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copertina libro"Storie di mondi intermedi" (Edizioni Ets, 2017) raccoglie i risultati di una collaborazione teorica, che va avanti da più di trent’anni, tra i componenti di una strana coppia: la filosofia e la riabilitazione neurocognitiva. Autore del volume è Alfonso Maurizio Iacono è professore ordinario di Storia della filosofia al dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa.

Pubblichiamo di seguito una la prefazione del volume a firma dell'autore.

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Raccolgo qui parte dei risultati di una collaborazione teorica che è iniziata ormai più di trent’anni fa con il prof. Carlo Perfetti e con il suo numeroso gruppo di riabilitatori.

Sono stati anni di continue riflessioni e autointerrogazioni in seno a una disciplina che, come ogni sapere scientifico, ha bisogno di ripensare metodologicamente e concettualmente se stessa e i modi delle sue pratiche terapeutiche. Il fascino conoscitivo della riabilitazione consiste per me in particolare nel fatto che corpo e mente, movimento e pensiero, mostrano la loro unità ancor più se e quando si presentano delle patologie. Se come aveva rilevato lo storico della scienza Georges Canguilhem, riecheggiando quel che Nietzsche ebbe a osservare a proposito di Claude Bernard, uno dei padri della fisiologia, il patologico non è qualcosa d’altro dal normale perché vi troviamo amplificati tutti i suoi elementi, ciò trova conferma nella riabilitazione neurocognitiva.

Ritengo che la definizione data da Carlo Perfetti della riabilitazione come apprendimento in condizioni patologiche, sia un importante punto di riferimento per la riflessione teorica e si attaglia assai bene al tema dei mondi intermedi intesi come costruzioni comunicative di relazioni che si creano nei processi di apprendimento dati dal gioco e dall’arte.

I gattini che giocano alla guerra e la Montagna Sainte-Victoire di Paul Cézanne, a cui faccio riferimento nelle pagine di questo libro, mondi apparentemente così lontani tra loro, trovano il loro punto in comune proprio nei modi di costruire mondi che nascono da altri mondi e se ne rendono autonomi pur mantenendo con essi una relazione. Anche apprendere in condizioni patologiche è un costruire mondi nelle relazioni che vanno a instaurarsi tra terapisti e pazienti. È qui che riabilitazione neurocognitiva e filosofia si sono incontrate. Una strana coppia, verrebbe da dire, ma spesso le strane coppie funzionano assai meglio di quelle cosiddette normali.

Dedico questo libro a Carlo Perfetti, vero maestro della riabilitazione neurocognitiva.

Nel corso di questi anni ho conosciuto molti riabilitatori con i quali, in vario modo, ho collaborato sia attraverso incontri, seminari, lezioni, convegni, sia scrivendo sulla rivista Riabilitazione Neurocognitiva. Tra essi desidero ricordare, ben sapendo che non esaurisco l’elenco, Sonia Fornari, Valter Noccioli, Franca Panté, Aldo Pieroni, Paola Puccini, Carla Rizziello, Vincenzo Saraceni, Alessandra Vecoli, Angela Veronese, Sergio Vinciguerra, Marina Zernitz. Un grazie inoltre a Luca Mori, che ha condiviso con me, arricchendola, la parte filosofica di questa storia, a Silvia Baglini e a Giacomo Brucciani per le loro preziose osservazioni e a Marina Campolmi, che ha condiviso con Carlo la parte riabilitativa. Infine, un pensiero a Silvia Bizzarri e a Marcella D’Ambrosio che non ci sono più.

Alfonso Maurizio Iacono

Gabriele Cimini, studente del secondo anno di Scienze motorie dell’Università di Pisa e atleta del Gruppo Sportivo Esercito nella sezione scherma, specialità spada, è stato scelto dalla Federazione Italiana Scherma per far parte della squadra italiana che parteciperà alle prossime Universiadi estive che si terranno a Taipei (Taiwan) dal 19 al 30 agosto. Gabriele, che rappresenterà l’Ateneo pisano, sarà impegnato il 21 agosto nella gara individuale e il 24 nella gara a squadre insieme a Lorenzo Buzzi del Politecnico di Torino, Federico Vismara dell’Università Bocconi di Milano e Valerio Cuomo dell’Università Federico II di Napoli.

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Gabriele Cimini (foto di Augusto Bizzi, fotografo della Federazione internazionale Scherma). 

Nato a Pisa nel 1994, Gabriele Cimini ha iniziato a tirare di scherma nel 2004 sotto la guida del Maestro Antonio Di Ciolo, che ancora lo allena, e nell’ottobre 2014 è entrato a far parte del Gruppo Sportivo Esercito. Il suo medagliere è già molto ricco, tra i risultati più significativi raggiunti ricordiamo l’oro individuale al Campionato Italiano Cadetti nel 2010; l’oro a squadre al Campionato Europeo Cadetti e il bronzo individuale al Campionato del Mondo Cadetti nel 2011; l’oro a squadre al Campionato Europeo Giovani e al Campionato del Mondo Giovani nel 2013; l’argento individuale al Campionato Italiano Giovani nel 2014; l’oro individuale al Campionato Italiano Under 23 e l’oro a squadre al Campionato Europeo Under 23 nel 2015; il bronzo a squadre ai Giochi Olimpici Europei nel 2015; il bronzo individuale al Campionato Italiano Under 23 e il bronzo a squadre al Campionato Europeo Under 23 nel 2016; l’argento a squadre al Campionato Europeo Under 23 nel 2017. Negli anni ha poi partecipato a numerose gare di Coppa del Mondo Assoluti dove è più volte giunto alle fasi finali.

Come membro della Nazionale italiana Assoluta di Spada guidata dal CT Sandro Cuomo, Gabriele partecipa regolarmente ai ritiri collegiali presso il Centro CONI di Formia. Durante l’ultimo ritiro del mese di luglio il CT Cuomo ha deciso di convocarlo per le Universiadi Estive di Taipei 2017 in quanto appartenente ai giovani atleti della Nazionale Italiana Assoluta di Spada.

«Sono molto soddisfatto per la convocazione – dichiara Gabriele - la ritengo un'ulteriore conferma del lavoro svolto con il mio maestro e mi fa piacere rappresentare la mia università a questi giochi. Come atleta professionista e studente universitario posso dire che il "segreto" è riuscire a fare ciò che più ti piace. Portare avanti una carriera sportiva e una carriera da studente può sembrare difficile, e infatti lo è, ma posso garantire che, con la passione e la disciplina, si riesce a portare avanti tutto quello che si vuole. Mi risuonano spesso in testa le parole di Alessandro Puccini, campione olimpico ad Atlanta 1996 non che maestro nella mia società e mio mentore come atleta: "Si può". Ogni volta che affronto una gara o un esame all'università penso sempre a queste parole. Dico quindi ai miei colleghi studenti e amici del mondo sportivo: "Si può, basta solo volerlo"».

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Gabriele Cimini (foto di Augusto Bizzi, fotografo della Federazione internazionale Scherma). 

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Gabriele Cimini (foto di Augusto Bizzi, fotografo della Federazione internazionale Scherma). 

Giovedì, 20 Luglio 2017 14:50

Spettacolo "Il Negozio di Altalene"

Giovedì, 20 Luglio 2017 14:35

Il Negozio di Altalene

Giovedì 27 luglio alle 19, alla Stazione Leopolda, va in scena lo spettacolo teatrale "Il Negozio di Altalene", scritto ed interpretato da Luca Oldani con musiche a cura di Bernardo Sommani.

Lo spettacolo è stato realizzato dall'associazione 120g, con il contributo dei fondi di ateneo per le attività studentesche.

Info: Giulia Grassi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina

sonia_petronio.jpgIl 13 luglio l'équipe della sezione dipartimentale Emodinamica dell'Aoup, diretta dalla professoressa Anna Sonia Petronio, docente di Malattie dell'apparato cardiovascolare all'Università di Pisa, ha compiuto con successo un innovativo intervento di correzione dell'insufficienza della valvola tricuspide con tecnica mini-invasiva, cioè senza aprire chirurgicamente il torace e il cuore, ma inserendo degli strumenti attraverso dei cateteri posizionati nella vena giugulare. Si tratta della terza operazione del genere a livello europeo.

L'insufficienza della valvola tricuspide è una patologia frequente che causa gravi disturbi ai pazienti (affanno, marcato edema degli arti inferiori, ascite, sofferenza epatica), ma che raramente viene trattata per via chirurgica tradizionale per il rischio operatorio elevato. L'intervento realizzato dalla professoressa Petronio consiste nell'applicazione di alcuni punti di sutura sull'anello della valvola posta tra l'atrio destro e il ventricolo destro, allo scopo di restringere l'anello valvolare e quindi ridurre il grado di insufficienza della valvola.

Si tratta del terzo intervento in Europa, realizzato all'interno di uno studio clinico finalizzato all'ottenimento del marchio CE per la metodica. La procedura è durata circa cinque ore e la paziente si è potuta alzare già in prima giornata post-intervento. Con questa importante novità, l'Emodinamica dell'Aoup conferma il suo ruolo di punto di riferimento a livello nazionale ed europeo per il trattamento percutaneo (non chirurgico) delle patologie delle valvole cardiache.

"Per il paziente - ha detto la professoressa Petronio - i vantaggi sono nella riduzione dell'affanno e con il tempo della terapia; quindi una migliore qualità della vita. Ci sono inoltre vantaggi per la spesa pubblica, con un prevedibile risparmio in termini di dimunuzione dei ricoveri per scompensi cardiaci".

"Mi congratulo con la professoressa Petronio e la sua équipe - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - per questo intervento innovativo, che ci pone all'avanguardia in Italia e in Europa. Il merito va a un gruppo di lavoro molto preparato ed esperto, che ha saputo inserirsi con pieno successo all'interno di una  collaborazione scientifica di rilievo internazionale".

Il Conservatorio di Livorno “Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni”, in convenzione con l’Università di Pisa, ha lanciato un master AFAM biennale di primo livello in “Musicoterapia”. Il corso partirà nell’anno accademico 2017/2018 e le iscrizioni sono già aperte.
Qual è la rilevanza di questa iniziativa? «Nell’ultimo ventennio il panorama nazionale della musicoterapia è profondamente mutato e tale disciplina è divenuta una pratica conosciuta e accreditata, diffusa in tutto il territorio – spiega il professor Marco Luise, presidente del Conservatorio di Musica e docente dell’Ateneo pisano – La ritroviamo come materia di studio nell’iter formativo delle lauree in Logopedia e Riabilitazione psichiatrica, mentre la figura del musicoterapeuta è sempre maggiormente presente all’interno delle diverse équipe riabilitative».
Il processo di sistematizzazione della cultura musicoterapica è già in atto da svariati anni in diversi paesi: negli Stati Uniti, dove è attiva e riconosciuta sin dal 1975, in Europa (Inghilterra, Danimarca, Paesi Scandinavi, Olanda, Austria), ove sono riconosciute sia la formazione, sia il profilo professionale del “music therapist”. Riconoscimento che ha trovato sul piano politico-burocratico un giusto bilanciamento fra i Ministeri della Sanità e dell’Istruzione, individuando nella musicoterapia uno strumento validamente collocabile tra lo psicopedagogico e il riabilitativo. «L’istituzione di un master di I livello in Musicoterapia (MAMUT) – conclude il professor Luise – è dunque più che motivata da questo riconoscimento, che dovrà sperabilmente compiersi anche in Italia, magari con la futura istituzione di uno specifico corso di laurea. Il master che qui si propone rappresenta un passo intermedio ma fondamentale verso questo scopo».
Il master biennale di I livello è organizzato in due anni di corso, in entrambi i quali lo studente deve ottenere 60 CFU, per un totale di 120 CFU sui due anni. I 120 crediti sono ripartiti in 23 di area musicale erogati dall’Istituto Mascagni, 43 di area medica e psicologica erogati dall’Università di Pisa, in particolare dal dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica (corso di laura in Scienze e tecniche di Psicologia clinica e della salute); seguiranno 34 CFU di area musicoterapica erogati ancora dall’Istituto Mascagni, e 20 di tirocinio da svolgersi presso le ASL del territorio (Livorno e Pisa). I 16 crediti di tirocinio del II anno comprendono anche la preparazione di una tesi di master e l’effettuazione della prova finale. Una volta superato l’esame finale, agli allievi verrà rilasciato il titolo di “Master AFAM di I livello in Musicoterapia”.
Per maggiori informazioni: www.istitutomascagni.it, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Oppure contattare il direttore del master Stefano Guidi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Le iscrizioni all’esame di ammissione sono aperte dal 10 luglio e saranno accettate fino all’8 settembre 2017.

Il Conservatorio di Livorno “Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni” in convenzione con l’Università di Pisa ha lanciato un master AFAM biennale di primo livello in “Musicoterapia”. Il corso partirà nell’anno accademico 2017/2018 e le iscrizioni sono già aperte.

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Qual è la rilevanza di questa iniziativa? «Nell’ultimo ventennio il panorama nazionale della musicoterapia è profondamente mutato e tale disciplina è divenuta una pratica conosciuta e accreditata, diffusa in tutto il territorio – spiega il professor Marco Luise, presidente del Conservatorio di Musica e docente dell’Ateneo pisano – La ritroviamo come materia di studio nell’iter formativo delle lauree in Logopedia e Riabilitazione psichiatrica, mentre la figura del musicoterapeuta è sempre maggiormente presente all’interno delle diverse équipe riabilitative».

Il processo di sistematizzazione della cultura musicoterapica è già in atto da svariati anni in diversi paesi: negli Stati Uniti, dove è attiva e riconosciuta sin dal 1975, in Europa (Inghilterra, Danimarca, Paesi Scandinavi, Olanda, Austria), ove sono riconosciute sia la formazione, sia il profilo professionale del “music therapist”. Riconoscimento che ha trovato sul piano politico-burocratico un giusto bilanciamento fra i Ministeri della Sanità e dell’Istruzione, individuando nella musicoterapia uno strumento validamente collocabile tra lo psicopedagogico e il riabilitativo. «L’istituzione di un master di I livello in Musicoterapia (MAMUT) – conclude il professor Luise – è dunque più che motivata da questo riconoscimento, che dovrà sperabilmente compiersi anche in Italia, magari con la futura istituzione di uno specifico corso di laurea. Il master che qui si propone rappresenta un passo intermedio ma fondamentale verso questo scopo».

Il master biennale di I livello è organizzato in due anni di corso, in entrambi i quali lo studente deve ottenere 60 CFU, per un totale di 120 CFU sui due anni. I 120 crediti sono ripartiti in 23 di area musicale erogati dall’Istituto Mascagni, 43 di area Medica e Psicologica erogati dall’Università di Pisa, in particolare dal dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica (corso di laura in Scienze e tecniche di Psicologia clinica e della salute); seguiranno 34 CFU di area musicoterapica erogati ancora dall’Istituto Mascagni, e 20 di tirocinio da svolgersi presso le ASL del territorio (Livorno e Pisa). I 16 crediti di tirocinio del II anno comprendono anche la preparazione di una tesi di master e l’effettuazione della prova finale. L’elenco completo degli insegnamenti è consultabile a questo link. Una volta superato l’esame finale, agli allievi verrà rilasciato il titolo di “Master AFAM di I livello in Musicoterapia”.

Maggiori informazioni si trovano nel documento di istituzione del master oppure presso la segreteria dell’Istituto Mascagni (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o si possono ottenere contattando direttamente il direttore del master Stefano Guidi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Le iscrizioni all’esame di ammissione sono aperte dal 10 luglio e saranno accettate fino all’8 settembre 2017, www.istitutomascagni.it.

Accogliendo la proposta del rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella, la CRUI aderisce all’appello internazionale a sostegno del trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato il 7 luglio 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Di seguito, il testo approvato dalla CRUI.

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A dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deliberato di avviare negoziati per un Trattato Internazionale per il divieto delle armi nucleari, convocando per il 2017 – rispettivamente, marzo e giugno - le sessioni di lavoro.
La comunità scientifica mondiale - nella consapevolezza del ruolo cruciale che le scienze possono avere nella costruzione di società pacifiche e nella consapevolezza, altresì, della responsabilità sociale delle scienziate e degli scienziati – si è mobilitata a sostegno dei negoziati e del Trattato.

Migliaia di scienziate e scienziati, ricercatori e ricercatrici, di ogni disciplina, e numerosi premi Nobel, hanno sottoscritto l’appello promosso dal FLI-The Future of Life Institute . Nella “lettera aperta” si sottolineano la inaccettabilità – dal punto di vista umanitario – delle armi nucleari, la vastità ed incontrollabilità delle conseguenze di una loro esplosione anche accidentale, gli effetti sul clima (c.d. inverno nucleare) e sull’agricoltura (c.d. fame nucleare), i rischi di terrorismo nucleare, la vulnerabilità – dei sistemi di controllo - ai falsi allarmi (come riscontrato in numerosi episodi).

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Nella riunione del 18 maggio 2017, l’Assemblea generale della CRUI – previa adesione dei Rettori che ne fanno parte - ha espresso il proprio sostegno all’appello del The Future of Life Institute.

Il 7 luglio 2017, a distanza di quasi 72 anni dalle esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato – con il voto favorevole di 122 Paesi su 124 che hanno partecipato ai negoziati - il Trattato che finalmente mette al bando le armi nucleari, le uniche armi di distruzione di massa per le quali non esisteva ancora una chiara dichiarazione di illegalità.

L’approvazione del Trattato – un evento di portata storica, alla cui realizzazione hanno dato un contributo decisivo la società civile e la comunità scientifica di tutto il mondo – rappresenta un risultato importantissimo. Ma il cammino verso un mondo libero da armi nucleari non è concluso: il Trattato deve infatti essere ratificato, deve entrare in vigore e deve essere applicato. E l’auspicio è che ciò avvenga anche con il coinvolgimento di tutti gli Stati nucleari e dei loro alleati.

La CRUI intende sostenere con convinzione questo processo ed invita a sottoscrivere l’appello del The Future of Life Institute, all’indirizzo futureoflife.org/nuclear-open-letter

Selezione per un  Tecnologo di secondo livello a tempo determinato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.

https://www.unipi.it/ateneo/bandi/tecnologi/dici/index.htm

Ci sarà anche l’Università di Pisa a Campus Party l’evento internazionale più grande al mondo sul talento e sull’innovazione promosso in Italia dalla CRUI e dal MIUR dedicato ai giovani talenti dai 18 ai 28 anni. Dal 20 al 23 luglio, alla Fiera Milano Congressi (MiCo) oltre 2.000 “campuseros" (così vengono chiamati tutti i partecipanti di Campus Party) sono attesi alla prima edizione italiana del festival internazionale dedicato a business, coding, creativity, entertainment, technologies, science.

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Tra loro ci saranno circa 120 studenti dell’Ateneo pisano, partner dell’iniziativa, che saranno impegnati in hackathon, in call for ideas e workshop in programma nei quattro giorni della manifestazione. In particolare saranno impegnati in 7 CPHack, gare di innovazione il cui obiettivo è selezionare le idee più brillanti e progetti innovativi per risolvere dei problemi reali e quindi migliorare la qualità dei servizi. CPHack è dunque la somma di una call for idea (che si svolge online) e una hackathon per sviluppare il prototipo dall’idea (durante l’evento). Alcuni degli studenti Unipi che partecipano alle hackathon provengono dal PhD+ 2017, programma interamente promosso dall’Ateneo pisano sui temi dell’innovazione e della creazione di impresa.

Inoltre, alle 16 di sabato 22 luglio, la professoressa Maurizia Seggiani, docente di Chimica industriale e tecnologica del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, terrà una conferenza dal titolo "Poliidrossialcanoati? Sì, grazie!”.

Unico nel suo genere, sia per caratteristiche dell’evento stesso, sia per la varietà dei protagonisti interessati, Campus Party coinvolge non solo giovani talenti, ma anche università, aziende, istituzioni e community. Quattro giorni, 24 ore su 24, oltre 400 ore di contenuti: speech e workshop con relatori di spicco del panorama nazionale e internazionale fra i quali Federico Faggin (fisico, inventore del Microchip, del Touchpad e del Touchscreen), Roberto Saviano (scrittore), Neil Harbisson e Moon Ribas (primi cyborg al mondo), Chance Glasco (co-fondatore di Doghead Simulations, ex co-fondatore di Infinity Ward - Call of Duty), Anna Frosi (ingegnere spaziale) e CPHack, esclusivo format per gli hackathon e le call for ideas di Campus Party. Non mancherà, inoltre, la possibilità di provare le nuove tecnologie in un’area dedicata.

Campus Party nel mondo
Format nato nel 1997 in Spagna, ad oggi Campus Party conta 61 edizioni organizzate in 11 Paesi (Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Germania, Gran Bretagna, Messico, Paesi Bassi, Spagna). Presente ovunque con edizioni annuali, nel 2017 Campus Party ha lanciato nuove edizioni in Portogallo, Italia, Sud Africa, Singapore e Brasile. Campus Party nel mondo conta inoltre di numerosi successi: 1 Guinness World Record per il più grande hackathon sociale, + 1 Mln di followers sui social network, +500.000 profili in Campuse.ro - piattaforma ufficiale di Campus Party - centinaia di Aziende, Istituzioni, Media, Università e Community Partner dell’evento.

Canali ufficiali di Campus Party
Sito Web: italia.campus-party.org | Facebook: @campuspartyitalia | Twitter: @campuspartyIT | Instagram: @campuspartyit

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