Studenti, docenti e tecnici dell’Università di Pisa a gravità zero
Si è svolta a Bordeaux nelle ultime due settimane di aprile la 64ma campagna di volo parabolico organizzata dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sul nuovo Airbus 310. Durante questi voli l’aereo segue una particolare traiettoria (per l’appunto parabolica) che consente di annullare gli effetti della forza di gravità per circa 20 secondi; tale traiettoria viene ripetuta per 31 volte ogni giorno, per tre giorni consecutivi, e consente la sperimentazione in assenza di peso in presenza degli operatori dell’esperimento, come in un comune laboratorio. La campagna ha visto la partecipazione di studenti ed ex-studenti dell’Università di Pisa in quattro differenti esperimenti sugli undici installati nell’aereo, a testimonianza dell’elevato livello di formazione raggiunto dai laureati pisani.
Il gruppo era formato da Alessia Simonini, laureata a Pisa in Ingegneria aerospaziale, attualmente dottoranda di ricerca presso il Von Karman Institute di Bruxelles che studia le oscillazioni di livello del liquido (sloshing) nei serbatoi in assenza di peso; Luca Pietrasanta, laureato in Ingegneria energetica e attualmente dottorando presso l’Università di Brighton, coinvolto in un esperimento che riguarda il comportamento di tubi di calore pulsanti (pulsating heat pipes) in assenza di peso; Nicolò Morganti, laureando in Ingegneria nucleare, che svolge parte della sua tesi di laurea presso l’IMFT di Tolosa e in tale ambito studia l’effetto delle forze laterali sul distacco di bolle di gas e vapore. Nella presente campagna è stata provata la geometria di una cella sperimentale che verrà successivamente installata sulla ISS (stazione spaziale internazionale), nell’ambito di un progetto europeo di cui fa parte anche l’Università di Pisa; infine Giacomo Saccone, laureato in Ingegneria nucleare e attualmente dottorando presso il dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC), ha partecipato all’esperimento dell’Università di Pisa, condotto dal professor Paolo Di Marco, che riguarda lo studio dello spargimento (spreading) di gocce di vari liquidi su superfici piane, assistito da campi elettrici, in assenza di gravità. L’apparato sperimentale e i sistemi di controllo e di gestione per quest’ultimo esperimento sono stati integralmente realizzati presso il DESTEC, con il contributo fondamentale dei tecnici Massimo Ciampalini, Davide Della Vista, Roberto Manetti e Franco Peticca.
Studenti, docenti e tecnici dell’Università di Pisa a gravità zero
Si è svolta a Bordeaux nelle ultime due settimane di aprile la 64ma campagna di volo parabolico organizzata dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sul nuovo Airbus 310. Durante questi voli l’aereo segue una particolare traiettoria (per l’appunto parabolica) che consente di annullare gli effetti della forza di gravità per circa 20 secondi; tale traiettoria viene ripetuta per 31 volte ogni giorno, per tre giorni consecutivi, e consente la sperimentazione in assenza di peso in presenza degli operatori dell’esperimento, come in un comune laboratorio. La campagna ha visto la partecipazione di studenti ed ex-studenti dell’Università di Pisa in quattro differenti esperimenti sugli undici installati nell’aereo, a testimonianza dell’elevato livello di formazione raggiunto dai laureati pisani.
Il gruppo era formato da Alessia Simonini, laureata a Pisa in Ingegneria aerospaziale, attualmente dottoranda di ricerca presso il Von Karman Institute di Bruxelles che studia le oscillazioni di livello del liquido (sloshing) nei serbatoi in assenza di peso; Luca Pietrasanta, laureato in Ingegneria energetica e attualmente dottorando presso l’Università di Brighton, coinvolto in un esperimento che riguarda il comportamento di tubi di calore pulsanti (pulsating heat pipes) in assenza di peso; Nicolò Morganti, laureando in Ingegneria nucleare, che svolge parte della sua tesi di laurea presso l’IMFT di Tolosa e in tale ambito studia l’effetto delle forze laterali sul distacco di bolle di gas e vapore. Nella presente campagna è stata provata la geometria di una cella sperimentale che verrà successivamente installata sulla ISS (stazione spaziale internazionale), nell’ambito di un progetto europeo di cui fa parte anche l’Università di Pisa.
Infine Giacomo Saccone, laureato in Ingegneria nucleare e attualmente dottorando presso il dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC), ha partecipato all’esperimento dell’Università di Pisa, condotto dal professor Paolo Di Marco, che riguarda lo studio dello spargimento (spreading) di gocce di vari liquidi su superfici piane, assistito da campi elettrici, in assenza di gravità. L’apparato sperimentale e i sistemi di controllo e di gestione per quest’ultimo esperimento sono stati integralmente realizzati presso il DESTEC, con il contributo fondamentale dei tecnici Massimo Ciampalini, Davide Della Vista, Roberto Manetti e Franco Peticca.
Nella foto in alto, da sinistra, Paolo Di Marco, Giacomo Saccone, Nicolò Morganti, Luca Pietrasanta, Alessia Simonini, Roberto Manetti fluttuano in assenza di peso accanto all’apparato sperimentale del DESTEC.
Ne hanno parlato:
Tirreno
Nazione Pisa
Pisa Today
L’architetto austriaco Dietmar Eberle al Polo Carmignani
Sarà l’architetto austriaco Dietmar Eberle il protagonista del quarto incontro di “Genesis”, il ciclo di conferenze di architettura dedicato alla genesi del progetto architettonico, organizzato a Pisa da un comitato scientifico composto da studenti e professori del corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Pisa. L’appuntamento è venerdì 6 maggio, alle ore 17.00, al Polo Carmignani, in Piazza dei Cavalieri. L’ospite parlerà della sua filosofia in architettura, spaziando dalla genesi del progetto, a materiali e tecnologia.
Dietmar Eberle, oggi professore all’ETH di Zurigo, è alla guida dal 1985 dello studio Baumschlager Eberle, all’avanguardia a livello internazionale nel campo dell’ottimizzazione energetica. Tra i più famosi ricordiamo l’Aeroporto di Vienna, UNAIDS a Ginevra, i condomini MOMA a Pechino, 2226 a Lustenau, e l’ETH Science Lab a Zurigo. Lo studio ha portato a termine più di 300 progetti e si è trasformato negli anni in una rete di dieci uffici autonomi sparsi per il mondo, capaci di comprendere adeguatamente il contesto culturale dove si va a costruire. Il loro modo di pensare l’architettura comporta una consapevole e sapiente interazione tra materiali e tecnologia, con una forte attenzione alle conseguenze economico-sociali dei loro progetti.
Il ciclo di conferenze “Genesis” ha avuto fino ad oggi un grande successo con circa 1000 persone che hanno partecipato ai primi 3 incontri con Tony Fretton, Guillermo Vazquez Consuegra e Ricardo Bak Gordon. Le lezioni sono state un’occasione per attirare studenti e professionisti da ogni provincia della Toscana e non solo, e anche questa settimana la Federazione degli Architetti PPC Toscani accrediterà l’incontro con 2 CFP per gli iscritti all’Ordine.
Il programma di conferenze è stato reso possibile grazie ad aziende, enti e istituzioni, primi su tutti Marmi Carrara, Franchi Umberto Marmi, il Rotary Club Pisa e l’Istituto Austriaco di Cultura di Roma. È stato inoltre realizzato in collaborazione con 120g, l’Associazione LP, la Federazione degli Architetti PPC Toscani e Livegreenblog.com, ha il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Pisa e DESTeC dell’Università di Pisa ed è supportato da Institut Français di Firenze e Dr Plot Pisa.
Szymborska, la gioia di leggere
È appena uscito in libreria “Szymborska, la gioia di leggere. Lettori, poeti, critici”, il primo libro dedicato in Italia all'opera della poetessa polacca premio Nobel. Il volume, edito dalla Pisa University Press e curato Donatella Bremer e Giovanna Tomassucci, docenti dell’Università di Pisa, sarà presentato mercoledì 4 maggio alle 17 nell’aula magna di Palazzo Matteucci alla presenza delle curatrici e di Mauro Tulli, Alfonso Berardinelli, Stefano Brugnolo, Fausto Ciompie e Giacomo Cerrai.
Pubblichiamo qui il contributo della professoressa Anna Maria Carpi presente nel volume.
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Sono autrice di prosa e di poesia, studiosa e traduttrice della poesia tedesca e, se nei testi della poetessa polacca riconosco con piacere, tramite il russo, alcune parole, dipendo dalle traduzioni di Pietro Marchesani e dalla sua edizione delle Opere, Adelphi, del 2008. Il Convegno pisano ha proposto a relatori e pubblico quattro domande relative al successo di Wisława in Italia, successo lento, limitato malgrado il Nobel del 1996 e poi promosso da un intervento di Roberto Saviano in TV: in TV, luogo quant’altri mai alieno per la signora polacca nata negli anni Venti (1923). Prima domanda, la più interessante: quali sono in Wisława gli “elementi trascinanti”? Sì, trascinanti perché da chi l’ha letta viene immancabile, carica d’affetto, l’esclamazione: ah, la Szymborska!
Domande: già un suo testo giovanile s’intitola Domande poste a me stessa (1954 [D 19-21]). Perché è domandando senza posa che Wisława si rivolge a quanto la circonda. Da improvvise lontananze e improvvise vicinanze, dall’esperito o dall’immaginato Wisława cerca di capire cosa sono le cose e gli altri esseri viventi, e sa bene di afferrare poco o nulla, ma non se la prende e non si deprime. Perciò amiamo il morbido scetticismo o meglio agnosticismo di Wisława, intriso di una benevolenza ed equanimità che sollevano il lettore dal dovere di prendere posizione. Il suo fascino sta in questa aggraziata mobilità, nel rifiuto di ogni dura posizione etica, come pure – altro specifico di Wisława – nel suo militante NO al “sublime”: “il mondo non merita la fine dal mondo” è un suo detto fra i più noti. È solo una battuta di spirito, però piena di saggezza.
Ma non è tutto: a differenza di tanti poeti del ’900 e di questo scorcio di 2000 – Wisława non fa teorie e non propone definizioni proprie o altrui della poesia: nulla di simile nella sua lunga attività di critica-giornalista letteraria a Cracovia e nemmeno, contro ogni aspettativa, nel suo discorso per il conferimento del Nobel nel 1996. Leggete Ad alcuni piace la poesia [1993, FI 501] dove non si va oltre quel “piace” diverso da individuo a individuo che usiamo per il cibo il vestire e i gesti più correnti, per poi trincerarsi energicamente dietro un ripetuto “non lo so” a cui Szymborska si aggrappa come a un “corrimano”.
Onnipresente ironia che rifulge quando Wisława vira al comico e non disdegna neanche i microchoc del limerick. Ma quanti autori seri e anche tragici non danno, loro malgrado, il massimo di artisticità nel comico? Potrei citare passi dell’Uomo senza qualità di Musil e anche il Thomas Mann che Wisława tanto ama (Thomas Mann, 1967 [US 243]), il cui capolavoro è forse l’incompiuto Felix Krull, o ancora il Kleist degli Aneddoti e della Brocca rotta. Del comico Wisława ci dà un gustoso esempio in Serata d’autore (1962) che si apre con un “O musa, essere un pugile o non essere affatto” [S 149]. Al comico appartengono peraltro i bizzarri collages di Wisława, e non è forse imparentato con il comico il suo noto gusto per sommari, note, indici, citazioni, ossia per la filologia nel suo formicolare intorno a un testo? Il comico non opera sempre su un’inattesa sproporzione?
Ora non vorrei aver rinchiuso Wisława in questa dimensione. C’è un’immagine significativa, la famosa xilografia (1856) del giapponese Hiroshige Utagawa, Gente sul ponte: visione dall’alto su un’acqua immensa attraversata in obliquo da un ponte, sul ponte quattro omini con gli ombrelli aperti, lo sconfinato spazio rigato da cima a fondo da un pioggia battente. Di qui viene, credo, il titolo della raccolta del 1986: perché, credo, riassume la condizione umana. Che non è disperata, anzi offre delle nicchie di confort: nella fiabesca Di una spedizione sull’Himalaya non avvenuta (1957, AY 85) Wisława segnala, con il sorriso sulle labbra, i vantaggi, e l’interlocutore è il mitico animale selvaggio, “mezzo Uomo-luna”, da lei invitato a lasciare l’Himalaya per rientrare nella dopotutto accettabile mediocrità umana.
Wisława tutto è fuorché una sovversiva. In Notte [AY 33-37] ragiona, in una specie di ballata, su Isacco, un bambino che, non avendo commesso nemmeno una delle tipiche marachelle infantili, è però condannato dal dio biblico a essere sacrificato dal padre Abramo. Tutto è qui ridotto all’umile quotidiano: Dio visto come un uccello volato dentro casa, Dio in cucina con Abramo, l’odio del bambino inerme, che però dice no al contrordine che lo vuole salvo: “io morirò, / non mi lascerò salvare!” Ma Dio stesso provvederà alla svolta, alla salvezza – ecco la chiusa inaspettata – cominciando “il trasloco/ dal letterale/ al metaforico”. Ossia verso il linguaggio della poesia. Cosa sia la poesia non sappiamo, ma è l’unico movimento possibile e, posto che ci sia, la salvezza. E quando Wisława vuole abbracciare il tutto, vede che tutto, cielo e terra, prossimo e remoto, perfino l’interno del proprio corpo, è un unico cielo e un contenitore ermetico:
Mangio cielo, evacuo cielo.
Sono una trappola in trappola, un abitante abitato,
un abbraccio abbracciato,
una domanda in risposta a una domanda. (Il cielo [FI 493]).
Come ritrovare Wisława se qualcuno dovesse cercarla? Con un solo gesto ci fornisce, succinti come su una carta d’identità, i suoi due “segni particolari”: “in canto e disperazione”. Sappiamo bene di che si tratta, meglio di così non si poteva dire: una rara fulminea sonda nella propria psicologia, due opposti, due momenti contigui di quell’”anima”, da Wisława mai nominata se non in Nulla è in regalo, dove protesta contro un conto in banca aperto a suo nome:
La protesta contro di esso
la chiamiamo anima.
E questa è l’unica voce
che manca all’inventario. [FI 553]
Szymborska non parla mai di sé: nessun io lirico in libertà. “Qui giace”, dice in Epitaffio (1962) “come una virgola antiquata / l’autrice di qualche poesia” [S 151]. Crea solo dei punti di vista. Nel Silenzio delle piante (2002) le piante chiedono:
che significa guardare con gli occhi,
perché mi batte il cuore
e perché il mio corpo non ha radici. [A 579].
Ma ancora una volta: – Che ne so io, Wisława? – Ti manca “il senso del partecipare” le spiega una pietra con la quale conversa [S. 179].
Qui si riproporrebbe l’interrogativo: il poeta è un fuori del mondo o invece il suo più implicato testimone? Vecchia storia. Wisława non arde mai per nulla – questo è il limite della sua poesia – ma ci compensa con un tepore costante: Wisława è una fata buona, mai giudicante, e a quanto pare di nulla abbiamo oggi più bisogno che di questo. Di qui il suo successo? E perché no? Uomini, alberi, animali, cose hanno in Wisława lo stesso statuto, in un sottinteso che fare se non restare insieme. Ancora due esempi, due testi, pluricitati, diventati quasi popolari Il gatto in un appartamento vuoto [FI 523-525] e Monologo di un cane coinvolto nella storia [DP 655-657]. Qui, con pietà e ironia, Wisława suscita quel ben noto e irresistibile misto di riso e di tenerezza che ci ispirano i due esseri più fratelli dell’uomo.
Inconfondibile Wisława.
Anna Maria Carpi
All'Orto Botanico un incontro sulla cultura sportiva attraverso l'arte e la scienza
Sarà un pomeriggio all'insegna dello sport, della cultura e del benessere quello di sabato 7 maggio, all'Orto Botanico, con l'incontro dal titolo "Mens sana in corpore sano: la cultura sportiva attraverso l'arte e la scienza". Organizzata dal Sistema Museale di Ateneo, insieme al Centro Universitario Sportivo, l'iniziativa fa parte della rassegna "Pisa città europea dello sport".
Dopo i saluti delle autorità e l'introduzione a cura del professor Alfonso Maurizio Iacono, presidente dello SMA, ci saranno le presentazioni dei responsabili scientifici dei musei che hanno aderito al progetto: la Gipsoteca di arte antica, il Museo di anatomia umana e lo stesso Orto Botanico. Seguirà l’intervento di un esperto del mondo sportivo e della riabilitazione, che illustrerà i benefici dello sport all’aria aperta. A queste mini conferenze, aperte al pubblico, sono invitati a partecipare soprattutto insegnanti, istruttori, famiglie e studenti. Parallelamente, negli spazi dell’Orto Botanico, gli operatori dello SMA e gli istruttori sportivi del CUS organizzeranno attività per bambini, con laboratori del gusto, cacce al tesoro, giochi e merende.
Il percorso "Mens sana in corpore sano", organizzato dallo SMA e dal CUS, è stato inaugurato lo scorso anno accademico ed è proseguito anche nel 2015-2016, con l'obiettivo di coniugare attività motoria ed educazione museale, ambientale e scientifica. Dedicato alle scuole primarie e secondarie di II grado, ha avuto finora l'adesione di 75 classi nei due anni di attività.
L'iniziativa del 7 maggio fa parte di un ciclo di tre convegni, che mirano ad affrontare le tematiche dell’avviamento e orientamento allo sport dei giovani con diverse prospettive e strategie, analizzando anche il ruolo che nuovi attori - compresi i musei e in particolare quelli Universitari - possono avere come facilitatori di relazione in sinergia con l’associazionismo sportivo. Il secondo appuntamento si terrà il 21 maggio, al Museo di storia naturale di Calci, su "Cibi sani e sport. L'attività fisica e sportiva e l'ambiente naturale". Il terzo, del 28 maggio, si svolgerà nella sede CUS di Via Chiarugi e discuterà dei "Nuovi percorsi di orientamento e avviamento alla pratica sportiva".
A fine giugno, inoltre, al Museo della Grafica sarà inaugurata la mostra "I segni, le storie, i gesti. Un secolo di sport a Pisa", dedicata alle discipline, ai protagonisti e ai luoghi dello sport pisano.
Il PhD+ premia la migliore idea di impresa 2016 nata all'università
Sono cinque le idee di impresa che si sono contese la finale dell’edizione 2016 del PhD+, il programma dell’Università di Pisa che insegna a valorizzare i risultati della ricerca e a sviluppare progetti innovativi. Il “Best Idea Award 2016” è andato a cardZbox, una piattaforma accessibile tramite app che permetterà di fare giochi da tavolo utilizzando lo smartphone come unico pezzo del gioco. Le altre idee in gara erano The Bulb, Tennis commander, PFQ.io, Intraoral ultrasonic probe, con uno special guest ZonzoFox, idea nata recentemente da alcuni studenti che avevano seguito l’edizione del PhD+ dello scorso anno, a dimostrazione del fatto che il PhD+ offre strumenti e competenze anche per procrastinare lo sviluppo di imprese quando si hanno idee vincenti.
La finale di quest’anno prevedeva anche un contest tra gli spin off nati dalle scorse edizioni del PhD+, ormai affermati nel panorama nazionale e internazionale e premiati con numerosi riconoscimenti: in gara c’erano QB Robotics, BioBeats, Echoes, Jos Technology e IV Tech. A risultare vincitori a pari merito del “Time Award” sono stati Jos Technology, con la sua “superficie di energia” su cui è possibile alimentare e ricaricare dispositivi elettrici ed elettronici senza l’uso di cavi, e BioBeats, nota per la sua app che genera musica dal battito del cuore, che sta sviluppando una piattaforma per le analisi biometriche. Solo per citare i loro ultimi successi, Jos Technology è risultato vincitore dell’Audi Innovation Award di quest’anno e, da pochi giorni, tra i 12 finalisti del Premio Italian Master Startup Award, la cui finale si terrà il prossimo 12 maggio a Novara; BioBeats ha appena ricevuto da White Cloud Capital, negli USA, un finanziamento di oltre 2 milioni di dollari per “Hear and Now”, una app in grado di rivelare il livello di stress.
L’evento conclusivo del PhD+ è stato aperto dai saluti di Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa, a cui sono seguiti gli interventi di Mattia Corbetta della Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico, e di Alessandro Fusacchia, Capo di Gabinetto del Ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che hanno descritto alcune recenti iniziative nazionali nell'ambito dell'innovazione e della creazione di start up.
“Con la giornata di oggi si conclude un sessennio di grandi soddisfazioni legate ai risultati ottenuti con questo percorso formativo che ha costituito l’asse portante di molteplici iniziative svolte dal nostro Ateneo nell’ambito del Trasferimento Tecnologico e della Valorizzazione della Ricerca – ha dichiarato il professor Paolo Ferragina - I risultati riguardano non solo le numerose spin-off, alcune delle quali hanno presentato i loro prestigiosi risultati nella sessione del Time Award 2011-15, ma anche più in generale la diffusione dello “spirito imprenditoriale” tra gli oltre 600 studenti che hanno partecipato al PhD+, obiettivo precipuo questo del percorso sin dalla sua creazione, e hanno avuto come ricaduta un incremento della visibilità dell’Ateneo sia in Italia sia all’estero nell’ambito della Valorizzazione della Ricerca e dell’Innovazione. Oggi, anche grazie a questa manifestazione, l’Ateneo pisano ha potuto ospitare importanti rappresentanti del MIUR e del MiSE che hanno descritto ai nostri giovani ricercatori le iniziative governative di promozione e incentivazione alla creazione di impresa e all’innovazione nella Scuola, Università e Pubblica Amministrazione, e, motivo per noi di grande soddisfazione, hanno riconosciuto il PhD+ come una Best Practice italiana”.
I numeri del PhD+
I numeri dicono che nel 2016 l’interesse per questo percorso formativo è cresciuto ancora: sono 120 gli studenti provenienti da tutte le aree scientifiche e umanistiche e divisi pressoché equamente tra dottorandi e laureandi magistrali che hanno frequentato le lezioni in aula, selezionati da un totale di circa 200 studenti che avevano richiesto di partecipare al percorso. Un altro centinaio di allievi collegati da due Università brasiliane (Universidade Estadual de Campinas e Universidade Positivo – Curitiba) ha potuto fruire dei seminari in streaming attraverso la piattaforma e-learning dell’Ateneo (mediateca.unipi.it) e prendere parte a tutti gli eventi collaterali al PhD+, tra cui il pitch finale e le attività di coaching e mentoring.
Fino ad oggi il PhD+ ha generato 32 progetti imprenditoriali, di cui 23 trasformati in imprese e tra questi 12 accreditati come spin off dell’Università di Pisa, che hanno ricevuto numerosi premi o riconoscimenti in prestigiose competizioni nazionali e internazionali. Queste start-up hanno anche sviluppato un legame con le attività di brevettazione dell'Ateneo realizzando 14 brevetti e, recentemente, 6 spin-off dell’Ateneo sono state finanziate nella Fase 1 dello SME Instrument di Horizon 2020, dimostrando così di avere un grado di innovatività di profilo internazionale.
Il PhD+ premia la migliore idea di impresa 2016
Sono cinque le idee di impresa che si sono contese la finale dell’edizione 2016 del PhD+, il programma dell’Università di Pisa che insegna a valorizzare i risultati della ricerca e a sviluppare progetti innovativi. Il “Best Idea Award 2016” è andato a cardZbox (il team nella foto a destra), una piattaforma accessibile tramite app che permetterà di fare giochi da tavolo utilizzando lo smartphone come unico pezzo del gioco. Le altre idee in gara erano The Bulb, Tennis commander, PFQ.io, Intraoral ultrasonic probe, con uno special guest ZonzoFox, idea nata recentemente da alcuni studenti che avevano seguito l’edizione del PhD+ dello scorso anno, a dimostrazione del fatto che il PhD+ offre strumenti e competenze anche per procrastinare lo sviluppo di imprese quando si hanno idee vincenti.
Guarda le foto della giornata.
La finale di quest’anno prevedeva anche un contest tra gli spin off nati dalle scorse edizioni del PhD+, ormai affermati nel panorama nazionale e internazionale e premiati con numerosi riconoscimenti: in gara c’erano QB Robotics, BioBeats, Echoes, Jos Technology e IV Tech. A risultare vincitori a pari merito del “Time Award” sono stati Jos Technology, con la sua “superficie di energia” su cui è possibile alimentare e ricaricare dispositivi elettrici ed elettronici senza l’uso di cavi, e BioBeats, nota per la sua app che genera musica dal battito del cuore, che sta sviluppando una piattaforma per le analisi biometriche.
Solo per citare i loro ultimi successi, Jos Technology è risultato vincitore dell’Audi Innovation Award di quest’anno e, da pochi giorni, tra i 12 finalisti del Premio Italian Master Startup Award, la cui finale si terrà il prossimo 12 maggio a Novara; BioBeats ha appena ricevuto da White Cloud Capital, negli USA, un finanziamento di oltre 2 milioni di dollari per “Hear and Now”, una app in grado di rivelare il livello di stress.
L’evento conclusivo del PhD+ è stato aperto dai saluti di Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa, a cui sono seguiti gli interventi di Mattia Corbetta della Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico, e di Alessandro Fusacchia, Capo di Gabinetto del Ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che hanno descritto alcune recenti iniziative nazionali nell'ambito dell'innovazione e della creazione di start up.
“Con la giornata di oggi si conclude un sessennio di grandi soddisfazioni legate ai risultati ottenuti con questo percorso formativo che ha costituito l’asse portante di molteplici iniziative svolte dal nostro Ateneo nell’ambito del Trasferimento Tecnologico e della Valorizzazione della Ricerca – ha dichiarato il professor Paolo Ferragina.
I risultati riguardano non solo le numerose spin-off, alcune delle quali hanno presentato i loro prestigiosi risultati nella sessione del Time Award 2011-15, ma anche più in generale la diffusione dello “spirito imprenditoriale” tra gli oltre 600 studenti che hanno partecipato al PhD+, obiettivo precipuo questo del percorso sin dalla sua creazione, e hanno avuto come ricaduta un incremento della visibilità dell’Ateneo sia in Italia sia all’estero nell’ambito della Valorizzazione della Ricerca e dell’Innovazione. Oggi, anche grazie a questa manifestazione, l’Ateneo pisano ha potuto ospitare importanti rappresentanti del MIUR e del MiSE che hanno descritto ai nostri giovani ricercatori le iniziative governative di promozione e incentivazione alla creazione di impresa e all’innovazione nella Scuola, Università e Pubblica Amministrazione, e, motivo per noi di grande soddisfazione, hanno riconosciuto il PhD+ come una Best Practice italiana”.
“Bisognava esserci, a Pisa, non solo per celebrare la ricorrenza del Phd+, ma anche per connettere un’altra tappa importante di un percorso ambizioso – ha commentato Alessandro Fusacchia - Al MIUR ci siamo dati un impegno: se il 2015 è stato l’anno della scuola – grazie ai tre miliardi d’investimenti, il 2016 vorremmo fosse ricordato come l’anno della scommessa istituzionale sul capitale umano. Abbiamo però bisogno di schemi di senso, luoghi e strumenti (insomma: regole del gioco) per fare in modo che questo capitolo vitale del futuro del Paese decolli”.
“La contaminazione di competenze generata dall’incontro di culture imprenditoriali di Paesi diversi costituisce uno degli ingredienti di successo per i maggiori ecosistemi dell’imprenditorialità innovativa – ha aggiunto Mattia Corbetta - Anche l’Italia deve essere sempre più capace di attrarre e trattenere imprenditori innovativi provenienti da tutto il mondo: con i programmi Italia Startup Visa e Hub – che hanno semplificato, accelerato e informatizzato le procedure di erogazioni dei visti e di conversione dei permessi di soggiorno per i cittadini non europei che vogliono venire o trattenersi nel nostro Paese per avviare o investire in una startup innovativa – il Ministero dello Sviluppo Economico ha offerto una risposta concreta a questa esigenza. L’evento conclusivo di PhD Plus, un percorso ad alta vocazione internazionale, ha rappresentato una audience ideale per la comunicazione di questi due programmi: l’auspicio è che tante università italiane seguano l’esempio di Pisa aprendosi al mondo con programmi strategici di attrazione di nuove idee e di nuovi talenti, affinché l’ambiente accademico italiano si trasformi in un vero e proprio ecosistema dell’innovazione a vocazione globale”.
I numeri del 2016
I numeri di quest’anno dicono che l’interesse per questo percorso formativo è cresciuto ancora: sono 120 gli studenti provenienti da tutte le aree scientifiche e umanistiche e divisi pressoché equamente tra dottorandi e laureandi magistrali che hanno frequentato le lezioni in aula, selezionati da un totale di circa 200 studenti che avevano richiesto di partecipare al percorso. Un altro centinaio di allievi collegati da due Università brasiliane (Universidade Estadual de Campinas e Universidade Positivo – Curitiba) ha potuto fruire dei seminari in streaming attraverso la piattaforma e-learning dell’Ateneo (mediateca.unipi.it) e prendere parte a tutti gli eventi collaterali al PhD+, tra cui il pitch finale e le attività di coaching e mentoring.
Fino ad oggi il PhD+ ha generato 32 progetti imprenditoriali, di cui 23 trasformati in imprese e tra questi 12 accreditati come spin off dell’Università di Pisa, che hanno ricevuto numerosi premi o riconoscimenti in prestigiose competizioni nazionali e internazionali. Queste start-up hanno anche sviluppato un legame con le attività di brevettazione dell'Ateneo realizzando 14 brevetti e, recentemente, 6 spin-off dell’Ateneo sono state finanziate nella Fase 1 dello SME Instrument di Horizon 2020, dimostrando così di avere un grado di innovatività di profilo internazionale.
Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
inToscana.it
Tirreno
Nazione Pisa
Tirreno.it
PisaInformaFlash.it
Toni Servillo al Polo Carmignani
Giovedì 5 maggio, alle ore 17.00, nell’Aula Magna del Polo Carmignani, in Piazza dei Cavalieri, l’attore e regista Toni Servillo interverrà alla presentazione del volume di Anna Barsotti “Il teatro di Toni Servillo. Con dialogo” (Titivillus, 2016). Nell’occasione saranno presenti il professor Cesare Molinari dell'Università di Firenze, l'autrice Anna Barsotti e il co-autore Carlo Titomanlio. Anna Barsotti è professore ordinario di Discipline dello Spettacolo (Storia del teatro e dello spettacolo e Drammaturgia e spettacolo) presso il dipartimento Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa.
Il volume è un’esplorazione critica completa delle molteplici facce dell’attività di Toni Servillo per il teatro. Benché conosciuto dal grande pubblico soprattutto grazie a memorabili e pluripremiati ruoli cinematografici (sotto la direzione di Sorrentino, ma anche di Martone, Garrone, Andò, Ciprì), l’“attore-autore” vanta oggi una carriera teatrale quasi trentennale, che dalla scena trae energia anche per le sue interpretazioni filmiche. Nel tracciarne il percorso Anna Barsotti dà per la prima volta rilievo alle esperienze iniziali nell’alveo del teatro sperimentale degli anni Settanta e Ottanta, alla luce dell’elaborazione delle silhouettes servilliane, per analizzare poi la serie delle sue pregevoli e fortunate messinscene (da Moscato, Viviani, Molière, Marivaux, Goldoni, Eduardo De Filippo).
Con passione e rigore scientifico, il volume indaga ogni aspetto della poetica e della pratica teatrale di Servillo: quello puramente attorico, sulla scena e sullo schermo, e quello registico, declinato secondo un rinnovato modello capocomicale che incorpora anche la scrittura scenica. Ricostruisce quindi il suo “romanzo spettacolare”; perché l’una parte si rispecchia nell’altra senza soluzione di continuità, secondo la prospettiva, cara all’autrice, della “spirale”. Un capitolo, firmato da Carlo Titomanlio, è dedicato alle peculiari scelte scenografiche degli spettacoli analizzati nel libro, nonché delle regie liriche.
Impreziosisce il volume un lungo “dialogo” con l’attore e regista casertano, centrato sui modi e sulle forme del suo fare teatro. Lo completano una esaustiva Teatrografia e Bibliografia.
Vaccinazione antimeningite per gli universitari fuori sede
Grazie alla sinergia fra Asl Toscana Nord-Ovest, AOUP e Università di Pisa dall’11 aprile è stato avviato, esperienza unica nella Regione, un intervento di vaccinazione contro il menigococco C che va a integrare l’offerta vaccinale del Dipartimento di Prevenzione, con l’obbiettivo di ridurre le liste di attesa e raggiungere in tempi più brevi adeguati livelli di protezione nei gruppi di popolazione a rischio.
In base all’accordo, con il vaccino messo a disposizione dall’Asl e il supporto di sistemi informativi realizzati ad hoc dall’Università, medici universitari e ospedalieri e infermieri delle Unità Operative di Medicina Preventiva del Lavoro, di Igiene e Epidemiologia Universitaria e della Direzione Medica di Presidio dell’Aoup, con il contributo essenziale degli specializzandi delle Scuole di Igiene e Medicina Preventiva e di Medicina del Lavoro, partecipano su base volontaria alla campagna vaccinale regionale.
L'intervento integrativo riguarda esclusivamente gli studenti iscritti all’Ateneo, non residenti e privi di domicilio sanitario in Toscana, che rientrano nella fascia d’età per la quale la vaccinazione è fortemente raccomandata. Questa popolazione studentesca viene contattata direttamente via mail, per lotti successivi, e invitata a prenotarsi in uno degli ambulatori dedicati: le sedi della Medicina Preventiva del Lavoro degli stabilimenti ospedalieri di Cisanello e di Santa Chiara, la Residenza studentesca “I Praticelli” di via Berchet a Ghezzano e, per la vicinanza al Polo Didattico Piagge, la sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in via Matteotti, 2.
La campagna straordinaria di vaccinazioni è stata motivata dall'aumento dei casi di infezione da meningococco C che si è registrato in Toscana negli ultimi mesi rispetto agli anni precedenti, anche nella fascia di età più adulta della popolazione. Ciò ha richiesto un continuo monitoraggio da parte di esperti toscani e dell’Iss-Istituto superiore di sanità e l’adozione di misure mirate alla prevenzione della diffusione dell’infezione.
In questo scenario è quindi scattata la campagna vaccinale, dal momento che il vaccino è la misura più efficace per ridurre il rischio di diffusione della malattia, assicurando una protezione diretta del vaccinato e anche indiretta in quanto, avendo un effetto anche sul portatore, riduce la circolazione del microrganismo nella popolazione generale.
I soggetti giovani, e quindi anche gli studenti universitari, hanno un rischio maggiore di contrarre l’infezione meningococcica per la maggiore frequenza di contatti interpersonali legata all’età e la prolungata condivisione di spazi comuni durante l’attività formativa o lavorativa e la vita sociale.
Pertanto, per gli studenti residenti in Toscana non ancora vaccinati, la raccomandazione è di rivolgersi al Dipartimento di prevenzione della Zona Pisana o all’Asl di residenza per prenotare un appuntamento secondo le modalità che possono trovare sull’apposito sito predisposto dalla Regione: http://www.regione.toscana.it/-/campagna-contro-il-meningococco-c.
Per gli studenti non residenti in Toscana e che non siano già vaccinati, vale l’accordo di cui sopra fra Azienda Usl Toscana nord-ovest, Aoup e Ateneo.
Per gli studenti dei corsi di laurea di area sanitaria ovunque residenti (Medicina e chirurgia, Odontoiatria, lauree delle professioni sanitarie) rimane attiva l’offerta vaccinale attraverso l’Unità operativa di Medicina preventiva del lavoro dell’Aoup.
La poetessa Szymborska e quell’inedito collage con la Torre di Pisa
Mercoledì 4 maggio 2016 alle 17.00, nell'aula magna di Palazzo Matteucci (piazza Torricelli 2, Pisa) si tiene la presentazione del volume "Szymborska, la gioia di leggere. Lettori, poeti, critici", edito dalla Pisa University Press e curato da Donatella Bremer e Giovanna Tomassucci. Insieme alle curatrici intervengono Mauro Tulli, Stefano Brugnolo, Fausto Ciompi e Giacomo Cerrai.
Il volume ricco di testimonianze raccoglie anche due inediti della poetessa: un collage “italiano” ispirato alla Torre di Pisa e una poesia del 1985, mai apparsa in Italia, “Dialettica e Arte”. Nobel per la Letteratura 1996, Wisława Szymborska ha conquistato nel nostro paese decine di migliaia di lettori e a tutt’oggi i suoi versi e la sua figura vengono frequentemente citati sulla stampa, alla radio e alla TV, comparendo in canzoni e spettacoli teatrali, in graphic novel e soprattutto in centinaia di siti web, blog e video.