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È stato assegnato a Paolo Bugliani l’AIA Dissertation Prize 2018, il prestigioso premio dell’Associazione Italiana di Anglistica per la miglior tesi di dottorato nell’ambito degli studi di letteratura, cultura o linguistica inglese. Paolo Bugliani ha conseguito il dottorato in Filologia, Letteratura e Linguistica presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica di Pisa, dove ora è assegnista di ricerca.

La tesi, supervisionata dai professori Roberta Ferrari e Arrigo Stara e intitolata Una modernità in sordina: Charles Lamb, il saggio, Elia, propone un’indagine ampia e accurata del genere saggistico, concentrando specificamente l’attenzione su uno dei prosatori inglesi più significativi del periodo romantico, Charles Lamb, autore degli Essays of Elia (1823) e dei Last Essays of Elia (1833). Lo studio di una figura come Lamb, a lungo tempo negletta in egual misura da critici e lettori, mira a riscoprire questa voce del Romanticismo inglese e a riconoscerle un posto di rilievo nell’ambito della pratica saggistica, sottolineandone al contempo ricchezza e modernità.

Lo scorso 18 maggio Paolo Bugliani è stato premiato dal presidente dell’Associazione Italiana di Anglistica, Giovanni Iamartino, nel corso del Seminario AIA che si è tenuto presso l’Università degli Studi di Macerata.
La tesi dottorale sarà pubblicata dall’editore Carocci di Roma.

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Il momento della premiazione. Da sinistra: Fernando Cioni (membro Direttivo AIA), Giovanni Iamartino (Presidente AIA), Paolo Bugliani, Massimo Sturiale (membro Direttivo AIA).

Lunedì, 21 Maggio 2018 10:51

La matematica insegnata ai bambini

frank cover insideAnna Baccaglini-Frank ricercatrice al dipartimento di Matematica dell'Ateneo ed asperta nei processi di apprendimento e insegnamento della matematica, è fra i curatori del volume Contemporary research and perspectives on early childhood mathematics education appena uscito per Springer.

Pubblichiamo di seguito una breve presentazione del volume.

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Il libro nasce dal confronto tra un gruppo di ricercatori in didattica della matematica da tutto il mondo, appassionati all’educazione matematica di bambini fino ai sette anni di età, avvenuto ad Amburgo durante il 13esimo “International Congress on Mathematical Education” (ICME-13) nel luglio 2016. Gli studi e le diverse prospettive offerte hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza e la comprensione scientifica di importanti temi legati all’ambito complesso dell’insegnamento e apprendimento della matematica nell’infanzia e nei primi anni di scuola.

I capitoli del libro offrono una varietà di prospettive teoriche e approcci metodologici per studiare e migliorare l’educazione matematica dei bambini all’inizio del loro percorso, attraverso lo sviluppo di ambienti d’apprendimento e attività matematiche sia per il contesto scolastico che per quello extra-scolastico. Tali opportunità sono riconosciute come fondamentali dalla comunità scientifica, in quanto risultati della ricerca hanno messo in luce una correlazione positiva tra la conoscenza matematica iniziale dei bambini all’entrata nella scuola primaria e i successivi livelli di apprendimento matematico e delle prestazioni accademiche. La partecipazione alle discussioni di molti ricercatori da moltissimi paesi diversi ha contribuito allo sviluppo di diverse prospettive che tengono conto di una varietà di sistemi educativi, di diverse culture e tradizioni di ricerca.

Nel libro sono presentati cinque temi principali emersi durante le discussioni: il ruolo chiave della consapevolezza di regolarità e struttura, il senso del numero, l’attenzione al contesto e al ruolo del coinvolgimento di tutto il corpo nell’apprendimento della matematica, l’uso della tecnologia e la formazione di insegnanti.

Mercoledì 23 maggio, alle ore 14.15, nell’Aula Gerace del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, si terrà un incontro con lo scrittore, giornalista e consulente informatico Paolo Attivissimo, che chiuderà i lavori del Seminario di Cultura Digitale. L’incontro si intitola “Anche tu detective antibufala: tecniche e strumenti per distinguere fra fatti e bufale nei media moderni”. Internet offre a ciascuno di noi un potere di verifica senza precedenti nei confronti delle notizie. Partendo da esempi concreti, presi dai media tradizionali oltre che da Internet, verranno presentate le sorprendenti ragioni psicologiche, sociali ed economiche che alimentano le “bufale” e hanno portato a un calo di attendibilità del giornalismo tradizionale. Allo stesso tempo verranno proposte alcune regole pratiche e tecniche d’indagine informatica alla portata di tutti per orientarsi meglio fra fatti e fandonie.
Paolo Attivissimo è conduttore della trasmissione radiofonica “Il Disinformatico” della Radiotelevisione Svizzera; autore o coautore di 18 libri d'informatica divulgativa, del blog Disinformatico.info e di articoli per La Borsa della Spesa, Wired.it e Le Scienze. Conferenziere e consulente per la RSI, Mediaset e RAI su questioni legate a Internet, alle nuove tecnologie e alla disinformazione mediatica (Fake news). Coordina il Servizio Antibufala (Antibufala.info) e dal 2010 al 2016 ha presieduto il Cicap Ticino, associazione dedicata allo studio scientifico dei presunti fenomeni paranormali e delle pseudoscienze.

Lunedì 28 maggio alle ore 21,30 al Teatro Verdi, nell'ambito delle celebrazioni per il 170 anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara organizzate dall'Università, si terrà lo spettacolo “Gli studenti pisani a Curtatone. L'epopea del '48 in musica e vernacolo”. Gli attori Lorenzo Gremigni, Leonardo Ferri e Fabiano Cambule del Crocchio Goliardi Spensierati reciteranno il poema "Curtatone" di Dino Varani in vernacolo pisano in alternanza col Coro dell'Università di Pisa che, diretto da Stefano Barandoni e accompagnato al pianoforte da Silvia Mannari, eseguirà una serie di cori verdiani e di canti patriottici risalenti al periodo risorgimentale, alcuni dei quali proprio del 1848.
L'ingresso è libero a invito: gli inviti (massimo due a persona) potranno essere ritirati presso la portineria del rettorato (Palazzo alla Giornata) dal 23 al 25 maggio con orario 9.00-18.00. Eventuali inviti non ritirati saranno distribuiti il 28 maggio direttamente presso l'Ufficio Informazioni del Teatro Verdi dalle 9.00 alle 20.30.

A Palazzo dei Congressi la “Fantasy (K)night” del Coro e dell’Orchestra dell'Università di Pisa
Il concerto è a ingresso libero
Martedì 22 maggio, alle ore 21.00, nell’Auditorium del Palazzo dei Congressi, si svolgerà il concerto del Coro e dell’Orchestra dell'Università di Pisa "Fantasy (K)night - A tribute to Final Fantasy". In programma un'antologia di brani tratti dalla serie videoludica di Final Fantasy con Sara Bacchelli (mezzosoprano); Stefano Barandoni (Maestro del Coro) e a dirigere l'Orchestra il Maestro Manfred Giampietro. L'evento, a ingresso gratuito, è organizzato dal Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale dell’Università di Pisa.

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Al Cinema Arsenale il film "Prima che la vita cambi noi" e incontro col regista Felice Pesoli
L'evento si inserisce all'interno delle iniziative dell’Università di Pisa sui cinquant’anni dal Sessantotto

Martedì 22 maggio, alle ore 20.30, al Cinema Arsenale, è in programma la proiezione gratuita del film "Prima che la vita cambi noi" di Felice Pesoli. La visione del film sarà preceduta da un'introduzione del regista a colloquio con Sandra Lischi, docente di Cinema all'Università di Pisa e delegata del rettore per la comunicazione e la diffusione della cultura. L'evento si inserisce all'interno delle iniziative dell’Università di Pisa sui cinquant’anni dal Sessantotto.
Il film di Pesoli si concentra sui movimenti più “creativi”, beat e freak, fra musica e viaggi in India, fra le comuni e gli happening. Il titolo prende spunto dal celebre slogan “Cambiamo la vita prima che la vita cambi noi” e il lavoro, vivace e denso di racconti e ricordi, ricco di materiali d’archivio e di spunti di riflessione, è intessuto di testimonianze di vari personaggi: da Andrea Valcarenghi a Fabio Treves e Claudio Rocchi, da Umberto Fiori a Matteo Guarnaccia a Dinni Cesoni, da Giulia Amici a Eugenio Finardi a Italo Bertolasi. Imprescindibili gli spiragli su Warhol, Kerouac, Allen Ginsberg, Fernanda Pivano. Fra il quartiere Brera, il festival “Re Nudo” e l’India. Un contributo al pensiero su quegli anni e sulla diversità come una delle conquiste più rilevanti.

 

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“Il ’48 dei professori”, conferenza di Paolo Rossi a Palazzo Blu
L’incontro è organizzato nell’ambito delle celebrazioni del 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara
Mercoledì 23 maggio, alle ore 17.30, nell’Auditorium di Palazzo Blu, si svolgerà l’incontro “Il ’48 dei professori: nascita di una Nazione e rinascita di un Ateneo” con Paolo Rossi del dipartimento di Fisica “E. Fermi”. La conferenza è organizzata in collaborazione con l’Università di Pisa nell’ambito delle celebrazioni del 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara (29 maggio 1848).
Il crescente senso di identità nazionale presente nella comunità accademica, unito all’entusiasmo stimolato dai primi moti popolari del’48, spinse molti professori dell’Ateneo pisano a mobilitarsi anche militarmente a sostegno dell’azione militare intrapresa dal Piemonte contro l’Austria. Tale impegno, culminato nella giornata di Curtatone e Montanara, ebbe a sua volta l’effetto di cementare relazioni anche personali che nel giro di un decennio portarono a definire il nuovo assetto, organizzativo ma anche scientifico, dell’Università portandola a essere uno dei pochi Atenei che il neonato Stato unitario volle collocare nella categoria più elevata.

 

In tema di vaccini e autismo, su YouTube domina la disinformazione. E’ questo quanto emerge da una recente analisi condotta all’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica “Human Vaccines and Immunotherapeutics”. Lo studio coordinato dal professore Luigi Lopalco, direttore del centro interdipartimentale ProSIT, e dalla professoressa Annalaura Carducci, direttore dell’Osservatorio della Comunicazione Sanitaria (OCS), è stato condotto su 560 video caricati su YouTube dal 2007 al 2017 e relativi al collegamento tra vaccini e autismo o altri gravi effetti collaterali sui bambini.

In particolare, i ricercatori hanno evidenziato come il tono dell’informazione sul tema sia principalmente negativo e come l’informazione istituzionale sia praticamente assente su questo mezzo di informazione. Il tutto incrementato da una sorta di “effetto valanga” dovuto al fatto che il numero annuale di video caricati è aumentato durante il periodo considerato con un picco di 224 nei primi sette mesi del 2017.

 

vaccino


“A partire dal 2012 si è assistito in Italia ad un calo della fiducia nelle vaccinazioni che si è tradotto in una pericolosa diminuzione dei livelli di copertura vaccinale – sottolinea Lopalco – da questo punto di vista, la disinformazione diffusa ad arte su Internet sembra essere un fattore determinante considerato che moltissime persone usano il web come fonte di informazione e che nel 2016, ad esempio, il 42,8% dei cittadini italiani ha utilizzato internet per informarsi sui vaccini”.

Ma non è la prima volta che il gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano si occupa del rapporto Intenet e vaccini. In un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista scientifica “Vaccine”, gli studiosi dell’Ateneo infatti avevano già osservato un legame fra il calo delle vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia e, in quel caso, una notizia di cronaca diffusa attraverso siti web italiani di disinformazione antivaccinista a partire dal 2012. Nello specifico si trattava di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Rimini che aveva accordato l’indennizzo per danno da vaccino ad una famiglia di un bambino affetto da sindrome dello spettro autistico. La sentenza fu poi ribaltata in Appello, ma la notizia ebbe comunque un’enorme risonanza sui social media e sul web.

“Queste ricerche – conclude Lopalco – rappresentano dunque un invito urgente alla sanità pubblica a prestare più attenzione verso Internet e i nuovi media per contrastare la disinformazione, dare risposte affidabili e supportare i cittadini verso una corretta scelta vaccinale”.


In tema di vaccini e autismo, su YouTube domina la disinformazione. E’ questo quanto emerge da una recente analisi condotta all’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica “Human Vaccines and Immunotherapeutics”. Lo studio coordinato dal professore Luigi Lopalco, direttore del centro interdipartimentale ProSIT, e dalla professoressa Annalaura Carducci, direttore dell’Osservatorio della Comunicazione Sanitaria (OCS), è stato condotto su 560 video caricati su YouTube dal 2007 al 2017 e relativi al collegamento tra vaccini e autismo o altri gravi effetti collaterali sui bambini.
In particolare, i ricercatori hanno evidenziato come il tono dell’informazione sul tema sia principalmente negativo e come l’informazione istituzionale sia praticamente assente su questo mezzo di informazione. Il tutto incrementato da una sorta di “effetto valanga” dovuto al fatto che il numero annuale di video caricati è aumentato durante il periodo considerato con un picco di 224 nei primi sette mesi del 2017.
“A partire dal 2012 si è assistito in Italia ad un calo della fiducia nelle vaccinazioni che si è tradotto in una pericolosa diminuzione dei livelli di copertura vaccinale – sottolinea Lopalco – da questo punto di vista, la disinformazione diffusa ad arte su Internet sembra essere un fattore determinante considerato che moltissime persone usano il web come fonte di informazione e che nel 2016, ad esempio, il 42,8% dei cittadini italiani ha utilizzato internet per informarsi sui vaccini”.
Ma non è la prima volta che il gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano si occupa del rapporto Intenet e vaccini. In un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista scientifica “Vaccine”, gli studiosi dell’Ateneo infatti avevano già osservato un legame fra il calo delle vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia e, in quel caso, una notizia di cronaca diffusa attraverso siti web italiani di disinformazione antivaccinista a partire dal 2012. Nello specifico si trattava di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Rimini che aveva accordato l’indennizzo per danno da vaccino ad una famiglia di un bambino affetto da sindrome dello spettro autistico. La sentenza fu poi ribaltata in Appello, ma la notizia ebbe comunque un’enorme risonanza sui social media e sul web.
“Queste ricerche – conclude Lopalco – rappresentano dunque un invito urgente alla sanità pubblica a prestare più attenzione verso Internet e i nuovi media per contrastare la disinformazione, dare risposte affidabili e supportare i cittadini verso una corretta scelta vaccinale”.
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Riferimenti agli articoli scientifici
Misinformation on vaccination: a quantitative analysis of YouTube videos.
(Human Vaccines and Immunotherapeutics, 2018)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29553872

The web and public confidence in MMR vaccination in Italy,
(Vaccine, 2017)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28736200

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, che ha come missione fornire consulenza scientifica indipendente e supporto alla strategia della Unione Europea, ha incontrato oggi l’intero sistema pisano della ricerca. L’iniziativa è nata da colloqui intercorsi tra il professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare, Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali, Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore alla ricerca europea e internazionale, e Maria Betti, direttore della Direzione G. Nuclear Safety and Security del JRC.
Alla giornata sono intervenuti Charlina Vitcheva, vice direttore generale del JRC, alcuni direttori ed esperti del JRC, Monica Barni, vice-presidente della Regione Toscana, oltre a ricercatori dell’Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna, CNR, INFN, INGV ed EGO. Scopo dell’incontro è stato identificare possibilità di collaborazioni tra l’Università di Pisa – insieme a tutte le istituzioni pisane della ricerca – e il Joint Research Centre. La giornata era articolata in varie sessioni dedicate a macro settori di ricerca strategici per l’Europa – energia e ambiente, intelligenza artificiale, nuovi materiali e biotecnologie – con l’intento di identificare una roadmap che porti a futuri accordi di collaborazione.
“Da quando mi sono insediato come rettore, ho incoraggiato con convinzione ogni azione che tendesse a promuovere la ricerca e le partnership internazionali di questo Ateneo – ha dichiarato Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa – Questo workshop, il cui principale scopo è quello di investigare possibili collaborazioni con il JRC, va ancora una volta nella direzione auspicata. Sono molto felice e onorato che un’organizzazione così importante in ambito comunitario come il JRC sia oggi qui a Pisa con alcuni dei suoi più autorevoli esponenti. Grazie all’impegno della nostra università, siamo riusciti a riunire l’intero sistema pisano della ricerca e a presentare al JRC tutte le numerose eccellenze che questo vanta. L’Università di Pisa è da sempre parte indistinguibile della città e del territorio e ha sempre agito come punto di incontro delle varie istituzioni attive nella ricerca nel territorio, se non altro perché molti dei ricercatori presenti in queste istituzioni si sono formati nelle aule dell’Università di Pisa e nei suoi laboratori”.
“Il JRC già collabora con oltre mille partner e desidera coltivare la collaborazione con le eccellenze e con gli ecosistemi scientifici – ha commentato Charlina Vitcheva – Siamo molto felici di aver incontrato oggi il sistema pisano della ricerca e contiamo sul fatto che questa iniziativa sia l’inizio di una stretta collaborazione con il JRC Il nostro obiettivo è vedere come si possa beneficiare di ricerche comuni e partnership tra ricercatori in grado di portare nuovi approcci in aree e temi innovativi della ricerca”.
“Quando il professor Walter Ambrosini ci ha presentato Maria Betti e abbiamo cominciato a discutere della possibilità di organizzare un evento comune, ci è subito parsa una grande opportunità per l’Università di Pisa e per l’intero sistema pisano della ricerca – aggiunge il professor Francesco Marcelloni – Siamo molto contenti e onorati che oggi questo workshop permetta di presentare al JRC le molteplici attività di ricerca che si svolgono nell’Università di Pisa e in tutte le altre istituzioni presenti nel territorio e speriamo vivamente che questo primo incontro consenta di attivare future strette collaborazioni, che permettano, da un lato, alla rete pisana della ricerca di attingere dalle competenze e conoscenze presenti nel JRC e dall’altro al JRC di utilizzare le numerose eccellenze presenti nel territorio”.

 

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, che ha come missione fornire consulenza scientifica indipendente e supporto alla strategia della Unione Europea, ha incontrato oggi l’intero sistema pisano della ricerca. L’iniziativa è nata da colloqui intercorsi tra il professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare, Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali, Lisandro Benedetti Cecchi, prorettore alla ricerca europea e internazionale, e Maria Betti, direttore della Direzione G. Nuclear Safety and Security del JRC.

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Alla giornata sono intervenuti Charlina Vitcheva, vice direttore generale del JRC, alcuni direttori ed esperti del JRC, Monica Barni, vice-presidente della Regione Toscana, oltre a ricercatori dell’Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna, CNR, INFN, INGV ed EGO. Scopo dell’incontro è stato identificare possibilità di collaborazioni tra l’Università di Pisa – insieme a tutte le istituzioni pisane della ricerca – e il Joint Research Centre. La giornata era articolata in varie sessioni dedicate a macro settori di ricerca strategici per l’Europa – energia e ambiente, intelligenza artificiale, nuovi materiali e biotecnologie – con l’intento di identificare una roadmap che porti a futuri accordi di collaborazione.

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“Da quando mi sono insediato come rettore, ho incoraggiato con convinzione ogni azione che tendesse a promuovere la ricerca e le partnership internazionali di questo Ateneo – ha dichiarato Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa – Questo workshop, il cui principale scopo è quello di investigare possibili collaborazioni con il JRC, va ancora una volta nella direzione auspicata. Sono molto felice e onorato che un’organizzazione così importante in ambito comunitario come il JRC sia oggi qui a Pisa con alcuni dei suoi più autorevoli esponenti. Grazie all’impegno della nostra università, siamo riusciti a riunire l’intero sistema pisano della ricerca e a presentare al JRC tutte le numerose eccellenze che questo vanta. L’Università di Pisa è da sempre parte indistinguibile della città e del territorio e ha sempre agito come punto di incontro delle varie istituzioni attive nella ricerca nel territorio, se non altro perché molti dei ricercatori presenti in queste istituzioni si sono formati nelle aule dell’Università di Pisa e nei suoi laboratori”.

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“Il JRC già collabora con oltre mille partner e desidera coltivare la collaborazione con le eccellenze e con gli ecosistemi scientifici – ha commentato Charlina Vitcheva – Siamo molto felici di aver incontrato oggi il sistema pisano della ricerca e contiamo sul fatto che questa iniziativa sia l’inizio di una stretta collaborazione con il JRC Il nostro obiettivo è vedere come si possa beneficiare di ricerche comuni e partnership tra ricercatori in grado di portare nuovi approcci in aree e temi innovativi della ricerca”.

“Quando il professor Walter Ambrosini ci ha presentato Maria Betti e abbiamo cominciato a discutere della possibilità di organizzare un evento comune, ci è subito parsa una grande opportunità per l’Università di Pisa e per l’intero sistema pisano della ricerca – aggiunge il professor Francesco Marcelloni – Siamo molto contenti e onorati che oggi questo workshop permetta di presentare al JRC le molteplici attività di ricerca che si svolgono nell’Università di Pisa e in tutte le altre istituzioni presenti nel territorio e speriamo vivamente che questo primo incontro consenta di attivare future strette collaborazioni, che permettano, da un lato, alla rete pisana della ricerca di attingere dalle competenze e conoscenze presenti nel JRC e dall’altro al JRC di utilizzare le numerose eccellenze presenti nel territorio”.

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