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Mercoledì, 27 Novembre 2019 07:16

Workshop di fotogrammetria

Lunedì 2 dicembre sarà avviato il workshop di fotogrammetria applicata all'archeologia che comprenderà 8 lezioni, teoriche e pratiche, fino al 18 dicembre.
L'attività è svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa (rif. 2001).

Il corso si terrà presso Palazzo Ricci (via del Collegio Ricci, 10 o via Santa Maria, 8).

Orari e date:
lunedì 2, 9 e 16 dicembre dalle 16:00 alle 18:00, aula R5
mercoledì 4, 11 e 18 dicembre dalle 18:00 alle 20:00, aula R7
venerdì 6 e 13 dicembre dalle 16:00 alle 18:00, aula R5

Requisiti di sistema:
Per le esercitazioni utilizzeremo Visual SFM (open source), Meshlab (open source) e 3DF Zephyr Free (gratuita ma limitata a 50 foto).
Windows 10 (solo 64 bit le versioni 32 bit istallate su mini PC non vanno bene), 4GB ram (meglio 8GB), processore Intel i3 (meglio se i5) oppure AMD A10 (meglio A12). Sarebbe consigliata una scheda video dedicata con sistema CUDA ed almeno 2GB di ram dedicata.

Link utili:
3DF Zephyr Free: https://www.3dflow.net/it/3df-zephyr-free-gratuito/
Visual SFM: http://ccwu.me/vsfm/
Meshlab: http://www.meshlab.net/#download

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì, 27 Novembre 2019 06:55

Stupido Chicory!

Domenica 1 dicembre 2019, alle 20:00, all’ExWide di Pisa (via Franceschi, 13), va in scena "Stupido Chicory!" concerto poetico tra i fiori di Bach.

Il concerto, nato da un’idea di Gabriella Rago, poetessa attrice e artigiana, già docente presso il Dipartimento di Informatica, fonde i linguaggi della musica e della poesia per indagare i meandri della psiche.
Gabriella Rago canta le sue filastrocche sui 38 fiori di Bach con l'accompagnamento live dei maestri musicisti Roberto Bellatalla e Marco Fagioli.

Il concerto, ad ingresso gratuito, è organizzato dall’associazione studentesca LiberLabor con il contributo alle attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa (rif. 2058).

Info:
3205785174
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È una piccola lente adesiva in materiale siliconico e, se fatta aderire alla camera di uno smartphone, può funzionare come un microscopio ingrandendo fino a 100 volte. Progettata nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, questa lente è il frutto di uno studio realizzato dagli scienziati pisani in collaborazione con l’Università della California S. Diego apparso su Advanced Functional Materials che introduce un deciso cambio di paradigma: i ricercatori hanno sfruttato le proprietà di cristalli fotonici in silicio nanostrutturato, che fungono da filtri ottici, per costruire un dispositivo in cui lente e filtro diventano una cosa sola.
“Nella nostra società c’è una crescente richiesta di strumenti analitici semplici, rapidi e affidabili, per esempio per valutare rapidamente la presenza di batteri in cibi o su ferite – afferma Giuseppe Barillaro, docente di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – Non sempre è possibile farlo in laboratorio con un microscopio, che ha costi elevati ed è difficile da trasportare. Il nostro sistema permette di compiere la stessa operazione ovunque, e al costo di un centesimo. Questo grazie a un cambiamento radicale nel modo di pensare e progettare dispositivi ottici”.
Nei microscopi tradizionali infatti le lenti servono principalmente come elemento di raccolta della luce, che poi viene manipolata grazie a filtri ottici. Questo richiede una progettazione e una lavorazione piuttosto complesse, che si traducono in costi elevati dei dispositivi.
“Il materiale siliconico che compone la lente - prosegue Barillaro - viene deposto in forma di goccia sul filtro ottico, che ha una particolare nanostrutturazione che ricorda le “ali di una farfalla”. Il filtro, semi-poroso, si integra con il materiale siliconico deposto sopra, e la sua struttura fa in modo che questo assuma spontaneamente forma e funzione di una lente, evitando lavorazioni complesse e semplificando tutto il dispositivo, dal momento che raccolta, filtraggio della luce e ingrandimento avvengono nel medesimo sistema ottico”.
La lente così ottenuta è autoadesiva, e può trasformare molto semplicemente un comune smartphone in un microscopio a fluorescenza altamente affidabile. Le applicazioni in campo medico sono estremamente rilevanti, sia per la medicina ospedaliera che per quella praticata in paesi, come quelli del sud del mondo, dove il trasporto di apparecchiature è difficile.
“D’ora in poi per le analisi di campioni biologici che necessitano di microscopia cellulare – conclude - sarà sufficiente una lente e un semplice apparecchio di lettura, come può essere uno smartphone, rendendole più facili e meno costose. Il sistema è di particolare interesse specie in quei campi in cui la velocità di analisi, e quindi di azione, diventa cruciale, come il rilevamento della presenza di batteri nelle ferite, un tipo di analisi che con i metodi tradizionali richiede circa 24 ore, con conseguenti ritardi nel trattamento, che si traducono in tempi e costi maggiori. Con il nostro sistema, applicando allo smartphone una lente apposita, è possibile determinare la presenza di batteri direttamente sul posto”.

 

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