"Storie illustrate di minori migranti": una mostra a Palazzo Vitelli
È stata inaugurata a Palazzo Vitelli, in Lungarno Pacinotti 44, la mostra fotografica "Storie illustrate di minori migranti", a cura di Claudia Bellante, Mirko Cecchi e Michela Nanut e promossa dal Centro Interdisciplinare "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa. La mostra, presentata in anteprima il 3 ottobre scorso, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, sarà visitabile dal 23 al 30 ottobre 2018. L'ingresso è libero.
Si tratta di un progetto unico nel suo genere, nato in collaborazione di Terre des Hommes Italia che, dal 2011, lavora al porto di Pozzallo in Sicilia offrendo sul posto e nei centri di accoglienza di Scicli, Siracusa e Catania, assistenza psicologica e psicosociale ai minori stranieri non accompagnati e alle famiglie con bambini.
Da tempo Terre des Hommes desiderava raccontare le storie di alcuni dei ragazzi e delle ragazze che negli anni sono stati ospitati nei loro centri. Per farlo hanno chiesto aiuto alla giornalista Claudia Bellante e al fotografo Mirko Cecchi che, a loro volta, hanno deciso di coinvolgere l'illustratrice Michela Nanut per ottenere una narrazione nuova del tema migratorio, che andasse oltre i luoghi comuni e il classico foto-reportage.
Claudia e Mirko sono andati in Sicilia dove hanno incontrato otto giovani migranti, tutti minori di 18 anni, arrivati soli dalla Nigeria, dal Gambia, dal Marocco e dalla Guinea. Claudia li ha intervistati, Mirko li ha ritratti e poi Michela ha illustrato parte dei loro racconti sulle fotografie, rendendo le immagini fluttuanti. I racconti di quei ragazzi e di quelle ragazze, pieni di ingiustizie ma anche di voglia di vivere e di guardare al futuro con coraggio, si sono trasformate così in avventure incredibile, come può essere dormire nel deserto sotto le stelle quando hai 16 anni.
"Quello che volevamo - spiegano i curatori - era sviluppare un linguaggio nuovo, più onirico e meno diretto di quello usato comunemente, in modo da raggiungere quante più persone possibili e innescare un processo di riflessione". In effetti, bastano pochi minuti per guardare le otto foto illustrate e leggere le didascalie: un tempo breve ma sufficiente per mettersi nella pelle di questi giovani, provare a immaginare le loro esperienze, cogliere i loro sogni e guardare con occhi nuovi quello che sta accadendo intorno a noi.
Prima di arrivare a Pisa, il progetto è stato esposto a Trento, Milano e Rovereto, ed è stato pubblicato su El País, Donna Moderna, Vanity Fair, Corriere della Sera e QCode.
Durante il tempo in cui sarà allestita la mostra le stampe sono in vendita. Parte del ricavato verrà destinato a Terre des Hommes perché possa portare avanti il progetto Faro e aiutare così molti altri ragazzi e ragazze. Il costo delle stampe nel formato 50x70 è di 90 euro, nel formato 40x50, 50 euro.
È nato il Centro per l'Integrazione della Strumentazione dell'Università di Pisa (CISUP)
Lunedì 22 ottobre, con la prima seduta del Consiglio nell’Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci, ha preso vita il CISUP - Centro per l’Integrazione della Strumentazione dell'Università di Pisa. Il CISUP è un nuovo Centro di Ateneo, con finalità di ricerca, di formazione e di servizio e opera con una duplice funzione, come gestore di propri strumenti (per lo più grandi strumentazioni) e come coordinatore di una rete di strumenti e laboratori presenti in Ateneo, messi a disposizione dai dipartimenti su base volontaria e con modalità e impegno concordati. Finora vi hanno aderito 289 professori e ricercatori, afferenti a 18 dipartimenti dell’Ateneo.
Il rettore Paolo Mancarella, presente alla prima riunione, ha sottolineato che “la costituzione del centro rientra in un piano strategico di incentivazione della ricerca di alta qualità e va a colmare una lacuna di cui eravamo consapevoli da tempo. Oltre agli evidenti vantaggi in termini di ottimizzazione delle risorse, sono sicuro che il CISUP favorirà anche una maggiore collaborazione tra ricercatori di diverse discipline, dando un ulteriore impulso alle ricerche multidisciplinari verso cui dobbiamo sempre più orientare i nostri sforzi e investimenti”.
Il rettore ha nominato direttore del CISUP il professor Simone Capaccioli, del dipartimento di Fisica, che vanta una vasta esperienza di uso di strumentazioni analitiche, comprese quelle in large scale facilities europee, nelle applicazioni della fisica allo studio dei materiali, dei sistemi biologici, dei beni culturali e ambientali.
“La sfida che ci aspetta è fra le più difficili – afferma il professor Capaccioli – ma l’entusiasmo che sta accompagnando la nascita del CISUP mi fa ben presagire per il suo sviluppo. Una struttura con questi compiti e queste dimensioni non c’è mai stata a Pisa, ma di simili ce ne sono in Italia, ad esempio Modena, Pavia, Milano, Venezia. Il vasto patrimonio di conoscenze e laboratori diffuso nelle varie strutture dell’Università di Pisa, se opportunamente aggregato e supportato in azioni comuni, può sicuramente svilupparsi e ambire a un ruolo di primo piano nel panorama europeo della ricerca”.
Le grandi strumentazioni gestite direttamente da CISUP arriveranno dal piano Grandi Strumenti di Ateneo, da bandi competitivi per sviluppo della strumentazione, tipo il Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR), da finanziamenti provenienti da bandi europei, nazionali e regionali, da contratti e convenzioni con enti pubblici di ricerca. Il CISUP garantirà, attraverso la rete, un’efficace collaborazione a livello di Ateneo per l’utilizzo del patrimonio strumentale esistente, nonché per una integrazione delle competenze tecnico-scientifiche interdipartimentali. Vi sarà un supporto per manutenzioni e accreditamenti in caso di attività condivise. Infine il CISUP fornirà, attraverso un proprio sito web, visibilità agli strumenti della rete con modalità e costi di accesso e un calendario d’uso.
È nato il Centro per l'Integrazione della Strumentazione dell'Università di Pisa (CISUP)
Lunedì 22 ottobre, con la prima seduta del Consiglio nell’Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci, ha preso vita il CISUP - Centro per l’Integrazione della Strumentazione dell'Università di Pisa. Il CISUP è un nuovo Centro di Ateneo, con finalità di ricerca, di formazione e di servizio e opera con una duplice funzione, come gestore di propri strumenti (per lo più grandi strumentazioni) e come coordinatore di una rete di strumenti e laboratori presenti in Ateneo, messi a disposizione dai dipartimenti su base volontaria e con modalità e impegno concordati. Finora vi hanno aderito 289 professori e ricercatori, afferenti a 18 dipartimenti dell’Ateneo.
Il rettore Paolo Mancarella, presente alla prima riunione, ha sottolineato che “la costituzione del centro rientra in un piano strategico di incentivazione della ricerca di alta qualità e va a colmare una lacuna di cui eravamo consapevoli da tempo. Oltre agli evidenti vantaggi in termini di ottimizzazione delle risorse, sono sicuro che il CISUP favorirà anche una maggiore collaborazione tra ricercatori di diverse discipline, dando un ulteriore impulso alle ricerche multidisciplinari verso cui dobbiamo sempre più orientare i nostri sforzi e investimenti”.
Il rettore ha nominato direttore del CISUP il professor Simone Capaccioli, del dipartimento di Fisica, che vanta una vasta esperienza di uso di strumentazioni analitiche, comprese quelle in large scale facilities europee, nelle applicazioni della fisica allo studio dei materiali, dei sistemi biologici, dei beni culturali e ambientali.
“La sfida che ci aspetta è fra le più difficili – afferma il professor Capaccioli – ma l’entusiasmo che sta accompagnando la nascita del CISUP mi fa ben presagire per il suo sviluppo. Una struttura con questi compiti e queste dimensioni non c’è mai stata a Pisa, ma di simili ce ne sono in Italia, ad esempio Modena, Pavia, Milano, Venezia. Il vasto patrimonio di conoscenze e laboratori diffuso nelle varie strutture dell’Università di Pisa, se opportunamente aggregato e supportato in azioni comuni, può sicuramente svilupparsi e ambire a un ruolo di primo piano nel panorama europeo della ricerca”.
Le grandi strumentazioni gestite direttamente da CISUP arriveranno dal piano Grandi Strumenti di Ateneo, da bandi competitivi per sviluppo della strumentazione, tipo il Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR), da finanziamenti provenienti da bandi europei, nazionali e regionali, da contratti e convenzioni con enti pubblici di ricerca. Il CISUP garantirà, attraverso la rete, un’efficace collaborazione a livello di Ateneo per l’utilizzo del patrimonio strumentale esistente, nonché per una integrazione delle competenze tecnico-scientifiche interdipartimentali. Vi sarà un supporto per manutenzioni e accreditamenti in caso di attività condivise. Infine il CISUP fornirà, attraverso un proprio sito web, visibilità agli strumenti della rete con modalità e costi di accesso e un calendario d’uso.
Dagli organoidi prospettive per la cura del Parkinson
Negli ultimi anni le tecniche di coltura in tre dimensioni di cellule staminali hanno visto dei progressi consistenti. Gli “organoidi”, i mini-organi così formati dalla struttura tridimensionale e dalle staminali che vi proliferano, forniscono un modello di come si sviluppa e vive un organo umano, imitandone struttura e funzionalità. Un risultato potenzialmente rivoluzionario per lo studio di alcune malattie, ma anche per i test farmacologici. Questi modelli di organi hanno però dei limiti, principalmente dovuti alla difficoltà di creare ambienti che garantiscano a lungo la sopravvivenza delle cellule. Le cellule staminali infatti vi proliferano per un certo tempo, dando luogo agli stessi tipo cellulari che generano in vivo, ma poi, mancando nutrienti fondamentali nel suo interno, l’organoide muore.
Dai laboratori del centro di ricerca dell’Università di Pisa “E.Piaggio” e dell’Università del Lussemburgo arrivano però nuove scoperte, che permetteranno agli organoidi di restare vitali, rendendoli modelli scientifici validi per lo studio di malattie come il Parkinson.
«La nostra ricerca – spiega Arti Ahluwalia, direttrice del Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa - ha dimostrato che è possibile ingegnerizzare ambienti di crescita degli organoidi nei quali il flusso di ossigeno e nutrienti svolge una funzione di mantenimento delle condizioni vitali. In particolare, abbiamo testato questo metodo sull’organoide del mesencefalo: attraverso l’uso della tecnologia fluidica e modelli computazionali, mostriamo che le cellule all'interno dei mini organi, quando stimolate da un flusso, hanno una maggiore vitalità e si differenziano in maniera più efficace in neuroni dopaminergici, che sono importantissimi per il buon funzionamento del cervello. Infatti, la morte dei neuroni dopaminergici è una caratteristica del morbo di Parkinson. Inoltre, la sinergia di modelli computazionali e osservazioni al microscopio ci hanno permesso di individuare una soglia critica per la vitalità delle cellule, che ci permetterà di ottimizzare ulteriormente il protocollo di generazione di questi cervelli in vitro».
La possibilità di avere un organoide-mesencefalo vitale permetterà quindi di studiare come il deterioramento nei neuroni incide sullo svilupparsi della malattia. Ma non è tutto. Lo sviluppo della tecnologia di coltura degli organoidi significa anche costruire un’alternativa concreta ai testi sugli animali. “L’evidenza sperimentale – conclude Arti Ahluwalia – ci dice che tecnologie bioingegneristiche integrate con nuovi metodi per la manipolazione di cellule staminali in-vitro rendono gli organoidi dei modelli scientificamente validi per i test farmacologici, aprendo la strada alla possibilità di fare a meno di cavie animali”.
Presentazione del libro “Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo”
Presentazione del libro “Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo”
Giovedì 25 ottobre, ore 18, alla Mala Servanen Jin (Via Garibaldi, 192 - Pisa), l’associazione Mohamed Bouazizi organizza la presentazione del libro con l’autrice Stefania Prandi “Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo”. Un reportage sulle donne che raccolgono e confezionano il cibo che arriva sulle nostre tavole.
Il racconto si snoda in tre paesi affacciati sul mare Mediterraneo, Italia, Spagna e Marocco, tra i maggiori esportatori di ortaggi e frutta in Europa e nel mondo. Qui, le braccianti, non solo sono pagate meno degli uomini e costrette a turni estenuanti, ma vengono molestate sessualmente, ricattate, subiscono violenze verbali, fisiche e stupri. Nelle pagine, le vite delle molte lavoratrici che i media ignorano: la sopravvivenza quotidiana, la resistenza alla violenza, il coraggio delle denunce che, malgrado gli sforzi, cadono nel vuoto. Il libro è il risultato di un lavoro di inchiesta e documentazione durato più di due anni, con oltre centotrenta interviste a lavoratrici, sindacalisti e associazioni. Alla presentazione seguirà un’apericena.
L’evento è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.
Per informazioni: https://www.facebook.com/MSJOccupata/
Halloween ai Musei di Ateneo
Laboratori e visite guidate speciali all’Orto e Museo Botanico, al Museo degli Strumenti per il Calcolo e al Museo della Grafica.
Indagine di mercato per la ricerca di un immobile a uso laboratori di ricerca per l'Industria 4.0
L’Università di Pisa ha avviato un’indagine di mercato per la ricerca di un immobile a uso laboratorio di ricerca per l'Industria 4.0. L’immobile dovrà essere preferibilmente ubicato in Pisa o in comuni limitrofi, purché in aree funzionali, raggiungibili in modo semplice e rapido, anche con mezzi pubblici, dalla sede del dipartimento di Ingegneria dell’informazione in via Caruso 6.
Possono essere presentate offerte libere entro il 20 novembre 2018 con le modalità di cui all’Avviso pubblicato su http://venditeimmobiliari.unipi.it.
Successivamente potranno essere attivate le procedure per la locazione.
Per ulteriori informazioni si possono contattare i numeri telefonici 050/2212 503–922-241 o si può scrivere all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Al via il master in “Industry 4.0”, il corso per formare esperti nella digitalizzazione delle imprese
Un esperto in grado di guidare i processi di digitalizzazione delle imprese per favorire percorsi di innovazione orientati all’Industria 4.0. È la figura professionale del Digitalization Manager quella che mira a formare il nuovo master di I livello in “Industry 4.0 Design – Enterprise Digitalization and 4.0 Technologies”, un percorso di alta formazione, di durata annuale, nato dalla collaborazione tra l’Università di Pisa, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università di Siena e la Scuola Superiore Sant’Anna che partirà il prossimo 19 novembre. Il corso è promosso inoltre da una serie di aziende che saranno direttamente coinvolte nelle attività formative e nei tirocini: ErreQuadro s.r.l., Fondazione Giacomo Brodolini e Things On Internet s.r.l.
«In un mondo produttivo sempre più orientato all’Industra 4.0, il Digitalization Manager ha il compito di individuare e selezionare le tecnologie più idonee per apportare un reale beneficio all’interno di un’azienda, consentendo a manager e operatori di focalizzarsi sulle attività a maggior valore aggiunto - spiega il professor Gualtiero Fantoni, coordinatore scientifico e organizzativo del master - Tale figura è in grado di analizzare le funzioni aziendali e di coniugare l’attenzione per gli aspetti di processo con le tematiche di management con lo scopo di progettare piani di sviluppo e crescita dell’impresa, ovvero integrare correttamente le tecnologie digitali all’interno dei processi aziendali. Infatti, la trasformazione digitale parte dall’analisi dei processi esistenti per riprogettarli in chiave ottimale sfruttando il potenziale delle risorse umane e delle tecnologie disponibili».
Integrando in un unico percorso le migliori competenze messe in campo dagli Atenei coinvolti, il master si rivolge ai laureati in discipline economiche, ingegneristiche e scientifiche. I candidati ideali sono neolaureati e professionisti che intendono acquisire competenze specifiche sulla digitalizzazione delle imprese. Il master è riservato a un massimo di 35 partecipanti e le iscrizioni sono aperte fino al 31 ottobre. Le lezioni si svolgeranno per tre giorni a settimana (dal lunedì al mercoledì) presso il GATE Centre di Pisa al fine di favorire un contatto diretto tra i partecipanti e imprese del territorio che operano nell’ambito della digitalizzazione dei processi aziendali. La partecipazione è aperta anche a laureati in discipline diverse da quelle indicate nel bando: possono partecipare infatti anche professionisti, manager e imprenditori che potranno essere presenti con la qualifica di studente uditore acquisendo, al termine del percorso, l'attestato di frequenza al master.
Il master coniuga lezioni frontali con attività pratiche come esercitazioni in aula, lavori di gruppo e analisi di casi studio. L’attività didattica prevede l’intervento di una serie di imprese e professionisti i quali andranno a rappresentare la loro esperienza nell’ambito dell’Industria 4.0. Al termine delle attività in aula, è previsto un tirocinio in azienda di almeno 160 ore durante il quale i partecipanti dovranno analizzare il livello di maturità digitale dell’impresa ospitante al fine di identificare le azioni correttive da attuare per aumentare tale livello in conformità con gli obiettivi che l’azienda vuole perseguire. I tirocini saranno svolti nelle aziende del territorio e saranno promossi attraverso il network del master, nonché grazie alla collaborazione con associazioni di categoria come Confartigianato Imprese Toscana. Tra le aziende interessate a ospitare i tirocinanti ci sono grandi e medie imprese locali di vari settori economici tra cui Fabio Perini S.p.A. e IGLOM Italia S.p.A.
Tutti i dettagli su lezioni, modalità e quote di iscrizione sono disponibili sul sito www.masterindustry40.it. Per maggiori informazioni rivolgersi alla segreteria del master: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“I benefici della Luna” in un incontro alla Cittadella Galileiana con il prof. Sergio Giudici
Scienza e letteratura hanno sempre rivolto lo sguardo alla Luna: Sergio Giudici, docente del dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, ripercorrerà la storia di questo rapporto nell’incontro dal titolo “I benefici della Luna”, in programma giovedì 25 ottobre alle 21, in occasione del plenilunio, al Museo degli Strumenti di Fisica alla Cittadella Galileiana. Nel giardino della Cittadella saranno allestiti telescopi e altra strumentazione per osservare la Luna e gli astri del cielo autunnale. Le osservazioni saranno guidate e commentate dagli studenti astrofili del dipartimento di Fisica.
L'incontro è il terzo del ciclo “I giovedì della Cittadella Galileiana”, cinque appuntamenti di giovedì dall’11 ottobre al 15 novembre (a esclusione del primo novembre) che hanno come filo conduttore l’intersezione e lo scambio tra saperi. Gli incontri sono organizzati in collaborazione con l’associazione culturale La Nuova Limonaia e la Ludoteca Scientifica. L’ingresso è gratuito.