Alessandro Franco (a destra) e Maurizio Vaccaro (in basso a sinistra) – rispettivamente docente di Fisica tecnica industriale e dottore di ricerca in Energetica elettrica e termica all'Università di Pisa – sono risultati vincitori del prestigioso "IGA Best Paper Award 2015", premio internazionale messo in palio dalla IGA (International Geothermal Association) destinato agli autori di lavori particolarmente significativi relativi all'energia geotermica presentati sulle varie riviste tematiche durante il quinquennio 2010-2014. Il premio è stato annunciato nel corso del World Geothermal Congress, che si svolge con cadenza quinquennale e che quest'anno si è tenuto a Melbourne in Australia.
L'IGA Best Paper Award 2015 è stato conferito da una commissione internazionale composta da vari membri esperti che afferiscono alla prestigiosa associazione, che comprende geologi, geofisici, ingegneri che a vario titolo si occupano di problematiche connesse con la geotermia e l'utilizzazione dell'energia geotermica.
I due studiosi sono stati premiati per il loro articolo dal titolo "An integrated "Reservoir-Plant" strategy for a sustainable and efficient use of geothermal resources", pubblicato nel corso dell'anno 2012 sulla rivista Energy e che sintetizza i risultati di una ricerca multidisciplinare sul tema dell'utilizzazione sostenibile dell'energia geotermica.
Il professor Alessandro Franco, docente presso il dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, si occupa da molti anni di tematiche connesse con l'energetica e gli usi dell'energia ed è attualmente presidente del corso di laurea in Ingegneria dell'energia. Maurizio Vaccaro, laureatosi in Ingegneria energetica nell'anno 2009, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca nel corso dell'anno 2013.
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È stato inaugurato il Centro interuniversitario di ricerca e servizi sulla statistica avanzata per lo sviluppo equo e sostenibile, risultato della collaborazione fra il dipartimento di Statistica, informatica e applicazioni dell'Università di Firenze, il dipartimento di Economia e management dell'Università di Pisa e quello di Economia politica e statistica dell'Università di Siena. Il Centro, che avrà sede a Pisa con la previsione di ruotare successivamente nelle altre città, è stato presentato venerdì 15 maggio 2015, alla Gipsoteca di arte antica, da Alberto Tesi e Massimo Augello, rispettivamente rettori delle Università di Firenze e Pisa, Achille Lemmi in rappresentanza dell'Ateneo senese, e dal presidente dell'ISTAT, Giorgio Alleva, che ha tenuto una relazione dal titolo "L'esperienza dell'ISTAT nella misurazione del benessere".
Il Centro nasce dalla volontà della comunità scientifica toscana di approfondire e sviluppare una tematica che è - e sarà sempre più in futuro - di assoluta centralità istituzionale e politica. Lo sviluppo equo e sostenibile richiede infatti strumenti analitici in grado di trattare una realtà decisamente complessa, come quella collegata alla definizione di well-being secondo l'approccio del Premio Nobel, Amartya Sen. Questa supera e rende maggiormente realistico il concetto di benessere della dottrina economica tradizionale, collegata al principio di massimizzazione del reddito (o della spesa per consumi) per ottenere massimizzazione di benessere.
Su queste tematiche, nelle realtà accademiche toscane esiste un importante patrimonio di sperimentate conoscenze e di consolidati risultati di ricerca, formatosi in modo autonomo o in gruppi integrati di ricerca, spesso ancorati a finanziamenti di istituzioni pubbliche e private internazionali, sia locali che nazionali. Proprio per questo rilevante patrimonio comune, i promotori del Centro hanno voluto intitolare l'istituzione a uno dei più autorevoli studiosi dei temi della disuguaglianza e della distribuzione personale del reddito: il professore Camilo Dagum, che proprio nell'ambito scientifico toscano ha contribuito all'approfondimento e alla diffusione delle tematiche proprie del Centro stesso.
Il Centro interuniversitario di ricerca e servizi sulla statistica avanzata per lo sviluppo equo e sostenibile ha tra le sue finalità quelle di promuovere e favorire la cooperazione multidisciplinare nell'ambito della ricerca e dell'applicazione di metodi statistici avanzati, consolidati e/o alternativi, per la studio dello sviluppo equo e sostenibile, e di fornire una risposta specifica nell'ambito sopra indicato alla volontà espressa dalla Regione Toscana di sostenere la collaborazione fra università, l'integrazione fra sistema della ricerca e sistema produttivo. L'istituzione promuoverà inoltre ricerche applicate su temi che impegnino la sperimentazione di apporti multi e interdisciplinari; acquisirà incarichi di ricerca internazionali, nazionali, regionali e locali che permettano di verificare in modo incrementale gli avanzamenti scientifici della sperimentazione multidisciplinare, interdisciplinare e interateneo; organizzerà manifestazioni scientifiche nazionali e internazionali anche con il coinvolgimento di altri enti, istituzioni ed imprese; promuoverà, infine, accordi e convenzioni con centri e istituti di ricerca e sviluppo, con enti, Fondazioni e imprese, pubblici o privati, sia italiani che stranieri, operanti nei settori di interesse.
Il Consiglio scientifico è costituito dai professori Monica Pratesi, che è stata eletta come direttore, Simone D'Alessandro, Davide Fiaschi e Nicola Salvati per l'Università di Pisa; dai professori Marcello Galeotti, Laura Grassini, Filomena Maggino e Alessandra Petrucci per l'Università di Firenze; dai professori Gianni Betti, Giulio Ghellini, Laura Neri e Tiziano Razzolini per l'Università di Siena.
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Nel mondo della lavorazione delle pelli arriva una piccola rivoluzione "green": grazie a uno studio condotto dai ricercatori del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa, in collaborazione con il Polo tecnologico conciario (POTECO), è stato brevettato un processo conciario innovativo che prevede l'utilizzo di agenti chimici "metal free" in grado di garantire un basso impatto ambientale e, allo stesso tempo, prospettive di crescita e innovazione per il territorio.
Il brevetto apre nuovi scenari nel panorama dei concianti ottenibili da materie prime rinnovabili, proponendo una nuova classe di agenti non tossici e biodegradabili. Infatti sono state sperimentate con ottimi risultati molecole innovative facilmente ottenibili direttamente da biomasse presenti sul territorio. L'innovativo sistema di concia rende così possibile l'ottenimento di un prodotto finito con caratteristiche estetiche e funzionali ottimali, rispettando l'ecosistema e garantendo la massima sostenibilità ambientale ed economica.
La ricerca applicata è stata condotta presso i laboratori del Polo Tecnologico Conciario, diretto da Domenico Castiello, e presso i laboratori del gruppo di ricerca della professoressa Anna Maria Raspolli Galletti del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa: «Oltre all'assoluta novità delle molecole concianti proposte, finora mai prese in considerazione da alcun gruppo di ricerca industriale o accademico nel mondo, il grande punto di forza di questa invenzione è rappresentato dalla loro assenza di tossicità e dalla possibilità di usare esclusivamente materie prime rinnovabili – spiega la professoressa Raspolli - I materiali di partenza sono infatti disponibili nel territorio toscano, sono a basso costo o addirittura scarti agro-alimentari, e il processo di conversione studiato risulta ambientalmente ed economicamente sostenibile. ».
Sicuramente questa scoperta non avrebbe potuto aver luogo senza la stretta sinergia tra l'Università di Pisa e POTECO, e si è avvalsa delle grandi competenze e delle apparecchiature specifiche disponibili presso i laboratori di Castelfranco: «Questa collaborazione – conclude la professoressa Raspolli - ci ha permesso di trasformare un'idea progettuale in un risultato concreto che può avere un importante impatto sul settore conciario accelerandone il progresso verso processi e prodotti totalmente eco-sostenibili ed al tempo stesso offre valide opportunità formative nel settore della chimica conciaria a laureandi e borsisti della nostra Università».
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Stand informativi nei poli universitari, voucher per abbonamenti a prezzi scontati al servizio di bike sharing e una cicloproiezione di filmati sulla città e sull'Ateneo sono le iniziative che l'Università di Pisa ha promosso in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile. Il programma, che prevede altri eventi in collaborazione con il Comune di Pisa, la sezione pisana della Federazione italiana degli amici della bicicletta, PISAMO e CICLOPI (vedi il programma completo: http://www.pisainformaflash.it/accade-in-citta/dettaglio.html?nId=12799), è stato illustrato dal prorettore per gli studenti, Rosalba Tognetti, e dalla dottoressa Elena Tonsini, della Direzione Economato, Patrimonio e Servizi generali, che sono intervenute in Comune insieme all'assessore alla Mobilità, David Gay, e ai rappresentanti degli enti partner.
"Da diversi anni - ha ricordato la professoressa Tognetti - l'Università di Pisa organizza e accoglie iniziative che mirano a valorizzare la mobilità sostenibile, condividendone in pieno filosofia e valori. In questo caso, vorremmo sensibilizzare e incoraggiare i nostri studenti, fin dal momento dell'immatricolazione, all'uso della bicicletta, incentivando l'utilizzo del servizio cittadino di bike sharing. Come dimostrano i dati in nostro possesso, infatti, la popolazione studentesca e universitaria fa già un ampio utilizzo della bici, ma noi vogliamo far crescere ancora questi numeri all'interno del più generale tessuto cittadino, e vogliamo collaborare per diffondere la cultura della mobilità sostenibile".
Per quanto riguarda nello specifico la Settimana europea, l'Università allestirà da lunedì 15 a venerdì 19 settembre tre punti informativi al Polo Fibonacci/Matricolandosi (con gli stessi orari del Centro per le immatricolazioni, dove i nuovi iscritti potranno sperimentare gratutitamente il servizio di bike sharing), al Polo Piagge (ore 9-14) e al Polo Etruria (ore 9-14). Gli stand forniranno agli studenti informazioni in favore di una mobilità sostenibile e sul servizio cittadino di bike sharing, distribuendo i voucher per acquistare un abbonamento a prezzi scontati al servizio CICLOPI. Giovedì 18 settembre, a partire dalle ore 21 nello spazio di Matricolandosi del Polo Fibonacci, in collaborazione con l'Associazione Acquario della Memoria sarà effettuata una ciclo proiezione di filmati sui temi della memoria storica legati agli eventi bellici che hanno interessato Pisa e del video di Roan Johnson dal titolo "L'uva migliore" sulla condizione studentesca.
La Settimana europea della mobilità sostenibile (http://www.settimanaeuropea.it/), promossa dalla Commissione Europea, è diventata negli anni l'appuntamento internazionale che ha l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull'impatto dei trasporti sulla qualità dell'aria e incoraggiarli a usare mezzi alternativi all'auto privata. "Our streets, our choice" è lo slogan dell'edizione 2014, che si terrà dal 16 al 22 settembre: uno slogan che vuole diffondere consapevolezza sul legame tra le scelte di mobilità – e quindi il traffico motorizzato e l'inquinamento atmosferico delle città - e una migliore fruizione degli spazi urbani. È dunque un'occasione per i Comuni, le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni di tutta Europa, comprese le università, per promuovere la diffusione della mobilità sostenibile e la qualità della vita, presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da loro un feedback utile.
Rivoluzionare il sistema di propulsione aerospaziale rendendolo più ecologico e mantenendo allo stesso tempo elevate prestazioni dei motori. E' questo l'obiettivo del progetto europeo PulCheR (Pulsed Chemical Rocket with green high performance propellants), coordinato da ALTA SpA, uno spin-off dell'Università di Pisa, e al quale partecipa il Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell'Ateneo pisano. L'ispirazione dei ricercatori è partita dalla natura, o meglio da un insetto, il coleottero bombardiere, che per difendersi espelle ad intermittenza una miscela bollente che deriva dalla decomposizione dell'acqua ossigenata. Dall'idea iniziale alle prove in laboratorio e così, dopo un anno dall'avvio di PulCheR, è stato collaudato con successo un catalizzatore a base di platino per la decomposizione del perossido di idrogeno ad alta concentrazione HTP (High Test Peroxide) che servirà da propellente nell'innovativo propulsore aerospaziale ad impulsi.
Il catalizzatore a base di platino - realizzato dal team di ricercatori dell'Università di Pisa composto da Daniela Belli, Luca Labella, Simona Samaritani e Sara Dolci con la collaborazione di Lucio Torre, Angelo Pasini e Giovanni Pace di ALTA SpA - è una parte fondamentale del propulsore poiché permette di sfruttare il perossido di idrogeno al 98% come propellente, accelerando la sua decomposizione ad acqua e ossigeno. La scelta del platino come elemento catalitico, opportunamente supportato su materiali con elevata resistenza termo-meccanica è risultata vincente. La prova è stata condotta integrando il catalizzatore in un prototipo di propulsore monopropellente sviluppato in precedenza da Alta SpA ed effettuando una serie di spari stazionari. Il passo successivo del progetto sarà la realizzazione del propulsore pulsato e l'ottimizzazione del letto catalitico.
"Il raggiungimento di questi obiettivi - hanno sottolineato Daniela Belli e Lucio Torre - non sarebbe stato possibile senza il fondamentale contributo del professor Fausto Calderazzo, che per primo ha lavorato e creduto nel progetto. A un mese dalla sua scomparsa vorremmo ricordarlo e ringraziarlo per il suo importante apporto all'avanzamento di questo lavoro".
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Sosta più semplice da oggi in Piazza Carrara: nella centralissima area di sosta di Lungarno Pacinotti, ha preso il via un progetto pilota sperimentale per testare un sistema di parcheggio intelligente, unito a un servizio di "big data" per l'analisi dei dati relativi ai flussi storici di traffico finalizzato alla definizione di nuove modalità di utilizzo delle infrastrutture tecnologiche esistenti (pannelli a messaggio variabile, Tap&Park, ecc). Un sistema decisamente innovativo che aiuterà gli automobilisti nella ricerca di un posto auto libero più facilmente e velocemente rispetto al passato e consentirà di pagare la sosta attraverso il proprio smartphone.
Il progetto è il prodotto della collaborazione fra la città di Pisa, Deutsche Telekom e Kiunsys, spin-off dell'Università di Pisa specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità sostenibile. I sensori collocati sulla superficie di ogni singolo posto auto, ne rilevano lo stato libero o occupato. Le centraline dati, raccolgono le informazioni e le inviano all'infrastruttura server cittadina attraverso la rete mobile. Le informazioni raccolte vengono poi visualizzate in tempo reale su pannelli informativi a messaggio variabile (uno in via Crispi e l'altro all'incrocio tra Lungarno Pacinotti e Ponte Solferino) che comunicano agli automobilisti il numero esatto di posti auto liberi in Piazza Carrara. La soluzione è integrata anche con Tap&Park, la mobile app già attiva a Pisa che i conducenti possono scaricare sul proprio smartphone per essere comodamente guidati verso un parcheggio libero e per pagare la sosta direttamente via mobile.
"Questo nuovo sistema di parcheggio si integra alla perfezione con gli interventi realizzati negli ultimi anni per rendere sempre più intelligente e funzionale la mobilità all'interno del tessuto urbano - ha detto il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi - grazie ad esso, infatti, sarà possibile attenuare ulteriormente sia il volume di traffico in centro storico che le emissioni di CO2". Pisa, infatti, negli ultimi anni ha svolto un lavoro rigoroso per attuare una politica di Smart Mobility come parte integrante del suo Sustainable Energy Action Plan, il piano d'azione per l'energia sostenibile. A questo proposito il primo cittadino ha sottolineato l'importanza del progetto dicendo che "il progetto pilota di Smart Parking è un ulteriore grande passo per Pisa verso il miglioramento a lungo termine dei suoi flussi e volumi di veicoli nel centro cittadino. I conducenti alla ricerca di un parcheggio, infatti, costituiscono circa il 30 per cento del traffico cittadino: quindi, più sarà facile conoscere in anticipo la disponibilità e la localizzazione di parcheggi liberi, minori saranno i flussi di traffico". La questione è tutt'altro che indifferente per una città come Pisa che, non solo è una delle principali destinazioni turistiche d'Italia, ma è anche un importante centro di servizi del centro Italia, con tre importanti università, un ospedale di livello europeo, il principale aeroporto della Regione e altri significativi servizi pubblici. Una situazione che attira ogni giorno circa 90.000 veicoli sulle strade di Pisa.
"Siamo fermamente convinti che la strada giusta per diventare una smart city sia quella di avere standard aperti e un approccio collaborativo" ha detto, invece, Jürgen Hase, Vicepresidente dell'area Machine to Machine di Deutsche Telekom. "Questo è il motivo per cui siamo particolarmente contenti di essere parte di questo progetto insieme al nostro partner Kiunsys e al Comune di Pisa, una delle città guida della rete europea POSSE per la standardizzazione dei sistemi intelligenti di trasporto".
Pisa sta già usando da alcuni anni diverse tecnologie di Kiunsys, tra le quali Tap&Park la mobile app per pagare la sosta dal proprio smartphone, 30.000 PisaPass – card dotate di tecnologia RFID UHF e la web application INeS Cloud. "Le soluzioni modulari possono mappare digitalmente tutti i processi relativi alla gestione della sosta e del traffico cittadino" ha spiegato Tiziano Di Sciullo, Sales Manager di Kiunsys.
La conseguenza è che Pisa sta già raccogliendo da alcuni anni i dati relativi ai flussi di traffico che, adesso, saranno analizzati come parte del progetto pilota allo scopo di approfondire ulteriormente la conoscenza della mobilità cittadina a beneficio della futura pianificazione della circolazione. (Ufficio stampa Comune di Pisa)
Rivoluzionare i sistemi finora utilizzati per la propulsione dei satelliti e delle sonde spaziali grazie a carburanti "green" e traendo ispirazione dal mondo animale. E' questo l'obiettivo del progetto europeo PulCheR (Pulsed Chemical Rocket with green high performance propellants), finanziato con circa due milioni e mezzo di euro nell'ambito del 7° Programma Quadro. PulCheR, che ha preso avvio a gennaio 2013 e durerà tre anni. Il progetto è coordinato da ALTA SpA, uno spin-off dell'Università di Pisa, e conta otto partner internazionali fra cui il Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell'Ateneo pisano.
"Le competenze chimiche all'interno del progetto riguardano la progettazione e la preparazione di catalizzatori adatti a propulsori sia monopropellente che bi-propellente", ha spiegato la professoressa Daniela Belli dell'Università di Pisa, che lavora a PulCheR insieme al professor Luca Labella con la collaborazione della dottoressa Sara Dolci.
Lo scopo di Pulcher è di sviluppare dei razzi che utilizzino propellenti più ecologici rispetto a quelli attualmente usati (alcuni dei quali, come l'idrazina, hanno un alto potenziale tossico e cancerogeno) e che allo stesso tempo mantengano elevate prestazioni del motore. Per fare questo i ricercatori hanno tratto ispirazione dal comportamento da un insetto, il coleottero bombardiere che per difendersi da ragni e formiche espelle ad intermittenza una miscela bollente che deriva dalla decomposizione dell'acqua ossigenata prodotta da ghiandole che ha nell'addome.
"Con PulCheR – ha concluso Daniela Belli - vogliamo realizzare un sistema di propulsione analogo in cui la spinta sia generata da tanti piccoli impulsi che si ottengono iniettando a bassa pressione e ad alta frequenza i propellenti nella camera di combustione".
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Vivaci e scodinzolanti, 21 beagle, maschi e femmine, sono stati accolti il 1 agosto al dipartimento di Clinica veterinaria dell'Università di Pisa a San Piero a Grado. Si tratta di esemplari di due anni provenienti dai laboratori Green Hill che facevano parte di un programma di sperimentazione presso un'industria farmaceutica che si è appena concluso. Malgrado la brutta esperienza passata, i beagle godono tutti di ottima salute e sono in cerca di famiglie adottive.
Gli animali, microcippati e vaccinati, sono stati subito sottoposti ai dovuti controlli sanitari e nei prossimi giorni seguiranno training di riabilitazione condotto dall'equipe della clinica veterinaria guidata dalla professoressa Daniela Gianfaldoni e dal professor Francesco Camillo con il supporto di Angelo Gazzano, ricercatore ed esperto comportamentista, presso il dipartimento di Scienze Fisiologiche dell'Ateneo. La clinica veterinaria pisana è infatti l'unica in Italia individuata dal Ministero della Salute per questo tipo di percorsi di recupero.
"Per questi animali – fanno sapere dalla clinica veterinaria – cerchiamo adozioni serie e responsabili e le richieste di affido potranno essere inoltrate alla dott.ssa Antonella Pochini dell'Ufficio Ricerca dell'Università di Pisa (tel. 0502212211) anche via mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Sarà quindi nostra cura stilare una lista degli aspiranti adottanti, mentre le consegne dei beagle saranno possibili da 20 agosto in poi".
Il progetto di riabilitazione di animali da laboratorio dell'Università di Pisa si fonda su una circolare ministeriale che indirizza gli operatori verso la pratica della rehabilitation degli animali sperimentali, nei casi in cui le condizioni di salute degli stessi lo consentano. Lo scopo è quello di costituire un centro per la riabilitazione di animali da laboratorio presso il nuovo dipartimento di Scienze veterinarie dell'Ateneo, supportato da esperti in etologia, per promuovere la massima diffusione dell'informazione sulle possibilità e metodologie in questo settore.
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Si svolge nel mese di luglio la scuola estiva promossa dalla facoltà di Medicina Veterinaria e dalla facoltà di Agraria di Pisa sui temi relativi ai prodotti alimentari, alla comunicazione e allo sviluppo rurale sostenibile. L'Università di Pisa, nell'ambito del programma Erasmus Mundus, è infatti istituzione partner nella promozione e nell'offerta didattica dell'International MSc of Rural Development Programme (IMRD).
Il master ha durata biennale, suddivisi in quattro semestri ed è condotto in partenariato con altre cinque università europee (l'Università di Gent, l'Agrocampus di Rennes, l'Università Humboldt di Berlino, l'Università di Wageningen e l'Università di Nitra).
Il programma proposto è multidisciplinare, aperto a studenti europei ed extraeuropei con l'intento di offrire l'opportunità di studiare la visione europea dello sviluppo rurale e di realizzare un'esperienza concreta dei diversi approcci del paradigma europeo.
Il modulo di specializzazione dell'Università di Pisa quest'anno si realizza con un corso dal titolo: "Exploring rural transition food issues – between town and countryside, consumption and production (...north, south, west and east of the world): which sustainability?" che si svolge a Sillico, nel comune di Pieve Fosciana, Lucca, dal 30 giugno al 27 luglio 2012, e a cui parteciperanno circa 12 studenti di paesi europei ed extraeuropei.
Alle attività di competenza dell'Università di Pisa partecipano docenti e collaboratori del dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti della facoltà di Medicina Veterinaria e del dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Agrosistema della facoltà di Agraria. Il corso inoltre beneficia del sostegno dell'Unione dei Comuni della Garfagnana e del GAl Garfagnana Ambiente.
Per maggiori informazioni consultare la pagina web del master: http://www.imrd.ugent.be.
Un altro successo per i battelli ecocompatibili della CJ Aerospace, la start up dell'Università di Pisa che il 31 maggio ha partecipato a Roma al primo "Greening Camp" italiano promosso dal Ministero dell'Ambiente. Selezionati insieme a 120 giovani laureati e laureandi per presentare progetti sullo sviluppo dell'economia verde italiana, a fine mattinata i ragazzi della CJ Aerospace sono stati invitati a un incontro personale con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, al quale hanno illustrato personalmente la tipologia e l'entità delle soluzioni proposte nel campo della mobilità fluviale sostenibile.
I battelli progettati dalla CJ Aerospace sono caratterizzati da scafo a elevata efficienza idrodinamica concepito per ridurre al minimo la generazione di onde, propulsione elettrica a zero impatto ambientale, doppio motore azimutale montato in linea, che pilotato da un opportuno software di controllo conferisce all'imbarcazione una manovrabilità aumentata.
Queste caratteristiche, su cui è stata fatta domanda di brevetto, permettono di raggiungere performance di punta nell'ambito del risparmio energetico, del contenimento dei costi di manutenzione, dell'abbattimento dell'inquinamento acustico e ondoso e della capacità di manovra. Le imbarcazioni che CJ Aerospace intende realizzare rientrano nella tipologia delle imbarcazioni da lavoro di medie e piccole dimensioni, dedicate al trasporto merci o passeggeri.
Il "Greening Camp", organizzato con la collaborazione della Luiss Guido Carli e di ItaliaCamp, ha rappresentato un'occasione per far emergere idee, progetti e risorse umane che possano determinare l'affermazione di un primato italiano nell'ambito di un settore economico che può contribuire in modo decisivo alla crescita del nostro Paese e dell'Europa.
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