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Comunicati stampa

Dal 15 al 18 settembre l'Università di Pisa ospita il Forum della Federazione Italiana di Scienze della Terra, una settimana di seminari, incontri e lezioni che si svolgeranno tra il Palazzo dei Congressi e il Polo Piagge. Per la prima volta il Forum non è soltanto un raduno di scienziati, ma si apre a tutti: al mattino i seminari e le tavole rotonde sono ad accesso libero e rivolte alla cittadinanza. Gli incontri sono stati pensati per illustrare come le Geoscienze possano concorrere alla soluzione di problemi della società e durante la mattinata l'attività sarà dedicata a tavole rotonde e plenary lectures di interesse generale ospitate nell'auditorium del Palazzo dei Congressi.

Lunedì 16 settembre, subito dopo l'inaugurazione affidata alle autorità accademiche e agli amministratori locali, alle ore 10.00 è prevista la tavola rotonda su "Scienze della Terra e ricerca: quale futuro", alla quale parteciperanno il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il presidente dell'Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale, Bernardo De Bernardinis, esponenti del Governo e del Parlamento, rappresentanti degli enti di ricerca, del CUN e del mondo della professione. Al centro del dibattito ci saranno le Scienze della Terra e il loro ruolo strategico per lo sviluppo economico e sociale di qualunque nazione, con applicazioni fondamentali nel campo delle energie alternative, del reperimento e corretta gestione delle georisorse (in particolare quelle idriche), della difesa del suolo, della mitigazione dei rischi naturali, della sicurezza ambientale, della valorizzazione del territorio, della green economy.

Nei giorni successivi le tavole rotonde e i seminari si occuperanno di comunicazione del rischio, di geoetica, del mare e di geologia delle grandi opere. Nella seconda parte di ogni mattina sono previste sessioni plenarie su clima e paleoclima, rischi naturali e Protezione Civile, pericolosità e rischio sismico in Pianura Padana, tecnologie satellitari per le Scienze della Terra, idrocarburi tra prospettive e criticità. Al pomeriggio il Forum assumerà la configurazione di un classico congresso scientifico, con sessioni riservate ai partecipanti registrati, nelle quali si attuerà la condivisione dei risultati delle ricerche di base.

Il Forum ospiterà anche una mostra sulla tragica frana del Vajont, a 50 anni dall'evento, anche questa ad accesso libero.

Tre giorni di incontri dedicati al tema "Dalla malattia alla 'grande salute', Hahnemann, Nietzsche, Jung, Canguilhem, Foucault". Si comincia sabato 14 settembre alle 9,15 presso la Sala G. Gronchi, nel Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, giornata che si concluderà con il laboratorio "Il corpo in scena" condotto dalla psicoterapeuta Claudia Melli. La seconda parte del convegno è invece in programma venerdì 20 e sabato 21 settembre al "Teatro Rossi Aperto" in Piazza Dante a Pisa.

"Il nostro obiettivo – spiega il professor Giuliano Campioni dell'Università di Pisa - è di promuovere una riflessione sul significato di salute e malattia che superi la divisione tra il pensiero filosofico da un lato e la pratica medica dall'altro, sempre più avulsa da una visione complessiva sull'uomo e sul significato dell'esistenza".

Promosso da un gruppo di ricerca su "Nietzsche e la sua fortuna" delle Università di Pisa e del Salento che sul tema ha condotto un progetto finanziato dal MIUR, il convegno ha il patrocinio dei Comuni di Pisa e di Vecchiano e dall'Azienda USL 5 di Pisa ed è organizzato da medici e filosofi tra cui figurano, nel comitato scientifico, gli storici della filosofia Marco Brusotti, Giuliano Campioni, Maria Cristina Fornari e Maria Marchitiello, medico omeopata.

Nietzsche, Hahnemann, Jung, Canguilhem e Foucault sono dunque i punti di partenza per coinvolgere allo stesso tavolo filosofi italiani e stranieri, medici, psicoterapeuti, pazienti, esponenti di esperienze associative e di autodeterminazione dei malati quali le associazioni L'Alba, Pisa Parkinson Project, ORISS, Raphael e RASAS.

"Il titolo dell'iniziativa – conclude Campioni - riprende l'espressione di Nietzsche 'grande salute' e al filosofo tedesco si richiama, in vario modo, la maggior parte degli autori discussi, quel Nietzsche che, nel suo primo viaggio verso il Sud alla ricerca della salute, sostando a Pisa, ebbe modo di vedere 'prima due poi cinque cammelli', nel parco di San Rossore".

Un episodio che è descritto e analizzato nel volume "Tra la torre e i cammelli. Nietzsche a Pisa" di G. Campioni e S. Busellato, (ETS 2013) che verrà presentato proprio il 14 settembre in occasione dell'incontro a San Rossore.

Non ci sono montagne o altri punti di riferimento nell'Oceano Atlantico e senza una mappa o GPS sarebbe molto difficile per chiunque ritrovare la strada di casa. Ma non per una berta maggiore. Questi uccelli passano la maggior parte della loro vita volando attraverso gli oceani, ma ogni anno tornano alla stessa piccola isola per riprodursi. Per noi sarebbe come trovare un ago in un pagliaio, ma loro non hanno problemi. Come fanno?

"Sino ad ora le possibili spiegazioni dell'eccezionale senso dell'orientamento delle berte erano due – spiegano Paolo Luschi e Anna Gagliardo ricercatori dell'Università di Pisa – l'olfatto o la percezione del campo geomagnetico naturale. La nostra ricerca dimostra per la prima volta che si tratta di una questione di naso, cioè che le berte si muovono seguendo delle mappe olfattive, anche se cosa esattamente odorino per tornare a casa resta comunque un mistero".

Lo studio, condotto da team internazionale composto da ricercatori delle Università di Pisa e delle Azzorre, del Max Planck Institute per l'ornitologia tedesco e del Centre national de la recherche scientifique francese (CNRS francese), si è svolto nell'arco di due anni, nel giugno del 2010 e del 2011, nell'arcipelago portoghese delle Azzorre, in una colonia riproduttiva di berte maggiori. I risultati sono state recentemente pubblicati su "The Journal of Experimental Biology" e ripresi poi nella pagina "Research Highlights" della rivista Nature.

La ricerca è stato condotta su 24 berte che sono state equipaggiate con dotate di registratori Gps o trasmittenti satellitari e suddivise in tre gruppi: ad otto è stato applicato un magnete cilindrico in modo alterare la loro percezione del campo geomagnetico naturale, ad altre otto è stato temporaneamente inibito il senso dell'olfatto con una soluzione di solfato di zinco mentre le ultime otto, il cosiddetto "gruppo di controllo", non hanno subito alcun trattamento. Gli uccelli sono stati quindi imbarcati su una nave da carico in partenza dall'isola di Faial, nelle Azzorre, verso Lisbona. Dopo 24-39 ore in mare il team ha rilasciato gli uccelli a circa 800 km di distanza dalla loro colonia nelle Azzorre.

"Tutti gli uccelli del gruppo di controllo e quelli dotati di magneti sono subito tornati alla colonia prendendo percorsi molto simili e ravvicinati – concludono Anna Gagliardo e Paolo Luschi – mentre quelli a cui era stato temporaneamente inibito il senso dell'olfatto non riuscivano ad individuare la colonia di origine e hanno seguito rotte più confuse, vagando anche per 1000 km, e sono tornati solo dopo un lungo e tortuoso viaggio. Questo genere di studi è importante per capire meglio il comportamento migratorio delle berte maggiori e contribuire a alla conservazione di questa specie".

Dal 12 al 14 settembre al Dipartimento di Economia dell'Università di Pisa presso il Polo Piagge si svolge la conferenza internazionale "Translations of Economic texts into and from European languages". L'appuntamento rappresenta la fase finale del progetto di ricerca "Economics e-translations into and from European Languages: an online platform (EE-T)" finanziato dall'Unione europea.

L'obiettivo della conferenza è di fare il punto sulla circolazione delle teorie economiche alla luce delle traduzioni e degli adattamenti delle varie opere e dei trattati che sono state fatti in Europa e non solo a partire dal XVIII secolo.

Giovedì 12 settembre alle 11 il rettore dell'Ateneo pisano Massimo Augello aprirà i lavori, quindi la professoressa Evelyn Louise Forget dell'University of Manitoba (Canada) terrà una lezione introduttiva e il professor Marco Guidi dell'Università di Pisa illustrerà il progetto europeo appena giunto a conclusione.

I tre giorni di convegno sono suddivisi in sessioni parallele a cui intervengono molti studiosi italiani e stranieri dai Pesi Bassi, dal Belgio, dalla Francia, dal Regno Unito, dalla Germania dal Portogallo, dalla Spagna, dalla Romania, dalla Turchia, da Cipro e dalla Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina.

Info sul convegno: http://eetconference.wordpress.com/.

Giovedì, 19 Settembre 2013 09:28

«Crisi di Impresa e Strategie di Risanamento»

Al via la prima edizione del corso universitario di aggiornamento professionale in "Crisi di impresa e strategie di risanamento" organizzato dal Dipartimento di Economia e Management dell'Ateneo pisano in collaborazione con gli Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di La Spezia, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa. L'inaugurazione è per venerdì 13 settembre alle 14.30 nell'aula magna del Dipartimento di Economia e Management e a dare il via ai lavori sarà la direttrice del Dipartimento Valeria De Bonis

Il corso nasce dall'esigenza di trovare più efficaci soluzioni alla crisi d'impresa, in grado di garantire un migliore equilibrio tra le esigenze contrapposte della tutela dei creditori e della conservazione del valore economico delle aziende insolventi. In questo senso l'iter formativo permetterà di acquisire una formazione avanzata per quanto riguarda i piani di risanamento, gli accordi di ristrutturazione dei debiti, i concordati preventivi e i concordati in continuità.

Le lezioni sono articolate in 5 moduli a cadenza bisettimanale ed si rivolgono principalmente a dottori commercialisti, esperti contabili e avvocati. Fra i docenti ci sono Vincenzo Pedone, Alessandro Farina, Luigi De Franco, Giacomo Lucente, Giovanni Sgambati e Francesca Picardi (rispettivamente giudice delegato del tribunale di Grosseto, di La Spezia, di Livorno, di Lucca, di Massa Carrara e di Pisa), il giudice di Cassazione Fabrizio Di Marzo, l'avvocato Giuseppina Ivone presidente dell'Associazione Curatori Fallimentari nonché professori universitari e professionisti con una lunga esperienza sulla crisi d'impresa.

Giovedì, 19 Settembre 2013 09:27

L'Ateneo ricorda il professor Giuseppe Pierazzini

Una giornata per ricordare il professor Giuseppe Pierazzini, già ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Pisa e direttore della Sezione pisana dell'INFN, e per ripercorrere con familiari, amici, colleghi e allievi, gli importanti progetti di cui il docente è stato appassionato sostenitore nel corso della carriera. È questo l'obiettivo del convegno che l'Ateneo pisano e il dipartimento di Fisica hanno voluto dedicare al professore pisano scomparso lo scorso 4 febbraio.

L'incontro si terrà venerdì 13 settembre 2013, a partire dalle ore 9, nell'Aula Gerace dell'area Pontecorvo. Ai saluti del sindaco Marco Filippeschi, del rettore Massimo Augello, del direttore del dipartimento di Fisica, Francesco Fidecaro e del direttore della Sezione di Pisa dell'INFN, Giovanni Batignani, seguiranno i ricordi degli ex rettori Luciano Modica e Marco Pasquali. Subito dopo sarà approfondito il ruolo scientifico che il Professor Pierazzini ha avuto nell'ambito del dipartimento di Fisica e della Sezione pisana dell'INFN con gli esperimenti a Serpukhov vicino Mosca e al CERN e l'avvio del progetto "Virgo", per poi analizzare il suo contributo alla costruzione delle reti SerRA e GARR, allo sviluppo della Ludoteca scientifica e ai progetti di didattica ed e-learning. Il momento finale della mattinata sarà affidato alla moglie del docente scomparso, la professoressa Nadia Ioli Pierazzini, che farà il punto in vista del "Completamento dei progetti di Giuseppe".

Nato nel settembre del 1941, il professor Pierazzini amava definirsi come "uno dei pochi pisani doc tra i docenti nella città della Torre". Diventato presto ordinario nel nostro Ateneo, ha svolto un ruolo molto attivo nella Fisica sperimentale, dalle particelle elementari agli acceleratori, e guidato gruppi di ricerca di rilievo internazionale. Come direttore della Sezione di Pisa dell'INFN dal 1992 al 1998, ha dato un forte impulso alla realizzazione del laboratorio di ricerca "Virgo" per la rivelazione di onde gravitazionali. Da sempre esperto di calcolatori e di reti, il professor Pierazzini è stato il principale artefice del progetto SerRA che, precorrendo i tempi, ha visto la stesura di una rete in fibra ottica dell'Ateneo per collegare le strutture universitarie pisane e anche i principali edifici pubblici cittadini, facendo così di Pisa uno snodo cruciale delle reti di ricerca nazionali e internazionali. Negli ultimi anni, il professore aveva affiancato la moglie Nadia nella promozione e valorizzazione dell'esperienza della Ludoteca Scientifica, concepita come struttura per avvicinare alla scienza gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori.

Ancora un'ottima performance dell'Ateneo pisano nei ranking internazionali delle università: nella classifica mondiale compilata dall'Agenzia QS, trai 26 atenei italiani presenti nella Top 400, Pisa risulta quinta dopo Bologna, la Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Milano. Su base mondiale, nel 2013 Pisa guadagna ben 55 posizioni in classifica rispetto al 2012 e raggiungendo la 259° posto, risultando l'ateneo italiano che è maggiormente progredito.

Il QS World University Rankings dal 2004 valuta i migliori atenei del mondo basandosi su qualità della ricerca, indici di occupabilità dei laureati, numero di citazioni e impegno a favore dell'internazionalizzazione. La classifica rende conto anche delle varie aree disciplinari: quest'anno Pisa risulta 131° nelle Scienze Naturali, 156° nelle "Arts and Humanities", 232° nelle Life Sciences e Medicina e 247° in Ingegneria e Tecnologia.

Tra i rankings compilati dall'Agenzia QS, alcuni mesi fa erano stati pubblicati anche quelli per singola disciplina, dove Pisa era prima in Italia e 42° nel mondo in "Fisica e Astronomia". Inoltre si piazzava tra il 100° e 150° posto al mondo in Lingue moderne, Storia, Computer Science e Matematica e tra la 150° e la 200° posizione nei settori della Chimica, dell'Ingegneria meccanica, dell'Ingegneria elettrica, della Medicina, della Farmacia, della Giurisprudenza e della Statistica.

L'Università di Pisa si conferma dunque ai vertici tra gli atenei italiani, che nel 2013 registrano complessivamente un trend di crescita positivo a livello mondiale. Ben Sowter, direttore della QS Intelligence Unit, ha commentato: «Nonostante la crisi economica, l'Italia è un Paese dove esistono eccellenze straordinarie nell'ambito dell'insegnamento e della ricerca universitaria. Per essere fortemente competitiva l'Italia deve dotarsi di un 'sistema paese' che sostenga la genialità e il talento, incrementi e razionalizzi gli investimenti nella ricerca. Il capitale umano - ha concluso Sowter - è la vera ricchezza del Paese, che sta perdendo una generazione di ricercatori per la scarsità delle risorse e la precarietà dei percorsi di carriera».

Proprio per affrontare in maniera sistematica le questioni che limitano le potenzialità del sistema universitario italiano, nelle scorse settimane il rettore Massimo Augello ha lanciato la proposta della convocazione degli Stati generali dell'Università, un momento di confronto e riflessione per porre con forza questo tema all'attenzione dell'opinione pubblica e per chiedere che esso diventi con urgenza grande "questione nazionale".

Con una didattica a distanza che coinvolge l'Università di Pisa e quella di Trier, è partita la prima edizione della e-FRAME Summer School in "Misurazione del benessere e del progresso economico-sociale", un corso intensivo di una settimana che coinvolge 21 studenti in Italia e 26 in Germania, uniti a lezione in videoconferenza. Il corso intende fornire una panoramica sulle tematiche di welfare e social progress nell'ottica di superamento e integrazione del concetto di PIL, tanto che le lezioni saranno seguite anche da una settantina di funzionari di enti di statistica da tutta Europa, collegati in video conferenza.

I partecipanti in aula sono studenti universitari e di master del settore delle Scienze sociali: a Pisa sono arrivati da tutta Italia, ma anche da università straniere, in particolare dalla Norvegia e dalla Turchia. La didattica è tenuta da docenti delle tre università toscane, dell'ISTAT, dell'OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development), della Fondazione Enrico Mattei e della britannica Young Foundation.

L'iniziativa della Summer School rientra nel progetto e-Frame (European Framework for Measuring Progress) del Settimo Programma quadro della Commissione Europea ed è organizzata in collaborazione con EUROSTAT.

Combattono per il possesso di foglie e frutti di oliva, dando luogo a veri e propri incontri di "boxe", composti da rapidi inseguimenti, colpi di testa, boxing acts con le zampe anteriori e movimenti alari intimidatori. Uno studio condotto da Giovanni Benelli, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, ha esaminato comportamenti e territorialità di un insetto di grande interesse agrario, la mosca delle olive (Bactrocera oleae), delineando forme e funzioni delle pulsioni aggressive in questa specie animale. La ricerca s'inserisce nell'ambito degli studi etologici svolti presso il DiSAAA-a, con Angelo Canale, e finalizzati alla messa a punto di strategie eco-compatibili per il controllo di questo importante fitofago.

La ricerca di Benelli, recentemente pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Insect Behavior, ha quantificato intensità e risultati delle interazioni aggressive, dimostrando che la residenza sul territorio difeso conferisce maggiori possibilità di scacciare gli intrusi. «Tra i maschi di B. oleae, le interazioni aggressive sono funzionali al mantenimento di singoli territori nei quali intraprendere il corteggiamento delle femmine grazie a peculiari "serenate" prodotte mediante la vibrazione delle ali (courtship songs) - spiega Benelli - Le interazioni aggressive femmina-femmina, possono contribuire al mantenimento di singoli siti per l'ovideposizione, al fine di garantire sufficiente quantità di nutrimento a ogni singola larva di B. oleae».

Giovanni Benelli ha dedicato la sua ricerca a Konrad Z. Lorenz, padre della moderna etologia, in occasione dei 110 anni dalla sua nascita (1903-2013). Con la sua opera "On aggression" (1963), Lorenz ha posto una pietra miliare in quest'ambito, con particolar riferimento allo studio dell'aggressività intra- e interspecifica nei vertebrati. Come originariamente proposto da Lorenz per alcuni vertebrati, la ricerca di Benelli ha confermato il ruolo chiave dei comportamenti aggressivi per regolare la distribuzione della specie nel tempo e nello spazio, garantendo un'equa ripartizione delle risorse. Molto lavoro è ancora necessario per conoscere di più in merito a cosa scateni le pulsioni aggressive (si pensi, ad esempio, ai releasers di Tinbergen) e come queste sono ritualizzate nel corso dell'evoluzione della specie.

Sostenibilità e ambiente sono i temi centrali del Congresso Mondiale di Tribologia (World Tribology Congress, WTC, http://www.wtc2013.it/) che si svolge quest'anno per la prima volta in Italia. L'Università di Pisa, l'Associazione Italiana di Tribologia (AIT) che ha sede presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Ateneo pisano e il Politecnico di Torino sono i principali promotori e organizzatori dell'evento. Da domenica 8 a venerdì 13 settembre, Torino accoglierà circa 1.300 studiosi che, a partire da lunedì 9, presenteranno più di 1.000 lavori articolati in 10 sessioni parallele e 3 sessioni poster unitamente a un'esposizione tecnica ed alcuni eventi collaterali.

"Al centro di questa quinta edizione ci saranno l'ecotribologia, che riguarda tutti gli aspetti di risparmio energetico e di materiali, e la biotribologia che si occupa di problemi di attrito, usura e lubrificazione negli esseri umani e negli animali", ha spiegato il professore Enrico Ciulli dell'Università di Pisa e presidente dell'Associazione Italiana di Tribologia.

Il WTC V metterà in evidenza come le ricerche nel campo della tribologia (una parola che deriva dal greco e significa attrito) possano fornire un supporto fondamentale per minimizzare l'impatto ambientale. I lubrificanti biocompatibili, i cuscinetti a basso attrito e i rivestimenti superficiali sono solo alcuni dei possibili esempi di come possano essere risparmiati materiali ed energia grazie a minori attrito ed usura. Nel campo della biotribologia, saranno poi discussi i più recenti sviluppi su articolazioni naturali e artificiali, valvole cardiache, protesi dentali come pure il comportamento tribologico di pelle, capelli ed occhi. La comprensione di come nel mondo animale siano stati risolti alcuni problemi tribologici può inoltre costituire un enorme potenziale per soluzioni ingegneristiche bioispirate.

"La tribologia ha a che fare con i più svariati aspetti della vita quotidiana – ha aggiunto Enrico Ciulli - un'automobile, una lavatrice, un computer ad esempio sono pieni di componenti a contatto e una corretta progettazione tribologica può portare grandissimi vantaggi in termini di risparmio energetico e di materiali, e quindi economici nella direzione di uno sviluppo sostenibile".

Il Congresso Mondiale di Tribologia si tiene ogni quattro anni e precedentemente si è svolto a Londra nel 1997, Vienna nel 2001, Washington DC nel 2005 e Kyoto nel 2009. L'edizione torinese del 2013 è stata fortemente voluta dell'Associazione Italiana di Tribologia. L'evento è stato realizzato dal comitato organizzatore presieduto dal professore Terenziano Raparelli del Politecnico di Torino, dal comitato scientifico presieduto dal professore Enrico Ciulli dell'Università di Pisa, da un International Advisory Board e da un National Advisory Board.

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