Primo incontro “Ne parliamo in Sapienza"
Primo incontro “Ne parliamo in Sapienza”
Confronti su temi di attualità all’Università di Pisa
Pisa, 11 ottobre – ore 18
Pace e guerra
Costruire un’alternativa possibile
L’Ucraina e la guerra alle porte di casa, risposte e soluzioni da mettere in atto. La prima edizione di “Ne parliamo in Sapienza - Confronti su temi di attualità all’Università di Pisa” entra subito nel cuore della cronaca.
Martedì 11 ottobre alle 18 appuntamento con la prima della quattro “conversazioni” che avranno come sfondo il luogo simbolo dell’Università di Pisa: l’Aula Magna Nuova.
Un ciclo di incontri curato dal Cidic-Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura.
Guarda il video di presentazione https://www.youtube.com/watch?v=sQTHyyC2pPU.
“Pace e guerra. Costruire un’alternativa possibile”, questo il titolo della conversazione di apertura della rassegna (ingresso libero fino ad esaurimento posti, visibile anche in streaming). Intervengono: i giornalisti Toni Capuozzo e Domenico Quirico, i professori Pierluigi Consorti ed Enza Pellecchia (Scienze per la Pace-Università di Pisa). Modera l’incontro: Marco Gasperetti
In occasione dell’incontro saranno anche lanciate le prime due puntate del podcast “Costruire la Pace – L’esperienza dell’Università di Pisa”. Scritto da Pierluigi Consorti ed Enza Pellecchia, è stato prodotto da Pisa University Press.
“La guerra non è un conflitto” è il titolo della prima puntata che, partendo dall’invasione russa dell’Ucraina, affronta un errore comune: quello, appunto, di considerare la guerra un conflitto. “Ma i conflitti – afferma il professor Consorti - sono un elemento fisiologico della vita sociale”. La seconda puntata, invece, si concentra sulla possibilità di “Difendersi senza aggredire”. La domanda è: come si può reagire ad una ingiusta aggressione armata senza fare la guerra? La guerra è l’unica modalità di difendersi?
Ne parliamo in Sapienza proseguirà mercoledì 12 ottobre, sempre alle ore 18, con l’incontro “Individui, Società e Salute Pubblica”. Intervengono: Fabrizio Pregliasco, Marco Gesi, Franca Melfi, Eugenio Ripepe. Modera: Roberta Villa
Tutte le info: https://neparliamoinsapienza.cidic.unipi.it/
IL PROGRAMMA COMPLETO
11 ottobre ore 18.00
Pace e guerra Costruire un’alternativa possibile
Intervengono: Toni Capuozzo, Pierluigi Consorti, Enza Pellecchia, Domenico Quirico
Modera l’incontro: Marco Gasperetti
12 ottobre ore 18.00
Individui, Società e Salute Pubblica
Intervengono: Marco Gesi, Franca Melfi, Fabrizio Pregliasco, Eugenio Ripepe
Modera l’incontro: Roberta Villa
13 ottobre ore 18.00
Si è bloccato l’ascensore! Mobilità sociale e Istruzione
Intervengono: Ivano Dionigi, Giovanni Floris, Andrea Gavosto, Paolo Rossi, Beppe Severgnini, Marcella Gargano
Modera l’incontro: Gianna Fregonara
14 ottobre ore 18.00
Ora o mai più PNRR: rivoluzione verde e transizione ecologica
Intervengono: Alan Friedman, Enrico Giovannini, Marco Raugi
Modera l’incontro: Gianna Fregonara
Le comunità energetiche: presente e futuro della transizione ecologica
Pisa - Martedì 11 ottobre alle 16, nell'aula magna del dipartimento di Scienze politiche (Via Filippo Serafini, 3), si tiene l'incontro "Le comunità energetiche: presente e futuro della transizione ecologica". Il dibattito, organizzato nell'ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile, è sulle potenziali opportunità che le comunità energetiche possono offrire per il processo di transizione ecologica. Intervengono Luca Marmo, presidente della Provincia di Pistoia, Sindaco del Comune di San Marcello Piteglio e coordinatore ANCIToscana per le Politiche della Montagna, e per l’Università di Pisa Sonia Paone, docente di Sociologia urbana, Giovanna Pizzanelli, docente di Diritto dell'ambiente e dell'energia, Marco Raugi, delegato per la Sostenibilita. Modera Daniela Patrucco giornalista di Qualenergia.it e cofondatrice di Energy4Com coop start-up innovativa.
Pisa celebra Enrico Fermi a cento anni dalla laurea
Un convegno e una mostra, inaugurati entrambi giovedì 13 ottobre, celebrano a Pisa la figura di Enrico Fermi, che all’inizio di luglio del 1922, esattamente cento anni fa, discuteva la tesi di laurea in Fisica all’Università di Pisa e subito dopo la tesi di abilitazione alla Scuola Normale Superiore.
Per celebrare questi anniversari, l’Università di Pisa, attraverso il Dipartimento di Fisica, la Sezione di Pisa dell‘INFN e la Scuola Normale Superiore propongono una rilettura critica del contenuto delle due tesi e soprattutto di alcuni dei problemi di frontiera, cari a Fermi, che in quegli anni animavano la fisica a livello internazionale ma che ancora tardavano ad essere percepiti in profondità dalla cultura accademica italiana.
Il convegno, dal titolo “Il giovane Fermi a 100 anni dalla laurea” (https://agenda.infn.it/event/28645/), sarà inaugurato il 13 mattina nell’Aula Magna Storica dell’Università di Pisa, in Sapienza, e proseguirà il mattino del 14 nell’Aula Galileo Galilei dell’INFN e del Dipartimento di Fisica, nell’Area Pontecorvo. Nelle due giornate saranno presentati interventi scelti per fornire una descrizione dell’originalità e vastità degli interessi del giovane Fermi negli anni della sua presenza a Pisa e in quelli immediatamente successivi, prima di prendere servizio come professore a Roma nel 1927.
Dopo i quattro anni di studi pisani, dal 1918 al 1922, Fermi tornò a Roma, sua città di origine, e si presentò a Orso Mario Corbino, allora Direttore dell’istituto di Fisica di via Panisperna, che capì subito il valore di quel giovane. Corbino si interessò a lui inviandolo a perfezionarsi a Gottinga e a Leida, due prestigiosi centri europei dove era fortissimo l’interesse per gli sviluppi della teoria quantistica e della relatività che già erano negli interessi di Fermi dagli anni universitari. Presa la libera docenza a 24 anni, Fermi insegnò a Firenze per due anni e nel 1926 formulò la “Statistica di Fermi” che gli consegnò una fama internazionale.
Tra il 1921 e il 1926 Fermi pubblicò più di 30 lavori su aspetti fondamentali di relatività, di probabilità, sui fondamenti della meccanica statistica e di meccanica analitica, soprattutto nel collegamento con la nascente meccanica quantistica.
Ad alcuni temi di questo periodo saranno dedicati gli interventi del convegno.
La mostra su “Fermi 100” (https://agenda.infn.it/event/28645/page/6708-mostra-fermi100) sarà inaugurata il 13 pomeriggio nel Palazzo della Canonica della Scuola Normale Superiore e rimarrà aperta a tutta la cittadinanza per quattro settimane. Racconta di un giovane geniale e assetato di conoscenza sin dai tempi del liceo, e destinato a segnare il futuro della fisica e non solo: basti pensare a come la storia stessa sia stata sconvolta dalle scoperte di Fermi del 1934 e dalle loro conseguenze. Fu infatti lui, nel dicembre del 1942 a Chicago, ad accendere il primo reattore nucleare.
Il materiale esposto nelle due sale, sia strumenti dell'epoca che documenti appartenenti alle collezioni del Museo degli Strumenti di Fisica, del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo di Pisa, della Domus Galilaeana, della Scuola Normale e del Museo di Fisica della Sapienza di Roma, descrive l’attività di studio e di ricerca in un arco di circa venti anni, di un gruppo di giovani, capeggiati da un altrettanto giovane Fermi, destinati a raccogliere successi in molti campi della scienza.
Nella prima sala una serie di pannelli descrivono la vita e il lavoro di Fermi, con una ricca documentazione fotografica, e attraverso dei monitor si può scorrere una ricca collezione di documenti, compresa la tesi di laurea di Fermi. Nella seconda sala si trovano gli strumenti originali presenti nell'Istituto di Fisica ai tempi di Fermi, tutti descritti in dettaglio su altri pannelli che ne spiegano il funzionamento. Qui si trova esposto anche materiale originale della vita di Fermi: lettere, certificati, documenti, i libri sui quali studiava.
Alla fine del percorso, a testimonianza del successo del lavoro del giovane (aveva solo 33 anni...) sono esposti gli strumenti originali con i quali, a Roma, effettuò nel 1934 gli esperimenti che lo condussero al Nobel quattro anni dopo, nel 1938.
A Mino Sportelli il premio dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria
Mino Sportelli, borsista di ricerca del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali ha vinto il premio 2022 dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria per l’area tematica di meccanica agraria. Il premio consiste in un contributo alle spese per un soggiorno di ricerca all'estero ed è stato assegnato sulla base del curriculum, delle pubblicazioni e della proposta di ricerca presentata.
Il dottor Sportelli, nato a Putignano (Bari) nel 1991, ha da pochi mesi conseguito il dottorato presso l’Università di Pisa con una tesi dal titolo “Innovative machines for weed control in conservation agriculture” ed è impegnato in diversi progetti sulla gestione sostenibile del verde urbano e dei tappeti erbosi presso il Dipartimento di Scienze Agrarie. Durante il dottorato ha testato l'effetto di macchine autonome e di strategie per il controllo delle specie infestanti e la gestione delle cosiddette cover crop, colture non produttive coltivate per migliorare la fertilità dei suoli e mitigare gli impatti ambientali agricoli. La ricerca ha inoltre portato alla raccolta e all’analisi di immagini per lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale che possano individuare e controllare le specie infestanti nell’ambito dell’agricoltura conservativa e dei tappeti erbosi.
Laureatosi in triennale all’Università di Bari in Scienze Agrarie e in magistrale all’Università di Pisa in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio, Mino Sportelli ha svolto diverse esperienze formative all’estero, sia alla New Mexico State University che all’Università di Siviglia. I suoi piani per il futuro puntano a contribuire al benessere cittadino attraverso l’attività e la produzione scientifica nel campo della gestione sostenibile del verde urbano.
Con il “Seed Funding Scheme” di Circle U. arrivano finanziamenti per docenti, ricercatori e studenti
Dall’Alleanza Circle U. arrivano opportunità di finanziamento fino a 10.000 euro per docenti, ricercatori e studenti. È infatti aperta la call del “Seed Funding Scheme”, un’iniziativa che dà l’opportunità di sviluppare progetti di vario tipo con la collaborazione di almeno altre due università che fanno parte della prestigiosa rete europea. Le nove università di Circle U. – che oltre all’Ateneo pisano sono Aarhus University (Danimarca), Humboldt-Universität zu Berlin (Germania), King’s College London (UK), Université Paris Cité (Francia), Università di Belgrado (Serbia), Università di Louvain (Belgio), Università di Oslo (Norvegia) e Universität Wien (Austria) – condividono la missione di rafforzare i legami tra insegnamento, ricerca, innovazione e società per rispondere alle grandi sfide globali di oggi e di domani, concentrandosi sulle tematiche della democrazia, del cambiamento climatico e della salute globale.
Finanziando progetti di docenti, ricercatori e studenti, il “Seed Funding Scheme” mira a facilitare l'avvio di attività collaborative a lungo termine all'interno dell'alleanza. In concreto, il programma dà la possibilità di proporre progetti innovativi che vanno da seminari, workshop, moduli congiunti, corsi e attività di ricerca congiunte sviluppati in collaborazione con almeno altri due partner. Nel caso di studenti, i progetti proposti potrebbero contribuire a rafforzare la partecipazione e il coinvolgimento della comunità studentesca all’interno di Circle U., supportando nuove attività di apprendimento e formazione o organizzando attività culturali in Circle U.
Per candidarsi c’è tempo fino al 30 novembre 2022. Tutte le informazioni sono disponibili a questo link. È anche possibile contattare l'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Esempi di attività che possono essere finanziate dal Seed Funding Scheme:
Progetti proposti da studenti:
- soggiorni di studio presso organi di rappresentanza studentesca all'interno dell’Alleanza;
- incontri informativi ed eventi per studenti;
- seminari e moduli online con i docenti;
- eventi culturali, festival musicali, eventi sportivi, podcast, concorsi fotografici, ecc.
Progetti proposti da docenti e ricercatori:
- svolgere sondaggi, creare database, sviluppare materiali di ricerca
- svolgere attività di ricerca preliminare
- organizzare workshop o seminari o qualsiasi altra attività di insegnamento/apprendimento
- organizzare conferenze pubbliche
- organizzare seminari, workshop o conferenze, per dottorandi e ricercatori all'inizio della carriera
- organizzare Summer/Winter School
- sviluppare corsi o programmi congiunti
- preparare proposte di progetti congiunti su larga scala da presentare a call europee (o di altro tipo).
L’acquario del Museo di Storia Naturale più accessibile grazie a un video
La multimedialità al servizio dei musei: con il video “Acquario d’acqua dolce – Asia e America” il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa mette a disposizione del pubblico uno strumento per poter “visitare” e conoscere da vicino la sala dedicata alla biodiversità dei pesci dei continenti asiatico e americano.
Questa specifica sala del Museo è infatti collocata nel seminterrato che ospitava le antiche cantine della Certosa e perciò difficilmente raggiungibile. Per renderla più accessibile, è stato progettato un video in cui l’aspetto multimediale permette di favorire la fruibilità della sala a visitatori con diverse disabilità e/o difficoltà.
Realizzato in collaborazione con il CIDIC - il Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura dell’Ateneo - e con la consulenza del CNR-ISTI per la parte relativa ai testi, il video è anche oggetto di una tesi magistrale dell’Università di Padova sull’ideazione di percorsi inclusivi che utilizzano le tecnologie assistive negli Acquari del Museo.
Lo scorrere delle immagini è accompagnato da una voce narrante che descrive, in particolare per i visitatori ciechi e ipovedenti, gli ambienti, le forme, le dimensioni e i colori dei pesci presenti nelle vasche e mostrati nel video. Al Museo, all’ingresso della sala dell’acquario, i visitatori troveranno la versione video e audio integrata anche di sottotitoli in italiano e inglese.
Crediti:
Progetto a cura del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, referente degli Acquari Paola Nicolosi, referente Servizi educativi e didattici Angela Dini.
In collaborazione con Barbara Leporini del CNR-ISTI.
Realizzazione a cura del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura CIDIC Polo Multimediale.
Voce di Anna Massignan (Università di Padova).
Regia di Alessio Sbrana.
La squadra podismo del CRDU dell’Ateneo è vicecampione d’Italia
Domenica 2 ottobre si è svolta all’interno del Polo tecnologico di Sesto Fiorentino la XXXIII edizione del campionato nazionale di podismo riservato ai dipendenti delle università italiane e organizzato dal Centro Ricreativo Dipendenti dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Associazione Nazionali Circoli Italiani Universitari.
Al via oltre 200 atleti in rappresentanza di 20 circoli delle che si sono cimentati in un percorso di 10,5 km per gli uomini e di 5,2 km per le donne. In campo femminile medaglia di bronzo per la pisana Laura Mascia che ha completato il percorso in 25’,07 alle spalle della vincitrice dell’Università di Sassari e alla seconda di Firenze. Piazzamento nei primi dieci anche per Manuela Tosques.
In campo maschile trionfo con la bandiera rossocrociata sulle spalle per Francesco Conti del CRDU Pisa, con una corsa in solitaria che ha condotto fin dai primi metri fino al traguardo con il tempo di 36’,38, infliggendo un distacco mezzo minuti al rappresentante di Bologna e di oltre un minuto al collega dell’Università della Calabria e vincitore delle ultime quattro edizioni. Anche qui da registrare un piazzamento a ridosso dei primi cinque con Vincenzo Ferrari classificatosi al sesto posto.
Vittorie e piazzamenti anche nelle singole categorie hanno permesso alla rappresentativa dell’Ateneo Pisano, capitanata dalla veterana Paola Calcinai, di classificarsi al secondo posto della graduatoria finale per Atenei, alle spalle della numerosissima compagine di casa di Firenze.
La squadra podismo del CRDU dell’Ateneo è vicecampione d’Italia
Domenica 2 ottobre si è svolta all’interno del Polo tecnologico di Sesto Fiorentino la XXXIII edizione del campionato nazionale di podismo riservato ai dipendenti delle università italiane e organizzato dal Centro Ricreativo Dipendenti dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Associazione Nazionali Circoli Italiani Universitari.
Al via oltre 200 atleti in rappresentanza di 20 circoli delle che si sono cimentati in un percorso di 10,5 km per gli uomini e di 5,2 km per le donne. In campo femminile medaglia di bronzo per la pisana Laura Mascia che ha completato il percorso in 25’,07 alle spalle della vincitrice dell’Università di Sassari e alla seconda di Firenze. Piazzamento nei primi dieci anche per Manuela Tosques.
In campo maschile trionfo con la bandiera rossocrociata sulle spalle per Francesco Conti del CRDU Pisa, con una corsa in solitaria che ha condotto fin dai primi metri fino al traguardo con il tempo di 36’,38, infliggendo un distacco mezzo minuti al rappresentante di Bologna e di oltre un minuto al collega dell’Università della Calabria e vincitore delle ultime quattro edizioni. Anche qui da registrare un piazzamento a ridosso dei primi cinque con Vincenzo Ferrari classificatosi al sesto posto.
Vittorie e piazzamenti anche nelle singole categorie hanno permesso alla rappresentativa dell’Ateneo Pisano, capitanata dalla veterana Paola Calcinai, di classificarsi al secondo posto della graduatoria finale per Atenei, alle spalle della numerosissima compagine di casa di Firenze.
Intelligenza Artificiale e sensori non invasivi per trattare malattie croniche: al via il progetto TOLIFE
Con una conferenza di apertura nell’Aula Magna Storica dell’Università di Pisa, ha preso il via a fine settembre il progetto europeo TOLIFE (Combining Artificial Intelligence and smart sensing TOward better management and improved quality of LIFE in chronic obstructive), coordinato dall’Università di Pisa, che punta a migliorare la gestione e la personalizzazione del trattamento di patologie croniche complesse tramite l’Intelligenza Artificiale e dispositivi sensorizzati non invasivi. La malattia che costituisce il caso studio del progetto è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
“Malattie come la BPCO – spiega Alessandro Tognetti, docente di Bioingegneria al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e coordinatore di TOLIFE – portano con sé un quadro clinico che dipende da molti fattori, e spesso sono associate ad altre patologie, come malattie cardiache, metaboliche, e anche depressione, dovuta alla condizione invalidante che l’infermità porta con sé. Le malattie correlate e lo stato generale del paziente spesso non sono trattate nel percorso clinico, che si concentra invece solo sulla cura dei polmoni. Noi vorremmo proporre invece un approccio più organico, che includa fattori correlati alla malattia e anche, in modo essenziale, che miri a migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie croniche. Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale ci forniscono i mezzi per poter ritagliare terapie mirate e che tengano conto di molti più fattori rispetto alla sola cura della singola patologia”.
Il progetto TOLIFE mira, infatti, al monitoraggio di molti aspetti della vita delle persone affette da malattie croniche, come i dati ambientali, di qualità dell’aria e meteo, misurati da sensori posti negli ambienti domestici, dati fisiologici, come il battito cardiaco, e le interazioni sociali, misurati tramite smartwatch e smartphone, dati sul movimento del paziente, misurati da smartphone e scarpe sensorizzate, fino alla qualità del sonno, monitorata tramite un coprimaterasso sensorizzato realizzato dal team di bioingegneri del DII.
Una piattaforma di intelligenza artificiale, primo obiettivo del progetto, integrerà tutti i dati per restituire un quadro clinico complessivo che tenga finalmente conto di tutti i fattori e le complessità in gioco. “In questo modo - prosegue Tognetti - potremo avere una chiara idea dell’impatto della malattia sulla qualità della vita delle persone e pensare a cure personalizzate, a seconda delle diverse esigenze dei singoli pazienti. Inoltre, grazie alla piattaforma possiamo arrivare a prevedere, e quindi prevenire, peggioramenti improvvisi, che purtroppo di solito portano all’ospedalizzazione o peggio, avviando terapie precoci ai primi segnali.”
La piattaforma sarà ottimizzata e validata in condizioni di “vita reale” su pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) in Italia, Germania e Spagna. Tra i partner del progetto figura l’Istituto Superiore di Sanità, in modo da valutare l’inserimento della procedura sviluppata in protocolli clinici standard.
Oltre a UNIPI e ISS, il consorzio, altamente interdisciplinare, è composto da CNR IFC e Adatec SRL (Italia), beWarrant (Belgio), Universidad Politecnica de Madrid (Spagna), Techedge España (Spagna), Fundacion Privada Instituto de Salud Global Barcelona (Spagna), Consorcio Mar Parc de Salut de Barcelona (Spagna), Time.Lex (Belgio), European Federation of Asthma&Allergy Associations (Belgio) ePneumologisches Forschungsinstitut an der LungenClinic Grosshansdorf GmbH (Germania).
Il progetto TOLIFE è finanziato sui fondi del Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe nell’ambito della call “Tackling diseases”.
Pisa celebra Enrico Fermi a cento anni dalla laurea
Un convegno e una mostra, che si inaugurano entrambi giovedì 13 ottobre, celebrano a Pisa la figura di Enrico Fermi, che all’inizio di luglio del 1922, esattamente cento anni fa, discuteva la tesi di laurea in Fisica all’Università di Pisa e subito dopo la tesi di abilitazione alla Scuola Normale Superiore.
Per celebrare questi anniversari, l’Università di Pisa e il suo Dipartimento di Fisica, la Sezione di Pisa dell‘INFN e la Scuola Normale Superiore propongono una rilettura critica del contenuto delle due tesi e soprattutto di alcuni dei problemi di frontiera, cari a Fermi, che in quegli anni animavano la fisica a livello internazionale ma che ancora tardavano ad essere percepiti in profondità dalla cultura accademica italiana.
Il frontespizio e la prima pagina della tesi di Enrico Fermi.
Il convegno, dal titolo “Il giovane Fermi a 100 anni dalla laurea”, sarà inaugurato il 13 mattina nell’Aula Magna Storica dell’Università di Pisa, in Sapienza, e proseguirà il mattino del 14 nell’Aula Galileo Galilei dell’INFN e del Dipartimento di Fisica, nell’Area Pontecorvo. Nelle due giornate saranno presentati interventi scelti per fornire una descrizione dell’originalità e vastità degli interessi del giovane Fermi negli anni della sua presenza a Pisa e in quelli immediatamente successivi, prima di prendere servizio come professore a Roma nel 1927.
Dopo i quattro anni di studi pisani, dal 1918 al 1922, Fermi tornò a Roma, sua città di origine, e si presentò a Orso Mario Corbino, allora Direttore dell’istituto di Fisica di via Panisperna, che capì subito il valore di quel giovane. Corbino si interessò a lui inviandolo a perfezionarsi a Gottinga e a Leida, due prestigiosi centri europei dove era fortissimo l’interesse per gli sviluppi della teoria quantistica e della relatività che già erano negli interessi di Fermi dagli anni universitari. Presa la libera docenza a 24 anni, Fermi insegnò a Firenze per due anni e nel 1926 formulò la “Statistica di Fermi” che gli consegnò una fama internazionale.
Tra il 1921 e il 1926 Fermi pubblicò più di 30 lavori su aspetti fondamentali di relatività, di probabilità, sui fondamenti della meccanica statistica e di meccanica analitica, soprattutto nel collegamento con la nascente meccanica quantistica.
Ad alcuni temi di questo periodo saranno dedicati gli interventi del convegno.
La Camera a Ionizzazione collegata all'Elettrometro di Edelmann del Museo Fermi (Università La Sapienza), utilizzata da Fermi negli esperimenti del '34.
La mostra “Fermi 100” sarà inaugurata il 13 pomeriggio nel Palazzo della Canonica della Scuola Normale Superiore e rimarrà aperta a tutta la cittadinanza per quattro settimane. Racconta di un giovane geniale e assetato di conoscenza sin dai tempi del liceo, e destinato a segnare il futuro della fisica e non solo: basti pensare a come la storia stessa sia stata sconvolta dalle scoperte di Fermi del 1934 e dalle loro conseguenze. Fu infatti lui, nel dicembre del 1942 a Chicago, ad accendere il primo reattore nucleare.
Il materiale esposto nelle due sale, sia strumenti dell'epoca che documenti appartenenti alle collezioni del Museo degli Strumenti di Fisica, del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo di Pisa, della Domus Galilaeana, della Scuola Normale e del Museo di Fisica della Sapienza di Roma, descrive l’attività di studio e di ricerca in un arco di circa venti anni, di un gruppo di giovani, capeggiati da un altrettanto giovane Fermi, destinati a raccogliere successi in molti campi della scienza.
Nella prima sala una serie di pannelli descrivono la vita e il lavoro di Fermi, con una ricca documentazione fotografica, e attraverso dei monitor si può scorrere una ricca collezione di documenti, compresa la tesi di laurea di Fermi. Nella seconda sala si trovano gli strumenti originali presenti nell'Istituto di Fisica ai tempi di Fermi, tutti descritti in dettaglio su altri pannelli che ne spiegano il funzionamento. Qui si trova esposto anche materiale originale della vita di Fermi: lettere, certificati, documenti, i libri sui quali studiava.
Alla fine del percorso, a testimonianza del successo del lavoro del giovane (aveva solo 33 anni...) sono esposti gli strumenti originali con i quali, a Roma, effettuò nel 1934 gli esperimenti che lo condussero al Nobel quattro anni dopo, nel 1938.
Il Tubo di Crookes del Museo degli Strumenti di Fisica (SMA, Unipi).