Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Dal 9 novembre sono in programma nuovi appuntamenti con il corso online di acquarello botanico guidato da Silvana Rava e curato dal Museo Botanico dell’Università di Pisa.

Il Corso livello base, dedicato allo studio delle foglie,si terrà nelle giornate del 9, 16, 23 e 30 novembre 2022, dalle ore 14:30 alle ore 16:00.  

Il Corso di livello avanzato, dedicato a Diospyros kaki, si terrà nelle giornate del 9, 16, 23 e 30 novembre 2022, dalle ore 17:00 alle ore 18:30. 

Durante la lezione l'insegnante dipingerà in diretta e spiegherà passo per passo il lavoro, mentre i partecipanti dipingeranno seguendo le sue indicazioni. L’insegnante correggerà i lavori che le verranno inviati tramite un canale dedicato, dando gli opportuni consigli. Le informazioni per le lezioni e l'elenco del materiale occorrente saranno forniti qualche giorno prima dell'inizio del ciclo di incontri.

Costo per 4 lezioni: 60 €, da versare anticipatamente tramite bonifico o Paypal

Informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Referente per L’Orto e Museo Botanico: Lucia Amadei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/2022/11/corso-online-di-acquarello-botanico-con-silvana-rava-gli-appuntamenti-di-novembre-2022/ 

 

Due ricercatori del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide sono giunti alla base “estiva” italiana in Antartide – la Mario Zucchelli Station – per poi proseguire per il campo remoto a Cape Hallett, sulla costa del Mare di Ross. I due ricercatori sono Samuele Agostini dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa e John Smellie della University of Leicester (UK) e fanno parte del progetto MAGIC coordinato da Sergio Rocchi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

I ricercatori raccoglieranno dati sui prodotti delle eruzioni vulcaniche in cui il magma ha interagito con il ghiaccio. Questi dati, integrati da analisi di laboratorio sui campioni raccolti, permettono di ricostruire tipologia, estensione e spessore del ghiaccio presente al momento dell’eruzione. Si può così ricostruire la storia della copertura glaciale, in particolare in riferimento al periodo geologico caldo del Miocene superiore (circa 10 milioni di anni fa), che rappresenta un periodo critico per prevedere le condizioni ambientali di un prossimo futuro nel caso l'attuale riscaldamento globale persista.

Il professore Paolo Baragli (foto) del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions per le sue attività di ricerca sullo scambio emotivo fra cavalli ed esseri umani. Il riconoscimento gli è stato conferito da Grazia Basano Rebagliati, Vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), lo scorso 5 novembre nel corso di Fieracavalli, storico appuntamento internazionale del mondo equestre che si tiene a Verona dal 1898.

“Il professore Baragli – recita la motivazione del premio - con coraggio e delicatezza non solo si addentra nei meccanismi della mente del cavallo con ricerche all'apice della scienza mondiale sull'argomento, ma, con passione e dedizione per gli Sport Equestri, è riuscito a validare le geniali intuizioni di Federico Caprilli, padre dell'Equitazione moderna. Il prof. Baragli rappresenta quindi un rarissimo esempio di eleganza ed efficacia nel disegno sperimentale scientifico abbinata anche all'appassionata ricerca storica. Esempio più unico che raro di Ricercatore a 360 gradi”.


Insieme a Paolo Baragli ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions anche l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il progetto “POP - Cavalli e Pony per l’umanizzazione della cura ospedaliera”. In questo caso hanno ritirato il riconoscimento il professor Antonio Ruggiero, direttore Oncologia Pediatrica con due piccoli pazienti (Alessandra e Nicolò), Antonella Guido psicologa e psicoterapeuta di Oncologia pediatrica e Chiara De Santis psicologa FISE referente per il progetto POP.

Nato nel 2009, HorsEmotions è un concorso della FISE ideato, curato e organizzato dal medico veterinario Gianluigi Giovagnoli per premiare istruttori e allievi di ogni età che esprimono, attraverso racconti, disegni, fotografie e anche video, le più sane emozioni vissute con i cavalli con l’obiettivo evidente di contribuire alla continua cura dell’educazione morale ed emotiva negli sport equestri.



Il professore Paolo Baragli (foto) del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions per le sue attività di ricerca sullo scambio emotivo fra cavalli ed esseri umani. Il riconoscimento gli è stato conferito da Grazia Basano Rebagliati, Vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), lo scorso 5 novembre nel corso di Fieracavalli, storico appuntamento internazionale del mondo equestre che si tiene a Verona dal 1898.

paolo_baragli.jpg


“Il professore Baragli – recita la motivazione del premio - con coraggio e delicatezza non solo si addentra nei meccanismi della mente del cavallo con ricerche all'apice della scienza mondiale sull'argomento, ma, con passione e dedizione per gli Sport Equestri, è riuscito a validare le geniali intuizioni di Federico Caprilli, padre dell'Equitazione moderna. Il prof. Baragli rappresenta quindi un rarissimo esempio di eleganza ed efficacia nel disegno sperimentale scientifico abbinata anche all'appassionata ricerca storica. Esempio più unico che raro di Ricercatore a 360 gradi”.

Baragli_rebagliati.jpg

Paolo Baragli e a destra Grazia Basano Rebagliati

Insieme a Paolo Baragli ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions anche l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il progetto “POP - Cavalli e Pony per l’umanizzazione della cura ospedaliera”. In questo caso hanno ritirato il riconoscimento il professor Antonio Ruggiero, direttore Oncologia Pediatrica con due piccoli pazienti (Alessandra e Nicolò), Antonella Guido psicologa e psicoterapeuta di Oncologia pediatrica e Chiara De Santis psicologa FISE referente per il progetto POP.

Progetto POP Arena FISE.jpg

I rappresentanti del progetto POP alla premiazione

Nato nel 2009, HorsEmotions è un concorso della FISE ideato, curato e organizzato dal medico veterinario Gianluigi Giovagnoli per premiare istruttori e allievi di ogni età che esprimono, attraverso racconti, disegni, fotografie e anche video, le più sane emozioni vissute con i cavalli con l’obiettivo evidente di contribuire alla continua cura dell’educazione morale ed emotiva negli sport equestri.



Due ricercatori del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide sono giunti alla base “estiva” italiana in Antartide – la Mario Zucchelli Station – per poi proseguire per il campo remoto a Cape Hallett, sulla costa del Mare di Ross. I due ricercatori sono Samuele Agostini dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa e John Smellie della University of Leicester (UK) e fanno parte del progetto MAGIC coordinato da Sergio Rocchi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

antartide_home.jpg

I ricercatori raccoglieranno dati sui prodotti delle eruzioni vulcaniche in cui il magma ha interagito con il ghiaccio. Questi dati, integrati da analisi di laboratorio sui campioni raccolti, permettono di ricostruire tipologia, estensione e spessore del ghiaccio presente al momento dell’eruzione. Si può così ricostruire la storia della copertura glaciale, in particolare in riferimento al periodo geologico caldo del Miocene superiore (circa 10 milioni di anni fa), che rappresenta un periodo critico per prevedere le condizioni ambientali di un prossimo futuro nel caso l'attuale riscaldamento globale persista.

Da mercoledì 9 a sabato 12 novembre arriveranno a Pisa studiosi da tutto il mondo per celebrare la figura di Rosario Pintaudi, papirologo e archeologo illustre, che nell’ultimo cinquantennio ha accumulato meriti straordinari a livello internazionale nel campo delle scienze dell'antichità grazie alla scoperta, al restauro e decifrazione di centinaia di papiri oggi conservati in biblioteche e archivi di tutta Europa. La conferenza internazionale su “Cinquant’anni di papirologia”, suddivisa tra il Palazzo della Sapienza, il Palazzo del Consiglio dei Dodici e il Palazzo della Carovana, prevede varie sessioni di lavoro con folta partecipazione di studiosi di varie discipline. È organizzata dall’Ateneo pisano insieme alla Scuola Normale Superiore, con il coordinamento scientifico del professor Graziano Ranocchia, ordinario di Papirologia al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa Pisa, e di Gabriella Messeri, dell’Università Federico II di Napoli. Per la Scuola Normale sono coinvolti i professori Luigi Battezzato e Alessandro Schiesaro.

Forte è il legame con l’Università di Pisa, sede della prima cattedra di papirologia in Italia, grazie alla ventennale collaborazione con la compianta professoressa Edda Bresciani, al cui fianco il professor Pintaudi ha diretto numerose campagne di scavi in Egitto. Di seguito si pubblica il paragrafo del volume “Biografia e Bibliografia di Rosario Pintaudi” (Fabrizio Serra Editore, 2022) dal titolo “1994-2010: la missione congiunta pisano-messinese a Narmuthis” a cura della stessa Gabriella Messeri.

-------------------------------------------

1994-2010: La missione congiunta pisano-messinese a Narmuthis
 
Nel 1992 Pintaudi perlustrò l'Arsinoite insieme alla prof.ssa Edda Bresciani alla ricerca di una qualche località promettente dove l'Università di Messina avrebbe potuto iniziare a scavare. La Bresciani, che desiderava riaprire lo scavo a Medinet Madi chiuso dal 1970, propose di riaprirlo con una missione congiunta fra Pisa e Messina. Così dal 1994 fino al 2010 ha operato a Narmuthis la missione archeologica delle Università di Pisa e di Messina. Sono stati scavi molto fortunati: Narmuthis, dove Achille Vogliano fra il 1936 e il 1939 aveva riportato alla luce il grande tempio, dedicato dal faraone Amenemhat Ill alla dea Renenut e al dio Sobek, l'arca sacra, il vestibolo con gli inni di Isidoro e la "casa degli ostraca" cosiddetta per l'archivio di 1550 ostraca conservato da un sacerdote, nascondeva ancora molti tesori che negli anni sono stati riportati alla luce dalla missione pisano-messinese; fra i recuperi più significativi merita ricordare la scoperta, avvenuta nel 1999, di un terzo tempio dedicato a Sobek, comprendente un'istallazione, unica nel panorama dei ritrovamenti archeologici dell'Egitto romano, dedicata a proteggere la schiusa delle uova di coccodrillo (la cosiddetta nursery dei coccodrilli) e quella, avvenuta nel 2006 del castrum Narmutheos, con le sue istallazioni idrauliche perfettamente conservate. Sulle riviste dirette dai due direttori di missione, «Egitto e Vicino Oriente e Analecta Papyrologica», ma anche su « Chronique d'Égypte» e su « Aegyptus», sono apparsi i rapporti di scavo e le pubblicazioni dei materiali archeologici e papirologici fino ai sorprendenti recuperi della campagna del 2006 resi possibili dall'opera di liberazione dalla sabbia del tempio maggiore scavato da Vogliano, cui è stata riservata una monografia di «EVO», dal titolo Narmouthis 2006. Documents et obiects découverts à Medinet Madi en 2006. Bisogna però anche dire che la collaborazione fra la Bresciani e Pintaudi data a ben prima dell'inizio degli scavi congiunti: fu per suggerimento ed impulso della Bresciani che Pintaudi affrontò, con l'amico Sijpesteijn, il difficile compito di studiare e di pubblicare, nel 1993, i 130 ostraca greci smarriti, di cui restavano soltanto le fotografie in bianco e nero nel Dipartimento di scienze storiche del mondo antico dell'Università di Pisa.

“Costruire la pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”, è questo il titolo del nuovo ciclo di podcast firmato da Pisa University Press in cui la riflessione si intreccia con la drammatica attualità del contesto internazionale. Su Spreaker, Spotify e tutte le principali piattaforme di streaming audio sono disponibili i tre episodi curati dal Cisp-Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace: “La guerra non è un conflitto”, “Difendersi senza aggredire” e “La minaccia nucleare”.

“Costruire la pace – sottolineano le ‘voci’ del professor Pierluigi Consorti e della professoressa Enza Pellecchia - è molto più difficile che fare la guerra. A Pisa abbiamo ingaggiato una scommessa culturale, aprendo una Scuola per costruire la Pace intesa non come assenza di guerra ma come esatto contrario della guerra. Obiettivo: insegnare a riconoscere dove in un conflitto si colloca la violenza, comprendere e far capire che la difesa può essere frutto di pace e non di guerra”. Di qui il collegamento con il tempo che stiamo vivendo: “L’invasione russa dell’Ucraina e l’escalation militare convenzionale che ne è seguita hanno reso visibile e percepibile un pericolo che dopo Hiroshima e Nagasaki non ha mai smesso di minacciare il genere umano. Spartiacque non solo della storia ma anche della scienza. Con Hiroshima e Nagasaki è nato, infatti, l’impegno della scienza per la costruzione della pace, un’alleanza tra scienza e cittadini, scienza e società civile che oggi è diventata consapevolezza. Questa è oggi la domanda a cui siamo chiamati a rispondere: quali misure occorre adottare per impedire un conflitto armato il cui esito sarebbe catastrofico per tutti?”.

“Costruire la pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”, è la seconda tappa (dopo “1980. Una lunga estate italiana”) del ciclo di podcast originali intitolato “Voci dai Libri” tratti dal catalogo di Pisa University press e realizzato dall’Università di Pisa. L’iniziativa, a cura del Centro per l'innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa, ha visto la collaborazione congiunta dei quattro Poli (Comunicazione, Editoriale, Multimediale e Musicale) alla realizzazione del progetto e rappresenta uno strumento di sperimentazione di nuovi linguaggi al servizio della divulgazione e comunicazione della ricerca.

Transizione ecologica in agricoltura, intelligenza artificiale, mobilità sostenibile, big data e calcolo quantistico, scenari energetici del futuro e life sciences sono solo alcuni dei temi al centro dei 13 progetti in cui è coinvolta l’Università di Pisa finanziati con i fondi del PNRR – il Piano nazionale di ripresa e resilienza “Italia domani” – per un totale di circa 42 milioni di euro.

L’Ateneo pisano è presente in ben quattro dei cinque Centri nazionali che hanno da poco iniziato l’attività e che sono dedicati alla realizzazione e allo sviluppo di programmi e attività di ricerca di frontiera:  HPC, Big Data and Quantum Computing è il Centro Nazionale di Supercalcolo, il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico che svolgerà attività di ricerca e sviluppo a livello nazionale e internazionale a favore dell'innovazione nel campo delle simulazioni, del calcolo e dell'analisi dei dati ad alte prestazioni; il Centro Nazionale Agritech lavora allo sviluppo di tecnologie per l’agricoltura e in particolare l’Università di Pisa si occuperà di progettare allevamenti e filiere agroalimentari smart, rendere le produzioni sostenibili e certificarne la qualità; il Centro Nazionale “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” che ha l’obiettivo di costruire una filiera di ricerca e innovazione che permetta all’Italia di essere competitiva nelle tecnologie su cui si basano nuove cure sempre più mirate sia per le malattie ad alto impatto socio-economico che per le malattie rare; il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile promuove la ricerca su temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze.

L'Università di Pisa è inoltre coinvolta nella linea di investimento del PNRR che prevede la creazione o il rafforzamento di 12 Ecosistemi dell’innovazione “leader territoriali di R&S” sul territorio nazionale. Il progetto finanziato in cui è coinvolta UNIPI è THE – Tuscany Health Ecosystem, un ecosistema dell’innovazione sulle scienze e le tecnologie della vita in Toscana.

Sono in totale quattro le Infrastrutture di Ricerca e le Infrastrutture tecnologiche dell’Innovazione finanziate dal PNRR in cui è coinvolta l’Università di Pisa: si tratta di SEE LIFE (StrEngthEning the ItaLIan InFrastructure of Euro-bioimaging), So Big Data, Einstein telescope (ETIC) e Simulazione e il monitoraggio del sistema energetico.

Infine ci sono i Partenariati Estesi, una linea di investimento che promuove la creazione di almeno 10 e fino a un massimo di 14, partenariati estesi alle università, agli enti pubblici di ricerca e a soggetti pubblici e privati altamente qualificati, su scala nazionale, per il finanziamento di progetti di ricerca fondamentale o applicata caratterizzati da un approccio fortemente interdisciplinare. I quattro Partenariati Estesi finanziati in cui è coinvolta l’Università di Pisa sono Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali; Scenari energetici del futuro; Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione; Modelli per un’alimentazione sostenibile.

Maggiori dettagli sui progetti PNRR sono disponibili nella pagina web dedicata https://pnrr.unipi.it/.

Transizione ecologica in agricoltura, intelligenza artificiale, mobilità sostenibile, big data e calcolo quantistico, scenari energetici del futuro e life sciences sono solo alcuni dei temi al centro dei 13 progetti in cui è coinvolta l’Università di Pisa finanziati con i fondi del PNRR – il Piano nazionale di ripresa e resilienza “Italia domani” – per un totale di circa 42 milioni di euro.

pnrr.jpg

L’Ateneo pisano è presente in ben quattro dei cinque Centri nazionali che hanno da poco iniziato l’attività e che sono dedicati alla realizzazione e allo sviluppo di programmi e attività di ricerca di frontiera:  HPC, Big Data and Quantum Computing è il Centro Nazionale di Supercalcolo, il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico che svolgerà attività di ricerca e sviluppo a livello nazionale e internazionale a favore dell'innovazione nel campo delle simulazioni, del calcolo e dell'analisi dei dati ad alte prestazioni; il Centro Nazionale Agritech lavora allo sviluppo di tecnologie per l’agricoltura e in particolare l’Università di Pisa si occuperà di progettare allevamenti e filiere agroalimentari smart, rendere le produzioni sostenibili e certificarne la qualità; il Centro Nazionale “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA che ha l’obiettivo di costruire una filiera di ricerca e innovazione che permetta all’Italia di essere competitiva nelle tecnologie su cui si basano nuove cure sempre più mirate sia per le malattie ad alto impatto socio-economico che per le malattie rare; il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile promuove la ricerca su temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità autonoma connessa e smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze.

L'Università di Pisa è inoltre coinvolta nella linea di investimento del PNRR che prevede la creazione o il rafforzamento di 12 Ecosistemi dell’innovazione “leader territoriali di R&S” sul territorio nazionale. Il progetto finanziato in cui è coinvolta UNIPI è THE – Tuscany Health Ecosystem, un ecosistema dell’innovazione sulle scienze e le tecnologie della vita in Toscana.

Sono in totale quattro le Infrastrutture di Ricerca e le Infrastrutture tecnologiche dell’Innovazione finanziate dal PNRR in cui è coinvolta l’Università di Pisa: si tratta di SEE LIFE (StrEngthEning the ItaLIan InFrastructure of Euro-bioimaging), So Big Data, Einstein telescope (ETIC) e Simulazione e il monitoraggio del sistema energetico.

Infine ci sono i Partenariati Estesi, una linea di investimento che promuove la creazione di almeno 10 e fino a un massimo di 14, partenariati estesi alle università, agli enti pubblici di ricerca e a soggetti pubblici e privati altamente qualificati, su scala nazionale, per il finanziamento di progetti di ricerca fondamentale o applicata caratterizzati da un approccio fortemente interdisciplinare. I quattro Partenariati Estesi finanziati in cui è coinvolta l’Università di Pisa sono Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali; Scenari energetici del futuro; Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione; Modelli per un’alimentazione sostenibile.

Maggiori dettagli sui progetti PNRR sono disponibili nella pagina web dedicata https://pnrr.unipi.it/.

“Costruire la pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”, è questo il titolo del nuovo ciclo di podcast firmato da Pisa University Press in cui la riflessione si intreccia con la drammatica attualità del contesto internazionale. Su Spreaker, Spotify e tutte le principali piattaforme di streaming audio sono disponibili i tre episodi curati dal Cisp-Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace: “La guerra non è un conflitto”, “Difendersi senza aggredire” e “La minaccia nucleare”.

Pierluigi Consorti.JPG

Pierluigi Consorti

“Costruire la pace – sottolineano le ‘voci’ del professor Pierluigi Consorti e della professoressa Enza Pellecchia - è molto più difficile che fare la guerra. A Pisa abbiamo ingaggiato una scommessa culturale, aprendo una Scuola per costruire la Pace intesa non come assenza di guerra ma come esatto contrario della guerra. Obiettivo: insegnare a riconoscere dove in un conflitto si colloca la violenza, comprendere e far capire che la difesa può essere frutto di pace e non di guerra”. Di qui il collegamento con il tempo che stiamo vivendo: “L’invasione russa dell’Ucraina e l’escalation militare convenzionale che ne è seguita hanno reso visibile e percepibile un pericolo che dopo Hiroshima e Nagasaki non ha mai smesso di minacciare il genere umano. Spartiacque non solo della storia ma anche della scienza. Con Hiroshima e Nagasaki è nato, infatti, l’impegno della scienza per la costruzione della pace, un’alleanza tra scienza e cittadini, scienza e società civile che oggi è diventata consapevolezza. Questa è oggi la domanda a cui siamo chiamati a rispondere: quali misure occorre adottare per impedire un conflitto armato il cui esito sarebbe catastrofico per tutti?”.

Enza Pellecchia

“Costruire la pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”, è la seconda tappa (dopo “1980. Una lunga estate italiana”) del ciclo di podcast originali intitolato “Voci dai Libri” tratti dal catalogo di Pisa University press e realizzato dall’Università di Pisa. L’iniziativa, a cura del Centro per l'innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa, ha visto la collaborazione congiunta dei quattro Poli (Comunicazione, Editoriale, Multimediale e Musicale) alla realizzazione del progetto e rappresenta uno strumento di sperimentazione di nuovi linguaggi al servizio della divulgazione e comunicazione della ricerca.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa