Al Palazzo dei Congressi i "Symphonic Games" dell’Orchestra e del Coro dell’Università di Pisa
Giovedì 13 giugno, alle 21.15, a Palazzo dei Congressi, l'Orchestra e il Coro dell’Università di Pisa si esibiranno in "Symphonic Games", un concerto-tributo al videogioco "The Legend of Zelda", considerato uno dei più importanti videogiochi della storia, ideato e diretto da Shigeru Miyamoto e realizzato da Nintendo nel 1986. Dirige il maestro Manfred Giampietro. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
"The Legend of Zelda" è considerato uno dei videogiochi più importanti della storia ed è tutto declinato attorno al tentativo di un giovane, di nome Link, di salvare la principessa Zelda prigioniera. Il nome di quest’ultima è in onore di Zelda Sayre, la moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald, donna emancipata e libera che, come altre all’epoca, nei ruggenti anni '20, rifuggivano il ruolo femminile tradizionale
Il compositore della maggior parte dei brani eseguiti nel concerto, ma anche, in generale, di quelli della Nintendo, è Koij Kondo. La colonna sonora originale, pubblicata in Giappone nel 1998, comprendeva ben ottantadue brani. Ne fu prodotta dopo poco tempo un’edizione statunitense leggermente ristretta e modificata e poi vi furono molti altri rimaneggiamenti e nuove composizioni, nel corso dei trenta anni della saga, con sempre l’accorgimento di riprendere in qualche modo i temi musicali iniziali per creare una continuità proprio tramite la musica. Il capitolo videoludico più famoso della saga, anche nella sua dimensione musicale, è di sicuro “Ocarina of Time”, nel quale le cinque note dell’ocarina devono essere suonate dal protagonista, Link, per scatenare determinati eventi, ma anche dal giocatore, che deve riprodurre la melodia usando appositi tasti.
Le idee innovative diventano impresa, dalla serratura smart ai software in 3D per i musei
Giovani e con la voglia di trasformare le proprie idee in imprese di successo. E’ questo il volto della tappa pisana dell’Italian CLab Express, il Giro d’Italia dell’innovazione nei Contamination Lab italiani, che si è svolta il 7 giugno al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa. A portare la loro testimonianza c’erano ad esempio Eugenio Paluello e Alessandro Berti, studenti ventenni della laurea magistrale in Informatica, che hanno frequentato l’ultima edizione del Phd+ CLab, la palestra per futuri imprenditori dell’Ateneo pisano. L’idea che vogliono trasformare in una start-up si chiama BlockLock ed è una serratura smart basata sulla tecnologia blockchain che promette di rendere tutto super sicuro, anche le porte e le finestre di casa. C’è poi chi come Idamaria Franco, 28 anni, una laurea in materia umanistiche e studentessa del Phd+ CLab 2018, ha scommesso di rendere più accessibile il patrimonio artistico anche a persone con disabilità. La sua idea è già diventata una start up che si chiama Evra e insieme a un team di professionisti che si occupano di realtà virtuale ha creato un software 3D per migliorare la fruizione dei musei da parte dei malati di SLA.
La tappa pisana dell’Italian CLab Express è stata così anche l’occasione per ascoltare idee e progetti nati dalla fucina del CLab Pisa di cui il professor Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, ha tracciato un bilancio delle attività.
“L’Università di Pisa crede fermamente nella valenza didattica e sociale del Contamination Lab Pisa – ha quindi sottolineato il rettore Paolo Mancarella nell’introdurre i lavori - e per questo vi ha investito risorse importanti in collaborazione con le altre realtà universitarie del territorio, dalla Scuola Superiore Sant'Anna alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca”.
Un tema, quello di investire sull’imprenditorialità giovanile coinvolgendo il territorio, che è stato anche al centro dell’intervento della dottoressa Maria Punzo, presidente della Commistione Cultura del Comune di Pisa, che ha partecipato all’iniziativa insieme a moltissimi altri relatori. Fra questi Laura Poletti e Marco Casto dell’Università di Cagliari venuti a Pisa per presentare l’Italian Clab Network, la professoressa Giovanna Mariani dell’Università di Pisa e i rappresentanti di community e imprese nuove e in divenire - Palpreast, Start-up Grind, TTTecnosistemi e Biobeat.
E se l’argomento specifico di questa tappa pisana era aprire il mondo della autoimprenditorialità a un ambito internazionale, non sono mancati nel pubblico anche alcuni studenti stranieri con la voglia di imparare a fare impresa. Fra loro, nelle prime file, Satheesh Thallapally, ventisettenne Indiano che all’Università di Pisa studia Ingegneria aerospaziale e che sogna di sviluppare un business nel campo dei sistemi propulsione elettrica dei satelliti: “Sono venuto a studiare a Pisa perché qui in Europa – ha raccontato parlando in inglese – la ricerca è più approfondita che negli Stati Uniti”.
Ricerca che ora cerca sempre di più di uscire dall’ambito accademico per incontrare mercato e impresa, un impegno che è al centro della missione del CLab di Pisa, come ha dimostrato anche questa tappa pisana dell’Italian CLab Express.
Le idee innovative diventano impresa, dalla serratura smart ai software in 3D per i musei
Giovani e con la voglia di trasformare le proprie idee in imprese di successo. E’ questo il volto della tappa pisana dell’Italian CLab Express, il Giro d’Italia dell’innovazione nei Contamination Lab italiani, che si è svolta il 7 giugno al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa. A portare la loro testimonianza c’erano ad esempio Eugenio Paluello e Alessandro Berti, studenti ventenni della laurea magistrale in Informatica, che hanno frequentato l’ultima edizione del Phd+ CLab, la palestra per futuri imprenditori dell’Ateneo pisano. L’idea che vogliono trasformare in una start-up si chiama BlockLock ed è una serratura smart basata sulla tecnologia blockchain che promette di rendere tutto super sicuro, anche le porte e le finestre di casa.
Da sinistra Alessandro Berti ed Eugenio Paluello
C’è poi chi come Idamaria Franco, 28 anni, una laurea in materia umanistiche e studentessa del Phd+ CLab 2018, ha scommesso di rendere più accessibile il patrimonio artistico anche a persone con disabilità. La sua idea è già diventata una start up che si chiama Evra e insieme a un team di professionisti che si occupano di realtà virtuale ha creato un software 3D per migliorare la fruizione dei musei da parte dei malati di SLA.
Idamaria Franco
La tappa pisana dell’Italian CLab Express è stata così anche l’occasione per ascoltare idee e progetti nati dalla fucina del CLab Pisa di cui il professor Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, ha tracciato un bilancio delle attività.
Da sinistra, Maria Punzo, Paolo Mancarella, Leonardo Bertini, Giovanna Mariani
La squadra del Clab Pisa, tutto lo staff e gli allievi del corso 2019
“L’Università di Pisa crede fermamente nella valenza didattica e sociale del Contamination Lab Pisa – ha quindi sottolineato il rettore Paolo Mancarella nell’introdurre i lavori - e per questo vi ha investito risorse importanti in collaborazione con le altre realtà universitarie del territorio, dalla Scuola Superiore Sant'Anna alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca”.
Un tema, quello di investire sull’imprenditorialità giovanile coinvolgendo il territorio, che è stato anche al centro dell’intervento della dottoressa Maria Punzo, presidente della Commistione Cultura del Comune di Pisa, che ha partecipato all’iniziativa insieme a moltissimi altri relatori. Fra questi Laura Poletti e Marco Casto dell’Università di Cagliari venuti a Pisa per presentare l’Italian Clab Network, la professoressa Giovanna Mariani dell’Università di Pisa e i rappresentanti di community e imprese nuove e in divenire - Palpreast, Start-up Grind, TTTecnosistemi e BioBeats.
Il camper del tour al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa
E se l’argomento specifico di questa tappa pisana era aprire il mondo della autoimprenditorialità a un ambito internazionale, non sono mancati nel pubblico anche alcuni studenti stranieri con la voglia di imparare a fare impresa. Fra loro, nelle prime file, Satheesh Thallapally, ventisettenne Indiano che all’Università di Pisa studia Ingegneria aerospaziale e che sogna di sviluppare un business nel campo dei sistemi propulsione elettrica dei satelliti: “Sono venuto a studiare a Pisa perché qui in Europa – ha raccontato parlando in inglese – la ricerca è più approfondita che negli Stati Uniti”.
Satheesh Thallapally
Ricerca che ora cerca sempre di più di uscire dall’ambito accademico per incontrare mercato e impresa, un impegno che è al centro della missione del CLab di Pisa, come ha dimostrato anche questa tappa pisana dell’Italian CLab Express.
Lezione fuori sede per gli studenti Unipi a Londra in occasione del Chelsea Flower Show
Grazie ai fondi speciali per la didattica dell'Ateneo, un gruppo di allievi della Laurea magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio ha visitato Londra dove ha potuto visitare i più importanti parchi, vivai e giardini storici.
Pubblichiamo di seguito il resoconto di due studenti che hanno partecipato al viaggio.
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Il gruppo di studenti ProGeVuP, in compagnia di Jakie Stater, in Hyde Park
Lezioni fuori sede indimenticabili per un gruppo di studenti dell’Università di Pisa che dal 20 al 26 maggio hanno potuto vivere un’esperienza unica a contatto con i più importanti parchi, vivai e giardini storici di Londra. Il “Garden Technical Tour 2019” (questo il nome del progetto) ha consentito a diciotto allievi del corso in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio (Laurea Magistrale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali), accompagnati dai docenti Cristina Nali, Francesco Monacci e Lorenzo Cotrozzi, di approfondire le conoscenze teoriche e tecniche che si nascondono dietro al mondo dei giardini. Il viaggio ha previsto la possibilità di svolgere esperienze dirette in importanti complessi come i Royal Botanic Gardens, non solo il centro d’eccellenza per il gardening e la ricerca, ma anche un meraviglioso connubio di architettura, vegetazione e arte contemporanea.
Particolare interesse ha suscitato anche la partecipazione al Chelsea Flower Show, da oltre un secolo l’appuntamento più prestigioso del giardinaggio mondiale, dal tradizionale al contemporaneo, passando per l’etnico e il sostenibile, organizzato dalla Royal Horticultural Society e inaugurato personalmente dalla Regina. Si tratta di uno degli eventi più importanti della stagione sociale estiva londinese, dal punto di vista non solo botanico, ma anche mondano e culturale (vi partecipano ogni anno i membri più importanti dell’aristocrazia, attori, cantanti e noti professionisti).
Ampio spazio è stato dedicato anche ai lavori degli studenti. Durante la visita ai più importanti parchi londinesi (Hyde Park, St. James’s Park, Green Park e Kensigton Gardens), essi, divisi in gruppi, hanno avuto modo di illustrare il tema loro assegnato, affrontando l’argomento sul piano sia storico-sociale che botanico. A integrare e supportare le spiegazioni degli allievi è stata Jakie Stater, esperta guida londinese che ha accompagnato il gruppo.
Presso la Hillier Nursery di Winchester, un importante vivaio che sorge nel cuore della storica città, gli studenti hanno avuto modo di approfondire l’opportunità di organizzare soggiorni di alternanza studio-lavoro specialistici. Inoltre, la visita ai Sir Harold Hillier Gardens ha permesso loro di immergersi in una moltitudine di ambienti diversi (il bog garden, il woodland garden ricchissimo di rododendri e la Centenary Border), ognuno dei quali presentava caratteristiche proprie e uniche.
Questo viaggio non solo ha accresciuto il bagaglio culturale dei partecipanti, ma ha fornito loro gli strumenti indispensabili per accedere “a testa alta” alla vera attività professionale di cui un giorno saranno i protagonisti.
Raffaele Bonsignori e Lorenzo Diddi
Studenti della laurea magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio
Incarico presso il Dipartimento di Filologia: "Nuove ricerche sulla documentazione archivistica lucchese dei primi anni del secolo XIV (1305-1320)"
Incarico presso il Dipartimento di Filologia: "Edizione critica della versione pisana della Navigatio Sancti Brendani del ms. 1008 della Bibliothèque Municipale di Tours"
Accordo fra Università di Pisa e Federmanager Toscana a sostegno di start up, spin-off e piccole e micro imprese
L’Università di Pisa e Federmanager Toscana hanno stipulato un accordo a sostegno dell'innovazione delle piccole e micro imprese con particolare riferimento alle start-up e spin-off che operano in nei settori industriali di maggior rilievo per l’industria toscana. La convenzione quadro è stata siglata nel Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato dell’Ateneo pisano, venerdì 7 giugno dal professore Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, e da Valter Quercioli, presidente di Federmanager Toscana.
L’accordo ha l’obiettivo di sostenere la nascita, l’avvio e lo sviluppo di nuove imprese identificate nell’ambito del Progetto Contamination Lab dell’Università di Pisa. Nello specifico sono previste attività di supporto per le analisi di pre-fattiblità e sulle opportunità di finanziamento per start up e spin off innovative.
Per Federmanager Toscana erano inoltre presenti alla firma Claudio Cocchi, consulente direzionale e mentor startup innovative, e Alfredo Fagotti, responsabile dello sviluppo commerciale di aziende ICT per il lancio di una piattaforma IOT; e per l’Università di Pisa Cristiana Barghini, coordinatrice Integrazione dei servizi per la ricerca e per il trasferimento tecnologico, e Loredana Guarino della direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Firmato accordo fra l'Ateneo e Federmanager Toscana
L’Università di Pisa e Federmanager Toscana hanno stipulato un accordo a sostegno dell'innovazione delle piccole e micro imprese con particolare riferimento alle start-up e spin-off che operano in nei settori industriali di maggior rilievo per l’industria toscana. La convenzione quadro è stata siglata nel Palazzo alla Giornata, sede del Rettorato dell’Ateneo pisano, venerdì 7 giugno dal professore Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative si spin off, start up e brevetti, e da Valter Quercioli, presidente di Federmanager Toscana.
Da sinistra: Alfredo Fagotti, Claudio Cocchi, Valter Quercioli, Leonardo Bertini, Cristiana Barghini e Loredana Guarino
L’accordo ha l’obiettivo di sostenere la nascita, l’avvio e lo sviluppo di nuove imprese identificate nell’ambito del Progetto Contamination Lab dell’Università di Pisa. Nello specifico sono previste attività di supporto per le analisi di pre-fattiblità e sulle opportunità di finanziamento per start up e spin off innovative.
Per Federmanager Toscana erano inoltre presenti alla firma Claudio Cocchi, consulente direzionale e mentor startup innovative, e Alfredo Fagotti, responsabile dello sviluppo commerciale di aziende ICT per il lancio di una piattaforma IOT; e per l’Università di Pisa Cristiana Barghini, coordinatrice Integrazione dei servizi per la ricerca e per il trasferimento tecnologico, e Loredana Guarino della direzione servizi per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Avviso di fabbisogno interno presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale: "Ruolo di farmaci anti TNF alpha nella patologia del Behҫet in pazienti refrattari alle terapie standard"
Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione vince il premio innovazione SMAU con il progetto CrossLab
Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio innovazione a SMAU Bologna per il progetto CrossLab, finanziato nel 2018 dal MIUR nell’ambito del programma “dipartimento di eccellenza”. Crosslab propone un approccio innovativo a Industria 4.0, che si sviluppa nelle due direzioni della didattica di elevata qualificazione e della ricerca e trasferimento tecnologico, grazie all’attivazione di cinque laboratori interdisciplinari, ciascuno dedicato a una specifica area chiave di Industria 4.0, che operano in modo strettamente integrato e che, soprattutto, sono aperti alle imprese che vogliono fare innovazione.
“Industria 4.0 – afferma Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento – è una sfida interdisciplinare, che chiede un cambio di paradigma e di ragionare in termini globali. I CrossLab sono stati pensati per risolvere uno dei problemi principali connessi allo sviluppo dell’innovazione in Italia, e cioè il gap tra ricerca e impresa. Ogni laboratorio vede infatti il lavoro congiunto di ricercatori di diverse aree scientifiche e, contemporaneamente, è aperto alle imprese che vorranno farne uso, garantendo alle numerose PMI del territorio l’accesso ad attrezzature altrimenti fuori portata. L’obiettivo è accompagnare le imprese fino alla prototipizzazione, mettendo loro a disposizione attrezzature e know how e trovando insieme le migliori risposte alle esigenze di innovazione di prodotto e processo. Le esigenze delle aziende sono infatti ascoltate anche nella fase iniziale, nell’individuazione dei temi sui quali lavorare, anche congiuntamente”.
Nell’arco dei cinque anni di programmazione, il rafforzamento dei rapporti tra imprese e Dipartimento potrà fungere da impulso all’innovazione e alla digitalizzazione del sistema industriale, non solo nelle grandi aziende ma anche nelle PMI e in altri settori chiave come la sanità, l’agricoltura, il turismo.
“Proprio la grande potenzialità di fungere da motore di innovazione del contesto industriale nazionale è stata la motivazione principale del riconoscimento al dipartimento – conclude Anastasi – unico ente in Toscana ad essere premiato in questa edizione di Smau. Con il progetto CrossLab il DII si caratterizza ancora di più come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale”.