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Venerdì, 04 Gennaio 2013 10:27

Assicurazione per studenti (infortuni)

Polizza n.: 90104
Validità: dal dal 1/4/2021 al 31/12/2024
Compagnia: Poste Assicura S.p.A.

Leggi i dettagli su: https://www.unipi.it/index.php/amministrazione/item/4128-polizza-infortuni-a-favore-degli-studenti-e-dei-dipendenti

 

 

 

L'Università di Pisa comunica che - in esecuzione dell'ordinanza del Tar Toscana n. 01746/2012 con la quale è stata accolta l'istanza cautelare presentata da circa centocinquanta studenti immatricolati nell'A.A. 2012/2013 ai corsi di laurea dell'area di Ingegneria - sarà consentito agli studenti ricorrenti di sostenere gli esami relativi agli insegnamenti che hanno frequentato, fatta salva la verifica dell'estinzione degli OFA, a conclusione dei corsi di recupero appositamente programmati.

L'Università comunica inoltre che, allo scopo di evitare disparità di trattamento tra studenti, i direttori dei dipartimenti interessati, in accordo con gli organi di governo dell'Ateneo, sono in procinto di adottare i provvedimenti necessari a estendere la medesima possibilità agli studenti immatricolati nello stesso anno accademico che non hanno promosso il predetto ricorso.

Rita Biancheri, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Pisa, ha recentemente pubblicato il volume "Famiglia di ieri, famiglie di oggi. Affetti e legami nella vita intima" (Edizioni ETS). Il volume tenta di rispondere ad alcune domande guardando alla famiglia come fenomeno sociale e non come istituzione immutabile nel tempo: siamo di fronte a una crisi della famiglia o ci sono altri modelli che ne analizzano funzioni e sentimenti? Le categorie con cui interpretiamo i cambiamenti e leggiamo il passato risentono della contrapposizione tra affettività e ragione, sminuendo la ricchezza delle relazioni e la complessità del soggetto?

Qui di seguito pubblichiamo l'introduzione al volume.

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Introduzione

Biancheri cover Numerosi interrogativi, a partire dai problemi definitori e dai molteplici significati simbolici del termine famiglia, si pongono a chi studia la sfera privata e, in particolare, se si cerca di superare l'impasse, in un'ottica multidisciplinare, che ha pesato su questo argomento fino agli anni Ottanta. Da sempre terreno di scontri politici e ideologici, spazio dell'intimità ma anche agenzia di socializzazione primaria e luogo di formazione dell'identità, la sua realtà polimorfa e complessa – su cui insistono valori, aspettative, abitudini – si scontra con categorie poco idonee a comprenderne le trasformazioni.

Dalla retorica, che ha confuso la pratica con la sua rappresentazione, all'aumento del fenomeno inquietante della violenza domestica molte questioni richiedono interventi e politiche familiari, se non per risolvere, almeno per cercare di invertire il circolo vizioso in cui è intrappolato il nostro paese (Ferrera 2008): bassi tassi di fecondità e occupazione femminile intorno al 46%, con oscillazioni di alcuni decimali.

Siamo allora di fronte alla crisi (strutturale) della famiglia? Oppure questa deriva dalle discrasie tra realtà e sistemi di welfare non più in grado, non solo per la diminuzione delle risorse materiali, di rispondere, con equità, ai nuovi bisogni?

Sicuramente ci dobbiamo misurare con nuovi modi di stare insieme, ma questo richiede un diverso sforzo concettuale, quella tensione essenziale necessaria per assumere, all'interno dei propri schemi interpretativi, il nodo fondamentale intorno al quale la sociologia è chiamata ad operare che è la«diversità irriducibile di ciascun individuo». Se la nostra condizione quotidiana, è caratterizzata dalla molteplicità delle forme di vita sociale, come si può generalizzare riduttivamente, o meglio impropriamente, il declino della famiglia basandosi su dati esclusivamente quantitativi, o su modelli ritenuti validi per tutti?

Di conseguenza, «il luogo possibile e affascinante della ricerca» rimane il tentativo di individuare il senso della costruzione della nostra esistenza, in un mondo dove le appartenenze sono multiple, i comportamenti non sono determinati solo dalla razionalità strumentale, ma entra preponderante la forza delle passioni – uscita dall'occultamento che è stato compiuto – e, soprattutto, i condizionamenti delle istituzioni non agiscono più in modo prescrittivo e assoluto.

E come è possibile farlo negli «affari»sentimentali, in quei luoghi per eccellenza evanescenti e non soggetti ad alcun determinismo, se non quello dell'unicità del singolo e del momento in cui avviene l'incontro con l'Altro?

Abbiamo nelle pagine del volume «attraversato con consapevolezza» questo territorio incerto e sfuggente tenendo presente le numerose difficoltà fra cui quella di non cadere in sterili contrapposizioni con il passato. Se dal mondo chiuso dell'ordine sociale siamo passati all'universo infinito delle soggettività, come possiamo pensare di semplificare frettolosamente le risposte senza avvalerci del conforto della storia? Più di ieri e meno di domani, necessitiamo di una prospettiva diacronica, di uno sguardo lungo per leggere le trasformazione dell'affettività.

La famiglia deve, dunque, essere osservata come soggetto cruciale della storia e lente privilegiata attraverso cui raccontarne l'orizzonte teorico ed empirico dei mutamenti. Ambito economico e di interessi materiali, «mondo vitale» della solidarietà, dove si intrecciano i rapporti tra i generi e le generazioni; un sistema non affatto omogeneo in cui si combinano, in una molteplicità fenomenica, passato e presente, interessi privati e bene pubblico.

Nell'itinerario che abbiamo disegnato per affrontare un ambito di studio così sfaccettato, cercando di non ridurre la complessità attraverso una semplificazione monocausale dei fenomeni, e cercando di non intorbidire le acque per poter guardare dentro la «scatola chiusa» del quotidiano domestico, abbiamo fatto numerose soste nel pensiero di autori e autrici, ritenuti significativi, riportando ampi brani delle loro opere e fornire a chi legge ulteriore materiale di analisi.

Dopo la partenza di un mese fa dei tre studiosi alla ricerca di meteoriti, il 24 dicembre sono volati in Antartide altri due geologi del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, inseriti nella XXVIII missione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA): si tratta della dottoressa Chiara Montomoli e del professor Natale Perchiazzi, affiancati nella loro attività dal professor Rodolfo Carosi, dell'Università di Torino, che con i loro studi tenteranno di capire attraverso quali processi geologici l'Antartide abbia acquisito la sua attuale configurazione e di ricostruirne la storia nelle varie ere geologiche.

I ricercatori di Scienze della Terra si dedicheranno allo studio del continente antartico così come appare oggi: una vasta area emersa (più grande dell'Europa) ricoperta quasi totalmente da ghiaccio, ma sotto al quale, contrariamente a quanto avviene nell'Artide, esistono rocce che in numerosi punti emergono dal ghiaccio stesso, sono cioè "in affioramento", soprattutto lungo le zone periferiche del continente e in corrispondenza delle fasce montuose. La zona in cui si concentra l'attività di ricerca dei geologi italiani è la porzione settentrionale della Terra Vittoria (Northern Victoria Land), un'estesa regione che si affaccia sulla costa occidentale del Mare di Ross (Ross Sea), proprio a sud della Nuova Zelanda.

L'attività dei ricercatori dell'Ateneo pisano si focalizzerà sulle rocce testimoni di una fase cruciale della storia dell'Antartide, quella che risale al Giurassico, intorno a 180-170 milioni di anni fa. Gli obiettivi principali sono l'acquisizione di una vasta serie di nuovi dati, stratigrafici, sedimentologici, paleontologici, strutturali, petrografici e geocronologici, che consentiranno una migliore caratterizzazione delle successioni vulcano-sedimentarie Triassico-Giurassiche che affiorano lungo la catena Transantartica nella Terra Vittoria. Particolarmente interessanti possono essere le conclusioni relative ai cambiamenti climatici a scala globale verificatisi a seguito dell'attività magmatica avvenuta nel Giurassico inferiore.

L'attività di ricerca farà perno sulla base Italiana del PNRA "Mario Zucchelli", gestita dall'ENEA, che si trova sulla costa del Mare di Ross, nella Baia Terra Nova. Un'attenta pianificazione preliminare dell'attività in Antartide ha permesso di selezionare una serie di affioramenti rocciosi su cui si concentrerà l'attività dei ricercatori. Le località da esplorare saranno raggiunte con una serie di escursioni giornaliere in elicottero, allo scopo di effettuare campionamenti sugli affioramenti rocciosi e chiarire le relazioni e le giaciture delle rocce affioranti.

L'attività di ricerca in Antartide dell'Ateneo Pisano si sviluppa in un vasto insieme di discipline, dalla chimica, alla biologia, alle scienze della terra, con gruppi di ricerca che hanno una notevole esperienza pluriennale di attività in questo ambiente unico in natura. Le ricerche si svolgono nel rispetto degli accordi internazionali previsti dal cosiddetto Patto Antartico, che prevede di "utilizzare" l'Antartide come un grande laboratorio senza interessi di tipo economico o militare seguendo progetti scientifici nazionali e internazionali approvati dallo SCAR (Scientific Committee for the Antarctic Research) che è l'ente scientifico mondiale che esamina e approva i programmi di studio in Antartide.

Durante il periodo di svolgimento della missione (24 dicembre-8 febbraio) sarà cura dei ricercatori pubblicare un "diario" delle loro attività sulla pagina Facebook http://www.facebook.com/SpedizioneInAntartide.

Giovedì, 27 Dicembre 2012 14:23

Taglio del nastro a Palazzo Matteucci

Dopo un accurato intervento di restauro durato due anni, torna agli antichi splendori Palazzo Matteucci, l'edificio in piazza Torricelli sede del nuovo dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica. Il palazzo è stato inaugurato venerdì 21 dicembre alla presenza del rettore Massimo Augello e del direttore del dipartimento Mauro Tulli, che hanno guidato gli ospiti a visitare i nuovi spazi restaurati, tra cui i locali della biblioteca di Lingue e letterature moderne 1 con i suoi 4.050 metri lineari di materiale bibliografico e 131 posti lettura, l'Aula Magna con le decorazioni pittoriche rimaste per anni oscurate da un controsoffitto ligneo e il cortile interno riqualificato a spazio verde con alberature e sedute utilizzabili come posti lettura all'aperto.

Palazzo Matteucci è uno degli edifici più rappresentativi per la storia della ricerca scientifica all'Università di Pisa: fu edificato tra il 1841 e il 1844 per volontà di Carlo Matteucci, maestro di Antonio Pacinotti, che ottenne dal Granduca Leopoldo i mezzi necessari per la costruzione di un "nuovo teatro di Fisica". L'immobile, che ha ospitato la sede del dipartimento di Fisica fino al trasferimento nell'area della ex Marzotto, ha subito negli anni numerosi interventi di ampliamento volti a far fronte all'esigenza di adattare la didattica e la ricerca alle nuove tecnologie.

I recenti lavori hanno interessato il nucleo storico dell'edificio, nel quale si è operato con interventi di restauro e adeguamento funzionale e impiantistico. Al piano terra di Palazzo Matteucci sono stati eseguiti interventi di ripristino degli spazi originari, destinati a ospitare le sale lettura e consultazione della biblioteca, mentre ai piani superiori sono stati ricavati gli studi del dipartimento, sale riunioni, l'Aula Magna e spazi per didattica a piccoli gruppi.

Il restauro di Palazzo Matteucci fa parte di un ampio piano di interventi nel settore dell'edilizia che l'Università di Pisa ha programmato già da alcuni anni e che ha già portato alla realizzazione e alla riqualificazione di diversi edifici. L'inaugurazione di oggi segue la consegna del polo didattico nell'ex stabilimento Guidotti e anticipa di poche settimane il taglio del nastro del grande polo didattico delle Piagge. Altri interventi significativi, di cui sono già stati aperti i cantieri, riguardano il nuovo dipartimento di Chimica e il polo didattico ad esso collegato nell'area di San Cataldo che sarà terminato entro la fine del 2013, il complesso degli ex Salesiani nella zona di via Santa Maria e il secondo lotto del polo ex Guidotti.

Come ha ricordato il rettore nel suo intervento, "gli investimenti nel campo dell'edilizia sono cresciuti in modo consistente negli ultimi anni, arrivando alla cifra di 24,5 milioni di euro nel 2012, con la previsione di salire nel 2013 a circa 35 milioni. Accanto alle nuove costruzioni e alle ristrutturazioni, abbiamo dato nuovo impulso alla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare dell'Università, il cui valore non è solo quello di mercato, ma tocca anche la sfera storica, artistica e culturale".

Un nuovo e prestigioso riconoscimento per un docente dell'Ateneo pisano. Maria Allegrini, professoressa di Fisica della Materia è stata eletta Fellow dell'American Physical Society (APS) per i suoi "contributi alle interazioni laser con atomi e piccole molecole: collisioni dette di energy-pooling, spettroscopia ad alta risoluzione, raffreddamento laser di molecole biatomiche e contributi alla fisica internazionale attraverso collaborazioni e servizi professionali".

Gli esperimenti sul raffreddamento laser di molecole biatomiche sono stati condotti da Maria Allegrini al Laboratoire Aimé Cotton dell'Université Paris Sud-11 di Orsay, France nell'ambito di un'azione di sostegno delle Relazioni Internazionali dell'Ateneo pisano.

L'APS Fellowship Program è nato per insignire quegli studiosi che si sono distinti nel campo della fisica attraverso ricerche e pubblicazioni originali o che abbiano contribuito in modo significativo e innovativo all'applicazione della fisica nel campo della scienza e della tecnologia. Ogni anno, meno dello 0.5% di tutti gli affiliati (americani e stranieri) all'APS viene nominato Fellow.

Giovedì, 27 Dicembre 2012 14:20

Trecentomila euro per la mobilità Erasmus

Dall'Università di Pisa arriva un biglietto in più per l'Europa. Con l'obiettivo di favorire la mobilità internazionale nell'ambito del Programma Erasmus, l'Ateneo ha stanziato un finanziamento di 300 mila euro che andrà a integrare le borse erogate dall'Agenzia Nazionale LLP Italia e consentirà a tutti gli studenti selezionati quest'anno di beneficiare interamente della borsa prevista. Grazie alla sempre maggiore attività di promozione, alla riapertura dei termini per l'assegnazione dei posti ancora disponibili e al crescente interesse da parte degli studenti, per l'anno accademico in corso si è verificato un incremento di partecipazione al bando, sia per studio che per placement. Ad oggi sono circa 500 le partenze da Pisa per l'Europa.

Fresco di stampa un doppio volume in onore dei sessant'anni del Stefano Garzonio, professore di slavistica dell'Ateneo pisano. Lo studio, uscito per i tipi della Stanford Slavic Studies, grazie anche al contributo economico dell'ex Dipartimento di Linguistica, s'intitola "Venok. Studia slavica Stefano Garzonio sexagenario oblata. In Honor of Stefano Garzonio" ed è curato da Guido Carpi (Università di Pisa), Lazar Fleishman (Stanford University), Bianca Sulpasso (Università di Macerata).

Mercoledì 19 dicembre alle 16.00 in occasione della pubblicazione del "Venok", all'Università di Firenze (Facoltà di Lettere e Filosofia, Sala Comparetti, Piazza Brunelleschi 4) si terrà l'incontro sul tema "Sviluppi e tendenze nelle ricerche odierne sulla letteratura russa" coordinato da Marcello Garzaniti (Università di Firenze) e al quale intervengono Cesare G. De Michelis (Università di Tor Vergata, Roma), Guido Carpi (Università di Pisa), Bianca Sulpasso (Università di Macerata), Claudia Pieralli (Università di Firenze) e lo stesso professor Stefano Garzonio.

Il libro in onore dello slavista dell'Ateneo pisano contiene di 43 interventi in italiano, russo, inglese e francese, più una bibliografia completa delle pubblicazioni di Garzonio (381 titoli). Molti degli interventi sono firmati dai massimi rappresentanti della slavistica internazionale: dallo stesso Fleishman a Boris Uspenskij, da Viktor Zhivov a Nikolaj Bogomolov, con un cospicuo apporto da parte degli studiosi italiani (Vittorio Strada, Cesare De Michelis, etc.). Gli argomenti sono fra i più vari, anche se tutti rapportabili all'assai poliedrica attività dello stesso professor Garzonio: dalla versificazione russa alle questioni di poetica e stilistica, dalla storia dell'emigrazione russa in Italia all'influsso della storia italiana sul pensiero storiografico russo. Per quantità e qualità degli interventi, "Venok" è certo il Festschrift di più alto livello mai dedicato a uno slavista italiano, ed è destinato a diventare un punto di riferimento obbligato in ogni bibliografia.

Si terrà lunedì 17 dicembre, dalle 8.30 alle 16.00 nell'Aula Magna del dipartimento di Scienze veterinarie, il convegno dal titolo: "Animal welfare: dal concetto teorico all'intervento pratico". Esperti italiani e stranieri si confronteranno sui temi legati al benessere animale e alla sua importanza nelle produzioni di alimenti.

Dopo i saluti della professoressa Daniela Gianfaldoni, direttore del dipartimento di Scienze veterinarie, seguiranno gli interventi del professor Xavier Manteca Vilanova dell'Università Autonoma di Barcellona, del professor Angelo Gazzano dell'Università di Pisa, del dottor Leonardo James Vinco e del dottor Guerino Lombardi, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, del Professor Patrick Pageat, dell'Istituto di Ricerca IRSEA, dell'ingegner Cristiano Ferraris dell'Ergobreeding Srl, e del dottor Raffaele Peluso, del CeSMeL Srl.

Argomento centrale della discussione saranno i temi della vita dell'animale utilizzato per la produzione di alimenti e del suo progressivo allontanamento dal modello naturale dovuto all'avvento degli allevamenti intensivi e alla progressiva meccanizzazione delle metodiche di produzione. Per questi motivi è sempre più grande l'attenzione che è posta nel tutelare il benessere animale, con studi rivolti a conoscerne il comportamento naturale nel tentativo di permetterne una normale manifestazione, adeguando il più possibile le strutture alle necessità etologiche degli animali ospitati.

La partecipazione al convegno è gratuita, si prega di confermare la propria presenza inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L'Università di Pisa protagonista di Viareggio Europacinema 2012. Martedì 12 dicembre l'Ateneo pisano, da tre anni a fianco del Festival, ha assegnato il premio alla carriera all'artista Paolo Benvenuti. La professoressa Maria Antonella Galanti, prorettore per i rapporti con il territorio, ha consegnato il riconoscimento al regista pisano insieme ad una medaglia con il cherubino, simbolo dell'Università di Pisa. Accanto a lei, sul palco del cinema Eden a Viareggio, anche Pier Marco De Santi, professore dell'Ateneo e direttore del Festival.

"Il cinema di Paolo Benvenuti – ha detto Maria Antonella Galanti - getta uno sguardo complesso sui silenzi della storia che riguardano gli universi perdenti, compreso quello femminile. Il suo non è un cinema educativo in senso paternalistico, ma un invito alla lettura critica condivisa delle conflittualità sociali che generano i silenzi e le crudeltà della storia".

"Non è un caso essere qui a fianco del Festival - ha aggiunto la prorettrice – il nostro Ateneo è da sempre interessato all'aspetto formativo del cinema. Oggi abbiamo un corso di laurea in discipline dello spettacolo e della comunicazione e fra i progetti futuri c'è la firma di un protocollo d'intesa con la Fondazione Festival Puccini per realizzare iniziative sul cinema e la musica".

Alla la cerimonia di premiazione è seguita la proiezione di "Puccini e la Fanciulla" (2008), un film di Paolo Benvenuti che rivela al grande pubblico una delle pagine meno note della vita di Giacomo Puccini. Sulle tracce di documenti inediti trovati in una valigia dimenticata e grazie ad un lavoro ricerca storica durato alcuni anni, la pellicola narra con grande suggestione la creazione de "La Fanciulla del West", un periodo della vita del compositore segnato dal tragico suicidio di Doria Manfredi, una ragazza a servizio in casa Puccini.

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