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Giovedì, 13 Luglio 2023 11:12

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Organizzare il corso

Guarda la lezione

Minutaggio:
0:00:00 -- inizio --

0:00:10 Introduzione

0:01:45 Programma degli argomenti

0:10:10 Struttura di una classe: Persone, Dati e Strumenti

0:24:20 Accesso a Classroom

0:28:00 Un esempio di corso

0:28:30 - Stream: uso della bacheca

0:31:35 - Lavori del corso: materiali didattici e compiti

0:35:50 - Persone: insegnanti e studenti

0:39:25 - Voti: compiti, correzioni, voti

0:43:10 Uso del Calendario (e integrazione con Meet)

0:48:55 Uso di Drive (e integrazione con Classroom)

0:50:42 Invio di email agli studenti

0:51:50 Arruolamento degli studenti

0:52:50 Impostazioni grafiche e di funzionamento

0:55:32 Creazione di un nuovo corso

0:59:30 Archiviazione di un corso

1:00:00 Sessione di domande

1:14:49 -- termine --

 

Interazione e compiti

Guarda la prima parte

Minutaggio:

0:00:00 --- inizio ---

0:00:55 Agenda del webinar

0:06:55 Richiamo: creare corsi, annunci, e materiale didattico su Classroom

0:18:40 Interazione con gli studenti: in diretta, in differita

0:20:45 Primo sguardo agli strumenti di comunicazione: Hangouts, Chat, Gruppi

0:23:51 Primo sguardo agli strumenti di condivisione: Documenti, Fogli, Presentazioni, Lavagne

0:25:30 Altri strumenti di condivisione: Disegni, Mappe geografiche, Siti web.

0:27:08 Esempi di strumenti di condivisione di terze parti: CAD, diagrammi, mappe mentali, musica, audio, circuiti elettrici ed elettronici, montaggio video, progettazione software.

0:34:55

 

Guarda la seconda parte

Minutaggio:

0:00:20 Demo: Hangouts, Chat, Gruppi

0:08:50 Demo: Jamboard (lavagna condivisa)

0:19:05 Demo: Documenti, Fogli

0:27:18 Compiti ed esercizi con Forms (con possibile correzione automatica)

0:39:45 Gestione dei compiti: preparazione, distribuzione, consegna, correzione, consegna dei compiti corretti

0:43:40 Demo: scrittura di un saggio breve come compito "a casa"

0:47:00 - La griglia di valutazione: criteri di valutazione, classi, punti

0:49:45 - Creazione di un template per il saggio

0:52:02 - Pubblicazione del compito (immediata, differita)

0:52:35 - Notifiche (cellulare, email): di pubblicazione agli studenti, di consegna al docente

0:54:00 - Correzione di un compito consegnato

0:59:00 - Registro dei voti

1:00:40 Elenco delle cose da fare: compiti da consegnare (per studenti), compiti da correggere (per docenti)

1:01:28 Algoritmi per il calcolo del voto complessivo: somma di punti, media dei compiti, ponderato per categoria

1:03:48 Domande dei partecipanti

1:18:40 --- termine ---

About 40 the first graduated the students of Foundation Course 2022/23. The official graduation ceremony took place on 29 June. The University’s course allows international students to complete the schooling necessary to enrol in a bachelor’s degree
During a ceremony held in the Aula Convegni of the Polo Piagge, the University of Pisa handed over the final certificates to the first students who obtained the title.

 

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Present to greet the students, on behalf of the rector, was Prof. Giovanni Federico Gronchi, pro-rector of Cooperation and International Relations, along with Prof. Marco Polini, head of the Foundation Course Science (FCS), and Prof. Maria Lossi, lecturer in Philosophy of the FC Humanities, present on behalf of Prof. Arturo Marzano, who is the head of the programme. Also present were the staff of the International Cooperation Unit, coordinated by Dr. Paola Cappellini.
The Foundation Course is an academic year-long programme that serves to bridge the gap in education for international students who cannot directly access a Bachelor’s degree course at Italian Universities.
Now in its seventh year, the Foundation Course has grown year by year to over 110 students in the 2022-23 academic year.
The University of Pisa was the first Italian university to activate this course in 2016, which has already been present in most important European universities for several years. By attending the Foundation Course and passing the relevant exams, students can continue their academic career by enrolling in a Bachelor’s degree course at the University of Pisa.

Si sono diplomati gli allievi e le allieve del Foundation Course 2022/23, in tutto circa 40 in questa prima sessione. Con oltre 110 iscritti, il corso giunto quest'anno alla settima edizione dura un anno accademico e permette agli studenti internazionali di colmare la scolarità necessaria per iscriversi a una laurea di primo livello

 

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Foto di gruppo dei diplomati con lo staff UNIPI

La cerimonia si è svolta il 29 giugno scorso al Polo Piagge e a salutare le studentesse e gli studenti diplomati c’erano il professore Giovanni Federico Gronchi, prorettore alla Cooperazione e relazioni internazionali, il professore Marco Polini, responsabile del Foundation Course Science (FCS), e la professoressa Anna Maria Lossi, docente di Philosophy del FC Humanities, a nome del professor Arturo Marzano, responsabile scientifico del programma. Presente infine lo staff dell’Unità cooperazione internazionale, coordinato dalla dottoressa Paola Cappellini.

L’Università di Pisa è stato il primo ateneo italiano ad aver attivato questo importante percorso nel 2016, già presente nelle più importanti università europee da diversi anni. Attraverso la frequenza del Foundation Course e con il superamento dei relativi esami, gli studenti possono proseguire la loro carriera accademica iscrivendosi a un corso di laurea di primo livello presso l’Università di Pisa.

Entro due anni il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa avrà un’unica nuova sede: con una simbolica posa della prima pietra, è stato avviato il completamento dell’area della Clinica Veterinaria Universitaria di San Piero a Grado, un’opera che consentirà di trasferire tutte le attività del Dipartimento di Scienze Veterinarie nell’unica nuova sede di San Piero, sia quelle ancora presenti a Pisa, in viale delle Piagge, che quelle presenti presso il Podere Le Querciole, eliminando i disagi dovuti alla presenza di tre sedi distanti tra loro.

A dare il via ai lavori c’erano il rettore Riccardo Zucchi, il prorettore all’Edilizia Francesco Leccese e il direttore del dipartimento Francesco Di Iacovo. Con loro erano inoltre presenti Fabio Bianchi della Direzione Edilizia, responsabile del procedimento e coordinatore dell’intervento, Agnese Bernardoni della stessa Direzione, progettista delle opere e direttrice dei lavori in un team composto da tecnici interni e professionisti esterni all’Ateneo.

"La costruzione della nuova sede del Dipartimento di Scienze Veterinarie a San Piero a Grado è inserita nel Piano di sviluppo pluriennale edilizio e patrimoniale UNIPI 2030, che prevede la costruzione di un polo integrato per tutte le funzioni didattiche, laboratoriali, di ricerca e amministrative – ha dichiarato il rettore Riccardo Zucchi -

Quest'opera rappresenta un ulteriore contributo allo sviluppo della dotazione infrastrutturale della nostra Università ed è il primo passo per la creazione di un Polo Veterinario Toscano a Pisa”. "Il nuovo Dipartimento di Scienze Veterinarie va ad arricchire un patrimonio edilizio che attualmente conta 20 strutture dipartimentali, distribuite su 110 edifici, inseriti nel territorio del Comune di Pisa - ha aggiunto il prorettore all’edilizia Francesco Leccese - Alcuni di questi sono edifici storici di grande pregio collocati nei quartieri del centro, altri sono edifici di recente costruzione collocati in varie zone della città o nelle immediate vicinanze. Si tratta di circa 350.000 metri quadrati di spazi dedicati alla didattica, alla ricerca e alle attività amministrative (aule, laboratori, uffici, biblioteche, servizi ausiliari e di supporto)”.

Cuore principale dell’opera è il nuovo polo didattico, con 16 aule per un totale di 1.006 posti banco, 4 laboratori didattici, 1 aula informatica, una sala anatomica, una sala necroscopia, una sala studio con 96 sedute, una biblioteca con 40 posti lettura, una sala relax e un locale per bar e mensa. Il fabbricato dipartimentale, destinato in particolare alle attività di ricerca, prevede 26 laboratori di ricerca, uffici e sale riunioni. Saranno inoltre realizzati un caseificio didattico, lo stabulario per le attività di ricerca e spazi per ricovero animali. L’area dell’intervento ha una superficie di circa 60.000 metri quadrati, e prevede la realizzazione di fabbricati per una superficie complessiva pari a oltre 13.000 metri quadrati, 36.000 metri quadrati di area a verde, oltre a circa 4.300 metri quadrati di superficie a parcheggio.

Per l’intervento è previsto un costo complessivo di 45.500.000 di euro. I lavori sono stati aggiudicati all’impresa ITI Impresa generale, vincitore della gara pubblica europea con la quale è stata affidata la realizzazione dell’opera. L’opera usufruisce di un cofinanziamento ministeriale di € 17.000.000, grazie alla partecipazione a cura della Direzione Edilizia di Ateneo a un bando pubblico rivolto a tutte le università nazionali. La fine dei lavori è prevista per il mese di luglio 2025.

 Il progetto è stato particolarmente curato dal punto di vista degli aspetti energetici, ambientali e di sostenibilità. Gli edifici saranno infatti performanti dal punto di vista energetico, trattandosi di fabbricati NZEB (nearly zero energy building), dotati di pannelli fotovoltaici integrati con la copertura, pompe di calore, campo di sonde geotermiche, recupero delle acque meteoriche. Le facciate soggette all’insolazione estiva saranno protette mediante portici, elementi frangisole, griglie con rampicanti caduciformi per garantire l’apporto solare gratuito invernale. 

Molto curato è stato anche il progetto delle aree a verde, fruibili anche come spazi di relazione e studio all’aperto: considerata l’alta valenza ambientale della zona, collocata all’interno del Parco Regionale San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli, il progetto dell’area a verde ha favorito l’integrazione con la destinazione del complesso e privilegiato l’impiego di piante che avessero un legame con la vegetazione autoctona o naturalizzata del Parco stesso.

Entro due anni il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa avrà un’unica nuova sede: con una simbolica posa della prima pietra, è stato avviato il completamento dell’area della Clinica Veterinaria Universitaria di San Piero a Grado, un’opera che consentirà di trasferire tutte le attività del Dipartimento di Scienze Veterinarie nell’unica nuova sede di San Piero, sia quelle ancora presenti a Pisa, in viale delle Piagge, che quelle presenti presso il Podere Le Querciole, eliminando i disagi dovuti alla presenza di tre sedi distanti tra loro.

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A dare il via ai lavori c’erano il rettore Riccardo Zucchi, il prorettore all’Edilizia Francesco Leccese e il direttore del dipartimento Francesco Di Iacovo. Con loro erano inoltre presenti Fabio Bianchi della Direzione Edilizia, responsabile del procedimento e coordinatore dell’intervento, Agnese Bernardoni della stessa Direzione, progettista delle opere e direttrice dei lavori in un team composto da tecnici interni e professionisti esterni all’Ateneo.

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"La costruzione della nuova sede del Dipartimento di Scienze Veterinarie a San Piero a Grado è inserita nel Piano di sviluppo pluriennale edilizio e patrimoniale UNIPI 2030, che prevede la costruzione di un polo integrato per tutte le funzioni didattiche, laboratoriali, di ricerca e amministrative – ha dichiarato il rettore Riccardo Zucchi -

Quest'opera rappresenta un ulteriore contributo allo sviluppo della dotazione infrastrutturale della nostra Università ed è il primo passo per la creazione di un Polo Veterinario Toscano a Pisa”. "Il nuovo Dipartimento di Scienze Veterinarie va ad arricchire un patrimonio edilizio che attualmente conta 20 strutture dipartimentali, distribuite su 110 edifici, inseriti nel territorio del Comune di Pisa - ha aggiunto il prorettore all’edilizia Francesco Leccese - Alcuni di questi sono edifici storici di grande pregio collocati nei quartieri del centro, altri sono edifici di recente costruzione collocati in varie zone della città o nelle immediate vicinanze. Si tratta di circa 350.000 metri quadrati di spazi dedicati alla didattica, alla ricerca e alle attività amministrative (aule, laboratori, uffici, biblioteche, servizi ausiliari e di supporto)”.

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Cuore principale dell’opera è il nuovo polo didattico, con 16 aule per un totale di 1.006 posti banco, 4 laboratori didattici, 1 aula informatica, una sala anatomica, una sala necroscopia, una sala studio con 96 sedute, una biblioteca con 40 posti lettura, una sala relax e un locale per bar e mensa. Il fabbricato dipartimentale, destinato in particolare alle attività di ricerca, prevede 26 laboratori di ricerca, uffici e sale riunioni. Saranno inoltre realizzati un caseificio didattico, lo stabulario per le attività di ricerca e spazi per ricovero animali. L’area dell’intervento ha una superficie di circa 60.000 metri quadrati, e prevede la realizzazione di fabbricati per una superficie complessiva pari a oltre 13.000 metri quadrati, 36.000 metri quadrati di area a verde, oltre a circa 4.300 metri quadrati di superficie a parcheggio.

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Per l’intervento è previsto un costo complessivo di 45.500.000 di euro. I lavori sono stati aggiudicati all’impresa ITI Impresa generale, vincitore della gara pubblica europea con la quale è stata affidata la realizzazione dell’opera. L’opera usufruisce di un cofinanziamento ministeriale di € 17.000.000, grazie alla partecipazione a cura della Direzione Edilizia di Ateneo a un bando pubblico rivolto a tutte le università nazionali. La fine dei lavori è prevista per il mese di luglio 2025.

 Il progetto è stato particolarmente curato dal punto di vista degli aspetti energetici, ambientali e di sostenibilità. Gli edifici saranno infatti performanti dal punto di vista energetico, trattandosi di fabbricati NZEB (nearly zero energy building), dotati di pannelli fotovoltaici integrati con la copertura, pompe di calore, campo di sonde geotermiche, recupero delle acque meteoriche. Le facciate soggette all’insolazione estiva saranno protette mediante portici, elementi frangisole, griglie con rampicanti caduciformi per garantire l’apporto solare gratuito invernale. 

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Molto curato è stato anche il progetto delle aree a verde, fruibili anche come spazi di relazione e studio all’aperto: considerata l’alta valenza ambientale della zona, collocata all’interno del Parco Regionale San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli, il progetto dell’area a verde ha favorito l’integrazione con la destinazione del complesso e privilegiato l’impiego di piante che avessero un legame con la vegetazione autoctona o naturalizzata del Parco stesso.

Al via una campagna di donazione dei curriculum vitae per sviluppare sistemi di selezione del personale equi e non-discriminatori. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto europeo FINDHR (Fairness and Intersectional Non-Discrimination in Human Recommendation) di cui l’Università di Pisa è partner. L’obiettivo di FINDHR è di contrastare le discriminazioni, in particolare nei sistemi che mettono in graduatoria i candidati ad una posizione lavorativa.
I curriculum anonimizzati in Italiano e Inglese si possono donare attraverso il sito del progetto (http://findhr.eu/datadonation/) e serviranno per addestrare un sistema che genera CV.
“In questo modo ci sganciamo dai curriculum donati così da generarne a piacere, con la possibilità di cambiare solo alcuni elementi sensibili, come ad esempio il genere, in modo da verificare l'impatto di quel fattore mantenendo fermo tutto il resto”, spiega il professore Salvatore Ruggieri, referente di FINDHR per l’Università di Pisa
L’utilizzo di sistemi automatici di selezione dei candidati basati sull’Intelligenza Artificiale è diffusissimo, soprattutto dalle aziende che fanno recruiting e che devono vagliare e valutare moltissime candidature. E' noto però che questi sistemi possono riprodurre decisioni discriminatorie presenti nei dati di allenamento dei modelli a sfavore di persone e gruppi sociali (quali donne, migranti e minoranze etniche), o addirittura di introdurre nuove forme di discriminazione algoritmica, ad esempio favorendo i candidati in base al formato (pdf o testo) del cv presentato.
Con un'ottica multidisciplinare che coinvolge aspetti tecnologici, legali ed etici, FINDHR opera per prevenire, individuare e gestire il problema della discriminazione nei sistemi di selezione del personale.

 

Oltre all'Università di Pisa, i partner di FINDHR includono specialisti informatici (Universitat Pompeu Fabra, coordinatore, Universiteit Van Amsterdam, Max Planck Institute), etico-legali (Erasmus Universiteit Rotterdam, Radboud Universiteit), aziende di selezione del personale (Adevinta, Randstad), e organizzazioni di tutela dei diritti dei lavoratori (AlgorithmWatch, Eticas, European Trade Union Confederation, Praksis, WIDE+).

Sono rivolti a formare geometri e periti laureati i due nuovi corsi di laurea a orientamento professionale che l’Università di Pisa, attraverso il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale (DICI) e la Scuola di Ingegneria, attiverà dall’anno accademico 2023-2024.

I corsi saranno presentati giovedì 13 luglio, alle ore 10,30, nella Sala dei Mappamondi di Palazzo alla Giornata, dal rettore Riccardo Zucchi, dal prorettore alla Didattica, Giovanni Paoletti, dal direttore del DICI, Maria Vittoria Salvetti, dal vice presidente della Scuola interdipartimentale di Ingegnera, Sauro Filippeschi, da Antonio Benvenuti, in rappresentanza dei Collegi dei geometri e geometri laureati delle Province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, da Giorgio Falchi, presidente del Collegio dei periti industriali di Pisa, da Andrea Madonna, presidente dell’Unione industriali pisana, da Luigi Pino, presidente di Confapi Toscana.

Saranno inoltre presenti i docenti promotori dell’iniziativa, Gionata Carmignani, Francesco Frendo e Massimo Losa, e Paola Martelli, direttrice del Consorzio Formetica.

findhr-logo_1 copia.jpgA curriculum vitae donation campaign kicks off to develop fair and non-discriminatory candidate selection systems. This initiative is part of the European project FINDHR (Fairness and Intersectional Non-Discrimination in Human Recommendation) in which the University of Pisa is a partner. FINDHR aims to combat discrimination, particularly in systems that rank job applicants. Italian and English anonymised CVs can be donated via the project’s website and will be used to develop a system that generates CVs.

"In this way we disengage ourselves from the donated CVs so that we can generate as many as we like, changing only a few sensitive elements, such as gender, so as to verify the impact of that factor while keeping everything else intact," explains Professor Salvatore Ruggieri, FINDHR contact person for the University of Pisa.

The use of automatic candidate selection systems based on Artificial Intelligence is widespread, especially by recruiting companies that have to monitor and assess large numbers of applications. It is well known that these systems can reproduce discriminatory decisions in the training data of models, to the disadvantage of people and social groups, such as women, migrants and ethnic minorities. Furthermore, these systems can introduce new forms of algorithmic discrimination, e.g., favouring candidates because of the submitted CV format, such as a pdf or text files.

From a multidisciplinary point of view, including technological, legal and ethical aspects, FINDHR will therefore facilitate prevention, detection and management of discrimination in candidate selection systems.

In addition to the University of Pisa, FINDHR's partners are IT specialists (Universitat Pompeu Fabra, coordinator, Universiteit Van Amsterdam, Max Planck Institute), ethical-legal specialists (Erasmus Universiteit Rotterdam, Radboud Universiteit), Human Resources companies (Adevinta, Randstad), and labour rights organisations (AlgorithmWatch, Eticas, European Trade Union Confederation, Praksis, WIDE+).

 

 

findhr-logo_1 copia.jpgAl via una campagna di donazione dei curriculum vitae per sviluppare sistemi di selezione del personale equi e non-discriminatori. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto europeo FINDHR (Fairness and Intersectional Non-Discrimination in Human Recommendation) di cui l’Università di Pisa è partner. L’obiettivo di FINDHR è di contrastare le discriminazioni, in particolare nei sistemi che mettono in graduatoria i candidati ad una posizione lavorativa.
I curriculum anonimizzati in Italiano e Inglese si possono donare attraverso il sito del progetto e serviranno per addestrare un sistema che genera CV.

“In questo modo ci sganciamo dai curriculum donati così da generarne a piacere, con la possibilità di cambiare solo alcuni elementi sensibili, come ad esempio il genere, in modo da verificare l'impatto di quel fattore mantenendo fermo tutto il resto”, spiega il professore Salvatore Ruggieri, referente di FINDHR per l’Università di Pisa.

L’utilizzo di sistemi automatici di selezione dei candidati basati sull’Intelligenza Artificiale è diffusissimo, soprattutto dalle aziende che fanno recruiting e che devono vagliare e valutare moltissime candidature. E' noto però che questi sistemi possono riprodurre decisioni discriminatorie presenti nei dati di allenamento dei modelli a sfavore di persone e gruppi sociali (quali donne, migranti e minoranze etniche), o addirittura di introdurre nuove forme di discriminazione algoritmica, ad esempio favorendo i candidati in base al formato (pdf o testo) del cv presentato.

Con un'ottica multidisciplinare che coinvolge aspetti tecnologici, legali ed etici, FINDHR opera per prevenire, individuare e gestire il problema della discriminazione nei sistemi di selezione del personale.

Oltre all'Università di Pisa, i partner di FINDHR includono specialisti informatici (Universitat Pompeu Fabra, coordinatore, Universiteit Van Amsterdam, Max Planck Institute), etico-legali (Erasmus Universiteit Rotterdam, Radboud Universiteit), aziende di selezione del personale (Adevinta, Randstad), e organizzazioni di tutela dei diritti dei lavoratori (AlgorithmWatch, Eticas, European Trade Union Confederation, Praksis, WIDE+).

L’Università di Pisa si conferma quarta in Italia e prima in Toscana fra i mega atenei statali, cioè quelli con più di 40mila studenti, secondo la classifica Censis 2023/2024 appena pubblicata. In particolare, Pisa si distingue per i servizi, dove è prima a livello nazionale nel relativo segmento, e per occupabilità dei laureati, dove si piazza al secondo posto dietro solo alla Statale di Milano.

In generale, sul podio dei mega atenei si conferma anche quest’anno l’Università di Bologna, seguita da Padova, Roma “La Sapienza” e dall’Ateneo pisano. A seguire, dal quinto posto, troviamo la Statale di Milano, Firenze, Palermo, Torino, Bari e la “Federico II” di Napoli.

Logo Censis

“Al di là del risultato complessivo ottenuto dall’Università di Pisa, che si conferma quarta in Italia e prima in Toscana fra i mega atenei statali - ha commentato il rettore Riccardo Zucchi - sottolineo con piacere i due indicatori che ci vedono primeggiare: i servizi e l’occupabilità dei laureati. Le studentesse e gli studenti sono sempre più al centro delle politiche di Ateneo, con spazi e servizi che crescono ogni anno, rendendo più comodo e agevole il loro percorso di studio. Sono 400 le aule per la didattica, distribuite in 27 edifici inseriti nel tessuto urbano della città, e 25.000 i posti a sedere, per una superficie complessiva di spazi dedicati alla didattica - tra aule, laboratori, biblioteche e servizi - di circa 70.000 metri quadrati. All’Università di Pisa le politiche di welfare universitario sono fra le più avanzate in Italia e comprendono una no tax area (per ISEE fino a 26.000 euro) fra le più ampie a livello nazionale, l’assistenza sanitaria estesa ai fuorisede, convenzioni sui trasporti, massima attenzione per studenti con disabilità e con Disturbo specifico dell'apprendimento, servizi di ascolto e consulenza anche psicologica. Anche la recente indagine di di AlmaLaurea premia l'Ateneo, con un tasso di occupazione dei nostri laureati, a cinque anni dal conseguimento del titolo, del 90,5% e una retribuzione mensile netta di 1.783 euro, entrambi i dati più alti della media toscana e nazionale”.

La Classifica Censis delle Università italiane, giunta alla 23a edizione, è uno strumento creato per orientare gli studenti in procinto di intraprendere la loro carriera universitaria. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario italiano (atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità.

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