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Il professor Ugo Boggi, ordinario di Chirurgia generale all’Università di Pisa e direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti dell’Aoup, è stato eletto presidente della Sito-Società italiana dei trapianti d’organo nel corso del 42° congresso tenutosi a Bologna dal 22 al 24 novembre.

La carica di presidente, operativa per il triennio 2020-2022, giunge a coronamento di una carriera di successi e di riconoscimenti nazionali e internazionali. Il professor Boggi, infatti, carrarese di nascita e pisano per curriculum di studi ed impegno lavorativo, è appunto docente ordinario all’ateneo pisano e, dal 1999, è responsabile dei programmi di trapianto di rene e di pancreas dell’Aoup, dove ha realizzato il principale programma di trapianto di pancreas attivo in Italia, ha concepito ed adottato nuove tecniche chirurgiche e ha promosso e realizzato più di chiunque altro in Italia la donazione renale da vivente.
“E’ nostro orgoglio – dichiara - che negli ultimi 20 anni in Italia non ci sia stata nessuna novità significativa nel settore dei trapianti d’organi addominali che non sia stata concepita o realizzata per la prima volta a Pisa”. Effettivamente proprio il professor Boggi, fra le altre cose, ha realizzato il primo trapianto renale cross-over in Italia (15 novembre 2005), la prima donazione renale laparoscopica con accesso singolo (SILS) (13 marzo 2010) la prima donazione renale robotica in Italia (22 novembre 2008), la prima donazione laparoscopica di settore laterale sinistro per trapianto di fegato adulto-bambino in Italia (10 maggio 2010), il primo trapianto simultaneo di rene da donatore vivente e di pancreas da donatore cadavere in Europa (13 giugno 2001), il primo trapianto renale robotico in Europa (3 luglio 2010), il primo trapianto robotico di pancreas al mondo (27 settembre 2010) e la prima donazione robotica di fegato destro per trapianto adulto-adulto nel mondo (17 aprile 2012).
Anche per questi risultati la prestigiosissima Università di Pittsburgh, primo ateneo americano in ambito chirurgico e celebre per aver sviluppato e reso possibile il trapianto epatico nel mondo, ha voluto il professor Boggi nel proprio corpo docente. Il chirurgo – che negli anni ha trapiantato oltre 1500 organi - è infatti anche professore di Chirurgia generale all’Università di Pittsburgh.
Nel suo curriculum anche il ruolo di Fellow onorario dell’European board of surgery per i trapianti di rene e di pancreas. L’European board of surgery è parte dell’Union européenne des médecins spécialistes (Uems), agenzia che opera alle strette dipendenze della Comunità Europea ed accredita le attività mediche e chirurgiche in Europa.

Nel periodo di presidenza del professor Boggi la Sito dovrà anche organizzare il congresso della Esot-Società europea dei trapianti in programma a Milano per l’anno 2021. A questo congresso sono attesi oltre 4000 partecipanti fra chirurghi, medici, scienziati di base, ed infermieri.
Il congresso dell’Esot, che si realizza ogni due anni, attrae infatti gli specialisti del trapianto non solo dall’Europa ma da tutto il mondo. Sarà quindi una grande occasione di visibilità per tutta la trapiantologia italiana. Grazie all’elezione a presidente della Sito, il professor Boggi entrerà anche a far parte del consiglio direttivo della Esot in qualità di rappresentante dell’Italia.

La Sito ha oltre 1000 soci, è una delle principali società scientifiche italiane ed è l’unica accreditata dal Ministero della salute per la realizzazione delle linee guida per i trapianti d’organo. Al congresso di Bologna erano presenti 806 partecipanti in rappresentanza di tutti i Centri trapianti d’Italia e di tutte le regioni italiane. Sono state presentate oltre 300 relazioni scientifiche. L’evento è stato anche caratterizzato dal riconoscimento del prestigioso ruolo di socio onorario ai due chirurghi che la società ha ritenuto abbiano contribuito maggiormente allo sviluppo del trapianto degli organi addominali in Italia negli anni 80-90 e nel primo decennio degli anni 2000: il professor Vincenzo D’Amico di Padova ed il professor Mauro Salizzoni di Torino. L’ambito riconoscimento è stato consegnato anche al professor Stefano Faenza di Bologna, per il contributo dato nell’ambito dell’anestesia e della rianimazione applicata ai trapianti d’organo.

Poco prima dell’inizio effettivo del mandato di presidenza il professor Boggi, in collaborazione con i professori Piero Marchetti e Fabio Vistoli, organizzerà a Pisa (17-19 ottobre 2019) su incarico della Società mondiale dei trapianti (The transplantation society - Tts) e dell’International pancreas & islet transplant association (Ipita) la prima consensus conference mondiale sul trapianto di pancreas, grazie al supporto della Fondazione Pisa e dell’Università di Pisa.

Ulteriore motivo di orgoglio per la scuola trapiantologica di Pisa è stata la nomina del professor Giandomenico Biancofiore a membro del consiglio direttivo della Sito in rappresentanza dell’area anestesia e rianimazione. Il professor Biancofiore si va ad aggiungere al professor Vistoli, chirurgo e docente all’Università di Pisa, già membro del consiglio direttivo per l’area trapianti di rene e di pancreas. Complessivamente, quindi, ben tre medici pisani faranno parte del prossimo consiglio direttivo della società.

“Questo importante incarico – prosegue Boggi - viene certamente a riconoscere un lungo impegno personale nel settore dei trapianti nel quale spesso ho percorso strade innovative, aprendo nuovi settori che poi si sono rilevati successi nazionali ed internazionali. Di questo sono molto contento ed orgoglioso. L’incredibile successo ottenuto dimostra come il lavoro fatto negli anni sia stato riconosciuto dai colleghi che hanno saputo apprezzare il valore dei fatti. A livello personale è quindi senza dubbio una soddisfazione enorme. Sono però convinto che questo riconoscimento vada anche a tutto il sistema trapianti di Pisa, e della Regione Toscana. Tutti insieme, per tanti anni, abbiamo lavorato ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Io spero anche che questa carica possa aiutare a riportare definitivamente quella serenità nel sistema trapianti pisano che recentemente era venuta un po’ meno a seguito di alcune notizie, probabilmente prive di reale fondamento, che avrebbero ipotizzato un ridimensionamento del gioiello trapiantologico pisano. Anche in quest’ottica credo che questo riconoscimento arrivi nel momento giusto. Sono anche contento – conclude - che quando il prossimo anno organizzeremo la prima consensus conference mondiale sul trapianto di pancreas potrò partecipare anche come presidente della Sito, e non solo come “incaricato” della Società mondiale dei trapianti d’organo e ideatore di questa iniziativa. Sono infine fiero, ed anche un po’ emozionato, del fatto che per tre anni rappresenterò le istanze di tutta la trapiantologia italiana in ambito europeo. Lo sono per me, per il sistema trapianti che rappresento, per la mia istituzione”.

Il professor Ugo Boggi, ordinario di Chirurgia generale all’Università di Pisa e direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti dell’Aoup, è stato eletto presidente della Società italiana dei trapianti d’organo (SITO) nel corso del 42° congresso tenutosi a Bologna dal 22 al 24 novembre. 13866136 416999 Ugo Boggi

La carica di presidente, operativa per il triennio 2020-2022, giunge a coronamento di una carriera di successi e di riconoscimenti nazionali e internazionali. Il professor Boggi, infatti, carrarese di nascita e pisano per curriculum di studi e impegno lavorativo, è appunto docente ordinario all’Ateneo pisano e, dal 1999, è responsabile dei programmi di trapianto di rene e di pancreas dell’Aoup, dove ha realizzato il principale programma di trapianto di pancreas attivo in Italia, ha concepito e adottato nuove tecniche chirurgiche e ha promosso e realizzato più di chiunque altro in Italia la donazione renale da vivente.

“È nostro orgoglio - ha dichiarato il professor Boggi - che negli ultimi 20 anni in Italia non ci sia stata nessuna novità significativa nel settore dei trapianti d’organi addominali che non sia stata concepita o realizzata per la prima volta a Pisa”. Effettivamente proprio il professor Boggi, fra le altre cose, ha realizzato il primo trapianto renale cross-over in Italia (15 novembre 2005), la prima donazione renale laparoscopica con accesso singolo (SILS) (13 marzo 2010) la prima donazione renale robotica in Italia (22 novembre 2008), la prima donazione laparoscopica di settore laterale sinistro per trapianto di fegato adulto-bambino in Italia (10 maggio 2010), il primo trapianto simultaneo di rene da donatore vivente e di pancreas da donatore cadavere in Europa (13 giugno 2001), il primo trapianto renale robotico in Europa (3 luglio 2010), il primo trapianto robotico di pancreas al mondo (27 settembre 2010) e la prima donazione robotica di fegato destro per trapianto adulto-adulto nel mondo (17 aprile 2012).

 Anche per questi risultati la prestigiosissima Università di Pittsburgh, primo ateneo americano in ambito chirurgico e celebre per aver sviluppato e reso possibile il trapianto epatico nel mondo, ha voluto il professor Boggi nel proprio corpo docente. Il chirurgo – che negli anni ha trapiantato oltre 1500 organi - è infatti anche professore di Chirurgia generale all’Università di Pittsburgh.

Nel suo curriculum anche il ruolo di Fellow onorario dell’European board of surgery per i trapianti di rene e di pancreas. L’European board of surgery è parte dell’Union européenne des médecins spécialistes (Uems), agenzia che opera alle strette dipendenze della Comunità Europea ed accredita le attività mediche e chirurgiche in Europa.

Nel periodo di presidenza del professor Boggi la Sito dovrà anche organizzare il congresso della Esot-Società europea dei trapianti in programma a Milano per l’anno 2021. A questo congresso sono attesi oltre 4000 partecipanti fra chirurghi, medici, scienziati di base, ed infermieri.boggi1

Nella foto il professor Ugo Boggi con il presidente uscente della SITO, professor Umberto Cillo (Padova)

Il congresso dell’Esot, che si realizza ogni due anni, attrae infatti gli specialisti del trapianto non solo dall’Europa ma da tutto il mondo. Sarà quindi una grande occasione di visibilità per tutta la trapiantologia italiana. Grazie all’elezione a presidente della Sito, il professor Boggi entrerà anche a far parte del consiglio direttivo della Esot in qualità di rappresentante dell’Italia.

La Sito ha oltre 1000 soci, è una delle principali società scientifiche italiane ed è l’unica accreditata dal Ministero della salute per la realizzazione delle linee guida per i trapianti d’organo. Al congresso di Bologna erano presenti 806 partecipanti in rappresentanza di tutti i Centri trapianti d’Italia e di tutte le regioni italiane. Sono state presentate oltre 300 relazioni scientifiche. L’evento è stato anche caratterizzato dal riconoscimento del prestigioso ruolo di socio onorario ai due chirurghi che la società ha ritenuto abbiano contribuito maggiormente allo sviluppo del trapianto degli organi addominali in Italia negli anni 80-90 e nel primo decennio degli anni 2000: il professor Vincenzo D’Amico di Padova ed il professor Mauro Salizzoni di Torino. L’ambito riconoscimento è stato consegnato anche al professor Stefano Faenza di Bologna, per il contributo dato nell’ambito dell’anestesia e della rianimazione applicata ai trapianti d’organo.

 Poco prima dell’inizio effettivo del mandato di presidenza il professor Boggi, in collaborazione con i professori Piero Marchetti e Fabio Vistoli, organizzerà a Pisa (17-19 ottobre 2019) su incarico della Società mondiale dei trapianti (The transplantation society - Tts) e dell’International pancreas & islet transplant association (Ipita) la prima consensus conference mondiale sul trapianto di pancreas, grazie al supporto della Fondazione Pisa e dell’Università di Pisa.

Ulteriore motivo di orgoglio per la scuola trapiantologica di Pisa è stata la nomina del professor Giandomenico Biancofiore a membro del consiglio direttivo della Sito in rappresentanza dell’area anestesia e rianimazione. Il professor Biancofiore si va ad aggiungere al professor Vistoli, chirurgo e docente all’Università di Pisa, già membro del consiglio direttivo per l’area trapianti di rene e di pancreas. Complessivamente, quindi, ben tre medici pisani faranno parte del prossimo consiglio direttivo della società.

“Questo importante incarico – prosegue Boggi - viene certamente a riconoscere un lungo impegno personale nel settore dei trapianti nel quale spesso ho percorso strade innovative, aprendo nuovi settori che poi si sono rilevati successi nazionali ed internazionali. Di questo sono molto contento ed orgoglioso. L’incredibile successo ottenuto dimostra come il lavoro fatto negli anni sia stato riconosciuto dai colleghi che hanno saputo apprezzare il valore dei fatti. A livello personale è quindi senza dubbio una soddisfazione enorme. Sono però convinto che questo riconoscimento vada anche a tutto il sistema trapianti di Pisa, e della Regione Toscana. Tutti insieme, per tanti anni, abbiamo lavorato ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Io spero anche che questa carica possa aiutare a riportare definitivamente quella serenità nel sistema trapianti pisano che recentemente era venuta un po’ meno a seguito di alcune notizie, probabilmente prive di reale fondamento, che avrebbero ipotizzato un ridimensionamento del gioiello trapiantologico pisano. Anche in quest’ottica credo che questo riconoscimento arrivi nel momento giusto. Sono anche contento – conclude - che quando il prossimo anno organizzeremo la prima consensus conference mondiale sul trapianto di pancreas potrò partecipare anche come presidente della Sito, e non solo come “incaricato” della Società mondiale dei trapianti d’organo e ideatore di questa iniziativa. Sono infine fiero, ed anche un po’ emozionato, del fatto che per tre anni rappresenterò le istanze di tutta la trapiantologia italiana in ambito europeo. Lo sono per me, per il sistema trapianti che rappresento, per la mia istituzione, per la mia città e per tutta la Regione Toscana”.

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Lunedì, 26 Novembre 2018 12:31

Liszt a Pisa

Mercoledì 28 novembre alle 9.30, al Centro Congressi “Le Benedettine” (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16) dell’Università di Pisa, si svolge la tavola rotonda ad ingresso gratuito “Liszt, Pisa, un fortepiano. Nel contesto del primo soggiorno in Italia (1837-1839)”.
L’iniziativa fa parte di un progetto promosso dall’Agenzia Generale UnipolSai Pisa, Divisione SAI, e dall’Università di Pisa, tramite il suo Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale, con l’intento di approfondire la permanenza di Franz Liszt a Pisa con particolare riferimento alla straordinaria musica che vi ha composto.
All’incontro, che gode del patrocinio della Fondazione Istituto Liszt, Bologna e della Società Italiana di Musicologia, interverranno i massimi esperti italiani del musicista. Il comitato scientifico dell’iniziativa è formato da Alessandro Cecchi, Maria Antonella Galanti, Maurizio Sbrana e Mariateresa Storino.

Nuovo appuntamento con l’eccellenza per l’Università di Pisa che ha celebrato sabato 24 novembre la nuova edizione del PhDay2018, la Giornata dedicata ai dottorati di ricerca dell’Ateneo. Tra i molti eventi in programma, il conferimento di sei premi per insignire le tesi di dottorato più meritevoli che sono state discusse nell’ultimo anno, una per ciascuna area del sapere. Gli elaborati sono stati selezionati in base a parametri quali l’originalità e l’innovazione dei risultati conseguiti, la rilevanza nel settore di riferimento e l’impatto di internazionalizzazione delle ricerche condotte. Sei nuove speranze della ricerca, quattro donne e due uomini, quattro toscani e due siciliani, questi i loro nomi e il frutto delle loro fatiche. Edoardo Battaglia, dottore in Ingegneria dell’informazione, è stato premiato per la tesi "Touch on the Go: Wearable Haptics for Sensing and Augmented Perception"; Rossella Bruno, dottoratasi in Fisiopatologia clinica, ha visto premiata la sua tesi "Analysis and validation of new biomarkers for the diagnosis of malignant pleural mesothelioma"; Regina Fichera, dottoressa di ricerca in Scienze dell’antichità e archeologia, è risultata la migliore nel settore umanistico con una tesi dal titolo "Il miracolo nelle biografie dei filosofi neoplatonici della tarda antichità (IV-VI sec. d.C.)". Gli altri tre vincitori sono Anna Grassi, la più giovane (è nata nel 1989), per la tesi in Fisica "Collisionless shocks in the context of laboratory astrophy", smentendo ancora una volta – se ce ne fosse stato bisogno – pregiudizi sempre difficili da superare sul rapporto tra donne e discipline scientifiche; Patrizia Pacini Volpe, dottoratasi in Scienze politiche, con l’elaborato " Anatomia della prigione. Aspetti politico-sociali della condizione carceraria in Italia e in Francia"; e Alberto Vangelisti, dottore in Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, per la tesi "Transcriptome analysis of plants-fungus interaction: RNA-seq approach on sunflower (Helianthus annus L.) mycorrhizal roots".
La premiazione, effettuata dal rettore Paolo Mancarella con la delegata ai Dottorati di ricerca, Marcella Aglietti, e i ventitré coordinatori dei dottorati con sede presso l’Ateneo (ma ve ne sono altri 10 attivi in convenzione con altri Atenei) è avvenuta nell’ambito della Cerimonia di consegna dei diplomi ai circa 220 nuovi dottori di ricerca di quest’anno.
La giornata si è avviata con l'inaugurazione dell'anno dottorale dell'Università di Pisa, alla presenza di molti degli oltre 700 immatricolati, dei quali 260 solo per il primo anno. La Giornata s’intitolava “La ricerca cambia la vita”, e il valore dell’esperienza costruita durante il proprio percorso dottorale è stato testimoniata da quattro ex-allievi che, conseguito il titolo di laurea o di dottore di ricerca presso l’Ateneo pisano, hanno poi proseguito il proprio cammino accademico e professionale all’insegna del successo e della massima gratificazione personale, in Italia e nel mondo. Così Alessandro Launaro, classe 1979 ed ex dottorando in Storia Antica, ha raccontato com’è diventato uno dei massimi specialisti al mondo di storia dell’Italia Romana: oggi professore all'Università di Cambridge, Direttore in Studi Classici al Gonville and Caius College e a capo, insieme a Martin Millet, di un progetto di ricerca archeologica nella città romana di Interamna Lirenas. Non da meno il dottor Piergiorgio Morosini, che dopo aver conseguito il dottorato in Diritto privato a Pisa è diventato il magistrato che ha presenziato l’udienza preliminare del processo sulla c.d. “Trattativa Stato-Mafia” e, dal 2014 al 2018, membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Il dottorato di ricerca conseguito nel 1997 in Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa è stato invece il viatico che ha permesso a Riccardo Marian di assurgere, dopo le sue ricerche al CERN e aver fondato l’azienda Yogitech, al titolo di Intel Fellow e al ruolo di Chief Functional Safety Technologist per tutto il gruppo Internet of Things di Intel Corporation. Di esempio anche il caso della dottoressa Francesca Iezzi, laureatasi in Matematica presso l’Ateneo pisano e dal 2017 presso l'Università di Edimburgo, dove coordina l’ambito della divulgazione scientifica. Quattro modelli d’ispirazione e di motivazione per i giovani ascoltatori.
Il programma ha inoltre previsto numerosi seminari e workshop dedicati alle opportunità di formazione specificamente pensate per i dottorandi, oltre a laboratori di ricerca, panel session e spazi informativi a cura dell’Ufficio dottorati e dall’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani.
"L’Università di Pisa - ha ricordato il rettore Mancarella - sta puntando molto sui dottorati di ricerca, con un investimento superiore rispetto ad altri atenei di analoghe dimensioni e pari alla ragguardevole somma di oltre 5 milioni di euro per il solo 2019. La valorizzazione del dottorato ha visto altri riconoscimenti importanti, come la riforma dello Statuto, con l’attribuzione di un posto per i rappresentanti dei dottorandi nel massimo organo di governo accademico, la creazione della borsa in memoria di Giulio Regeni e la realizzazione nel prossimo semestre di oltre 20 moduli di didattica trasversale in conformità ai più alti parametri della formazione di terzo livello nell’ambito della ricerca italiana ed internazionale".

 

"Guido Emilio Tonelli ha dedicato la propria vita professionale alla ricerca delle origini dell'Universo contribuendo ad evidenze scientifiche di portata epocale nel mondo dell'infinitamente piccolo e dell'infinitamente grande". Con queste parole il Presidente dell’Associazione Laureati dell'Ateneo Pisano, Paolo Ghezzi, ha avviato la lettura della Motivazione del conferimento del "Campano d'Oro" 2018 al professor Guido Tonelli, ordinario di Fisica dell'Università di Pisa.
La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, assegnato dall'ALAP e giunto quest'anno alla 48a edizione, si è svolta venerdì 23 novembre nella sede del Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi. Dopo i saluti portati dalla prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco e dall'assessore comunale alle politiche educative con delega alla divulgazione scientifica, Rosanna Cardia, sono intervenuti il professor Arnaldo Stefanini, che ha tenuto la Laudatio, e il presidente Ghezzi, che ha letto la Motivazione. Alla consegna del premio, è quindi seguito il saluto del professor Guido Tonelli. L'incontro si è concluso con un omaggio musicale.
"È per me un grande onore e un immenso privilegio ricevere il 'Campano d’Oro' - ha detto il professor Tonelli - non solo perché il mio nome viene inserito in un albo d’oro che contiene un numero impressionante di persone eccezionali. Alcuni sono stati i miei miti fin da quando ero un giovane studente di fisica dell’Ateneo. Mi riferisco a grandi scienziati come Franco Rasetti, Gilberto Bernardini e Carlo Rubbia, per non parlare delle altissime personalità che hanno dato lustro al nostro paese in campo artistico e culturale, nel mondo della politica e delle istituzioni". Il messaggio finale del professor Tonelli è stato rivolto all'Ateneo e al futuro: "la nostra Università ha una grande tradizione di eccellenza che le nuove generazioni di studenti e giovani ricercatori dell’oggi sapranno rinnovare e far crescere ulteriormente".
Nel suo intervento la professoressa De Francesco ha sottolineato come "il professor Tonelli non sia solo un grande fisico e uno scienziato moderno. Soprattutto nei suoi lavori più recenti ha dimostrato di essere un intellettuale a tutto tondo, introducendo analisi e riflessioni che si staccano dalla fisica per toccare aspetti più propriamente storici e filosofici". In chiusura la prorettrice vicaria ha citato le motivazioni con cui nel 2014 l'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso la Medaglia d'onore al professor Tonelli, "ultimo esempio - era scritto - di una tradizione di eccellenza dell'Università di Pisa che è cominciata con Galileo Galilei per passare attraverso scienziati quali Enrico Fermi, Bruno Pontecorvo e Carlo Rubbia".
"È una grande soddisfazione per tutta la città - ha dichiarato l'assessore Cardia - attribuire questo riconoscimento ad uno dei maggior studiosi a livello mondiale di fisica sperimentale che, con la sua attività di ricerca portata avanti presso i più prestigiosi centri internazionali, ha contribuito in prima persona al raggiungimento di traguardi scientifici epocali per la storia della fisica. La sua attività di insegnamento e di studioso qui a Pisa costituisce un motivo di grande orgoglio non solo per il mondo accademico e universitario, ma per la città intera, che, grazie all’impegno, all’intelligenza e alla passione di persone come lui, si conferma città ad alta vocazione scientifica”.

 

 

https://www.unipi.it/index.php/attivita-e-viaggi-studenteschi/item/13908-questo-lo-so-concerto-di-michelangelo-ricci-e-marcus-bostik-band

Il primo impianto in Toscana di una vertebra stampata in 3D è stato eseguito con successo nelle scorse settimane a Pisa, nell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia 2 dell’Aoup diretta dal professor Rodolfo Capanna del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa.

Il paziente è un uomo di 56 anni, affetto da una neoplasia primitiva ossea che interessava la terza vertebra lombare, in trattamento nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Prato. Dopo un esame bioptico, che aveva confermato la malignità della lesione, è stato pianificato un intervento chirurgico di resezione in blocco della vertebra L3 affetta dal tumore e di ricostruzione della stessa mediante una nuova vertebra, stampata in titanio in 3D, ottenuta dalla rielaborazione e ricostruzione dell’esame Tac del paziente.

 

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La protesi impiantata



L’impianto utilizzato é stato sviluppato specificamente per questo paziente partendo dalle immagini tac della sua colonna vertebrale, che sono state ricostruite tridimensionalmente per poter ottimizzare il disegno dell’impianto. La collaborazione dei chirurghi con gli ingegneri dell’ITC (Instituto Tecnológico de Canarias) ha portato al disegno di un impianto perfettamente congruente alla resezione in blocco pianificata in fase preoperatoria. Il design è stato ottimizzato in modo da ottenere le condizioni biomeccaniche (elasticità e resistenza) più adatte a favorire la sua colonizzazione da parte del tessuto osseo del paziente; a tal fine a struttura dell’impianto ha una porosità di circa il 90 % per lasciare spazio libero, che sarà occupato dall’osso di nuova generazione. L’impianto è stato realizzato con una stampante tridimensionale partendo da polvere di titanio grado 23.

L’intervento chirurgico, durato 13 ore, è stato eseguito mediante un doppio approccio chirurgico posteriore ed anterolaterale, e vi ha preso parte un’equipe multidisciplinare composta da: professor Paolo Parchi, associato all’Università di Pisa, dottor Simone Colangeli, dottoressa Sara Stagnari (chirurghi ortopedici); dottor Alessandro Gasbarrini (chirurgo ortopedico, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia vertebrale oncologica e degenerativa all’Istituto ortopedico Rizzoli, ideatore della metodica come consulente esterno); dottor Daniele Adami e dottor Michele Leo (chirurghi vascolari); dottoressa Silvia Nardi, dottoressa Elisa Dimitri, dottor Leonardo Santini, dottoressa Elisa Bulleri (anestesisti e rianimatori); Andrea Meini, Francesca Pellicci, Lisa Lodovichi, Barbara Carmignani, Valerio Lupi (strumentisti ed infermieri di sala operatoria); Marzia Frangioni, Sabrina Micheletti (infermieri addetti all’anestesia); Alfredo Orsi, Francesco Maenza, Agusto Micheli (tecnici di radiologia sanitaria); Marco Cini (infermiere di sala gessi). Durante la degenza il paziente ha ripreso la deambulazione assistita ed è stato dimesso in buone condizioni il 14° giorno post-operazione.

Questo intervento è frutto di una crescente collaborazione clinica e scientifica tra il reparto di Chirurgia vertebrale oncologica e degenerativa del Rizzoli diretto dal dottor Gasbarrini e la Ortopedia e Traumatologia II universitaria dell’Aoup diretta dal professor Capanna i cui obiettivi sono lo sviluppo di attività di ricerca su metodiche innovative e una gestione combinata di casi ad elevata complessità (edm).

Sabato 1 dicembre, alle 19, all’Ex Wide, l’associazione culturale studentesca Filiforme, presenta l’evento “Questo lo so”, concerto di Michelangelo Ricci e della Marcus Bostik Band.

“Questo lo so” di Michelangelo Ricci è un punto d'arrivo e una partenza, è il frutto di anni di teatro musicale nei quali Ricci ha utilizzato le canzoni che presenterà in concerto per le proprie creazioni sceniche. Dodici tracce completamente arrangiate ed eseguite in rigorosa solitudine nella sua casa studio immersa nel bosco, scelta meditativa e di metodo. Linee sonore si sovrappongono a sostenere una galleria di storie, personaggi e varia umanità perdente o persa, come se il canto, anche in forma recitativa, debba diventare parte di un contrappunto sui suoni provenienti da ogni latitudine. Una forma diversa e diretta di promuovere una creazione, mettendola a nudo, entrando nella “bottega” dell’artigiano, scoprendo cos’è prodursi, liberarsi e creare.


Questa auto-produzione è stata sostenuta dalla Autoproduzioni Artisti Associati, Il Teatro dell'Assedio ed in collaborazione tecnica con l'etichetta MMF.



L’evento, ad ingresso gratuito, è realizzato con i contributi finanziari dell'Università di Pisa.



Per maggiorni informazioni:
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345 4245340 

locandina questo lo so

 

 

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