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Crescono le immatricolazioni femminili nel corso di laurea triennale in Scienze Geologiche dell’Università di Pisa, un segno incoraggiante che va nella direzione del superamento del disequilibrio di genere nelle materie scientifiche, le cosiddette STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics). Nell’anno accademico 2021-2022, la percentuale di iscritte al corso di laurea ha raggiunto il 45.5%, invertendo decisamente il trend rispetto ai due anni accademici precedenti, la cui percentuale è stata intorno al 26%. Parlando in numeri, a fronte delle 9 studentesse immatricolate nei due anni precedenti, quest’anno ci sono 16 iscritte, per un totale di 33-34 studenti per tutti e tre gli anni.

“Scienze Geologiche prepara studenti e studentesse a contribuire a un futuro sostenibile attraverso la conoscenza dei delicati equilibri che regolano il pianeta, la tutela delle risorse, la mitigazione dei rischi naturali – commenta la professoressa Anna Gioncada, presidente del corso di laurea – Allo stesso tempo, il corso è impegnato a promuovere la parità di genere, abolire le discriminazioni e favorire l’inserimento nel mondo lavorativo e accademico delle laureate e dei laureati. Scienza e parità di genere sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Il nostro auspicio è quello di contribuire ad abbattere stereotipi e pregiudizi che finora hanno allontanato le ragazze dallo scegliere carriere in campo scientifico: i numeri di quest’anno ci confortano e ci spingono a continuare in questa direzione”.

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E’ dedicato all’Università di Pisa l’ultimo numero a della newsletter bimestrale della Conferenza Nazionale degli Organismi di Pari Opportunità delle Università italiane. Curata dal CUG dell'Ateneo, la newsletter illustra le attività, iniziative e le azioni positive messe in atto. In particolare, il numero contiene un focus sul Bilancio di Genere 2020, con una presentazione del Rettore Paolo Mancarella. Hanno poi firmato i vari contributi e articoli Nadia Pisanti, Francesca Pecori, Francesco Giorgelli ed Elena Dundovich, presidente del CUG di Unipi.

La Conferenza Nazionale degli Organismi di Pari Opportunità delle Università italiane dedica ogni numero della Newsletter a riflessioni, buone prassi, esperienze per condividere con la Rete e i soggetti interessati. I temi sono quelli della promozione delle pari opportunità, e del benessere organizzativo, del contrasto alle discriminazioni, del ruolo dei Comitati Unici di Garanzia e altre figure impegnate in questo ambito. L’attenzione è rivolta alla realtà accademica, ma trovano spazio anche notizie che descrivono l’impegno degli Atenei, in particolare attraverso i propri Organismi di Parità, nella disseminazione sul territorio di una cultura di rispetto e valorizzazione delle differenze.

Crescono le immatricolazioni femminili nel corso di laurea triennale in Scienze Geologiche dell’Università di Pisa, un segno incoraggiante che va nella direzione del superamento del disequilibrio di genere nelle materie scientifiche, le cosiddette STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics). Nell’anno accademico 2021-2022, la percentuale di iscritte al corso di laurea ha raggiunto il 45.5%, invertendo decisamente il trend rispetto ai due anni accademici precedenti, la cui percentuale è stata intorno al 26%. Parlando in numeri, a fronte delle 9 studentesse immatricolate nei due anni precedenti, quest’anno ci sono 16 iscritte, per un totale di 33-34 studenti per tutti e tre gli anni.

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Foto di gruppo del corso di laurea in Scienze Geologiche.

“Scienze Geologiche prepara studenti e studentesse a contribuire a un futuro sostenibile attraverso la conoscenza dei delicati equilibri che regolano il pianeta, la tutela delle risorse, la mitigazione dei rischi naturali – commenta la professoressa Anna Gioncada, presidente del corso di laurea – Allo stesso tempo, il corso è impegnato a promuovere la parità di genere, abolire le discriminazioni e favorire l’inserimento nel mondo lavorativo e accademico delle laureate e dei laureati. Scienza e parità di genere sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Il nostro auspicio è quello di contribuire ad abbattere stereotipi e pregiudizi che finora hanno allontanato le ragazze dallo scegliere carriere in campo scientifico: i numeri di quest’anno ci confortano e ci spingono a continuare in questa direzione”.

"Pisa, l'Università di Pisa, le altre università italiane ed europee hanno contribuito, nei momenti migliori della loro storia e quando sono rimaste più fedeli alla loro natura, a far crescere ponti tra persone, tra culture, tra discipline, tra visioni del mondo. Vorremmo che si potesse continuare così, o forse anche riprendere, con pazienza e disponibilità, a sperare che possa essere così, affinché quel mondo che vediamo così globalizzato non lo si ritrovi d'improvviso e per sempre come un'Atlantide ridotta da un cataclisma a un arcipelago di isole troppo lontane tra loro per gettarvi ponti". Con queste parole, il rettore dell'Università di Pisa Luciano Modica si avviava a chiudere il discorso di inaugurazione dell'anno accademico 2001-2002, ultimo del suo mandato, alla presenza dell'allora Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi.

A venti anni da quell'intervento e a pochi mesi dall'improvvisa scomparsa del professore avvenuta lo scorso 4 maggio, l'Università di Pisa ha dedicato una giornata a Luciano Modica, illustre matematico, rettore dell'Ateneo tra 1993 e 2002 e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) dal 1998 al 2002.

Modica moglie

La moglie del professor Luciano Modica, Maria Rosaria Tinè, con il rettore Paolo Mancarella e il direttore CIDIC, Saulle Panizza.

La giornata, tenuta sabato 6 novembre, è stata aperta da un incontro nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza. Ai saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e del figlio del professor Modica, Carlo, sono seguiti gli interventi di amici e colleghi che hanno conosciuto Luciano Modica e condiviso parte del suo percorso, all'interno e all'esterno del mondo universitario. Con il coordinamento del professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), hanno preso la parola Carlo Petronio, prorettore vicario e collega dello stesso settore disciplinare, Dino Pedreschi, già prorettore per la Didattica ai tempi del rettorato Modica, Rodolfo Zich, ex rettore del Politecnico di Torino e collaboratore di Modica in sede CRUI, Giuseppe Attardi, docente di Informatica che ha parlato del ruolo di Modica nello sviluppo della rete Garr, Massimo Inguscio, ex direttore del CNR e amico di Modica fin da quando erano entrambi studenti della Scuola Normale, Giuseppe Forte, già rappresentante degli studenti in senato Accademico e ora direttore generale del Consorzio Interuniversitario sistemi integrati per l’accesso (CISIA).

SALA MODICA

L'Aula Magna Nuova della Sapienza, sede dell'incontro dedicato al professor Modica.

L'impegno civile e politico del professor Modica è stato ricordato e sottolineato da Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale e già rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, dall'onorevole Manuela Ghizzoni, responsabile PD di Istruzione, Università e Ricerca che ha collaborato con Modica sui temi della politica universitaria, e dall'onorevole Enrico Letta, segretario nazionale del PD che ha fatto il bilancio del percorso politico e dell’impegno di Modica all’interno del Partito Democratico. La chiusura dell'incontro è stata affidata alla professoressa Maria Rosaria Tinè, moglie del professor Modica.

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L'inaugurazione della Palazzina Modica alla presenza del rettore e dei familiari dell'ex-rettore.

Subito dopo è stata inaugurata la palazzina intitolata a Luciano Modica, in Piazza Torricelli 4, sede del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) e dell’Ufficio per le Relazioni Internazionali, con l'apposizione di una targa in sua memoria.

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Sono aperte sino al 15 dicembre le iscrizioni alla prima edizione del Master telematico di II livello in Sviluppo sostenibile e cambiamento climatico. Il corso è aperto ai laureati magistrali in qualunque settore desiderosi di approfondire le loro conoscenze e competenze sui temi dell’Agenda 2030 e i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Collaborano al master, sia per gli stage che per il contributo alla didattica, molti soggetti pubblici e privati fra cui Gruppo Aboca, Menarini, la multinazionale francese Cromology, Acque spa, Arpat, Enea e l’Istituto per la Bioeconomia del CNR.

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Il master, di durata annuale, ha la formula “week-end”, con lezioni a distanza concentrate al venerdì e sabato, per agevolare la partecipazione di figure già inserite nel mondo del lavoro che necessitano un aggiornamento. Il costo del master è di 2500 euro, sono previste agevolazioni in base al reddito e al merito ed è inoltre possibile usufruire dei voucher formativi erogati da enti regionali.

Sono aperte sino al 15 dicembre le iscrizioni alla prima edizione del Master telematico di II livello in Sviluppo sostenibile e cambiamento climatico. Il corso è aperto ai laureati magistrali in qualunque settore desiderosi di approfondire le loro conoscenze e competenze sui temi dell’Agenda 2030 e i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Collaborano al master, sia per gli stage che per il contributo alla didattica, molti soggetti pubblici e privati fra cui Gruppo Aboca, Menarini, la multinazionale francese Cromology, Acque spa, Arpat, Enea e l’Istituto per la Bioeconomia del CNR.
Il master, di durata annuale, ha la formula “week-end”, con lezioni a distanza concentrate al venerdì e sabato, per agevolare la partecipazione di figure già inserite nel mondo del lavoro che necessitano un aggiornamento. Il costo del master è di 2500 euro, sono previste agevolazioni in base al reddito e al merito ed è inoltre possibile usufruire dei voucher formativi erogati da enti regionali.

"Pisa, l'Università di Pisa, le altre università italiane ed europee hanno contribuito, nei momenti migliori della loro storia e quando sono rimaste più fedeli alla loro natura, a far crescere ponti tra persone, tra culture, tra discipline, tra visioni del mondo. Vorremmo che si potesse continuare così, o forse anche riprendere, con pazienza e disponibilità, a sperare che possa essere così, affinché quel mondo che vediamo così globalizzato non lo si ritrovi d'improvviso e per sempre come un'Atlantide ridotta da un cataclisma a un arcipelago di isole troppo lontane tra loro per gettarvi ponti". Con queste parole, il rettore dell'Università di Pisa Luciano Modica si avviava a chiudere il discorso di inaugurazione dell'anno accademico 2001-2002, ultimo del suo mandato, alla presenza dell'allora Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi.

A venti anni da quell'intervento e a pochi mesi dall'improvvisa scomparsa del professore avvenuta lo scorso 4 maggio, l'Università di Pisa dedica una giornata a Luciano Modica, illustre matematico, rettore dell'Ateneo tra 1993 e 2002 e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) dal 1998 al 2002.

La giornata si terrà sabato 6 novembre, a partire dalle ore 9,30, e sarà aperta da un incontro nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza. Ai saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e del figlio del professor Modica, Carlo, seguiranno gli interventi di amici e colleghi che hanno conosciuto Luciano Modica e condiviso parte del suo percorso, all'interno e all'esterno del mondo universitario. Moderatore sarà il professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC). Prenderanno la parola Carlo Petronio, prorettore vicario e collega dello stesso settore disciplinare, Dino Pedreschi, già prorettore per la Didattica ai tempi del rettorato Modica, Rodolfo Zich, ex rettore del Politecnico di Torino e collaboratore di Modica in sede CRUI, Giuseppe Attardi, docente di Informatica che parlerà del ruolo di Modica nello sviluppo della rete Garr, Massimo Inguscio, ex direttore del CNR e amico di Modica fin da quando erano entrambi studenti della Scuola Normale, Giuseppe Forte, già rappresentante degli studenti in senato Accademico e attualmente direttore generale del Consorzio Interuniversitario sistemi integrati per l’accesso (CISIA). L'impegno civile e politico del professor Modica sarà ricordato e sottolineato da Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale e già rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, dall'onorevole Manuela Ghizzoni, responsabile PD di Istruzione, Università e Ricerca che ha collaborato con Modica sui temi della politica universitaria, e dall'onorevole Enrico Letta, segretario nazionale del PD che tirerà le fila del percorso politico e dell’impegno di Modica all’interno del Partito Democratico. La chiusura dell'incontro sarà a cura della professoressa Maria Rosaria Tinè, moglie del professor Modica.

Alle ore 12,15 sarà inaugurata la palazzina intitolata a Luciano Modica, in Piazza Torricelli 4, con l'apposizione di una targa in sua memoria.

Il convegno potrà essere seguito in diretta streaming collegandosi al link http://call.unipi.it/Modica. A causa delle misure di sicurezza legate alla pandemia, nell'Aula Magna Nuova si accederà solo su invito, mentre si potrà seguire la diretta nell'Aula Magna Storica fino al raggiungimento del numero massimo di 40 persone.

E' stata indetta per il 30 novembre prossimo dalle ore 9 alle ore 17 l' elezione di un componente del Senato Accademico in rappresentanza del settore culturale 3 "Scienze mediche e Scienze veterinarie".

L’elezione si svolge sulla base della presentazione di candidature ufficiali, con procedura di voto digitale in un’unica tornata elettorale. L’elettore potrà votare utilizzando il proprio pc, tablet o smartphone, oppure utilizzando i pc mobili messi a disposizione dall’Amministrazione presso Sala Formazione di Palazzo Vitelli.

Più dettagli su: https://www.unipi.it/index.php/elezioni/item/22257-sa 

La professoressa Martina Smorti dell’Università di Pisa è fra i Paladini Italiani della Salute. Il riconoscimento le è stato conferito lo scorso 26 ottobre in Campidoglio per i suoi studi sulla depressione in gravidanza. In particolare, la ricerca Pubblicata sul “Journal of Reproductive and Infant Psychology” che le è valsa il premio aveva l’obiettivo di capire l’impatto della depressione sugli aspetti clinici del parto. Lo studio condotto su 203 donne incinte in Toscana ha quindi evidenziato che la sintomatologia depressiva influenza negativamente il primo legame affettivo col bambino, l’esperienza del parto e il benessere nel piccolo alla nascita, anche se l’attaccamento prenatale sembra però un fattore in grado di controbilanciare questi effetti.

“Gli interventi preventivi in gravidanza – spiega Martina Smorti - dovrebbero dunque concentrarsi non solo nel promuovere il benessere materno ma anche nel favorire un positivo attaccamento prenatale. La promozione di un legame affettuoso col nascituro, infatti, può consentire alla donna un’esperienza di parto più positiva, meno complessa e operativa oltre che una migliore relazione col piccolo dopo la nascita”.

La professoressa Martina Smorti dell’Università di Pisa è fra i Paladini Italiani della Salute. Il riconoscimento le è stato conferito lo scorso 26 ottobre in Campidoglio per i suoi studi sulla depressione in gravidanza. In particolare, la ricerca Pubblicata sul “Journal of Reproductive and Infant Psychology” che le è valsa il premio aveva l’obiettivo di capire l’impatto della depressione sugli aspetti clinici del parto. Lo studio condotto su 203 donne incinte in Toscana ha quindi evidenziato che la sintomatologia depressiva influenza negativamente il primo legame affettivo col bambino, l’esperienza del parto e il benessere nel piccolo alla nascita, anche se l’attaccamento prenatale sembra però un fattore in grado di controbilanciare questi effetti.

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La premiazione in Campidoglio, seconda a sinistra la professoressa Smorti

“Gli interventi preventivi in gravidanza – spiega Martina Smorti - dovrebbero dunque concentrarsi non solo nel promuovere il benessere materno ma anche nel favorire un positivo attaccamento prenatale. La promozione di un legame affettuoso col nascituro, infatti, può consentire alla donna un’esperienza di parto più positiva, meno complessa e operativa oltre che una migliore relazione col piccolo dopo la nascita”.

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