Che cosa è la violenza di genere
La violenza di genere può essere definita come:
[…] violenza diretta contro una persona a causa del suo genere o che colpisce le persone di uno specifico genere in maniera sproporzionata. (Commissione Europea)
e deve essere intesa come:
“ogni tipo di danno che sia perpetrato contro una persona o un gruppo in ragione del suo sesso, genere, orientamento sessuale e/o identità di genere, fattuale o percepito.” (Consiglio d’Europa)
I termini “violenza di genere” e “violenza contro le donne” sono spesso utilizzati come sinonimi, in ragione del fatto che le donne sono colpite in modo sproporzionato dalla violenza di genere e che la violenza contro le donne è spesso agita per ragioni legate al genere, ma la violenza contro le donne è più propriamente da intendersi come un tipo specifico di violenza fondata sul genere.
In ragione della molteplicità di danni provocati, la violenza di genere è considerata come un fenomeno multiforme, che può configurarsi come:
- violenza fisica: con riferimento ad atti o comportamenti tesi a minacciare o ledere l’integrità fisica della persona (ad esempio spingere o spintonare, schiaffeggiare, colpire, etc.);
- violenza psicologica: quando gli atti o i comportamenti agiti causano un danno psicologico a un individuo (ad esempio rivolgere commenti offensivi, ridicolizzanti o umilianti, minacciare di violenza, etc.);
- violenza on line: quando atti o comportamenti violenti – anche di natura psicologica – sono compiuti online (ne sono esempi fotografare o registrare illegalmente, diffondere immagini o registrazioni, anche di natura sessuale, senza consenso, rivolgere commenti offensivi e minacciosi su social media, su piattaforme di studio o di lavoro o su altre piattaforme collaborative, etc.);
- violenza economica: utilizzata per identificare quegli atti o comportamenti che causino un danno economico a un individuo (ne sono esempi limitare ingiustamente e/o ingiustificatamente l’accesso a risorse finanziarie quali finanziamenti, rimborsi, contratti o promozioni; limitare ingiustamente e/o ingiustificatamente l’accesso a opportunità quali conferenze, progetti, posizioni e cariche; etc.);
- molestie sessuali: ovvero comportamenti verbali, non verbali o fisici indesiderati di natura sessuale (ad esempio fare commenti invadenti, inappropriati, indesiderati sull'aspetto fisico o sul corpo, fare battute sessualmente allusive, fare domande invadenti sulla vita privata di una persona, inviare o forzare a guardare immagini a contenuto sessuale, toccare, abbracciare o baciare in modo sgradito, etc.);
- violenza sessuale: con riferimento a qualsiasi atto sessuale compiuto su un individuo senza il suo consenso (ne sono esempi: tentare di estorcere o estorcere favori sessuali in cambio di qualcosa che è in proprio potere di concedere o negare; tentare di costringere o costringere una persona a un atto/rapporto sessuale minacciandola, etc.).
Ricordiamo che la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica definisce il genere come insieme di “ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini” (art. 3) e poiché le aspettative sociali connesse al genere sono strettamente connesse anche con la coincidenza tra sesso e identità di genere di una persona, nonché con il suo orientamento sessuale, è possibile ricondurre i fenomeni di discriminazione e di violenza legati a tali dimensioni sotto la stessa definizione.
Per ottenere ulteriori informazioni in merito alla definizione, alle forme e all’entità del fenomeno della violenza di genere, è possibile consultare i seguenti siti:
- Gender-based violence, European Commision
- What is gender-based violence?, Council of Europe
- What is gender-based violence?, European Institute for Gender Equality
Il questionario in breve
Che cosa?
Il Questionario su Molestie e Violenze nell’Università di Pisa è uno strumento creato nell’ambito dell’Indagine su Molestie e Violenze di Genere in Ateneo per rilevare percezioni, attitudini ed esperienze relative al fenomeno della violenza nell’Università di Pisa.
Il questionario si concentra su molestie e violenze di genere, ma non si limita a questa tipologia di violenza. Il questionario include diverse forme di violenza: violenza economica, violenza online, violenza psicologica, molestie sessuali, violenza sessuale e violenza fisica.
Chi?
Il questionario è rivolto a tutte le componenti dell’Ateneo pisano:
- Comunità studentesca
- Personale docente e ricercatore
- Personale tecnico amministrativo e professionale
- Personale di aziende appaltatrici
Il questionario può essere compilato da qualsiasi persona, indipendentemente dal suo ruolo, dal suo genere o dalla sua esperienza: non è necessario aver vissuto un’esperienza di violenza per compilare il questionario.
Come?
Il questionario è stato realizzato tramite la piattaforma Microsoft Forms: vi si accede tramite credenziali di Ateneo, per garantire che solo le persone appartenenti alla comunità possano compilare il questionario, per un massimo di una compilazione per ciascuna persona. Nonostante l’accesso avvenga tramite credenziali, il questionario è anonimo: Microsoft Forms non registra le credenziali insieme alle risposte, restituendo dunque i risultati in forma anonima.
Una volta eseguito l’accesso al questionario, alla persona rispondente sono sottoposte una serie di domande a risposta chiusa, il cui numero varia in base a:
- Ruolo all’interno dell’Università, dichiarato all’inizio del questionario;
- Esperienze personali di violenza, dirette e indirette, dichiarate nel corso del questionario.
Non è detto, dunque, che tutte le persone che compilano il questionario debbano rispondere allo stesso numero di domande. Il tempo di compilazione varia, pertanto, da 10 a 15 minuti.
Perché?
I risultati del questionario serviranno all’Università di Pisa per rafforzare gli strumenti di cui l’Ateneo dispone per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, nonché per il sostegno alle persone vittime.
Fisica: Alberto del Guerra insignito dell'Applied Nuclear Physics Prize 2024
Alberto Del Guerra, già professore ordinario di Fisica presso l'Università di Pisa, ha ricevuto l'Applied Nuclear Prize 2024 della European Physical Society (EPS), congiuntamente alla Professoressa Laura Harkness-Brennan dell’Università’ di Liverpool. La notizia è stata data dalla EPS sulla sua newsletter di agosto e sul corripondente sito web della Nuclear Physics Division della EPS.
Il premio di Fisica Nucleare Applicata è un nuovo premio sponsorizzato dalla Divisione di Fisica Nucleare della European Physical Society (EPS). Sostituisce il precedente premio IBA-EPS, disponibile dal 2004, e viene assegnato ogni 3 anni. Il Professore Alberto Del Guerra ha ricevuto il premio in riconoscimento del suo contributo eccezionale e fondamentale nello sviluppo di nuovi rilevatori e metodi per sistemi e applicazioni di imaging molecolare clinici e preclinici ed alla sua attività come docente di Fisica Medica. Il premio sarà consegnato al Professor Del Guerra durante la Sessione di Premiazione della Seconda Conferenza di Fisica Nucleare Applicata (ANPC2024) della Divisione di Fisica Nucleare dell'EPS, che si terrà a Salonicco (Grecia) dal 23 settembre al 27 di settembre.
Il professor Del Guerra ha esercitato la sua attività scientifica/didattica nell’ambito della disciplina della Fisica Medica a partire dalla metà degli anni ‘70 in varie Università e Centri di ricerca nazionali ed esteri: Pisa, Napoli Federico II, Ferrara e relative Sezioni INFN, Berkeley, e Seattle. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti da parte della comunità scientifica nazionale e internazionale: membro Onorario della Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), membro Onorario della European Federation of Medical Physics (EFOMP, di cui e’ stato anche Presidente, membro onorario della Deutschen Gesellschaft für Medizinische Physik (DGMP), e Fellow dell’IEEE.
“Sono molto onorato - dichiara il Prof. Alberto Del Guerra - di questo riconoscimento che deve essere condiviso con tutti i miei collaboratori ed allievi che ho avuto l’onore di formare ed indirizzare verso la disciplina della fisica medica in varie sedi universitarie italiane ed estere. Non posso far a meno di nominare il Prof. Arnaldo Stefanini che e’ stato il mentore della ricerca in Fisica Medica all’Istituto di Fisica di Pisa negli anni ’70 e tutti i miei colleghi che sono ora l’asse portante di questa disciplina all’Università di Pisa, (in particolare Nicola Belcari, Maria Giuseppina Bisogni, Valeria Rosso, Giancarlo Sportelli e Michela Tosetti), alle altre Università italiane (Napoli e Ferrara) e nelle sezioni dell’INFN.”
"Mindset e tecniche di Coaching per la formazione" - corso di formazione CISP
Il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, all'interno della sua Scuola triennale Formatori e Formatrici, organizza, online nei giorni giovedì 26 settembre e martedì 22 ottobre e in presenza a Pisa sabato 5 ottobre, il corso di formazione dal tiolo "Mindset e tecniche di Coaching per la formazione".
Il momento formativo può essere un’occasione per aumentare la consapevolezza e progettare nuove azioni a livello individuale e di gruppo, creando momenti potenzialmente trasformativi. Affinché questo avvenga è necessario allontanarsi dai modelli di insegnamento frontale e tradizionale e iniziare a pensare e agire da coach.
Nel percorso saranno esplorati quali sono i presupposti e le competenze del coaching e come applicarli nel design e nella delivery di un intervento formativo. Saranno allenate alcune metodologie di gestione del gruppo prendendo dalla cassetta degli attrezzi del coach e del team coach tecniche ed esercizi ma soprattutto abbracciando un modo di pensare da coach che si focalizzi sul far emergere le potenzialità piuttosto che sul colmare i gap.
Il corso ha una durata complessiva di 12 ore, di cui 7 in presenza e 5 online.
Destinatari:
Il corso è aperto a tutti/e coloro che desiderano scoprire e rafforzare le competenze personali e relazionali, da utilizzare nella propria vita privata o professionale.
Il corso è destinato inoltre a chi, nel proprio contesto professionale, lavora con gruppi o singoli in apprendimento o crescita personale (quali insegnanti, formatori o formatrici, educatori/trici, counselor, coach, ecc.), ma costituisce un’occasione di apprendimento o di aggiornamento per chiunque si trovi, nel proprio contesto professionale o associativo, a interagire con colleghi/e o gruppi di lavoro.
Per informazioni sul corso, bando, programma, calendario, costi e modalità d'iscrizione, vai al link: https://cisp.unipi.it/formazione/i-corsi-della-scuola/corso-mindset-e-tecniche-di-coaching-per-la-formazione/
Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 23 settembre 2024.
Quote ridotte per chi si iscrive entro lunedì 16 settembre 2024.
Quote agevolate riservate al personale Unipi.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
"Mindset e tecniche di Coaching per la formazione" - corso di formazione CISP
Il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, all'interno della sua Scuola triennale Formatori e Formatrici, organizza, online nei giorni giovedì 26 settembre e martedì 22 ottobre e in presenza a Pisa sabato 5 ottobre, il corso di formazione dal tiolo "Mindset e tecniche di Coaching per la formazione".
Il momento formativo può essere un’occasione per aumentare la consapevolezza e progettare nuove azioni a livello individuale e di gruppo, creando momenti potenzialmente trasformativi. Affinché questo avvenga è necessario allontanarsi dai modelli di insegnamento frontale e tradizionale e iniziare a pensare e agire da coach.
Nel percorso saranno esplorati quali sono i presupposti e le competenze del coaching e come applicarli nel design e nella delivery di un intervento formativo. Saranno allenate alcune metodologie di gestione del gruppo prendendo dalla cassetta degli attrezzi del coach e del team coach tecniche ed esercizi ma soprattutto abbracciando un modo di pensare da coach che si focalizzi sul far emergere le potenzialità piuttosto che sul colmare i gap.
Il corso ha una durata complessiva di 12 ore, di cui 7 in presenza e 5 online.
Destinatari:
Il corso è aperto a tutti/e coloro che desiderano scoprire e rafforzare le competenze personali e relazionali, da utilizzare nella propria vita privata o professionale.
Il corso è destinato inoltre a chi, nel proprio contesto professionale, lavora con gruppi o singoli in apprendimento o crescita personale (quali insegnanti, formatori o formatrici, educatori/trici, counselor, coach, ecc.), ma costituisce un’occasione di apprendimento o di aggiornamento per chiunque si trovi, nel proprio contesto professionale o associativo, a interagire con colleghi/e o gruppi di lavoro.
Per informazioni sul corso, bando, programma, calendario, costi e modalità d'iscrizione, vai al link: https://cisp.unipi.it/formazione/i-corsi-della-scuola/corso-mindset-e-tecniche-di-coaching-per-la-formazione/
Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 23 settembre 2024.
Quote ridotte per chi si iscrive entro lunedì 16 settembre 2024.
Quote agevolate riservate al personale Unipi.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L'Italia e la dimensione subacquea: sfide, prospettive e proposte
Il Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore Marina bandisce un concorso per tesi di laurea triennale, tesi di laurea magistrale e tesi di dottorato sul tema "L'Italia e la dimensione subacquea: sfide, prospettive e proposte".
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 15 novembre 2024.
Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Samsung Innovation Campus 2024
Tutte le informazioni al link: https://www.unipi.it/index.php/offerte-di-lavoro/item/28535
Fossili di grandi squali e mammiferi marini raccontano come è cambiato il Mediterraneo dopo la Crisi di Salinità del Messiniano
Tra 7,2 e 5,3 milioni di anni fa, nell’intervallo di tempo che i geologi chiamano Messiniano, le specie marine del Mediterraneo furono decimate da un aumento vertiginoso di sale nelle acque del mare, con una perdita di biodiversità che riuscì a ricostituirsi solo nel corso di oltre un milione e mezzo di anni. In uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Science, un gruppo internazionale di geologi e paleontologi composto da 29 scienziati di 25 università e istituti di ricerca europei è stato in grado di quantificare tale perdita di biodiversità nel Mar Mediterraneo in corrispondenza della Crisi di Salinità del Messiniano e il successivo recupero biotico.
Guidato da Konstantina Agiadi dell'Università di Vienna, tale team di ricerca ha visto la partecipazione dell’Università di Pisa nelle persone del professor Giovanni Bianucci e del ricercatore Alberto Collareta, paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.
Da sinistra: Giovanni Bianucci e Alberto Collareta.
Sulla base di un estensivo censimento del registro fossile risalente al Miocene Superiore e al Pliocene Inferiore (da 12 a 3,6 milioni di anni fa), il team ha scoperto che i due terzi delle specie marine del Mar Mediterraneo del Pliocene Inferiore era differente da quelle presenti nel bacino precedentemente alla Crisi di Salinità del Messiniano. Solo 86 delle 779 specie endemiche del Mediterraneo (presenti, cioè, esclusivamente in tale bacino) sopravvissero agli sconvolgimenti ambientali conseguenti alla separazione dall'Oceano Atlantico.
In particolare, i due ricercatori dell’Università di Pisa hanno analizzato le evidenze paleontologiche dei popolamenti a squali e mammiferi marini del Mar Mediterraneo a cavallo di questo grande evento geologico. “Mentre il registro fossile, nel suo complesso, suggerisce un drastico impatto della Crisi di Salinità del Messiniano sulle forme di vita presenti nel Mediterraneo – spiega Alberto Collareta – i fossili di squali offrono delle informazioni diverse e complementari. In particolare, il rinnovamento faunistico che si osserva nel Pliocene Inferiore – con la comparsa nel Mar Mediterraneo di forme moderne come lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) e il declino di altri predatori apicali più tipici del Miocene (ad esempio il famoso ‘Megalodon’) – riflette fenomeni evolutivi e turnover faunistici osservabili alla scala globale più che eventi relativi dalla portata regionale. In questo senso, il biota mediterraneo che rinacque dalle ceneri della crisi messiniana fu dunque necessariamente altro rispetto a quello che aveva caratterizzato il bacino nel corso del Miocene”.
“Una dinamica simile si osserva anche nell'evoluzione della fauna a cetacei del Mediterraneo – osserva Giovanni Bianucci – con l'emergere e la rapida diversificazione dei delfini oceanici (famiglia Delphinidae) nel Pliocene Inferiore, come testimoniato da un eccezionale record fossile rinvenuto in Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna. Analogamente a quanto osservato per gli squali, la comparsa di forme moderne coincide con il declino di specie tipicamente mioceniche, come i grandi capodogli macropredatori. Il fatto che anche questo turnover tra i cetacei abbia avuto una portata globale suggerisce che la coincidenza temporale degli eventi non sia casuale: un fenomeno regionale, ma comunque catastrofico, come la Crisi di Salinità Messiniana, potrebbe infatti aver avuto ripercussioni su scala mondiale sugli ecosistemi marini”.
Questo nuovo studio apre a nuove prospettive sulla Crisi di Salinità Messiniana e provvede, per la prima volta, a una quantificazione sinottica delle conseguenze di tale crisi su molti gruppi di organismi marini. Allo stesso tempo, esso fornisce uno stimolo per ulteriori questioni di ricerca: dove si rifugiarono le poche specie endemiche del Mediterraneo miocenico che furono in grado di sopravvivere alla Crisi di Salinità Messiniana? Quale fu l’impatto dei molti altri “giganti salini” che punteggiano la crosta terrestre? Quale sono le lezioni che questo evento può insegnarci nell’attuale contesto di crisi biologica?
La Crisi di Salinità del Messiniano
Da oltre cinquant’anni la comunità scientifica si interroga sulle cause e le conseguenze della Crisi di Salinità del Messiniano, e soprattutto sull’impatto di un evento tanto eccezionale sugli ecosistemi mediterranei. Ipotesi contrastanti si sono confrontate – e talvolta scontrate – nel corso dei decenni: alcuni ricercatori hanno ipotizzato la quasi completa sterilizzazione di un Mar Mediterraneo divenuto eccessivamente salino, mentre altri hanno argomentato a favore della persistenza locale di corpi d’acqua a salinità normale e di ecosistemi francamente marini per tutta la durata della Crisi di Salinità del Messiniano.
Riconosciuto nelle sue proporzioni titaniche nei primi anni ’70 del secolo scorso, questo “gigante salino” si formò in un bacino in via di disseccamento a seguito dell’emersione dei corridoi marini che fino ad allora avevano connesso il Mediterraneo all’Oceano Atlantico nell’area ispano-marocchina garantendo l’afflusso costante di acque marine di origine atlantiche nell’arida regione mediterranea. Tali condizioni estreme si protrassero alcune centinaia di migliaia di anni: il ritorno a condizioni marine normali avvenne soltanto 5,3 milioni di anni fa, all’inizio dell’epoca pliocenica, in conseguenza dell’apertura dello Stretto di Gibilterra e a seguito di una breve fase in cui le acque mediterranee divennero salmastre.
Due giovani laureati dell’Università di Pisa premiati dalla Società Italiana di Fisica
Tra i premiati della Società Italiana di Fisica (SIF) per i laureati dopo il maggio 2017 ci sono anche Valerio Bertacchi e Lorenzo Cotrozzi, due giovani fisici che hanno conseguito il titolo all’Università di Pisa. Il riconoscimento sarà consegnato loro il 9 settembre in occasione del 110° congresso nazionale della SIF che si svolgerà presso l’Università di Bologna.
Valerio Bertacchi, laureato in Fisica nel 2017, è il vincitore del premio “Giuseppe Franco Bassani” della Società Italiana di Fisica (SIF). Valerio Bertacchi si è formato presso il Dipartimento di Fisica “E. Fermi” dell’Università di Pisa e la sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa, con un’esperienza di ricerca di due mesi presso il Fermi National Accelerator Laboratory (FNAL) di Chicago, all’interno del programma Summer Student di INFN e FNAL. A seguire ha svolto una tesi all’interno del gruppo UNIPI-INFN di Belle II, sotto la supervisione dei professori Francesco Forti ed Eugenio Paoloni. Belle II è l’esperimento che opera sull’acceleratore asimmetrico elettrone-positrone SuperKEKB che si trova nei laboratori di KEK (Tsukuba, Giappone). Dopo la laurea, Valerio Bertacchi ha conseguito il dottorato di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa all’interno del gruppo di CMS, sotto la supervisione del professor Gigi Rolandi. CMS è uno degli esperimenti del Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra.
Successivamente, Valerio Bertacchi ha vinto un postdoc presso il Centre de Physique des Particules de Marseille (CPPM), nell’ambito del progetto ERC Nepal di Justine Serrano, tornando nell’esperimento Belle II. Durante il postdoc ha trascorso anche un periodo come Visiting Researcher nel gruppo di Belle II di Karim Trabelsi ai Laboratoire de Physique des 2 Infinis Irène Joliot Curie (IJCLab) di Orsay. Nell’ottobre 2024 Valerio Bertacchi si sposterà in Germania, dove ha vinto dei fondi di ricerca e un postdoc presso l’Università di Bonn, dove proseguirà la sua ricerca nell’esperimento Belle II.
Lorenzo Cotrozzi, laureato in Fisica nel 2020, si è aggiudicato il Premio "Giuliano Toraldo di Francia" della SIF. Durante l’anno della sua tesi, Cotrozzi ha collaborato con l’esperimento “Muon g − 2” al Fermilab di Chicago. La sua tesi magistrale era incentrata sul primo risultato scientifico dell’esperimento, pubblicato nel 2021. Lorenzo Cotrozzi ha continuato l’attività a Pisa come dottorando in Fisica, dal 2020 al 2023, sotto la supervisione del professor Graziano Venanzoni, con una tesi finalizzata all'analisi del secondo risultato di fisica dell'esperimento Muon g-2. Sempre in collaborazione con Muon g − 2, ha passato in totale sei mesi a Chicago come coordinatore dell’esperimento, ha gestito la calibrazione e i tagli di qualità dei nuovi dati raccolti e ne ha condotto l’analisi. Con altri dottorandi, ha organizzato il workshop all’Università di Pisa “NePSi 2023”, dove più di cento fisici da tutto il mondo si sono riuniti per aggiornamenti sulla fisica del Muon g – 2.
Nel 2023 ha ottenuto un posto da ricercatore postdoc all’Università di Liverpool. IIn questo ruolo, ha iniziato l’analisi di dati raccolti e non ancora analizzati dall’esperimento KLOE, presso i Laboratori Nazionali di Frascati, rilevanti per la previsione teorica del Muon g − 2. L’obiettivo è quello di raggiungere una precisione competitiva con misure recenti di altri gruppi, grazie alle dimensioni del campione statistico e a nuove tecniche di analisi. In parallelo a questa attività, si è unito al progetto europeo “STRONG2020”, i cui risultati giocheranno un ruolo importante per i futuri sviluppi nella fisica del Muon g − 2, sia dal lato teorico che sperimentale.
Contributi della Fondazione Sbranti per studenti polacchi
Leggi i dettagli: https://www.unipi.it/index.php/servizi-e-orientamento/item/28589-selezione-per-l-assegnazione-di-2-contributi-della-fondazione-sbranti-riservati-agli-studenti-agli-studenti-di-nazionalita-polacca-residenti-in-polonia