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Comunicati stampa

logo 1Quattro avvisi per un totale di 8.325.000 euro, di cui 3.570.000 euro destinati ed imprese ed Enti locali del Mezzogiorno. È questo l’ammontare dei primi bandi a cascata emanati dall’Università di Pisa per la presentazione, da parte di soggetti esterni, di proposte progettuali di attività di ricerca funzionali alla realizzazione dei progetti PNRR dell’Ateneo.

Finanziati dall’Unione Europea nell’ambito di NextGenerationEU, con fondi MUR PNRR Missione 4 “Istruzione e Ricerca” Componente 2 “Dalla Ricerca all’impresa”, i quattro bandi rappresentano una grande opportunità per le imprese e gli enti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, a cui è riservato il 43% delle risorse totali. 

Nello specifico è possibile partecipare ai bandi a cascata per l’Ecosistema dell’Innovazione THE – Tuscany Health Ecosystem, che punta all’innovazione nelle scienze e nelle tecnologie della vita in Toscana, e per i seguenti Partenariati Estesi: FAIR, sugli aspetti fondazionali dell’Intelligenza artificiale; NEST, dedicato alla transizione energetica; HEAL ITALY, con focus sulla diagnostica e sulle terapie innovative nella medicina di precisione.

Le imprese e gli enti hanno tempo fino alle ore 12:00 di lunedì 22 gennaio per partecipare al bando per il partenariato FAIR presentando le proprie proposte. Hanno qualche giorno in più, invece, i soggetti interessati ai bandi per i partenariati NEST e HEAL ITALY, che scadono martedì 26 gennaio alle ore 12:00. È fissata per mercoledì 31 gennaio alle ore 12:00, infine, la scadenza per la presentazione delle proposte relative all’ecosistema THE – Tuscany Health Ecosystem.

Per maggiori informazioni: https://pnrr.unipi.it/bandi-a-cascata-pubblicati/

L'Università di Pisa offre agli studenti la possibilità di collaborare part-time nei servizi rivolti alla comunità studentesca, in diversi settori.

Il compenso per il lavoro svolto varia a seconda del settore, così come varia il monte ore massimo della collaborazione.

Collaborare con le strutture dell'ateneo è un'opportunità per sostenersi economicamente durante il percorso di studi e insieme per conoscere un po' dall'interno l'ambiente lavorativo dell'ateneo.

Al momento è possibile partecipare a quattro bandi distinti:

Bando per collaborazioni part-time per tutorato d’accoglienza e alla pari 
Scadenza 17 gennaio 2024

Bando per la collaborazione part-time presso l'Ufficio Promozione Internazionale, II sessione, a.a. 2023/2024
Scadenza: 22 gennaio 2024

Bando per le collaborazioni part-time ordinario 2023/2024
Scadenza 31 gennaio 2024 ore 23.59

Bando per le collaborazioni part-time USID-Unità di Servizi per l’Integrazione e l’assistenza degli studenti Disabili 2023/2024
Scadenza 31 gennaio 2024 ore 23.59

 

E’ on line il nuovo Rapporto di sostenibilità dell’Università di Pisa, il quarto della serie che testimonia l’impegno dell’Ateneo per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rendicontazione riguarda il triennio dal 2020 al 2022, circa 200 pagine che raccontano l’Università di Pisa in quattro sezioni: Identità e cifre, La nostra Agenda per la sostenibilità, Politiche di benessere e inclusione sociale e Il nostro impegno per l’ambiente. Completano il volume le due lettere introduttive del rettore Riccardo Zucchi e della prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030 Elisa Giuliani.

Frutto di un impegno collettivo dell’Ateneo, il rapporto è stato curato dalla Commissione per lo Sviluppo sostenibile, istituita nel 2020 e ora presieduta da Elisa Giuliani.

 

Professoressa Giuliani, quali sono i punti salienti del nuovo Rapporto di sostenibilità?

Diciamo che questo Rapporto mostra il progressivo sviluppo di una strategia più strutturata orientata al perseguimento della sostenibilità in Ateneo. Si inizia a vedere, attraverso il lavoro della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA), che deriva dalla precedente gestione e  che oggi si è arricchita di nuove figure, il lavoro di squadra che si sta portando avanti in Ateneo su questi temi. 

Il rapporto, che è riferito agli anni 2020-21-22, evidenzia inoltre che ci sono tante energie tra il personale e anche negli studenti che si sono mobilitate sui diversi temi dell'Agenda 2030 - sia nella didattica, che nei lavori di tesi di laurea, nella ricerca dei docenti o nelle iniziative portate avanti anche dalla componente tecnico-amministrativa.  

 

Come l’Università di Pisa può fare la sua parte per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030?

Aver istituito dal novembre 2022 un Prorettorato per la Sostenibilità e Agenda 2030 aiuta perché serve a coordinare a tempo pieno i lavori della CoSA e serve a dare direzionalità ai diversi temi su cui lavoriamo che riguardano ad oggi la gestione dei rifiuti, dell'acqua, della mobilità sostenibile, dell'energia, del verde e biodiversità, delle pari opportunità, la promozione e la comunicazione della sostenibilità e non ultimo la rendicontazione delle attività svolte. 

L'Università di Pisa può dunque contribuire all'Agenda 2030 non solo attraverso l'insegnamento e l'avanzamento della conoscenza scientifica e delle sue applicazioni, ma anche attraverso la riorganizzazione di tanti aspetti che prima erano ritenuti accessori o secondari. L'università di Pisa è una città nella città, dobbiamo diventare un punto di riferimento su questi temi, e dobbiamo dare l'esempio, facendo anche i nostri compiti a casa. Ci sono ambiti come quello della gestione dei rifiuti, per esempio, che stiamo ripensando per poter migliore la qualità della nostra raccolta differenziata, ci sono questioni come quella dell'accesso all'acqua pubblica e della eliminazione dell'acqua in bottiglia su cui abbiamo fatto diversi passi avanti. Insomma gli ambiti sono molti, e vengono anche dalla sollecitazione degli studenti. 

 

“Il dito che spegne l’interruttore della luce e la bicicletta al posto dell’auto”, nella sua introduzione al Rapporto lei richiama i comportamenti e il senso di responsabilità che tutti dovremmo avere, quali sono in questo senso i gesti quotidiani da fare e non fare?

La nota dolente, che evidenzio anche nella mia lettera di introduzione al Rapporto, è che, mentre c'è senza dubbio una parte crescente della nostra comunità universitaria che sta lavorando molto seriamente sui diversi ambiti dalla sostenibilità, non c'è ancora una cultura molto radicata su questi temi, ci sono invece ancora molti automatismi ben radicati che sono espressione di cultura di consumo insostenibile. In altri paesi, si arriva alle riunioni con la propria tazza o la propria borraccia dell'acqua, non ci sono i bicchieri di plastica e le bottiglie di plastica sui tavoli. Piccoli gesti, basta poco, ma è necessaria una trasformazione culturale. La famosa questione dei coriandoli di plastica è un'altra delle situazioni paradossali. Possibile che i nostri studenti e le loro famiglie non capiscano che si tratta di una pratica insostenibile? Che la plastica che lasciano in giro si disperde, va nelle fognature, si trasforma in microplastica? Davvero abbiamo bisogno dei coriandoli ad una celebrazione di soli adulti? 

Ho fatto solo due esempi banali, ce ne sono di molto più complessi, ma tutti legati ad automatismi comportamentali di vecchio stampo che vanno scardinati. 

 

Progetti sostenibili per il 2024?

Molti. A parte la nuova gestione dei rifiuti che ho accennato, abbiamo intenzione di lavorare di più su mobilità sostenibile e su cibo. Ci sarà una nuova referente nella CoSA che si occuperà di questa ultima questione. Ci interessa per esempio, lavorare nella direzione di ridurre lo spreco di cibo nei convegni organizzati dai docenti UniPI, così come ridurre il cosiddetto "cibo spazzatura" nelle vending machine. Abbiamo molte altre iniziative che bollono in pentola e verranno annunciate sui nostri canali social  ad esempio su Instagram.

Una cosa che mi preme molto per questo 2024 è anche rispondere, per quanto nelle mie facoltà, ai numerosi studenti e studentesse che ci chiedono maggiore attenzione sui temi come quelli del cambiamento climatico e della protezione della biodiversità. E' crescente la sensibilità tra i giovani che si organizzano per la difesa dell'ambiente - penso a FFF ma anche al gruppo End Fossil o alle sollecitazioni che ci arrivano dalle associazioni ambientaliste pisane, come Legambiente. Dobbiamo ringraziali perché fanno domande utili ed intelligenti, e ci spronano a fare di più e meglio.  Solo così possiamo migliorare. 

 

 

Rapporto-sostenibilita-2023-verticale.jpgE’ on line il nuovo Rapporto di sostenibilità dell’Università di Pisa, il quarto della serie che testimonia l’impegno dell’Ateneo per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rendicontazione riguarda il triennio dal 2020 al 2022, circa 200 pagine che raccontano l’Università di Pisa in quattro sezioni: Identità e cifre, La nostra Agenda per la sostenibilità, Politiche di benessere e inclusione sociale e Il nostro impegno per l’ambiente. Completano il volume le due lettere introduttive del rettore Riccardo Zucchi e della prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030 e presidente della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) Elisa Giuliani.

Il Rapporto è stato curato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) con la collaborazione del professore Nicola Salvati, con il contributo della dottoressa Cristina Sagliocco, di Fabio Pomini e di molti altri che sono citati nella nota metodologica.

 

Professoressa Giuliani, quali sono i punti salienti del nuovo Rapporto di sostenibilità?

Diciamo che questo Rapporto mostra il progressivo sviluppo di una strategia più strutturata orientata al perseguimento della sostenibilità in Ateneo. Si inizia a vedere, attraverso il lavoro della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA), che deriva dalla precedente gestione e  che oggi si è arricchita di nuove figure, il lavoro di squadra che si sta portando avanti in Ateneo su questi temi. 

Il rapporto, che è riferito agli anni 2020-21-22, evidenzia inoltre che ci sono tante energie tra il personale e anche negli studenti che si sono mobilitate sui diversi temi dell'Agenda 2030 - sia nella didattica, che nei lavori di tesi di laurea, nella ricerca dei docenti o nelle iniziative portate avanti anche dalla componente tecnico-amministrativa.  

 

Come l’Università di Pisa può fare la sua parte per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030?

Aver istituito dal novembre 2022 un Prorettorato per la Sostenibilità e Agenda 2030 aiuta perché serve a coordinare a tempo pieno i lavori della CoSA e serve a dare direzionalità ai diversi temi su cui lavoriamo che riguardano ad oggi la gestione dei rifiuti, dell'acqua, della mobilità sostenibile, dell'energia, del verde e biodiversità, delle pari opportunità, la promozione e la comunicazione della sostenibilità e non ultimo la rendicontazione delle attività svolte. 

L'Università di Pisa può dunque contribuire all'Agenda 2030 non solo attraverso l'insegnamento e l'avanzamento della conoscenza scientifica e delle sue applicazioni, ma anche attraverso la riorganizzazione di tanti aspetti che prima erano ritenuti accessori o secondari. L'università di Pisa è una città nella città, dobbiamo diventare un punto di riferimento su questi temi, e dobbiamo dare l'esempio, facendo anche i nostri compiti a casa. Ci sono ambiti come quello della gestione dei rifiuti, per esempio, che stiamo ripensando per poter migliore la qualità della nostra raccolta differenziata, ci sono questioni come quella dell'accesso all'acqua pubblica e della eliminazione dell'acqua in bottiglia su cui abbiamo fatto diversi passi avanti. Insomma gli ambiti sono molti, e vengono anche dalla sollecitazione degli studenti. 

 

“Il dito che spegne l’interruttore della luce e la bicicletta al posto dell’auto”, nella sua introduzione al Rapporto lei richiama i comportamenti e il senso di responsabilità che tutti dovremmo avere, quali sono in questo senso i gesti quotidiani da fare e non fare?

La nota dolente, che evidenzio anche nella mia lettera di introduzione al Rapporto, è che, mentre c'è senza dubbio una parte crescente della nostra comunità universitaria che sta lavorando molto seriamente sui diversi ambiti dalla sostenibilità, non c'è ancora una cultura molto radicata su questi temi, ci sono invece ancora molti automatismi ben radicati che sono espressione di cultura di consumo insostenibile. In altri paesi, si arriva alle riunioni con la propria tazza o la propria borraccia dell'acqua, non ci sono i bicchieri di plastica e le bottiglie di plastica sui tavoli. Piccoli gesti, basta poco, ma è necessaria una trasformazione culturale. La famosa questione dei coriandoli di plastica è un'altra delle situazioni paradossali. Possibile che i nostri studenti e le loro famiglie non capiscano che si tratta di una pratica insostenibile? Che la plastica che lasciano in giro si disperde, va nelle fognature, si trasforma in microplastica? Davvero abbiamo bisogno dei coriandoli ad una celebrazione di soli adulti? 

Ho fatto solo due esempi banali, ce ne sono di molto più complessi, ma tutti legati ad automatismi comportamentali di vecchio stampo che vanno scardinati. 

 

Progetti sostenibili per il 2024?

Molti. A parte la nuova gestione dei rifiuti che ho accennato, abbiamo intenzione di lavorare di più su mobilità sostenibile e su cibo. Ci sarà una nuova referente nella CoSA che si occuperà di questa ultima questione. Ci interessa per esempio, lavorare nella direzione di ridurre lo spreco di cibo nei convegni organizzati dai docenti UniPI, così come ridurre il cosiddetto "cibo spazzatura" nelle vending machine. Abbiamo molte altre iniziative che bollono in pentola e verranno annunciate sui nostri canali social  ad esempio su Instagram.

Una cosa che mi preme molto per questo 2024 è anche rispondere, per quanto nelle mie facoltà, ai numerosi studenti e studentesse che ci chiedono maggiore attenzione sui temi come quelli del cambiamento climatico e della protezione della biodiversità. E' crescente la sensibilità tra i giovani che si organizzano per la difesa dell'ambiente - penso a FFF ma anche al gruppo End Fossil o alle sollecitazioni che ci arrivano dalle associazioni ambientaliste pisane, come Legambiente. Dobbiamo ringraziali perché fanno domande utili ed intelligenti, e ci spronano a fare di più e meglio.  Solo così possiamo migliorare. 

 

 

Studio Torta bandisce l’undicesima edizione del concorso nazionale sulla Proprietà Intellettuale per un premio da assegnare a una tesi di laurea o di dottorato.

Tutte le informazioni nel bando in allegato.

Per ulteriori informazioni è possibile inviare una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure contattare telefonicamente l’Ing. Matteo Maccagnan al numero 011-5611320.

strumia.jpegAteneo in lutto per la scomparsa del professore Franco Strumia (a destra nella foto durante la consegna dell'Ordine del Cherubino dal parte dell'allora rettore Massimo Augello).

Nato ad Annicco in provincia di Cremona nel 1939 e allievo della SNS, Franco Strumia si è laureato in Fisica agli inizi degli anni Sessanta con il prof. Adriano Gozzini. Dopo il perfezionamento in Normale, a partire dalla fine degli anni sessanta è stato prima assistente di Fisica e poi, a partire dal 1980, professore ordinario presso l'Università di Pisa.

Oltre a coprire insegnamenti di Fisica Generale all'interno della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, ha tenuto negli anni insegnamenti di Ottica, Conduzione elettrica nei gas, Spettroscopia e Fisica Atomica.

La sua ricerca si è svolta nel campo della Fisica Sperimentale della Materia, contribuendo al rilievo internazionale raggiunto dalla scuola pisana di Spettroscopia. Famoso il suo classico articolo scientifico "IR-FIR transferred Lamb-dip spectroscopy in optically pumped molecular lasers". Oltre che come fisico, Franco Strumia ha svolto anche una rilevante attività di ricerca nelle scienze naturali, in particolare nell'entomologia delle isole dell'arcipelago toscano e dei monti Pisani.

E' stato sotto i suoi due mandati di direttore di dipartimento, tra il 1990 e il 1996, che è partito e si è consolidato il progetto di trasferimento del Dipartimento di Fisica dalla storica sede di Piazza Torricelli alla nuova sede in Largo Pontecorvo, presso il polo Fibonacci. Era professore Emerito dell'Università di Pisa.

Nel corso della sua carriera, oltre ad aver ricoperto il ruolo di direttore del Dipartimento di Fisica, Franco Strumia è stato anche direttore del Centro Interdipartimentale di Storia Naturale e del territorio, direttore del Museo di storia Naturale e prorettore alla ricerca scientifica. Nel 2012 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.

Segue un ricordo del direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, Dario Pisignano, e della direttrice Elena Bonaccorsi e del personale del Museo di Storia Naturale.

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La scomparsa del prof. Franco Strumia, nostro professore Emerito, ci addolora profondamente. Perdiamo un grande scienziato, un protagonista di molti sviluppi nel campo della Spettroscopia, un punto di riferimento professionale e umano per i tanti suoi allievi, e un collega che tanto ha contribuito allo sviluppo del nostro Dipartimento. Ai familiari del prof. Franco Strumia portiamo tutta la nostra vicinanza.

Il direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa

 

Il giorno 19 dicembre è mancato all'affetto dei suoi cari il professore Franco Strumia. Il professore Strumia, oltre che eminente fisico dell'ateneo pisano, è stato direttore del nostro Museo dal 1996 al 2004. In quegli anni ha contribuito a rafforzare il Museo, in primo luogo potenziando e valorizzando il personale. Ha incrementato le collezioni museali e promosso il loro studio e la ricerca naturalistica. Ci piace ricordare come il prof. Strumia abbia lasciato importanti contributi scientifici non solo nel campo della fisica ma anche nel campo dell'entomologia di cui è stato un appassionato ed attento studioso. L'area museale di Zoologia degli Invertebrati nasce nel nostro Museo proprio da questa sua passione.
Il Museo ricorda con riconoscenza e stima uno dei suoi direttori e partecipa al dolore della famiglia per la sua scomparsa.

La direttrice e il personale del Museo di Storia Naturale

C’è tempo fino al 16 gennaio per iscriversi al corso di perfezionamento “Comunicare il rischio durante le emergenze sanitarie: dall’analisi delle sfide alla gestione dell’infodemia”, organizzato dal Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa in collaborazione con il Consorzio universitario Quinn.

Il corso, della durata di 32 ore (3 cfu) inizierà il 15 febbraio e terminerà il 12 aprile 2024 e prevede tre moduli online a distanza a cadenza settimanale e due moduli in presenza all’Università di Pisa. Sono disponibili 40 posti per l’ammissione al corso. Possono partecipare anche cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea, in possesso, alla data di scadenza del bando, di qualsiasi titolo di laurea magistrale o titolo equivalente conseguito in Italia o all’estero. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: https://cresp.med.unipi.it/

Il corso di perfezionamento CRESP, che ha come direttrice la professoressa Caterina Rizzo e come direttore scientifico Cesare Buquicchio, è finalizzato a fornire ai partecipanti una conoscenza approfondita dei principi e delle tecniche di comunicazione del rischio in emergenza in sanità pubblica, come anche conoscenze e competenze necessarie per la valutazione della qualità e dell’affidabilità dei dati epidemiologici. Inoltre, vuole sviluppare la capacità dei partecipanti di comunicare in modo chiaro ed efficace il rischio sanitario al pubblico, ai media e ad altre parti interessate, promuovere la comprensione del ruolo della comunicazione del rischio nella gestione delle emergenze sanitarie e la gestione dell’infodemia e identificare e analizzare i principali errori di comunicazione del rischio in passato e fornire strumenti per evitarli in futuro.

Il bando è disponibile sull’albo ufficiale dell’Università di Pisa: https://alboufficiale.unipi.it/wp-content/uploads/2023/11/BANDO-Prot-21247-CdP-Comunicare-il-rischio.pdf

È arrivata pochi giorni fa a Pisa Zahra O., la studentessa iraniana che, grazie al progetto “Corridoi universitari pisani”, potrà frequentare il corso di laurea magistrale in Artificial Intelligence and Data Engineering all’Università di Pisa. La neo-matricola dell’Ateneo pisano è stata accolta nell’Aula Magna del Palazzo della Sapienza dal rettore Riccardo Zucchi e dal prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali, Giovanni Federico Gronchi, insieme al professor Marco Avvenuti, responsabile scientifico del progetto e presidente del corso di laurea, Lorenza Litrico, responsabile del progetto per la Comunità di Sant'Egidio di Pisa, e Leonora Rossi, in rappresentanza del Gruppo dei sostenitori. L’evento è stata l’occasione per presentare ufficialmente il progetto “Corridoi universitari pisani”, che ha l’obiettivo di creare opportunità di alta formazione per studenti e studentesse provenienti da paesi in stato di guerra o di conflitto civile, o da paesi in cui si verificano gravi violazioni dei diritti umani. Grazie all’accordo firmato la scorsa estate tra Università di Pisa e Comunità di Sant’Egidio Livorno e Pisa OdV, potranno usufruire di una borsa di studio e frequentare i corsi di laurea magistrale in lingua inglese dell’Università di Pisa.

“Sono onorato di salutare oggi Zahra, prima studentessa che abbiamo potuto accogliere grazie ai Corridoi universitari pisani – commenta il rettore Riccardo Zucchi – È significativo che la prima arrivata con questo progetto provenga dall’Iran, paese culla della civiltà, con una grande tradizione di cultura e conoscenza a cui il mondo occidentale deve molto. Diventa dunque un fatto simbolico che oggi tocchi a noi aiutare queste persone ad accrescere la loro formazione, soprattutto pensando che l'università ha il compito storico di raccogliere il meglio di quello che abbiamo elaborato nella nostra civiltà e di metterlo a disposizione di altre culture. È proprio per questo che l'internazionalizzazione ha un valore strategico: attrarre studenti da altre parti del mondo, soprattutto da questi paesi, serve a trasmettere quello che abbiamo sviluppato e restsituire quello che gli altri ci hanno dato in passato".

Zahra ha già una laurea triennale in Computer Science ottenuta all'Università di Teheran. Qui a Pisa sta già frequentando i corsi a Ingegneria dove si è subito integrata e ambientata: "Sono molto grata per l’opportunità che mi è stata data con questa borsa di studio e mi sento molto fortunata ad essere qui. Sono arrivata tre settimane fa e ho ricevuto una straordinaria accoglienza da parte di tutti, professori, staff dell'Ufficio internazionale e Comunità Sant'Egidio. Qui all’Università di Pisa spero di poter accrescere la mia formazione in un campo come quello dell'Intelligenza artificiale, dove mi auguro di dare il mio contributo in un prossimo futuro".

"L'Università di Pisa ha tra le sue caratteristiche quella di essere inclusiva, e in particolare di aiutare gli studenti meritevoli che provengono da paesi con situazioni economiche e politiche difficili – dichiara il prorettore Giovanni Federico Gronchi – Il nostro Ateneo è stato tra i primi ad aderire al Manifesto dell’Università Inclusiva, promosso dall'UNHCR: in quel contesto abbiamo contribuito a creare un canale per studenti rifugiati partecipando al progetto UNICORE. Prendendo spunto da quel progetto e dall'esperienza dei Corridoi Umanitari, promossi dalla Comunità di Sant'Egidio, abbiamo creato i Corridoi Universitari Pisani, che hanno portato a Pisa la studentessa Zahra O., a frequentare un nostro corso di studi in lingua inglese. Ringrazio i promotori e i finanziatori di questa iniziativa, che realizza in pieno le politiche di cooperazione internazionale del nostro Ateneo, e do il
benvenuto a Zahra, con l'augurio che il suo soggiorno a Pisa le permetta di realizzare i suoi progetti per il futuro".

“Quello con la Comunità Sant’Egidio è un accordo che nasce dal basso – commenta il professor Marco Avvenuti – Abbiamo unito il loro impegno e capacità nel finanziare e nell’organizzare l’ingresso in Italia di persone in difficoltà tramite i Corridoi umanitari, con la nostra proposta di accogliere studenti da paesi terzi e dare loro la possibilità di frequentare corsi nella nostra università. Ogni anno le nostre lauree magistrali in lingua inglese attirano l’interesse di studenti provenienti da tutto il mondo – continua Avvenuti – Per fare qualche numero, solo per le lauree magistrali in Computer Engineering e in Artificial Intelligence and Data Engineering quest’anno abbiamo avuto più di 2.800 domande da 40 paesi diversi e ammesso 100 candidati. Purtroppo, molti di questi non riescono a venire in Italia per difficoltà economiche o ritardi nell’ottenere il visto dalle nostre ambasciate. Tra loro c’erano cinque studentesse iraniane e, grazie al progetto “Corridoi universitari pisani”, abbiamo potuto dare a una di loro la possibilità di venire in Italia con una borsa di studio. Siamo davvero contenti che Zahra possa studiare da noi”.

“Grazie all’esperienza dei Corridoi umanitari, promossa a livello nazionale dalla Comunità di Sant'Egidio insieme ad altre realtà ecclesiali, dopo lo scoppio della guerra in Siria abbiamo accolto a Pisa cinque famiglie siriane con il supporto di un gruppo spontaneo di persone che, generosamente, ci hanno aiutato a mettere in piedi un'intensa attività di fundraising per sostenere le spese dell’accoglienza e poi soprattutto sono state disponibili ad accompagnarne il percorso di integrazione – ricorda Lorenza Litrico – Quella esperienza ci ha consentito di costituire una rete di persone che ha poi pensato, visti gli accadimenti internazionali e l'incrudelirsi dei conflitti, di avviare insieme un’altra iniziativa territoriale di private sponsorship per il sostegno dello studio universitario di studenti e soprattutto studentesse provenienti da Paesi esteri, in zone di conflitto e in condizioni di fragilità. Grazie ai Corridoi umanitari, oggi sono più di settemila le persone salvate e centinaia di migliaia i comuni cittadini che hanno contribuito a salvarle”.  

Venerdì, 22 Dicembre 2023 09:41

Natale a UNIPI

Con l’arrivo del Natale anche i vari edifici dell’Università di Pisa si colorano di addobbi natalizi: dal palazzo Alla Giornata sede del Rettorato, al Sistema Museale di Ateneo, ai vari Dipartimenti. Ovunque vengono realizzati piccoli e grandi alberi di Natale, presepi e allestimenti natalizi alcune volte ispirati ad eventi culturali contingenti, alla disponibilità degli spazi e alla “creatività” del personale.

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Presepe dedicato a Giovanni Fattori

A Palazzo Lanfranchi, sede del Museo della Grafica, è stato realizzato un presepe prendendo ispirazione da una recente mostra di acqueforti dedicata a Giovanni Fattori, noto pittore macchiaiolo, con un allestimento che mette in scena una suggestiva rivisitazione di alcuni personaggi fattoriani realizzati magistralmente dall’artista Lorenzo Possenti. Nello specifico sono state riprese le figure della Contadina Toscana per la Madonna, del Buttero per San Giuseppe, del Pio bove per il bue e del Somarello al sole per l’asinello, riprese da quattro acqueforti realizzate tra il 1890 e il 1900. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Teatro Verdi di Pisa, che ha completato l’installazione suggerendo il commento musicale.

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Addobbi al Museo di Storia Naturale

 

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Presepe storico al Museo di Storia Naturale


Presso il Museo di Storia Naturale a Calci è stata invece camuffato da Babbo Natale uno scheletro di Carnotauro e inaugurata una mostra temporanea dedicata ai Presepi storici animati Meucci, visitabile fino al 28 gennaio 2024 in orario di apertura del Museo. Questi presepi furono pensati e realizzati intorno alla metà del ’900 dalle mani di Alberto e Renzo Meucci con l’aiuto di loro collaboratori. Dopo il primo presepe, risalente al Natale del 1948, ne vennero costruiti altri che Renzo e Alberto portarono a Pisa, Livorno, Bologna, Verona, Milano, Torino, Parma, Ferrara, Roma e persino a Bogotà, in Colombia. Dal 2013 i presepi sono allestiti nei locali del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e ogni anno, nel periodo delle festività, tornano in esposizione e possono essere ammirati.

 

Albero di Natale a Palazzo Vitelli

Presso il Rettorato e il contiguo Palazzo Vitelli, sede degli uffici amministrativi, sono stati invece realizzati due suggestivi alberi di Natale che ben si armonizzano con gli ampi spazi architettonici, dando colore e senso dell’avvicinarsi delle feste.

Albero di Natale in Rettorato

Non resta quindi che augurare a tutte e tutti buon Natale e buon anno!

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