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Giovedì, 01 Dicembre 2016 10:50

L’abisso negli occhi

Cosa si celi dietro allo sguardo di una donna è un mistero che ha ispirato scrittori, artisti, filosofi e scienziati di ogni epoca. E anche psichiatri, come dimostra il libro "L’abisso negli occhi. Lo sguardo femminile nel mito e nell’arte" (Edizioni Ets, 2016) scritto a quattro mani da Liliana Dell’Osso, professore di Psichiatria dell’Università di Pisa, e da Barbara Carpita, medico chirurgo e sua allieva. Un viaggio che da Medusa, che pietrificava chiunque guardasse, allo sguardo malefico delle streghe medioevali, arriva sino alle moderne icone di femminilità dello star system, come Marilyn Monroe. Un percorso che si articola anche attraverso la lettura dei capolavori d'arte e di fotografie di cui diamo qui alcuni esempi tratti dal volume.

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 medusa.jpgMichelangelo Merisi da Caravaggio, Scudo con testa di Medusa

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Scudo con testa di Medusa. Olio su tela, 1597 ca. Galleria degli Uffizi, Firenze. La testa di Medusa di Caravaggio suscita una particolare inquietudine in chi la osservi. La sua espressione è minacciosa oppure terrorizzata? Nel mito della Gorgone si può scorgere una rappresentazione ante litteram del PTSD: la patologia mentale delle vittime di stupro, che trasformerà la seducente fanciulla in un mostro, capace di ritorcere le armi del proprio fascino corrotto contro chi la minacci ancora. I suoi occhi sono inquietanti perché sono quelli della vittima, paralizzati nella riesperienza cronica del trauma. Uno sguardo che pietrifica perché pietrificato dall’orrore e dall’impotenza, dunque, che colpisce perché riflesso della consumazione, da inferno dantesco, di un dramma che non può non ritorcersi contro l’interlocutore.

Vittorio Matteo Corcos, Sogni. Olio su tela, 1896

Vittorio Matteo Corcos, Sogni. Olio su tela, 1896. Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. Lo sguardo di Elena Vechi, fanciulla moderna, esprime una profonda consapevolezza. La donna sembra sfidare l’interlocutore, i libri accanto a lei testimoniano la sua istruzione, la sua saggezza. Il suo sguardo, sensuale e provocatorio, è anche disilluso: è consapevole del suo potere, ma anche della propria solitudine, conseguente al distacco, rispetto ai desideri e alle occupazioni delle ragazze dell’epoca. Sembra sapere che sarebbe ingenuo sperare di veder riconosciute le proprie capacità. Al tempo stesso, la posa assorta e lo sguardo fisso sembrano rimandare all’estraniazione, all’immersione nei propri pensieri tipica dei visionari, caratterizzati dalla capacità di pensare fuori dagli schemi, spesso “in anticipo” rispetto al loro tempo. Il prezzo da pagare è, quasi sempre, l’isolamento sociale.

Marilyn Monroe

La maschera Marilyn. Il capolavoro in cui l’attrice ha dimostrato la propria genialità è Marilyn stessa. La Marilyn che conosciamo non è reale, è un prodotto confezionato abilmente da Norma Jeane (vero nome dell’attrice), tramite uno studio faticoso e attento, complice il perfezionismo e la ruminatività ossessiva: sintomi di spettro autistico, come del resto lo è l’attitudine alla mimesi, la necessità di costruirsi una maschera – solitamente basata sull’imitazione di modelli – per interagire socialmente. Il suo volto è diventato un’icona, il simbolo stesso della sensualità femminile nella cultura pop, e mantiene la sua forza anche quando stilizzato: Andy Warhol ne fece un’opera d’arte. Proprio come per gli occhi di Medusa, ciò che colpisce è la mancanza di sintonicità e di intenzione comunicativa: si tratta di uno sguardo volto a esercitare un potere, un fascinum (pietrificare, oppure sedurre) unidirezionale, impermeabile agli stimoli esterni.

 

"The Missing Lemur Link", il volume della Cambridge University Press scritto da Elisabetta Palagi e Ivan Norscia, ricercatori del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, è nella top 20 dei libri in primatologia per il 2016 secondo la classifica stilata dal sito bioteaching.com.
“Per quanto riguarda la primatologia e l'evoluzione del comportamento umano – raccontano i due studiosi dell’Università di Pisa - il nostro libro è in classifica accanto a quelli dei più grandi primatologi ed evoluzionisti a livello internazionale, come Robin Dunbar, Frans de Waal e Karen Strier, e la copertina del nostro libro è stata scelta per rappresentare l’intera disciplina”.

 Elisabetta Palagi Ivan Norscia

La tesi centrale del volume "The Missing Lemur Link" è che i lemuri siano l’anello mancante (o semplicemente dimenticato) per capire l’evoluzione del comportamento umano. Gli autori, Elisabetta Palagi e Ivan Norscia, fanno dunque il punto su venti anni di ricerche che hanno in buona parte condotto in prima persona, sia su esemplari in natura che in cattività. Se infatti i lemuri sono stati studiati estesamente dal punto di vista biologico ed ecologico, altrettanto non si può dire per l'etologia e il comportamento sociale, che in alcuni casi si dimostra “inaspettatamente” sofisticato e complesso. Questi primati ad esempio sono capaci di riconoscimento individuale utilizzando anche il canale olfattivo, sanno gestire i conflitti attraverso meccanismi di riconciliazione e si scambiano servizi (come lo spulciamento) seguendo la regola di mercato della domanda e dell’offerta.

“Riscontrare l'esistenza di questi comportamenti nei lemuri – spiegano Elisabetta Palagi e Ivan Norscia - ci permette non solo di affermare che la loro capacità cognitiva e il loro grado di socialità siano molto più complesse di quanto si credesse finora, ma anche di unire i puntini che ci legano ad essi, mettendoli in continuità con gli altri primati”.

Il libro "The Missing Lemur Link" è composto da nove capitoli, ciascuno dei quali affronta una tematica etologica diversa, secondo un approccio comparativo, mettendo a confronto il comportamento dei lemuri con quello delle scimmie e delle grandi antropomorfe, uomo incluso. Ogni capitolo contiene inoltre dei box informativi a firma di esperti internazionali che espandono i concetti trattati. Completano il volume una presentazione dell’etologa inglese Jane Goodall, l'introduzione di Ian Tattersall, curatore emerito della sezione di antropologia del Museo di Storia Naturale di New York, e di Alison Jolly, alla cui memoria il libro è dedicato, e la postfazione di Michael Huffman dell'Università di Kyoto


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Foto, da sinistra Elisabetta Palagi e Ivan Norscia con in mano il volume "The Missing Lemur Link"

Sarà l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia a ospitare l’edizione 2016 del Premio Nazionale dell’Innovazione – PNI, la più importante competizione nazionale tra nuove imprese generate dal mondo accademico e della ricerca. La manifestazione, in programma da giovedì 1 fino a sabato 3 dicembre, vede la partecipazione di 65 startup finaliste, selezionate in 16 StartCup regionali, a cui hanno partecipato 3.440 aspiranti imprenditori, 1.171 idee d’impresa e 511 business plan. Per l’Università di Pisa saranno in gara TTSB e Tennis Commander, le start up che si sono classificate rispettivamente al primo e al terzo posto dell’ultima StartCup Toscana, guadagnandosi di diritto l’accesso alla finale nazionale del PNI. La premiazione si terrà alle 17 di venerdì 2 dicembre al Teatro Storchi di Modena.

PNI 2016 

TTSB è un'azienda innovativa del settore energetico che ha ideato e brevettato una batteria ricaricabile ad alte prestazioni, realizzata soltanto con materiali a basso costo e abbondanti in natura, come zinco e manganese. Questa invenzione potrebbe trovare larga applicazione nel settore del cosiddetto “energy storage stazionario” e per impieghi nella “smart-grid”, ovviando al difetto originario delle fonti rinnovabili come quelle solari ed eoliche. Tali fonti rinnovabili hanno il pregio di ridurre la percentuale di energia elettrica prodotta bruciando idrocarburi, ma per loro natura sono incostanti e non programmabili. Invece, accumulare energia in batterie proprio come secondo l’innovazione che ha vinto la Start Cup Toscana, quando questa è prodotta in surplus o non viene consumata in maniera diretta, permette di usufruire di energia “verde” anche in assenza di sole o di vento.

Tennis Commander, primo software di monitoraggio delle performance dedicato ai tennisti di tutte le categorie, professionisti ed amatori, compatibile con smartwatch (Android Wear e iOS) e smartphone già in commercio, senza richiedere l’acquisto di attrezzature dedicate. Basato anche su analisi di Big Data, Tennis Commander si rivolge ai tennisti di tutti i livelli, ponendosi come un allenatore virtuale sempre presente. L’applicazione è unica nella sua categoria: oltre ad identificare il tipo di colpo giocato, rileva la posizione occupata in campo dal giocatore, utile per fornire accurate indicazioni strategiche. L’innovativo sistema di posizionamento e le originali tecniche di “machine learning” sviluppate dal team sono applicabili ad altri ambiti che possono esulare da quello sportivo.

Per l’anno 2016 il Premio Nazionale dell’Innovazione è organizzato da Unimore insieme all’Associazione PNICube, l’associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition locali.

Il programma è disponibile a questo link

Si terrà giovedì 1 dicembre, alle ore 12 nella Sala dei Mappamondi del Rettorato di Pisa, la presentazione dei progetti di collaborazione tra Regione Toscana, Università di Pisa e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa.
Alla conferenza interverranno l’assessore regionale per il Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, il rettore Paolo Mancarella, l'ex rettore Massimo Augello, il direttore generale dell'AOUP, Carlo Tomassini, e il responsabile scientifico del Centro di eccellenza Endocas-Università di Pisa, Mauro Ferrari.

Martedì 29 novembre, a Palazzo alla Giornata, gli allievi della prima edizione del master in “Internet ecosystem: governance e diritti” hanno discusso i loro elaborati finali davanti alla commissione composta dalla direttrice del master, la professoressa Dianora Poletti, dai professori Paolo Passaglia e Alberto Gargani, del dipartimento di Giurisprudenza, e dal dottor Domenico Laforenza, presidente del CNR-IIT di Pisa, partner del master. Presenti anche tutor di aziende e studi professionali che hanno ospitato i partecipanti per il tirocinio.
Numerosi e di interesse i temi trattati dagli 11 allievi del corso: dalle problematiche in tema di privacy e di open data alla protezione dei brevetti collocati negli smartphone, dai contratti telematici alle firme elettroniche, dalla raccolta dei fondi on line alla criptomoneta, dalle consultazioni pubbliche in rete al lavoro agile, per finire con le analogie tra l’intelligenza umana e quella artificiale. Si è confermata con ciò l’attrattività dei temi approfonditi, che mirano a fornire competenze specialistiche di tipo legale-informatico per crescita professionale e attività di consulenza, da spendere in contesti aziendali, così come istituzionali.
Nel suo saluto, il rettore Paolo Mancarella si è complimentato con gli allievi, sottolineando l'importanza della formazione post-laurea dell'Ateneo nel settore legale-informatico del master e auspicando una frequenza ancora più nutrita nelle successive edizioni.
La seconda edizione del master, che prenderà avvio a gennaio 2017, rafforzerà la visione innovativa e multidisciplinare del programma didattico e vedrà protagonisti nuove e importanti realtà aziendali operanti nella rete, che contribuiranno all’arricchimento delle competenze degli allievi. Le iscrizioni sono aperte fino al 19 dicembre.
Per maggiori informazioni, si può consultare il sito http://internetecosystem.it o contattare la segreteria ai numeri 050/2212814 o 347/2115119.

Martedì 29 novembre, a Palazzo alla Giornata, gli allievi della prima edizione del master in “Internet ecosystem: governance e diritti” hanno discusso i loro elaborati finali davanti alla commissione composta dalla direttrice del master, la professoressa Dianora Poletti, dai professori Paolo Passaglia e Alberto Gargani, del dipartimento di Giurisprudenza, e dal dottor Domenico Laforenza, presidente del CNR-IIT di Pisa, partner del master. Presenti anche tutor di aziende e studi professionali che hanno ospitato i partecipanti per il tirocinio.

 master internet1

Numerosi e di interesse i temi trattati dagli 11 allievi del corso: dalle problematiche in tema di privacy e di open data alla protezione dei brevetti collocati negli smartphone, dai contratti telematici alle firme elettroniche, dalla raccolta dei fondi on line alla criptomoneta, dalle consultazioni pubbliche in rete al lavoro agile, per finire con le analogie tra l’intelligenza umana e quella artificiale. Si è confermata con ciò l’attrattività dei temi approfonditi, che mirano a fornire competenze specialistiche di tipo legale-informatico per crescita professionale e attività di consulenza, da spendere in contesti aziendali, così come istituzionali.

Nel suo saluto, il rettore Paolo Mancarella si è complimentato con gli allievi, sottolineando l'importanza della formazione post-laurea dell'Ateneo nel settore legale-informatico del master e auspicando una frequenza ancora più nutrita nelle successive edizioni.

La seconda edizione del master, che prenderà avvio a gennaio 2017, rafforzerà la visione innovativa e multidisciplinare del programma didattico e vedrà protagonisti nuove e importanti realtà aziendali operanti nella rete, che contribuiranno all’arricchimento delle competenze degli allievi. Le iscrizioni sono aperte fino al 19 dicembre.
Per maggiori informazioni, si può consultare il sito http://internetecosystem.it o contattare la segreteria ai numeri 050/2212814 o 347/2115119.

Ne hanno parlato:
NazionePisa.it

Mercoledì, 30 Novembre 2016 10:33

EST – Egyptological Seminars under the Tower

Il 19 dicembre alle 10.30, presso l'aula CAR1 di Palazzo Carità, e il 20 dicembre alle 10.30, presso la Gipsoteca di arte antica, si tengono le conferenze del ciclo dal titolo "EST – Egyptological Seminars under the Tower”

Martedì 19 dicembre

Intervengono:

Dr. Gina Criscenzo-Laycock, "The Garstang Museum: A University Collection Reinvented"

Dr. Campbell Price, “An Image as Perfect as the Ancestors”: The Purposes of Late Period Non-Royal Sculpture

Martedì 20 Dicembre

Interviene
Dr. Anna Stevens, "Death and the city: The cemeteries of Amarna in their urban context"

Le conferenze sono organizzate dall'Associazione il Volo, con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Info
www.associazionevolo.it

Nell’Anno internazionale dei legumi promosso a livello mondiale dalla FAO, il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali e il Centro interdipartimentale di ricerca “Nutraceutica e alimentazione per la Salute” dell’Università di Pisa organizzano la giornata di studio “I legumi: semi nutrienti per un futuro sostenibile”. L’appuntamento è venerdì 2 dicembre, dalle 9 alle 17.30, nella sala convegni del dipartimento, in via del Borghetto 80. L’evento è stato inserito tra quelli organizzati dalla FAO nell’ambito dell’Anno internazionale dei legumi (International Year of Pulses 2016). La partecipazione è gratuita previa registrazione all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Durante la manifestazione sarà organizzata una raccolta fondi da destinare alle aree dell’Italia Centrale colpite dal sisma.
La coltivazione dei legumi è radicata nel bacino del Mediterraneo da sempre. Per millenni lenticchie, ceci, fave, fagioli e cicerchie hanno costituito la base dell’alimentazione, diventando sempre più presenti nelle religioni, nella letteratura, nell’arte pittorica e persino nel cinema. Dopo un drastico calo del consumo nel secondo dopoguerra, a favore delle proteine di origine animale, oggi i legumi sono tornati in auge per le loro indiscusse proprietà salutistiche, conquistando un posto d’onore nella dieta mediterranea (atta a contrastare obesità e a prevenire malattie croniche, come diabete e disturbi coronarici), ma anche nei più raffinati menù. Essi sono anche una buona riserva di elementi minerali e di vitamine essenziali. Inoltre, sotto il profilo ambientale, le leguminose sono preziose azotofissatrici e contribuiscono alla fertilità dei suoli.

Al via la prima edizione del master “Cybersecurity” gestito dal dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR e con il supporto della onlus Assosecurity e delle aziende UnipolSai Assicurazioni S.p.A. e Juniper Netwoks Inc.
“Obiettivo del master – spiega il suo direttore Gianluca Dini – è di formare professionisti con competenze tecnico-scientifiche tali da poter svolgere compiti di analisi, progettazione e realizzazione di sistemi informatici ed applicazioni informatiche sicure rispetto a minacce di tipo cyber”.
Per presentare domanda di ammissione c’è tempo sino al 16 dicembre e le lezioni, concentrate il venerdì pomeriggio ed il sabato mattina, inizieranno il 3 febbraio 2017.
Per informazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. http://cybersecurity.ing.unipi.it/.

Il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, in collaborazione con la sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, organizza un ciclo di seminari sulla sequenza di terremoti che ha colpito il centro Italia negli ultimi mesi, con lo scopo di fornire una corretta e adeguata informazione di tali fenomeni. Il primo appuntamento è giovedì 1° dicembre, alle ore 14, nell’Aula C del dipartimento in via Santa Maria 53, con due relatori: Gilberto Saccorotti, direttore INGV Pisa, terrà un intervento dal titolo “I terremoti del 2016 in Italia Centrale: aspetti sismologici”; a seguire Giancarlo Molli, ricercatore dell’Università di Pisa, parlerà de “La sequenza sismica del 2016 in Italia centrale: inquadramento e problematiche sismotettoniche”.
In questa prima giornata verranno spiegati gli aspetti più rigorosamente scientifici della fenomenologia e del suo contesto geodinamico.
Il secondo appuntamento, in programma il 5 dicembre, avrà un carattere più divulgativo, pur toccando problemi cogenti e di particolare attualità, come la microzonazione sismica del territorio nazionale (e in particolare di quello toscano) e dei rapporti tra protezione civile e ricerca scientifica. A intervenire, sempre alle ore 14, saranno Carlo Meletti, ricercatore dell’INGV Pisa (“Il rischio sismico in Italia: cosa ci insegna la sequenza dell'Italia Centrale”) e Mauro Rosi, professore di Vulcanologia dell’Università di Pisa (“Rapporti tra ricerca scientifica e Protezione civile”).
«La sequenza di terremoti che ha pesantemente colpito l’Italia centrale negli ultimi mesi ha, ancora una volta, messo in luce la fragilità del nostro paese nei confronti degli eventi naturali – commenta Sergio Rocchi, direttore del dipartimento di Scienze della Terra – La drammaticità degli eventi, oltre a mettere in risalto un grande spirito di solidarietà nel paese, ha mosso un importante bisogno di informazione, sia scientifica che sugli aspetti pratici dell’impatto di questi eventi. In questo contesto, le scienze della terra forniscono il quadro conoscitivo di riferimento per la comprensione dei fenomeni e gli strumenti per la pianificazione territoriale di base per la mitigazione del rischio. D’altra parte, è ormai coscienza diffusa che la mitigazione del rischio passi anche attraverso la consapevolezza e l’informazione corretta sui fenomeni naturali e sul loro potenziale impatto».

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