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Secondo le ultime stime, in Italia le eccedenze alimentari lungo la filiera agroalimentare raggiungono cifre preoccupanti: i dati dicono che nel 2023 sono state sprecate 8,7 milioni di tonnellate di cibo, pari a 146 kg per abitante, con gravi conseguenze ambientali ed economiche. In risposta a questa emergenza, la Regione Toscana, attraverso la Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale, ha firmato a luglio 2024 una convenzione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa per analizzare il problema dello spreco alimentare nelle prime fasi della filiera produttiva della Toscana e individuare le possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e il recupero di alimenti ancora commestibili.

Lo studio si colloca nell’ambito del progetto del dottorato di ricerca “Le iniziative relative allo spreco e alle perdite alimentari delle aziende agroalimentari della Regione Toscana e le attività di recupero delle eccedenze alimentari”, affidato nella sua esecuzione alla dottoranda Giulia Gallo, sotto la supervisione del professor Alessio Cavicchi e della professoressa Francesca Galli. Il progetto ricade all’interno del tirocinio previsto sui finanziamenti ministeriali PNRR Pubblica amministrazione (PA).

Lo studio prevede una mappatura delle principali aziende agro-alimentari toscane e delle associazioni caritative, con l'obiettivo di identificare i punti critici della gestione delle eccedenze e le possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e la redistribuzione di eccedenze alimentari. La ricerca permetterà di formulare raccomandazioni per politiche e normative più efficaci, puntando a sensibilizzare sia le imprese del settore che i cittadini.

L'accordo tra Regione Toscana e Università di Pisa risponde alla necessità di trovare strategie efficaci per ridurre lo spreco in un periodo di crescente bisogno: secondo i dati della Caritas Toscana, nel 2022 oltre il 13% della popolazione toscana era a rischio povertà o esclusione sociale, con un numero sempre maggiore di famiglie che si rivolgono ai servizi caritativi. Solo nel 2023, le Caritas della regione hanno assistito più di 28.000 persone, con un incremento del 20% rispetto al 2019. In particolare, la quota di famiglie con ISEE basso risulta più marcata negli ambiti sociosanitari del Nord della regione (Apuane) e in alcuni di quelli in cui è presente un capoluogo di provincia (Firenze, Pisa, Livorno). Anche il Banco Alimentare della Toscana, che raccoglie eccedenze alimentari per donarle alle persone in difficoltà, ha visto crescere le richieste di aiuto, con circa 132.000 persone che hanno ricevuto sostegno alimentare nel 2022 attraverso 554 strutture caritative di distribuzione agli indigenti convenzionate.

“Siamo impegnati da tempo nella lotta allo spreco alimentare – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - La crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l'acquisto di cibo. Per combattere questo fenomeno, la Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all'Associazione Banco alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare. Conoscere le eccedenze, le loro cause e la relativa gestione è diventato particolarmente importante, dunque, visti le normative presenti in ambito di prevenzione di rifiuti e lotta agli sprechi a livello sia europeo, che nazionale e regionale, per muoversi e programmare iniziative di contrasto alla crescita delle povertà e le diseguaglianze. I risultati di questa ricerca potranno darci la possibilità di formulare delle raccomandazioni per politiche e normative da attuare, specificatamente, nella nostra regione”.

Un altro dato da non trascurare è quello ambientale: le eccedenze e gli alimenti che vengono sprecati hanno un forte impatto, che per l’Italia è di circa 0,4 kg di CO2 per persona, un valore superiore alla media europea, che si attesta intorno a 0,36 kg di CO2 per persona. E le conseguenze sono anche economiche: infatti in Italia la perdita economica dovuta allo spreco alimentare tocca i 22,8 miliardi di euro, di cui 17,92 per i consumi domestici, 2,40 derivanti dalla fase agricola, 960 milioni dall’industria alimentare e 970 milioni per la distribuzione alimentare. Questo si verifica in un contesto italiano di aumento di povertà negli ultimi anni: infatti la povertà assoluta in Italia tra le famiglie è aumentata dal 7,7% del 2021 all’8,3% del 2022 (Regione Toscana, 2023).

Nella fase finale del progetto, è prevista la diffusione dei risultati ottenuti per permettere una piena consapevolezza da parte delle aziende produttrici e trasformatrici e una contestuale sensibilizzazione dei cittadini. Il risultato della ricerca potrà contribuire a formulare delle raccomandazioni per politiche e normative da attuare, specificatamente, in Regione Toscana.

Nell’anno in cui ricorre il centenario della morte di Franz Kafka, il Palazzo della Sapienza di Pisa ospiterà dal 17 ottobre al 21 dicembre la mostra bilingue e a ingresso libero “Komplett Kafka / A tutto Kafka”, a cura della professoressa Serena Grazzini. In esposizione 20 pannelli stampati fronte-retro in italiano e in tedesco, tratti dall’albo biografico del fumettista e poeta austriaco Nicolas Mahler, attualmente direttore artistico della Schule für Dichtung (Scuola di poesia) di Vienna.

La mostra sarà inaugurata giovedì 17 ottobre alle ore 12.00 nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza. Oltre alla curatrice della mostra, interverranno Cecilia Iannella, delegata del rettore per la formazione insegnanti, Andrea Simonetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Pisa, Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Gabriella Benedetti, coordinatrice organizzativa dello SBA, Ilaria Gennai, Associazione Pro Deutsch Italia (Toscana), Federico Prosperi, Festival di Cultura Ebraica Nessìah. Dopo i saluti sarà offerta al pubblico una visita guidata alla mostra.

Promossa a livello internazionale dal Literaturhaus di Stoccarda e dal Goethe Institut, l’iniziativa è realizzata grazie alla sinergia tra ACIT Pisa (Associazione Italo-Tedesca) e il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, e alla collaborazione con lo SBA (Sistema Bibliotecario di Ateneo), con l’associazione “Pro Deutsch Italia” e con il Festival di cultura ebraica Nessìah, giunto quest’anno alla sua XXVIII edizione (interamente dedicata a Kafka).

Nell’anno in cui ricorre il centenario della morte di Franz Kafka, l’Università di Pisa ha inaugurato nel loggiato del Palazzo della Sapienza di Pisa la mostra bilingue e a ingresso libero “Komplett Kafka / A tutto Kafka”, a cura della professoressa Serena Grazzini. In esposizione 20 pannelli stampati fronte-retro in italiano e in tedesco, tratti dall’albo biografico del fumettista e poeta austriaco Nicolas Mahler, attualmente direttore artistico della Schule für Dichtung (Scuola di poesia) di Vienna, che si è ispirato alle parole, ai personaggi, alle suggestioni evocate dalle opere di Kafka.

Oltre alla curatrice della mostra, son intervenuti all’inaugurazione Cecilia Iannella, delegata del rettore per la formazione insegnanti, Andrea Simonetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Pisa, Alessandro Lenci, docente e, a partire dal 1° novembre, direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Gabriella Benedetti, coordinatrice organizzativa dello SBA, e Ilaria Gennai, Associazione Pro Deutsch Italia (Toscana). La mostra rientra nelle iniziative del Festival di Cultura Ebraica Nessìah, che quest’anno, giunto alla sua XXVIII edizione, sarà dedicato interamente allo scrittore praghese. Un’attenzione particolare sarà data alle classi delle scuole del territorio, riservando loro la possibilità di prenotarsi per visite a loro dedicate.

“Franz Kafka è stato un interprete straordinario del suo tempo, narratore delle angosce, delle paure e degli interrogativi che attraversano l’uomo moderno – ha spiegato la professoressa Serena Grazzini – Autore proveniente dai margini, Kafka apparteneva alla minoranza linguistica tedesca e alla comunità ebraica nella città di Praga, eppure è diventato una voce emblematica del suo secolo. La sua eredità letteraria, infatti, è stata raccolta e rivisitata da numerosi scrittori e scrittrici che, ancora oggi, nel XXI secolo, continuano a ispirarsi alla sua opera. La mostra che inauguriamo oggi a Pisa, tratta da un album biografico del fumettista Nicolas Mahler, rappresenta un esempio di come artisti, intellettuali e semplici lettori si confrontino con Kafka, reinterpretandolo e facendolo proprio – prosegue la professoressa Grazzini – La modernità di Kafka risiede proprio in questo: opere come "Il processo", "La metamorfosi", "Il castello", “America" e molti altri racconti ci pongono sempre di fronte all'individuo, schiacciato da forze più grandi di lui. Con un linguaggio apparentemente semplice, Kafka compie un'analisi spietata dei meccanismi del potere, offrendo una chiave di lettura che ci aiuta ancora oggi a orientarci nel mondo contemporaneo”.

Promossa a livello internazionale dal Literaturhaus di Stoccarda e dal Goethe Institut, l’iniziativa è realizzata grazie alla sinergia tra ACIT Pisa (Associazione Italo-Tedesca) e il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, e alla collaborazione con lo SBA (Sistema Bibliotecario di Ateneo), con l’associazione “Pro Deutsch Italia” e con il Festival di cultura ebraica Nessìah.

In caso di visite organizzate di gruppi (per es. scolaresche) o per richiedere una visita gratuita della mostra, è necessario scrivere con congruo anticipo agli indirizzi della professoressa Serena Grazzini (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e di ACIT PISA (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Per le scuole, scrivendo agli indirizzi qui indicati, è possibile richiedere i materiali didattici preparati dal Goethe Institut.

La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 19.00 fino al 21 dicembre. L’accesso a gruppi non sarà possibile nei giorni 29 ottobre e nel periodo 2-13 dicembre.

Ottimo risultato della squadra di nuoto dell’Ateneo pisano al 3° campionato nazionale riservato ai dipendenti delle università italiane che si è tenuto a Firenze domenica 13 ottobre. La squadra del CRDU, composta da personale docente, tecnico amministrativo e dell’AUOP, si è classificata seconda su 14 atenei partecipanti, stravincendo nel medagliere assoluto con 9 ori, 8 argenti e 3 bronzi per un totale di 20 medaglie, mentre nel medagliere di categoria ha conquistato 35 ori, 11 argenti e 8 bronzi.

Anche quest’anno si sono confermati protagonisti del campionato Chiara Caccamo e Lapo Taddei con 5 ori individuali, Eva Giuliani, Giulia Lamberti, Martina Perelli e Andrea Favilla con 4 ori, seguiti da Daniele Cati, Tommaso Brocchini, Linda Pagli, Antonio Dore e Claudio Traino con 3 ori e altri 20 nuotatori che hanno portato a casa medaglie e risultati importanti.

Le due staffette veloci, 4x50 mista e 4x50 stile libero sono state vinte con un ampio distacco e vissute con entusiasmo anche dalle altre università, che hanno riconosciuto la forza e la tecnica dei componenti.

I risultati raggiunti sono il frutto del lavoro e dell’organizzazione della responsabile del settore nuoto del CRDU, Chiara Caccamo, coadiuvata da Chiara Migone e da Rosalba Risaliti, che stanno già facendo scouting per l’edizione 2025. Da sottolineare quest’anno la sinergia tra CRDU e AUOP, che ha permesso l’ingresso in squadra di nuovi atleti tra specializzandi e tecnici di laboratorio, implementando la partecipazione e soprattutto alzando ulteriormente il livello tecnico dei componenti della squadra.

Per maggiori informazioni sulle attività promosse dal CRDU: https://www.crdu.unipi.it.

Tra i premiati della Società Italiana di Fisica (SIF) per i laureati dopo il maggio 2017 ci sono anche Valerio Bertacchi e Lorenzo Cotrozzi, due giovani fisici che hanno conseguito il titolo all’Università di Pisa. Il riconoscimento sarà consegnato loro il 9 settembre in occasione del 110° congresso nazionale della SIF che si svolgerà presso l’Università di Bologna.

Valerio Bertacchi, laureato in Fisica nel 2017, è il vincitore del premio “Giuseppe Franco Bassani” della Società Italiana di Fisica (SIF). Valerio Bertacchi si è formato presso il Dipartimento di Fisica “E. Fermi” dell’Università di Pisa e la sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa, con un’esperienza di ricerca di due mesi presso il Fermi National Accelerator Laboratory (FNAL) di Chicago, all’interno del programma Summer Student di INFN e FNAL. A seguire ha svolto una tesi all’interno del gruppo UNIPI-INFN di Belle II, sotto la supervisione dei professori Francesco Forti ed Eugenio Paoloni. Belle II è l’esperimento che opera sull’acceleratore asimmetrico elettrone-positrone SuperKEKB che si trova nei laboratori di KEK (Tsukuba, Giappone). Dopo la laurea, Valerio Bertacchi ha conseguito il dottorato di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa all’interno del gruppo di CMS, sotto la supervisione del professor Gigi Rolandi. CMS è uno degli esperimenti del Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra.

Successivamente, Valerio Bertacchi ha vinto un postdoc presso il Centre de Physique des Particules de Marseille (CPPM), nell’ambito del progetto ERC Nepal di Justine Serrano, tornando nell’esperimento Belle II. Durante il postdoc ha trascorso anche un periodo come Visiting Researcher nel gruppo di Belle II di Karim Trabelsi ai Laboratoire de Physique des 2 Infinis Irène Joliot Curie (IJCLab) di Orsay. Nell’ottobre 2024 Valerio Bertacchi si sposterà in Germania, dove ha vinto dei fondi di ricerca e un postdoc presso l’Università di Bonn, dove proseguirà la sua ricerca nell’esperimento Belle II.

Lorenzo Cotrozzi, laureato in Fisica nel 2020, si è aggiudicato il Premio "Giuliano Toraldo di Francia" della SIF. Durante l’anno della sua tesi, Cotrozzi ha collaborato con l’esperimento “Muon g − 2” al Fermilab di Chicago. La sua tesi magistrale era incentrata sul primo risultato scientifico dell’esperimento, pubblicato nel 2021. Lorenzo Cotrozzi ha continuato l’attività a Pisa come dottorando in Fisica, dal 2020 al 2023, sotto la supervisione del professor Graziano Venanzoni, con una tesi finalizzata all'analisi del secondo risultato di fisica dell'esperimento Muon g-2. Sempre in collaborazione con Muon g − 2, ha passato in totale sei mesi a Chicago come coordinatore dell’esperimento, ha gestito la calibrazione e i tagli di qualità dei nuovi dati raccolti e ne ha condotto l’analisi. Con altri dottorandi, ha organizzato il workshop all’Università di Pisa “NePSi 2023”, dove più di cento fisici da tutto il mondo si sono riuniti per aggiornamenti sulla fisica del Muon g – 2.

Nel 2023 ha ottenuto un posto da ricercatore postdoc all’Università di Liverpool. IIn questo ruolo, ha iniziato l’analisi di dati raccolti e non ancora analizzati dall’esperimento KLOE, presso i Laboratori Nazionali di Frascati, rilevanti per la previsione teorica del Muon g − 2. L’obiettivo è quello di raggiungere una precisione competitiva con misure recenti di altri gruppi, grazie alle dimensioni del campione statistico e a nuove tecniche di analisi. In parallelo a questa attività, si è unito al progetto europeo “STRONG2020”, i cui risultati giocheranno un ruolo importante per i futuri sviluppi nella fisica del Muon g − 2, sia dal lato teorico che sperimentale.

Tra 7,2 e 5,3 milioni di anni fa, nell’intervallo di tempo che i geologi chiamano Messiniano, le specie marine del Mediterraneo furono decimate da un aumento vertiginoso di sale nelle acque del mare, con una perdita di biodiversità che riuscì a ricostituirsi solo nel corso di oltre un milione e mezzo di anni.  In uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Science, un gruppo internazionale di geologi e paleontologi composto da 29 scienziati di 25 università e istituti di ricerca europei è stato in grado di quantificare tale perdita di biodiversità nel Mar Mediterraneo in corrispondenza della Crisi di Salinità del Messiniano e il successivo recupero biotico.

Guidato da Konstantina Agiadi dell'Università di Vienna, tale team di ricerca ha visto la partecipazione dell’Università di Pisa nelle persone del professor Giovanni Bianucci e del ricercatore Alberto Collareta, paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

Sulla base di un estensivo censimento del registro fossile risalente al Miocene Superiore e al Pliocene Inferiore (da 12 a 3,6 milioni di anni fa), il team ha scoperto che i due terzi delle specie marine del Mar Mediterraneo del Pliocene Inferiore era differente da quelle presenti nel bacino precedentemente alla Crisi di Salinità del Messiniano. Solo 86 delle 779 specie endemiche del Mediterraneo (presenti, cioè, esclusivamente in tale bacino) sopravvissero agli sconvolgimenti ambientali conseguenti alla separazione dall'Oceano Atlantico.

In particolare, i due ricercatori dell’Università di Pisa hanno analizzato le evidenze paleontologiche dei popolamenti a squali e mammiferi marini del Mar Mediterraneo a cavallo di questo grande evento geologico. “Mentre il registro fossile, nel suo complesso, suggerisce un drastico impatto della Crisi di Salinità del Messiniano sulle forme di vita presenti nel Mediterraneo – spiega Alberto Collareta – i fossili di squali offrono delle informazioni diverse e complementari. In particolare, il rinnovamento faunistico che si osserva nel Pliocene Inferiore – con la comparsa nel Mar Mediterraneo di forme moderne come lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) e il declino di altri predatori apicali più tipici del Miocene (ad esempio il famoso ‘Megalodon’) – riflette fenomeni evolutivi e turnover faunistici osservabili alla scala globale più che eventi relativi dalla portata regionale. In questo senso, il biota mediterraneo che rinacque dalle ceneri della crisi messiniana fu dunque necessariamente altro rispetto a quello che aveva caratterizzato il bacino nel corso del Miocene”.

“Una dinamica simile si osserva anche nell'evoluzione della fauna a cetacei del Mediterraneo – osserva Giovanni Bianucci – con l'emergere e la rapida diversificazione dei delfini oceanici (famiglia Delphinidae) nel Pliocene Inferiore, come testimoniato da un eccezionale record fossile rinvenuto in Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna. Analogamente a quanto osservato per gli squali, la comparsa di forme moderne coincide con il declino di specie tipicamente mioceniche, come i grandi capodogli macropredatori. Il fatto che anche questo turnover tra i cetacei abbia avuto una portata globale suggerisce che la coincidenza temporale degli eventi non sia casuale: un fenomeno regionale, ma comunque catastrofico, come la Crisi di Salinità Messiniana, potrebbe infatti aver avuto ripercussioni su scala mondiale sugli ecosistemi marini”.

Questo nuovo studio apre a nuove prospettive sulla Crisi di Salinità Messiniana e provvede, per la prima volta, a una quantificazione sinottica delle conseguenze di tale crisi su molti gruppi di organismi marini. Allo stesso tempo, esso fornisce uno stimolo per ulteriori questioni di ricerca: dove si rifugiarono le poche specie endemiche del Mediterraneo miocenico che furono in grado di sopravvivere alla Crisi di Salinità Messiniana? Quale fu l’impatto dei molti altri “giganti salini” che punteggiano la crosta terrestre? Quale sono le lezioni che questo evento può insegnarci nell’attuale contesto di crisi biologica?


La Crisi di Salinità del Messiniano
Da oltre cinquant’anni la comunità scientifica si interroga sulle cause e le conseguenze della Crisi di Salinità del Messiniano, e soprattutto sull’impatto di un evento tanto eccezionale sugli ecosistemi mediterranei. Ipotesi contrastanti si sono confrontate – e talvolta scontrate – nel corso dei decenni: alcuni ricercatori hanno ipotizzato la quasi completa sterilizzazione di un Mar Mediterraneo divenuto eccessivamente salino, mentre altri hanno argomentato a favore della persistenza locale di corpi d’acqua a salinità normale e di ecosistemi francamente marini per tutta la durata della Crisi di Salinità del Messiniano.

Riconosciuto nelle sue proporzioni titaniche nei primi anni ’70 del secolo scorso, questo “gigante salino” si formò in un bacino in via di disseccamento a seguito dell’emersione dei corridoi marini che fino ad allora avevano connesso il Mediterraneo all’Oceano Atlantico nell’area ispano-marocchina garantendo l’afflusso costante di acque marine di origine atlantiche nell’arida regione mediterranea. Tali condizioni estreme si protrassero alcune centinaia di migliaia di anni: il ritorno a condizioni marine normali avvenne soltanto 5,3 milioni di anni fa, all’inizio dell’epoca pliocenica, in conseguenza dell’apertura dello Stretto di Gibilterra e a seguito di una breve fase in cui le acque mediterranee divennero salmastre.

Alberto Del Guerra, già professore ordinario di Fisica presso l'Università di Pisa, ha ricevuto l'Applied Nuclear Prize 2024 della European Physical Society (EPS), congiuntamente alla Professoressa Laura Harkness-Brennan dell’Università’ di Liverpool. La notizia è stata data dalla EPS sulla sua newsletter di agosto e sul corripondente sito web della Nuclear Physics Division della EPS.

Il premio di Fisica Nucleare Applicata è un nuovo premio sponsorizzato dalla Divisione di Fisica Nucleare della European Physical Society (EPS). Sostituisce il precedente premio IBA-EPS, disponibile dal 2004, e viene assegnato ogni 3 anni. Il Professore Alberto Del Guerra ha ricevuto il premio in riconoscimento del suo contributo eccezionale e fondamentale nello sviluppo di nuovi rilevatori e metodi per sistemi e applicazioni di imaging molecolare clinici e preclinici ed alla sua attività come docente di Fisica Medica. Il premio sarà consegnato al Professor Del Guerra durante la Sessione di Premiazione della Seconda Conferenza di Fisica Nucleare Applicata (ANPC2024) della Divisione di Fisica Nucleare dell'EPS, che si terrà a Salonicco (Grecia) dal 23 settembre al 27 di settembre.   

Il professor Del Guerra ha esercitato la sua attività scientifica/didattica nell’ambito della disciplina della Fisica Medica a partire dalla metà degli anni ‘70 in varie Università e Centri di ricerca nazionali ed esteri: Pisa, Napoli Federico II, Ferrara e relative Sezioni INFN, Berkeley, e Seattle. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti da parte della comunità scientifica nazionale e internazionale: membro Onorario della Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), membro Onorario della European Federation of Medical Physics (EFOMP, di cui e’ stato anche Presidente, membro onorario della Deutschen Gesellschaft für Medizinische Physik (DGMP), e Fellow dell’IEEE.

“Sono molto onorato - dichiara il Prof. Alberto Del Guerra - di questo riconoscimento che deve essere condiviso con tutti i miei collaboratori ed allievi che ho avuto l’onore di formare ed indirizzare verso la disciplina della fisica medica in varie sedi universitarie italiane ed estere. Non posso far a meno di nominare il Prof. Arnaldo Stefanini che e’ stato il mentore della ricerca in Fisica Medica all’Istituto di Fisica di Pisa negli anni ’70 e tutti i miei colleghi che sono ora l’asse portante di questa disciplina all’Università di Pisa, (in particolare Nicola Belcari, Maria Giuseppina Bisogni, Valeria Rosso, Giancarlo Sportelli e Michela Tosetti), alle altre Università italiane (Napoli e Ferrara) e nelle sezioni dell’INFN.”

Lunedì 23 settembre, alle ore 11.30, nella Sala dei Mappamondi del rettorato dell’Università di Pisa, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle iniziative in programma venerdì 27 settembre a Pisa per l'edizione 2024 di BRIGHT Night, la Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori.

Nell’occasione saranno presenti Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario dell’Università di Pisa, Michele Conti, sindaco di Pisa, Alessio Cavicchi, responsabile scientifico Bright Unipi, e i rappresentanti degli atenei e degli enti di ricerca partner (Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore, INGV, Area della Ricerca CNR Pisa, INFN Sezione Pisa, EGO).

Saranno ancora le piazze di Pisa le protagoniste della BRIGHT Night, la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori che torna venerdì 27 settembre con un programma di eventi nato dalla collaborazione tra Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant'Anna, CNR, INFN, INGV, EGO-Virgo, con il patrocinio del Comune di Pisa. Esperimenti e dimostrazioni scientifiche, laboratori interattivi, giochi e attività dedicate a bambini e bambine animeranno la manifestazione nel centro della città dove i cittadini, a partire dalle ore 16.30, potranno incontrare i protagonisti della ricerca. Quest’anno la Bright-Night pisana si apre con un appuntamento internazionale che coinvolge le Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano: l’appuntamento è per la mattina di venerdì 27 settembre nel Palazzo della Sapienza che, a partire dalle ore 10, ospiterà Bright Women “Shining in Innovation”, un evento che ha l’obiettivo di esplorare le storie di successo e promuovere l’empowerment femminile nel mondo imprenditoriale.

I numeri di quest’anno raccontano di una Notte che sarà illuminata da circa 200 eventi, con 36 postazioni interattive e 26 talk nelle piazze, ispirate quest’anno alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Grazie alla partnership con CNA, in ogni piazza saranno presenti stand di aziende enogastronomiche del territorio per il “Gusto della Ricerca”. Moltissime iniziative sono inoltre organizzate nei dipartimenti, nelle biblioteche, nei musei, nelle sedi universitarie e nei centri di ricerca. La mattina sono attesi oltre 2.000 studenti delle scuole di ogni grado che da Pisa, Livorno, Massa, Pontedera, Cascina, Cecina e altre città del territorio si sono prenotati per oltre 60 attività a loro dedicate nelle varie sedi istituzionali, dove potranno assistere a lezioni, visitare laboratori, fare esperimenti e giochi insieme ai ricercatori e alle ricercatrici. Inoltre, sono previste performance teatrali dedicate a Dante in Logge di Banchi e due visite guidate in Piazza dei Miracoli a cura della Scuola Normale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. In Piazza Santa Caterina l’Edicola della Legalità rimarrà eccezionalmente aperta e ospiterà un evento sulla legalità e la Costituzione. Chiusura della manifestazione con lo spettacolo "Shaping a Brighter Future”, videomapping in Logge di Banchi con 4 proiezioni previste dalle ore 20 alle 22. A seguire, DJ set di Radioeco. Il programma in dettaglio è disponibile su www.bright-night.it

Il programma delle attività a Pisa è stato presentato in una conferenza stampa a cui hanno partecipato, coordinati da Alessio Cavicchi, delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione e responsabile scientifico di Bright-Night Unipi, Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario Università di Pisa, Michele Conti, sindaco di Pisa, Francesco Cardarelli, prorettore al trasferimento tecnologico della Scuola Normale Superiore, Mariagrazia Alabrese, referente scientifica Bright-Night della Scuola Superiore Sant’Anna, Simona Bronco, referente organizzazione "Bright Night" per l'Area Territoriale della Ricerca di Pisa CNR, Tomaso Esposti Ongaro, direttore INGV Pisa, Paolo Spagnolo, direttore INGV Pisa, Vincenzo Napolano, Responsabile comunicazione EGO. Il programma Bright Women è stato illustrato dalla professoressa Veronica Neri, referente del tema per l'Università di Pisa.

L’inaugurazione è prevista alle ore 16 in Logge di Banchi alla presenza dei rappresentanti dei vari enti e delle autorità cittadine.

Bright Women

Novità di questa edizione è il tema “BRIGHT Women”, un focus particolare dedicato alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione delle donne e di cui si discuterà nell’evento in programma a Firenze mercoledì 25 settembre, che anticipa gli appuntamenti del 27. L’iniziativa, dal titolo “Bright Women: Ricerca per il Ben-Essere Globale”, in programma alle ore 10 a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, nasce con la collaborazione della Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana e vede i contributi di tutti gli enti partner, per la prima volta riuniti nel proporre un appuntamento comune, che avrà poi declinazioni in tutte le città. A Pisa, per il focus Bright Women, appuntamento la mattina di venerdì 27 settembre nel Palazzo della Sapienza che, a partire dalle ore 10, ospiterà Bright Women “Shining in Innovation”, un evento dedicato all'imprenditoria femminile che coinvolgerà ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano.

Giovedì 26 settembre, l’Università di Pisa celebra la Giornata Europea delle Lingue, giunta ormai alla sua settima edizione e che quest’anno è dedicata alla lettura accessibile, con un focus particolare su Pinocchio di Collodi, libro tradotto in tutte le lingue del mondo. L’iniziativa, organizzata in collaborazione tra il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, il CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura e il Sistema Bibliotecario di Ateneo, ha come titolo «Il potere di leggere per tutti e in tutte le lingue. La lettura accessibile» e sarà ospitata a Palazzo Matteucci in Piazza Torricelli 2, a partire dalle ore 10.

Durante l’arco della giornata, una serie di eventi – conferenze, esposizioni, letture – saranno dedicati al tema della lettura accessibile, con l’obiettivo di sensibilizzare alla complessità dell’atto di lettura. Si discuterà di lettura, dei processi che essa implica, dei supporti che permettono di rendere questa attività accessibile a soggetti con disturbi che non permettono loro un accesso non mediato all’atto di lettura. La giornata, che rientra nelle iniziative legate al progetto CECIL (Centro d’eccellenza per il Contrasto all'Impoverimento Linguistico) e nel progetto POT UniSco, sarà suddivisa in due momenti principali.

Durante la mattinata, saranno affrontati temi connessi alla pratica della lettura, dal punto di vista dei processi implicati e delle modalità di insegnamento-apprendimento, tenendo in considerazione i procedimenti sia in soggetti normotipici sia in soggetti affetti da disturbi che non permettono loro un accesso non mediato o tradizionale alla lettura.

Nel pomeriggio, la discussione si concentrerà invece su uno studio di caso, ovvero Pinocchio di Collodi, perfetto esempio di libro “accessibile a tutti e in tutte le lingue”. In chiusura della giornata, alle 18.15 è previsto un reading plurilingue, la trama di Pinocchio interpretata da studenti e studentesse del Dipartimento di FiLeLi nelle lingue straniere offerte dai corsi di studio.

Parallelamente allo svolgimento dei lavori, sarà possibile visitare, nei locali della Biblioteca di Italianistica e Romanistica di Palazzo Matteucci, la mostra «Pinocchio plurilingue», a cura del Sistema Bibliotecario di Ateneo. La mostra resterà aperta fino al 26 ottobre, dal lunedì al venerdì (9.00-20.00).

È possibile seguire l'incontro su Teams.

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