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Si restringe il campo di ricerca del bosone Z’, l’ipotetico ‘portale’ fra materia ordinaria e materia oscura. Il risultato emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Physical Review Letter che riguarda i primi dati prodotti dall’esperimento Belle II. Un pool internazionale di scienziati – fra cui anche i fisici dell’Università di Pisa e della Sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) - ha analizzato le collisioni fra elettroni e positroni avvenute nel 2018 nell’acceleratore SuperKEKB, nel laboratorio KEK, a Tsukuba, in Giappone.

“Il nostro studio pone dei nuovi limiti all’esistenza di Z’, restringendo il campo in cui questa particella potrebbe essere osservata – spiega il professor Francesco Forti dell’Ateneo pisano – quello che stiamo cercando è un punto di passaggio tra la materia ‘ordinaria’ di cui è fatto tutto ciò che conosciamo, compresi noi stessi, e la materia oscura, ancora mai osservata, e che ipotizziamo sia cinque volte maggiore di quella ‘ordinaria’ per spiegare alcuni effetti gravitazionali che osserviamo nell’universo”.

Secondo gli scienziati il bosone Z’ è uno dei candidati più promettenti per connettere la materia oscura al Modello Standard, cioè la teoria che descrive con successo il mondo ordinario a noi oggi noto. Questa ipotetica particella potrebbe essere prodotta nelle collisioni tra elettroni e positroni e modelli teorici e simulazioni dettagliate predicono che l’esperimento Belle II sarebbe in grado di rivelarla.

“A Pisa nei laboratori dell’Università e dell’INFN abbiamo realizzate le parti anteriori e posteriori del rivelatore di vertici Silicon Vertex Detector che costituisce il cuore dell’esperimento - dice Forti – il nostro contributo ha inoltre riguardato le risorse di calcolo per l’analisi dei dati e nello specifico nel gruppo internazionale che ha portato avanti l’analisi dello Z’ spiccano quattro nostri giovani laureati magistrali, Laura Zani, Luigi Corona, Giacomo De Pietro, Alberto Martini”.

"I dati oggetto di questa analisi sono stati raccolti nel 2018 - conclude Forti - Attualmente a causa della pandemia COVID-19, tutti i viaggi a KEK sono sospesi, ma l’esperimento e l’acceleratore continuano ad operare grazie agli sforzi del personale residente a KEK e alla collaborazione internazionale attraverso connessioni telematiche".

Didascalia foto:
Il gruppo Belle II Pisa quasi al completo, basato su una foto presa in occasione dell’International Women’s Day 2020. Da sinistra: Luigi Corona, Laura Zani, Gaetano De Marino, Giulia Casarosa, Eugenio Paoloni, Antonio Paladino, Giuliana Rizzo, Francesco Forti, Jaroslaw Wiechczynski(Jarek), Stefano Bettarini, Giacomo De Pietro, Alberto Martini

Martedì, 21 Aprile 2020 17:35

Autorizzazione a sostenere esami

Se sei iscritto a un corso di laurea dell'Università di Pisa puoi frequentare anche insegnamenti di corsi di studio diversi da quello al quale sei iscritto, ad eccezione degli insegnamenti dei corsi di studio ad accesso programmato: per questi ultimi devi presentare una richiesta di autorizzazione motivata, che deve essere sottoposta all'approvazione del consiglio del corso di studi interessato.
Attenzione: i consigli di corso di studio di Medicina e Chirurgia, di Scienze Motorie, di Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattatate, e quello di Medicina Veterinaria respingono ogni richiesta per motivi logistici e di rispetto delle normative di sicurezza, con l'eccezione dei soli casi in cui sia necessario acquisire, ai fini dell'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, un determinato numero di cfu in SSD attivati in corsi afferenti ai soli dipartimenti che costituiscono la Scuola di Medicina.

 Tutti gli esami superati, facenti o non facenti parte del tuo corso di studio, vengono registrati nella tua carriera universitaria. Quelli non necessari per il conseguimento del titolo saranno indicati come sovrannumerari. In ogni caso, non è consentita la verbalizzazione di un esame per un numero di crediti inferiore a quelli previsti dall'offerta formativa

Per i CFU previsti dal piano di studi statutario del tuo corso come attività formative a scelta libera puoi scegliere una qualsiasi attività formativa fra gli insegnamenti attivati nell’ateneo, purché coerenti con il progetto formativo
La coerenza con il progetto formativo deve essere approvata dal consiglio di corso di studio, anche tenendo conto degli specifici interessi culturali e di sviluppo di carriera dello studente.
Dovrai quindi presentare un piano di studio personalizzato oppure una specifica richiesta di autorizzazione a sostenere quegli esami.
È possibile che il regolamento didattico del tuo corso di studio indichi una rosa di attività consigliate per le quali la coerenza con il progetto formativo è automaticamente verificata: in questo caso non è necessario presentare la richiesta di autorizzazione.
Leggi il regolamento didattico del tuo corso e contatta il tuo coordinatore didattico per ulteriori informazioni.

La richiesta di autorizzazione a sostenere esami deve essere presentata prima di frequentare e sostenere l'esame. Il modulo (versione .rtf  versione .pdf) deve essere inviato per e-mail dal proprio indirizzo di posta elettronica istituzionale al referente della segreteria studenti del proprio corso allegando una copia del documento di identità.

ATTENZIONE: prima di inviare il modulo consulta il sito del tuo dipartimento per verificare se nel caso specifico è prevista la trasmissione della richiesta direttamente all’unità didattica di riferimento.

 

"Procedure e termini" a.a. 2024/2025 (delibera del Senato Accademico n. 144 del 7 giugno 2024)

 

Informazioni a cura di:
Direzione Didattica, studenti e internazionalizzazione
largo Bruno Pontecorvo n. 3 - Pisa

ll Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ha approvato nuove misure straordinarie per l’emergenza Covid-19 a beneficio degli studenti borsisti, in attuazione degli indirizzi recentemente deliberati dalla Giunta Regionale con la DGR 441 del 31 marzo 2020.
L’iniziativa che distribuirà agli studenti borsisti di tutta la Toscana più di 4 milioni di euro è stata assunta in considerazione dell’impossibilità di molti studenti fuori sede di poter far ritorno alle proprie famiglie a causa delle norme governative e delle difficoltà, anche economiche, che questi stanno incontrando questi giorni. 

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Nel dettaglio gli interventi prevedono contributi una tantum per gli studenti nelle residenze per il disagio di questi giorni e un contributo per pagare l’affitto per quegli studenti borsisti che risiedano fuori dalle residenze. Viene poi previsto un contributo di disagio per compensare la mancata o ridotta fruizione dei servizi mensa.
Vengono inoltre accantonate risorse a sostegno dei borsisti fuori sede qualora questi siano posti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, contraggano il virus e siano posti in quarantena, e nell’eventualità che vengano ricoverati in ospedale o in altre strutture preposte alla gestione dell’emergenza.

In sostanza, si tratta di un poderoso insieme di interventi che Regione e Azienda Regionale DSU mettono a disposizione degli studenti universitari borsisti per dare una risposta concreta al loro momento di grande disagio senza che debbano fare ricorso al supporto delle loro famiglie già duramente provate dalla crisi.
La copertura è stata possibile con le risorse regionali e proprie derivanti dalla gestione dei servizi che si sono rese disponibili a seguito dell’iscrizione nel conto economico preventivo 2020 di quelle residue delle annualità precedenti del Fondo Integrativo Statale (FIS) per le borse di studio.

L’Azienda si impegna a destinare ad altri interventi per gli studenti universitari tutte le risorse che verranno risparmiate dalla minore erogazione dei servizi a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

“Era doveroso – dichiara il Presidente del DSU Toscana Marco Moretti – offrire un aiuto a tutti gli studenti universitari destinatari dei nostri benefici in questo momento di difficoltà. Si tratta in molti casi di fuori sede impossibilitati a far ritorno a casa e che avrebbero avuto bisogno di un sostegno straordinario dalle loro famiglie se l’Azienda non fosse intervenuta ad offrire loro adeguato supporto. Il DSU ha come missione primaria quella di garantire l’accesso allo studio universitario ai soggetti in condizioni economiche meno favorevoli che in un momento di emergenza sanitaria ed economica come quello che stiamo vivendo devono essere ancora di più aiutati”.

(fonte: Ufficio Stampa ARDSU Toscana)

L’azienda spin off dell’Università di Pisa Safeaty srl, creata dalla professoressa Alessandra Guidi del dipartimento di Scienze Veterinarie, è appena stata riconosciuta tra le migliori dieci aziende europee del Food tech dalla rivista americana “Food and Beverage technical review”, che ogni anno pubblica la classifica basandosi sull'innovatività dei prodotti offerti e sulle potenzialità nel contesto attuale e futuro dell’industria alimentare.

La spin off dell’Università di Pisa ha sviluppato un sistema informatizzato destinato al management della sicurezza alimentare nel settore agrifood che ne permette una gestione da remoto. Le tecnologie digitali si stanno dimostrando sempre più importanti in questo settore ma diventano fondamentali in tempi di Covid-19 che ha costretto tutti i settori produttivi a modificare abitudini lavorative.

Il core business di Safeaty consiste in una piattaforma integrata con sistemi di rilevazione smart (IoT) per lo sviluppo, l’implementazione e la gestione dei piani di sicurezza e tracciabilità alimentare. “Il nostro è un sistema rivoluzionario, scalabile e di facile utilizzo che permette di gestire il piano di sicurezza alimentare in remoto riducendo quasi a zero l’utilizzo della carta – spiega la professoressa Guidi – Il suo punto di forza è la customizzazione, che permette all’operatore stesso di modificare il sistema al bisogno e di gestire, in tempo reale, uno o più siti produttivi attraverso un cruscotto centralizzato, visualizzando e registrando le attività da svolgere, svolte e le non conformità”.

Il Food tech è un settore in forte crescita in cui le tecnologie digitali vengono utilizzate lungo tutta la filiera alimentare, dalla raccolta alla distribuzione degli alimenti. L’Italia, grazie alla sua vocazione e tradizione alimentare e alla ricerca sviluppata in questo settore, è diventata uno dei punti di riferimento a livello internazionale. Il risultato ottenuto da Safeaty ne è la dimostrazione.

guidi safetyL’azienda spin off dell’Università di Pisa Safeaty srl, creata dalla professoressa Alessandra Guidi del dipartimento di Scienze Veterinarie, è appena stata riconosciuta tra le migliori dieci aziende europee del Food tech dalla rivista americana “Food and Beverage technical review”, che ogni anno pubblica la classifica basandosi sull'innovatività dei prodotti offerti e sulle potenzialità nel contesto attuale e futuro dell’industria alimentare.

La spin off dell’Università di Pisa ha sviluppato un sistema informatizzato destinato al management della sicurezza alimentare nel settore agrifood che ne permette una gestione da remoto. Le tecnologie digitali si stanno dimostrando sempre più importanti in questo settore ma diventano fondamentali in tempi di Covid-19 che ha costretto tutti i settori produttivi a modificare abitudini lavorative.

Il core business di Safeaty consiste in una piattaforma integrata con sistemi di rilevazione smart (IoT) per lo sviluppo, l’implementazione e la gestione dei piani di sicurezza e tracciabilità alimentare. “Il nostro è un sistema rivoluzionario, scalabile e di facile utilizzo che permette di gestire il piano di sicurezza alimentare in remoto riducendo quasi a zero l’utilizzo della carta – spiega la professoressa Guidi – Il suo punto di forza è la customizzazione, che permette all’operatore stesso di modificare il sistema al bisogno e di gestire, in tempo reale, uno o più siti produttivi attraverso un cruscotto centralizzato, visualizzando e registrando le attività da svolgere, svolte e le non conformità”.

Il Food tech è un settore in forte crescita in cui le tecnologie digitali vengono utilizzate lungo tutta la filiera alimentare, dalla raccolta alla distribuzione degli alimenti. L’Italia, grazie alla sua vocazione e tradizione alimentare e alla ricerca sviluppata in questo settore, è diventata uno dei punti di riferimento a livello internazionale. Il risultato ottenuto da Safeaty ne è la dimostrazione.

flags 69190 640Scuola Normale, Scuola Sant'Anna e Università di Pisa hanno sottoscritto un accordo per gestire con un’unica procedura le mobilità degli allievi dei corsi ordinari delle Scuole, che come è noto sono contestualmente iscritti ai corsi di laurea di primo e secondo livello presso l'Università di Pisa.

La nuova procedura sintetizza in un unico documento le informazioni che l'Università e le due Scuole universitarie somministravano separatamente. È stato predisposto e sarà infatti valido un solo "Learning Agreement", cioè un testo comune in cui l'allievo definisce le attività da svolgere all’estero. Il "Learning Agreement" si rivolge a studenti che intendano svolgere mobilità per studio o per tirocinio curriculare all’estero nell’ambito di bandi di mobilità (per esempio, Erasmus+) pubblicati da Normale e Sant'Anna. In questo modo gli allievi del corso ordinario di Normale e Sant'Anna potranno svolgere durante i soggiorni all'estero attività destinate al riconoscimento anche nel piano di studio del loro corso di laurea presso l'Università di Pisa, utilizzando un’unica procedura.

Analogo unico documento è previsto per studenti provenienti da Atenei stranieri iscritti a corsi di livello Bachelor o Master of Science, e comunque a corsi corrispondenti ai corsi di laurea di primo e secondo livello, in mobilità verso Normale e Sant'Anna e che intendono seguire corsi anche presso l’Università di Pisa.

L'accordo è un unicum in Italia e in Europa e rispetta l'unicità della collaborazione delle tre istituzioni universitarie in essere per gli studenti normalisti e santannini.

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