Servizio di doposcuola e iscrizioni a tariffa agevolate dall’asilo alle superiori per figlie e figli di chi lavora o studia a UniPi
Il Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo pisano ha stipulato due convenzioni per assicurare ai figli e alle figlie di chi studia o lavora all'Università di Pisa un servizio di doposcuola e tariffe agevolate
per le iscrizioni alle varie fasi del ciclo scolastico. Gli accordi sono stati siglati con la Cooperativa Scolastica Santa Caterina e Arnera Società Cooperativa Sociale Onlus. Possono beneficiare delle misure i figli e le figlie di studentesse e studenti, dottorande/i, borsiste/i, assegniste/i, specializzande/i, personale docente e ricercatore, personale tecnico e amministrativo e di tutte le persone che arrivano dall’estero per trascorrere un periodo di studio, ricerca o lavoro presso l’Ateneo.
La Cooperativa Scolastica Santa Caterina rende disponibile il servizio di doposcuola tutti i giorni, dal lunedì a venerdì, dalle 14:30 alle 17:30 e diritto di prelazione e iscrizioni con sconto del 10% ad asilo nido, scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di I e di II grado. Arnera Società Cooperativa Sociale Onlus offre tariffe agevolate per asili nido, ludoteche, campi estivi e invernali e centri sportivi per bambini e bambine di età compresa fino ai 14 anni.
“La stipula della due convenzioni vuole dare una risposta concreta all’esigenza della nostra comunità universitaria di usufruire di strutture scolastiche e di doposcuola qualificate per le proprie figlie e i propri figli – dice la professoressa Elena Dundovich presidente del Comitato Unico di Garanzia – l’iniziativa si inserisce nell’ambito delle azioni previste nel Gender Equality Plan di Ateneo volte a favorire il benessere organizzativo attraverso reali misure di rafforzamento della conciliazione dei tempi di vita, lavoro, studio e ricerca. Un ringraziamento va infine al personale dell’Ufficio per l'Eguaglianza e le Differenze dell’Ateneo per l’impegno profuso nell’iniziativa”.
“Welcome Day” al Polo Piagge: l'Università di Pisa ha accolto il suoi studenti internazionali
Con un “Welcome Day” ospitato al Polo Piagge, l’Università di Pisa ha dato il benvenuto ai suoi primi studenti internazionali immatricolati ai corsi di studio dell’anno accademico 2024-2025. L’evento, organizzato dall’Unità Promozione Internazionale dell’Ateneo, ha visto la partecipazione di 130 studenti provenienti da paesi europei ed extraeuropei, alcuni arrivati da molto lontano, ad esempio da Congo, Etiopia, India, Kazakhstan, Marocco, Mongolia e Pakistan. Nell’occasione sono intervenuti anche rappresentanti del Consultorio Giovani Società della Salute Pisana, del CUS Pisa e una delegazione di tre rappresentanti degli studenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, che ha accolto i presenti nella comunità studentesca pisana.
(Foto di Aamir Ali Yousuf).
Alcuni studenti del programma IISMA hanno presentato una danza tradizionale indonesiana. L’evento è stato reso ancora più colorato dalla partecipazione di altri studenti che, indossando abiti tradizionali dei rispettivi paesi, hanno animato il Welcome Day trasformandolo in un’occasione di scoperta e di condivisione, un autentico viaggio attraverso i continenti e le tradizioni. A novembre è previsto un secondo Welcome Day per altri studenti internazionali in attesa di visto e in arrivo a Pisa nelle prossime settimane.
(Foto di Aamir Ali Yousuf).
Per l’anno accademico 2024-2025 sono già oltre 600 gli studenti internazionali immatricolati all’Università di Pisa, con ancora 400 immatricolazioni in fase di perfezionamento. Questi numeri confermano il trend positivo degli ultimi anni, che vede un aumento costante di studenti internazionali nell’Ateneo. Lo scorso anno accademico, le immatricolazioni sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente; ad oggi, a 4 mesi dalla chiusura delle immatricolazioni per gli studenti richiedenti visto prevista per 28 febbraio 2025, l’affluenza risulta già duplicata rispetto agli anni passati.
(Foto di Aamir Ali Yousuf).
Gli studenti internazionali sono accolti attraverso lo sportello WIS! (Welcome International Students!), attivo tre mattine a settimana presso la Palazzina Modica. Presso lo sportello, il personale dell’Unità Promozione Internazionale e gli studenti part-time che collaborano con l’ufficio offrono assistenza diretta in ogni fase del processo di immatricolazione, aiutando i nuovi iscritti a orientarsi all’Università di Pisa e a iniziare la loro esperienza universitaria nel modo migliore.
Global warming: algae and marine forests threatened with extinction by 2100
If no action is taken now to reduce greenhouse gas emissions, macroalgal forests and spermatophytes, including Posidonia oceanica, a higher plant endemic to the Mediterranean, will be threatened with extinction by 2100. Global warming threatens to reduce by 80-90% the amount of habitat suitable for the survival of these species worldwide, which will only be able to find refuge in the polar regions. This is the conclusion of a study published in the journal Nature Communications and carried out by the Universities of Helsinki and Pisa, the Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) and the Centre of Excellence for Australian Biodiversity and Heritage (CABAH).
Using statistical models, the researchers mapped the distribution of 207 species, 185 brown macroalgae and 22 spermatophytes, from 2015 with annual projections until the end of the century. They are currently abundant along the coasts (macroalgae cover 2.63 million sq.km and spermatophytes 1.65 million sq.km) and are essential for marine life, producing oxygen through photosynthesis, storing carbon dioxide, helping to maintain a high level of biodiversity, acting as ‘nurseries’ for many commercially important fish and crustacean species and protecting against coastal erosion.
“The problem is global; macroalgal forests populate rocky coasts all over the world, from the shore to a few tens of metres deep,” explains Professor Lisandro Benedetti-Cecchi of the Department of Biology at the University of Pisa. “In the Mediterranean, they are mainly made up of arborescent brown algae of the genus Cystoseira, plants whose leaves rise a few tens of centimetres above the seabed, forming veritable miniature forests. Together with Posidonia oceanica, the tree-like algae are a reservoir of energy that fuels the functioning of the entire coastal marine system and ultimately our life on land.”
However, the effects of climate change will be uneven across the world, with areas likely to lose or gain biodiversity. However, the overall impact will be negative. Researchers estimate that macroalgae forests and spermatophytes will decline mainly in Europe, the Baltic Sea, the Black Sea, the Pacific coast of South America, the Korean peninsula and the north-west and south-east coasts of Australia.
“Climate change studies usually focus on the terrestrial environment, while the ocean remains relatively unexplored,” concludes Professor Lisandro Benedetti-Cecchi. This work aims to reverse the perspective and quantify the global changes affecting the marine ecosystem.
L'Università di Pisa partecipa a Strabilianti 2024
Presentata a Livorno la terza edizione di “Strabilianti”, la manifestazione dedicata allo sport paralimpico ed alla cultura della disabilità. L’evento si terrà a Livorno dal 7 al 10 novembre e si svolgerà alternando gli appuntamenti tra Hangar Creativi di Via Meyer, Fortezza Vecchia e campo scuola. Momento clou dell’evento sarà la proiezione – in anteprima nazionale, presso il cinema teatro QUATTRO MORI – del docufilm “PARIGI 2024 - DIARIO DI VIAGGIO”, realizzato in collaborazione con Ability Channel e Stellantis. La manifestazione è stata pensato per gli studenti delle scuole livornesi e per tutte le persone che vorranno approfondire il mondo dell’inclusione e dello sport paralimpico.
Strabilianti 2024 è organizzata con il patrocinio del Comune di Livorno, della Provincia di Livorno, della Regione Toscana, della Questura di Livorno, dell’Università di Pisa, dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno, di Sport e Salute, del CONI, del CIP, dell’Autorità di Sistema Portuale e dell’INAIL. Da sottolineare inoltre la partnership con la Fondazione Sanlorenzo che ha consentito di stampare 2.000 copie del fumetto: “LA STRAORDINARIA STORIA DELLE PARALIMPIADI” di Ability Channel, che verranno distribuite gratuitamente ai partecipanti. Inoltre, grazie alla collaborazione con Decathlon, sarà possibile effettuare prove di sport adattato.
Tutti gli appuntamenti saranno ad ingresso gratuito e sarà garantito il servizio di interpretariato in LIS dall’Associazione Comunico. Il programma si completerà con presentazioni di libri, tavole rotonde, workshop di disegno e fotografia con Fondazione Trossi Uberti, con approfondimenti scientifici e con la partecipazione alla settima edizione della “Benetti Livorno Half Marathon” con un percorso accessibile.
“Ringraziamo il Comitato Strabilianti, ed in particolare la sua Presidente Michela Castellani, per averci dato l’opportunità anche quest’anno, come Università di Pisa, di partecipare a questo evento, così ricco di significati e di valori che sono di primaria importanza per la nostra comunità universitaria – ha dichiarato il professor Marco Macchia, delegato per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa - Con l’evento ‘Unipi si racconta: esperienze fra studio, sport e inclusione’, previsto per la mattina del giorno 8 novembre, avremo modo di ascoltare le testimonianze di atlete e di atleti per capire il valore dello sport nel progetto di vita ed in particolare nell’ambito dello studio universitario. Grazie all’Unità Orientamento e Sostegno agli Studenti, sempre la mattina dell’8 novembre vi sarà poi uno stand informativo sulle attività e i servizi di supporto per la comunità studentesca."
Il programma è stato presentato dal Sindaco Luca Salvetti alla presenza del Questore Dott.ssa Giuseppina Stellino, del Prof. Marco Macchia, rappresentante del rettore dell’Università degli studi Pisa, del Dr. Giovanni Lorenzini - direttore Inail Livorno, del Dr. Matteo Bagnoli - Presidente AVIS e di numerosi rappresentanti di enti e associazioni.
Recruitment RadioEco
Anche quest'anno RadioEco, la web radio degli studenti e delle studentesse dell’Ateneo, apre il recruitment per nuovi collaboratori e collaboratrici all’interno della comunità studentesca, prevedendo anche alla possibilità di svolgere tirocini.
Le posizioni aperte riguardano i ruoli fondamentali della Radio:
- Area Tecnica
- Gestione Social
- Radio e Podcast
- Blog
Per partecipare alle selezioni, compila il form al seguente link:
https://forms.gle/bk3FmwjAJqrPRQZF6
Segui RadioEco sui canali sociali:
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Riscaldamento globale: entro 2100 pericolo estinzione per alghe e foreste marine
Se non ci saranno interventi per mitigare subito le emissioni di gas serra, le foreste macroalgali e le fanerogame (fra cui Posidonia oceanica, una pianta superiore endemica del Mediterraneo) sono a rischio estinzione entro il 2100. Il riscaldamento globale rischia di provocare a livello mondiale una riduzione fra l’80 e il 90% degli ambienti adatti alla sopravvivenza di queste specie che potranno trovare rifugio solo nelle regioni polari. Lo scenario emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto dalle Università di Helsinki e di Pisa, dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dal Centro di eccellenza australiano per la Biodiversità e il patrimonio naturale (CABAH).
Attraverso modelli statistici, la ricerca ha mappato la distribuzione di 207 specie, 185 macroalghe brune e 22 fanerogame, a partire dal 2015 con proiezioni annuali sino alla fine del secolo. Questi organismi, presenti attualmente in grande quantità sulle coste (le macroalghe occupano 2,63 milioni di km2 e le fanerogame 1,65), sono essenziali per la vita marina in quanto producono ossigeno attraverso la fotosintesi, immagazzinano anidride carbonica, contribuiscono a mantenere una elevata biodiversità, fanno da ‘nursery’ a numerose specie di pesci e crostacei di interesse commerciale e proteggono dall’erosione costiera.
“La questione è globale, le foreste macroalgali popolano le coste rocciose di tutto il mondo, dalla battigia ad alcune decine di metri di profondità – spiega il professore Lisandro Benedetti-Cecchi del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa - Nel Mediterraneo queste sono costituite prevalentemente da alghe brune arborescenti del genere Cystoseira, piante le cui “chiome” si innalzano dal fondo per alcune decine di centimetri formando delle vere e proprie foreste in miniatura. Insieme a Posidonia oceanica, le alghe arborescenti sono una riserva di energia che alimenta il funzionamento dell’intero sistema marino costiero e in ultima analisi la nostra vita sulla terraferma”.
L’impatto del cambiamento climatico non sarà comunque uniforme a livello globale, con zone che potranno perdere o guadagnare in termini di biodiversità, in un bilancio complessivo comunque negativo. Secondo la stime, le foreste di macroalghe e le fanerogame diminuiranno soprattutto in Europa, nel Mar Baltico, nel Mar Nero, nella costa pacifica del Sud America, nella penisola coreana e nelle coste nord-occidentali e sud-orientali dell'Australia.
“Gli studi sul cambiamento climatico di solito riguardano l’ambiente terrestre, mentre il mare resta di solito relativamente inesplorato – conclude il professore Lisandro Benedetti-Cecchi – questo lavoro vuole ribaltare la prospettiva, e quantificare i cambiamenti globali che riguardano l’ecosistema marino”.
Riscaldamento globale: entro 2100 pericolo estinzione per alghe e foreste marine
Se non ci saranno interventi per mitigare subito le emissioni di gas serra, le foreste macroalgali e le fanerogame (fra cui Posidonia oceanica, una pianta superiore endemica del Mediterraneo) sono a rischio estinzione entro il 2100. Il riscaldamento globale rischia di provocare a livello mondiale una riduzione fra l’80 e il 90% degli ambienti adatti alla sopravvivenza di queste specie che potranno trovare rifugio solo nelle regioni polari. Lo scenario emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto dalle Università di Helsinki e di Pisa, dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dal Centro di eccellenza australiano per la Biodiversità e il patrimonio naturale (CABAH).
Attraverso modelli statistici, la ricerca ha mappato la distribuzione di 207 specie, 185 macroalghe brune e 22 fanerogame, a partire dal 2015 con proiezioni annuali sino alla fine del secolo. Questi organismi, presenti attualmente in grande quantità sulle coste (le macroalghe occupano 2,63 milioni di km2 e le fanerogame 1,65), sono essenziali per la vita marina in quanto producono ossigeno attraverso la fotosintesi, immagazzinano anidride carbonica, contribuiscono a mantenere una elevata biodiversità, fanno da ‘nursery’ a numerose specie di pesci e crostacei di interesse commerciale e proteggono dall’erosione costiera.
“La questione è globale, le foreste macroalgali popolano le coste rocciose di tutto il mondo, dalla battigia ad alcune decine di metri di profondità – spiega il professore Lisandro Benedetti-Cecchi del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa - Nel Mediterraneo queste sono costituite prevalentemente da alghe brune arborescenti del genere Cystoseira, piante le cui “chiome” si innalzano dal fondo per alcune decine di centimetri formando delle vere e proprie foreste in miniatura. Insieme a Posidonia oceanica, le alghe arborescenti sono una riserva di energia che alimenta il funzionamento dell’intero sistema marino costiero e in ultima analisi la nostra vita sulla terraferma”.
L’impatto del cambiamento climatico non sarà comunque uniforme a livello globale, con zone che potranno perdere o guadagnare in termini di biodiversità, in un bilancio complessivo comunque negativo. Secondo la stime, le foreste di macroalghe e le fanerogame diminuiranno soprattutto in Europa, nel Mar Baltico, nel Mar Nero, nella costa pacifica del Sud America, nella penisola coreana e nelle coste nord-occidentali e sud-orientali dell'Australia.
“Gli studi sul cambiamento climatico di solito riguardano l’ambiente terrestre, mentre il mare resta di solito relativamente inesplorato – conclude il professore Lisandro Benedetti-Cecchi – questo lavoro vuole ribaltare la prospettiva, e quantificare i cambiamenti globali che riguardano l’ecosistema marino”.
A quattro studenti dell’Università di Pisa le borse di studio della Fondazione Lazzareschi
Con una cerimonia che si è tenuta a Porcari (LU) lo scorso 21 ottobre, la Fondazione Lazzareschi ha assegnato a quattro studenti dell’Università di Pisa le borse di studio intitolate a Giuseppe Lazzareschi, imprenditore cofondatore del Gruppo Sofidel, scomparso oltre 30 anni fa.
Le borse di studio, del valore di 5.000 euro l’una, sono andate a Giulia Lena, originaria di Lucca, iscritta alla laurea magistrale in Strategia, management e controllo; Gabriele Lorenzi, originario di Lucca, iscritto alla laurea magistrale in Ingegneria robotica e dell’automazione; Mirco Lunardi, originario di Barga (LU), iscritto alla laurea magistrale in Tecnologia e produzione della carta e del cartone: Veronica Pistolesi, originaria di Campiglia Marittima (LI), iscritta alla laurea magistrale in Informatica.
La commissione che ha selezionato i vincitori era composta dai professori Silvio Bianchi Martini (presidente), Marco Frosolini e Francesco Marcelloni, Tommaso Valente, responsabile delle risorse umane del Gruppo Sofidel, e Monica Arena, direttrice della Fondazione Giuseppe Lazzareschi.
In occasione della cerimonia, a cui ha preso parte, oltre ai membri della commissione, anche il sindaco di Porcari Leonardo Fornaciari, i premiati e il numeroso pubblico hanno potuto assistere a una relazione sull’Intelligenza Artificiale tenuta dal professor Francesco Marcelloni, che all’Università di Pisa coordina il “Good AI Lab”.
La Fondazione Giuseppe Lazzareschi, a cui partecipa anche in Comune di Porcari, è nata nel 2003 con “l’intento di promuovere la crescita culturale, sociale e imprenditoriale del territorio” e ha istituito le borse di studio in collaborazione con l’Università di Pisa. Le borse sono rivolte a studenti iscritti a corsi di laurea magistrale non a ciclo unico dell’Università di Pisa, e residenti nelle provincie di Lucca, Pisa, Pistoia, Livorno e Prato, che abbiano maturato almeno 24 crediti formativi e che affrontino nel loro percorso di studio materie inerenti alla produzione della carta, la sostenibilità e l’Intelligenza Artificiale. La famiglia Lazzareschi controlla, insieme alla famiglia Stefani, la Sofidel Spa, azienda con oltre 7.000 dipendenti e oltre 3 miliardi di fatturato, nota in Italia per il marchio Regina.
Da sinistra il professor Silvio Bianchi Martini e il professor Francesco Marcelloni.
Il sistema dell’Università di Pisa per il telemonitoraggio di pazienti affetti da insufficienza cardiaca premiato al Forum Sanità 2024
Il sistema intelligente per il telemonitoraggio di pazienti affetti da insufficienza cardiaca è stato premiato al Forum Sanità 2024 con un doppio riconoscimento: Premio Forum PA 2024 nella categoria Data-driven Health e il Premio Speciale Intelligenza Artificiale. La cerimonia si è svolta il 24 ottobre 2024 a Roma. Il Forum, promosso dal Gruppo DIGITAL360, è pensato per far emergere le migliori esperienze che guardano al futuro della salute e della sanità, valorizzando progetti basati su tecnologie all’avanguardia o capaci di mettere in atto modelli innovativi di assistenza e cura.
Il sistema di telemonitoraggio messo a punto a Pisa si chiama Heart Failure Medical Expert System (HF-MES), ed era già stato premiato alla conferenza internazionale IEEE ISMICT 2024 (International Symposium on Medical Information and Communication Technology (ISMICT)). La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto Bando Ricerca Toscana AIRTELTE Covid 19 da Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e Agenzia Regionale di Sanità.
“La soluzione Heart Failure Medical Expert System (HF-MES) - spiega Luca Fanucci, docente di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa - utilizza tecniche di Intelligenza Artificiale per offrire un sistema esperto che supporta i medici nell’attivazione e gestione di percorsi di telemonitoraggio per pazienti con scompenso cardiaco. Il sistema è in grado di replicare il processo decisionale di un medico esperto, aiutando nella selezione del piano di monitoraggio iniziale e nei successivi adeguamenti, in base alle informazioni cliniche e anamnestiche del soggetto e alla gravità della malattia valutata attraverso i dati ricevuti dal paziente (sintomi e parametri vitali). La soluzione, progettata per essere integrata in piattaforme di telemonitoraggio esistenti, è destinata all’utilizzo in ambito di medicina generale e/o ambulatoriale, da parte di medici di famiglia o specialisti ospedalieri impegnati nella cura delle patologie cardio-respiratorie acute che prevedano l’impiego di strumenti di telemonitoraggio dei pazienti”.
“Il sistema - aggiunge Stefano Masi, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana - è stato sottoposto a sperimentazione clinica, dimostrando un elevato grado di accuratezza, oltre alla sua affidabilità e fattibilità tecnologica. Queste caratteristiche lo rendono un efficace strumento di supporto per l’implementazione di percorsi di cura personalizzati in grado di favorire interventi precoci basati su evidenze cliniche che possano arrestare l’evoluzione verso quadri severi di malattia che richiedono l’ospedalizzazione”.
Fondamentale per il successo del progetto è stato il team multidisciplinare che ha visto coinvolti ingegneri (Luca Fanucci, Alessio Bechini, Massimiliano Donati e Martina Olivelli) insieme a medici (Stefano Masi, Annamaria Vianello e Ilaria Petrucci) e statistici (Paolo Francesconi ed Elisa Gualdani).
The University of Pisa is launching AUTOMATA, a new EU-funded project revolutionizing archaeological documentation
Archaeology focuses on material culture, revealing the stories embedded in objects, offering insights into technology, daily life, relationships, the environment, and human histories. However, the labour-intensive process of documenting and classifying finds, despite digitization efforts, restricts access to countless artefacts, thus limiting the creation and sharing of knowledge.
Automata kick off meeting was held in Pisa on October 22th
The “AUTOMated enriched digitisation of Archaeological liThics and cerAmics” project (AUTOMATA) seeks to enhance this process by enabling low-cost and time-efficient digitisation of archaeological objects. This cutting-edge collaborative scheme, supported by the EU programme Horizon Europe for the period 2024-2029, is implemented by a network of excellence composed of 12 academic and non-academic organisations from 7 countries, placed under the coordination of the University of Pisa (IT).
Using AI-augmented robotics and sensors, AUTOMATA will create 3D models enriched with archaeometry data, providing a practical and cost-effective solution for digitisation. Robotic tools with newly developed AI methodologies will improve the digitisation process of visible and non-visible properties of archaeological finds, enhance the robustness and efficiency of 3D digitisation, improve surface appearance acquisition, and integrate 2D representations. This approach streamlines data acquisition, aided by human-AI collaboration, and, in turn, the collection of big, well-identified data will empower the development of AI models.
This cost-effective technology will democratise access to digitisation, benefiting the Cultural Heritage community at large, including public and private organisations dealing with culture, education, ICT, museums, creative companies and media, aid preservation methods and restorers’ work, and foster inclusive knowledge-sharing via a dedicated crowdsourcing platform.
Finally, the data collected by AUTOMATA will be seamlessly integrated into the European Collaborative Cloud for Cultural Heritage (ECCCH), a shared platform designed to facilitate collaboration among heritage professionals and researchers, and provide them with access to data, scientific resources, training, and advanced digital tools tailored to suit their needs. This platform is developed by ECHOES (European Cloud for Heritage OpEn Science), an overarching EU-funded project that brings together fragmented communities of the Cultural Heritage field into a new community around the Digital Commons.