Borsa di ricerca dal titolo: “Studio degli effetti degli ormoni tiroidei sul metabolismo cellulare nelle colture cellulari primarie di tireociti sani e tumorali, e sulle linee cellulari continue di origine tiroidea, dosaggio di vari metaboliti, ormo
Emergenza coronavirus: l’appello all’Europa di 1.800 economisti di 550 università europee
Dopo l’appello all’Italia dello scorso marzo, è partita ad aprile dall’Università di Pisa una nuova lettera aperta indirizzata all’Europa che in pochi giorni ha raccolto le firme di 1.800 economisti di oltre 550 atenei europei. I destinatari sono le presidenti della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea e i vari capi di stato dell’UE. La questione centrale sono ancora una volta i provvedimenti urgenti da adottare per far fronte alla gravissima crisi economica provocata dalla diffusione del coronavirus.
“In questo nuovo appello alle autorità europee ribadiamo quali devono esser le misure urgenti da adottare – spiega il professor Mario Morroni dell’Università di Pisa promotore dell’iniziativa insieme al collega Pompeo Della Posta – anche in questo caso non citiamo l’utilizzo del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, perché presenta diverse criticità, mentre proponiamo l’emissione di ‘European Renaissance Bonds’ garantiti dalla Banca Centrale Europea, riteniamo infatti fondamentale che ci sia una risposta comune nei confronti di una minaccia comune”.
Il nuovo appello insieme all’elenco dei firmatari è disponibile sul sito https://europeanrenaissance.altervista.org/ dove è possibile aderire direttamente.
Da sinistra Mario Morroni e Pompeo Della Posta
“L’ampia adesione all’appello che abbiamo avuto in pochissimi giorni - sottolinea Morroni - è certamente dovuta alla percezione dell’estrema gravità della crisi economica e sociale determinata dalla diffusione del coronavirus e all’esigenza di convincere i responsabili delle politiche economiche nazionali ed europee a prendere decisioni adeguate alla portata del fenomeno”.
La redazione del testo curata da Mario Morroni e Pompeo Della Posta ha coinvolto anche economisti italiani e di università tedesche, francesi, olandesi e inglesi. Per quanto riguarda la sola realtà pisana, hanno firmato diciannove fra economisti e accademici dell’Università di Pisa, cinque della Scuola Superiore Sant’Anna e due della Scuola Normale Superiore.
“La rapida evoluzione del dibattito politico in corso – conclude il professore dell’Università di Pisa - è influenzata dalla crescente pressione dell’opinione pubblica che si domanda quale sia il significato dell’integrazione europea se, in questo momento così grave, l’Unione Europea non manifesta una reale solidarietà verso i propri cittadini colpiti dalla pandemia e non è in grado di adottare le misure economiche necessarie a evitare che l’Europa sprofondi in una recessione senza precedenti”.
Emergenza coronavirus: l’appello all’Europa di 1.800 economisti di 550 università europee
Dopo l’appello all’Italia dello scorso marzo, è partita ad aprile dall’Università di Pisa una nuova lettera aperta indirizzata all’Europa che in pochi giorni ha raccolto le firme di 1.800 economisti di oltre 550 atenei europei. I destinatari sono le presidenti della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea e i vari capi di stato dell’UE. La questione centrale sono ancora una volta i provvedimenti urgenti da adottare per far fronte alla gravissima crisi economica provocata dalla diffusione del coronavirus.
“In questo nuovo appello alle autorità europee ribadiamo quali devono esser le misure urgenti da adottare – spiega il professor Mario Morroni dell’Università di Pisa promotore dell’iniziativa insieme al collega Pompeo Della Posta – anche in questo caso non citiamo l’utilizzo del MES, il Meccanismo Europe di Stabilità, perché presenta diverse criticità, mentre proponiamo l’emissione di ‘Eurpean Renaissance Bonds’ garantiti dalla Banca Centrale Europea, riteniamo infatti fondamentale che ci sia una risposta comune nei confronti di una minaccia comune”.
Il nuovo appello insieme all’elenco dei firmatari è disponibile sul sito https://europeanrenaissance.altervista.org/ dove è possibile aderire direttamente.
“L’ampia adesione all’appello che abbiamo avuto in pochissimi giorni - sottolinea Morroni - è certamente dovuta alla percezione dell’estrema a gravità della crisi economica e sociale determinata dalla diffusione del coronavirus e all’esigenza di convincere i responsabili delle politiche economiche nazionali ed europee a prendere decisioni adeguate alla portata del fenomeno”.
La redazione del testo curata da Mario Morroni e Pompeo Della Posta ha coinvolto anche economisti italiani e di università tedesche, francesi, olandesi e inglesi. Per quanto riguarda la sola realtà pisana, hanno firmato diciannove fra economisti e accademici dell’Università di Pisa, cinque della Scuola Superiore Sant’Anna e due della Scuola Normale Superiore.
“La rapida evoluzione del dibattito politico in corso – conclude il professore dell’Università di Pisa - è influenzata dalla crescente pressione dell’opinione pubblica che si domanda quale sia il significato dell’integrazione europea se, in questo momento così grave, l’Unione Europea non manifesta una reale solidarietà verso i propri cittadini colpiti dalla pandemia e non è in grado di adottare le misure economiche necessarie a evitare che l’Europa sprofondi in una recessione senza precedenti”.
Ultimo giorno di lezione degli studenti di Medicina: foto(montaggio) di ricordo nell'anno del Covid-19
Siamo studenti del sesto anno di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa, canale AK, e precisamente mercoledì 22 aprile abbiamo terminato le ultime lezioni del nostro ultimo anno. L'emergenza ha in minima parte colpito anche noi, che ci siamo trovati a dover seguire i corsi online, senza poterci salutare con la solita convivialità che caratterizza questa occasione al termine di sei faticosi anni. L'ultimo giorno infatti si fa festa stappando spumante nel giardino di Cisanello, ci si scambiano saluti e auguri di buona fortuna e si scatta la foto ricordo, tutti insieme con il camice insieme al nostro professore di clinica medica, Stefano Taddei.
Al pensiero di non potere avere nemmeno la foto ricordo ci siamo detti: non ci stiamo! Così è maturato in noi il pensiero di ricrearla in maniera alternativa con Photoshop, cercando un risultato quanto più verosimile possibile, grazie anche ai preziosi consigli tecnici di Iacopo Casalini, studente di ingegneria appassionato di fotografia.
La mente e il braccio del lavoro sono stati i nostri rappresentanti di corso: Irene Cocciaro e Federico Ferri. Si è partiti pensando alla logistica, era fondamentale dare delle direttive precise e univoche per ciascuno su come scattare la propria foto: provenienza della luce, altezza della fotocamera, ecc. Dettagli importanti sui quali non si poteva soprassedere per evitare che il fotomontaggio finale risultasse troppo posticcio.
Federico, il nostro rappresentante di corso fin dal primo anno, ha poi colto l'occasione una mattina in cui aveva già preso appuntamento per recarsi a donare il sangue per scattare la foto che sarebbe diventata il nostro sfondo. Dopodiché ha ritagliato, unito e modificato ogni singola foto inviata, ben 119, tra le quali non poteva ovviamente mancare quella del nostro professore: tutto il corso ha infatti voluto far parte del progetto, entusiasti e compatti, proprio come se fossimo stati tutti insieme su quel prato al momento dello scatto.
Giorni di lavoro (e nottate, per poterlo concludere entro il mercoledì pomeriggio) per riuscire a ricreare un istante, un bellissimo ricordo al quale siamo già affezionati e che ci permetterà di ripensare ai nostri anni nell'Università di Pisa con orgoglio.
Non ci siamo fatti mancare neanche il brindisi finale! Online, al termine della lezione, quello che doveva essere un anonimo pomeriggio passato in ciabatte davanti a un computer si è trasformato in un'occasione fatta di risate e saluti, virtuali ma pur sempre commoventi, per darci la carica a vicenda verso il traguardo finale, insomma, un ultimo giorno un po' "alternativo" ma che abbiamo saputo trasformare in qualcosa di memorabile!
La scorsa settimana abbiamo chiuso un percorso nel quale sono molte le figure che ci hanno guidato. Vogliamo quindi qui ringraziare i nostri professori per tutto quello che ci hanno trasmesso, tutti i medici e gli infermieri dai quali abbiamo avuto modo di imparare tanto a tirocinio e il nostro rettore, che da marzo non ha mancato occasione per farci sentire la sua vicinanza in questa situazione.
Concludiamo ringraziando noi stessi, per essere stati sempre pronti ad aiutarci l'un l'altro; più che colleghi, amici.
Incarico per "Analisi delle implicazioni normative relative all’introduzione in ambito europeo di nuovi sistemi di protezione sismica”
Borsa di Ricerca dal titolo “Multidisciplinary approaches for the diagnosis and follow-up of patients with severe refractory asthma” per la durata di dodici mesi
Ultimo giorno di lezione degli studenti di Medicina: foto(montaggio) di ricordo nell’anno del Covid-19
Siamo studenti del sesto anno di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa, canale AK, e precisamente mercoledì 22 aprile abbiamo terminato le ultime lezioni del nostro ultimo anno. L'emergenza ha in minima parte colpito anche noi, che ci siamo trovati a dover seguire i corsi online, senza poterci salutare con la solita convivialità che caratterizza questa occasione al termine di sei faticosi anni. L'ultimo giorno infatti si fa festa stappando spumante nel giardino di Cisanello, ci si scambiano saluti e auguri di buona fortuna e si scatta la foto ricordo, tutti insieme con il camice insieme al nostro professore di clinica medica, Stefano Taddei.
Al pensiero di non potere avere nemmeno la foto ricordo ci siamo detti: non ci stiamo! Così è maturato in noi il pensiero di ricrearla in maniera alternativa con Photoshop, cercando un risultato quanto più verosimile possibile, grazie anche ai preziosi consigli tecnici di Iacopo Casalini, studente di ingegneria appassionato di fotografia.
La mente e il braccio del lavoro sono stati i nostri rappresentanti di corso: Irene Cocciaro e Federico Ferri. Si è partiti pensando alla logistica, era fondamentale dare delle direttive precise e univoche per ciascuno su come scattare la propria foto: provenienza della luce, altezza della fotocamera, ecc. Dettagli importanti sui quali non si poteva soprassedere per evitare che il fotomontaggio finale risultasse troppo posticcio.
Federico, il nostro rappresentante di corso fin dal primo anno, ha poi colto l'occasione una mattina in cui aveva già preso appuntamento per recarsi a donare il sangue per scattare la foto che sarebbe diventata il nostro sfondo. Dopodiché ha ritagliato, unito e modificato ogni singola foto inviata, ben 119, tra le quali non poteva ovviamente mancare quella del nostro professore: tutto il corso ha infatti voluto far parte del progetto, entusiasti e compatti, proprio come se fossimo stati tutti insieme su quel prato al momento dello scatto.
Giorni di lavoro (e nottate, per poterlo concludere entro il mercoledì pomeriggio) per riuscire a ricreare un istante, un bellissimo ricordo al quale siamo già affezionati e che ci permetterà di ripensare ai nostri anni nell'Università di Pisa con orgoglio.
Non ci siamo fatti mancare neanche il brindisi finale! Online, al termine della lezione, quello che doveva essere un anonimo pomeriggio passato in ciabatte davanti a un computer si è trasformato in un'occasione fatta di risate e saluti, virtuali ma pur sempre commoventi, per darci la carica a vicenda verso il traguardo finale, insomma, un ultimo giorno un po' "alternativo" ma che abbiamo saputo trasformare in qualcosa di memorabile!
La scorsa settimana abbiamo chiuso un percorso nel quale sono molte le figure che ci hanno guidato. Vogliamo quindi qui ringraziare i nostri professori per tutto quello che ci hanno trasmesso, tutti i medici e gli infermieri dai quali abbiamo avuto modo di imparare tanto a tirocinio e il nostro rettore, che da marzo non ha mancato occasione per farci sentire la sua vicinanza in questa situazione.
Concludiamo ringraziando noi stessi, per essere stati sempre pronti ad aiutarci l'un l'altro; più che colleghi, amici.
Gli studenti del sesto anno, canale AK, del corso di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa
Guida per lo studente: Esami, Lauree e prove finali ai tempi del Covid-19
L’impatto dell’emergenza sui bambini con problematiche neuropsichiatriche e famiglie
L’IRCCS Fondazione Stella Maris avvia uno studio, che coinvolgerà centinaia di famiglie, per valutare l’impatto che l’emergenza COVID19 ha avuto sui bambini e sugli adolescenti con proble-matiche neuropsichiatriche, sia sul piano psicologico, che sulla possibilità di proseguire almeno in parte le cure. È il primo studio rilevante per ampiezza, profondità e specificità che si realizza nel nostro Paese per indagare gli effetti del lockdown su questa parte debole della società.
COVID PS-IMPACT. Stress familiare e disturbi psicopatologici causati dall’emergenza CO-VID-19 nella popolazione pediatrica con disturbi neuropsichiatrici: l’esperienza della pandemia Sars-Cov-2 in Italia. È questo il titolo dell’inchiesta, sviluppata d’intesa con i direttori delle tre Unità Operative cliniche dell’IRCCS Fondazione Stella Maris (Neurologia e Neuroriabilitazione, professor Giovanni Cioni, Psichiatria, professor Filippo Muratori, Psichiatria e Psicofarmacologia, dottor Gabriele Masi) e tutti gli specialisti che vi lavorano e viene condotta dai medici in formazione della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria infantile dell’Università di Pisa, diretta dalla professoressa Roberta Battini, che ha sede presso l’IRCCS.
Per condurre lo studio c’è bisogno dell’aiuto di tutte le famiglie disponibili a dedicare un po’ del loro tempo a compilare on-line i tre questionari utili a capire come aiutare tutti i bambini, i ragazzi e le loro famiglie durante e dopo l’emergenza.
Lo studio fa parte dell’inchiesta EACD COVID-19 Survey-Families, promossa in questi giorni in più di 30 paesi dalla European Academy of Childhood Disability, per comprendere non solo l'impatto a breve e lungo termine del lockdown sui bambini e sui loro familiari rispetto alle loro condizioni di salute fisica, mentale, al loro stato finanziario, alle condizioni generali di vita ed alle possibilità di accesso all’istruzione ed a trattamenti e/o servizi, alla disponibilità di determinati tipi di trattamenti/servizi ed alla qualità dei trattamenti/servizi attualmente forniti.
Le informazioni, le opinioni e le proposte che le mamme e i papà forniranno saranno preziosissime per conoscere e dare evidenza alla loro situazione, con la fondata speranza che possano tradursi in proposte concrete per migliorare i servizi resi ai bambini e alle loro famiglie.
Lo studio non ha limitazioni geografiche ma è aperto a tutte le famiglie italiane con bambini e ragazzi con disturbi neuropsichiatrici. Il contributo di ognuno è importantissimo, per questo si chiede la massima partecipazione.
Per aderire al progetto è molto semplice, occorre accedere alla pagina dedicata sul sito dell’IRCCS Fondazione Stella Maris:
https://redcap.irccs-stellamaris.it/surveys/?s=C34CETAAJX, oppure sulla pagina FB dell’IRCCS Fondazione Stella Maris: https://www.facebook.com/IRCCSFondazioneStellaMaris/
Per qualsiasi chiarimento si prega di scrivere a “Linea Diretta”: https://www.fsm.unipi.it/linea-diretta/ o scrivere una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico Pediatrico della Regione Toscana il 21 aprile 2020.
(fonte: Ufficio Stampa IRCCS Fondazione Stella Maris)
Materiali polimerici: scoperto un metodo di calcolo per predirne i comportamenti durante la deformazione
Grazie a una collaborazione tra ricercatori dell’Università di Pisa e di enti di ricerca statunitensi, è stato scoperto un metodo di calcolo in grado di predire su quali tempi si riorganizza un materiale polimerico se sottoposto a deformazioni continue. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances con il titolo “Predictive relation for the alpha-relaxation time of a coarse-grained polymer melt under steady shear”, permetterà un miglior controllo di processi industriali di grande rilievo, quali l'estrusione di materie plastiche e la stampa 3D, la cui comprensione teorica è stata finora assai limitata.
Frutto di indagini condotte tramite simulazioni numeriche, la ricerca è stata condotta grazie anche al decisivo supporto dell'IT Center dell’Università di Pisa e vede come primo autore e co-autore corrispondente Andrea Giuntoli, dottorato nel 2018 presso UniPi e come secondo autore Francesco Puosi, anche lui dottorato presso UniPi, e attualmente attivo presso la sezione di Pisa dell’INFN e il Dipartimento di Fisica grazie ad una fellowship Marie Sklodowska-Curie, e Dino Leporini, professore associato del dipartimento di Fisica.
“Il contributo pisano è stato duplice – spiega il professor Leporini – Il primo è stato segnalare il ruolo dell'elasticità nei processi di riorganizzazione molecolare quando il mezzo polimerico è sotto deformazione. Tale ruolo era stato in precedenza già notato dal mio gruppo di ricerca in sistemi non deformati. Il secondo è stato procedere alla messa a punto del codice numerico grazie all'IT center dell’Ateneo. Questo step preliminare ha garantito la piena efficienza delle simulazioni effettuate utilizzando i mezzi di calcolo messi successivamente a disposizione dal NIST, il National Institute of Standards and Technology (Maryland, USA), altro partner dello studio”.
La ricerca si è interessata ai fluidi non-newtoniani in cui la viscosità dipende dalla velocità di deformazione del sistema: “Tutti i sistemi sotto deformazione o scorrimento sono stati della materia pilotati fuori equilibrio da un’azione esterna – continua Giuntoli – La comprensione microscopica, e non fenomenologica, di questi stati è ancora molto scarsa. Vista la loro importanza tecnologica, il nostro studio si è occupato in particolare di polimeri, fluidi non-newtoniani per eccellenza, che si caratterizzano anche per l'eterogeneità della loro dinamica, variabile da punto a punto. L'indagine è riuscita a identificare una relazione tra le proprietà del polimero grazie alla quale possiamo predire la sua fluidità molecolare per una data velocità di deformazione o scorrimento”.
Uno dei campi in cui il controllo del comportamento sotto deformazione è fondamentale è certamente quello della stampa 3D, o manifattura additiva, utilizzata anche durante l'emergenza Coronavirus per produrre valvole per respiratori: “La stampante 3D realizza manufatti in tre dimensioni depositando nuovo materiale strato su strato – conclude Puosi – Per i polimeri la deposizione avviene tramite l'estrusione del materiale da un ugello riscaldato che lo rende altamente fluido. La stampante sposta la testa di estrusione, appoggiando il materiale fuso in punti precisi, dove si raffredda e si solidifica (come una pistola per colla a caldo molto precisa). Al termine di uno strato, la piattaforma di creazione si sposta verso il basso e il processo si ripete fino al completamento dell'intero manufatto”.
Gli enti coinvolti nella ricerca sono l’Istituto per i Processi Chimico-Fisici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IPCF-CNR) di Pisa, Materials Science and Engineering Division, National Institute of Standards and Technology, Gaithersbug, Maryland, USA, Department of Physics, Wesleyan University, Middletown, Connecticut, USA.