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Mercoledì, 10 Luglio 2024 08:07

Chiusura sale studio nel periodo estivo

Durante le vacanze estive 2024 le aule studio saranno chiuse nei seguenti giorni:

  • Sala Studio Palazzo Ricci:  29 luglio-30 agosto
  • Sala Studio Polo Piagge: 29 luglio-25 agosto (dal 26 al 31 agosto apertura con orario 8.00-20.00);
  • Sala Studio Polo Porta Nuova: 29 luglio-1° settembre
  • Aule Studio Biennio: 29 luglio-31 agosto
  • Aule studio Polo Fibonacci: 29 luglio-30 agosto
  • Sala Studio Polo Vitale: 29 luglio-25 agosto (dal 26 al 31 agosto apertura con orario 8.00-20.00);
  • Aula Ponte: 1-31 agosto
lidup3Nell’ambito delle attività dello SBA, il 10 luglio 2024 alle ore 9 presso il Palazzo della Sapienza, Aula V, sarà avviato un nuovo “Laboratorio Ipermediale Dantesco dell’Università di Pisa” (LIDUP).
Le sue attività riguarderanno innanzitutto la gestione di materiali bibliografici online, per aggiornare e implementare risorse digitali realizzate da docenti e ricercatori pisani, come DanteSearch, Dante Medieval Archive, DanteSources, e da ultimo l’Hypermedia Dante Network.
 
Inoltre, si prevedono già nuovi progetti informatici, nonché percorsi didattici per studenti e insegnanti delle scuole secondarie superiori, da realizzare nei plessi dello SBA, conferenze e iniziative aperte a tutto l’Ateneo pisano ecc. I progetti verranno definiti durante la prima riunione plenaria del Consiglio di LIDUP, formato dai professori, ricercatori e bibliotecari che vorranno aderire inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Per tutte le informazioni utili si veda il Regolamento

Alessio Zanelli (foto), prima studente in Biotecnologie molecolari e adesso dottorando presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, ha vinto premio con.Scienze 2023 per la migliore tesi magistrale.
La cerimonia di premiazione si svolgerà online l’11 luglio alle 10.30. Insieme al vincitore parteciperanno il direttore del dipartimento di Biologia, professore Massimo Dal Monte, e il professore Marco Onorati in qualità di tutor accademico di Zanelli.

Nella sua tesi Zanelli tesi ha lavorato sulla generazione di modelli tridimensionali del sistema nervoso centrale umano, detti organoidi e assembloidi. Nello specifico, Zanelli ha utilizzato cellule staminali pluripotenti indotte umane per generare organoidi che mimassero in vitro la corteccia cerebrale e il midollo spinale. I due tipi di organoidi sono stati successivamente uniti, per formare assembloidi cortico-spinali. Questi modelli rappresentano uno strumento innovativo per lo studio di malattie neurodegenerative e danni traumatici, come le lesioni spinali, che colpiscono il tratto cortico-spinale.

Il premio con.Scienze 2023 è stato istituito nel 2019 dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (con.Scienze), un’associazione no profit che ha l’obiettivo di fare da raccordo tra tutte le strutture accademiche di area scientifica: matematica, informatica, fisica, chimica, geologia, biologia e scienze naturali.

Alessio Zanelli (foto), prima studente in Biotecnologie molecolari e adesso dottorando presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, ha vinto premio con.Scienze 2023 per la migliore tesi magistrale.
La cerimonia di premiazione si svolgerà online l’11 luglio alle 10.30. Insieme al vincitore parteciperanno il direttore del dipartimento di Biologia, professore Massimo Dal Monte, e il professore Marco Onorati in qualità di tutor accademico di Zanelli.


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Nella sua tesi Zanelli tesi ha lavorato sulla generazione di modelli tridimensionali del sistema nervoso centrale umano, detti organoidi e assembloidi. Nello specifico, Zanelli ha utilizzato cellule staminali pluripotenti indotte umane per generare organoidi che mimassero in vitro la corteccia cerebrale e il midollo spinale. I due tipi di organoidi sono stati successivamente uniti, per formare assembloidi cortico-spinali. Questi modelli rappresentano uno strumento innovativo per lo studio di malattie neurodegenerative e danni traumatici, come le lesioni spinali, che colpiscono il tratto cortico-spinale.

Il premio con.Scienze 2023 è stato istituito nel 2019 dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (con.Scienze), un’associazione no profit che ha l’obiettivo di fare da raccordo tra tutte le strutture accademiche di area scientifica: matematica, informatica, fisica, chimica, geologia, biologia e scienze naturali.

Per i prossimi cinque anni Amministrazione comunale e Università di Pisa lavoreranno insieme per supportare il Comune nella digitalizzazione dei processi amministrativi e gestionali e nella creazione di servizi e sistemi intelligenti per la comunità cittadina.

Si tratta dell’accordo “Pisa città digitale” siglato questa mattina dal sindaco di Pisa, Michele Conti, e dal rettore dell’Ateneo pisano, Riccardo Zucchi. Erano presenti anche l’assessore alla semplificazione e tecnologie della p.a. del Comune di Pisa; Gabriella Porcaro, e il professore Giuseppe Anastasi, delegato del rettore per la transizione digitale.

«Grazie a questa collaborazione mettiamo in rete la nostra Amministrazione con l'Università – ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti -. L’Ateneo pisano lavora su queste tematiche da oltre cinquanta anni e può accompagnare un ente come il nostro nel processo di digitalizzazione. La recente pubblicazione online del nuovo sito web del Comune, per rispondere a tutte le normative nazionali e comunitarie sulla trasparenza e accessibilità, ha mostrato le difficoltà che sorgono in questi casi, soprattutto in rapporto all’utenza. Insieme all’Università vorremmo dare nuovo slancio alla digitalizzazione dei nostri servizi, creare individuare le migliori pratiche per compiere questo processo, in favore di procedimenti amministrativi e gestionali sempre più semplici, di servizi intelligenti, a beneficio di cittadini delle aziende ma anche di studenti e turisti che arrivano nella nostra città».

«Accordi come quello firmato oggi rientrano a pieno titolo nell’impegno preso dal nostro Ateneo nei confronti della crescita culturale, sociale ed economica del nostro territorio, così come espresso nel nostro Piano strategico - ha detto Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa - La transizione digitale, peraltro, è una delle priorità della nostra Università che vanta una grande tradizione e grandi competenze nei settori dell’informatica e della digitalizzazione. Competenze che adesso mettiamo a disposizione dell'amministrazione comunale per costruire assieme Pisa Città Digitale».

Gli obiettivi sono quelli di “valorizzare la tradizione della Città nelle tecnologie digitali e dare slancio alla trasformazione digitale mediante l’individuazione e la realizzazione delle migliori pratiche nella digitalizzazione dei processi amministrativi e gestionali, e la creazione di servizi e sistemi intelligenti a beneficio di cittadini, turisti, aziende e amministrazioni del territorio”.

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«L’ente locale deve dare il via all’agenda digitale senza lasciare indietro nessuno. Ringrazio pertanto l’Università di Pisa e il Magnifico Rettore. L’ente locale non può sottrarsi a una sfida quale la trasformazione digitale - ha detto l’assessore Gabriella Porcaro -. Questo processo incontra molte criticità e ostacoli, e per questa ragione le competenze ed esperienze già maturate dalla nostra Università risultano un ottimo punto di partenza su cui investire. Sicuramente riteniamo opportuna una attività di formazione per i dipendenti così come di “alfabetizzazione digitale” in favore dei cittadini, perché possano accedere con facilità ai servizi on line. Questa collaborazione può dunque garantire il successo della transizione digitale. Siamo sicuri che questo accordo sarà fruttuoso. La prima sperimentazione è stata già messa in atto con i nuovi cartelloni dotati di QR-Code, con l'intenzione di adottare un linguaggio più fruibile e accessibile nella comunicazione turistica. Al tempo stesso, siamo consapevoli che molti altri servizi necessitano di un processo di transizione tecnologica: tra questi i lavori pubblici, la viabilità, ma anche la possibile creazione di una rete civica museale, la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e artistico».

«Nei prossimi cinque anni, collaboreremo col Comune alla digitalizzazione dei processi amministrativi e gestionale, oltre che alla creazione di servizi e sistemi intelligenti per la comunità cittadina – ha spiegato il professor Giuseppe Anastasi, delegato del rettore per la transizione digitale – Insieme, parteciperemo anche a progetti e programmi di ricerca nazionale ed internazionale e organizzeremo iniziative per la promozione e diffusione della cultura digitale».

Il progetto prevede di “avviare un rapporto di collaborazione sulle tematiche attinenti all’innovazione digitale in ambito cittadino. Collaborazione che potrà realizzarsi attraverso studi e consulenze su tematiche specifiche, partecipazione congiunta a progetti e programmi di ricerca, iniziative di formazione rivolte al personale de Comune”.

In questo senso, l’Università vanta una forte tradizione nel campo delle tecnologie digitali e possiede le conoscenze e competenze necessarie per abilitare la trasformazione digitale della società, come testimoniato dai numerosi progetti di ricerca e trasferimento tecnologico nel settore dell’Information & Communication Technology (ICT), nonché dalla posizione di leadership acquisita, in ambito nazionale, nella digitalizzazione dei processi amministrativi e gestionali relativi ai vari ambiti di attività dell’Ateneo

Pertanto, il Comune si impegna a coinvolgere l’Università per questioni attinenti alla trasformazione digitale dei processi amministrativi e gestionali; collaborare nella predisposizione di proposte progettuali congiunte. Mentre l’Università si impegna a mettere a disposizione il proprio potenziale di competenze nel settore delle tecnologie digitali e della transizione digitale, collaborare nella predisposizione di proposte progettuali congiunte, organizzazione di eventi (convegni, seminari, attività di divulgazione e promozione) di interesse congiunto.

È iniziata da pochi giorni la nuova campagna di scavo del progetto PRAEDIA, “Pompeian Residential Architecture: an Environmental, Digital, and Interdisciplinary Archive”, frutto della collaborazione tra Università di Pisa e Scuola IMT Alti Studi Lucca. Per il quarto anno lo scavo si concentra nel Complesso dei Riti Magici, che sorge nel quartiere dell’anfiteatro di Pompei (la parte centrale dell'Insula 1 della Regio II lungo via di Nocera).

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Gli scavi degli anni passati si erano concentrati prevalentemente nel giardino più esterno, accessibile dalla strada. Le indagini avevano messo in luce i resti di almeno tre abitazioni che occupavano l’area prima che fosse costruito il Complesso dei Riti Magici: edifici a pianta rettangolare, che mostrano i segni di successive ristrutturazioni e riorganizzazioni dello spazio, talvolta accompagnate da riti propiziatori che prevedevano la deposizione di vasi in ceramica e altri oggetti in piccole fosse. A partire dal 2023 la ricerca ha riguardato anche i giardini interni, per definire in modo più preciso lo sviluppo di questo complesso edilizio. Importanti novità sono emerse già fin dai primi giorni di scavo, con il rinvenimento di strutture riferibili ad abitazioni, anche di notevole impianto monumentale, che vennero distrutte per far posto, nell’ultima fase di vita della città, all’edificio dedicato al culto del dio orientale Sabazio.

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Il Complesso dei Riti Magici

La struttura, messa in luce tra il 1953 e il 1958, deve il suo nome ad alcuni oggetti rinvenuti al suo interno, in particolare due mani in bronzo decorate con figure animali e vegetali, due crateri con la medesima simbologia e due riproduzioni di serpenti in ferro. Inizialmente si pensò che queste suppellettili appartenessero a una sibilla, che qui svolgeva i propri riti. Studi recenti hanno invece ipotizzato che l’edificio, dal 62 d.C. fino al momento della sua distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., fosse destinato alle celebrazioni del culto di origine tracia del dio Sabazio, venerato anche dal proprietario di una domus vicina, che possedeva un busto in bronzo del dio. In effetti, questo vasto complesso, composto da tre ampie aree aperte sulle quali si aprono piccole stanze secondo una planimetria peculiare, può essere difficilmente identificato come semplice domus.

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Le indagini archeologiche e il Progetto PRAEDIA

La campagna di scavo 2024 è coordinata da Anna Anguissola (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa) e Riccardo Olivito (Scuola IMT Alti Studi Lucca), con la direzione, per il Parco Archeologico di Pompei, di Ilaria Cangiano. Fanno inoltre parte dello staff Chiara Tarantino (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa) e Emanuele Taccola (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, laboratorio LaDiRe). Con loro sono stati impegnati collaboratori, dottorandi e studenti degli enti partner del progetto, oltre che di università italiane e straniere: Martina Ceretti, Giuseppe Prospero Cirigliano, Nicole Crescenzi, Angela D’Alise, Rodolfo Gagliardi, Katharina Korthaus, Alberto Martin Esquivel, Antonio Monticolo, Martina Rodinò.

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Iniziato nel 2016, il Progetto PRAEDIA è frutto di un programma di collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei, la Scuola IMT Alti Studi Lucca – Centro LYNX, il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), coordinato da Maria Luisa Catoni (Scuola IMT Alti Studi Lucca) e Gabriel Zuchtriegel (Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei). Nel triennio 2018-2020 PRAEDIA ha inoltre coinvolto i membri dello SMART Lab della Scuola Normale Superiore. Alla campagna 2024 parteciperanno anche docenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) e del Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino. Il team del Politecnico di Torino, coordinato da Nannina Spanò, affiancherà gli archeologi nell’acquisizione della documentazione grafica e fotografica con voli da drone e laser scanner.

Gli interessati possono seguire il progetto e vedere le immagini della campagna di scavo 2024 sul sito web (www.praediaproject.com) e sui profili Instagram (www.instagram.com/praediaproject, #PRAEDIA) e Twitter (@PraediAproject).

 Lunedì 15 luglio, alle ore 14:45, nella Sala Gerace del Dipartimento di Informatica (Largo B. Pontecorvo 3) il Dipartimento di Informatica presenta l'offerta formativa delle Lauree Magistrali (LM-18).

Verranno illustrate le opportunità offerte dai corsi di laurea magistrale in Computer Science, Data Science and Business Informatics (interclasse LM-DATA), Computer Science and Networking, e Informatics for Digital Health. Gli studenti avranno occasione di conoscere da vicino l'offerta formativa, fare domande ai docenti e capire se una delle lauree magistrali in Informatica all'Università di Pisa è la scelta giusta per il proprio futuro accademico e professionale.

Sarà possibile partecipare all'evento online.

Informazioni al link:https://didattica.di.unipi.it/orientamento/presentazione-lauree-magistrali/ 

 

Comprare meno e meglio, occhio ai prezzi bassi (bisogna sempre pensare che dietro ci sono persone, animali e biodiversità), attenzione alle etichette e alla trasparenza della filiera produttiva. Sono questi alcuni consigli per i giovani consumatori e consumatrici che arrivano dagli esperti di Planet4B, il progetto europeo che vede l’Università di Pisa in prima linea per una moda sostenibile. L’iniziativa è stata presentata in due video curati dal Polo Mutimediale del CIDIC, uno introduttivo, e un altro dove imprenditori, giornalisti e ambientalisti del comitato tecnico che affianca i ricercatori dell’Ateneo si presentano e invitano a prendere parte a un percorso di trasformazione.

“Stiamo realizzando una ricerca transdisciplinare sull’impatto dell’industria della moda sulla biodiversità. La moda è infatti uno dei settori più inquinanti per il pianeta – dice il coordinatore del progetto Matteo Villa, professore al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa – ma c’è un’attenzione crescente, soprattutto fra le giovani generazioni, verso modelli di comportamento e di businness capaci di ridurre gli impatti negativi del settore, promuovendo produzioni di maggiore qualità, minor consumo e spreco di risorse naturali”.

In particolare, nell’ambito di Planet4B, l’Ateneo pisano conduce uno studio sull’industria tessile, tra le maggiori responsabili del degrado ecologico lungo tutta la filiera. Si parte dall’impiego intensivo di pesticidi e insetticidi e dal grande consumo di acqua nella fase di produzione. Un esempio fra tutti: un chilogrammo di cotone richiede tra 10mila e 20mila litri di acqua. Poi c’è la produzione, responsabile dell’inquinamento per il 20 per cento delle acque a livello mondiale. Senza contare l’impatto dei tessuti bruciati o eliminati in discarica, che ammonta al 73 per cento della fibra prodotta, mentre solo il 12% dei tessuti viene riciclato.

“Il nostro obiettivo è individuare e studiare modelli di produzione diversi e innovativi e capire in che modo sostenerne la diffusione e lo sviluppo”, sottolinea la professoressa Marta Bonetti del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.

L’Università di Pisa è l’unico partner italiano di Planet4B su un totale di sedici partecipanti tra università, ong e altre organizzazioni. In particolare, per l’Ateneo sono coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche e il gruppo di ricerca Pisa Agricultural Economics – PAGE del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, e il CISP - Centro Interdisciplinare Scienza per la Pace. Del gruppo pisano fanno parte Matteo Villa come coordinatore, Gianluca Brunori, Marta Bonetti, Pedro Roberto Gambin, Maura Benegiamo, Roberto Gronda, Daniele Vergamini.

 

planet4b.jpgComprare meno e meglio, occhio ai prezzi bassi (bisogna sempre pensare che dietro ci sono persone, animali e biodiversità), attenzione alle etichette e alla trasparenza della filiera produttiva. Sono questi alcuni consigli per i giovani consumatori e consumatrici che arrivano dagli esperti di Planet4B, il progetto europeo che vede l’Università di Pisa in prima linea per una moda sostenibile. L’iniziativa è stata presentata in due video curati dal Polo Mutimediale del CIDIC, uno introduttivo, e un altro dove imprenditori, giornalisti e ambientalisti del comitato tecnico che affianca i ricercatori dell’Ateneo si presentano e invitano a prendere parte a un percorso di trasformazione.

“Stiamo realizzando una ricerca transdisciplinare sull’impatto dell’industria della moda sulla biodiversità. La moda è infatti uno dei settori più inquinanti per il pianeta – dice il coordinatore del progetto Matteo Villa, professore al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa – ma c’è un’attenzione crescente, soprattutto fra le giovani generazioni, verso modelli di comportamento e di businness capaci di ridurre gli impatti negativi del settore, promuovendo produzioni di maggiore qualità, minor consumo e spreco di risorse naturali”.

In particolare, nell’ambito di Planet4B, l’Ateneo pisano conduce uno studio sull’industria tessile, tra le maggiori responsabili del degrado ecologico lungo tutta la filiera. Si parte dall’impiego intensivo di pesticidi e insetticidi e dal grande consumo di acqua nella fase di produzione. Un esempio fra tutti: un chilogrammo di cotone richiede tra 10mila e 20mila litri di acqua. Poi c’è la produzione, responsabile dell’inquinamento per il 20 per cento delle acque a livello mondiale. Senza contare l’impatto dei tessuti bruciati o eliminati in discarica, che ammonta al 73 per cento della fibra prodotta, mentre solo il 12% dei tessuti viene riciclato.

“Il nostro obiettivo è individuare e studiare modelli di produzione diversi e innovativi e capire in che modo sostenerne la diffusione e lo sviluppo”, sottolinea la professoressa Marta Bonetti del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.

L’Università di Pisa è l’unico partner italiano di Planet4B su un totale di sedici partecipanti tra università, ong e altre organizzazioni. In particolare, per l’Ateneo sono coinvolti il Dipartimento di Scienze Politiche e il gruppo di ricerca Pisa Agricultural Economics – PAGE del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, e il CISP - Centro Interdisciplinare Scienza per la Pace. Del gruppo pisano fanno parte Matteo Villa come coordinatore, Gianluca Brunori, Marta Bonetti, Pedro Roberto Gambin, Maura Benegiamo, Roberto Gronda, Daniele Vergamini.



Nella foto l'Advisory board e i ricercatori in occasione del seminario: Moda e biodiversità: un futuro sostenibile? Pisa 25/3/2024

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