Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

cuore cervello 2È un potenziale indicatore di salute fisiologica in grado di individuare la presenza di una patologia cardiovascolare, neurologica o psichiatrica... osservando il cuore. Un team internazionale di scienziati, di cui fa parte anche Gaetano Valenza, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e del Centro Piaggio dell’Università di Pisa, è riuscito a definire un nuovo “biomarker” capace di dare informazioni sulla salute di pazienti specifici partendo da un’analisi matematica avanzata dell’elettrocardiogramma. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista di Nature, Scientific Reports.

«Proprio come il termometro indica stati febbrili associati genericamente a patologie collegate a diversi sistemi e apparati fisiologici (quindi a infezioni in genere), così questa nuova ricerca descrive un indicatore a carattere generale, derivato dalla teoria del caos applicata al semplice elettrocardiogramma, in grado di aiutare l'identificazione di stati generali di benessere e di malattia cardiovascolare e mentale».

Con la collaborazione di diverse prestigiose istituzioni straniere, tra cui la Harvard Medical School, Massachusetts Institute of Technology, la Emory University, la University of Essex e istituzioni italiane tra cui l'Università di Roma "Tor Vergata" (professor Nicola Toschi) e il Politecnico di Milano (professor Riccardo Barbieri), questa ricerca ha testato per la prima volta le potenzialità di questa nuova diagnosi in diverse patologie come l’infarto del miocardio, il morbo di Parkinson, la depressione maggiore e il disturbo post-traumatico da stress. La ricerca è stata anche selezionata tra le nuove pubblicazioni rilevanti del Massachusetts General Hospital (l'ospedale di riferimento della Harvard Medical School).

Lo studio metodologico è stato applicato su un totale di circa 100 pazienti e altrettanti controlli sani: in principio, dall’analisi della variazione della frequenza cardiaca nel tempo e, dopo l’applicazione di modelli probabilistici cosiddetti “complessi” di sistemi cardiovascolari, si ottiene un indicatore che, rispetto a valori rilevati su soggetti sani, risulta alterato nel caso delle suddette patologie della mente».

«Questa ricerca rientra nell’ampia indagine del cosiddetto “asse cuore-cervello” su cui lavoriamo da diversi anni – specifica Valenza – In particolare, questa ricerca ha come obiettivo ultimo l’inferenza di dinamiche neuronali/cerebrali a partire dalle dinamiche cardiovascolari, oltre che al loro studio congiunto. Dato che, al giorno d’oggi, è possibile ottenere informazioni sull’attività del nostro cuore attraverso un semplice braccialetto, smartphone ecc., i nuovi modelli matematici e algoritmi sviluppati da bioingegneri dell’Università di Pisa possono avere notevoli ripercussioni in campo medico-scientifico, aprendo le porte (e la mente!) a nuove tecniche diagnostiche e prognostiche su larghissima scala».

Ha avuto grande successo di pubblico l'apertura straordinaria di Palazzo alla Giornata in occasione della XXV edizione delle Giornate di primavera del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Sabato 25 e domenica 26 marzo la sede del Rettorato dell'Università di Pisa è stata visitata da alcune migliaia di cittadini, turisti, famiglie con bambini al seguito, membri ed ex membri della comunità accademica pisana. Tutti sono stati affascinati dalle tante bellezze e dalle storie misteriose che hanno come protagonista l'antico Palazzo Lanfreducci, spiegate con grande bravura ed entusiasmo dalle giovanissime guide, studenti del Liceo artistico Russoli, del Liceo statale Carducci di Pisa e dell'Istituto superiore statale Pesenti di Cascina.

Ad allietare i visitatori del pomeriggio, in momenti attesi e ampiamente partecipati, sono stati sabato il Coro dell'Università, diretto dal Maestro Stefano Barandoni, che ha offerto un intermezzo musicale con opere di Giuseppe Verdi, e domenica l'Orchestra dell'Ateneo, diretta dal Maestro Manfred Giampietro, che ha eseguito musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Ottorino Respighi e Johann Sebastian Bach.

“Siamo felici dell’interesse che l’apertura di Palazzo alla Giornata ha suscitato tra i cittadini – è stato il primo commento del rettore Paolo Maria Mancarella – Abbiamo accolto l’invito del FAI anche per dare un segnale tangibile della volontà di apertura dell’Università di Pisa verso la città e la grande partecipazione di questi giorni stimola in questa direzione. Ringrazio la delegazione del FAI di Pisa e i suoi volontari per il grande impegno profuso".

Guarda la photogallery del 25 marzo.

_DSC4375.jpeg

 

_DSC4373.jpeg

_DSC4383.jpeg

 

_DSC4406.jpeg

manfred_fai.jpeg

 

Lunedì, 27 Marzo 2017 08:49

Arriva Jobot, il “robot per uffici”

Al MECSPE, la fiera Italiana dell’industria manifatturiera che si è appena conclusa a Parma, quest’anno è sbarcato Jobot, un robot pensato e progettato per trasportare autonomamente oggetti in diversi punti di ambienti, come gli uffici, o le fabbriche, che sono complessi per la presenza in uno spazio relativamente ristretto, di tante cose e persone. Lo scopo è supportare e agevolare il lavoro dell’uomo, con il conseguente miglioramento dell’efficienza produttiva. Il robot è il risultato di più di un anno di ricerca e lavoro tra il Centro Piaggio dell’Università di Pisa ed Eutronica, start up innovativa di Percorsi Erratici, la rete di imprese nata con l’obiettivo di costituire un ambiente attraverso il quale favorire la generazione di business fortemente innovativi.

Il robot – spiega Lucia Pallottino, vicedirettrice del Centro Piaggio e docente di robotica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – è provvisto di un sistema di navigazione che mappa l’ambiente in cui si trova a operare e lo rende in grado, in modo autonomo, di calcolare i percorsi ottimali, evitare ostacoli imprevisti, riconoscere situazioni di potenziale pericolo ed elaborare di conseguenza, in tempo reale, le azioni più idonee, dall’arresto a percorsi alternativi”.

I ricercatori del Centro Piaggio hanno messo a punto il sofisticato sistema di guida e navigazione del robot, oltre a metterlo in grado di lavorare “in gruppo”, con una flotta di altri Jobot, che portano avanti ciascuno la propria missione lavorando in contemporanea. Nel prossimo futuro, i robot comunicheranno tra loro per la gestione di possibili collisioni.

“Il Centro Piaggio – prosegue Lucia Pallottino – lavora da molti anni allo studio e alla ricerca della cooperazione tra i robot basata su comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle), cioè alle metodologie e i servizi che permettono il coordinamento autonomo dei veicoli senza l’intervento dell’uomo. Nel caso di Jobot, la contemporanea richiesta di più missioni in grandi ambienti di lavoro viene gestita da un server attraverso una logica in grado di ottimizzare gli spostamenti ed i tempi di utilizzo di tutte le unità disponibili”.

*******

Nella foto: Jobot con il team del Centro Piaggio che l’ha progettato. Da sinistra Alessandro Settimi, Lucia Pallottino, Anna Mannucci e Andrea Timpani.

 jobot_team.jpg

E’ l’unico italiano selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il progetto “Fly a Rocket!”. Federico Mazzaglia, studente dell’Università di Pisa iscritto al primo anno del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale, dal 26 marzo al 1 aprile sarà in trasferta all’Andøya Space Center in Norvegia per partecipare alla campagna di lancio di un razzo sonda insieme a venti ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.
Federico, classe 1997, originario di Catania, si è trasferito a Pisa per frequentare l’Università e all’inizio di questo anno accademico si è candidato per “Fly a Rocket!”.
“Il progetto – spiega la professoressa Maria Vittoria Salvetti, presidente del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale - si sviluppa in due fasi: un corso online, che Federico ha già portato a termine e la campagna di lancio vera e propria”.
In questo ambito, Federico fa parte del gruppo “Science”, che sarà impegnato nello studio della aerodinamica esterna del razzo e nel rilevamento delle condizioni meteorologiche nel giorno del lancio tramite palloni aerostatici”.
“Insieme agli altri partecipanti al progetto abbiamo aperto una pagina Facebook per raccontare la campagna di lancio nel suo svolgimento – conclude Federico Mazzaglia – e a breve inoltre pubblicherò un sito internet dove cercherò di approfondire questa esperienza dal mio punto di vista e condividerla”.
Intanto per chi volesse seguire l’avventura spaziale di Federico su Facebook l’indirizzo è www.facebook.com/FlyaRocket/

Federico_MazzagliaÈ l’unico italiano selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il progetto “Fly a Rocket!”. Federico Mazzaglia, studente dell’Università di Pisa iscritto al primo anno del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale, dal 26 marzo al 1 aprile sarà in trasferta all’Andøya Space Center in Norvegia per partecipare alla campagna di lancio di un razzo sonda insieme a venti ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.

Federico, classe 1997, originario di Catania, si è trasferito a Pisa per frequentare l’Università e all’inizio di questo anno accademico si è candidato per “Fly a Rocket!”.

“Il progetto – spiega la professoressa Maria Vittoria Salvetti, presidente del corso di laurea in Ingegneria aerospaziale - si sviluppa in due fasi: un corso online, che Federico ha già portato a termine e la campagna di lancio vera e propria”.

In questo ambito, Federico fa parte del gruppo “Science”, che sarà impegnato nello studio della aerodinamica esterna del razzo e nel rilevamento delle condizioni meteorologiche nel giorno del lancio tramite palloni aerostatici”.

“Insieme agli altri partecipanti al progetto abbiamo aperto una pagina Facebook per raccontare la campagna di lancio nel suo svolgimento – conclude Federico Mazzaglia – e a breve inoltre pubblicherò un sito internet dove cercherò di approfondire questa esperienza dal mio punto di vista e condividerla”.

Intanto per chi volesse seguire l’avventura spaziale di Federico su Facebook l’indirizzo è www.facebook.com/FlyaRocket/

Sono farmaci di nuova generazione, si chiamano super-selettivi e la loro particolarità è quella di unire massimo beneficio e minimi effetti collaterali. E’ questa la nuova frontiera della farmacologia su cui sta lavorando un gruppo di ricercatori dei tre dipartimenti di Medicina dell’Università di Pisa che su questo argomento ha appena pubblicato uno studio sulla rivista “European Neuropsychopharmacology”.
“Oggi, grazie a questo nuovo concetto di farmaco super-selettivo (“biased agonist”), introdotto da Robert Lefkowitz, Premio Nobel per la Chimica nel 2012, è possibile sintetizzare nuovi composti che siano attivi solamente su alcune funzioni recettoriali responsabili dell’effetto benefico ma non su altre dello stesso recettore da cui dipendono invece le reazioni avverse”, spiega il farmacologo Marco Scarselli dell’Università di Pisa.
La ricerca pisana, durata tre anni e finanziata dalla Fondazione Arpa, ha riguardato in particolare i meccanismi con cui agisce la Clozapina, un antipsicotico di seconda generazione caratterizzato da una maggior efficacia clinica e da minori effetti collaterali di tipo motorio rispetto agli altri farmaci antipsicotici.
“La Clozapina è un composto super-selettivo sul recettore della serotonina 5-HT2A – spiega ancora Marco Scarselli – ma lo stesso principio si potrebbe applicare a una classe di farmaci molto utilizzata nell’ipertensione e nello scompenso cardiaco come i beta-bloccanti. Alcuni di questi, come ad esempio il Carvedilolo, non bloccano infatti completamente il recettore beta adrenergico ma attivano alcune funzioni che potrebbero essere responsabili della cardioprotezione”.
I tre dipartimenti dell’area medica coinvolti nella ricerca sono quelli di “Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia”, di “Medicina Clinica e Sperimentale” e di “Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare dell'Area Critica”; i ricercatori che vi hanno partecipato sono stati undici: Stefano Aringhieri, Shivakumar Kolachalam, Claudio Gerace, Marco Carli, Valeria Verdesca, Maria Giulia Brunacci, Chiara Rossi, Chiara Ippolito, Anna Solini, Giovanni U. Corsini, Marco Scarselli.


marco scarselli Sono farmaci di nuova generazione, si chiamano super-selettivi e la loro particolarità è quella di unire massimo beneficio e minimi effetti collaterali. E’ questa la nuova frontiera della farmacologia su cui sta lavorando un gruppo di ricercatori dei tre dipartimenti di Medicina dell’Università di Pisa che su questo argomento ha appena pubblicato uno studio sulla rivista “European Neuropsychopharmacology”.

“Oggi, grazie a questo nuovo concetto di farmaco super-selettivo (“biased agonist”), introdotto da Robert Lefkowitz, Premio Nobel per la Chimica nel 2012, è possibile sintetizzare nuovi composti che siano attivi solamente su alcune funzioni recettoriali responsabili dell’effetto benefico ma non su altre dello stesso recettore da cui dipendono invece le reazioni avverse”, spiega il farmacologo Marco Scarselli (foto) dell’Università di Pisa.

La ricerca pisana, durata tre anni e finanziata dalla Fondazione Arpa, ha riguardato in particolare i meccanismi con cui agisce la Clozapina, un antipsicotico di seconda generazione caratterizzato da una maggior efficacia clinica e da minori effetti collaterali di tipo motorio rispetto agli altri farmaci antipsicotici.

“La Clozapina è un composto super-selettivo sul recettore della serotonina 5-HT2A – spiega ancora Marco Scarselli – ma lo stesso principio si potrebbe applicare a una classe di farmaci molto utilizzata nell’ipertensione e nello scompenso cardiaco come i beta-bloccanti. Alcuni di questi, come ad esempio il Carvedilolo, non bloccano infatti completamente il recettore beta adrenergico ma attivano alcune funzioni che potrebbero essere responsabili della cardioprotezione”.

I tre dipartimenti dell’area medica coinvolti nella ricerca sono quelli di “Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia”, di “Medicina Clinica e Sperimentale” e di “Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare dell'Area Critica”; i ricercatori che vi hanno partecipato sono stati undici: Stefano Aringhieri, Shivakumar Kolachalam, Claudio Gerace, Marco Carli, Valeria Verdesca, Maria Giulia Brunacci, Chiara Rossi, Chiara Ippolito, Anna Solini, Giovanni U. Corsini, Marco Scarselli.

 

Mercoledì, 22 Marzo 2017 11:28

Giornata di recruiting con Accenture - 11/4

 L'11 aprile alle 10.30, presso l'Aula Magna della scuola di Ingegneria, il Servizio Job Placement dell'Università di Pisa organizza una giornata di recruiting con Accenture.

Programma:

Presentazione a cura di Accenture:
“We are Accenture”

Presentazione di un caso di successo:
“How Accenture enabled the Cloud migration of a large Italian company”

Pranzo

Colloqui conoscitivi

Per partecipare: http://jobplacement.unipi.it

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Il 26 marzo il Club Alpino Italiano, sezione di Pisa, organizza una gita riservata agli studenti universitari, nell'ambito della convenzione con l'Ateneo.

La meta è il Moriglion di Penna sul Monte Pisano.

Sarà possibile effettuare le iscrizioni direttamente dalla pagina:
http://www.caipisa.it/evento/moriglion-di-penna-escursione-nellambito-della-convenzione-con-unipi/ 

Le iscrizioni saranno aperte a partire da mercoledì 22 marzo alle ore 10.00.

Percorso:

Ritrovo in piazza dei Miracoli, tra la Torre e l’abside del Duomo. Ci porteremo in bicicletta a Molina di Quosa e proseguiremo sulla via panoramica "Sandro Pertini" fino a una quota di circa 200 m. Da qui, con i sentieri 109 e 114, valicheremo i monti Pisani e scenderemo lungo la boscosa valle dei Bovi fino a intercettare la cresta nord-est del Moriglion di Penna. La cresta è sassosa, panoramica e divertente; ci porterà in vetta (541 m slm) passando per il monte Penna. Dalla vetta scenderemo col sentiero 116 fino al valico delle Croci di Vaccoli, dove ci ricongiungeremo col percorso di andata.

Leggi i dettagli sul sito CAI

foto moriglione copy

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa