La ricerca brilla nelle piazze di Pisa con la BRIGHT-Night
Oltre 200 eventi, centinaia di ricercatrici e ricercatori coinvolti, oltre 2.000 studenti delle scuole del territorio ospitati nelle sedi di università, enti di ricerca e musei, le piazze della città invase da cittadini e cittadine curiosi di mettersi in gioco con esperimenti, giochi e quiz scientifici. Sono questi i numeri dell’edizione 2024 di BRIGHT-Night, la manifestazione promossa in Toscana da tutti gli Atenei e i centri di ricerca con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio del Comune di Pisa e che quest’anno è coordinata dall’Università di Pisa.
All’inaugurazione in Logge di Banchi, coordinata da Marco Martinelli, hanno portato i loro saluti Riccardo Zucchi, rettore Università di Pisa, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, Alessandra Nardini, assessora Università e Ricerca Regione Toscana, Antonio Mazzeo, presidente Consiglio Regionale - Regione Toscana, Michele Conti, sindaco di Pisa, Francesco Oppedisano, presidente CNA Pisa e i rappresentanti degli atenei e dei centri di ricerca promotori dell’iniziativa: Alessio Cavicchi, responsabile scientifico Bright Night Unipi, Luigi Ambrosio, direttore Scuola Normale Superiore, Mariagrazia Alabrese, referente scientifica Bright Night Scuola Superiore Sant’Anna, Fabio Recchia, residente Area della Ricerca CNR Pisa, Tomaso Esposti Ongaro, direttore INGV Pisa, Alberto Annovi, INFN.
Il Palazzo della Sapienza, durante la mattinata ha ospitato Bright Women “Shining in Innovation", un evento dedicato all'imprenditoria femminile coinvolgendo ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano. Hanno aperto i lavori Giuseppe Iannaccone prorettore vicario dell’Università di Pisa, Alessandra Nardini, assessora università e ricerca Regione Toscana, Frida Scarpa, assessora comunale ai rapporti con le istituzioni universitarie, Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza e suo impatto Unipi, coordinati da Alessio Cavicchi, responsabile scientifico Bright Night Unipi.
La mattina oltre 2.000 studenti delle scuole di ogni grado provenienti da Pisa, Livorno, Massa, Pontedera, Cascina, Cecina e altre città del territorio hanno partecipato alle oltre 60 attività a loro dedicate nelle sedi universitarie e nei centri di ricerca, dove hanno assistito a lezioni, visitato laboratori, fare esperimenti e giochi insieme ai ricercatori e alle ricercatrici. Solo al Dipartimento di Chimica e Chimica industriale sono arrivati oltre 1.000 studenti.
Cuore della manifestazione a Pisa sono state ancora una volta le Piazze della Ricerca, quest’anno ispirate alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Laboratori, esperimenti live e attività pensate in modo specifico per bambini hanno accompagnato il pubblico alla scoperta del lavoro di ricercatrici e ricercatori. Grazie alla partnership con CNA, in ogni piazza erano presenti stand di aziende enogastronomiche del territorio per il “Gusto della Ricerca” connesse con il mondo della ricerca.
La giornata si è chiusa con tre proiezioni del videomapping "Shaping a Brighter Future”, che ha trasformato la facciata delle Logge in una tela viva con uno spettacolo a cura di Imaginarium studio.
Selezioni per 3 funzionari presso la Direzione Didattica, Studenti e Internazionalizzazione, il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
leggi i dettagli: https://bandi.unipi.it/public/Bandi?type=TA&ta=3&tp_con=&imp_tmp=&s=0
Selezioni per 2 collaboratori presso la Direzione Didattica, Studenti e Internazionalizzazione
Educazione all'imprenditorialità: tutto esaurito per il corso “Start up e multidisciplinarietà: a road map”
Adesioni record per la seconda edizione del corso trasversale d’ateneo “Start up e multidisciplinarietà: a road map” che, dopo il successo dello scorso anno, ha fatto nuovamente registare il tutto esaurito, con 100 partecipanti di cui 14 uditori tra assegnisti e dottorandi iscritti al percorso Contamination lab Pisa.
Il corso, iniziato il 25 settembre presso l'aula Gerace del Dipartimento di Informatica e che prevede il rilascio di 6 CFU (https://startupedu.unipi.it/), si propone di stimolare la curiosità di studentesse e studenti interessati a dar vita a start up innovative, fornendo loro una panoramica degli strumenti e delle competenze di cui devono dotarsi per affrontare la sfida imprenditoriale. In particolare, ogni mercoledì, vengono analizzati i temi della multidisciplinarietà e della creatività, quelli della comunicazione e della modellazione, fino ad arrivare ad etica e sostenibilità, tematiche sempre più richieste anche in ambito aziendale.
Il corso è inserito nell'ambito del Contamination lab Pisa (Clab) quale primo step di Education all'imprenditorialità promosso dall'Università di Pisa. Il Clab, giunto alla sua ottava edizione, è il programma d’ateneo finalizzato ad approfondire tematiche sulla cultura imprenditoriale e a fornire le basi per lo sviluppo di idee imprenditoriali e la creazione di start-up accademiche anche attraverso la partecipazione ai Deep Dives – strutturati su 5 verticali AgriFood; MED-TECH e Pharma; DEEP TECH; ICT e AI - volti a far ragionare i partecipanti su cosa voglia dire realizzare e validare modelli e piani di business. I programmi dei Deep Dives, nell'ambito del percorso Contamination Lab Pisa, saranno presto disponibili unitamente al Bando di partecipazione sul sito https://contaminationlab.unipi.it/
Anna Maria Bernini in visita al Branch dell'Università di Pisa in Uzbekistan
Martedì 24 settembre, nell'ambito del 1° Uzbek-Italian Educational Forum, la Ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha visitato la sede del Branch dell'Università di Pisa all'interno del campus della University of Geological Sciences a Tashkent in Uzbekistan.
Il Branch è la sede del Corso di Laurea in Geology, primo e ad oggi unico, corso di studio di una università italiana tenuto all'estero e accreditato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Il corso è giunto al terzo anno di attivazione, con una media annuale di matricole superiore a 50. Oltre al Branch, il campus della University of Geological Sciences ospita attualmente anche quattro istituti di ricerca, le strutture didattiche, la mensa e il dormitorio, e sono pronti per l'inaugurazione il Museo nazionale della Geologia e la nuova sede del Ministero della Geologia e dell'Industria Mineraria dell'Uzbekistan.
Ad accompagnare Anna Maria Bernini nella visita c’erano il rettore dell'Università di Pisa, professore Riccardo Zucchi, il manager operativo del Branch, Dr. Numonbek Dalimov, il prorettore alla cooperazione internazionale professore Giovanni Federico Gronchi e il professore Sergio Rocchi, membro del Managing Committee del Branch. Hanno partecipato alla visita anche l'ambasciatore d'Italia in Uzbekistan, l'ambasciatore dell'Uzbekistan in Italia, il vice-ministro dell'Università dell'Uzbekistan e un rappresentante del Ministero della Geologia.
Il giorno precedente Zucchi, insieme a Gronchi, Rocchi e Dalimov, ha inaugurato il nuovo anno accademico alla presenza degli studenti riuniti nell'aula magna. Nel pomeriggio il rettore si è incontrato con il vice-ministro della Geologia per discutere sugli sviluppi del Branch UniPi a Tashkent.
Ne corso del Forum il rettore Zucchi ha presentato l'Università di Pisa e le sue attività in Uzbekistan, ha firmato due accordi con la Samarkand Medical University e con la Turin-Tashkent Polytechnic University. Zucchi e Dalimov hanno poi partecipato alla cerimonia degli alberi, in cui è stato piantato un albero per ogni accordo di collaborazione tra una Università Italiana e una Uzbeka.
Anna Maria Bernini in visita al Branch dell'Università di Pisa in Uzbekistan
Martedì 24 settembre, nell'ambito del 1° Uzbek-Italian Educational Forum, la Ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha visitato la sede del Branch dell'Università di Pisa all'interno del campus della University of Geological Sciences a Tashkent in Uzbekistan.
Il Branch è la sede del Corso di Laurea in Geology, primo e ad oggi unico, corso di studio di una università italiana tenuto all'estero e accreditato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Il corso è giunto al terzo anno di attivazione, con una media annuale di matricole superiore a 50. Oltre al Branch, il campus della University of Geological Sciences ospita attualmente anche quattro istituti di ricerca, le strutture didattiche, la mensa e il dormitorio, e sono pronti per l'inaugurazione il Museo nazionale della Geologia e la nuova sede del Ministero della Geologia e dell'Industria Mineraria dell'Uzbekistan.
Ad accompagnare Anna Maria Bernini nella visita c’erano il rettore dell'Università di Pisa, professore Riccardo Zucchi, il manager operativo del Branch, Dr. Numonbek Dalimov, il prorettore alla cooperazione internazionale professore Giovanni Federico Gronchi e il professore Sergio Rocchi, membro del Managing Committee del Branch. Hanno partecipato alla visita anche l'ambasciatore d'Italia in Uzbekistan, l'ambasciatore dell'Uzbekistan in Italia, il vice-ministro dell'Università dell'Uzbekistan e un rappresentante del Ministero della Geologia.
Il giorno precedente Zucchi, insieme a Gronchi, Rocchi e Dalimov, ha inaugurato il nuovo anno accademico alla presenza degli studenti riuniti nell'aula magna. Nel pomeriggio il rettore si è incontrato con il vice-ministro della Geologia per discutere sugli sviluppi del Branch UniPi a Tashkent.
Ne corso del Forum il rettore Zucchi ha presentato l'Università di Pisa e le sue attività in Uzbekistan, ha firmato due accordi con la Samarkand Medical University e con la Turin-Tashkent Polytechnic University. Zucchi e Dalimov hanno poi partecipato alla cerimonia degli alberi, in cui è stato piantato un albero per ogni accordo di collaborazione tra una Università Italiana e una Uzbeka.
Corso di alta formazione - "ECOESIONE. Strumenti per promuovere la giustizia sociale nella transizione ecologica" - III edizione
Il Dipartimento di Economia e Management, il Dipartimento di Scienze Politiche, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” (CISP) e il Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo studio degli effetti del cambiamento climatico (CIRSEC) dell’Università, in collaborazione con Alleanza Clima Lavoro, Anci Toscana, CGIL Toscana, Ires Toscana, Slow Food Toscana e Terra! istituiscono la terza edizione del Corso di Alta Formazione gratuito "ECOESIONE. Strumenti per promuovere la giustizia sociale nella transizione ecologica".
Il corso si terrà a Pisa dall'11 ottobre 2024 al 16 marzo 2025.
Il corso si caratterizza per una prospettiva interdisciplinare sulla crisi climatica e la transizione ecologica, con particolare attenzione alle dimensioni sociali, economiche, politiche e culturali di tali fenomeni. Propone ai/alle partecipanti una riflessione critica sulle politiche di contrasto al cambiamento climatico (mitigazione, adattamento, ecc.) e sui rischi di diseguaglianza ed esclusione nel processo di transizione, coniugando ipotesi teoriche e analisi di casi ed esperienze. Offre, inoltre, ai/alle partecipanti la possibilità di tradurre in pratica i contenuti appresi attraverso lavori di gruppo e un laboratorio esperienziale di partecipazione e mediazione dei conflitti.
Il corso è gratuito e si articola in 6 moduli di 12 ore ciascuno, un seminario residenziale conclusivo di 16 ore, e 22 ore di autoformazione per un totale di 110 ore.
Per informazioni sul corso, bando, programma, calendario, costi e modalità d'iscrizione, vai al link:
https://cisp.unipi.it/corso-di-alta-formazione-ecoesione-strumenti-per-promuovere-la-giustizia-sociale-nella-transizione-ecologica-iii-edizione-2024/
Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12:00 di giovedì 3 ottobre 2024.
Per informazioni su aspetti didattici e organizzativi il contatto è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Corso di alta formazione - "ECOESIONE. Strumenti per promuovere la giustizia sociale nella transizione ecologica" - III edizione
Il Dipartimento di Economia e Management, il Dipartimento di Scienze Politiche, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” (CISP) e il Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo studio degli effetti del cambiamento climatico (CIRSEC) dell’Università, in collaborazione con Alleanza Clima Lavoro, Anci Toscana, CGIL Toscana, Ires Toscana, Slow Food Toscana e Terra! istituiscono la terza edizione del Corso di Alta Formazione gratuito "ECOESIONE. Strumenti per promuovere la giustizia sociale nella transizione ecologica".
Il corso si terrà a Pisa dall'11 ottobre 2024 al 16 marzo 2025.
Il corso si caratterizza per una prospettiva interdisciplinare sulla crisi climatica e la transizione ecologica, con particolare attenzione alle dimensioni sociali, economiche, politiche e culturali di tali fenomeni. Propone ai/alle partecipanti una riflessione critica sulle politiche di contrasto al cambiamento climatico (mitigazione, adattamento, ecc.) e sui rischi di diseguaglianza ed esclusione nel processo di transizione, coniugando ipotesi teoriche e analisi di casi ed esperienze. Offre, inoltre, ai/alle partecipanti la possibilità di tradurre in pratica i contenuti appresi attraverso lavori di gruppo e un laboratorio esperienziale di partecipazione e mediazione dei conflitti.
Il corso è gratuito e si articola in 6 moduli di 12 ore ciascuno, un seminario residenziale conclusivo di 16 ore, e 22 ore di autoformazione per un totale di 110 ore.
Per informazioni sul corso, bando, programma, calendario, costi e modalità d'iscrizione, vai al link:
https://cisp.unipi.it/corso-di-alta-formazione-ecoesione-strumenti-per-promuovere-la-giustizia-sociale-nella-transizione-ecologica-iii-edizione-2024/
Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12:00 di giovedì 3 ottobre 2024.
Per informazioni su aspetti didattici e organizzativi il contatto è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Grazie alle stelle serpentine antartiche è stata identificata una nuova fase climatica del nostro pianeta
Un gruppo di ricercatori e ricercatrici del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa ha identificato un nuovo periodo climatico del nostro pianeta denominato “Ophiuroid Optimum” che va dal 50 al 450 d.C.
Lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports è stato condotto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e il Museo Nazionale di Storia Naturale del Lussemburgo. Ricercatori e ricercatrici hanno analizzato una carota di sedimento marino raccolta ad una profondità di 462 m sotto il livello del mare nell’Edisto Inlet, un fiordo nel Mare di Ross occidentale in Antartide. Lo studio della carota ha consentito di ricostruire la storia climatica della Terra negli ultimi 3600 anni evidenziando anche periodi già noti come il caldo medievale, fra il 950 e il 1250 d.C., e la piccola età glaciale, dal 1300 sino al 1850 d.C..
Durante l'intervallo di tempo denominato “Ophiuroid Optimum”, nell’area antartica dell’Edisto Inlet, si sono susseguite estati australi caratterizzate dall’assenza di ghiaccio marino ed importanti fioriture algali. Il persistere nel tempo di questa stabilità ambientale ha permesso di sviluppare un’importante comunità bentonica ricca in stelle serpentine.
“Questa carota di sedimento ci ha consentito di effettuare degli studi paleoecologici e paleoclimatici ad altissima risoluzione – spiega Giacomo Galli, laureato a Pisa e ora dottorando fra gli Atenei di Pisa e Ca’ Foscari Venezia – questo perché è in gran parte fatta di fango costituito principalmente da diatomee, cioè piccole alghe unicellulari con guscio siliceo, a cui si aggiungono foraminiferi che sono organismi unicellulari con guscio che può fossilizzare, e resti di ofiure, cioè animali noti con il nome di stelle serpentine, echinodermi simili alle stelle marine. In particolare, gli abbondanti resti fossili delle stelle serpentine hanno permesso di identificare e caratterizzare il nuovo periodo climatico. Durante questa fase climatica, per circa 400 anni, la baia si è aperta regolarmente durante l’estate australe permettendo la riproduzione delle alghe (diatomee) che hanno fornito il nutrimento per gli organismi viventi sul fondo della baia. Le ofiure hanno tratto giovamento da questa situazione ambientale, riproducendosi in gran numero".
.
“La presenza delle calotte di ghiaccio e del ghiaccio marino sul nostro Pianeta ha una fortissima ricaduta sul clima – aggiunge la professoressa Caterina Morigi dell’Università di Pisa - Dal momento che la nostra comprensione del clima presente, nonché la possibilità di modellare quello futuro, è possibile solo grazie ai dati che derivano dalle informazioni sul clima del passato, ogni tassello che ci aiuta a comprendere meglio la storia climatica del nostro Pianeta ha enormi implicazione nell’aiutarci a capire come questa si evolverà nel prossimo futuro”.
Hanno partecipato alla ricerca per il dipartimento della di Scienze della terra dell’Università di Pisa Giacomo Galli, Caterina Morigi, responsabile di vari progetti per la ricerca in Antartide (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, PNRA) ed in Artide (Programma di Ricerca in Artico, PRA) e Karen Gariboldi, ricercatrice esperta di diatomee. Fra gli altri autori Ben Thuy, ricercatore presso il Museo Nazionale di Storia Naturale del Lussemburgo, uno dei maggiori esperti di ofiuroidi fossili al mondo.
Grazie alle stelle serpentine antartiche identificata una nuova fase climatica del nostro pianeta
Un gruppo di ricercatori e ricercatrici del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa ha identificato un nuovo periodo climatico del nostro pianeta denominato “Ophiuroid Optimum” che va dal 50 al 450 d.C.
Lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports è stato condotto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e il Museo Nazionale di Storia Naturale del Lussemburgo. Ricercatori e ricercatrici hanno analizzato una carota di sedimento marino raccolta ad una profondità di 462 m sotto il livello del mare nell’Edisto Inlet, un fiordo nel Mare di Ross occidentale in Antartide. Lo studio della carota ha consentito di ricostruire la storia climatica della Terra negli ultimi 3600 anni evidenziando anche periodi già noti come il caldo medievale, fra il 950 e il 1250 d.C., e la piccola età glaciale, dal 1300 sino al 1850 d.C..
Durante l'intervallo di tempo denominato “Ophiuroid Optimum”, nell’area antartica dell’Edisto Inlet, si sono susseguite estati australi caratterizzate dall’assenza di ghiaccio marino ed importanti fioriture algali. Il persistere nel tempo di questa stabilità ambientale ha permesso di sviluppare un’importante comunità bentonica ricca in stelle serpentine.
“Questa carota di sedimento ci ha consentito di effettuare degli studi paleoecologici e paleoclimatici ad altissima risoluzione – spiega Giacomo Galli, laureato a Pisa e ora dottorando fra gli Atenei di Pisa e Ca’ Foscari Venezia – questo perché è in gran parte fatta di fango costituito principalmente da diatomee, cioè piccole alghe unicellulari con guscio siliceo, a cui si aggiungono foraminiferi che sono organismi unicellulari con guscio che può fossilizzare, e resti di ofiure, cioè animali noti con il nome di stelle serpentine, echinodermi simili alle stelle marine. In particolare, gli abbondanti resti fossili delle stelle serpentine hanno permesso di identificare e caratterizzare il nuovo periodo climatico. Durante questa fase climatica, per circa 400 anni, la baia si è aperta regolarmente durante l’estate australe permettendo la riproduzione delle alghe (diatomee) che hanno fornito il nutrimento per gli organismi viventi sul fondo della baia. Le ofiure hanno tratto giovamento da questa situazione ambientale, riproducendosi in gran numero".
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“La presenza delle calotte di ghiaccio e del ghiaccio marino sul nostro Pianeta ha una fortissima ricaduta sul clima – aggiunge la professoressa Caterina Morigi dell’Università di Pisa - Dal momento che la nostra comprensione del clima presente, nonché la possibilità di modellare quello futuro, è possibile solo grazie ai dati che derivano dalle informazioni sul clima del passato, ogni tassello che ci aiuta a comprendere meglio la storia climatica del nostro Pianeta ha enormi implicazione nell’aiutarci a capire come questa si evolverà nel prossimo futuro”.
Hanno partecipato alla ricerca per il dipartimento della di Scienze della terra dell’Università di Pisa Giacomo Galli, Caterina Morigi, responsabile di vari progetti per la ricerca in Antartide (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, PNRA) ed in Artide (Programma di Ricerca in Artico, PRA) e Karen Gariboldi, ricercatrice esperta di diatomee. Fra gli altri autori Ben Thuy, ricercatore presso il Museo Nazionale di Storia Naturale del Lussemburgo, uno dei maggiori esperti di ofiuroidi fossili al mondo.