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Comunicati stampa

Arno in pienaSulla base delle informative fornite dalla Prefettura di Pisa, secondo le quali può considerarsi superata la fase di massima allerta per il rischio di esondazione dell'Arno, le strutture e le attività dell'Università di Pisa tornano al loro normale funzionamento.

Per ogni aggiornamento si consiglia comunque di seguire il sito della prefettura: www.prefettura.pisa.it

Giovedì, 30 Gennaio 2014 09:55

A mission in space for Engineering students

logo_PHOS2_bigThe students have earned a place on board the sounding rocket which the European Space Agency (ESA) will launch into space from Kiruna in Sweden in March 2015, and where they will be able to assemble their "space heat pipe" in order to test it in absence of gravity. The team, made up of students and teachers from the University of Pisa – in collaboration with the University of Bergamo – have been chosen by ESA to take part in the REXUS/BEXUS Programme (Rocket and Balloon Experiments for University Students). Their main aim is to build an innovative type of Heat Pipe capable of functioning in reduced gravity conditions. The delivery of the experiment will be in December. The device to be tested will reach a height of 100 km before returning to Earth.

gruppoThe PHOS Project (Pulsating Heat Pipe Only for Space) will give the students a chance to participate in the design, management and operative phases of a real space mission: "The device, which will be tested in two different forms, is called PHP, which stands for Pulsating Heat Pipe, a type of heat pipe which works through a pulsating mechanism" explains Gian Marco Guidi, one of the team members. "The main characteristic of the PHP is the simple and inexpensive design which makes it highly cost effective. During the experiment, thermal power will be administered in one section of the device and removed in another. This procedure will help to establish various functional parameters in absence of gravity. This data will then be compared with the data collected from other experiments carried out on the ground."

progetto-razzoThe teams chosen by ESA will meet in Kiruna in March for the "PDR", the Preliminary Design Review, where the experts from all the organizations taking part will evaluate the "preliminary design". The team from the University of Pisa is the only Italian team to have been chosen by ESA in the "Rocket" category of the Education section which each year offers students from throughout the European Union the possibility to take part in the REXUS/BEXUS project.

The members of the Pisa team, aided by the Department of Energy, Systems, Territory and Construction (DESTEC), are all students from the Engineering courses: Gian Marco Guidi, Federico Belfi, Giorgiomaria Cicero, Francesco Creatini, Giulia Orlandini, Nicolò Morganti, Stefano Piacquadio, Simone Fontanesi, Michele Rognini, Alessandro Frigerio and Pietro Nannipieri. The professors taking part in the project are Sauro Filippeschi, Paolo di Marco and Luca Fanucci from the University of Pisa and Marco Marengo from the University of Bergamo. The students will also be flanked by Mauro Mameli and Miriam Manzoni from the University of Bergamo.

The team are also looking for students who can help in other areas such as marketing and communications. In particular, help is needed in web indexing and content managing within the website and social networks. Anyone who is interested should apply to Gian Marco Guidi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

For further information or to help sustain the PHOS project please access the following websites:

Website: www.phosproject.com
Facebook: https://www.facebook.com/projectphos
Twitter: https://twitter.com/phos_team 

Watch the video:
http://www.youtube.com/watch?v=_hOTd9qiHAQ

 

logo_PHOS2_big

Si sono guadagnati un posto a bordo del razzo sonda che l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) lancerà nello spazio a Kiruna, in Svezia, a marzo 2015, dove potranno montare il loro "termosifone spaziale" da testare in condizioni di assenza di gravità. Sono i componenti del team "PHOS Project", studenti e docenti di Ingegneria dell'Università di Pisa – in collaborazione con l'Università di Bergamo – che sono stati selezionati dall'ESA per partecipare al programma REXUS/BEXUS (Rocket and Balloon Experiments for University Students). Il loro obiettivo è costruire entro dicembre un innovativo tipo di Heat Pipe, un tubo di calore in grado di funzionare solo a gravità ridotta. Il dispositivo che verrà testato raggiungerà i 100 km di altezza per poi rientrare a terra.
 

gruppo Phos ProjetCon il Progetto PHOS (Pulsating Heat Pipe Only for Space), gli studenti pisani avranno la possibilità di partecipare alle fasi progettuali, gestionali e operative di una vera missione spaziale. "Il dispositivo che verrà testato, in due configurazioni differenti, è chiamato PHP, acronimo di Pulsating Heat Pipe, un tipo di tubo di calore che funziona con un regime di circolazione pulsante – spiega Gian Marco Guidi, uno dei componenti del team – Le PHP sono caratterizzate da una grande semplicità produttiva e quindi un basso costo che determina poi un coefficiente prestazioni-costo molto alto. Durante l'esperimento verrà somministrata potenza termica in una sezione del dispositivo e sottratto in un'altra, con questa procedura si potranno determinare vari parametri funzionali in assenza di gravità. Questi dati verranno poi paragonati con quelli acquisiti con altri esperimenti eseguiti a terra".

progetto razzo

I team selezionati dall'ESA si ritroveranno a Kiruna nel prossimo mese di marzo per la "PDR", la Preliminary Design Review, dove gli esperti di tutte le organizzazioni partecipanti valuteranno il "disegno preliminare". Il team dell'Università di Pisa è l'unico italiano a essere stato selezionato nella categoria "Rocket" dall'ESA, ramo Educational, che ogni anno offre la possibilità, agli studenti di tutte le nazioni appartenenti alla comunità europea, di partecipare al programma REXUS/BEXUS.

I componenti della squadra pisana – supportata dal dipartimento dell'Energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (DESTEC) – sono tutti studenti dei corsi di Ingegneria: Gian Marco Guidi, Federico Belfi, Giorgiomaria Cicero, Francesco Creatini, Giulia Orlandini, Nicolò Morganti, Stefano Piacquadio, Simone Fontanesi, Michele Rognini, Alessandro Frigerio e Pietro Nannipieri. I professori a supporto del progetto sono Sauro Filippeschi, Paolo di Marco e Luca Fanucci dell'Università di Pisa e Marco Marengo dell'Università di Bergamo. Inoltre gli studenti saranno affiancati dal dottor Mauro Mameli e l'ingegner Miriam Manzoni entrambi dell'Università di Bergamo.

La squadra è alla ricerca di studenti che possano collaborare anche in altri settori, come il marketing e la comunicazione. In particolare si cercano collaboratori per l'indicizzazione del sito e per la gestione dei contenuti sul web e dei social network. Per candidarsi rivolgersi a Gian Marco Guidi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Per maggiori informazioni o anche solo per sostenere il progetto PHOS:

Website: www.phosproject.com
Facebook: https://www.facebook.com/projectphos
Twitter: https://twitter.com/phos_team

Guarda il video di presentazione del programma REXUS/BEXUS:
http://www.youtube.com/watch?v=_hOTd9qiHAQ

Alcune gallerie fotografiche: 
Le selezioni in Olanda
Il team al lavoro sul progetto preliminare 

Ne hanno parlato: 
Tirreno Livorno
Intoscana.it 
il Mattino
Nazione Pisa
TirrenoPisa.it 
NazionePisa.it 
PaginaQ 
Greenreport
PisaToday.it 
gonews.it 
Controcampus
Sapere.it
PisaInformaFlash.it 
TV Prato
CCT - Seecity

 

Mercoledì, 29 Gennaio 2014 09:50

Scoperta in Italia una nuova specie di fiore

campanula_martiniiHa un colore fra il viola e il blu ed è diffusa nel Nord Italia, nelle prealpi Bresciane e in altre aree lombarde e trentine. Si tratta di Campanula martinii, appena scoperta e così chiamata in onore di Fabrizio Martini, noto studioso della flora delle Alpi. La ricerca che documenta il ritrovamento è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale "Phytotaxa" ed è stato condotta per alcuni anni da Lorenzo Peruzzi, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e da Nico Cellinese dell'Università della Florida, una delle massime esperte della filogenesi della famiglia Campanulaceae, insieme ai botanici del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia.
"Nonostante quello che si potrebbe pensare - ha spiegato Lorenzo Peruzzi – può capitare anche in Italia (e non solo ai tropici) di scoprire nuove specie di piante e l'indipendenza della Campanula martinii rispetto alle altre specie affini è stata comprovata da un dettagliato studio morfologico, cariologico e molecolare".

Ne hanno parlato:
ANSA.it Ambiente&Energia
Repubblica.it Milano
Repubblica.it Ambiente
Corriere.it Brescia
Avvenire
Brescia Oggi
Il Giornale di Brescia
PadovaNews.it
BresciaOggi.it
BresciaToday.it
Avvenire.it
Focus.it
Nazione.it
Tirreno.it
Repubblica.it Firenze
AdnKronos
VillaggioGlobale.it
GreenReport.it
LiberoQuotidiano.it
PaginaQ.it
PisaToday.it
NovedaFirenze.it
PisaInformaFlash.it
GoNews.it
PianetaUnivesitario.it

tonelliPer il mondo della scienza il 2014 è un anno da celebrare, soprattutto a Pisa, dove 450 anni fa nacque Galileo Galilei. L'Università di Pisa apre i festeggiamenti con una giornata dedicata a Guido Tonelli, lo scienziato che ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs guidando l'esperimento CMS al CERN di Ginevra. Venerdì 31 gennaio, alle ore 15.00, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, il professor Tonelli terrà una lectio magistralis intitolata "Da Galileo al bosone di Higgs. Pisa crocevia delle scienze", un incontro aperto a tutta la cittadinanza, in cui racconterà i retroscena di una scoperta premiata con il premio Nobel per la Fisica nel 2013. Seguirà un confronto diretto con il pubblico.

L'evento, organizzato dal dipartimento di Fisica in collaborazione con il Comune di Pisa e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sarà trasmesso in diretta streaming sul sito dell'Ateneo: http://videoreplay.unipi.it/replay/webcastShow.html?key=CW60gvHBsiji3gd.

Inoltre sarà possibile seguire la diretta Twitter dell'incontro sull'account @Unipisa. A raccontare la lectio ci saranno gli studenti della redazione Twitter dell'Università di Pisa. Già in questi giorni è possibile inviare domande per il professor Tonelli usando l'hashtag #lectiotonelli.

Pisa e il bosone di Higgs
C'è molto dell'Università di Pisa e degli altri istituti di ricerca pisani nel team di scienziati che ha scoperto la cosiddetta "particella di Dio", cioè il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. Sono oltre 120, infatti, i ricercatori che si sono formati a Pisa e che hanno lavorato al progetto durante i venti anni necessari per condurre a termine l'esperimento, il più importante mai tentato sia per risorse investite che per studiosi coinvolti.

Molti di loro hanno avuto un ruolo da protagonisti. Tra i principali ricercatori figura certamente Guido Tonelli, laureato in Fisica all'Ateneo pisano nel 1975 e docente ordinario nello stesso Ateneo per anni prima di diventare ricercatore associato all'Istituto nazionale di fisica nucleare.

Il professor Guido Tonelli, alla guida dell'esperimento CMS nel periodo in cui è stata programmata e avviata la "caccia" al bosone di Higgs, è attualmente Senior Staff Scientist al Cern. Ha lavorato nel campo della fisica delle particelle elementari, partecipando a esperimenti al Cern e al Fermilab di Chicago. Fra i suoi contributi principali si contano le prime misure di precisione della vita media dei mesoni charmati, test sperimentali del Modello Standard delle interazioni fondamentali e ricerche di nuova fisica. A metà dicembre del 2011, il professor Tonelli ha presentato in un seminario congiunto al CERN insieme a Fabiola Gianotti, la prima evidenza sperimentale della presenza del bosone di Higgs intorno a 125GeV di massa, risultato che è stato poi definitivamente confermato e premiato con il Nobel a Peter Higgs e François Englert nello scorso mese di ottobre.

Martedì, 28 Gennaio 2014 14:25

Smentita la teoria classica dell’ipnosi

ipnosiL'ipnosi rimane nel senso comune qualcosa di un po' misterioso e inquietante. Secondo la teoria finora comunemente accettata, la risposta alle suggestioni, che caratterizza il comportamento ipnotico, è dovuta a particolari capacità di attenzione che dipenderebbero da una variazione genetica che rende meno efficace la degradazione della dopamina cerebrale. Questa teoria è stata smentita dalle ricerche effettuate da Enrica Santarcangelo e Silvano Presciuttini, del dipartimento di Ricerca Traslazionale dell'Università di Pisa, in collaborazione con ricercatori dell'Azienda Ospedaliera Pisana: "Rispetto a studi precedenti condotti su piccoli campioni - affermano Santarcangelo e Presciuttini – in un campione di 100 soggetti non abbiamo osservato una correlazione tra alta capacità di risposta alle suggestioni e presenza della variazione genetica considerata precedentemente responsabile dell'ipnotizzabilità". I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista "Frontiers in Human Neuroscience".

enrica santarcangelo Contrariamente alla maggior parte dei ricercatori del campo, che da sempre si concentrano su ciò che accade nei soggetti dopo l'induzione dello stato ipnotico, il gruppo di ricerca pisano si occupa da molti anni delle differenze fisiologiche tra soggetti di alta e bassa ipnotizzabilità (un tratto cognitivo che si misura con scale) nella normale condizione di veglia. "Per noi – continuano i ricercatori pisani - è importante capire se, oltre che nella diversa capacità di accettare suggestioni, i soggetti di alta e bassa ipnotizzabilità differiscono in funzioni e comportamenti della vita quotidiana. In effetti, i nostri studi hanno dimostrato che la suscettibilità all'ipnosi è associata a una serie di differenze osservabili anche nello stato ordinario di coscienza e, in alcuni casi, in assenza di suggestioni. Le differenze riguardano l'elaborazione di informazioni sensoriali, l'efficacia dell'immaginazione, il controllo della postura, dell'andatura e dell'attività cardiaca, le risposte vascolari allo stress e al dolore e perfino lo stile della comunicazione scritta".

Silvano Presciuttini

Le ricadute cliniche di queste ricerche possono essere importanti. Conoscere il grado di ipnotizzabilità di un paziente, e quindi alcune sue caratteristiche fisiologiche, consente, ad esempio, di mettere a punto terapie neuroriabilitative personalizzate, di controllare il dolore con la sola attività cognitiva e di affinare la prognosi cardiovascolare. "È un campo di ricerca molto fecondo – conclude Enrica Santarcangelo – Sarebbe bello riuscire a fare di Pisa l'Ateneo che promuove ricerca multidisciplinare sull'ipnotizzabilità, perché siamo gli unici ricercatori nel mondo coinvolti nello studio sistematico di questo argomento. Purtroppo la scarsità di risorse pubbliche ci penalizza moltissimo. D'altra parte quale colosso farmaceutico finanzierebbe una ricerca che può individuare terapie efficaci che non richiedono l'uso di farmaci?".

Ne hanno parlato: 
TuttoScienze - La Stampa
gonews.it 

Venerdì, 24 Gennaio 2014 12:39

Servizi valutabili ai fini del TFS e del TFR

Servizi valutabili ai fini del TFS

Sono utili ai fini del TFS:

  • servizi di ruolo;
  • servizi non di ruolo, purché di durata non inferiore a un anno continuativo (articoli 1 e 4 della legge 1077 del 1966);
  • servizi ricongiunti ai sensi della legge 523 del 1954;
  • servizi con periodi di iscrizione Ipost – ex Enpas;
  • servizi con periodi di iscrizione Opafs – ex Enpas;
  • servizi ricongiunti ai sensi dell'articolo 28 della legge 23 del 1986 (personale docente e non docente università statizzate) e dell'articolo 4 comma 4 della legge 243 del 1991 (professori e ricercatori università libere);
  • servizi resi presso enti disciolti;
  • servizi resi dal personale interessato alle norme sulla mobilità;
  • servizio militare di leva in corso o successivo alla data del 30 gennaio 1987 (data di entrata in vigore della legge 958 del 1986) effettuato da personale assunto in servizio dopo tale data e che cessa dal rapporto di lavoro in posizione di ruolo;
  • anzianità di servizio convenzionali la cui copertura previdenziale è prevista da apposite disposizioni legislative;
  • servizi e periodi riscattati: sono riscattabili i servizi e periodi valutabili ai fini della pensione 


Per presentare la domanda di riscatto potete rivolgervi allo staff dell'Unità Posizione Previdenziale Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Contribuzione

L’iscrizione all’Inpdap ai fini dell’indennità di buonuscita comporta l’obbligo del versamento di un contributo. Il contributo dovuto per ogni iscritto è pari al 9,60% della retribuzione annua utile per il calcolo della prestazione, nella misura dell’80% (articolo 18 della legge 75 del 20 marzo 1980).
Durante il periodo di iscrizione l’amministrazione datore di lavoro è tenuta a versare all’Inpdap l’intera aliquota contributiva; di questa somma il 2,5% grava sul dipendente.

Servizi valutabili ai fini del TFR

Sono utili ai fini del TFR

  • servizi di ruolo universitario, senza versare alcuna contribuzione a proprio carico;
  • servizi riscattati: sono riscattabili i servizi resi presso amministrazioni pubbliche per i quali non sia mai stato erogato il TFR;

NB- gli appartenenti a questo regime non hanno la possibilità di riscattare nessun altro periodo ai fini del TFR

Venerdì, 24 Gennaio 2014 11:59

Previdenza complementare

Il continuo processo di riforma delle pensioni, iniziato nel 1992, ha contribuito alla diffusione della previdenza complementare, una forma di previdenza integrativa che si aggiunge a quella obbligatoria in modo da garantire a tutti i lavoratori, in particolare ai più giovani, un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento. Prima di allora il sistema pensionistico pubblico assicurava un grado di copertura tale da non rendere necessaria una seconda forma di tutela previdenziale.

Il primo atto che ne regola costituzione, funzionamento e finalità è il decreto legislativo 124 del 1993, a cui si sono aggiunte altre disposizioni (D.lgs 252/2005) che hanno consentito la costituzione di ulteriori fondi pensionistici privati.

La previdenza complementare, a differenza di quella obbligatoria, è:

  • volontaria (il lavoratore può scegliere se aderire a una forma pensionistica complementare);
  • a capitalizzazione individuale (i versamenti confluiscono in conti individuali intestati ai singoli iscritti. Al momento del pensionamento sono restituiti in forma di prestazione pensionistica aggiuntiva);
  • a contribuzione definita (si sa quanto si versa e la prestazione finale dipende dalle somme versate e da quanto ha reso il loro investimento);
  • gestita da forme pensionistiche di diritto privato a cui il lavoratore del pubblico impiego può versare in modo autonomo le quote concordate.

TFR "pubblico" e previdenza complementare del Comparto Università

I lavoratori dell'Università possono scegliere di aderire al Fondo Perseo-Sirio versandovi il trattamento di fine rapporto.  Dalla data di adesione al fondo pensione, il TFR che il lavoratore matura viene destinato tutto o in parte al Fondo Perseo-Sirio. I dipendenti in regime di TFS (la vecchia indennità di buonuscita) che vogliono aderire al Fondo devono optare per il TFR.

Modalità di adesione

Dipendenti a tempo indeterminato in regime di TFS (in servizio al 31 dicembre 2000)

  • devono optare per il TFR contestualmente all'adesione al fondo pensione; il termine ultimo per l'opzione è al momento il 31 dicembre 2015;
  • versano al fondo pensione una quota di TFR, stabilita dalla contrattazione (fino alla misura massima del 2% della retribuzione imponibile);
  • il restante TFR (4,91% della retribuzione imponibile) viene liquidato direttamente all'interessato alla cessazione dal servizio, insieme al TFS maturato fino al momento dell'adesione e che costituisce il primo accantonamento del nuovo TFR.

Dipendenti a tempo indeterminato in regime di TFR (assunti dopo il 31 dicembre 2000)

  • aderendo, versano al fondo pensione l'intero TFR (6,91% della retribuzione imponibile);
  • il TFR maturato fino alla data di adesione viene liquidato direttamente all'interessato alla cessazione dal servizio, opportunamente rivalutato.

I dipendenti contrattualizzati possono ottenere ulteriori informazioni consultando il sito del Fondo Perseo-Sirio: http://www.fondoperseosirio.it/ .

Info e contatti

Unità Posizione previdenziale
Orario: lun-mar-gio-ven ore 10,00 - 13,00
Lungarno Pacinotti 44 - 56126 Pisa
tel. 050/2212398 - Fax 050/2212168
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Venerdì, 24 Gennaio 2014 11:35

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il trattamento di fine rapporto (Tfr) è una somma di denaro corrisposta al lavoratore dipendente all'atto della risoluzione del rapporto di lavoro.
L'importo è determinato dall'accantonamento di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e dalle relative rivalutazioni, per ogni anno di servizio o frazione di anno. In quest'ultimo caso la quota è ridotta in proporzione e si computa come mese intero la frazione di mese uguale o superiore a 15 giorni.

Chi ne ha diritto

  • Il personale tecnico amministrativo assunto con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000;
  • Il personale tecnico amministrativo assunto con contratto a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2000 che aderiscono a un fondo di previdenza complementare pubblico.

Come si ottiene

Il Tfr è corrisposto d'ufficio. Il lavoratore non deve quindi presentare alcuna istanza per ottenere la prestazione, soltanto sottoscrivere la dichiarazione riportata nel quadro G del modello Tfr1 compilato a cura dell'ente o amministrazione di appartenenza.

TFR ai superstiti

In caso di decesso dell'iscritto in attività di servizio il Tfr maturato fino a quel momento spetta nell'ordine:

  • al coniuge superstite e agli orfani;
  • ai genitori, se a carico dell'iscritto;
  • a fratelli e sorelle, se a carico dell'iscritto.

In caso di mancanza delle persone elencate e di diverse disposizioni testamentarie, le somme sono attribuite secondo le norme della successione legittima. Non sono validi eventuali accordi presi dal lavoratore relativi alla destinazione e ripartizione del Tfr.

In caso di decesso dell'iscritto dopo la cessazione dal servizio la somma maturata a titolo di Tfr, come ogni altro bene, entra a far parte dell'asse ereditario e deve essere corrisposta agli eredi legittimi e/o testamentari secondo le norme che regolano la successione.
Tempi di liquidazione
A causa delle recenti modifiche nella normativa, i tempi di liquidazione del TFR possono variare molto da caso a caso. È quindi opportuno contattare l'Unità Posizione Previdenziale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Info e contatti

Unità Posizione previdenziale
Orario: lun-mar-gio-ven ore 10,00 - 13,00
Lungarno Pacinotti 44 - 56126 Pisa
tel. 050/2212398 - Fax 050/2212168
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

giulio_perugiC'è un collegamento specifico fra l'obesità e i disturbi bipolari. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista internazionale "Journal of Affective Disorder" firmato da quattro ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Ateneo pisano, Giulia Vannucchi, Cristina Toni, Icro Maremmani e Giulio Perugi (foto).

La ricerca è stata condotta su un campione nazionale composto da 571 soggetti seguiti in regime ambulatoriale per un episodio depressivo maggiore. L'obesità era definita, in linea con la letteratura scientifica attuale, sulla base di un indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI) superiore a 30, calcolato come peso in Kg diviso per il quadrato dell'altezza espresso in metri (Kg/h2).

"I nostri risultati – ha spiegato Giulio Perugi - hanno consentito di evidenziare non solo come la presenza di disturbi dell'umore sia associata a un incremento del rischio di obesità, ma soprattutto che c'è un legame specifico tra incremento del BMI ed i disturbi dello spettro bipolare".

Il disturbo bipolare è infatti risultato più frequente fra gli obesi (31.4% rispetto al 19.0%dei non obesi) ed inoltre è emerso che la presenza di bipolarità era correlata con il grado di obesità: i pazienti con un BMI tra 30 e 35 avevano infatti una prevalenza di disturbo bipolare del 27.4%, in confronto al 41.7% dei soggetti con un BMI maggiore di 35.

"Mostrando come l'obesità sia associata a disturbi dello spettro bipolare – ha concluso Giulio Perugi - i dati della nostra ricerca sono in linea con l'ipotesi secondo cui in molti casi l'obesità potrebbe essere il risultato di comportamenti di abuso, una vera e propria forma di 'addiction'. Uno screening sistematico per il rilievo di sintomi ipomaniacali (anche attenuati) e di comportamenti di abuso verso il cibo, specialmente in alcune fasi come l'adolescenza, potrebbe avere un effetto preventivo sull'insorgenza di alcune forme di obesità al pari di quanto si verifica per lo sviluppo di alcune forme tossicodipendenza".

Ne hanno parlato:
Tirreno.it
Ansa.it Scienza e Medicina

SecoloXIX.it
Ilmessaggero.it Salute
Nazione.it
Il Tirreno Pisa/1
Il Tirreno Pisa/2
Virgilio.it Notizie
QuotidianoSanità.it
IlFarmacistaonline.it
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PisaToday.it
GoNews.it
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