, esprime tutta la ‘concitata’ drammaticità della pittura di Lega, il più radicale e inquieto dei macchiaioli, consegnandoci, con l’antieroica rappresentazione di Mazzini morente, uno dei vertici più alti raggiunti dalla pittura europea nella rappresentazione del dramma assoluto della morte.

L’esposizione curata dalla Domus Mazziniana e dal Comitato Nazionale istituito dal Ministero della Cultura in occasione dei 150 anni della morte di Giuseppe Mazzini è il primo risultato della rete Pisa Percorsi Museali, voluta e coordinata dal Comune di Pisa e si inserisce in una più ampia collaborazione con la Fondazione Palazzo Blu e il Museo della Grafica di Pisa.

Il “Mazzini morente” è infatti un prezioso cammeo che si inserisce nel quadro più ampio della grande mostra su “I Macchiaioli” ospitata fino al 26 febbraio a Palazzo Blu, affiancandosi all’approfondimento monografico “Oltre la Macchia”, dedicato dal Museo della Grafica alle incisioni di Giovanni Fattori, anch’esso visitabile fino a fine febbraio.

Attraverso un percorso di riscoperta di quel movimento della ‘Macchia’ che segnò l’inizio della modernità artistica in Italia, si realizza così, in coincidenza con il centocinquantesimo anniversario della morte di Mazzini a Pisa un omaggio collettivo delle istituzioni culturali cittadine e dell’intera città a uno dei ‘Padri’ dell’Italia moderna politicamente ma anche culturalmente.

Una collaborazione non solo ideale ma che si sostanzia in una serie di riduzioni e gratuità e in un ricco calendario di eventi culturali, conferenze e attività didattiche e laboratoriali, per i visitatori e l’intera cittadinanza.

L'esposizione è visitabile negli orari di apertura della Domus Mazziniana (da lunedì a venerdì 8.30-13.30; il lunedì, mercoledì e venerdì anche dalle 14.30 alle 17.30). Sabato e domenica aperture straordinarie con almeno 10 prenotazioni. Per info, orari e comunicazioni: https://www.domusmazziniana.it/lultimo-ritratto-di-mazzini/; email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 05024174; cell. 3405162418.

Aumentare la sicurezza dei reattori nucleari e diminuire le conseguenze radiologiche di indicenti severi come quello di Fukushima. E’ questo uno degli obiettivi SEAKNOT, un progetto europeo quadriennale appena partito che per l’Italia coinvolge l’Università di Pisa e l’Enea insieme ad altri quindici partner di nove diversi paesi.

Finanziato con circa 2,8 milioni di euro, 300mila dei quali al solo Ateneo pisano, SEAKNOT, acronimo che sta per SEvere Accident Research and Knowledge Management, si svilupperà secondo due direttive. Da un lato verrà delineata una “tabella di marcia” per la ricerca sugli incidenti severi (con danneggiamento del combustibile nucleare) nei reattori ad acqua leggera, compresi i nuovi reattori modulari e i combustibili tecnologicamente avanzati, con l’obiettivo di arrivare ad una sostanziale riduzione delle possibili conseguenze radiologiche. Dall’altro l’obiettivo è scongiurare la perdita di conoscenze in questo settore in cui l’Europa è attualmente leader e quindi gestire in modo efficiente il trasferimento di sapere e know-how alle giovani generazioni di scienziati e ingegneri nucleari.

“Gli incidenti come quello avvenuto nell’impianto di Fukushima sono fra i principali rischi associati alla produzione commerciale di energia elettrica da fonte nucleare – spiega il professore Sandro Paci dell’Università di Pisa - Per decenni, al fine di azzerare questa tipologia di eventi e ridurre i potenziali rilasci di sostanze radioattive verso l’ambiente esterno, in Europa sono state condotte molteplici attività di ricerca che rischiano di andare perdute”.

“L'idea fondamentale – conclude Paci – è che l'Europa continui ad essere leader nella ricerca sugli incidenti severi, come è stato negli ultimi due decenni, senza dipendere da terze parti, sebbene aperta alla collaborazione, per continuare a progredire nell'ottimizzazione della sicurezza nucleare”.

Il lancio ufficiale di SEAKNOT si è svolto a Madrid, dal 3 al 5 ottobre 2022. Il progetto è finanziato dal programma Horizon Europe EURATOM 2027. I partner sono: CIEMAT (coordinatore) e UPM (Spagna); IRSN, CEA e LGI (Francia); ENEA e UNIPI (Italia), KIT, BECKER, FZJ Technologies e FRAMATOME GmbH (Germania); JSI (Slovenia); KTH (Svezia); UJV (Repubblica Ceca); VTT (Finlandia); TRACTEBEL (Belgio); e PSI (Svizzera, come partner associato).

 

 

Aumentare la sicurezza dei reattori nucleari e diminuire le conseguenze radiologiche di indicenti severi come quello di Fukushima. E’ questo uno degli obiettivi SEAKNOT, un progetto europeo quadriennale appena partito che per l’Italia coinvolge l’Università di Pisa e l’Enea insieme ad altri quindici partner di nove diversi paesi.

Finanziato con circa 2,8 milioni di euro, 300mila dei quali al solo Ateneo pisano, SEAKNOT, acronimo che sta per SEvere Accident Research and Knowledge Management, si svilupperà secondo due direttive. Da un lato verrà delineata una “tabella di marcia” per la ricerca sugli incidenti severi (con danneggiamento del combustibile nucleare) nei reattori ad acqua leggera, compresi i nuovi reattori modulari e i combustibili tecnologicamente avanzati, con l’obiettivo di arrivare ad una sostanziale riduzione delle possibili conseguenze radiologiche. Dall’altro l’obiettivo è scongiurare la perdita di conoscenze in questo settore in cui l’Europa è attualmente leader e quindi gestire in modo efficiente il trasferimento di sapere e know-how alle giovani generazioni di scienziati e ingegneri nucleari.

 

 partner_ progetto.jpg

I referenti del progetto in occasione del lancio ufficiale di SEAKNOT che si è svolto a Madrid, dal 3 al 5 ottobre 2022, il professor Paci è l'ultimo a destra

“Gli incidenti come quello avvenuto nell’impianto di Fukushima sono fra i principali rischi associati alla produzione commerciale di energia elettrica da fonte nucleare – spiega il professore Sandro Paci dell’Università di Pisa - Per decenni, al fine di azzerare questa tipologia di eventi e ridurre i potenziali rilasci di sostanze radioattive verso l’ambiente esterno, in Europa sono state condotte molteplici attività di ricerca che rischiano di andare perdute”.

“L'idea fondamentale – conclude Paci – è che l'Europa continui ad essere leader nella ricerca sugli incidenti severi, come è stato negli ultimi due decenni, senza dipendere da terze parti, sebbene aperta alla collaborazione, per continuare a progredire nell'ottimizzazione della sicurezza nucleare”.

Il lancio ufficiale di SEAKNOT si è svolto a Madrid, dal 3 al 5 ottobre 2022. Il progetto è finanziato dal programma Horizon Europe EURATOM 2027. I partner sono: CIEMAT (coordinatore) e UPM (Spagna); IRSN, CEA e LGI (Francia); ENEA e UNIPI (Italia), KIT, BECKER, FZJ Technologies e FRAMATOME GmbH (Germania); JSI (Slovenia); KTH (Svezia); UJV (Repubblica Ceca); VTT (Finlandia); TRACTEBEL (Belgio); e PSI (Svizzera, come partner associato).

 

 

Dal 9 novembre sono in programma nuovi appuntamenti con il corso online di acquarello botanico guidato da Silvana Rava e curato dal Museo Botanico dell’Università di Pisa.

Il Corso livello base, dedicato allo studio delle foglie,si terrà nelle giornate del 9, 16, 23 e 30 novembre 2022, dalle ore 14:30 alle ore 16:00.  

Il Corso di livello avanzato, dedicato a Diospyros kaki, si terrà nelle giornate del 9, 16, 23 e 30 novembre 2022, dalle ore 17:00 alle ore 18:30. 

Durante la lezione l'insegnante dipingerà in diretta e spiegherà passo per passo il lavoro, mentre i partecipanti dipingeranno seguendo le sue indicazioni. L’insegnante correggerà i lavori che le verranno inviati tramite un canale dedicato, dando gli opportuni consigli. Le informazioni per le lezioni e l'elenco del materiale occorrente saranno forniti qualche giorno prima dell'inizio del ciclo di incontri.

Costo per 4 lezioni: 60 €, da versare anticipatamente tramite bonifico o Paypal

Informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Referente per L’Orto e Museo Botanico: Lucia Amadei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/2022/11/corso-online-di-acquarello-botanico-con-silvana-rava-gli-appuntamenti-di-novembre-2022/ 

 

Due ricercatori del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide sono giunti alla base “estiva” italiana in Antartide – la Mario Zucchelli Station – per poi proseguire per il campo remoto a Cape Hallett, sulla costa del Mare di Ross. I due ricercatori sono Samuele Agostini dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa e John Smellie della University of Leicester (UK) e fanno parte del progetto MAGIC coordinato da Sergio Rocchi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

I ricercatori raccoglieranno dati sui prodotti delle eruzioni vulcaniche in cui il magma ha interagito con il ghiaccio. Questi dati, integrati da analisi di laboratorio sui campioni raccolti, permettono di ricostruire tipologia, estensione e spessore del ghiaccio presente al momento dell’eruzione. Si può così ricostruire la storia della copertura glaciale, in particolare in riferimento al periodo geologico caldo del Miocene superiore (circa 10 milioni di anni fa), che rappresenta un periodo critico per prevedere le condizioni ambientali di un prossimo futuro nel caso l'attuale riscaldamento globale persista.

Il professore Paolo Baragli (foto) del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions per le sue attività di ricerca sullo scambio emotivo fra cavalli ed esseri umani. Il riconoscimento gli è stato conferito da Grazia Basano Rebagliati, Vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), lo scorso 5 novembre nel corso di Fieracavalli, storico appuntamento internazionale del mondo equestre che si tiene a Verona dal 1898.

“Il professore Baragli – recita la motivazione del premio - con coraggio e delicatezza non solo si addentra nei meccanismi della mente del cavallo con ricerche all'apice della scienza mondiale sull'argomento, ma, con passione e dedizione per gli Sport Equestri, è riuscito a validare le geniali intuizioni di Federico Caprilli, padre dell'Equitazione moderna. Il prof. Baragli rappresenta quindi un rarissimo esempio di eleganza ed efficacia nel disegno sperimentale scientifico abbinata anche all'appassionata ricerca storica. Esempio più unico che raro di Ricercatore a 360 gradi”.


Insieme a Paolo Baragli ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions anche l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il progetto “POP - Cavalli e Pony per l’umanizzazione della cura ospedaliera”. In questo caso hanno ritirato il riconoscimento il professor Antonio Ruggiero, direttore Oncologia Pediatrica con due piccoli pazienti (Alessandra e Nicolò), Antonella Guido psicologa e psicoterapeuta di Oncologia pediatrica e Chiara De Santis psicologa FISE referente per il progetto POP.

Nato nel 2009, HorsEmotions è un concorso della FISE ideato, curato e organizzato dal medico veterinario Gianluigi Giovagnoli per premiare istruttori e allievi di ogni età che esprimono, attraverso racconti, disegni, fotografie e anche video, le più sane emozioni vissute con i cavalli con l’obiettivo evidente di contribuire alla continua cura dell’educazione morale ed emotiva negli sport equestri.



Il professore Paolo Baragli (foto) del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions per le sue attività di ricerca sullo scambio emotivo fra cavalli ed esseri umani. Il riconoscimento gli è stato conferito da Grazia Basano Rebagliati, Vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), lo scorso 5 novembre nel corso di Fieracavalli, storico appuntamento internazionale del mondo equestre che si tiene a Verona dal 1898.

paolo_baragli.jpg


“Il professore Baragli – recita la motivazione del premio - con coraggio e delicatezza non solo si addentra nei meccanismi della mente del cavallo con ricerche all'apice della scienza mondiale sull'argomento, ma, con passione e dedizione per gli Sport Equestri, è riuscito a validare le geniali intuizioni di Federico Caprilli, padre dell'Equitazione moderna. Il prof. Baragli rappresenta quindi un rarissimo esempio di eleganza ed efficacia nel disegno sperimentale scientifico abbinata anche all'appassionata ricerca storica. Esempio più unico che raro di Ricercatore a 360 gradi”.

Baragli_rebagliati.jpg

Paolo Baragli e a destra Grazia Basano Rebagliati

Insieme a Paolo Baragli ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions anche l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il progetto “POP - Cavalli e Pony per l’umanizzazione della cura ospedaliera”. In questo caso hanno ritirato il riconoscimento il professor Antonio Ruggiero, direttore Oncologia Pediatrica con due piccoli pazienti (Alessandra e Nicolò), Antonella Guido psicologa e psicoterapeuta di Oncologia pediatrica e Chiara De Santis psicologa FISE referente per il progetto POP.

Progetto POP Arena FISE.jpg

I rappresentanti del progetto POP alla premiazione

Nato nel 2009, HorsEmotions è un concorso della FISE ideato, curato e organizzato dal medico veterinario Gianluigi Giovagnoli per premiare istruttori e allievi di ogni età che esprimono, attraverso racconti, disegni, fotografie e anche video, le più sane emozioni vissute con i cavalli con l’obiettivo evidente di contribuire alla continua cura dell’educazione morale ed emotiva negli sport equestri.



Due ricercatori del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide sono giunti alla base “estiva” italiana in Antartide – la Mario Zucchelli Station – per poi proseguire per il campo remoto a Cape Hallett, sulla costa del Mare di Ross. I due ricercatori sono Samuele Agostini dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa e John Smellie della University of Leicester (UK) e fanno parte del progetto MAGIC coordinato da Sergio Rocchi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

antartide_home.jpg

I ricercatori raccoglieranno dati sui prodotti delle eruzioni vulcaniche in cui il magma ha interagito con il ghiaccio. Questi dati, integrati da analisi di laboratorio sui campioni raccolti, permettono di ricostruire tipologia, estensione e spessore del ghiaccio presente al momento dell’eruzione. Si può così ricostruire la storia della copertura glaciale, in particolare in riferimento al periodo geologico caldo del Miocene superiore (circa 10 milioni di anni fa), che rappresenta un periodo critico per prevedere le condizioni ambientali di un prossimo futuro nel caso l'attuale riscaldamento globale persista.

Da mercoledì 9 a sabato 12 novembre arriveranno a Pisa studiosi da tutto il mondo per celebrare la figura di Rosario Pintaudi, papirologo e archeologo illustre, che nell’ultimo cinquantennio ha accumulato meriti straordinari a livello internazionale nel campo delle scienze dell'antichità grazie alla scoperta, al restauro e decifrazione di centinaia di papiri oggi conservati in biblioteche e archivi di tutta Europa. La conferenza internazionale su “Cinquant’anni di papirologia”, suddivisa tra il Palazzo della Sapienza, il Palazzo del Consiglio dei Dodici e il Palazzo della Carovana, prevede varie sessioni di lavoro con folta partecipazione di studiosi di varie discipline. È organizzata dall’Ateneo pisano insieme alla Scuola Normale Superiore, con il coordinamento scientifico del professor Graziano Ranocchia, ordinario di Papirologia al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa Pisa, e di Gabriella Messeri, dell’Università Federico II di Napoli. Per la Scuola Normale sono coinvolti i professori Luigi Battezzato e Alessandro Schiesaro.

Forte è il legame con l’Università di Pisa, sede della prima cattedra di papirologia in Italia, grazie alla ventennale collaborazione con la compianta professoressa Edda Bresciani, al cui fianco il professor Pintaudi ha diretto numerose campagne di scavi in Egitto. Di seguito si pubblica il paragrafo del volume “Biografia e Bibliografia di Rosario Pintaudi” (Fabrizio Serra Editore, 2022) dal titolo “1994-2010: la missione congiunta pisano-messinese a Narmuthis” a cura della stessa Gabriella Messeri.

-------------------------------------------

1994-2010: La missione congiunta pisano-messinese a Narmuthis
 
Nel 1992 Pintaudi perlustrò l'Arsinoite insieme alla prof.ssa Edda Bresciani alla ricerca di una qualche località promettente dove l'Università di Messina avrebbe potuto iniziare a scavare. La Bresciani, che desiderava riaprire lo scavo a Medinet Madi chiuso dal 1970, propose di riaprirlo con una missione congiunta fra Pisa e Messina. Così dal 1994 fino al 2010 ha operato a Narmuthis la missione archeologica delle Università di Pisa e di Messina. Sono stati scavi molto fortunati: Narmuthis, dove Achille Vogliano fra il 1936 e il 1939 aveva riportato alla luce il grande tempio, dedicato dal faraone Amenemhat Ill alla dea Renenut e al dio Sobek, l'arca sacra, il vestibolo con gli inni di Isidoro e la "casa degli ostraca" cosiddetta per l'archivio di 1550 ostraca conservato da un sacerdote, nascondeva ancora molti tesori che negli anni sono stati riportati alla luce dalla missione pisano-messinese; fra i recuperi più significativi merita ricordare la scoperta, avvenuta nel 1999, di un terzo tempio dedicato a Sobek, comprendente un'istallazione, unica nel panorama dei ritrovamenti archeologici dell'Egitto romano, dedicata a proteggere la schiusa delle uova di coccodrillo (la cosiddetta nursery dei coccodrilli) e quella, avvenuta nel 2006 del castrum Narmutheos, con le sue istallazioni idrauliche perfettamente conservate. Sulle riviste dirette dai due direttori di missione, «Egitto e Vicino Oriente e Analecta Papyrologica», ma anche su « Chronique d'Égypte» e su « Aegyptus», sono apparsi i rapporti di scavo e le pubblicazioni dei materiali archeologici e papirologici fino ai sorprendenti recuperi della campagna del 2006 resi possibili dall'opera di liberazione dalla sabbia del tempio maggiore scavato da Vogliano, cui è stata riservata una monografia di «EVO», dal titolo Narmouthis 2006. Documents et obiects découverts à Medinet Madi en 2006. Bisogna però anche dire che la collaborazione fra la Bresciani e Pintaudi data a ben prima dell'inizio degli scavi congiunti: fu per suggerimento ed impulso della Bresciani che Pintaudi affrontò, con l'amico Sijpesteijn, il difficile compito di studiare e di pubblicare, nel 1993, i 130 ostraca greci smarriti, di cui restavano soltanto le fotografie in bianco e nero nel Dipartimento di scienze storiche del mondo antico dell'Università di Pisa.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa