INVITO STAMPA: Al dipartimento di Informatica l’inaugurazione dell’Innovation Lab
Lunedì 3 aprile, alle ore 14, al dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa (Largo Bruno Pontecorvo), sarà inaugurato l'Innovation Lab, un nuovo spazio che ospiterà aziende spin-off e start up del settore dell’ICT che fanno riferimento al dipartimento.
All'inaugurazione interverranno il rettore Paolo Mancarella, il direttore del dipartimento di Informatica, Gianluigi Ferrari, e il membro del Consiglio direttivo dell’ANVUR, Paolo Miccoli.
Subito dopo, alle ore 15, si terrà l’apertura del ciclo di seminari su “Research, Innovation and Future of ICT”, tenuti dai rappresentanti di aziende leader a livello mondiale. Lunedì sarà la volta di Luca Cardelli, Principal Researcher di Microsoft Research.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Michele Lisanti
Dopo una breve malattia, ci ha lasciati prematuramente il professor Michele Lisanti. I funerali del professor Lisanti si terranno a Pisa martedì 4 aprile, alle ore 15, nella Chiesa di San Michele degli Scalzi.
Pubblichiamo di seguito il ricordo del professor Lisanti scritto dal professor Gaetano Privitera, direttore del Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia.
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Il professor Michele Lisanti, nato nel 1950, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Pisa, dove ha svolto tutta la sua carriera universitaria: dal 1990 come ricercatore, dal 2000 come professore associato e dal 2007 come professore ordinario di Malattie dell'Apparato Locomotore. Il professor Lisanti ha svolto con passione e dedizione una intensa attività didattica nei corsi di studio di area sanitaria e nelle scuole di specializzazione, dove ha ripetutamente ricoperto il ruolo di presidente di corso di studio e di direttore della scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, nonché nei corsi di aggiornamento professionale.
Anche tutta l'attività assistenziale, con l'eccezione del periodo 2000-2007 durante il quale ha assunto in convenzione la direzione della Unità Operativa di Ortopedia dell'Ospedale di Pontedera, si è svolta all'interno dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, dove è stato direttore della Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia 1 e dal 2014 al 2016 del Dipartimento delle Malattie Muscolo-Scheletriche e Cutanee.
Michele Lisanti ha svolto una intensa e varia attività operatoria, con un impegno particolare nella chirurgia protesica maggiore, affiancata dalla ricerca nel campo delle nuove tecniche chirurgiche e dei materiali innovativi e dalla partecipazione attiva alla vita della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia.
L'Università di Pisa, il Sistema Sanitario Toscano e la comunità degli ortopedici perdono con la scomparsa del professor Michele Lisanti un grande professionista e un uomo buono e partecipano commossi al dolore della famiglia.
Dagli allievi, dai colleghi, dagli amici e dai suoi pazienti - e spesso questi ruoli si sono confusi - Michele sarà ricordato, oltre che per l'indiscussa competenza, per la sua costante disponibilità, la gentilezza e la profonda umanità.
Gaetano Privitera
Direttore del Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia
Tessuti e strutture anatomiche dalle cellule con una tecnica analoga alla stampa in 3D
Nell’ambito delle attività didattiche seminariali della Scuola di dottorato in Scienze cliniche e traslazionali, diretta dal professor Stefano Del Prato, il professor Alfred Cuschieri ha tenuto un seminario dal titolo “Emerging Technology for bioprinting of tissues and organs in the human”. Si tratta di un argomento di grande interesse, che riguarda la riproduzione, con una tecnica analoga a quella della stampa in 3D, di tessuti e strutture anatomiche, a partire dalle cellule dello stesso paziente che beneficerà del prodotto finale.
Sir Alfred Cuschieri ha spiegato che è in corso uno studio finalizzato alla produzione di arterie a partire dalle cellule adipose (facilmente disponibili). Le istituzioni coinvolte sono l’IMSaT, ovvero l’Institute for Medical Science and Technology in Scozia, di cui lui è fondatore e direttore scientifico e dove lavorano circa 50 ricercatori, in gran parte ingegneri, e un centro di ricerca nella parte occidentale della Cina.
Il professor Alfred Cuschieri, insignito del titolo di “Baronetto di Sua Maestà la Regina Elisabetta II di Inghilterra” nel 1998, oltre a essere stato un eminente chirurgo generale e pioniere di nuove procedure tecnologiche in chirurgia, quali la laparoscopia, nel corso della sua carriera ha ricoperto numerose cariche importanti.
Il professor Alfred Cuschieri ha collaborato con la Scuola pisana di Chirurgia generale continuativamente dal 1987 ad oggi e, dal 2003 è anche professore di Chirurgia presso la Scuola Sant’Anna, trasferito dall’università britannica con chiamata per “chiara fama”. Cuschieri è diventato ormai un punto di riferimento anche per il Centro di Eccellenza “EndoCAS”, dell’Università di Pisa. La stessa Università nell’ottobre scorso gli ha conferito la laurea Honoris Causa.
Tre laureati in Ingegneria Nucleare dell’Università di Pisa ottengono la certificazione EMSNE 2017
Maria Luisa Allegrini, Antonio Di Buono e Alberto Facchini, laureati in Ingegneria nucleare all’Università di Pisa, sono stati selezionati per ricevere ottenuto la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering 2017. Come prescrive la normativa per il rilascio del titolo, i tre ingegneri oltre ad avere un curriculum studi adeguato al paradigma Europeo in termini di qualità e quantità delle materie “nucleari”, hanno svolto anche di un periodo di studio o ricerca all’estero in una istituzione membro dell’European Nuclear Education Network (ENEN). L’annuncio della loro selezione è avvenuto durante l’Assemblea Generale dell’Associazione ENEN che si è tenuta a all’Università di Manchester all’inizio di marzo. I tre nuovi “EMSNE Laureates” riceveranno la loro certificazione il prossimo settembre a Vienna, in una cerimonia a latere della Conferenza Generale della International Atomic Energy Agency (IAEA).
“Si tratterà di uno scenario privilegiato ed estremamente motivante, in cui i nostri laureati si sentiranno parte viva del vasto mondo che si occupa di energia nucleare in tutte le sue applicazioni, da quelle per la produzione di energia elettrica a quelle per l’utilizzo tecnologico e medico delle radiazioni ionizzanti – sottolinea il professore Walter Ambrosini dell’Ateneo pisano - Questo vasto mondo è fatto di uomini e donne che lavorano incessantemente in tutti i continenti per uno sviluppo sostenibile che faccia uso della forma di energia più nuova ed intensa a disposizione dell’uomo, convinti che ‘Atoms for Peace’ sia una causa a cui vale la pena di dedicare un’intera vita di studi”.
“Anche per il 2017 – conclude Ambrosini - si conferma così il contributo fornito dal nostro corso di laurea in Ingegneria Nucleare al mantenimento degli studi e della ricerca nel settore nucleare, anche con il saldo inserimento nelle reti Europee dell’istruzione universitaria per la fissione e la fusione (ENEN e FuseNet) e la partecipazione a progetti di ricerca e di didattica Europei ed Internazionali”.
Pietrasanta: identificata la sorgente del tallio nelle condutture dell'acqua potabile
I ricercatori del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e dell’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IOM-CNR) hanno identificato le fasi solide ricche in tallio che in parte sono responsabili della contaminazione delle acque potabili dell’acquedotto di Valdicastello Carducci-Pietrasanta, nella Toscana settentrionale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale "Science of the Total Environment". Le indagini mineralogiche, geochimiche e spettroscopiche sono state condotte nei laboratori del dipartimento pisano di Scienze della Terra e presso la linea LISA (Linea Italiana per la Spettroscopia d'Assorbimento x) dell’unità operativa IOM-CNR presso l’European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble, in Francia.
“Le indagini hanno mostrato la presenza, all’interno delle incrostazioni ferruginose che rivestono la superficie interna delle condutture idriche, di due differenti composti ricchi in tallio: ossidi di tallio Tl(III)2O3 e cloruro di tallio, Tl(I)Cl", spiegano Massimo D’Orazio, dell'Università di Pisa, coordinatore dello studio, e Francesco d’Acapito, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. "La ricerca - continuano - ha messo in evidenza il ruolo attivo giocato dal trattamento delle acque potabili in particolare l’uso di ossidanti a base di cloro, nel favorire la precipitazione di questi composti a partire da acque contaminate in tallio monovalente come quelle della sorgente Molini di Sant’Anna (Valdicastello Carducci). Quest’ultima, identificata come sorgente primaria della contaminazione da tallio, è stata esclusa dalla rete idrica di Valdicastello Carducci-Pietrasanta a partire dall’autunno 2014. La precipitazione ha sequestrato parte del tallio, probabilmente limitando l’esposizione umana a questo elemento: d’altro canto, però, la natura moderatamente solubile del cloruro di tallio presente nelle condutture ha contribuito a generare una nuova e inattesa fonte di contaminazione di questo elemento, in grado di rilasciare lentamente tallio nell’acqua potabile”.
Il tallio è un elemento raro ma diffuso nella crosta terrestre: “Contaminazioni da parte di questo elemento potrebbero essere più frequenti di quanto comunemente pensato - proseguono i ricercatori - Dato che il trattamento delle acque può svolgere un ruolo critico nell’accumulo di questo elemento, lo studio evidenzia la necessità di un’accurata caratterizzazione delle acque potabili, confermando come la geochimica svolga un ruolo chiave per un’oculata gestione delle risorse naturali”.
Lo studio - che vede coinvolti i ricercatori dell’Ateneo pisano, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni e Simone Vezzoni assieme ai colleghi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Francesco d’Acapito e Giovanni Orazio Lepore - è stato finanziato dal Miur tramite il progetto SIR 2014 “THALMIGEN – Thallium: Mineralogy, Geochemistry, and Environmental Hazards”. LISA è un progetto finanziato dal CNR.
Sabato e domenica appuntamento al convento di Nicosia per l'undicesima edizione de Le camelie del chiostro
Dopo la riuscita edizione dello scorso anno, con più di 1.500 persone coinvolte nel grande "abbraccio" al convento di Nicosia, a Calci, torna il pomeriggio di sabato 1 e l'intera domenica 2 aprile la manifestazione "Le camelie del chiostro". L'evento, che si tiene in occasione della fioritura delle due secolari piante di camelia che crescono all'interno del complesso, ha in programma, come da tradizione, l'esposizione delle camelie del territorio, gli itinerari guidati a Nicosia e nel territorio calcesano in bicicletta e a piedi, il pic-nic nell'oliveto del convento, le installazioni, i video, le mostre, i laboratori per i bambini, i giochi, la merenda, la musica e molte altre sorprese che potranno essere scoperte direttamente sul posto. La festa, a ingresso libero, ha il patrocinio del Comune di Calci e della Regione Toscana.
Nell'ambito della manifestazione, l'Associazione "Nicosia nostra", sempre con il sostegno del Comune di Calci, darà il via al progetto di crowdfunding “Da un abbraccio a ...”, nuova e importante iniziativa che vuole essere un modo concreto per dare continuità all'opera di sensibilizzazione avviata 12 anni fa e culminata con l'abbraccio dello scorso anno, e soprattutto un segno di amore, di cura e di interesse di tutta una comunità che si sente coinvolta nel tentativo di salvataggio e di valorizzazione di questo prezioso complesso.
Il progetto prevede innanzitutto il recupero, la messa in sicurezza e la conseguente fruibilità di una porzione di bosco intorno al convento, uno dei rarissimi esempi rimasti di foresta relitta mediterranea. Il successivo passo riguarda il completamento dell'illuminazione pubblica di via di Nicosia e la riqualificazione dell'area pubblica di fronte all’arco in ingresso al complesso, con il ripristino delle zone lastricate e dell'acciottolato, il rifacimento della parte carrabile, il ripristino e la creazione di pendenze idonee per la regimazione dell'acqua piovana e il restauro dell'edicola. La realizzazione del progetto sarà effettuata nel pieno rispetto delle procedure e delle prescrizioni di tutti gli enti preposti.
Per maggiori informazioni e per aderire all'iniziativa di crowdfunding, si può contattare l'Associazione "Nicosia nostra", scrivendo alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o seguendo il sito "nicosianostra.blogspot.it" o la pagina facebook “associazione Nicosia nostra”.
Tre laureati in Ingegneria Nucleare dell’Università di Pisa ottengono la certificazione EMSNE 2017
Maria Luisa Allegrini, Antonio Di Buono e Alberto Facchini, laureati in Ingegneria nucleare all’Università di Pisa, sono stati selezionati per ricevere ottenuto la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) 2017.
Come prescrive la normativa per il rilascio del titolo, i tre ingegneri oltre ad avere un curriculum studi adeguato al paradigma Europeo in termini di qualità e quantità delle materie “nucleari”, hanno svolto anche di un periodo di studio o ricerca all’estero in una istituzione membro dell’European Nuclear Education Network (ENEN). L’annuncio della loro selezione è avvenuto durante l’Assemblea Generale dell’Associazione ENEN che si è tenuta a all’Università di Manchester all’inizio di marzo. I tre nuovi “EMSNE Laureates” riceveranno la loro certificazione il prossimo settembre a Vienna, in una cerimonia a latere della Conferenza Generale della International Atomic Energy Agency (IAEA).
“Si tratterà di uno scenario privilegiato ed estremamente motivante, in cui i nostri laureati si sentiranno parte viva del vasto mondo che si occupa di energia nucleare in tutte le sue applicazioni, da quelle per la produzione di energia elettrica a quelle per l’utilizzo tecnologico e medico delle radiazioni ionizzanti – sottolinea il professore Walter Ambrosini dell’Ateneo pisano - Questo vasto mondo è fatto di uomini e donne che lavorano incessantemente in tutti i continenti per uno sviluppo sostenibile che faccia uso della forma di energia più nuova ed intensa a disposizione dell’uomo, convinti che ‘Atoms for Peace’ sia una causa a cui vale la pena di dedicare un’intera vita di studi”.
“Anche per il 2017 – conclude Ambrosini - si conferma così il contributo fornito dal nostro corso di laurea in Ingegneria Nucleare al mantenimento degli studi e della ricerca nel settore nucleare, anche con il saldo inserimento nelle reti Europee dell’istruzione universitaria per la fissione e la fusione (ENEN e FuseNet) e la partecipazione a progetti di ricerca e di didattica Europei ed Internazionali”.
Nella foto, da sinistra Antonio Di Buono, Maria Luisa Allegrini e Alberto Facchini
Pietrasanta: identificata la sorgente del tallio nelle condutture dell'acqua potabile
I ricercatori del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e dell’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IOM-CNR) hanno identificato le fasi solide ricche in tallio che in parte sono responsabili della contaminazione delle acque potabili dell’acquedotto di Valdicastello Carducci-Pietrasanta, nella Toscana settentrionale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale "Science of the Total Environment". Le indagini mineralogiche, geochimiche e spettroscopiche sono state condotte nei laboratori del dipartimento pisano di Scienze della Terra e presso la linea LISA (Linea Italiana per la Spettroscopia d'Assorbimento x) dell’unità operativa IOM-CNR presso l’European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble, in Francia.
“Le indagini hanno mostrato la presenza, all’interno delle incrostazioni ferruginose che rivestono la superficie interna delle condutture idriche, di due differenti composti ricchi in tallio: ossidi di tallio Tl(III)2O3 e cloruro di tallio, Tl(I)Cl", spiegano Massimo D’Orazio, dell'Università di Pisa, coordinatore dello studio, e Francesco d’Acapito, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. "La ricerca - continuano - ha messo in evidenza il ruolo attivo giocato dal trattamento delle acque potabili in particolare l’uso di ossidanti a base di cloro, nel favorire la precipitazione di questi composti a partire da acque contaminate in tallio monovalente come quelle della sorgente Molini di Sant’Anna (Valdicastello Carducci). Quest’ultima, identificata come sorgente primaria della contaminazione da tallio, è stata esclusa dalla rete idrica di Valdicastello Carducci-Pietrasanta a partire dall’autunno 2014. La precipitazione ha sequestrato parte del tallio, probabilmente limitando l’esposizione umana a questo elemento: d’altro canto, però, la natura moderatamente solubile del cloruro di tallio presente nelle condutture ha contribuito a generare una nuova e inattesa fonte di contaminazione di questo elemento, in grado di rilasciare lentamente tallio nell’acqua potabile”.
Il tallio è un elemento raro ma diffuso nella crosta terrestre: “Contaminazioni da parte di questo elemento potrebbero essere più frequenti di quanto comunemente pensato - proseguono i ricercatori - Dato che il trattamento delle acque può svolgere un ruolo critico nell’accumulo di questo elemento, lo studio evidenzia la necessità di un’accurata caratterizzazione delle acque potabili, confermando come la geochimica svolga un ruolo chiave per un’oculata gestione delle risorse naturali”.
Lo studio - che vede coinvolti i ricercatori dell’Ateneo pisano, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni e Simone Vezzoni assieme ai colleghi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Francesco d’Acapito e Giovanni Orazio Lepore - è stato finanziato dal Miur tramite il progetto SIR 2014 “THALMIGEN – Thallium: Mineralogy, Geochemistry, and Environmental Hazards”. LISA è un progetto finanziato dal CNR.
Concorso per realizzare il logo dell'Orto e del Museo Botanico
L'Orto e il Museo Botanico dell'Università di Pisa non hanno ancora un logo. Allo scopo di valorizzare e promuovere più efficacemente queste strutture museali, è bandito un concorso grafico per individuare il futuro logo ufficiale.
L’Orto Botanico di Pisa, primo Orto botanico accademico al mondo, fu fondato nel 1543 da Luca Ghini, colui che ha anche inventato l’utilizzo dell’erbario (campioni di piante essiccate) per lo studio comparativo dei vegetali. Nel Museo Botanico annesso all’Orto, se ne conservano oggi circa 300.000.
Il concorso è aperto a tutti i cittadini europei maggiori di 16 anni. È previsto un premio di 600,00 euro per il primo classificato. A discrezione della Commissione, nel caso venga individuato un ulteriore lavoro di particolare valore per l’Orto e Museo Botanico, potrà essere assegnato un altro premio di 400,00 euro per il secondo classificato.
Scadenza: 1 giugno 2017
Concorso per realizzare il logo dell'Orto e del Museo Botanico
L'Orto e il Museo Botanico dell'Università di Pisa non hanno ancora un logo. Allo scopo di valorizzare e promuovere più efficacemente queste strutture museali, è bandito un concorso grafico per individuare il futuro logo ufficiale.
L’Orto Botanico di Pisa, primo Orto botanico accademico al mondo, fu fondato nel 1543 da Luca Ghini, colui che ha anche inventato l’utilizzo dell’erbario (campioni di piante essiccate) per lo studio comparativo dei vegetali. Nel Museo Botanico annesso all’Orto, se ne conservano oggi circa 300.000.
Il concorso è aperto a tutti i cittadini europei maggiori di 16 anni. È previsto un premio di 600,00 euro per il primo classificato. A discrezione della Commissione, nel caso venga individuato un ulteriore lavoro di particolare valore per l’Orto e Museo Botanico, potrà essere assegnato un altro premio di 400,00 euro per il secondo classificato.
Scadenza: 1 giugno 2017