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Martedì, 18 Dicembre 2012 11:25

Radio m2o in diretta dal Polo Fibonacci

logo m2oDopo il successo ottenuto nelle tappe, tra le altre, di Pavia, Salerno, Novara e Perugia prosegue il tour che fino a gennaio porterà m2o Radio, ogni settimana, in un ateneo diverso.

Giovedì 20 dicembre si comincia alle 10.00 con la diretta di «Mario & the City», condotto da Mariolina Simone, che per due ore darà voce al mondo studentesco coinvolgendo i ragazzi nella trasmissione. Interverranno anche i conduttori e gli autori di Radioeco, web radio dell'Università di Pisa, che dallo scorso anno partecipa al progetto «m2U», il primo programma interamente dedicato alle università italiane in onda su m2o Radio ogni mattina alle 7.

La sera, poi, la festa si sposterà all'Akuaketa (via San Casciani 9): a partire dalle 23, Alberto Remondini porterà la musica dance di m2o Radio in uno dei locali più frequentati della città, per un party dedicato a tutti gli studenti.

Con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e in accordo con la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, la divisione di Paleopatologia dell'Università di Pisa sta conducendo a Lucca lo studio antropologico e paleopatologico completo delle sepolture ritrovate nella Cappella di S. Lucia, annessa al complesso di S. Francesco, utilizzata come cappella privata e funeraria dalla famiglia Guinigi. Il progetto di studio, che segue il modello ormai collaudato per le serie dei Granduchi dei Medici di Firenze, dei della Rovere di Urbino e dei sovrani aragonesi di Napoli, ha già permesso di ottenere informazioni nuove sull'aspetto fisico, sullo stile di vita e sulle malattie degli esponenti di questa importante famiglia lucchese.

sepolture GuinigiAl momento attuale delle ricerche, sono state studiate tre sepolture in connessione, archeologicamente riferibili alla fase della prima metà del '400, e i resti scheletrici di una tomba plurima a cassone in muratura, utilizzata dai Guinigi come sepoltura di famiglia dal XIV secolo alla prima metà del XVII secolo.

Nella tomba a cassone sono stati rinvenuti i resti scheletrici, non in connessione, di almeno 48 individui: 17 di sesso femminile, 11 di sesso maschile e 20 di sesso non determinabile. Sono presenti anche 5 bambini di età inferiore ai 13 anni e 4 adolescenti tra i 13 ei 19 anni, mentre 14 individui risultano deceduti tra i 20 e i 29 anni, 3 tra i 30 e i 39, 8 tra i 40 e i 49 ed un solo individuo ha superato i 50 anni. Si tratta di un profilo demografico con un'elevata mortalità giovanile, da ritenere comunque in armonia con un campione di popolazione pre-industriale.

L'analisi paleonutrizionale isotopica degli individui della tomba a cassone, effettuata dal Centro di Ricerche Isotopiche per i Beni Culturali e Ambientali della seconda università di Napoli, ha rivelato un'alimentazione particolarmente ricca di proteine di origine animale, molto simile a quella dei Medici di Firenze e degli Aragonesi di Napoli.

L'altissima incidenza di carie dentaria (64,3% dei denti), superiore a tutte le serie coeve di confronto, depone fortemente non solo per una dieta ricca di zuccheri cariogeni raffinati, ma anche per una predisposizione familiare alla malattia.

Particolarmente interessanti sono risultate le tre tombe femminili.

Tomba 1:

tomba ilaria del CarrettoSi tratta di una donna adulta di corporatura piuttosto gracile, di un'età antropologica compresa tra i 20 ed i 27 anni ed una statura di circa 158 cm, con alcune alterazioni scheletriche (probabile sublussazione della testa del femore destro, asimmetria vertebrale da possibile scoliosi, esiti di frattura della clavicola destra). Il profilo isotopico paleonutrizionale (15N e 13C) indica un tipo di alimentazione molto diversa da quella dei Guinigi del Cassone Nord, mentre l'isotopo 18O dei denti suggerisce un'origine non lucchese. Quindi, potrebbe trattarsi sia di Piagentina dei Varano (+1416), dei signori di Camerino, che di Ilaria del Carretto (1379-1405), proveniente dal castello di Zuccarello (Savona). Però, mentre Piagentina visse a Lucca per circa 9 anni e il suo profilo isotopico alimentare, in base al turnover osseo, doveva essersi uniformato a quello dei Guinigi, Ilaria morì a meno di 2 anni dal matrimonio, mantenendo il profilo isotopico originale, diverso da quello dei Guinigi, come nell'individuo in studio.

È quindi molto probabile che i resti della Tomba 1 siano da attribuire a Ilaria del Carretto, benché ulteriori accertamenti siano indispensabili per avere la sicurezza dell'attribuzione.

Infatti la certezza potrebbe essere ottenuta attraverso ulteriori approfondimenti isotopici e molecolari. Per quanto riguarda gli isotopi dell'ossigeno è necessario conoscere la concentrazione del 18O nelle acque di Zuccarello (dove è nata e vissuta Ilaria, prima del matrimonio con Paolo Guinigi) all'epoca di Ilaria. Ciò potrebbe essere effettuato analizzando campioni ossei umani o animali coevi provenienti da Zuccarello. Un'altra indagine potrebbe essere quella del DNA mitocondriale in qualche discendente di Ilaria della linea materna, alcuni dei quali già individuati ma di difficoltoso reperimento.

Tomba 2

ossario GuinigiSi tratta di una donna adulta di corporatura massiccia, ma con inserzioni muscolari poco sviluppate, di un'età antropologica compresa tra i 22 ed i 30 anni ed una statura di circa 167 cm, il cui bacino rivela pochi parti. Il profilo isotopico paleonutrizionale (15N e 13C) indica un tipo di alimentazione molto diversa da quella dei Guinigi del Cassone Nord, mentre l'isotopo 18O dei denti suggerisce un'origine non lucchese. Poiché a corredo della sepoltura è stata rinvenuta una bolla papale di Martino V, che regnò tra il 1417 ed il 1431, i resti scheletrici dovrebbero essere quelli di Jacopa Trinci, dei signori di Foligno, che sposò Paolo Guinigi nel 1420 e morì nel 1422, dopo la seconda gravidanza, dopo aver partorito una bambina.

Tomba 3:

Si tratta di un'adolescente di un'età antropologica compresa tra i 12 ed i 16 anni ed una statura di circa 160 cm. Il profilo isotopico paleonutrizionale (15N e 13C) indica un tipo di alimentazione uguale a quella dei Guinigi del Cassone Nord, mentre l'isotopo 18O dei denti ne suggerisce l'origine lucchese. I dati ottenuti indicano una possibile identificazione con la prima moglie di Paolo Guinigi, Maria Caterina degli Antelminelli (+1400) che, in base ai documenti, morì proprio attorno ai 12 anni di età, forse di peste, la cui eventuale diagnosi sarà possibile con tecniche paleo-immunologiche e molecolari. 

Restano ancora da sottoporre ad analisi antropologica e paleopatologica i resti scheletrici provenienti dal Cassone Sud e parte di quelli provenienti da un ossario.

Venok_webFresco di stampa un doppio volume in onore dei sessant'anni del Stefano Garzonio, professore di slavistica dell'Ateneo pisano. Lo studio, uscito per i tipi della Stanford Slavic Studies, grazie anche al contributo economico dell'ex Dipartimento di Linguistica, s'intitola "Venok. Studia slavica Stefano Garzonio sexagenario oblata. In Honor of Stefano Garzonio" ed è curato da Guido Carpi (Università di Pisa), Lazar Fleishman (Stanford University), Bianca Sulpasso (Università di Macerata).

Mercoledì 19 dicembre alle 16.00 in occasione della pubblicazione del "Venok", all'Università di Firenze (Facoltà di Lettere e Filosofia, Sala Comparetti, Piazza Brunelleschi 4) si terrà l'incontro sul tema "Sviluppi e tendenze nelle ricerche odierne sulla letteratura russa" coordinato da Marcello Garzaniti (Università di Firenze) e al quale intervengono Cesare G. De Michelis (Università di Tor Vergata, Roma), Guido Carpi (Università di Pisa), Bianca Sulpasso (Università di Macerata), Claudia Pieralli (Università di Firenze) e lo stesso professor Stefano Garzonio.

Il libro in onore dello slavista dell'Ateneo pisano contiene di 43 interventi in italiano, russo, inglese e francese, più una bibliografia completa delle pubblicazioni di Garzonio (381 titoli). Molti degli interventi sono firmati dai massimi rappresentanti della slavistica internazionale: dallo stesso Fleishman a Boris Uspenskij, da Viktor Zhivov a Nikolaj Bogomolov, con un cospicuo apporto da parte degli studiosi italiani (Vittorio Strada, Cesare De Michelis, etc.). Gli argomenti sono fra i più vari, anche se tutti rapportabili all'assai poliedrica attività dello stesso professor Garzonio: dalla versificazione russa alle questioni di poetica e stilistica, dalla storia dell'emigrazione russa in Italia all'influsso della storia italiana sul pensiero storiografico russo. Per quantità e qualità degli interventi, "Venok" è certo il Festschrift di più alto livello mai dedicato a uno slavista italiano, ed è destinato a diventare un punto di riferimento obbligato in ogni bibliografia.

Sabato, 15 Dicembre 2012 09:40

Nuovo look per l'Orto Botanico

orto1"Fiori nel legno e botanici in cornice" è il titolo dell'evento che si è svolto venerdì 14 dicembre per la presentazione del portone monumentale e dei ritratti seicenteschi restaurati ed esposti nell'Orto Botanico di Pisa, il più antico annesso a uno Studio universitario. L'iniziativa è stata organizzata a conclusione di un progetto del dipartimento di Biologia, realizzato con il contributo della Fondazione Pisa e la collaborazione della Soprintendenza BAPSAE di Pisa.

La partecipazione attiva delle istituzioni locali ha sottolineato l'importanza di iniziative di tale portata, mirate alla valorizzazione del patrimonio culturale, e la necessità di creare collaborazioni tra gli enti per contestualizzare i singoli progetti nell'ambito di un'offerta culturale cittadina condivisa.

orto2La Fondazione Pisa, rappresentata dal suo presidente Cosimo Bracci Torsi, ha espresso piena soddisfazione per i risultati raggiunti e rinnovato l'impegno dell'Istituzione per iniziative di questo tipo, così come ha fatto il prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, a nome dell'Ateneo. La professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi ha contestualizzato i singoli ritratti e il portone da un punto di vista storico e culturale, arricchendo le singole descrizioni con piacevoli aneddoti biografici.

Il progetto nel suo insieme si è inserito in un ampio piano di fund raising intrapreso dal dipartimento di Biologia grazie all'impegno del suo direttore, il professor Roberto Lorenzi, e la collaborazione del Prefetto dell'Orto, Gianni Bedini. Tra i progetti di particolare attinenza con l'Orto Botanico, si segnala l'intervento finanziato dalla Regione Toscana per il recupero delle attuali Serre dell'Orto Botanico che mira a rinnovare la loro struttura estetica e ad adeguarle alle attuali normative in materia di sicurezza. Il progetto ha altresì consentito la realizzazione di una banca di semi all'interno dell'Orto per la conservazione di piante spontanee in via di estinzione.

 

Ne hanno parlato anche:

RepubblicaFirenze

Nazione Pisa

Tirreno Pisa 13 dicembre

Tirreno Pisa 14 dicembre

PisaToday

InsideArt

Adnkronos

ANSA - "Al via il restauro e la valorizzazione della ‘quadreria’ seicentesca e del portone monumentale dell’Orto botanico dell’universita’ di Pisa. Il progetto, che si concludera’ entro il 2012, e’ realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e alla collaborazione tra il Dipartimento di Biologia e la Soprintendenza di Pisa.
La quadreria seicentesca dell’Orto botanico, spiega una nota dell’ateneo, ‘e’ composta da 16 ritratti che raffigurano altrettanti botanici, tutti effigiati con abiti eleganti, in pose austere e con espressioni di profonda meditazione, come si conviene appunto a uomini di scienza e accademici’.
‘La collezione – prosegue l’Universita’ – e’ infatti coeva alla nascita della botanica come disciplina autonoma, culturalmente indipendente dalla medicina, e quindi non dedicata solamente allo studio delle proprieta’ medicamentose delle piante. In contrasto con i severi abiti scuri c’e’ tuttavia un elemento di novita’ rappresentato da piante fiorite dipinte a colori vivaci che qualcuno tiene in mano, altri tra le pagine di un libro, altri ancora sulla scrivania’. Non meno importante, dal punto di vista artistico, e’ l’antico portone monumentale che risale al 1591. ‘Di pregevolissima fattura, tutto di massello di noce – conclude l’ateneo – riporta in quattro specchi altrettante figure a rilievo di piante che erano coltivate e studiate nell’Orto botanico’."

europa_cinema_webL'Università di Pisa protagonista di Viareggio Europacinema 2012. Martedì 12 dicembre l'Ateneo pisano, da tre anni a fianco del Festival, ha assegnato il premio alla carriera all'artista Paolo Benvenuti. La professoressa Maria Antonella Galanti, prorettore per i rapporti con il territorio, ha consegnato il riconoscimento al regista pisano insieme ad una medaglia con il cherubino, simbolo dell'Università di Pisa. Accanto a lei, sul palco del cinema Eden a Viareggio, anche Pier Marco De Santi, professore dell'Ateneo e direttore del Festival.

"Il cinema di Paolo Benvenuti – ha detto Maria Antonella Galanti - getta uno sguardo complesso sui silenzi della storia che riguardano gli universi perdenti, compreso quello femminile. Il suo non è un cinema educativo in senso paternalistico, ma un invito alla lettura critica condivisa delle conflittualità sociali che generano i silenzi e le crudeltà della storia".

"Non è un caso essere qui a fianco del Festival - ha aggiunto la prorettrice – il nostro Ateneo è da sempre interessato all'aspetto formativo del cinema. Oggi abbiamo un corso di laurea in discipline dello spettacolo e della comunicazione e fra i progetti futuri c'è la firma di un protocollo d'intesa con la Fondazione Festival Puccini per realizzare iniziative sul cinema e la musica".

Alla la cerimonia di premiazione è seguita la proiezione di "Puccini e la Fanciulla" (2008), un film di Paolo Benvenuti che rivela al grande pubblico una delle pagine meno note della vita di Giacomo Puccini. Sulle tracce di documenti inediti trovati in una valigia dimenticata e grazie ad un lavoro ricerca storica durato alcuni anni, la pellicola narra con grande suggestione la creazione de "La Fanciulla del West", un periodo della vita del compositore segnato dal tragico suicidio di Doria Manfredi, una ragazza a servizio in casa Puccini.

Giovedì, 13 Dicembre 2012 16:07

Medico chirurgo

Esame di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo

L'acquisizione dell’abilitazione all’esercizio della professione di medico - chirurgo può avvenire:

  1. contestualmente al conseguimento del titolo di laurea abilitante
    Coloro che sono iscritti al corso di laurea in Medicina e chirurgia (classe LM-41), che hanno svolto i tirocini abilitanti durante il corso di studi (ex D.M. 58/2018) e che si laureano da giugno 2020 in poi , NON devono presentare alcuna domanda per l'abilitazione ma sono tenuti al pagamento della tassa erariale di € 49,58 su c/c postale n. 1016 intestato a Agenzia delle Entrate – tasse scolastiche (disponibile in formato precompilato negli uffici postali). La ricevuta del versamento dovrà essere caricata sulla pagina personale del portale Alice - alla voce "Conseguimento titolo", insieme agli allegati della domanda di laurea (frontespizio tesi e copia libretto), alla voce Altro.
    AVVISO PER GLI STUDENTI immatricolati in anni accademici precedenti l'a.a. 2018/2019, che non abbiano ancora conseguito il titolo di studio e che intendano conseguire il titolo di studio abilitante ai sensi del DM 2/04/2020 n. 8, devono seguire le istruzioni alla pagina https://www.med.unipi.it/index.php/informazioni-sulla-laurea-abilitante/

  2. mediante il superamento di un esame che prevede n. 3 tirocini postlaurea ai sensi del DM 445/2001
    I laureati  al corso di laurea in Medicina e chirurgia conseguita:
    - secondo uno dei vecchi ordinamenti, previgenti al DM 509/1999;
    - laurea specialistica a ciclo unico (Classe 46/S)
    - laurea magistrale a ciclo unico (LM-41) 
    che non hanno svolto i tirocini prelaurea (DM 445/2001) sono tenuti ad iscriversi all’esame di stato e pagare le tasse previste (tassa erariale di euro 49,58 e tassa universitaria di euro 300,00)per ottenere l’abilitazione.
    L'esame consiste in un tirocinio pratico valutativo della durata di 3 mesi: 1 mese presso un reparto di Medicina, 1 mese presso un reparto di Chirurgia, 1 mese presso un Ambulatorio di Medicina generale convenzionato col SSN. Pertanto ad ogni candidato vengono assegnate tre sedi di svolgimento e tre Medici-Tutor . Al termine di ogni mese di frequenza ciascun Tutor esprime una valutazione con punteggio numerico in trentesimi (minimo 18 - max 30) secondo i criteri specificati sul libretto.
    La domanda di partecipazione all’esame deve essere presentata mediante il portale Alice. Leggi la 'Guida alla presentazione della domanda'
    Al termine dell'iscrizione online: stampare il formulario coi dati necessari per il tirocinio, sottoscriverlo e trasmetterlo con le attestazioni dei versamenti o del certificato d'invalidità, per posta elettronica a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro la scadenza indicata nel bando..

Scadenza domanda I e II sessione 2024

Bando

Commissione 

Il termine di iscrizione agli  esami di Stato è:

I sessione 2024: dal 1 febbraio 2024 al 6 marzo  2024  ore 12,00

II sessione 2024: dal 2 settembre 2024 al 9 ottobre 2024  ore 12,00

Data inizio tirocini

I sessione 2024 : 3 aprile 2024 (per chi consegue il titolo in appelli che inizieranno entro il 6 marzo 2024)                   

II sessione 2024 : 4 novembre 2024 (per chi consegue il titolo in appelli che inizieranno entro il 9 ottobre 2024)

A tal fine l’Ufficio Esami di Stato comunicherà a ciascun candidato ,entro la fine di ottobre per la II sessione, tramite posta elettronica ordinaria, la modalità di consegna delle relative assegnazioni.
                           

Modalità di svolgimento

La modalità di svolgimento del tirocinio, se in presenza oppure online, sarà stabilita d’ufficio e comunicata ai candidati dopo il termine dell’iscrizione ad ogni sessione, in considerazione al numero degli iscritti e all’andamento della situazione epidemiologica in corso (COVID 19).

Tasse di abilitazione 

Il contributo all’Ateneo per la partecipazione all’esame di Stato di € 300,00 (+ €49,58 per tassa erariale) - oppure della tassa universitaria ridotta di € 150,00 per i candidati non idonei in una sessione precedente  -deve essere versato esclusivamente da parte di coloro che svolgono il tirocinio postlaurea.

I versamenti devono essere effettuati mediante il sistema Pagopa accedendo dall’area riservata del portale Alice. La tassa erariale di € 49,58 deve esssere pagata  su c/c postale n. 1016 intestato a Agenzia delle Entrate – tasse scolastiche, disponibile negli uffici postali.

I candidati con invalidità riconosciuta oltre il 66% sono esonerati dal pagamento della tassa universitaria: consultare "Informazioni per i candidati" o leggere il bando. 

Risultati e rilascio certificati 

 

I certificati sono disponibili e i laureati nell'ateneo possono stamparli nell'area riservata del portale di Alice. Invece per i laureati fuori possono essere richiesti all'indirrizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. allegando la scansione  di un documento d'identità. 

E' comunque possibile autocertitifcare il conseguimento dell'abilitazione.

 Norme di riferimento: 

Decreto ministeriale 19 ottobre 2001, n.445 (regolamento); 
Decreto ministeriale 9 maggio 2018, n. 58 (riforma);
Decreto Legge 30 aprile 2019, n.35 (proroga prova scritta); 
Decreto Legge 17 marzo 2020, n.18 - art.102 (abolizione prova scritta)
Decreto Ministeriale 9 aprile 2020  (attività di tirocinio)

Informazioni a cura di:

Direzione Didattica, Studenti e Internazionalizzazione
largo Bruno Pontecorvo n. 3 - Pisa
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

CarusoDal 13 dicembre al 2 aprile il Museo della Grafica dell'Università di Pisa a Palazzo Lanfranchi ospita "L'arte del disegno", una rara mostra antologica di Bruno Caruso. Sono oltre ottanta le opere, fra disegni e acqueforti, scelte per illustrare il percorso dell'artista siciliano nato nel 1927 che attualmente vive e lavora a Roma.

"Il viaggio si apre e si chiude idealmente con due autoritratti: il primo è un giovane Caruso che disegna al cavalletto nel 1945, l'ultimo del 2010 è un'acquaforte intitolata "Povero Bruno", dove la testa dell'artista emerge dal suolo contornata da vari animali", spiega il professore Alessandro Tosi, direttore del Museo della Grafica.

In mezzo a queste due autorappresentazioni si snoda tutta la complessa poetica di Bruno Caruso, un artista italiano che si è imposto sulla scena internazionale tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento, quando il suo tratto è servito ad esempio ad illustrare le copertine di riviste come Times e Life. Dalla mostra emergono i temi più importanti che ha esplorato nel corso della sua lunga e complessa carriera. La passione politica che spesso si accompagna ad una rappresentazione cruda della realtà contemporanea come ad esempio in "Stop War" del 1969 contro la guerra del Vietnam. Lo sguardo sul costume e sulla società: come in "Jungla" del 1976, una serie di donne ammantate in pellicce di leopardo, o come nel volume "La real casa dei matti" (1975) introdotto da Franco Basaglia, che realizza dopo il suo training psichiatrico nel manicomio di Palermo. Quindi il tema della natura, a partire dai disegni dell'orto botanico di Palermo, e poi la sicilianità, che si sposa con la storia, gli influssi arabi e normanni e la grande amicizia con Leonardo Sciascia che a Caruso ha dedicato alcune pagine suggestive. Non ultimo l'intreccio con Pisa e l'Olivetti. Nel 1960, l'artista disegna l'agenda per l'Olivetti che ha appena costruito a Pisa una delle prime macchine calcolatrici, l'ELEA. Caruso traduce tutto questo in un percorso "dalla calligrafia alla memoria" in cui "spiega" i calcolatori a partire dalla scrittura.

Caruso2"La mostra, che sino ad aprile sarà animata da eventi come una 'giornata Olivetti' e dalla presenza stessa dell'artista, - continua Alessandro Tosi – nasce anche da questo intreccio con Pisa. Nel 1959 Caruso fu infatti uno dei primi a donare alcune sue opere al Gabinetto Disegni e Stampe dell'Università di Pisa, il nucleo iniziale da cui poi è nato il Museo della Grafica".

"Negli ultimi decenni è ripresa in Bruno Caruso la grande passione per i libri e i manoscritti illustrati – ha detto la curatrice della mostra Caterina Napoleone – in quello dedicato al Teatro Biondo di Palermo e nel volume con i suoi disegni di commento al 'Gattopardo', culmina la sua mentalità storica senza barriere cronologiche e geografiche e l'assoluta padronanza dell'arte del disegno".

La mostra "Bruno Caruso. L'arte del disegno", curata da Caterina Napoleone e allestita dall'archietetto Diana Rastelli, è realizzata dal Museo della Grafica, dal Comune di Pisa e dall'Università di Pisa, ha l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, della Fondazione Adriano Olivetti, e dell'Orto Botanico di Palermo.

 

Ne hanno parlato anche:

Fondazione Adriano Olivetti

La Nazione

Adnkronos/liberoquotidiano

CataniaOggi

La kinzica

Ognisette

PisaInformaFlash

IlSussidiario.net

Giovedì, 13 Dicembre 2012 10:08

Convegno "Progetto Dislessia"

Il 28 settembre 2012 L’Università di Pisa ha organizzato un convegno sul Progetto Dislessia.
È la prima iniziativa pubblica dello sportello dislessia dell’ateneo, organizzata nell’ambito delle attività intraprese a seguito della emanazione della Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e delle successive Linee Guida del MIUR.
Ad una breve introduzione dei Prorettori prof.ssa Tognetti e prof. Mancarella (rispettivamente Prorettore per gli Studenti e il diritto allo studio e Prorettore per la Didattica), che hanno illustrato il progetto, hanno fatto seguito gli approfondimenti del dr. Cioni e delle dott.sse Brizzolara e Chilosi dell'equipe dell'IRCCS–Fondazione Stella Maris. La mattina si è conclusa con l’intervento del prof. Giacomo Stella dell’Università di Modena e Reggio Emilia e della prof.ssa Soldi della sezione pisana dell'AID (Associazione Italiana Dislessia).
Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda “Gli studenti con dislessia all’Università: esperienze a confronto”, a cui hanno partecipato relatori degli Atenei di Modena e Reggio Emilia, Padova e Bologna (Ghidoni, Martino, Genovese, Lami, Pizzoli).

Registrazione audio del convegno

Prima parte

Seconda parte

Terza parte

Informazioni

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
telefono: +39 050 2213434
fax: +39 050 2213610
Indirizzo: Largo Bruno Pontecorvo 3 - 56127 Pisa

Documenti da scaricare

Pisa University Press a RomaGrande successo per l'incontro organizzato dalla Pisa University Press a "Più libri, più liberi", la fiera della piccola e media editoria che si è svolta a Roma dal 6 al 9 dicembre. L'evento, organizzato nel pomeriggio dell'8 dicembre, ha avuto come protagonista lo scultore costaricano Jorge Jiménez Deredia che ha illustrato il suo progetto "La Ruta de la Paz. Il cammino della pace", il percorso ideale di un grande artista dal Canada alla Terra del fuoco, protagonista di un volume scritto da di Sonia Gomiero pubblicato dalla casa editrice dell'Università di Pisa. All'incontro hanno partecipato anche il sociologo Domenico De Masi e Denise Ulivieri, docente di Storia dell'Architettura dell'Università di Pisa.


Pubblico a RomaIl volume racconta dell'incontro inaspettato tra lo scultore costaricano Jorge Jiménez Deredia e l'ecostoria, un metodo di ricerca che si applica da qualche decennio presso l'Università di Pisa. L'ecostoria, ossia la storia dell'abitare, consente di studiare la civiltà di tutti: anche delle civiltà definite "senza storia" ma in realtà dimenticate dalla storia ufficiale. La scultura di Deredia riprende – non solo nelle forme – la cultura dei nativi del suo Paese, i Boruca, e la attualizza in una proposta contemporanea di pacificazione globale.

La Ruta de la Paz è un progetto ecostorico, architettonico, scultoreo. Si tratta di nove spazi che saranno costruiti in altrettanti Paesi americani, dal Canada, passando per Stati Uniti, Messico, Yucatán, Costa Rica, Colombia, Perù, Cile, fino all'Argentina. L'arte, con la sua forza di convincimento intuitivo, ricrea i luoghi rituali in cui riecheggiano, rinnovati, gli antichi simboli della convivenza appartenuti alle civiltà precolombiane.

Il progetto di Jorge Jiménez Deredia sui media argentini:

http://www.nacion.com/2012-11-13/AldeaGlobal/Libro-traza-la--ruta-de-la-paz--del-escultor-Jorge-Jimenez-Deredia.aspx#
http://www.crhoy.com/la-ruta-de-la-paz-de-jimenez-deredia-se-plasma-en-un-libro/
http://www.larepublica.net/app/cms/www/index.php?pk_articulo=5333441

 

 

roan_staff2

Un video e un libro per parlare di giovani, formazione e sfide del futuro. Giovedì 13 dicembre, alle ore 17.30, nell'Aula Magna del Polo Carmignani, Roan Johnson e Beppe Severgnini incontrano gli studenti dell'Università di Pisa per un confronto sulla "generazione choosy", quella che entrambi hanno provato a raccontare da regista e da scrittore nel video "L'uva migliore" e nel libro "Italiani di domani". L'iniziativa, coordinata dal direttore de "Il Tirreno" Roberto Bernabò, sarà introdotta dai saluti del rettore Massimo Augello ed è aperta al pubblico.

"L'Università di Pisa ha voluto organizzare questo incontro come momento di riflessione sui temi che toccano più da vicino i nostri studenti – spiega Massimo Augello. "Con le loro opere e il loro sguardo particolare sulla realtà, gli ospiti dell'evento racconteranno come i giovani di oggi affrontano le difficoltà della loro generazione e come si rapportano al futuro che li attende". Ad animare l'iniziativa ci saranno anche i ragazzi di Radioeco, la radio degli studenti dell'Università di Pisa, che con le loro "incursioni", coinvolgeranno il pubblico nella discussione.

Beppe SevergniniDurante l'incontro Roan Johnson presenterà il video "L'uva migliore", basato sulle videointerviste realizzate nei mesi scorsi agli studenti con la collaborazione dell'Università di Pisa. Il progetto del video era nato con l'obiettivo di raccontare, attraverso gli occhi di un giovane autore, il mondo universitario e le persone che lo compongono. In tutto sono circa 40 le persone che si sono sedute davanti alla telecamera di Johnson e che, con una formula di "casting" un po' diversa, hanno parlato delle loro esperienze di studio e di lavoro nell'intreccio con la vita privata. Da questo materiale è nato il video "L'uva migliore" che, partendo dalle storie degli studenti di Pisa, ha tracciato un affresco sul mondo giovanile di oggi.

Beppe Severgnini parlerà del suo ultimo libro "Italiani di domani" e delle "otto T del tempo che viene", le chiavi necessarie ai giovani per aprire le porte del futuro. Come ha dichiarato lui stesso, "Italiani di domani" è destinato a chi vuole provare a ragionare sul proprio futuro, e magari a cambiarlo: "Se vogliamo riprogrammare noi stessi e il nostro Paese - dice Severgnini - dobbiamo continuare a provarci, anche quand'è finito il tempo epico della gioventù".

 

Ecco il video integrale dell'incontro



Ne hanno parlato:
Corriere della Sera
Tirreno (14 dicembre)
Tirreno 2 (14 dicembre)
Corriere Fiorentino
CorriereFiorentino.it
TirrenoPisa.it (13 dicembre)
Tirreno Pisa (13 dicembre)
Tirreno
Repubblica Firenze
RepubblicaFirenze.it 
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it 
PisaInformaFlash.it 

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