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Martedì, 27 Febbraio 2018 10:25

Scelta fotografi per gli esami di laurea

Gli studenti che intendono fruire de servizi fotografici di laurea possono avvalersi di uno dei "Fotografi accreditati" elencati in questa pagina in corrispondenza del proprio Gruppo/Dipartimento consultando i listini e accordandosi con l'operatore individuato prima della seduta di laurea.
Lo studente potrà scegliere il fotografo anche in sede di appello, accordandosi con uno dei fotografi accreditati presenti. I singoli dipartimenti possono stabilire ulteriori modalità organizzative per la scelta del fotografo, al fine di assicurare una migliore gestione della procedura.


Gli operatori accreditati possono svolgere il servizio esclusivamente nei limiti degli accordi pattuiti con l’interessato e sono obbligati a eseguire il servizio a regola d’arte e ad applicare prezzi in nessun caso superiori a quelli indicati nel listino.

L'Università è estranea a tutti gli effetti al rapporto contrattuale instaurato tra gli studenti ei fotografi accreditati. I patti che intercorrono tra ciascun operatore e i suoi clienti, nel rispetto delle norme del Regolamento di Ateneo sono liberi.

Elenco Fotografi accreditati

Gruppo 1
Dipartimenti di: Economia e Management, Biologia, Scienze veterinarie

Gruppo 2
Dipartimenti di: Giurisprudenza, Chimica e chimica industriale e Scuola di Medicina.

Gruppo 3
Dipartimenti di Civiltà e Forme del Sapere, Scienze politiche, Fisica, Matematica

Gruppo 4
Dipartimenti di: Filologia, letteratura e linguistica, Farmacia, Informatica, Scienze agrarie, Scienze della terra

Gruppo 5 
Scuola di Ingegneria 

Gruppo 6
Gruppo Cerimonie (Consegna dei diplomi ai laureati con lode)

Fotografi invitati

Il laureando può anche scegliere di fare effettuare il servizio fotografico e/o audiovisivo a un fotografo professionista non accreditato (cosiddetto “fotografo invitato”) fermo restando, per il medesimo fotografo, il divieto assoluto di trattenersi nei locali dell’Università per offrire i propri servizi ad altri studenti.

In questo caso il fotografo incaricato, provvisto di autorizzazione dello studente (link al modulo), o lo studente stesso devono:

  • Prima della seduta di Laurea: Presentarsi presso la competente Struttura della sede universitaria  consegnare il proprio documento di riconoscimento e ritirare il tesserino di autorizzazione provvisoria come “Fotografo Invitato” (che dovrà essere tenuto ben visibile durante il periodo di permanenza nei locali universitari).
  •  Dopo la seduta di Laurea: Restituire il tesserino e ritirare il documento di riconoscimento

Deve essere seguita la procedura del “fotografo invitato” anche qualora lo studente scelga un fotografo accreditato di un Gruppo diverso da quello di appartenenza.

In occasione delle sedute di laurea, familiari e amici dello studente possono liberamente scattare fotografie o effettuare riprese video senza necessità di previa identificazione personale ed esposizione di alcun tesserino.

Sia i fotografi accreditati, sia i fotografi invitati, sia i familiari e amici degli studenti sono, comunque, tenuti all’osservanza delle disposizioni relative alle norme di comportamento contenute nel Regolamento

Analizzare la comunicazione politica sui social media e le interazioni tra politici, media, partiti e cittadini nel contesto della campagna elettorale per le ormai prossime elezioni del Parlamento. Con questi obiettivi è nato il progetto "PoliCom.Online" (http://www.policom.online), che è coordinato dai professori Roberta Bracciale, Massimiliano Andretta e Alessandro Lenci, dell'Università di Pisa, Cristopher Cepernich dell'Università di Torino, e Maurizio Tesconi dell'IIT del CNR di Pisa. Il progetto si avvale della collaborazione di MediaLaB (http://medialab.sp.unipi.it) del dipartimento pisano di Scienze politiche, dell'Osservatorio sulla comunicazione politica e pubblica (http://www.dcps.unito.it/do/home.pl) del dipartimento torinese di Studi politici, del CoLing Lab (http://colinglab.humnet.unipi.it) del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Ateneo pisano e dell'Istituto di Informatica e Telematica (http://www.iit.cnr.it) del CNR di Pisa.

I risultati delle attività di ricerca, pubblicati in esclusiva dal sito del quotidiano "la Repubblica", hanno riguardato innanzitutto uno speciale sulle "Emozioni politiche" nel linguaggio dei leader, in cui ognuno dei principali esponenti dei maggiori partiti è stato associato a otto indici che misurano la forza emotiva delle parole usate su Twitter e Facebook. Lo speciale è navigabile e interattivo all'indirizzo: https://goo.gl/WyJcRd e viene aggiornato tutte le settimane con i dati estratti dalle timeline dei leader su Facebook e Twitter (attualmente sono online le analisi delle settimane 31 gennaio–6 febbraio; 7-13 febbraio e 14-20 febbraio).
Il 15, 19 e 21 febbraio sono poi stati pubblicati tre articoli analitici dal titolo "Politici e social, le emozioni che non ti aspetti: cosa si nasconde nei post dei leader" (https://goo.gl/Z2c4ho), "Altro che milioni di follower: ecco quanti utenti seguono davvero i leader politici su Twitter" (https://goo.gl/wchcBF) e "Uguali o diversi? A confronto i programmi elettorali dei partiti in corsa per le politiche" (https://goo.gl/8WxUg7).

Anche negli ultimi giorni che ci dividono dal voto del 4 marzo, il progetto "PoliCom.Online" promette di affrontare nuovi e interessanti aspetti della campagna elettorale. Ulteriori approfondimenti e altre analisi sono disponibili sul sito del gruppo di ricerca: www.policom.online.

 gruppo Bracciale

Gruppo di ricerca
Università di Pisa
Roberta Bracciale, Massimiliano Andretta, Alessandro Lenci, Lucia Passaro, Antonio Martella, Cesar Crisosto, Alessandro Bondielli, Paola Imperatore, Luca Corchia, Chiara Visenti, Michele Toccafondo, Junio Aglioti Colombini, Giammario Spada, Giulia Giorgi, Calogero Dario Bufalino Maranella.

IIT CNR di Pisa
Maurizio Tesconi, Fabio Del Vigna, Piero Paolo Ciullo, Stefano Cresci, Salvatore Bellomo, Tiziano Fagni, Serena Tardelli, Michele Mazza, Viola Bachini (ISTI).

Università di Torino
Cristopher Cepernich, Marinella Belluati, Giulianno Bobba, Antonella Seddone.

sincotrone2Il 16 e 17 febbraio 2018 si si è svolta a Elettra Sincrotrone Trieste la prima edizione di “Seminari di fisica della materia al sincrotrone”, attività promossa nell’ambito della convenzione quadro recentemente stipulata fra Elettra Sincrotrone Trieste e Università di Pisa. 

Nove studenti del corso di laurea magistrale in Fisica dell’Ateneo pisano, accompagnati dal professor Simone Capaccioli, hanno potuto partecipare a due giornate di lezioni ed esercitazioni di laboratorio dedicate allo studio della materia condensata attraverso la radiazione di due sorgenti coerenti di luce, l'anello di accumulazione Elettra ed il laser a elettroni liberi (FEL) FERMI.

Dopo una prima parte dedicata a seminari tematici riguardanti le attività di ricerca condotte presso le sorgenti Elettra e FERMI, gli studenti sono stati impegnati in lezioni pratiche presso le linee di luce XRD2 e IUVS (Elettra) e TIMEX (FERMI), avendo modo di partecipare direttamente alla realizzazione di un esperimento durante tutte le fasi di preparazione del setup sperimentale, raccolta e analisi dati.

sincotrone1Gli studenti sono stati seguiti nella parte teorica e pratica da Maurizio Polentarutti, Carlo Callegari, Francesco D’Amico, Riccardo Mincigrucci, Emiliano Principi e Cettina Bottari.

Il successo di questa prima edizione, riscontrato nell'entusiasmo che gli studenti hanno mostrato nelle differenti attività svolte, mostra l'importanza di questa iniziativa, fondamentale per i giovani ricercatori, che possono entrare nel mondo della ricerca con una formazione più adeguata a quanto richiesto dalla comunità scientifica internazionale.

Una luce blu nella notte che illumina una finestra e poi si scopre che è un proiettore dimenticato acceso, oppure una porta o una finestra lasciate aperte o, ancora, luci da spegnere in corridoi e aule. E’ questo il bottino che hanno conquistato i partecipanti al flashmob “Caccia al kWh” organizzato giovedì 22 febbraio dall’Università di Pisa nell'ambito di “M’illumino di meno”, l’iniziativa della trasmissione di Radio Rai “Caterpillar” che promuove il risparmio energetico e i comportamenti virtuosi in tema di sostenibilità ambientale.
In pratica, studenti, docenti e personale sono andati a caccia in ateneo degli sprechi energetici. Tre le aree prese di mira, il Polo didattico Porta Nuova, la Scuola di Ingegneria e il Polo Piagge; e tre i professori, Roberto Gabbrielli, Mauro Tucci e Simone D’alessandro, che hanno capitanato le varie squadre e che armati di smartphones hanno fotografato e filmato le “catture” effettuate.
“Il nostro principale obiettivo – ha detto Simone D’alessandro - è sensibilizzare sul contributo che ciascuno di noi può offrire quando è in gioco il risparmio energetico e questo a partire dalle piccole dimenticanze che, sommate tra loro, possono avere un impatto significativo sui consumi”.
Nel 2018 le iniziative per “M’illumino di Meno” sono promosse nell’ambito della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), che raggruppa 55 atenei italiani e la “Caccia al kWh” si è svolto in contemporanea in numerose università della rete.

Riapre al pubblico, completamente rinnovata, la Galleria dei mammiferi del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa.

All'inaugurazione nella Certosa di Calci venerdì 23 febbraio hanno partecipato, fra gli altri, il rettore Paolo Mancarella, il prorettore vicario Nicoletta De Francesco, il direttore del Museo Roberto Barbuti, la famiglia Barbero, Claudio Pugelli, presidente della Fondazione Pisa, Donato Trenta, segretario generale della Fondazione Pisa, Massimiliano Ghimenti, sindaco di Calci, Cinzia Manetti, della Direzione Cultura e Ricerca della Regione Toscana. Dopo i saluti istituzionali sono intervenuti Simone Farina, curatore del Museo, Alessandro Tosi, direttore scientifico del Museo della Grafica e Spartaco Gippoliti, zoologo conservazionista della Società Italiana per la Storia della Fauna "G. Altobello".

 

Allestimento Mammiferi Dario Salzano

Allestimento della Galleria dei mammiferi (foto Dario Salzano).

La galleria ha svelato al pubblico una  collezione di enorme rilievo scientifico: quasi trecento esemplari, tra quelli appartenenti alla collezione storica del Museo e quelli frutto della recente acquisizione della collezione Barbero. L'importante allestimento ha richiesto lunghi mesi di lavoro per il personale coinvolto, in particolare per il delicato restauro degli esemplari storici, molti dei quali risalenti alla prima metà dell'Ottocento, e per lo studio della collezione stessa, che comprende specie rare e ad alto rischio di estinzione.

 

Orice dalle corna a scimitarra (Africa), collezione Barbero. È considerato estinto in natura, attualmente ne esistono pochissimi esemplari in cattività e se ne sta tentando la reintroduzione (foto Dario Salzano).


L'esposizione, realizzata anche grazie al sostegno della Fondazione Pisa, è suddivisa in due parti. La prima sala ospita monotremi, marsupiali, bradipi, formichieri, armadilli, pangolini e carnivori, con particolare rilievo dato ai felidi. La seconda sala, un corridoio lungo 60 metri con vetrate e allestimenti su entrambi i lati, raccoglie invece gli ungulati. Tra questi, specie provenienti da tutto il mondo: cervi, stambecchi, mufloni e numerose antilopi africane con esemplari spettacolari come l'Eland gigante (la più grande antilope esistente).

Piante minacciate dall’eccessivo prelievo come il bucaneve o il pungitopo o specie che sono a rischio come il piccolo quadrifoglio d'acqua, ormai quasi scomparso nelle zone umide per via dell’inquinamento e che sopravvive con piccole popolazioni solo nella zona di Pisa. E ancora rane, raganelle e salamandre, specie minacciate sempre a causa dei cambiamenti ambientali. Per tutelare il patrimonio di biodiversità della Toscana è partito Monito-rare, un progetto che la Regione ha affidato alle Università di Pisa, Firenze e Siena e che sarà presentato al pubblico nel convegno "Governare la biodiversità" che si svolge a Firenze giovedì 22 febbraio.

Obiettivo del progetto è quello di monitorare gli habitat e le specie vegetali e animali come richiesto dalla Direttiva Habitat dell'Unione europea. Gli esiti dell’indagine confluiranno quindi nel rapporto nazionale curato dal Ministero dell'Ambiente che l'Italia invierà alla Commissione europea.

 

qudrifoglio

Marsilea quadrifolia


"Per la prima volta in Toscana - dice Gianni Bedini responsabile del progetto per l’Università di Pisa - sperimenteremo sul campo i metodi di monitoraggio stilati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale applicandoli a circa cinquanta specie di animali e piante. I dati che raccoglieremo entro la fine dell'anno serviranno sia a validare o ricalibrare i metodi di monitoraggio, sia ad aggiornare le conoscenze sulla distribuzione delle popolazioni investigate e sui fattori che ne minacciano la sopravvivenza”.

 

bucaneve

Bucaneve


L’Università di Pisa ha aderito a Monito-rare con il Dipartimento di Biologia e il Museo di Storia Naturale. Il gruppo pisano - composto da Gianni Bedini, Lorenzo Peruzzi, Giulio Petroni, Marco Zuffi, Giovanni Astuti e Matilde Boschetti - opererà d'intesa con quelli di Siena e di Firenze con il coordinamento di Bruno Foggi, botanico dell'Ateneo fiorentino.

"Tutti quanti condividiamo una fortissima motivazione a lavorare sulla conservazione della biodiversità toscana mettendo a sistema le nostre competenze e conoscenze in materia di distribuzione e demografia delle popolazioni da monitorare - conclude Bedini – nei prossimi mesi abbiamo in agenda degli incontri plenari per affrontare le criticità tecnico-scientifiche del monitoraggio e delle riunioni tecniche più ristrette per verificare il rispetto del cronoprogramma e l'adempimento degli obblighi amministrativi".

 

Venerdì 23 febbraio alle 16.00 riapre al pubblico, completamente rinnovata, la Galleria dei mammiferi del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa nella Certosa di Calci (via Roma, 79 Calci). In occasione dell'inaugurazione, dopo i saluti istituzionali, sono in programma gli interventi di Simone Farina, curatore del Museo, del professore Alessandro Tosi e di Spartaco Gippoliti, zoologo conservazionista. Al termine è prevista la visita alla Galleria. Il nuovo allestimento è stato realizzato anche grazie al sostegno della Fondazione Pisa.

 

Piante minacciate dall’eccessivo prelievo come il bucaneve o il pungitopo o specie che sono a rischio come il piccolo quadrifoglio d'acqua, ormai quasi scomparso nelle zone umide per via dell’inquinamento e che sopravvive con piccole popolazioni solo nella zona di Pisa. E ancora rane, raganelle e salamandre, specie minacciate sempre a causa dei cambiamenti ambientali. Per tutelare il patrimonio di biodiversità della Toscana è partito Monito-rare, un progetto che la Regione ha affidato alle Università di Pisa, Firenze e Siena e che sarà presentato al pubblico nel convegno "Governare la biodiversità" che si svolge a Firenze giovedì 22 febbraio (http://www.regione.toscana.it/-/governare-la-biodiversita).
Obiettivo del progetto è quello di monitorare gli habitat e le specie vegetali e animali come richiesto dalla Direttiva Habitat dell'Unione europea. Gli esiti dell’indagine confluiranno quindi nel rapporto nazionale curato dal Ministero dell'Ambiente che l'Italia invierà alla Commissione europea.
"Per la prima volta in Toscana - dice Gianni Bedini responsabile del progetto per l’Università di Pisa - sperimenteremo sul campo i metodi di monitoraggio stilati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale applicandoli a circa cinquanta specie di animali e piante. I dati che raccoglieremo entro la fine dell'anno serviranno sia a validare o ricalibrare i metodi di monitoraggio, sia ad aggiornare le conoscenze sulla distribuzione delle popolazioni investigate e sui fattori che ne minacciano la sopravvivenza”.
L’Università di Pisa ha aderito a Monito-rare con il Dipartimento di Biologia e il Museo di Storia Naturale. Il gruppo pisano - composto da Gianni Bedini, Lorenzo Peruzzi, Giulio Petroni, Marco Zuffi, Giovanni Astuti e Matilde Boschetti - opererà d'intesa con quelli di Siena e di Firenze con il coordinamento di Bruno Foggi, botanico dell'Ateneo fiorentino.
"Tutti quanti condividiamo una fortissima motivazione a lavorare sulla conservazione della biodiversità toscana mettendo a sistema le nostre competenze e conoscenze in materia di distribuzione e demografia delle popolazioni da monitorare - conclude Bedini – nei prossimi mesi abbiamo in agenda degli incontri plenari per affrontare le criticità tecnico-scientifiche del monitoraggio e delle riunioni tecniche più ristrette per verificare il rispetto del cronoprogramma e l'adempimento degli obblighi amministrativi".

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