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Il Segretariato generale del Consiglio dell’Unione europea (GSC) promuove un programma di simulazione sull’attività del Consiglio dell’UE e del Consiglio europeo rivolto a studenti universitari di laurea magistrale di area economica, giuridica e sociale, teso all’acquisizione di una conoscenza pratica dell’operato delle due istituzioni e alla promozione delle opportunità di carriera all’interno del Consiglio.

La simulazione si svolgerà a Bruxelles nel primo weekend di febbraio 2023 e coinvolgerà sei studenti universitari per Paese. 

Scadenza 2 novembre 2022


Leggi i dettagli qui: https://www.tirocinicrui.it/avviso-selezione-euco-simulation-for-students/

 

Agostino Virdis 3 copyAgostino Virdis (foto), professore ordinario di Medicina interna del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa e attuale direttore della Scuola di specializzazione di Medicina interna nonché della Sezione dipartimentale di Medicina 2 dell’Aoup, è stato recentemente nominato presidente del Gruppo di studio europeo sul microcircolo afferente alla Società europea di ipertensione (ESH). Dello stesso gruppo  fanno parte anche il professore Stefano Taddei, il professore Stefano Masi e il dottore Alessandro Mengozzi.

I Gruppi di studio europei, istituiti dal Consiglio direttivo di ESH, nascono espressamente dalla volontà di radunare, sotto la direzione di una figura scientifica di riferimento, i maggiori ricercatori internazionali che, con i propri collaboratori e mettendo a disposizione il proprio laboratorio, condividono il medesimo campo di ricerca ed interesse scientifico.

Tra gli scopi principali, promuovere progetti scientifici internazionali favorendo lo scambio culturale e di tecniche di studio tra i gruppi di ricerca, promuovere la pubblicazione di lavori scientifici, position papers e documenti di consenso su principali tematiche scientifiche e favorire l’identificazione, la crescita culturale e il supporto per i giovani ricercatori.

Martedì, 11 Ottobre 2022 13:03

Franca Melfi prima donna vicepresidente Eacts

Nel corso del 36° Meeting annuale dell’Eacts-European association for cardiothoracic surgery che si è appena concluso a Milano, il più importante evento di chirurgia cardiotoracica con esperti provenienti da tutto il mondo, la professoressa Franca Melfi (foto), direttore del Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup nonché della Sezione dipartimentale di Chirurgia toracica mininvasiva e robotica, è stata nominata vicepresidente della società scientifica europea.

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Si tratta della prima volta per una donna e la nomina prelude a quella alla presidenza che sarà ratificata a Vienna durante il meeting del prossimo anno. Il riconoscimento giunge a coronamento di una carriera spesa nella ricerca di sempre nuove sfide tecnologiche in chirurgia mininvasiva e per l’impegno profuso nell’attività clinica, di ricerca, di addestramento e di didattica effettuata da lei per anni in Europa sulla chirurgia robotica tanto che il Centro multidisciplinare dell’Aoup è ormai - con i sistemi robotici Da Vinci in dotazione - accreditato per la formazione di secondo livello, sede di master universitari, Epicenter riconosciuto per case observation e proctoring e sede del primo corso di Robotic Crisis resource management.

“Per me – ha dichiarato la professoressa Melfi - è un grande onore ricevere l'incarico di vicepresidente di questa società scientifica, che è stata la prima di cui ho fatto parte nel 1998. Mi impegnerò per promuovere al massimo l'adesione a EACTS anche da parte dei chirurghi toracici, per evidenziare l'importanza di supportare donne e uomini in ruoli di leadership e rendere EACTS la casa dell’innovazione e del progresso tecnologico”.

MAECI, MUR e Fondazione CRUI hanno prorogato alle 5 PM del 17 ottobre il termine ultimo per candidarsi a un tirocinio in una delle 169 sedi della diplomazia italiana che partecipano al bando.

Sono 290 le opportunità del terzo bando 2022 e in 145 sedi viene ripristinata la modalità in presenza, pur con le dovute precauzioni. Si legge infatti nel bando che “Qualora le condizioni sanitarie dovessero impedire lo svolgimento in presenza del tirocinio, sarà possibile avviare, proseguire e/o concludere l’attività esclusivamente in modalità a distanza, rispettando le tempistiche indicate nel bando e secondo gli accordi tra studente, sede ospitante e ateneo.”

Dal punto di vista geografico i posti presso le sedi ospitanti sono così dislocati: 120 in Europa, 45 in America del Nord, 25 in Africa, 41 in Asia, 26 in Centro e Sud America, 21 in Medio Oriente, 4 in Italia, 8 in Oceania. Gli studenti delle 63 università partecipanti collaboreranno con ambasciate (146 posti disponibili), consolati (54), rappresentanze diplomatiche (37), istituti di cultura (52) e delegazioni (1).

Il periodo di tirocinio andrà dal 16 gennaio al 14 aprile 2023 e potrà essere esteso per un altro mese. 

Il tirocinio dà diritto al riconoscimento di almeno 1 CFU per ogni mese di attività.

Il bando e la lista degli atenei partecipanti possono essere scaricati su: https://www.tirocinicrui.it/290-tirocini-bando-maeci-mur-crui/

E' emanato il bando per l’erogazione di provvidenze al personale in servizio, a quello cessato e alle loro famiglie secondo quanto disposto dal Regolamento per l’attribuzione di provvidenze al personale dipendente dell’Università di Pisa emanato con D.R. n. 19431 del 5 dicembre 2007.

Scadenza 7 novembre 2022

Leggi i dettagli: https://www.unipi.it/index.php/serviziper/item/24423-avviso-pubblico-per-l-erogazione-di-provvidenze-al-personale-dipendente-dell-universita-di-pisa-anno-2022 

 

È scomparso all’età di quasi 97 anni Gianfranco Capriz, professore emerito dell’Università di Pisa. A lungo docente di Meccanica razionale presso il Dipartimento di Matematica, è considerato uno dei padri dell’informatica pisana e del calcolo elettronico in Italia. Ex allievo della Scuola Normale Superiore negli anni Quaranta, Capriz è stato per due decenni, dal 1963 al 1983 Direttore del Centro Studi Calcolatrice Elettronica (CSCE) con sede a Pisa (poi trasformato nell'Istituto di Elaborazione della Informazione) e poi del CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico). 

capriz2

Capriz è nato a Gemona del Friuli il 16 ottobre 1925. Giunto a Pisa nel 1945, dopo la laurea all’Università di Pisa e il dottorato alla Scuola Normale è stato nominato da Mauro Picone ricercatore presso l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo di Roma (1951-56). In questo periodo inizia la sua attività di ricerca in Meccanica Razionale e da Roma si trasferisce a Stafford (Regno Unito), per lavorare per la English Electric Company (1956-62) come matematico ricercatore e programmatore.

Venne richiamato in Italia quando il rettore dell’Università di Pisa Sandro Faedo gli chiese di contribuire alla creazione in città della più grande concentrazione mai realizzata in Italia di attività di ricerca e sviluppo nel campo dell’informatica. Frutto di questo impegno sono i centri CSCE e CNUCE, tra i più progrediti centri di calcolo elettronico dell’epoca. In quegli anni impegnativi Capriz, che nel 1966 aveva ricevuto la cattedra di Meccanica Razionale all’Università di Pisa, ebbe un ruolo centrale anche nella creazione di una scuola di Fisica del Continuum, che si avvalse tra gli anni Sessanta e Novanta della contemporanea presenza in città di studiosi del livello di Andreotti, Barsotti, Bombieri, Campanato, Prodi, Stampacchia, Vesentini e De Giorgi.

Capriz ha più volte ricoperto il ruolo di visiting professor all’estero (Johns Hopkins University, Università del Minnesota, Carnegie Mellon University negli Stati Uniti; presso l’Università di Manitoba, in Canada; Università di Canterbury, in Nuova Zelanda). È stato vicepresidente dell’UMI, Unione Matematica Italiana (1976-82), Presidente dell’ISIMM, Società internazionale per le interazioni di meccanica e matematica (1997-99) e Presidente di AIMETA, Associazione Italiana di Meccanica Teorica ed Applicata (1999-01).

Pubblichiamo qui di seguito il docufilm dal titolo "Le origini dell'Informatica e del Networking a Pisa: Gianfranco Capriz racconta" realizzato nel 2019 da Alessandra Valvani con il coordinamento del professor Luciano Lenzini:

 

 

L'ultimo saluto al professor Capriz avrà luogo lunedì 17 ottobre a Bologna alle 15, presso la Chiesa di Sant'Antonio di Savena in via Masserenti 59.

 

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Di seguito una nota sul professor Capriz del Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, redatta dal già professor Piero Maestrini:

Il Dipartimento di Informatica partecipa al lutto per la scomparsa di Gianfranco Capriz, Professore Emerito dell’Università di Pisa e Accademico dei Lincei. Dopo la laurea e il perfezionamento in matematica alla Scuola Normale Superiore, fu ricercatore presso l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo di Roma e successivamente presso la English Electric Company di Statford (UK). Nel 1962 fu richiamato dall’Università di Pisa, dove poi divenne Professore di Meccanica Razionale, e fu immediatamente incaricato della direzione del Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE), che aveva ormai esaurito la missione di realizzare la CEP ed era stato trasformato in un Centro di Ricerca del CNR.

Sotto la direzione di Capriz il CSCE divenne un vivace ambiente di ricerca, attivo in molteplici settori dell’informatica e della matematica applicata, e un polo di attrazione per numerosi ricercatori provenienti dall’ Italia e dall’estero. Il CSCE, poi ridenominato Istituto di Elaborazione dell’Informazione (IEI), fu anche l’incubatore da cui nel 1969 prese origine il Corso di Laurea in Scienze dell’Informazione dell’Università di Pisa, primo in Italia e progenitore dell’odierno Dipartimento di Informatica.

Nel 1979 Capriz lasciò la direzione dello IEI per assumere quella del CNUCE, che mantenne per diversi anni per poi approdare alla presidenza della Società TECSIEL del gruppo IRI. In entrambi i ruoli diede un forte impulso alle ricerche e agli sviluppi tecnologici nell’ambito delle reti di calcolatori, con importanti contributi ai primi sviluppi di Internet.

Coloro che hanno avuto la fortuna di stare a contatto con Gianfranco Capriz attraverso il suo lungo percorso di ricercatore e di manager conservano un indelebile ricordo della sua figura e della sua capacità di trasmettere valori come la dedizione alla ricerca e la curiosità in ogni ambito e oltre ogni orizzonte.

Dalla chimica arriva un aiuto fondamentale per difendere il patrimonio culturale degli aborigeni australiani. Un team internazionale, che comprende anche gli scienziati dell’Università di Pisa, ha infatti analizzato i materiali utilizzati dagli artisti aborigeni. L’obiettivo è di permettere ad archeologi e restauratori di conservare al meglio le opere e i manufatti, ma anche instaurare dei paralleli con le tecniche artistiche occidentali. I materiali esaminati sono in gran parte essudati vegetali, come resine o gomme, di cui sino ad oggi si conosceva la composizione chimica in modo piuttosto approssimativo. Lo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences è stato condotto con un nuovo metodo a raggi X ad alta energia che ha rivelato la struttura molecolare di alcuni campioni di essudati conservati presso musei e istituzioni dell’Australi meridionale.

"Il nostro contributo – spiega la professoressa Ilaria Bonaduce dell’Università di Pisa – è stato quello di assistere e validare la nuova tecnica basata sui raggi X, la spettroscopia che studia lo scattering Raman dei raggi X, tramite l’impiego di tecniche di analisi molecolare basate sulla spettrometria di massa”.

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Il dottor Marco Mattonai dell'Università di Pisa

Ilaria Bonaduce fa parte di un gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano che da anni si occupa di ricerca nell’ambito della chimica analitica finalizzata alla comprensione e conservazione dei beni culturali e archeologici.

“Lo studio chimico di un manufatto storico artistico – spiega Bonaduce - può raccontarci il grado di avanzamento tecnologico, la dieta, identificare tratte commerciali, pratiche religiose e attività quotidiane di una società antica. Inoltre, la conoscenza della composizione chimica dei reperti archeologici e artistici permette di valutarne lo stato di conservazione, di identificare processi di degrado in atto, di assistere nell’allestimento delle condizioni espositive e di pianificare gli approcci conservativi”.

Oltre all’Ateneo pisano hanno partecipato allo studio l'Ufficio della Scienza del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, il SOLEIL in Francia e tre laboratori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, l'Université Paris-Saclay, l'Università di Melbourne, la Flinders University e l'Australian Synchrotron International Synchrotron Access Program.

Il Centro Interdipartimentale Nutrafood dell’Università di Pisa partecipa al Food&Wine Festival che si svolge in Piazza Vittorio Emanuele II a Pisa dal 14 al 16 ottobre. Nello stand Nutrafood sarà possibile, giocando e divertendosi, acquisire le giuste informazioni per un acquisto ed un consumo più consapevoli e anche utili nozioni sulla salubrità e sicurezza degli alimenti. Durante tutta la durata della manifestazione, i ricercatori del Centro, coordinati dalla direttrice Lucia Guidi, daranno informazioni ed indicazioni sul cibo ed una dieta equilibrata, nonché sugli accorgimenti e le precauzioni da seguire per garantire la sicurezza (aspetti igienico-sanitari) degli alimenti. Gran parte delle attività sono organizzate sotto forma ludica come, ad esempio con il quiz “Impara e vinci con il Nutriquiz”. I vincitori riceveranno in omaggio un prodotto agroalimentare gentilmente offerto dagli espositori presenti in manifestazione. Ma sono moltissime le attività organizzate dal Centro Nutrafood, ecco l'elenco.

Microbi amici: i microbi non solo nemici ma anche amici quando utilizzati per la produzione di alimenti (Prof.ssa Monica Agnolucci, Dott.ssa Arianna Grassi e Prof.ssa Manuela Giovannetti; 14 ottobre ore 18.00-20.00).

Perché non mangiare gli insetti?: gli insetti possono essere utilizzati come alimento anche dall’uomo? (Dott. Simone Mancini; 15 ottobre ore 15.00-16.00 oppure 16 ottobre ore 15.00-16.00).

Il pesce viaggiatore e Il mare è servito: identificazione delle specie ittiche presenti nei nostri piatti (Dott.ssa Alice Giusti e Dott.ssa Lara Tinacci; 15 ottobre ore 16.00-17.00 oppure 16 ottobre ore 11.00-12.00)

MelaMangio: ti piacciono le mele che mangi?: ma sei proprio sicuro che acquisti la mela che preferisci? (Prof. Damiano Remorini; 15 ottobre ore 11.00-13.00).

Sicurezza in cucina? ....basta seguire dieci semplici regole" Siete sicuri di osservare in cucina tutte gli accorgimenti per la sicurezza alimentare? (Prof.ssa Roberta Nuvoloni;16 ottobre 15.30-16.30 oppure 17 ottobre ore 15.30-16.30)

Emozioni dal cibo: questionari ed esperienze guidate per sensibilizzare i consumatori per le emozioni del cibo (Prof.ssa Francesca Venturi e Prof.ssa Angela Zinnai, Dott.ssa Chiara Sanmartin, Dott.ssa Isabella Taglieri, Dott.ssa Monica Macaluso; 16 ottobre ore 16.00-17.00).

Alimenti, giochiamoci la sicurezza!: varie tipologie di quiz relativi alle buone pratiche igieniche ed alla corretta manipolazione degli alimenti (Prof.ssa Alessandra Guidi, Dott.ssa Martina Sartoni, Dott.ssa Francesca Marconi; 15 ottobre ore 14.00-15.00 oppure 16 ottobre ore 17.00-18.00).

Il Pecorino Toscano: un Amico per il tuo cuore: assaggio di due tipologie di Pecorino Toscano DOP (Pecorino Toscano Classico e Pecorino Toscano “Amico del Cuore” (Prof. Giuseppe Conte e Dott.ssa Laura Casarosa; 15 ottobre ore 17.00-18.00).

Cibo e colori: possiamo associare i colori alla nostra salute? (Prof.ssa Lucia Guidi e Dott.ssa Costanza Ceccanti; 16 ottobre ore 18.00-19.00)

Link: https://pisafoodwinefestival.it/2022/la-salute-a-tavola/

Dalla chimica arriva un aiuto fondamentale per difendere il patrimonio culturale degli aborigeni australiani. Un team internazionale, che comprende anche gli scienziati dell’Università di Pisa, ha infatti analizzato i materiali utilizzati dagli artisti aborigeni. L’obiettivo è di permettere ad archeologi e restauratori di conservare al meglio le opere e i manufatti, ma anche instaurare dei paralleli con le tecniche artistiche occidentali. I materiali esaminati sono in gran parte essudati vegetali, come resine o gomme, di cui sino ad oggi si conosceva la composizione chimica in modo piuttosto approssimativo. Lo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences è stato condotto con un nuovo metodo a raggi X ad alta energia che ha rivelato la struttura molecolare di alcuni campioni di essudati conservati presso musei e istituzioni dell’Australi meridionale.

"Il nostro contributo – spiega la professoressa Ilaria Bonaduce dell’Università di Pisa – è stato quello di assistere e validare la nuova tecnica basata sui raggi X, la spettroscopia che studia lo scattering Raman dei raggi X, tramite l’impiego di tecniche di analisi molecolare basate sulla spettrometria di massa”.

Ilaria Bonaduce fa parte di un gruppo di ricerca dell’Ateneo pisano che da anni si occupa di ricerca nell’ambito della chimica analitica finalizzata alla comprensione e conservazione dei beni culturali e archeologici (https://scich.dcci.unipi.it/).

“Lo studio chimico di un manufatto storico artistico – spiega Bonaduce - può raccontarci il grado di avanzamento tecnologico, la dieta, identificare tratte commerciali, pratiche religiose e attività quotidiane di una società antica. Inoltre, la conoscenza della composizione chimica dei reperti archeologici e artistici permette di valutarne lo stato di conservazione, di identificare processi di degrado in atto, di assistere nell’allestimento delle condizioni espositive e di pianificare gli approcci conservativi”.

Oltre all’Ateneo pisano hanno partecipato allo studio l'Ufficio della Scienza del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, il SOLEIL in Francia e tre laboratori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, l'Université Paris-Saclay, l'Università di Melbourne, la Flinders University e l'Australian Synchrotron International Synchrotron Access Program.

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