A Pisa il convegno internazionale “Ṯawrat al-karāma, memorie, percorsi e analisi a 10 anni dalla rivoluzione tunisina”
A 10 anni dalla rivoluzione tunisina, l’Università di Pisa organizza, in modalità online, un convegno internazionale con ospiti i principali esperti e studiosi della Tunisia contemporanea. L’appuntamento è per mercoledì 13 e giovedì 14 gennaio, una due giorni di confronto e approfondimento con 30 relatori, quattro sessioni di studio pomeridiane (dedicate ad analizzare rivoluzione, transizione, economia-diritti-migrazioni e arte) e due momenti serali di approfondimento culturale su cinema e musica underground. Il convegno internazionale si intitola “Ṯawrat al-karāma: memorie, percorsi e analisi a 10 anni dalla rivoluzione tunisina” ed è organizzato dalla professoressa Renata Pepicelli del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.
Ṯawrat al-karāma, ovvero la “rivoluzione della dignità” è uno dei nomi con cui i manifestanti hanno definito la rivoluzione che ha portato alla caduta del dittatore tunisino Zine el-Abidine Ben Ali. Sono passati 10 anni da quando il 14 gennaio 2011 il presidente è stato costretto a dimettersi in seguito alle ingenti proteste che si sono sviluppate in tutto il paese a partire dall’immolazione del venditore ambulante Muhammad Bouazizi. La caduta del regime tunisino ha fatto da scintilla per lo scoppio di ingenti movimenti di protesta, rivolte e rivoluzioni in tutto il mondo arabo. Per mesi la regione del Nord Africa e del Medio Oriente è stata attraversata da sommovimenti che ne hanno riscritto la storia.
Quattro capi di stato sono caduti (Ben Ali in Tunisia, Mubarak in Egitto, Gheddafi in Libia, Saleh in Yemen), sono divampate 3 guerre civili e internazionali in Siria, Yemen e Libia, sono state realizzate una serie di riforme istituzionali in una serie di contesti come il Marocco, e il jihadismo ha trovato un terreno fertile per attecchire. In questo quadro la rivoluzione tunisina è considerata l’unica esperienza di successo di questa incredibile stagione politica sviluppatasi tra il 2010 e il 2011 e la cui onda lunga arriva fino ai tempi presenti nelle rivolte che hanno attraversato Algeria, Iraq, Sudan e Libano tra il 2019-2020 oltre che nelle proteste che continuano ad avere luogo nei diversi paesi del mondo arabo contro crisi economica, corruzione, mancanza di democrazia.
A 10 anni di distanza dalla fuga di Ben Ali e dagli eventi che ne sono seguiti in Tunisia e nel mondo arabo, il convegno intende ricordare la rivoluzione tunisina e analizzare la traiettoria politica economica sociale e culturale che si è sviluppata nel paese fino ad oggi.
Figure di primo piano del panorama intellettuale e accademico tunisino e italiano si confrontano su punti di forza e di debolezza della rivoluzione e della transizione tunisina, mostrando i chiaro-scuri del percorso intrapreso. Una serie di obiettivi importanti sul piano della transizione democratica sono infatti stati raggiunti: riconoscimento della libertà di espressione e di associazione, approvazione di una nuova costituzione nel 2014, realizzazione di elezioni libere nel 2011, 2014 e 2019, maggiore coinvolgimento delle donne nella vita politica e rafforzamento dei loro diritti dal punto di vista legislativo.
Tuttavia a uno sguardo da vicino questa narrazione di pieno successo della transizione tunisina vacilla. Nella pratica molti dei diritti assicurati dalla nuova costituzione del 2014 (dal diritto al lavoro, all’ambiente pulito, all’accesso all’acqua, alla salute…) non sono applicati e una grave crisi economica attanaglia il paese contribuendo a cronicizzare la crisi politica e le migrazioni, mentre la crescita dell’estremismo violento e le dure risposte dirette a contrastarlo limitano le libertà acquisite e mettono in discussione la tenuta democratica del paese.
Tra gli interventi degli studiosi tunisini invitati si ricordano quello del giurista tunisino Yadh Ben Achour, già presidente dell’Alta commissione per le riforme in Tunisia impegnata a supervisionare la riforma della costituzione e membro del comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite; e quelli dei docenti universitari e giornalisti Hatem M’rad (Università di Tunisi), Maryam Ben Salem (Università di Sousse), Baccar Guerib (Università di Jendouba), Hamadi Redissi (Università di Tunisi), Larbi Sadiki (Università del Qatar), Olfa Belhassine (giornalista), Kais Zriba (giornalista).
Il convegno è dedicato alla memoria di Lina Ben Mhenni, attivista, blogger, candidata al premio Nobel per la pace 2011 e prematuramente scomparsa nel 2020 e a tutte le donne tunisine che hanno fatto la rivoluzione e tutti i giorni continuano a lottare per dignità, giustizia, libertà.
Link per partecipare: https://www.cfs.unipi.it/conf/210113-thawrat-al-karama. La diretta Teams sarà trasmessa anche sulla pagina Facebook Studi Arabo-Islamici Università di Pisa.
Twitter e vaccini: studio dell’Università di Pisa rivela che in Italia una maggioranza dell’opinione pubblica è a favore
A dispetto del “rumore” e del flusso di “cinguettii” che specie sui social media esprimono posizioni fortemente contrarie, l’opinione pubblica su Twitter in Italia è in realtà leggermente più favorevole che contraria ai vaccini. E’ questo quanto emerge da uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista “IEEE Intelligent Systems” e condotto da Alessio Bechini, Pietro Ducange, Francesco Marcelloni e Alessandro Renda del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. I quattro ricercatori hanno messo a punto un originale metodo di analisi dell’opinione pubblica che si avvale dell’Intelligenza Artificiale. L’indagine ha riguardato circa 30mila utenti e 100mila tweet scritti dal settembre 2016 al giugno 2017 selezionati attraverso una lista di parole chiave come ad esempio #iovaccino o “rischio vaccinale”.
“È la prima volta che un sistema di Intelligenza Artificiale viene usato allo scopo di stabilire un trend di opinione in Italia su questo tema – spiega Francesco Marcelloni – grazie a tecniche avanzate di Machine Learning abbiamo addestrato il nostro sistema a classificare gli utenti di Twitter come favorevoli, contrari o neutrali ai vaccini, il tutto concentrandoci appunto sugli utenti e non sui singoli tweet”.
L’aspetto innovativo è stato infatti proprio il mettere al centro gli “utenti-persona”, piuttosto che i tweet. Questo rovesciamento di prospettiva ha permesso di eliminare le variabilità dettate da singoli messaggi estemporanei, di monitorare un eventuale cambio di opinione nel tempo e di escludere dal campione gli utenti troppo “rumorosi” che se conteggiati avrebbero falsato i risultati a causa del gran numero di tweet prodotti, senza tuttavia corrispondere a gruppi di opinione realmente numerosi. Non ultimo questo approccio ha consentito un’analisi differenziata a livello geografico che ha permesso di individuare sottili differenze fra le varie regioni, mettendo in primo piano Roma e Milano come le aree del Paese più attive sul tema vaccini.
“Le ricerche che stiamo conducendo possono essere utili ai decisori politici per progettare campagne informative e azioni efficaci a partire da una comprensione profonda dell’opinione pubblica – conclude Francesco Marcelloni – questo appare oggi più che mai necessario vista l’attuale pandemia che ha messo ancora una volta in primissimo piano il dibattito sui vaccini”.
Twitter e vaccini: in Italia una maggioranza dell’opinione pubblica è a favore
A dispetto del “rumore” e del flusso di “cinguettii” che specie sui social media esprimono posizioni fortemente contrarie, l’opinione pubblica su Twitter in Italia è in realtà leggermente più favorevole che contraria ai vaccini. E’ questo quanto emerge da uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista “IEEE Intelligent Systems” e condotto da Alessio Bechini, Pietro Ducange, Francesco Marcelloni e Alessandro Renda del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione.
I quattro ricercatori hanno messo a punto un originale metodo di analisi dell’opinione pubblica che si avvale dell’Intelligenza Artificiale. L’indagine ha riguardato circa 30mila utenti e 100mila tweet scritti dal settembre 2016 al giugno 2017 selezionati attraverso una lista di parole chiave come ad esempio #iovaccino o “rischio vaccinale”.
“È la prima volta che un sistema di Intelligenza Artificiale viene usato allo scopo di stabilire un trend di opinione in Italia su questo tema – spiega Francesco Marcelloni – grazie a tecniche avanzate di Machine Learning abbiamo addestrato il nostro sistema a classificare gli utenti di Twitter come favorevoli, contrari o neutrali ai vaccini, il tutto concentrandoci appunto sugli utenti e non sui singoli tweet”.
L’aspetto innovativo è stato infatti proprio il mettere al centro gli “utenti-persona”, piuttosto che i tweet. Questo rovesciamento di prospettiva ha permesso di eliminare le variabilità dettate da singoli messaggi estemporanei, di monitorare un eventuale cambio di opinione nel tempo e di escludere dal campione gli utenti troppo “rumorosi” che se conteggiati avrebbero falsato i risultati a causa del gran numero di tweet prodotti, senza tuttavia corrispondere a gruppi di opinione realmente numerosi. Non ultimo questo approccio ha consentito un’analisi differenziata a livello geografico che ha permesso di individuare sottili differenze fra le varie regioni, mettendo in primo piano Roma e Milano come le aree del Paese più attive sul tema vaccini.
“Le ricerche che stiamo conducendo possono essere utili ai decisori politici per progettare campagne informative e azioni efficaci a partire da una comprensione profonda dell’opinione pubblica – conclude Francesco Marcelloni – questo appare oggi più che mai necessario vista l’attuale pandemia che ha messo ancora una volta in primissimo piano il dibattito sui vaccini”.
A Pisa il convegno internazionale “Ṯawrat al-karāma, memorie, percorsi e analisi a 10 anni dalla rivoluzione tunisina”
A 10 anni dalla rivoluzione tunisina, l’Università di Pisa organizza, in modalità online, un convegno internazionale con ospiti i principali esperti e studiosi della Tunisia contemporanea. L’appuntamento è per mercoledì 13 e giovedì 14 gennaio, una due giorni di confronto e approfondimento con 30 relatori, quattro sessioni di studio pomeridiane (dedicate ad analizzare rivoluzione, transizione, economia-diritti-migrazioni e arte) e due momenti serali di approfondimento culturale su cinema e musica underground. Il convegno internazionale si intitola “Ṯawrat al-karāma: memorie, percorsi e analisi a 10 anni dalla rivoluzione tunisina” ed è organizzato dalla professoressa Renata Pepicelli del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.
Ṯawrat al-karāma, ovvero la “rivoluzione della dignità” è uno dei nomi con cui i manifestanti hanno definito la rivoluzione che ha portato alla caduta del dittatore tunisino Zine el-Abidine Ben Ali. Sono passati 10 anni da quando il 14 gennaio 2011 il presidente è stato costretto a dimettersi in seguito alle ingenti proteste che si sono sviluppate in tutto il paese a partire dall’immolazione del venditore ambulante Muhammad Bouazizi. La caduta del regime tunisino ha fatto da scintilla per lo scoppio di ingenti movimenti di protesta, rivolte e rivoluzioni in tutto il mondo arabo. Per mesi la regione del Nord Africa e del Medio Oriente è stata attraversata da sommovimenti che ne hanno riscritto la storia.
Quattro capi di stato sono caduti (Ben Ali in Tunisia, Mubarak in Egitto, Gheddafi in Libia, Saleh in Yemen), sono divampate 3 guerre civili e internazionali in Siria, Yemen e Libia, sono state realizzate una serie di riforme istituzionali in una serie di contesti come il Marocco, e il jihadismo ha trovato un terreno fertile per attecchire. In questo quadro la rivoluzione tunisina è considerata l’unica esperienza di successo di questa incredibile stagione politica sviluppatasi tra il 2010 e il 2011 e la cui onda lunga arriva fino ai tempi presenti nelle rivolte che hanno attraversato Algeria, Iraq, Sudan e Libano tra il 2019-2020 oltre che nelle proteste che continuano ad avere luogo nei diversi paesi del mondo arabo contro crisi economica, corruzione, mancanza di democrazia.
A 10 anni di distanza dalla fuga di Ben Ali e dagli eventi che ne sono seguiti in Tunisia e nel mondo arabo, il convegno intende ricordare la rivoluzione tunisina e analizzare la traiettoria politica economica sociale e culturale che si è sviluppata nel paese fino ad oggi.
Figure di primo piano del panorama intellettuale e accademico tunisino e italiano si confrontano su punti di forza e di debolezza della rivoluzione e della transizione tunisina, mostrando i chiaro-scuri del percorso intrapreso. Una serie di obiettivi importanti sul piano della transizione democratica sono infatti stati raggiunti: riconoscimento della libertà di espressione e di associazione, approvazione di una nuova costituzione nel 2014, realizzazione di elezioni libere nel 2011, 2014 e 2019, maggiore coinvolgimento delle donne nella vita politica e rafforzamento dei loro diritti dal punto di vista legislativo.
Tuttavia a uno sguardo da vicino questa narrazione di pieno successo della transizione tunisina vacilla. Nella pratica molti dei diritti assicurati dalla nuova costituzione del 2014 (dal diritto al lavoro, all’ambiente pulito, all’accesso all’acqua, alla salute…) non sono applicati e una grave crisi economica attanaglia il paese contribuendo a cronicizzare la crisi politica e le migrazioni, mentre la crescita dell’estremismo violento e le dure risposte dirette a contrastarlo limitano le libertà acquisite e mettono in discussione la tenuta democratica del paese.
Tra gli interventi degli studiosi tunisini invitati si ricordano quello del giurista tunisino Yadh Ben Achour, già presidente dell’Alta commissione per le riforme in Tunisia impegnata a supervisionare la riforma della costituzione e membro del comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite; e quelli dei docenti universitari e giornalisti Hatem M’rad (Università di Tunisi), Maryam Ben Salem (Università di Sousse), Baccar Guerib (Università di Jendouba), Hamadi Redissi (Università di Tunisi), Larbi Sadiki (Università del Qatar), Olfa Belhassine (giornalista), Kais Zriba (giornalista).
Il convegno è dedicato alla memoria di Lina Ben Mhenni, attivista, blogger, candidata al premio Nobel per la pace 2011 e prematuramente scomparsa nel 2020 e a tutte le donne tunisine che hanno fatto la rivoluzione e tutti i giorni continuano a lottare per dignità, giustizia, libertà.
Link per partecipare: https://www.cfs.unipi.it/conf/210113-thawrat-al-karama. La diretta Teams sarà trasmessa anche sulla pagina Facebook Studi Arabo-Islamici Università di Pisa.
Presentata una nuova piattaforma online per permettere a tutti di capire le tecnologie quantistiche
Si chiama "QPlayLearn" la nuova piattaforma online gratuita che permette di esplorare i concetti alla base delle tecnologie quantistiche indipendentemente dall'età e dal proprio background, utilizzando metodi innovativi e interattivi per rendere il processo di apprendimento più efficace e divertente, oltre che accessibile a livelli differenti, senza rinunciare alla correttezza scientifica. Sviluppata da ricercatrici e ricercatori delle Università di Turku, Helsinki e Aalto, con il supporto di IBM e altri sponsor, la piattaforma è stata presentata a dicembre a Helsinki con un evento lancio a cui hanno partecipato anche la professoressa Marilù Chiofalo, dell'Università di Pisa, il professor Andrea Ferrara, della Scuola Normale Superiore, e Marcos Valdes, direttore scientifico di VIS - Virtual Immersion in Science srl, il primo spinoff della Scuola Normale Superiore unicamente dedicato all'outreach.
"Lo sviluppo della meccanica quantistica – ha spiegato Sabrina Maniscalco, professoressa di Fisica quantistica all'Università di Helsinki e alla Aalto University e ideatrice di QPlayLearn - ha raggiunto una fase in cui le emergenti tecnologie quantistiche accelereranno in modo impressionante la nostra capacità di processare l'informazione. Ecco perché diventa fondamentale trovare dei metodi per rendere la fisica e le tecnologie quantistiche comprensibili per più persone possibili. QPlayLearn è una piattaforma che permette a chiunque di poter imparare la fisica quantistica, offrendo contenuti per utenti a diversi livelli, da bambine e bambini della scuola elementare fino alle studentesse e agli studenti universitari".
Tra i contenuti della piattaforma ci sono i primi due video animati divulgativi della serie battezzata Quantum Pills, un dizionario essenziale di fisica quantistica - la pillola zero dal titolo "Quantum Science Introduction" e la pillola uno dal titolo "Entanglement" - realizzati da VIS e prodotti dal Centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche finlandese, dal Centro per l'ingegneria quantistica e dalle Università di Aalto, Helsinki, Pisa, e Turku. Secondo Marcos Valdes, direttore scientifico e tra i soci fondatori di VIS srl, "le Quantum Pills rappresentano uno sforzo nella direzione che ci siamo preposti come missione sin dalla fondazione di VIS, comunicare la scienza combinando rigore e intrattenimento, identificando i punti chiave essenziali da comunicare al pubblico. La meccanica quantistica rappresenta una sfida unica, trattandosi di argomenti di grande fascinazione, di cui tutti hanno sentito parlare ma che raramente sono compresi".
Nel comitato scientifico del progetto è la professoressa Chiofalo, che è anche tra le collaboratrici di QPlayLearn: "La fisica quantistica – ha concluso - è un modo diverso di pensare, sollecita la creatività e l'immaginazione, e al tempo stesso richiede lo sviluppo di elevate competenze di linguaggio formale: per questo, educare alla fisica quantistica rappresenta una straordinaria sfida e opportunità educativa per ogni età."
Il progetto PREPRINT dell’Università di Pisa premiato con un finanziamento ERC “Proof of Concept”
Il professor Gianluca Fiori, docente di Elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, è uno dei 55 ricercatori europei vincitori di un ERC “Proof of Concept”, il grant di 150.000 euro assegnato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, che va a premiare le idee e le proposte che potenzialmente possano tradursi in un prodotto commercializzabile. Il progetto di Gianluca Fiori si chiama PREPRINT (high PREcision material PRINTer for electronics) e ha l’obiettivo di realizzare una stampante in grado di fabbricare microdispositivi elettronici con dimensioni dell’ordine del micrometro su substrati flessibili come la carta, con risoluzioni di gran lunga migliori rispetto a quelle attualmente ottenibili con stampanti commerciali. Il progetto, della durata di 18 mesi, ha come partner Quantavis, azienda spin-off dell’Ateneo pisano.
Le sovvenzioni ERC-PoC del Consiglio europeo della ricerca permettono ai ricercatori che hanno già beneficiato di una prima sovvenzione di ottenere un ulteriore sostegno finanziario al fine di favorire il trasferimento tecnologico dei risultati. Nel caso di Gianluca Fiori, l’idea della stampante era nata nell’ambito delle attività di ricerca condotte con il progetto PEP2D, finanziato nel 2018 con un ERC Consolidator Grant e che adesso, con il Proof of Concept, può ambire a diventare un prodotto commercializzabile. Il prototipo di stampante realizzato ha già dimostrato che si possono ottenere dispositivi elettronici stampati su materiali flessibili come la carta, sfruttando proprio le eccezionali proprietà elettriche e meccaniche dei materiali bidimensionali.
“La stampante ad alta definizione che andremo a sviluppare utilizzerà inchiostri basati su diversi tipi di materiali (come i materiali bidimensionali, quelli organici o le nanoparticelle metalliche come l’argento) per stampare dispositivi elettronici ad alta risoluzione – spiega Fiori – Riuscire a stampare un alto numero di questi dispositivi sullo stesso substrato consentirebbe di realizzare sistemi con performance e caratteristiche migliori, aprendo il pieno potenziale dell’elettronica stampabile e flessibile a un ampio campo di applicazioni, come cerotti e bende intelligenti, sistemi anticontraffazione, dispositivi lab-on-a-chip. Di fatto, con il progetto PREPRINT, verrà esplorata la realizzabilità tecnica ed economica di ottenere una risoluzione di stampa inferiore a 1 micrometro: crediamo infatti che tale obiettivo sia realizzabile aumentando la performance del prototipo fabbricato, che ci permetterà di competere nel crescente mercato dell’elettronica stampabile e delle stampanti di materiali”.
Il progetto PREPRINT dell’Università di Pisa premiato con un finanziamento ERC “Proof of Concept”
Il professor Gianluca Fiori, docente di Elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, è uno dei 55 ricercatori europei vincitori di un ERC “Proof of Concept”, il grant di 150.000 euro assegnato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, che va a premiare le idee e le proposte che potenzialmente possano tradursi in un prodotto commercializzabile.
Il progetto di Gianluca Fiori si chiama PREPRINT (high PREcision material PRINTer for electronics) e ha l’obiettivo di realizzare una stampante in grado di fabbricare microdispositivi elettronici con dimensioni dell’ordine del micrometro su substrati flessibili come la carta, con risoluzioni di gran lunga migliori rispetto a quelle attualmente ottenibili con stampanti commerciali. Il progetto, della durata di 18 mesi, ha come partner Quantavis, azienda spin-off dell’Ateneo pisano.
Il prototipo di stampante realizzato da Gianluca Fiori.
Le sovvenzioni ERC-PoC del Consiglio europeo della ricerca permettono ai ricercatori che hanno già beneficiato di una prima sovvenzione di ottenere un ulteriore sostegno finanziario al fine di favorire il trasferimento tecnologico dei risultati. Nel caso di Gianluca Fiori, l’idea della stampante era nata nell’ambito delle attività di ricerca condotte con il progetto PEP2D, finanziato nel 2018 con un ERC Consolidator Grant e che adesso, con il Proof of Concept, può ambire a diventare un prodotto commercializzabile. Il prototipo di stampante realizzato ha già dimostrato che si possono ottenere dispositivi elettronici stampati su materiali flessibili come la carta, sfruttando proprio le eccezionali proprietà elettriche e meccaniche dei materiali bidimensionali.
“La stampante ad alta definizione che andremo a sviluppare utilizzerà inchiostri basati su diversi tipi di materiali (come i materiali bidimensionali, quelli organici o le nanoparticelle metalliche come l’argento) per stampare dispositivi elettronici ad alta risoluzione – spiega Fiori – Riuscire a stampare un alto numero di questi dispositivi sullo stesso substrato consentirebbe di realizzare sistemi con performance e caratteristiche migliori, aprendo il pieno potenziale dell’elettronica stampabile e flessibile a un ampio campo di applicazioni, come cerotti e bende intelligenti, sistemi anticontraffazione, dispositivi lab-on-a-chip. Di fatto, con il progetto PREPRINT, verrà esplorata la realizzabilità tecnica ed economica di ottenere una risoluzione di stampa inferiore a 1 micrometro: crediamo infatti che tale obiettivo sia realizzabile aumentando la performance del prototipo fabbricato, che ci permetterà di competere nel crescente mercato dell’elettronica stampabile e delle stampanti di materiali”.
Presentata una nuova piattaforma online per permettere a tutti di capire le tecnologie quantistiche
Si chiama "QPlayLearn" la nuova piattaforma online gratuita che permette di esplorare i concetti alla base delle tecnologie quantistiche indipendentemente dall'età e dal proprio background, utilizzando metodi innovativi e interattivi per rendere il processo di apprendimento più efficace e divertente, oltre che accessibile a livelli differenti, senza rinunciare alla correttezza scientifica. Sviluppata da ricercatrici e ricercatori delle Università di Turku, Helsinki e Aalto, con il supporto di IBM e altri sponsor, la piattaforma è stata presentata a dicembre a Helsinki con un evento lancio a cui hanno partecipato anche la professoressa Marilù Chiofalo, dell'Università di Pisa, il professor Andrea Ferrara, della Scuola Normale Superiore, e Marcos Valdes, direttore scientifico di VIS - Virtual Immersion in Science srl, il primo spinoff della Scuola Normale Superiore unicamente dedicato all'outreach.
"Lo sviluppo della meccanica quantistica – ha spiegato Sabrina Maniscalco, professoressa di Fisica quantistica all'Università di Helsinki e alla Aalto University e ideatrice di QPlayLearn - ha raggiunto una fase in cui le emergenti tecnologie quantistiche accelereranno in modo impressionante la nostra capacità di processare l'informazione. Ecco perché diventa fondamentale trovare dei metodi per rendere la fisica e le tecnologie quantistiche comprensibili per più persone possibili. QPlayLearn è una piattaforma che permette a chiunque di poter imparare la fisica quantistica, offrendo contenuti per utenti a diversi livelli, da bambine e bambini della scuola elementare fino alle studentesse e agli studenti universitari".
Tra i contenuti della piattaforma ci sono i primi due video animati divulgativi della serie battezzata Quantum Pills, un dizionario essenziale di fisica quantistica - la pillola zero dal titolo "Quantum Science Introduction" e la pillola uno dal titolo "Entanglement" - realizzati da VIS e prodotti dal Centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche finlandese, dal Centro per l'ingegneria quantistica e dalle Università di Aalto, Helsinki, Pisa, e Turku. Secondo Marcos Valdes, direttore scientifico e tra i soci fondatori di VIS srl, "le Quantum Pills rappresentano uno sforzo nella direzione che ci siamo preposti come missione sin dalla fondazione di VIS, comunicare la scienza combinando rigore e intrattenimento, identificando i punti chiave essenziali da comunicare al pubblico. La meccanica quantistica rappresenta una sfida unica, trattandosi di argomenti di grande fascinazione, di cui tutti hanno sentito parlare ma che raramente sono compresi".
Nel comitato scientifico del progetto è la professoressa Chiofalo, che è anche tra le collaboratrici di QPlayLearn: "La fisica quantistica – ha concluso - è un modo diverso di pensare, sollecita la creatività e l'immaginazione, e al tempo stesso richiede lo sviluppo di elevate competenze di linguaggio formale: per questo, educare alla fisica quantistica rappresenta una straordinaria sfida e opportunità educativa per ogni età."
Quantum Pills
Pillola Zero "Quantum Science Introduction"
Pillola Uno "Entanglement"
Altri video disponibili sulla piattaforma sono quelli della serie Discover, brevi video autoprodotti da degli esperti del settore, cioè fisici quantistici che lavorano in tutta Europa, ai quali è stato chiesto "Spiega questo concetto a tua nonna". I video introducono infatti concetti e termini chiave del mondo quantistico a parole semplici. Al momento quelli disponibili sono:
Q state
Qubit
Entanglement
Superposition
Q Tech
Wave-like behaviour
Measurement
Heisenberg principle
Tunnelling
Ateneo in lutto per la scomparsa di Corrado Blandizzi
Martedì 5 gennaio ci ha lasciati il professor Corrado Blandizzi per una improvvisa e severa patologia cardiovascolare.
Il professor Blandizzi era nato a Meilbourne (Australia) il 5 ottobre 1961. Nel 1988 si era laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode all’Università di Pisa dove aveva proseguito gli studi conseguendo prima la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (1992) e successivamente la specializzazione in Farmacologia (1997).
La sua formazione è stata integrata da un periodo di visiting fellowship presso l’Institute of Experimental Medicine dell’Hungarian Academy of Sciences, Budapest, Ungheria (1991) e successivamente da una Postdoctoral fellowship presso il Gastrointestinal Peptide Research Center, University of Michigan Medical Center, Ann Arbor, U.S.A. (fellowship programme CNR-NATO; 1993-1994).
In seguito ha svolto tutta la sua carriera accademica all’Università di Pisa divenendo ricercatore nel 1996, professore associato nel 2000 e infine professore ordinario di Farmacologia nel 2010.
Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, tra i quali Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche di Farmacologia Clinica e Terapia Sperimentale (2009-2012); Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (2012); Coordinatore delle attività didattiche dei Corsi di studio dell’Area Medica (2012-2013); Coordinatore del Comitato di Coordinamento della Didattica per l’Area Medica (2013); Componente del Presidio della Qualità (2013); Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (2013-2016); Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e contestualmente membro del Senato Accademico (2016-2020). Per quanto riguarda l’attività assistenziale il professor Blandizzi era Direttore della Sezione Operativa Dipartimentale ‘Monitoraggio delle Reazioni Avverse ai Farmaci’ dal 2011 e Responsabile del centro di Sperimentazione Clinica del Farmaco.
I principali settori di ricerca del professor. Blandizzi hanno riguardato la farmacologia del sistema gastrointestinale e cardiocircolatorio nonché la farmacovigilanza. La sua attività scientifica è documentata da più di 300 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e da diversi capitoli di libri. Infine il professor. Blandizzi è inventore di due brevetti.
Per quanto estremamente brillante, la fredda descrizione dell’attività scientifica e accademica non rende però giustizia alla statura umana del professor. Corrado Blandizzi. Uomo di grande onestà e rigore morale, dimostrava profonda umanità e sincera attenzione alle esigenze e alle aspirazioni di chi gli stava intorno. In tutti gli incarichi istituzionali che ha ricoperto ha sempre operato con un eccezionale spirito di servizio a favore dell’area medica e di tutto l’Ateneo. Chi lo conosceva più da vicino non poteva poi fare a meno di apprezzare il suo carattere e il suo modo di vivere, contrassegnato dalla determinazione nel perseguire i valori in cui credeva, dallo spirito ironico e dalla fede nell’amicizia e nei valori umani.
Le parole espresse dal Magnifico Rettore, Paolo Mancarella, appena appresa la terribile notizia riflettono l’emozione di tutta la comunità accademica:
“La scomparsa improvvisa e troppo prematura del professor Blandizzi ha lasciato tutti noi esterrefatti, increduli. Oggi ci ha lasciato un uomo buono, oltre che professore e ricercatore di altissimo profilo, che tanto ha dato alla sua Università. Ho avuto il privilegio di condividere con Corrado quattro anni in Senato Accademico, dove sedeva in qualità di Direttore di Dipartimento, durante i quali è cresciuto tra noi un rapporto di grande stima e di amicizia. I suoi contributi sono sempre stati improntati al dialogo, alla mediazione, al cercare soluzioni condivise per il bene dell’istituzione. Lascia in tutti noi un grande vuoto”.
Ateneo in lutto per la scomparsa di Corrado Blandizzi
Martedì 5 gennaio ci ha lasciati il professor Corrado Blandizzi per una improvvisa e severa patologia cardiovascolare.
Il professor Blandizzi era nato a Meilbourne (Australia) il 5 ottobre 1961. Nel 1988 si era laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e lode all’Università di Pisa dove aveva proseguito gli studi conseguendo prima la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (1992) e successivamente la specializzazione in Farmacologia (1997).
La sua formazione è stata integrata da un periodo di visiting fellowship presso l’Institute of Experimental Medicine dell’Hungarian Academy of Sciences, Budapest, Ungheria (1991) e successivamente da una Postdoctoral fellowship presso il Gastrointestinal Peptide Research Center, University of Michigan Medical Center, Ann Arbor, U.S.A. (fellowship programme CNR-NATO; 1993-1994).
In seguito ha svolto tutta la sua carriera accademica all’Università di Pisa divenendo ricercatore nel 1996, professore associato nel 2000 e infine professore ordinario di Farmacologia nel 2010.
Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, tra i quali Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche di Farmacologia Clinica e Terapia Sperimentale (2009-2012); Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria (2012); Coordinatore delle attività didattiche dei Corsi di studio dell’Area Medica (2012-2013); Coordinatore del Comitato di Coordinamento della Didattica per l’Area Medica (2013); Componente del Presidio della Qualità (2013); Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (2013-2016); Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e contestualmente membro del Senato Accademico (2016-2020). Per quanto riguarda l’attività assistenziale il professor. Blandizzi era Direttore della Sezione Operativa Dipartimentale ‘Monitoraggio delle Reazioni Avverse ai Farmaci’ dal 2011 e Responsabile del centro di Sperimentazione Clinica del Farmaco.
I principali settori di ricerca del professor. Blandizzi hanno riguardato la farmacologia del sistema gastrointestinale e cardiocircolatorio nonché la farmacovigilanza. La sua attività scientifica è documentata da più di 300 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e da diversi capitoli di libri. Infine il professor. Blandizzi è inventore di due brevetti.
Per quanto estremamente brillante, la fredda descrizione dell’attività scientifica e accademica non rende però giustizia alla statura umana del professor. Corrado Blandizzi. Uomo di grande onestà e rigore morale, dimostrava profonda umanità e sincera attenzione alle esigenze e alle aspirazioni di chi gli stava intorno. In tutti gli incarichi istituzionali che ha ricoperto ha sempre operato con un eccezionale spirito di servizio a favore dell’area medica e di tutto l’Ateneo. Chi lo conosceva più da vicino non poteva poi fare a meno di apprezzare il suo carattere e il suo modo di vivere, contrassegnato dalla determinazione nel perseguire i valori in cui credeva, dallo spirito ironico e dalla fede nell’amicizia e nei valori umani.
Le parole espresse dal Magnifico Rettore, Paolo Mancarella, appena appresa la terribile notizia riflettono l’emozione di tutta la comunità accademica:
“La scomparsa improvvisa e troppo prematura del professor Blandizzi ha lasciato tutti noi esterrefatti, increduli. Oggi ci ha lasciato un uomo buono, oltre che professore e ricercatore di altissimo profilo, che tanto ha dato alla sua Università. Ho avuto il privilegio di condividere con Corrado quattro anni in Senato Accademico, dove sedeva in qualità di Direttore di Dipartimento, durante i quali è cresciuto tra noi un rapporto di grande stima e di amicizia. I suoi contributi sono sempre stati improntati al dialogo, alla mediazione, al cercare soluzioni condivise per il bene dell’istituzione. Lascia in tutti noi un grande vuoto”.