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PISA, 13 settembre - Andare verso un’agricoltura più “verde”, che non utilizzi fertilizzanti di sintesi ed erbicidi - come il glifosate, il più diffuso al mondo - senza compromettere le rese delle colture, appare una strada percorribile. La conferma arriva da uno studio triennale coordinato dal Centro di ricerca in Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Agronomy for Sustainable Development”, che rientra nella top 2% delle riviste di Agronomia. A conclusione di una ricerca triennale condotta in campo, il team della Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Pisa ha valutato gli effetti della semina su terreno sodo (non lavorato) del girasole, in presenza dei residui di una coltura di copertura di veccia, pianta erbacea comune nei prati, coltivata come foraggio, dai fiori viola.

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La copertura di veccia ha protetto il suolo, ha ridotto la presenza di malerbe e ha fornito azoto al girasole, contribuendo alla sua crescita sana e rigogliosa. Nel caso della veccia devitalizzata in piena fioritura utilizzando il solo “roller crimper” (si tratta di un attrezzo che comprime ma non taglia alla base le piante, facendole appassire mentre sono ancorate al suolo) e senza fare uso di glifosate, le piante infestanti del girasole sono state controllate del tutto e la coltura ha dato risultati produttivi ed economici paragonabili, se non superiori, rispetto alla tradizionale tecnica che combina l’uso del “roller crimper” con quello del glifosate.

Gli agricoltori tendevano a considerare il glifosate indispensabile per controllare la flora infestante, soprattutto in agricoltura conservativa, che prevede la semina delle colture direttamente sulle stoppie della coltura precedente. Nei tre anni della loro ricerca, il team ha costruito un “sistema” per potenziare al massimo i servizi forniti spontaneamente dalla natura, introducendo alcune innovazioni. Ad esempio, alla coltura di copertura della veccia sono state affiancate diverse modalità di devitalizzazione con il “roller crimper”, sono state testate date diverse per la semina del girasole, così da modulare sia la sensibilità della veccia a essere devitalizzata dal “roller crimper”, sia la quantità di biomassa prodotta. La conseguenza di questa procedura è stata l’arrivo all’ottimale controllo della flora infestante. Ma, per confermare la possibilità di fare a meno del glifosate, il team ha messo a confronto rese e remuneratività economica dei diversi sistemi di coltura, dimostrando come, in questo caso, si potesse fare a meno di questo erbicida.

“Dal 1996, anno da cui in gran parte del mondo (Europa esclusa) sono coltivate varietà di soia, mais, cotone, colza, barbabietola ed erba medica geneticamente modificate in grado di tollerarlo – commenta Paolo Bàrberi, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee della Scuola Superiore Sant'Anna - le quantità di glifosate utilizzate a livello globale sono aumentate di 15 volte. Numerose evidenze scientifiche indicano che il glifosate e i suoi prodotti di degradazione non sono così innocui come sembravano. Residui di queste sostanze vengono costantemente ritrovati nel suolo, nelle acque, nei sedimenti e nella catena trofica. Negli USA e in Europa fino all’80 per cento delle persone e degli animali allevati hanno residui di glifosate nelle urine, e l’erbicida è stato inserito dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come sostanza sospettata di causare tumori”.

“Alla fine del 2022 l’Unione Europea – prosegue Paolo Bàrberi - dovrà decidere sul rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosate, ma è già evidente che si andrà verso una sua progressiva restrizione; alcune regioni, Toscana inclusa, si sono già espresse in questo senso. Pertanto, c’è urgente richiesta di soluzioni valide, dal punto di vista tecnico ed economico, che permettano di svincolarsi dall’uso di questo erbicida. La nostra ricerca – conclude Paolo Bàrberi - si inserisce in questo contesto e aveva l’obiettivo di dimostrare che è possibile sviluppare sistemi colturali efficienti a basso o nullo impiego di glifosate attraverso un uso razionale della biodiversità coltivata”.

“I risultati del nostro studio - sottolinea Daniele Antichi, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Pisa - possono essere di grande impatto anche per l’agricoltura biologica, un sistema agricolo fortemente supportato a livello europeo e che fa della rinuncia all’impiego di agrofarmaci di sintesi uno degli elementi portanti. Questo mette ancor più in evidenza la crucialità delle tecniche agroecologiche, nel panorama attuale del settore, tecniche sulle quali da più di un decennio i nostri team collaborano proficuamente a livello di ricerca e sviluppo insieme agli agricoltori del territorio”.

 

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 Su Nature Medicine è appena stato pubblicato l’articolo 'RNF43 mutations predict response to anti-BRAF/EGFR combinatory therapies in BRAFV600E metastatic colorectal cancer', frutto della neonata collaborazione scientifica, nella ricerca traslazionale sul carcinoma colorettale, tra il gruppo di ricerca di oncologi dell’Aoup guidato dalla professoressa Chiara Cremolini, direttrice della Scuola specializzazione in Oncologia medica dell’Università di Pisa, (foto) e il Vall d’Hebron University Hospital di Barcellona.

Lo studio si concentra su un sottogruppo di pazienti affetti da carcinoma colorettale metastatico, che presentano una specifica mutazione, denominata V600E, a carico di un gene chiave per la crescita tumorale, denominato BRAF. Questa mutazione conferisce elevata aggressività al tumore, rendendolo particolarmente resistente ai comuni trattamenti. Negli ultimi anni, tuttavia, grazie agli avanzamenti della medicina di precisione, è stato possibile trasformare questo punto di forza del tumore in un suo tallone d’Achille, attraverso lo sviluppo di farmaci mirati ed il loro opportuno utilizzo. La combinazione di encorafenib e cetuximab, capaci rispettivamente di inibire BRAF e un recettore a monte, EGFR, è divenuta oggi lo standard terapeutico per pazienti con carcinoma colorettale metastatico BRAF mutato che abbiano ricevuto almeno una linea di terapie convenzionali.

Non sfugge tuttavia come la risposta clinica che si osserva alla somministrazione di questi farmaci sia estremamente eterogenea, rendendo necessaria l’identificazione di fattori predittivi di risposta che possano nel futuro ottimizzare e personalizzare ulteriormente le scelte terapeutiche.

In questo lavoro, è stato mostrato come la mutazione di RNF43, che si trova in oltre la metà dei tumori BRAF mutati, si associ a maggior beneficio dal trattamento con encorafenib e cetuximab, aprendo la strada non solo a valutare l’utilizzo ancor più precoce di questa arma nei pazienti con più possibilità di trarne beneficio, ma lasciando intuire anche spazi applicativi per strategie di combinazione che sfruttino l’interazione tra BRAF e la via di Wnt (modalità di trasduzione, mediata da proteine, del segnale biologico intracellulare), deregolata in molte neoplasie, come nuovo bersaglio terapeutico.

La collaborazione con i colleghi spagnoli è risultata particolarmente fruttuosa in quanto le casistiche raccolte a livello nazionale avrebbero consentito di ottenere valutazioni preliminari ma non la loro validazione indipendente, che conferisce robustezza metodologica e affidabilità clinica ai dati prodotti. In Italia, oltre all’Aoup, sono stati coinvolti l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Istituto Oncologico Veneto di Padova.

Una grande festa per entrare nell’affascinante mondo della scienza e incontrare chi ha fatto della ricerca scientifica il proprio lavoro quotidiano: è la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori. La manifestazione, nata per impulso della Commissione UE con l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica, si svolge il prossimo 30 settembre anche in Toscana, con il nome BRIGHT-NIGHT.

Il programma della manifestazione è stato presentato lunedì 12 settembre a Firenze, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti. Per l'Università di Pisa era presente la professoressa Veronica Neri, responsabile scientifica del Polo della Comunicazione del CIDIC.

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Circa 1000 ricercatrici e ricercatori saranno nelle piazze di 11 città della nostra regione e animeranno oltre 200 eventi o iniziative: laboratori, dimostrazioni, esperimenti, visite guidate e passeggiate scientifiche coinvolgeranno i cittadini in un percorso avvincente dentro le varie dimensioni della ricerca.

Per BRIGHT-NIGHT si mobilita tutto il mondo della ricerca in Toscana: la squadra dei promotori riunisce gli Atenei (Università di Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola IMT Alti Studi Lucca) e un’ampia rete di Enti di ricerca - fra cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’European Gravitational Observatory (EGO), l’Istituto Nazionale di Astrofisica- Osservatorio Astrofisico di Arcetri (INAF-OAA) - con il sostegno della Regione Toscana, nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Le attività di BRIGHT-NIGHT si svolgeranno ad Arezzo, Cascina, Castelnuovo Berardenga, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Prato, San Giovanni Valdarno, Siena.

Alcuni esempi del ricchissimo programma.

A Firenze, dopo una settimana di pre-eventi, le attività si concentrano in piazza SS. Annunziata, in cui saranno allestiti stand, area ragazzi e arena incontri. In serata un talk, condotto da Massimo Cirri di Rai Radio2, su “Le sfide della ricerca” a cui partecipano ricercatrici e ricercatori con ospiti come Piero Pelù e Larissa Iapichino. A Pisa saranno allestite cinque coloratissime “Piazze della Ricerca”, ognuna dedicata a un argomento specifico: Odissea nello spazio, Non c'è un pianeta B, Cosa stiamo mangiando?, Siamo pronti per i robot emotivi?, Arte pubblica, memoria culturale e cambiamento sociale. I bambini che completeranno la visita delle cinque Piazze, otterranno il “Passaporto della Ricerca” e un gadget. Il pubblico potrà inoltre partecipare alle “Passeggiate con la scienza” e prendere parte alle numerose attività proposte in sede nei dipartimenti, laboratori, musei e biblioteche. A Siena i gruppi di ricerca accoglieranno il pubblico con numerose attività nelle sedi universitarie e nelle piazze della città. In programma l’appuntamento con Franco Malerba, il primo astronauta italiano, che parlerà di “New Space Economy”. In programma anche concerti e appuntamenti musicali. Anche a Lucca sono in programma eventi per tutte le età sui temi della cybersicurezza, neuroscienze, arte, scienza del gioco, intelligenza artificiale, economia, filosofia, informatica e ingegneria. Novità di quest’anno lo “Speakers’ corner - risposte in breve a grandi domande” in cui ricercatrici e ricercatori della Scuola IMT si cimenteranno nel rispondere “scientificamente”, ma semplicemente a quesiti assai impegnativi. In tutto in un clima festoso e amichevole.

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La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana è un progetto finanziato dal programma HORIZON-MSCA-Citizens-2022 della Commissione Europea, nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie. Il nome scelto per il progetto in Toscana unisce alla parola notte l'acronimo "Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research" (I ricercatori di talento hanno un impatto sulla crescita, la salute e la fiducia nella ricerca): un messaggio di fiducia nell’impegno di tantissime ricercatrici e ricercatori indirizzato al grande pubblico.

Sul sito www.bright-night.it è disponibile il programma dettagliato di tutte le iniziative, che sono sostenute da UNICOOP Firenze.

Nella settimana del 29 agosto si è svolta la missione dei professori Pierluigi Consorti, Francesca Martines, Leonardo Pasquali ed Aldo Petrucci presso l’Universidade Católica De Pernambuco (UNICAP) in Brasile, al fine di rafforzare ulteriormente la collaborazione accademica, consolidatasi negli anni, tra i Dipartimenti di Giurisprudenza delle due Università.

Sono state tenute riunioni incentrate sull'attività di ricerca e la terza missione ed i professori del nostro Ateneo hanno sia partecipato in qualità di relatori (insieme a sei colleghi brasiliani) alla Conferenza "Solidarity within and beyond Europe" (iniziativa conclusiva del Modulo Jean Monnet “SoEULaw” attivo presso il nostro Dipartimento), sia tenuto un ciclo di lezioni nell'ambito del progetto “Dialogos Internacionais” dell'UNICAP, coordinato dal prof. Marcelo Labanca.

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Inoltre, il 31 agosto i professori pisani sono stati ricevuti dal Rettore Padre Pedro Rubens Ferreira Oliveira e dal Prorettrice alla ricerca, Valdenice José Raimundo.

L’Università di Pisa invita tutti i componenti della comunità accademica – studenti, personale e docenti - a partecipare a “Climbing for Climate”, un'escursione sui Monti Pisani che si svolgerà sabato 17 settembre quale testimonianza attiva contro il cambiamento climatico. In particolare l'edizione di quest'anno sarà l'occasione per fare una riflessione, con il contributo di esperti che converseranno con noi durante il percorso, sulle risorse idriche un bene prezioso ma minacciato dal cambiamento in corso.

Il punto di partenza e arrivo è di fronte alla chiesa di Asciano (via P. Barachini angolo via dei Condotti): https://maps.app.goo.gl/ZEn44F1LQSeRU4wX9  ).
Risaliremo l'acquedotto Mediceo fino a raggiungere il Cisternone, e poi da lì raggiungeremo la località Mirteto percorrendo i sentieri 119 e 117; in seguito faremo un giro ad anello salendo al Monte della Conserva (sentieri 121, 123 e 117) e ritornando a Mirteto. Dopo una breve sosta per il pranzo rientreremo alla chiesa di Asciano scendendo per i sentieri 117 e 119.

Il programma della giornata prevede:

  • - ore 10 ritrovo dei partecipanti nel centro di San Giuliano Terme e suddivisione in gruppi per l'ascesa
  • - ore 10.15 saluti istituzionali
  • - ore 10.30 partenza dell’escursione
  • - ore 13.00 sosta per eventuale pranzo al sacco (non fornito dagli organizzatori)
  • - ore 14.00 rientro
  • - ore 15.30 arrivo ad Asciano: fine evento e saluti

La partecipazione, riservata a studenti, personale e docenti dell’Università di Pisa, della Scuola Sant’Anna e della Scuola Normale, è gratuita e, nel rispetto delle misure COVID19, sarà limitata ai primi 120 registrati.

Per registrarsi, occorre compilare il modulo al link https://forms.gle/dhQFabd4rPGW2d7o9 

Climbing for Climate”, giunto alla quarta edizione, è un evento promosso da RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile in collaborazione con il Club Alpino Italiano. L’iniziativa, che si svolge su scala nazionale, intende promuovere i temi dell’Agenda 2030 attraverso la conoscenza dei territori e la mobilità attiva. Punti centrali sono quindi la promozione del turismo sostenibile (SDG 8), l’inclusione sociale ed economica di chi vive in aree periferiche (SDG 10), il supporto alle comunità sostenibili (SDG 11), la lotta al cambiamento climatico (SDG 13) e la promozione della vita sulla terra (SDG 15).

La giornata è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – MATTM ed è inserita nel calendario del Festival dello sviluppo sostenibile promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS.

L’Università di Pisa invita tutti i componenti della comunità accademica – studenti, personale e docenti - a partecipare a “Climbing for Climate”, un'escursione sui Monti Pisani che si svolgerà sabato 17 settembre quale testimonianza attiva contro il cambiamento climatico. In particolare l'edizione di quest'anno sarà l'occasione per fare una riflessione, con il contributo di esperti che converseranno con noi durante il percorso, sulle risorse idriche un bene prezioso ma minacciato dal cambiamento in corso.

Il punto di partenza e arrivo è di fronte alla chiesa di Asciano (via P. Barachini angolo via dei Condotti): https://maps.app.goo.gl/ZEn44F1LQSeRU4wX9  ).
Risaliremo l'acquedotto Mediceo fino a raggiungere il Cisternone, e poi da lì raggiungeremo la località Mirteto percorrendo i sentieri 119 e 117; in seguito faremo un giro ad anello salendo al Monte della Conserva (sentieri 121, 123 e 117) e ritornando a Mirteto. Dopo una breve sosta per il pranzo rientreremo alla chiesa di Asciano scendendo per i sentieri 117 e 119.

Il programma della giornata prevede:

  • - ore 10 ritrovo dei partecipanti nel centro di San Giuliano Terme e suddivisione in gruppi per l'ascesa
  • - ore 10.15 saluti istituzionali
  • - ore 10.30 partenza dell’escursione
  • - ore 13.00 sosta per eventuale pranzo al sacco (non fornito dagli organizzatori)
  • - ore 14.00 rientro
  • - ore 15.30 arrivo ad Asciano: fine evento e saluti

La partecipazione, riservata a studenti, personale e docenti dell’Università di Pisa, della Scuola Sant’Anna e della Scuola Normale, è gratuita e, nel rispetto delle misure COVID19, sarà limitata ai primi 120 registrati.

Per registrarsi, occorre compilare il modulo al link https://forms.gle/dhQFabd4rPGW2d7o9 

Climbing for Climate”, giunto alla quarta edizione, è un evento promosso da RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile in collaborazione con il Club Alpino Italiano. L’iniziativa, che si svolge su scala nazionale, intende promuovere i temi dell’Agenda 2030 attraverso la conoscenza dei territori e la mobilità attiva. Punti centrali sono quindi la promozione del turismo sostenibile (SDG 8), l’inclusione sociale ed economica di chi vive in aree periferiche (SDG 10), il supporto alle comunità sostenibili (SDG 11), la lotta al cambiamento climatico (SDG 13) e la promozione della vita sulla terra (SDG 15).

La giornata è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – MATTM ed è inserita nel calendario del Festival dello sviluppo sostenibile promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS.

Sono aperte, fino a martedì 27 settembre, le iscrizioni alla nuova edizione del Corso di alta formazione “Diritti e migrazioni. Strumenti per costruire una società inclusiva”, organizzato dal Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato Toscana.

Arrivato alla sua ottava edizione, il corso si svolge in modalità online e dura complessivamente 32 ore, comprese tra il 7 ottobre e il 17 dicembre 2022.

Il corso si articola in cinque moduli, ciascuno dedicato a un insieme di diritti strettamente connessi tra loro: i diritti di asilo; i diritti alla salute; i diritti al lavoro e sul lavoro; i diritti alla casa e alla città; i diritti all’istruzione. Il percorso formativo offre strumenti teorico-pratici aggiornati e innovativi per promuovere l’accesso effettivo ai diritti e alla pari dignità in una società sempre più diseguale, confrontata a sfide globali come il cambiamento climatico, le guerre e la pandemia da Covid-19, che richiedono trasformazioni profonde a livello individuale e collettivo.

Rispetto alle precedenti edizioni, oltre ad affrontare questioni di stringente attualità connesse alla guerra in Ucraina e alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, il corso presenta due importanti novità: una forte prospettiva di genere, trasversale ai diversi moduli; un numero maggiore di docenti con un background migratorio.

La peculiarità del corso resta quella di collegare sistematicamente teoria e pratica. Ciascun modulo è suddiviso, infatti, in due momenti: nel primo momento studiosi/e e professionisti/e del settore offrono un quadro teorico generale di tipo giuridico-politico, sociologico e/o antropologico; nel secondo momento ricercatori, ricercatrici e attivisti/e presentano esperienze svolte “sul campo”, selezionate per il loro contenuto di innovazione sociale e per il successo conseguito nel garantire l’accesso ai diritti da parte di cittadini stranieri e soggetti vulnerabili in genere.

Studenti, studentesse e neo-laureat/e dell’Università di Pisa, dipendenti dell’ateneo e volontari/e del servizio civile regionale e universale godono di una quota agevolata di iscrizione: 120 euro invece che 200 euro per l’intero corso. Sono previste inoltre due borse di studio (che consentono la frequenza gratuita del corso) per gli studenti e le studentesse con ISEE inferiore a 26.000 euro.

Programma

Pagina del corso

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Sono aperte, fino a martedì 27 settembre, le iscrizioni alla nuova edizione del Corso di alta formazione “Diritti e migrazioni. Strumenti per costruire una società inclusiva”, organizzato dal Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato Toscana.

Arrivato alla sua ottava edizione, il corso si svolge in modalità online e dura complessivamente 32 ore, comprese tra il 7 ottobre e il 17 dicembre 2022.

Il corso si articola in cinque moduli, ciascuno dedicato a un insieme di diritti strettamente connessi tra loro: i diritti di asilo; i diritti alla salute; i diritti al lavoro e sul lavoro; i diritti alla casa e alla città; i diritti all’istruzione. Il percorso formativo offre strumenti teorico-pratici aggiornati e innovativi per promuovere l’accesso effettivo ai diritti e alla pari dignità in una società sempre più diseguale, confrontata a sfide globali come il cambiamento climatico, le guerre e la pandemia da Covid-19, che richiedono trasformazioni profonde a livello individuale e collettivo.

Rispetto alle precedenti edizioni, oltre ad affrontare questioni di stringente attualità connesse alla guerra in Ucraina e alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, il corso presenta due importanti novità: una forte prospettiva di genere, trasversale ai diversi moduli; un numero maggiore di docenti con un background migratorio.

La peculiarità del corso resta quella di collegare sistematicamente teoria e pratica. Ciascun modulo è suddiviso, infatti, in due momenti: nel primo momento studiosi/e e professionisti/e del settore offrono un quadro teorico generale di tipo giuridico-politico, sociologico e/o antropologico; nel secondo momento ricercatori, ricercatrici e attivisti/e presentano esperienze svolte “sul campo”, selezionate per il loro contenuto di innovazione sociale e per il successo conseguito nel garantire l’accesso ai diritti da parte di cittadini stranieri e soggetti vulnerabili in genere.

Studenti, studentesse e neo-laureat/e dell’Università di Pisa, dipendenti dell’ateneo e volontari/e del servizio civile regionale e universale godono di una quota agevolata di iscrizione: 120 euro invece che 200 euro per l’intero corso. Sono previste inoltre due borse di studio (che consentono la frequenza gratuita del corso) per gli studenti e le studentesse con ISEE inferiore a 26.000 euro.

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Lunedì, 12 Settembre 2022 08:34

Accordi con la Scuola Superiore Sant'Anna

Convenzione quadro
repertorio 20/2016 - Scadenza prorogata con lettera del 22/2/2022
repertorio 174/2023 -  Rinnovo 2023-2029

Addendum all'articolo 6 dell'Accordo quadro 
Azioni integrative nella gestione degli studenti /allievi
repertorio 100/2020

Accordo per le attività didattiche e di ricerca dell'area della sostenibilità e dell'economia corcolare 
repertorio 135/2020 - scadenza 08/2025


 

 

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