Apre a Pisa lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere
Apre a Pisa lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere su impulso dei tre atenei cittadini, il primo in Toscana in ambito universitario e il primo in Italia creato per iniziativa congiunta di più istituzioni accademiche. L’inaugurazione è avvenuta l’8 giugno dalle 10,30 nell’aula magna nuova del Palazzo della Sapienza (via Curtatone e Montanara, 15) . L’evento in presenza e in diretta streaming ha coinvolto Paolo Mancarella, Rettore dell’Università di Pisa, Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore, Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, oltre a rappresentanti dei Comitati Unici di Garanzia dei tre atenei e della Casa della Donna incaricata di gestire il servizio.
Anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia, lo Sportello è a disposizione per chi studia, fa ricerca, insegna e lavora nei tre atenei pisani. Chiunque abbia subito atti di discriminazione e violenza di genere o comunque legati alla propria identità sessuale, anche in luoghi diversi da quelli universitari, potrà rivolgersi allo sportello. E’ dunque interessata una vasta comunità di oltre 60mila persone che comprende studenti e studentesse, personale docente, tecnico-amministrativo e di imprese che abbiano rapporti di lavoro con le tre istituzioni accademiche cittadine.
Lo Sportello offre, sia in italiano che in inglese, un servizio di ascolto, assistenza, informazione sui diritti, indirizzando, in caso di bisogni particolari o di maggiore complessità, verso strutture, associazioni, istituzioni socio-sanitarie o giudiziarie del territorio. Per garantire l’anonimato di coloro che vi si rivolgono, il luogo in cui si trova lo Sportello è riservato e vi si potrà accedere solo inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando allo 0502215104 secondo gli orari indicati sul sito www.ateneipisa.it.
Da sinistra, Sabina Nuti, Paolo Mancarella, Luigi Ambrosio, Renata Pepicelli
Lo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere è nato grazie ad un lavoro di coordinamento dei CUG dei tre atenei pisani convinti della necessità di intensificare il proprio impegno sul fronte della tutela delle persone offese da atti di violenza e di discriminazioni di genere nell’accezione più ampia, compresi gli ambiti psicologico, fisico, sessuale, morale ed economico.
La nascita dello Sportello è accompagnata da una campagna informativa, curata da Comunicattive, agenzia specializzata in comunicazione di genere, sia on line sia tramite affissioni nelle sedi dell’Università di Pisa, della Sant’Anna e della Normale. Ponendo una serie di domande dirette - Molestie sessuali? Violenze verbali? Stalking? Violenza digitali? – l’obiettivo è di mettere in evidenza casi concreti per far capire quando sia utile e auspicabile rivolgersi allo Sportello.
La campagna informativa dello Sportello
“L’apertura di questo sportello rappresenta una presa di posizione chiara e nasce dalla nostra ferma volontà di dire basta alla violenza di genere. Non solo a quella fisica, ma anche a discriminazioni e molestie, troppo spesso sottovalutate, se non ignorate, aspetti che rendono questo fenomeno particolarmente insidioso – ha commentato il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, - Il fatto, poi, che lo sportello antiviolenza nasca da un progetto congiunto tra Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna rende tutto ancor più significativo. Sono convinto, infatti, che le istituzioni, per prime, debbano essere di buon esempio per i cittadini, così come i genitori lo devono essere per i loro figli. Solo così si può combattere efficacemente la violenza di genere, estirpandone le radici stesse e imprimendo una svolta significativa alla nostra società”.
"Abbiamo lavorato per oltre un anno e mezzo alla creazione dello sportello di comune accordo con i tre CUG per definire gli ambiti di cui volevamo occuparci, partendo dal presupposto che la violenza di genere ha una dimensione strutturale che attraversa tutti i contesti sociali, compresi quelli delle comunità universitarie – ha detto la professoressa Renata Pepicelli dell’Università di Pisa coordinatrice dell’iniziativa - Il nostro progetto intende non solo fornire ascolto, supporto, sostegno a donne, soggettività LGBTQI+, uomini che sono oggetto di violenze e molestie, ma anche promuovere una cultura del rispetto e dell'uguaglianza".
“L’istituzione dello sportello antiviolenza testimonia la volontà dei tre atenei pisani di incidere attivamente – ha sottolineato Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna – su questa problematica molto più presente nella vita quotidiana dei nostri studenti e delle nostre studentesse di quanto si creda. Questo sportello, fortemente voluto dai tre CUG, che colgo l’occasione per ringraziare caldamente per il lavoro fatto, potrà essere un chiaro punto di riferimento, facilmente accessibile da tutte e da tutti, per trovare supporto e indicazioni per combattere contro ogni violenza di genere”.
“Lo sportello interuniversitario – dichiara Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore - è un elemento concreto di cui possono avvalersi coloro che sentono di aver subito violenze legate alla propria identità di genere o al proprio orientamento sessuale. Avvalendosi operativamente della Casa della Donna, garantisce professionalità collaudate nel gestire problematiche così delicate. Per questo abbiamo accolto con grande interesse il progetto, che tra l'altro si inserisce all'interno di un percorso di sviluppo delle politiche inclusive intrapreso da tempo dalla Scuola Normale, per esempio con l'adozione di un proprio Gender Equality Plan volto a pianificare tutta una serie di azioni per promuovere l'equità di genere nella nostra comunità”.
1980 una lunga estate italiana. La musica che ha cambiato il consumo della politica
Giovedì 9 giugno alle 18, nel giardino della libreria Feltrinelli (Corso Italia, 50, Pisa), si svolge la presentazione del volume del professore Alessandro Volpi dell’Università di Pisa "1980 una lunga estate italiana. La musica che ha cambiato il consumo della politica” (Pisa University Press, 2022). Al centro del volume e dell’incontro il rapporto fra politica e musica con il 1980 come anno di svolta. Infatti da allora, e per almeno una decina di anni, i concerti di musica “pop” furono utilizzati dalla politica per cercare consensi nuovi , soprattutto tra i giovani. Uno sforzo che tuttavia, ha contribuito, per molti versi, alla spettacolarizzazione della politica stessa.
Presidenti della Repubblica. Da De Nicola al secondo mandato di Mattarella
Venerdì 10 giugno alle 18.00, presso il Centro Pastorale e Culturale "Le Mantellate" (Piazza Duomo 20, Pontedera), si tiene la presentazione del libro del professore Andrea Pertici dell’Unirvesità di Pisa "Presidenti della Repubblica. Da De Nicola al secondo mandato di Mattarella" (Il Mulino, Bologna, 2022). L'evento è organizzato dal Centro "Giovanni Gronchi" di Pontedera per lo studio del movimento cattolico. Sarà presente l'autore insieme ad Angioletta Sperti
Giovanni Mennillo dell’Ateneo pisano e a Giulio Santi della Scuola Superiore Sant’Anna. L’incontro è introdotto e coordinato da Cristiano Marcacci, giornalista deIl Tirreno.
L'incontro potrà essere seguito a distanza chiedendo le credenziali all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il professor Alessio Cavicchi nell’Advisory Board della Commissione Europea sul ruolo delle università per lo sviluppo regionale
Il professor Alessio Cavicchi, ordinario di Agribusiness e Sviluppo Rurale presso il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, è stato nominato dal Joint Research Center e dalla Direzione Generale Educazione e Cultura della Commissione Europea (DG EAC) nell’Advisory Board dell’iniziativa Higher Education for Smart Specialisation (HESS). Il progetto HESS mira a coinvolgere e sostenere le pubbliche amministrazioni (governi e regioni) e le università europee nei processi di sviluppo regionale e nella creazione di ecosistemi regionali dell'innovazione.
Il gruppo consultivo di HESS è composto da sette esperti esterni selezionati in tutta l'UE che prestano servizio come accademici o professionisti nel campo dell’istruzione, della formazione professionale e dello sviluppo territoriale, e comprende l'OCSE ed EURASHE (European Association of Institutions in Higher Education) come osservatori. Il gruppo di esperti ha l'obiettivo di riflettere sui risultati di alcune iniziative come la politica di coesione, la strategia di specializzazione intelligente, l’Erasmus+, le European University e le attività dello European Institute of Innovation and Technology (EIT), identificando le attività rilevanti e le implicazioni di policy più ampie.
Gli altri membri del gruppo sono Elvira Uyarra (University of Manchester), John Goddard (Newcastle University), Ellen Hazelkorn (TU Dublin e BH Associates), Henning Kroll (Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research) Adina Fodor (University Babes Bolyai - Cluji) e Mikkel Trym (International Consultant), insieme agli osservatori John Edwards (Eurashe) e Andrea Rosalinde Hofer (OCSE).
Il professor Alessio Cavicchi nell’Advisory Board della Commissione Europea sul ruolo delle università per lo sviluppo regionale
Il professor Alessio Cavicchi, ordinario di Agribusiness e Sviluppo Rurale presso il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, è stato nominato dal Joint Research Center e dalla Direzione Generale Educazione e Cultura della Commissione Europea (DG EAC) nell’Advisory Board dell’iniziativa Higher Education for Smart Specialisation (HESS). Il progetto HESS mira a coinvolgere e sostenere le pubbliche amministrazioni (governi e regioni) e le università europee nei processi di sviluppo regionale e nella creazione di ecosistemi regionali dell'innovazione.
Il gruppo consultivo di HESS è composto da sette esperti esterni selezionati in tutta l'UE che prestano servizio come accademici o professionisti nel campo dell’istruzione, della formazione professionale e dello sviluppo territoriale, e comprende l'OCSE ed EURASHE (European Association of Institutions in Higher Education) come osservatori. Il gruppo di esperti ha l'obiettivo di riflettere sui risultati di alcune iniziative come la politica di coesione, la strategia di specializzazione intelligente, l’Erasmus+, le European University e le attività dello European Institute of Innovation and Technology (EIT), identificando le attività rilevanti e le implicazioni di policy più ampie.
Gli altri membri del gruppo sono Elvira Uyarra (University of Manchester), John Goddard (Newcastle University), Ellen Hazelkorn (TU Dublin e BH Associates), Henning Kroll (Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research) Adina Fodor (University Babes Bolyai - Cluji) e Mikkel Trym (International Consultant), insieme agli osservatori John Edwards (Eurashe) e Andrea Rosalinde Hofer (OCSE).
Studenti in sfida per conoscere la realtà delle imprese
Studenti a lezione e in sfida per conoscere la realtà delle imprese. È arrivato alla 11° edizione il “Business Plan in Progress”, progetto dell’insegnamento di Finanza per le operazioni straordinarie (laurea magistrale in Banca, finanza aziendale e mercati finanziari) dell’Ateneo, che prevede la vera e propria stesura di progetti di impresa. Gli studenti sotto la guida della professoressa Giovanna Mariani e dei collaboratori, hanno sviluppato dei business plan su progetti assegnati da imprenditori e manager. In questa sessione hanno partecipato il Gruppo Bruno Lucchetti Marmi e Graniti S.R.L, con la dottoressa Benedetta Lucchetti, che ha proposto progetti di diversificazione geografica, la spin-off di UNIPI, SkyBox Engineering, con i professori e ingegneri Aldo Frediani e Vittorio Cipolla, che hanno assegnato due progetti per la valutazione di una strategia di diversificazione, il dottor Francesco Greggio, con i progetti Toremar, per la valutazione di una nuova tratta, per una start-up nel settore food, Pan di Panna, ed una nuova iniziativa imprenditoriale nelle criptovalute, il dottor Antonio Procopio con un nuovo progetto per Digital Hub ed il dottor Michele Ardoni, per una start-up nel settore della ristorazione, Sciallami.
Gli studenti sono stati seguiti dai referenti delle imprese e da tutor accademici, docenti e dottorandi del Dipartimento di Economia e Management. Il 18 maggio sono stati presentati i “pitch” alla presenza delle imprese promotrici e in streaming, e consegnati i business plan realizzati dagli studenti, con relativa valutazione. Gli imprenditori hanno valutato in modo positivo i lavori, dando anche indicazioni aggiuntive sui progetti e sulle presentazioni. L’obiettivo è che gli studenti, vicini all’ingresso nel mondo del lavoro, comincino ad utilizzare le conoscenze acquisite nel corso di studio e le metodologie di analisi in ottica operativa, favorendo il lavoro di gruppo, l’utilizzo dell’excel per la pianificazione, e si esercitino nella preparazione e gestione di una presentazione di un progetto. Questi momenti di collaborazione costruttiva con gli esperti del mondo del lavoro sono basilari per sensibilizzare gli studenti all’uso delle soft skills, oramai riconosciute essenziali per entrare nel mondo del lavoro con successo, oltre a poter avere opportunità di stage e/o svolgimento di tesi in impresa.
Due ricercatori Unipi nel progetto sui recettori finanziato dalla UE per la cura di tumori, malattie infiammatorie e degenerative
Un progetto di ricerca sul potenziale sviluppo dei recettori purinergici come target terapeutico per la cura delle malattie infiammatorie e degenerative e delle neoplasie è stato finanziato dalla European Cooperation in Science and Technology (COST), una organizzazione dell'Unione Europea che sostiene la ricerca innovativa con lo scopo di connettere iniziative di singoli ricercatori che vogliano costituirsi in un network, mettendoli in grado di far crescere le loro idee in qualunque campo scientifico e tecnologico, e favorendo le comunicazioni tra pari.
La COST Action ha finanziato 70 progetti in ogni campo del sapere, di cui solo 10 hanno come proponente un gruppo italiano. Del gruppo di ricerca proponente, coordinato dalla professoressa Elena Adinolfi dell’Università di Ferrara, fanno parte due ricercatori dell’Università di Pisa (foto): la professoressa Anna Solini (Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e di area critica) e il dottor Luca Antonioli (Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale). Il progetto, che coinvolge ricercatori provenienti da 19 paesi e aziende italiane e tedesche, avrà la durata di quattro anni e combinerà ricerca, innovazione, e opportunità di sviluppo di carriera per i giovani.
Inaugurazione Sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere
L’8 giugno alle 10 nell’aula magna nuova del Palazzo della Sapienza (via Curtatone e Montanara, 15, Pisa) sarà inaugurato lo Sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere, nato su iniziativa dei tre atenei cittadini, il primo in Italia che consorzia più istituzioni accademiche.
Saranno presenti all'incontro con la stampa:
Paolo Mancarella, Rettore dell’Università di Pisa
Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna
Luigi Ambrosio, Direttore della Scuola Normale Superiore
Renata Pepicelli, Professoressa dell’Università di Pisa coordinatrice dell’iniziativa
Per i dettagli dell'inaugurazione: https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/6489-sportello-interuniversitario-pisano-contro-la-violenza-di-genere
Viaggio-studio al Cairo per gli studenti di Orientalistica
Negli scorsi giorni, alcuni studenti del corso di laurea magistrale in Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente, accompagnati dal professor Gianluca Miniaci e da assegnisti di ricerca, hanno avuto la possibilità di seguire un programma di lezioni al Cairo.
Il viaggio nella capitale egiziana, finanziato dai fondi per i Progetti speciali per la didattica del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, ha permesso agli studenti di vedere da vicino reperti e monumenti millenari che di solito si studiano solo sui libri e sperimentare un metodo di insegnamento alternativo che prevedesse la loro partecipazione attiva.
L’esperienza si è svolta nell’ambito del corso di “Storia sociale e cultura materiale dell’antico Egitto”, che da qualche anno affianca alle lezioni frontali anche attività seminariali nelle più importanti realtà museali e accademiche europee, come Londra, Bruxelles e Amsterdam.
Quest’anno è stato il turno del Cairo, dove gli studenti hanno presentato e discusso le loro ricerche presso la sede dell’IFAO (Institut Français d'Archéologie Orientale), in cui è stato anche possibile visitare la biblioteca e il laboratorio tipografico con macchine per la stampa dei geroglifici che risalgono agli inizi del XX secolo.
Il lavoro seminariale è poi continuato nello storico Museo Egizio del Cairo, in cui i gruppi di studenti hanno ricoperto per un giorno il ruolo del curatore, progettando una nuova esposizione e immaginando una disposizione alternativa dei reperti di quattro sale e il relativo sistema di pannelli e didascalie. Inoltre, hanno potuto carpire i segreti dei professionisti del settore accedendo a spazi chiusi al pubblico, come il database, l’archivio fotografico e i laboratori di restauro.
Nel corso del soggiorno al Cairo, il programma ha previsto anche la visita al nuovo National Museum of Egyptian Civilization, in cui da un anno sono esposte le mummie dei faraoni, e una tappa nell’importante sito archeologico di Saqqara.
Qui gli studenti hanno visitato le gallerie sotterranee del Serapeum e il grande complesso di Djoser con la Piramide a gradoni, letto i più antichi testi funerari nella Piramide di Unas e studiato le variopinte scene in alcune delle decine di tombe private del sito.
Il gruppo si è infine immerso a pieno nella vita cairota, arricchendo l’esperienza grazie ai sapori tipici della cucina egiziana, il folklore delle danze locali, i colori e i profumi del mercato di Khan el-Khalili.
Guarda il video-racconto dell’esperienza sul canale Youtube della cattedra di Egittologia dell’Ateneo.
Viaggio-studio al Cairo per gli studenti di Orientalistica
Negli scorsi giorni, alcuni studenti del corso di laurea magistrale in Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente, accompagnati dal professor Gianluca Miniaci e da assegnisti di ricerca, hanno avuto la possibilità di seguire un programma di lezioni al Cairo.
Il viaggio nella capitale egiziana, finanziato dai fondi per i Progetti speciali per la didattica del Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, ha permesso agli studenti di vedere da vicino reperti e monumenti millenari che di solito si studiano solo sui libri e sperimentare un metodo di insegnamento alternativo che prevedesse la loro partecipazione attiva.
L’esperienza si è svolta nell’ambito del corso di “Storia sociale e cultura materiale dell’antico Egitto”, che da qualche anno affianca alle lezioni frontali anche attività seminariali nelle più importanti realtà museali e accademiche europee, come Londra, Bruxelles e Amsterdam.
Quest’anno è stato il turno del Cairo, dove gli studenti hanno presentato e discusso le loro ricerche presso la sede dell’IFAO (Institut Français d'Archéologie Orientale), in cui è stato anche possibile visitare la biblioteca e il laboratorio tipografico con macchine per la stampa dei geroglifici che risalgono agli inizi del XX secolo.
Il lavoro seminariale è poi continuato nello storico Museo Egizio del Cairo, in cui i gruppi di studenti hanno ricoperto per un giorno il ruolo del curatore, progettando una nuova esposizione e immaginando una disposizione alternativa dei reperti di quattro sale e il relativo sistema di pannelli e didascalie. Inoltre, hanno potuto carpire i segreti dei professionisti del settore accedendo a spazi chiusi al pubblico, come il database, l’archivio fotografico e i laboratori di restauro.
Nel corso del soggiorno al Cairo, il programma ha previsto anche la visita al nuovo National Museum of Egyptian Civilization, in cui da un anno sono esposte le mummie dei faraoni, e una tappa nell’importante sito archeologico di Saqqara.
Qui gli studenti hanno visitato le gallerie sotterranee del Serapeum e il grande complesso di Djoser con la Piramide a gradoni, letto i più antichi testi funerari nella Piramide di Unas e studiato le variopinte scene in alcune delle decine di tombe private del sito.
Il gruppo si è infine immerso a pieno nella vita cairota, arricchendo l’esperienza grazie ai sapori tipici della cucina egiziana, il folklore delle danze locali, i colori e i profumi del mercato di Khan el-Khalili.
Guarda il video-racconto dell’esperienza sul canale Youtube della cattedra di Egittologia dell’Ateneo.