Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Sono 300 i posti di dottorato di ricerca messi a bando dall’Università di Pisa a partire da venerdì 8 luglio, dei quali 266 con borsa di studio, nell'ambito dei 25 dottorati che hanno l’Ateneo come sede amministrativa.

Il bando è consultabile all’indirizzo: http://www.unipi.it/concorsodottorato, e con la sua pubblicazione parte la campagna di comunicazione “Un passo in avanti” (unipi.it/dottoratoXXXVIII), a cura del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), che pensata per il web e i social vuole sottolineare il valore aggiunto rappresentato dal dottorato di ricerca sia per il proprio percorso formativo, sia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Dottorati per news

Una metà dei corsi di dottorato proposti dall’Università di Pisa riguarda temi a forte vocazione scientifico-tecnologica, mirati agli ambiti della transizione digitale e ambientale e dell'innovazione per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. Altrettanti, più orientati alla ricerca applicata e con l'obiettivo di potenziare competenze di alto profilo in ambito industriale, vedono il contributo e il coinvolgimento diretto delle imprese nel percorso formativo, tramite un periodo di almeno sei mesi che i dottorandi potranno trascorrere in azienda, creando i presupposti per una loro collocazione futura di alta specializzazione.

“Fare un dottorato all’Università di Pisa – ha commentato la professoressa Marcella Aglietti, delegata per il Dottorato di Ricerca - significa ben più che ricevere una borsa. L’Ateneo, che al momento conta poco meno di mille dottorandi iscritti, rivolge da anni un’attenzione particolare alla formazione dottorale, anticipando molti dei requisiti già contemplati dai più qualificati standard internazionali. In particolare, offre un ampio ventaglio di iniziative mirate – dall’articolata didattica trasversale e soft skills rivolte all’acquisizione di competenze informatiche, statistiche e linguistiche, alla dimestichezza con la progettualità europea, l’imprenditorialità e il trasferimento tecnologico, fino all’Open Science – che sono ormai indispensabili per qualunque profilo intenda inserirsi nel contesto della ricerca italiano ed europeo, pubblico e privato”.

“In più – ha aggiunto la professoressa Aglietti – l’Ateneo pisano mette a bando ogni anno finanziamenti straordinari per favorire e sostenere la crescita accademica e professionale dei dottorandi, le potenzialità dei loro progetti di ricerca e le opportunità di sviluppo futuro. Risorse aggiuntive sono infatti conferite su base competitiva per l’organizzazione di convegni scientifici e workshop altamente specializzati, premi per le miglior tesi dottorali, bandi ad hoc per la mobilità all’estero ed eventi dedicati a promuovere i risultati della ricerca e lo scambio delle conoscenze”.

L’offerta dottorale dell’Università di Pisa per il 38 ciclo contempla anche la partecipazione ad altri 11 dottorati in convenzione, che saranno banditi dalle università capofila, e a 12 dottorati di interesse nazionale, uno alla sua seconda edizione e con sede pisana, l’ormai celebre dottorato in Intelligenza artificiale, e gli altri a cui l’Ateneo partecipa con propri curricula: “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici”, "Studi religiosi", "Scienze del patrimonio”, “Theoretical and Applied Neuroscience”, “Cybersecurity”, "Robotica e macchine intelligenti", "Space Science and Technology", "Learning Sciences", "Blockchain", “Micro and Nano Electronics” e “Autonomous System”.

francesco direnzoC’è anche Francesco Di Renzo, assegnista di ricerca del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e associato alla Sezione INFN di Pisa, tra i vincitori della seconda edizione del Virgo Award 2022, assegnato ogni anno dalla collaborazione internazionale Virgo (attualmente composta da circa 700 membri di 129 istituzioni in 16 diversi paesi), a giovani scienziate e scienziati che hanno dato un significativo contributo all’operatività dell’esperimento e al raggiungimento di significativi risultati. In particolare, il Virgo Award 2022 è stato assegnato, secondo la motivazione della giuria, a Francesco di Renzo “per il suo grande impegno nelle attività di caratterizzazione del rivelatore e ‘caccia ai rumori’”. Gli altri vincitori sono Eleonora Polini, del Laboratorio LAPP/IN2P3 del CNRS francese, e Marco Vardaro, Università di Amsterdam e Istituto di fisica subatomica dei Paesi Bassi-Nikhef.

La cerimonia di premiazione si è tenuta all’Osservatorio Gravitazionale Europeo a Cascina, durante la Virgo Week, appuntamento trimestrale di confronto dell’intera collaborazione internazionale svoltosi questa settimana: “Sono stati premiati tre fisici brillanti che, nonostante la giovane età, hanno già dato contributi significativi all’esperimento – ha dichiarato Giovanni Losurdo, spokesperson di Virgo e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – lavorando su aspetti cruciali per migliorare le prestazioni del rivelatore in vista della ripartenza della presa dati, nella primavera del 2023. Il Virgo Award si conferma un momento importante per riconoscere il lavoro dei giovani scienziati, che non sempre sono sotto i riflettori".

Francesco Di Renzo è attivo nello studio del rumore e nella caratterizzazione del rivelatore Virgo, al fine di migliorarne la sensibilità ai segnali astrofisici: “Dedico questo premio a tutti i fantastici colleghi, in particolare a quelli più giovani, che ho avuto il piacere di incontrare nell’ambito della collaborazione Virgo – ha dichiarato Francesco Di Renzo - Sono grato al comitato del premio e considero questo premio, oltre che un riconoscimento, uno stimolo per me a fare di più e meglio in vista del prossimo periodo di osservazioni!”.

La giuria che ha selezionato i vincitori è composta da scienziati di spicco nel campo della fisica delle onde gravitazionali: Lisa Barsotti (con laurea e dottorato in Fisica conseguiti a Pisa e che ora lavora al MIT Kavli Institute – LIGO), Monica Colpi (Università di Milano Bicocca and INFN), Gabriela Gonzalez (Louisiana State University), Frank Linde (Istituto di fisica subatomica dei Paesi Bassi – Nikhef ), Catherine Nary Man (Centre national de la recherche scientifique) e Andrea Vicerè (laureato a Pisa e ora ordinario all’Università di Urbino).

“A Francesco vanno le congratulazioni di tutto il gruppo Virgo Pisa - aggiunge il professor Francesco Fidecaro, docente di fisica delle onde gravitazionali presso il Dipartimento di Fisica - Il premio è un importante riconoscimento al contributo dei giovani ricercatori che forniscono un contributo fondamentale alla riuscita di un esperimento di frontiera come Advanced Virgo, e conferma il ruolo dell’Università di Pisa nell’offrire ai propri studenti opportunità di svolgere ricerca di frontiera in Italia”.

L'esperimento Virgo è finanziato dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) in Francia, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in Italia, e l’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica (Nikhef) nei Paesi Bassi. Una lista dei gruppi della collaborazione Virgo è pubblicata a questo link

Nel 2017 Francesco Di Renzo aveva già vinto il premio “Tito Maiani” dell’Accademia dei Lincei per la sua tesi di laurea in Fisica (leggi la news).

Pochi giorni fa si è tenuto nell’Aula Savi dell’Orto e Museo Botanico di Pisa il convegno “Orti Botanici toscani: un patrimonio da valorizzare”, chiamando a raccolta la quasi totalità degli Orti Botanici attivi nel panorama regionale toscano, in ordine alfabetico: Arboreti Sperimentali di Vallombrosa, Giardino Botanico “M. Ansaldi” Pania di Corfino, Orto Botanico delle Alpi Apuane “Pellegrini-Ansaldi”, Orto Botanico del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Orto Botanico di Lucca, Orto Botanico “Giardino dei Semplici” dell’Università di Firenze, Orto dei Semplici Elbano, Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, Orto e Museo Botanico dell’Università di Siena.
La partecipazione è stata molto nutrita ed è andata a coinvolgere tutte le trasversali e composite professionalità che operano in un Orto Botanico, quali direttori, curatori, giardinieri e operatori didattici. Questa eterogenea e rappresentativa presenza ha permesso una stimolante e proficua giornata di scambio di esperienze e vedute, esplorando la condivisone di linee strategiche per lo sviluppo futuro della comunità degli orti botanici toscani.

Convegno ortibotanici
Foto di gruppo dei partecipanti al convegno
 
Il programma ha visto la presentazione delle singole strutture durante la sessione mattutina, seguita nel pomeriggio da una tavola rotonda moderata dal professor Gianni Bedini del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, Coordinatore del Gruppo Orti Botanici e Giardini Storici e Presidente della Sezione Toscana della Società Botanica Italiana.
“Un convegno davvero storico a suo modo, perché ha permesso – come mai accaduto fino ad oggi – che colleghi dei vari Orti Botanici toscani si ritrovassero insieme a discutere criticità e prospettive di miglioramento future, nonché esplorare la possibilità di formare gruppi di lavoro per sviluppare ancor di più l’enorme, ancora non del tutto espresso, potenziale delle nostre strutture, sia come singoli Orti Botanici sia come Rete”, conclude il direttore dell’Orto e Museo Botanico, professor Lorenzo Peruzzi.

Grazie a una collaborazione tra l’Università di Pisa e la Scuola IMT Alti Studi Lucca, è iniziata la nuova campagna di indagine archeologica del progetto "PRAEDIA" (Pompeian Residential Architecture: an Environmental, Digital, and Interdisciplinary Archive), che dallo scorso anno si concentra sul complesso dei "Riti magici" a Pompei. L’obiettivo della nuova campagna è quello di proseguire nel lavoro avviato nel 2021 e verificare la natura e la cronologia di alcune importanti testimonianze monumentali riferibili ad almeno due fasi architettoniche di età ellenistica e proto-imperiale, ossia anteriori all’unificazione del complesso avvenuta dopo il sisma del 62 d.C. Parallelamente, una nuova campagna di indagini geofisiche, condotte in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, proseguirà nella mappatura del sottosuolo della Regio II, estendendosi anche all'area della Palestra Grande.

La campagna di scavo 2022 è diretta da Silvia Martina Bertesago (Parco Archeologico di Pompei) e coordinata da Anna Anguissola (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa) e da Riccardo Olivito (Scuola IMT Alti Studi Lucca). Lo staff è costituito inoltre da Chiara Tarantino (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa), Emanuele Taccola (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, laboratorio LaDiRe) e Sara Lenzi (Università di Pisa). Con loro saranno impegnati studenti e collaboratori dell’Università di Pisa (Sofia Casini, Lucrezia Mastropietro, Daniele Renna) e di università nordamericane (Samuel Gagnon-Smith, University of British Columbia e Jai-Ha Ro, University of Pennsylvania), specializzandi in archeologia (Dominika Walentyna Kaszubska, dell’Università di Padova, e Angelica Tortorella, dell’Università del Salento), dottorandi dell’Università di Pisa (Antonio Monticolo), della Scuola IMT Alti Studi Lucca (Nicole Crescenzi, Rodolfo Gagliardi e Caterina Lobianco) e della Scuola Superiore Meridionale di Napoli (Lorenzo Toscano).

La struttura del Complesso dei “Riti magici”, messa in luce tra il 1953 e il 1958, deve il suo nome ad alcuni oggetti rinvenuti al suo interno, in particolare due mani in bronzo decorate con figure animali e vegetali, due crateri con la medesima simbologia e due riproduzioni di serpenti in ferro. Inizialmente si pensò che queste suppellettili appartenessero a una sibilla, che qui svolgeva i propri riti. Studi recenti hanno invece ipotizzato che l’edificio, dal 62 d.C. fino al momento della sua distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., fosse destinato alle celebrazioni del culto di origine orientale del dio Sabazio, venerato anche dal proprietario di una domus vicina, che possedeva un busto in bronzo del dio. In effetti, questo vasto complesso, composto da tre ampie aree aperte sulle quali si aprono piccole stanze secondo una planimetria peculiare, può essere difficilmente identificato come semplice domus.

Oltre che per quest’ultima fase di vita, il Complesso dei Riti Magici si presenta interessante per tutta la sua storia edilizia. Si è generalmente supposto, infatti, che questa singolare struttura si imposti su un’area originariamente occupata da una serie di “case a schiera” costruite fra il III e il II secolo a.C., successivamente accorpate a formare un’abitazione più grande, ristrutturata e riorganizzata a più riprese nei secoli. Proprio la ricostruzione di questa storia è la finalità della nuova campagna di ricerca del PRAEDIA Project.

Iniziato nel 2016, il PRAEDIA Project è frutto di un programma di collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei, la Scuola IMT Alti Studi Lucca – Centro LYNX, il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), con il coordinamento di Maria Luisa Catoni (Scuola IMT Alti Studi Lucca) e Massimo Osanna (già direttore generale del Parco Archeologico di Pompei). Nel triennio 2018-2020 PRAEDIA ha inoltre coinvolto i membri dello SMART Lab della Scuola Normale Superiore.

Gli interessati possono seguire il progetto e la campagna di scavo 2022 sul sito web https://www.praediaproject.com e sui profili Instagram (www.instagram.com/praediaproject, #PRAEDIA) e Twitter (@PraediAproject).

*****

Grazie a una collaborazione tra l’Università di Pisa e la Scuola IMT Alti Studi Lucca, è iniziata la nuova campagna di indagine archeologica del progetto "PRAEDIA" (Pompeian Residential Architecture: an Environmental, Digital, and Interdisciplinary Archive), che dallo scorso anno si concentra sul complesso dei "Riti magici" a Pompei. L’obiettivo della nuova campagna è quello di proseguire nel lavoro avviato nel 2021 e verificare la natura e la cronologia di alcune importanti testimonianze monumentali riferibili ad almeno due fasi architettoniche di età ellenistica e proto-imperiale, ossia anteriori all’unificazione del complesso avvenuta dopo il sisma del 62 d.C. Parallelamente, una nuova campagna di indagini geofisiche, condotte in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, proseguirà nella mappatura del sottosuolo della Regio II, estendendosi anche all'area della Palestra Grande.

Nuovi scavi a Pompei

La campagna di scavo 2022 è diretta da Silvia Martina Bertesago (Parco Archeologico di Pompei) e coordinata da Anna Anguissola (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa) e da Riccardo Olivito (Scuola IMT Alti Studi Lucca). Lo staff è costituito inoltre da Chiara Tarantino (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa), Emanuele Taccola (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, laboratorio LaDiRe) e Sara Lenzi (Università di Pisa). Con loro saranno impegnati studenti e collaboratori dell’Università di Pisa (Sofia CasiniLucrezia Mastropietro, Daniele Renna) e di università nordamericane (Samuel Gagnon-Smith, University of British Columbia e Jai-Ha Ro, University of Pennsylvania), specializzandi in archeologia (Dominika Walentyna Kaszubska, dell’Università di Padova, e Angelica Tortorella, dell’Università del Salento), dottorandi dell’Università di Pisa (Antonio Monticolo), della Scuola IMT Alti Studi Lucca (Nicole CrescenziRodolfo Gagliardi e Caterina Lobianco) e della Scuola Superiore Meridionale di Napoli (Lorenzo Toscano).

La struttura del Complesso dei “Riti magici”, messa in luce tra il 1953 e il 1958, deve il suo nome ad alcuni oggetti rinvenuti al suo interno, in particolare due mani in bronzo decorate con figure animali e vegetali, due crateri con la medesima simbologia e due riproduzioni di serpenti in ferro. Inizialmente si pensò che queste suppellettili appartenessero a una sibilla, che qui svolgeva i propri riti. Studi recenti hanno invece ipotizzato che l’edificio, dal 62 d.C. fino al momento della sua distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., fosse destinato alle celebrazioni del culto di origine orientale del dio Sabazio, venerato anche dal proprietario di una domus vicina, che possedeva un busto in bronzo del dio. In effetti, questo vasto complesso, composto da tre ampie aree aperte sulle quali si aprono piccole stanze secondo una planimetria peculiare, può essere difficilmente identificato come semplice domus.

IMG 20210713 121922 901 1

Oltre che per quest’ultima fase di vita, il Complesso dei Riti Magici si presenta interessante per tutta la sua storia edilizia. Si è generalmente supposto, infatti, che questa singolare struttura si imposti su un’area originariamente occupata da una serie di “case a schiera” costruite fra il III e il II secolo a.C., successivamente accorpate a formare un’abitazione più grande, ristrutturata e riorganizzata a più riprese nei secoli. Proprio la ricostruzione di questa storia è la finalità della nuova campagna di ricerca del PRAEDIA Project.

Iniziato nel 2016, il PRAEDIA Project è frutto di un programma di collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei, la Scuola IMT Alti Studi Lucca – Centro LYNX, il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), con il coordinamento di Maria Luisa Catoni (Scuola IMT Alti Studi Lucca) e Massimo Osanna (già direttore generale del Parco Archeologico di Pompei). Nel triennio 2018-2020 PRAEDIA ha inoltre coinvolto i membri dello SMART Lab della Scuola Normale Superiore.

Gli interessati possono seguire il progetto e la campagna di scavo 2022 sul sito web https://www.praediaproject.com e sui profili Instagram (www.instagram.com/praediaproject, #PRAEDIA) e Twitter (@PraediAproject).

*****

Il Sistema Museale d’Ateneo dell’Università di Pisa aderisce all’edizione 2022 de “Le Notti dell’Archeologia”, l’iniziativa della Regione Toscana che ogni anno offre aperture straordinarie serali ed eventi in musei e parchi archeologici.

Il 9 luglio, a partire dalle ore 17, le Collezioni Egittologiche (Via San Frediano 12) offrono visite guidate gratuite su prenotazione  alle sale recentemente riallestite e alla mostra “Dall’Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni“.

Il 15 luglio alle 15.30 nell’Aula Massart della Scuola Medica (Via Roma 55) il Museo di Anatomia umana organizza la presentazione del libro di Leonardo Arrighi “Curzio Massart. Lo scienziato e l’umanista”. Dopo la presentazione seguirà la visita guidata al museo. Alle 21 del 15 luglio si terrà anche “Antiche Metamorfosi e cosmologie contemporanee”, a cura della Ludoteca Scientifica del Museo degli Strumenti di Fisica (Via Bonanno Pisano 2b). Gli attori della compagnia Teatri della Resistenza offriranno una lettura dei passi a carattere cosmogonico tratti dai poemi classici, mentre negli spazi all’aperto del Museo saranno allestiti telescopi ed altra strumentazione per permettere al pubblico l’osservazione dei corpi celesti.

Il 18 luglio alle 18.30 nella Gipsoteca di arte antica (Piazza San Paolo all’Orto 20) appuntamento con “In diretta da Pompei. Ricerca archeologica nel Complesso dei Riti Magici”. Anna Anguissola e Riccardo Olivito (coordinatori scientifici del progetto) e Chiara Tarantino (coordinatrice della comunicazione) si collegheranno in diretta da Pompei per raccontare, in dialogo con Stefano Landucci (servizi logistici della Gipsoteca), i risultati delle due campagne di scavo archeologico nel Complesso dei Riti Magici. In questa occasione la Gipsoteca resterà aperta fino alle 24.00.

Il 30 luglio alle 21, presso la Sala Mediateca di Altopascio (Piazza Ospitalieri), il Museo di Anatomia patologica organizza l’evento “Dalla Terra alla Storia. Ultime scoperte dagli scavi di Badia Pozzeveri”, durante il quale gli archeologi della Divisione di Paleopatologia e dal Comune di Altopascio presenteranno i risultati delle ultime indagini nel sito di San Pietro di Pozzeveri.

Venerdì 8 luglio, alle ore 9, al Polo della Memoria San Rossore 1938 in via Risorgimento 19 a Pisa, avrà luogo il convegno "Le sfide delle tecnologie digitali per la salute del futuro” organizzato dal Centro interdipartimentale di ricerca in Promozione della Salute e Information Technology (ProSIT) attualmente diretto da Annalaura Carducci, professoressa di Igiene generale e applicata al Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con la Società Italiana di Igiene. Per i saluti inaugurali interverrà il rettore Paolo Mancarella.

Il convegno ha lo scopo primario di promuovere l’innovazione in sanità pubblica, attraverso l’uso estensivo delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione. Il Centro, frutto della collaborazione tra i dipartimenti di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, Biologia, Informatica, Ingegneria dell’informazione e Civiltà e forme del sapere dell’Ateneo pisano, ha infatti l’obiettivo di progettare, realizzare, valutare e promuovere metodi e sistemi innovativi per affrontare vecchie e nuove sfide per tutela della salute.

L’importanza sempre maggiore delle tecnologie digitali rende ormai indispensabile la loro integrazione in ogni evoluzione della conoscenza. Anche le scienze della vita e della salute traggono da queste tecnologie la maggior parte dei loro recenti progressi, così come le relative applicazioni in sanità pubblica. Tuttavia, per ottenere i migliori risultati in questa direzione, è necessario sviluppare una sinergia tra le componenti bio-medico-umanistica e informatico-ingegneristica, che permetta la creazione di una vera interdisciplinarità. A tal fine, il Convegno si presenta in una forma nuova e “sfidante”: tutti gli interventi e le moderazioni sono a due voci, comprendendo esperti di sanità pubblica e di data science.

La nuova sede estera dell’Università di Pisa a Tashkent ha dato ufficialmente avvio alla sua attività con la selezione dei candidati per il corso di laurea in Geologia. Il corso è a numero programmato e a fronte di un numero massimo di iscritti pari a 55 sono state 150 le candidature ricevute. I candidati sono stati scelti sulla base di un processo di selezione molto rigoroso, basato su un test di matematica e logica, un test di inglese e un'intervista. 

SededaLontano_web.jpg

“Considerato il poco tempo avuto per la promozione del corso e il costo piuttosto elevato per quel paese delle tasse universitarie – dichiara Luca Pandolfi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra – siamo molto soddisfatti del numero di candidature ricevute.  I candidati selezionati sono di ottimo livello e siamo convinti che non avranno difficoltà ad affrontare il percorso di studi. Dal lato nostro, stiamo facendo il possibile per fornire a questi studenti lo stesso elevato standard di insegnamento che tutti riconoscono all’Università di Pisa.”

“Questa prima selezione ha confermato la validità della scelta effettuata – aggiunge Francesco Marcelloni, prorettore per la Cooperazione e relazioni internazionali – Considerato il riscontro avuto in termini di candidature e l’interesse mostrato anche per altre discipline, nei prossimi anni si potrà prendere in considerazione l’apertura di ulteriori corsi di studio in modo da allargare l’offerta didattica nella nuova sede, con ritorni positivi per l’Ateneo in termini di promozione internazionale e numero di studenti stranieri immatricolati all’Università di Pisa nelle lauree triennali nella sede estera e potenzialmente interessati a frequentare a Pisa le lauree magistrali”.

Il Sistema Museale d’Ateneo aderisce all’edizione 2022 de Le Notti dell’Archeologia”, l’iniziativa della Regione Toscana che ogni anno offre aperture straordinarie serali ed eventi in musei e parchi archeologici.

Il 9 luglio, a partire dalle ore 17, le Collezioni Egittologiche (Via San Frediano 12) offrono visite guidate gratuite su prenotazione  alle sale recentemente riallestite e alla mostra “Dall’Egitto a Pisa: Gaetano Rosellini e le sue collezioni“.

Notti archeologia SMA Collezioni egittologiche

Il 15 luglio alle 15.30 nell’Aula Massart della Scuola Medica (Via Roma 55) il Museo di Anatomia umana organizza la presentazione del libro di Leonardo Arrighi “Curzio Massart. Lo scienziato e l’umanista”. Dopo la presentazione seguirà la visita guidata al museo. Alle 21 del 15 luglio si terrà anche “Antiche Metamorfosi e cosmologie contemporanee”, a cura della Ludoteca Scientifica del Museo degli Strumenti di Fisica (Via Bonanno Pisano 2b). Gli attori della compagnia Teatri della Resistenza offriranno una lettura dei passi a carattere cosmogonico tratti dai poemi classici, mentre negli spazi all’aperto del Museo saranno allestiti telescopi ed altra strumentazione per permettere al pubblico l’osservazione dei corpi celesti.

Il 18 luglio alle 18.30 nella Gipsoteca di arte antica (Piazza San Paolo all’Orto 20) appuntamento con “In diretta da Pompei. Ricerca archeologica nel Complesso dei Riti Magici”. Anna Anguissola e Riccardo Olivito (coordinatori scientifici del progetto) e Chiara Tarantino (coordinatrice della comunicazione) si collegheranno in diretta da Pompei per raccontare, in dialogo con Stefano Landucci (servizi logistici della Gipsoteca), i risultati delle due campagne di scavo archeologico nel Complesso dei Riti Magici. In questa occasione la Gipsoteca resterà aperta fino alle 24.00.

Il 30 luglio alle 21, presso la Sala Mediateca di Altopascio (Piazza Ospitalieri), il Museo di Anatomia patologica organizza l’evento “Dalla Terra alla Storia. Ultime scoperte dagli scavi di Badia Pozzeveri”, durante il quale gli archeologi della Divisione di Paleopatologia e dal Comune di Altopascio presenteranno i risultati delle ultime indagini nel sito di San Pietro di Pozzeveri.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa