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Comunicati stampa
Giovedì, 20 Marzo 2014 12:27

Paolo Scapparone

Paolo Scapparone

Il professor Paolo Scapparone si è laureato in Scienze politiche all'Università di Pisa nel 1975.

Nel 1978 ha ricoperto il ruolo di assistente incaricato presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pisa; dal 1978 al 1982 ha ricoperto lo stesso ruolo presso la Scuola Sant'Anna dove nel 1982 è divenuto ricercatore. Nel 1983 si è trasferito presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pisa. Dal 2000 è stato professore straordinario e dal 2003 professore ordinario di Economia politica presso la facoltà, poi diventata dipartimento di Economia e Management. Ha inoltre svolto un'intensa attività di insegnamento presso i dottorati di Economia politica delle Università di Pisa e di Siena.

Paolo Scapparone ha contribuito attivamente alla vita dell'Ateneo. Dal 2002 al 2010 è stato presidente del corso di laurea specialistico aggregato in Scienze economiche e negli stessi anni ha fatto parte del Nucleo di valutazione interna.

Dal punto di vista scientifico, in oltre 30 anni di attività, ha contribuito in maniera continuativa e originale a temi di frontiera nei quali si è distinto per rigore metodologico, alta competenza e qualificazione. La sua attività di ricerca si è incentrata principalmente sulla teoria della scelta e sulla teoria dell'equilibrio economico generale. Nel primo ambito, ha studiato le proprietà delle relazioni di preferenza e le loro conseguenze sulle scelte osservabili del consumatore; ha indagato a lungo anche la teoria delle preferenze rivelate, rimuovendo l'ipotesi di regolarità delle preferenze che caratterizzava in origine questo approccio. Nel secondo ambito, ha cercato di generalizzare i teoremi di esistenza e di ottimalità dell'equilibrio di nuovo al caso in cui le preferenze dei consumatori non sono regolari, impiegando a questo fine strumenti matematici tra i più avanzati.

Di recente, ha iniziato ad approfondire anche altri temi, come la classificazione dei beni in specie diverse in base alle loro caratteristiche puramente economiche; alcune forme di interazione sociale, tra cui in particolare il fenomeno dell'altruismo in ambito economico; il problema della deduzione delle probabilità soggettive dalle preferenze nella teoria delle scelte in condizioni di incertezza.

Si è infine occupato di storia dell'analisi economica, con particolare riguardo alle teorie della domanda e dell'ottimalità di Pareto.

Su questi argomenti ha pubblicato una ventina di articoli, apparsi su riviste italiane e internazionali o in volumi collettanei. Nel 1996 ha dato alle stampe il volume Lezioni di economia matematica. Nel 2013 e nel 2014 ha pubblicato i due volumi del Corso di economia politica, che contengono il materiale didattico elaborato in oltre venticinque anni di insegnamento.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Paolo Scapparone.

Giovedì, 20 Marzo 2014 12:14

Francesca Giardina

Francesca Giardina

La professoressa Francesca Giardina si è laureata con lode nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa nel 1976 e nello stesso anno ha completato i suoi studi come allieva della Scuola Superiore Sant'Anna, conseguendo il diploma con lode. È stata borsista del CNR all'Università di Pisa e, in seguito, presso la Prima Università di Parigi Panthéon-Sorbonne. All'Università di Pisa ha poi percorso tutta la sua carriera accademica prima come ricercatore, poi come professore associato e, dal 2000, come ordinario di Diritto privato.

Dalla tesi di laurea è nato il suo interesse verso i temi legati alla capacità della persona nel Diritto privato. Lo studio, mai interrotto, della materia minorile ha trovato espressione in numerosi saggi e contributi, rivelando un percorso di ricerca di straordinaria originalità, soprattutto nell'ottica dell'introduzione di nuove regole per la famiglia. Nel 1984 questo filone di ricerca è culminato in una monografia sulla condizione giuridica del minore che ha costituito un costante punto di riferimento per la dottrina e la giurisprudenza. Considerata uno dei massimi esperti di diritto dei minori, Francesca Giardina è stata relatrice in numerosi convegni nazionali e internazionali, su invito della comunità scientifica, del Consiglio Superiore della Magistratura e dell'Associazione nazionale dei magistrati minorili, nonché dell'Associazione avvocati per la famiglia. Nel 2006 è stata nominata coordinatrice delle attività dell'Ateneo per il progetto SCREAM contro lo sfruttamento dei minori, promosso dall'Organizzazione internazionale del lavoro e dall'UNICEF.

Gli studi in tema di responsabilità civile le hanno ispirato numerosi saggi, in particolare una monografia dedicata alla rilevanza del fatto illecito nelle relazioni familiari. Sempre in materia di responsabilità, è degno di rilievo il lavoro monografico che pone a raffronto responsabilità da inadempimento e responsabilità da fatto illecito.

In tempi più recenti, le sue ricerche si sono occupate del rapporto tra Diritto e Bioetica. Nel 2009 Francesca Giardina è stata nominata membro esperto di un gruppo di studio della Provincia di Pisa per l'istituzione di un registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (il cosiddetto testamento biologico), preso poi a modello da altri enti territoriali. Nel 2012 ha partecipato a un gruppo di lavoro per elaborare un disegno di legge, depositato in Senato nel 2013, in materia di relazione di cura, consenso, urgenza medica, rifiuto e interruzione di cure e dichiarazioni anticipate. Nello stesso anno è stata nominata membro esperto del Comitato etico Area Vasta Nord Ovest dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana.

Francesca Giardina ha sempre contribuito alla vita dell'Ateneo pisano ricoprendo importanti cariche istituzionali: è stata presidente del corso di laurea in Diritto applicato, vicepreside della facoltà di Giurisprudenza e attualmente è presidente del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza. L'intensa attività istituzionale è stata abbinata a un costante impegno nella didattica testimoniato anche dalla collaborazione al Manuale di Diritto Privato, edito dalla casa editrice UTET.

È membro del comitato scientifico di varie riviste (tra cui la Nuova Giurisprudenza Civile Commentata e la Rivista di BioDiritto/BioLaw Journal), referee di collane editoriali e periodici scientifici, nonché socio effettivo dell'Associazione Civilisti Italiani.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino alla professoressa Francesca Giardina.

catalano

È l'italiano Manuel Catalano il vincitore del prestigioso Georges Giralt Award 2014, con cui ogni anno la EuRobotics AISBL (l'associazione di industrie e centri di ricerca Europei del settore) premia la migliore tesi didottorato in Robotica in Europa. Catalano ha ricevuto il premio durante l'European Robotics Forum, svoltosi a Rovereto dal 12 al 14 marzo. Manuel Catalano ha conseguito il dottorato di ricerca lo scorso anno al Centro Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, ed è attualmente ricercatore post-doc all'IIT.

La tesi premiata studia la progettazione di una nuova generazione di robot in grado di adattare i movimenti del loro corpo all'ambiente circostante, grazie a particolari motori chiamati Attuatori ad Impedenza Variabile (VIA), che Catalano ha innovato nelle loro caratteristiche. I nuovi VIA si chiamano qbmove, hanno la forma cubica e conferiscono ai robot la capacità di compiere movimenti naturali molto simili a quelli di un corpo umano: la rigidezza delle articolazioni è variabile e adattabile all'ambiente circostante, così che il robot può avere un corpo inflessibile nei movimenti che richiedono precisione, ed essere cedevole quando deve muoversi velocemente o entrare in contatto con il corpo delle persone attorno a loro.

I moduli qbmove presentano, quindi, una funzione simile a quella della muscolatura umana, dotando i robot di un "corpo intelligente" in grado di coesistere e lavorare con le persone in sicurezza.

qbmate_philosopher

La linea di ricerca si è già concretizzata in qbRobotics, uno spin-off del Centro "E. Piaggio" e dell'Istituto Italiano di Tecnologia. L'azienda offre supporto per la costruzione dei nuovi muscoli robotici secondo la filosofia "open source", ovvero creando una comunità aperta di utilizzatori e sviluppatori, che possono dare il proprio contributo all'avanzamento tecnologico in modo libero.

I qbmove trovano applicazione anche nella realizzazione di una mano robotica, la Pisa-IIT SoftHand, utilizzabile nei nuovi robot umanoidi ma anche per uso prostetico. La mano si ispira alla naturalezza dei movimenti e alla versatilità della mano umana con un progetto innovativo, cui era già andato il riconoscimento della comunità scientifica internazionale alla Conferenza "Humanoids" in Giappone nel 2012.x

Questi risultati sono il frutto di una consolidata collaborazione tra il Centro di Ricerca "E. Piaggio" di Pisa e l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che ogni anno offre due borse di dottorato in robotica a studenti dell'Università di Pisa e dà loro la possibilità di lavorare contemporaneamente in due centri di ricerca tra i più avanzati a livello internazionale. Il Rettore dell'Ateneo pisano Massimo Augello e il Direttore di IIT Roberto Cingolani hanno di recente firmato una convenzione che estende la proficua collaborazione a molti altri settori scientifici.

Ne hanno parlato: 
InToscana.it
Tirreno Pisa
TirrenoPisa.it 
ilSecoloXIX.it 
Avvenire
PaginaQ 
Greenreport.it 
Controcampus.it 
gonews.it
LiguriaNotizie.it 
MeetTheLifeSciences.it 
DataManager.it 
Tom's Hardware 

phodirE' tutto pisano il progetto che ha portato alla realizzazione del primo radar completamente digitale basato su tecnologie fotoniche. Un articolo sulla rivista internazionale Nature documenta il lavoro di ricerca iniziato quattro anni fa con l'avvio del progetto PHODIR (Photonic-based fully digital radar system) finanziato dall'ERC (European Research Council).

Il nuovo sistema è stato testato all'aeroporto di Pisa e al Porto di Livorno in collaborazione con l'Aeronautica Militare di Pisa, la Direzione Sviluppo e Innovazione dell'Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto e l'Istituto CSSN-ITE "G. Vallauri" della Marina Militare Italiana di Livorno, dimostrando che, rispetto ai radar convenzionali, permette migliori prestazioni, è multifunzionale, meno intercettabile, più piccolo e con capacità di comunicazione.

Il progetto PHODIR è stato coordinato dalla dottoressa Antonella Bogoni del Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche (LNRF) del CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni) in collaborazione con il Laboratorio Radar e Sistemi di Sorveglianza (RaSS) del CNIT, e sviluppato all'interno del laboratorio congiunto CNIT-LNRF e l'Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant'Anna dove la Antonella Bogoni è responsabile dell' area di ricerca "Digital & Microwave Photonics". La progettazione di sistema del radar e l'interfaccia con l'antenna sono state a carico del laboratorio CNIT-RaSS, il cui team è stato coordinato da Fabrizio Berizzi professore dell'Università di Pisa e vice-direttore del laboratorio RaSS.

Nel PHODIR batte un 'cuore' fotonico, cioè un sistema di generazione e acquisizione dei segnali radar basato su laser e 'lettori' di luce – ha spiegato Fabrizio Berizzi – e solo grazie alla professionalità e alle risorse strumentali del laboratorio congiunto LNRF/TeCIP si è arrivati alla fine alla realizzazione del radar nella sua veste attuale. Una nota di merito va ai dieci giovani ricercatori del progetto che si sono impegnati con dedizione, caparbietà e grande professionalità alle attività di ricerca e sperimentali.

memory_sharingAlla fine MemorySharing ce l'ha fatta. Il progetto sulla memoria cittadina presentato al premio "cheFare" dall'associazione pisana Acquario della Memoria, è approdato tra i 9 progetti ammessi alla finale. Al termine dell'anno scorso, circa 650 erano i progetti candidati a quest'importante premio nazionale per la cultura. Era stata fatta una prima, severa scrematura, che li aveva ridotti a 40. Di questi, avrebbero potuto accedere alla valutazione finale soltanto quelli che avessero ottenuto il maggior numero di voti sul web, indice del sostegno e del supporto del territorio.

In due mesi MemorySharing è riuscito a raccogliere ben 4071 voti online, testimonianza della calorosa partecipazione di tutta la comunità a quest'iniziativa. L'associazione Acquario della Memoria ha condotto una campagna serrata di incontri ed eventi volti a raccontare cosa sia MemorySharing, e quanto sia importante per Pisa questo progetto di raccolta e condivisione della memoria collettiva: le tante storie della gente comune, le loro fotografie e i loro cimeli, sono un bagaglio prezioso che può aiutarci a capire, condividere e raccontare la Storia, con la S maiuscola.

La risposta è stata calorosa, e adesso MemorySharing è arrivato alla fase finale, unico toscano, in lizza insieme a soli altri 8 progetti. Ora la parola passa a una giuria specialistica, che assegnerà a un unico progetto il premio finale di 100mila euro: premio che è destinato a sostenere e finanziare il complesso piano di eventi, iniziative e produzioni previste dal progetto stesso. Comunque andrà a finire, è un successo straordinario. «Un successo che va diviso - dicono i promotori - con tutti coloro che l'hanno votato, e con tutti i partner che ci hanno sostenuto e accompagnato fin qui: il Comune, in particolare gli assessori Dario Danti e Marilù Chiofalo e il sindaco Filippeschi, ma anche la dirigente Mafalda Inguscio e la tipografia; l'Università, in particolare il dipartimento di civiltà e forme del sapere, il corso di laurea in Disco, la professoressa Sandra Lischi e il prorettore Antonella Galanti; Paim, Navicelli spa, Arsenale Cinema, Mixart, Fondazione Sistema Toscana».

L'associazione Acquario della Memoria
L'associazione culturale Acquario della Memoria è composta da professionisti del settore audiovisivo e dell'editoria, ed è presieduta dal regista Lorenzo Garzella, docente esterno di montaggio video all'Ateneo pisano. Obiettivo fondante del progetto è quello di sperimentare forme efficaci e innovative per trasmettere il valore della memoria, in particolare alle giovani generazioni. L'Acquario della Memoria, dalla sua nascita a oggi, ha raccolto e raccontato con nuovi linguaggi importanti frammenti della storia di Pisa, a partire dal grande successo del film multischermo "Bombe 1943-2013", proiettato il 31 agosto e il 2 settembre al Cinema Teatro Lux, in occasione del settantesimo anniversario dei bombardamenti su Pisa. L'associazione può contare sul supporto scientifico, logistico e operativo dell'Università di Pisa, e in particolare dei corsi di laurea in Storia, Disco e Informatica umanistica, e ha coinvolto come partner il Comune di Pisa, la Fondazione Sistema Toscana, il Tirreno, l'Internet Festival e il Cinema Arsenale.

Silvia_Bruti

The Pisa University Language Centre has recently signed an agreement with the Berkeley Language Center, University of California to collaborate in the development of Berkeley Language Center's Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC), a digital database which contains specially selected and tagged clips from films to be used as part of a foreign language course curriculum.

This agreement will allow the Pisa University Language Centre, which has already begun research in this direction through a project of its own, to make use of the tools and materials of the Berkeley Language Center, University of California, and the Pisa University Language Centre will in turn offer a contribution in the form of specialized educational courses. The project will see the participation of Professor Marcella Bertuccelli, Director of the Pisa University Language Centre and promoter of the initiative, other Professors of English, among whom Professor Silvia Bruti (photo) who has been interested in the language of the cinema and audiovisual translation for quite some time, and Professor Belinda Crawford, an expert in specialist language and multimodality.

"The underlying concept is that audiovisual material and films in particular, represent a considerable resource for the acquisition of a second language," explained Professor Silvia Bruti. "They have the advantage of portraying a wide variety of sociolinguistic scenarios. The idea is to use specially selected clips which can be accompanied by an analysis of the communication process (gestures, looks, movement), a transcription of the original script and subtitles in the original or the target language."

Silvia_BrutiIl Centro Linguistico dell'Università di Pisa (CLI) ha recentemente firmato un accordo con il Centro linguistico dell'Università di Berkeley, California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center's Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC), una banca-dati digitale che contiene clip di film opportunamente selezionati ed etichettati da utilizzare in percorsi didattici mirati all'insegnamento delle lingue.

Il CLI, che ha già dato l'avvio a ricerche in questa direzione attraverso un progetto autonomo, con la firma dell'accordo potrà avvalersi degli strumenti e del materiale del Centro Linguistico dell'Università di Berkeley, e contribuirà a sua volta con la produzione di percorsi didattici specializzati. Al progetto partecipano la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del CLI e promotrice dell'iniziativa, altri docenti di anglistica, tra cui la professoressa Silvia Bruti (foto), da tempo interessata al linguaggio del cinema e alla traduzione degli audiovisivi, e la professoressa Belinda Crawford, esperta di linguaggi specialistici e multimodalità.

"L'assunto di base è che i materiali audiovisivi e i film in particolare rappresentino una notevole risorsa per l'apprendimento della lingua straniera – ha spiegato Silvia Bruti - dal momento che hanno l'enorme vantaggio di ritrarre un'ampia varietà di scenari sociolinguistici. L'idea è quella di utilizzare clip opportunamente selezionati a cui si potranno accompagnare l'analisi della comunicazione (gesti, sguardi, movimenti), la trascrizione del parlato originale e i sottotitoli nella lingua di partenza o in quella di arrivo".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Intoscana.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it
Pisanews.it
Controcampus.it
PianetaUniversitario.it
PaginaQ.it

Mario ChiattoneLa mostra Arte botanica nel terzo millennio/ Botanical Art into the Third Millennium realizzata dal Museo della Grafica e curata da Lucia Tongiorgi Tomasi e Alessandro Tosi (aprile-luglio 2013), dopo essere stata in parte accolta presso l'Orto Botanico dell'Università di Padova in occasione della ristrutturazione (ottobre-novembre 2013), è approdata ora nel prestigioso Kew Garden di Londra, un vero e proprio paradiso botanico, centro di ricerche di altissimo livello e luogo di conservazione e promozione dell'arte botanica mondiale.

Un'ampia e significativa selezione di opere che facevano parte della mostra pisana è infatti esposta nella Shirley Sherwood Gallery, situata all'interno del giardino botanico londinese, in occasione della mostra Botanical Art in the 21st Century. Si tratta di un rinnovato e suggestivo appuntamento per ammirare alcuni capolavori dei più affermati pittori botanici di tutto il mondo, in un ambito di ricerca figurativa che coniuga in maniera affascinante l'arte e la scienza.

Negli Stati Uniti invece nella importante mostra dedicata al Futurismo Italiano, organizzata presso il Guggenheim Museum di New York e che costituisce un evento di primo piano nel panorama artistico contemporaneo, sono esposte sei opere di Mario Chiattone (1891-1957), protagonista con Antonio Sant'Elia dell'architettura futurista. Chiattone partecipò infatti, con Marinetti, Boccioni, Balla e Carrà, al primo sodalizio futurista, una delle più rivoluzionarie e discusse avanguardie artistiche europee del primo Novecento. Nelle collezioni del Museo della Grafica pisano sono conservate la maggior parte delle rare opere oggi superstiti del grande architetto, donate nel 1964 all'Università di Pisa e che raffigurano progetti e scorci immaginari della moderna "città futurista".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Tirreno.it
GoNews.it
StampToscana.it
PisaInformaFlash.it

Venerdì, 14 Marzo 2014 17:20

Poli tecnologici

L’Ateneo ha collaborazioni attive con i Poli tecnologici della Toscana per fornire non solo supporto alla redazione dei Business Plan, ma anche servizi per l’accelerazione e l’incubazione d’impresa.

Venerdì, 14 Marzo 2014 09:05

Quando vincere è 'Semplice'

sempliceIl progetto "Semplice" coordinato scientificamente dall'Ateneo pisano ha vinto il premio "Impresa + Innovazione + Lavoro" promosso dal Consiglio Regionale della Toscana in collaborazione con la Fondazione per la Ricerca e l'Innovazione. La cerimonia si è svolta lo scorso 7 marzo a Firenze e a ritirare il riconoscimento è andata l'azienda capofila, la 01S, una delle quattro imprese toscane che hanno ricevuto il premio della Regione.
"Semplice", ovvero "SEMantic instruments for PubLIc administrators and CitizEns", ha l'obiettivo di convertire i dati delle pubbliche amministrazioni in strumenti di conoscenza fruibili a tutti, attraverso processi di analisi semantica dei testi con tecniche di linguistica computazionale. Il partner scientifico di "Semplice" è il Laboratorio di Linguistica Computazionale del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa che collabora con tre aziende, la Seacom srl, la Bnova Srl e la 01S srl.
Nelle mani dei vincitori è finita una riproduzione della scultura "La Speranza d'Oro" del maestro Niccolò Niccolai, una sintesi perfetta dello spirito del premio andato a quelle imprese toscane che, aggregate ai Poli Regionali e ai distretti tecnologici, si sono distinte in progetti d'innovazione basati sul rapporto impresa-ricerca pubblica.
Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Nazione Pisa
GoNews.it

PisaInformaFlash.it
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PisaNews.it
StampToscana.it

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