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Venerdì, 14 Giugno 2024 09:20

Premio "Helen Joanne “Jo” Cox"

La Fondazione ASTRID (www.astrid.eu), con l'altopatrocinio del Parlamento Europeo, promuove anche per il 2024 un premio di laurea per studi sull’Europa intitolato a Helen Joanne “Jo” Cox, la giovane deputata inglese vittima di un attentato prima della Brexit.

Il Premio è riservato alle tesi magistrali che, seguendo vari approcci disciplinari, si concentrano sui problemi delle istituzioni, dell’economia, e della società dell’Unione europea (UE) e delle politiche europee necessarie per far fronte alle sfide tecnologiche, ambientali, e geopolitiche del nostro tempo.

La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 dicembre 2024.

Informazioni nel bando in allegato.

Per difendere i terreni dalle erbe infestanti e ridurre l’uso di erbicidi c'è una tecnica che consiste nell'inoculare i funghi simbiotici sui semi delle cover crops, cioè le colture usate per proteggere i terreni dall’erosione e aumentare la sostanza organica. Al fine di promuovere questa pratica, ricercatori e ricercatrici dei laboratori di Microbiologia dell’Università di Pisa hanno riprodotto nelle serre del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali i funghi autoctoni di vari paesi europei da distribuire agli agricoltori. L’attività rientra nel progetto europeo GOOD (AGrOecOlogy for weeDs) che proprio a Pisa il 28 al 29 maggio scorsi ha riunito i vari partner per il primo meeting ufficiale.

“Gli scienziati arrivati a Pisa da undici paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Serbia, Spagna) hanno potuto visitare la nostra serra sperimentale dove si trovano oltre settanta vasi contenenti le piante “trappola” che utilizziamo per riprodurre i funghi simbiotici che poi vengono inoculati per incrementare l’abilità competitiva delle cover crops verso le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano.

I funghi simbiotici autoctoni riprodotti a Pisa saranno utilizzati per la concia del seme nei diversi living lab del progetto, dei veri e propri laboratori interattivi dove scienziati e scienziate portano avanti le ricerche insieme agli agricoltori.

L’obiettivo di GOOD è infatti trovare soluzioni innovative per gestire le erbe infestanti in Europa, aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, promuovere la transizione agroecologica e ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.

Il meeting pisano è stato organizzato da docenti e staff del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: Alessandra Turrini responsabile della Unità Operativa, Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, coadiuvati dai giovani collaboratori Matteo Bellanca, Eleonora Granata, Arianna Grassi e Irene Pagliarani.

 

 

 

Per difendere i terreni dalle erbe infestanti e ridurre l’uso di erbicidi c'è una tecnica che consiste nell'inoculare i funghi simbiotici sui semi delle cover crops, cioè le colture usate per proteggere i terreni dall’erosione e aumentare la sostanza organica. Al fine di promuovere questa pratica, ricercatori e ricercatrici dei laboratori di Microbiologia dell’Università di Pisa hanno riprodotto nelle serre del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali i funghi autoctoni di vari paesi europei da distribuire agli agricoltori. L’attività rientra nel progetto europeo GOOD (AGrOecOlogy for weeDs) che proprio a Pisa il 28 al 29 maggio scorsi ha riunito i vari partner per il primo meeting ufficiale.

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I partecipanti al First Annual Meeting del Progetto Europeo GOOD - Agroecology for weeds nella serra adibita alla riproduzione dei funghi simbionti autoctoni dei 16 Living Labs

“Gli scienziati arrivati a Pisa da undici paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Serbia, Spagna) hanno potuto visitare la nostra serra sperimentale dove si trovano oltre settanta vasi contenenti le piante “trappola” che utilizziamo per riprodurre i funghi simbiotici che poi vengono inoculati per incrementare l’abilità competitiva delle cover crops verso le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano.

I funghi simbiotici autoctoni riprodotti a Pisa saranno utilizzati per la concia del seme nei diversi living lab del progetto, dei veri e propri laboratori interattivi dove scienziati e scienziate portano avanti le ricerche insieme agli agricoltori.

L’obiettivo di GOOD è infatti trovare soluzioni innovative per gestire le erbe infestanti in Europa, aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, promuovere la transizione agroecologica e ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.

I partecipanti al First Annual Meeting del Progetto Europeo GOOD - Agroecology for weeds

Il meeting pisano è stato organizzato da docenti e staff del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: Alessandra Turrini responsabile della Unità Operativa, Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, coadiuvati dai giovani collaboratori Matteo Bellanca, Eleonora Granata, Arianna Grassi e Irene Pagliarani.

 

 

 

Al termine della seduta congiunta di giovedì 13 giugno, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa hanno approvato una mozione per la pace in Medio Oriente. Avviato anche un percorso di autodisciplina in merito ai rapporti con le industrie della filiera bellica. La redazione del documento è stata preceduta da un ampio confronto con i rappresentati della comunità universitaria. Qui di seguito il testo integrale della mozione approvata:

“Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, in continuità con la propria deliberazione del 14 marzo 2024:

  • ribadiscono lo sdegno e lo sconforto, sia per la strage dei civili israeliani perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023, sia per la strage dei civili palestinesi attualmente in atto a Gaza da parte dell’esercito israeliano, che hanno suscitato e suscitano orrore in tutta la nostra comunità;
  • uniscono la propria a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione.

Inoltre, alla luce della drammatica evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza:

  • prendono atto di quanto recentemente espresso da ONU, Corte Internazionale di Giustizia, Amnesty International, Save the Children, e molti altri organismi internazionali;
  • condannano come ingiustificabile l’accanimento del governo e dell’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese;
  • esprimono vicinanza e solidarietà alla popolazione civile palestinese, agli ostaggi e alle loro famiglie;
  • sostengono gli sforzi delle migliaia di cittadini e cittadine di Israele che desiderano vivere in pace con i loro vicini;
  • esortano il Governo italiano a fare ogni sforzo per arrivare il più rapidamente possibile al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, all’ingresso degli aiuti umanitari nella striscia di Gaza e per contribuire all’avvio di un vero processo di pace nella regione, attuando le deliberazioni dell’ONU.

Con riguardo alle richieste di boicottaggio delle università israeliane:

  • non aderiscono a iniziative di boicottaggio, che appaiono in contrasto con la missione dell’università di promuovere il dialogo e di aprire ponti fra culture diverse;
  • rivolgono un appello alle università israeliane, con cui l’Università di Pisa collabora, perché si facciano portatrici della necessità di rispettare i diritti umani fondamentali e di sviluppare processi di pace. L’appello verrà formalizzato dal rettore.

Con riguardo alle richieste di interruzione dei rapporti con industrie della filiera bellica:

  • confermano la scelta di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma;
  • si impegnano a definire le modalità per inserire questa scelta politica nelle fonti normative dell’Ateneo, dallo statuto, al codice etico, alla disciplina dei contratti conto terzi, al regolamento sulle aziende spin-off, e a questo scopo danno mandato al rettore di istituire una commissione istruttoria ad hoc, inclusiva della componente studentesca;
  • si impegnano a effettuare monitoraggi annuali dei progetti di ricerca attivati dai Dipartimenti su materie sensibili e a rendere pubblici gli esiti dei monitoraggi;
  • si impegnano a incoraggiare l’approfondimento e il dibattito sulla responsabilità   sociale della ricerca, e in particolare sul fenomeno in crescita del business degli armamenti, anche avvalendosi del supporto del gruppo RRI – CISP”.

Al termine della seduta congiunta di giovedì 13 giugno, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa hanno approvato una mozione per la pace in Medio Oriente. Avviato anche un percorso di autodisciplina in merito ai rapporti con le industrie della filiera bellica. La redazione del documento è stata preceduta da un ampio confronto con i rappresentati della comunità universitaria. Qui di seguito il testo integrale della mozione approvata:

“Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, in continuità con la propria deliberazione del 14 marzo 2024:

  • ribadiscono lo sdegno e lo sconforto, sia per la strage dei civili israeliani perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023, sia per la strage dei civili palestinesi attualmente in atto a Gaza da parte dell’esercito israeliano, che hanno suscitato e suscitano orrore in tutta la nostra comunità;
  • uniscono la propria a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione.

Inoltre, alla luce della drammatica evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza:

  • prendono atto di quanto recentemente espresso da ONU, Corte Internazionale di Giustizia, Amnesty International, Save the Children, e molti altri organismi internazionali;
  • condannano come ingiustificabile l’accanimento del governo e dell’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese;
  • esprimono vicinanza e solidarietà alla popolazione civile palestinese, agli ostaggi e alle loro famiglie;
  • sostengono gli sforzi delle migliaia di cittadini e cittadine di Israele che desiderano vivere in pace con i loro vicini;
  • esortano il Governo italiano a fare ogni sforzo per arrivare il più rapidamente possibile al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, all’ingresso degli aiuti umanitari nella striscia di Gaza e per contribuire all’avvio di un vero processo di pace nella regione, attuando le deliberazioni dell’ONU.

Con riguardo alle richieste di boicottaggio delle università israeliane:

  • non aderiscono a iniziative di boicottaggio, che appaiono in contrasto con la missione dell’università di promuovere il dialogo e di aprire ponti fra culture diverse;
  • rivolgono un appello alle università israeliane, con cui l’Università di Pisa collabora, perché si facciano portatrici della necessità di rispettare i diritti umani fondamentali e di sviluppare processi di pace. L’appello verrà formalizzato dal rettore.

Con riguardo alle richieste di interruzione dei rapporti con industrie della filiera bellica:

  • confermano la scelta di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma;
  • si impegnano a definire le modalità per inserire questa scelta politica nelle fonti normative dell’Ateneo, dallo statuto, al codice etico, alla disciplina dei contratti conto terzi, al regolamento sulle aziende spin-off, e a questo scopo danno mandato al rettore di istituire una commissione istruttoria ad hoc, inclusiva della componente studentesca;
  • si impegnano a effettuare monitoraggi annuali dei progetti di ricerca attivati dai Dipartimenti su materie sensibili e a rendere pubblici gli esiti dei monitoraggi;
  • si impegnano a incoraggiare l’approfondimento e il dibattito sulla responsabilità   sociale della ricerca, e in particolare sul fenomeno in crescita del business degli armamenti, anche avvalendosi del supporto del gruppo RRI – CISP”.

È stata approvata la graduatoria per l’assegnazione dei posti auto presso l'Area Pontecorvo, il Polo Piagge e Via Bonanno 25/B, secondo l’ordine di priorità indicato da ciascun dipendente
La graduatoria è valida per l’anno 2024 e fino a nuova disposizione.
Saranno previsti scorrimenti periodici della graduatoria, conseguenti a variazioni della disponibilità di posteggi auto (ad es. per decadenza dei requisiti degli assegnatari, per rinuncia, etc.), che consentiranno la riassegnazione in base alla graduatoria e alle preferenze espresse nella domanda di partecipazione al bando.

Leggi la graduatoria

Nel corso del tempo ha messo insieme circa 6000 documenti, tra libri di viaggio, libri di letteratura, poesia, scienza e arte e ancora riviste, cartoline, ritagli, fotocopie, nonché oggetti, alcuni dei quali decisamente curiosi. Tutti su Pisa e la sua famosa Torre. La collezione dell’ingegnere russo David Ilič Malkov (Astrachan, 28 aprile 1913 - Mosca, 17 maggio 2010), donata all’Università di Pisa nel 1994 e ora parte del patrimonio della sua biblioteca, diventa per la seconda volta una mostra (dopo una prima esposizione organizzata nel 1996) e sarà ospitata nel cortile del Palazzo della Sapienza dal 12 giungo al 31 luglio. L’esposizione, dal titolo “Stregato dalla Torre. Pisa nella collezione di D.I. Malkov, il Campanilista Moscovita”, è organizzata dall’Università di Pisa e dalla Società Storica Pisana, con il supporto del Sistema Bibliotecario di Ateneo e di ACME04, in occasione delle celebrazioni dell’850° anniversario della posa della prima pietra del celebre campanile.

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All’inaugurazione hanno portato i saluti istituzionali il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e del presidente dell’Opera della Primaziale Pisana, Andrea Maestrelli. Sono poi intervenute Gabriella Garzella (Società Storica Pisana) e Antonella Magliocchi (Università di Pisa) per presentare la mostra.

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L’ingegnere russo David Ilič Malkov, andando al lavoro una mattina di marzo del 1964 conobbe, dalla Pravda, i problemi di stabilità della Torre di Pisa e l’appello agli esperti di tutto il mondo per salvarla. Fu l’inizio di una grande passione, quasi un’ossessione, che lo portò a documentarsi e a ideare un progetto di recupero di cui si parlò sui principali quotidiani sovietici e che giunse perfino in Italia. Anche se furono preferite altre soluzioni, Malkov non smise di pensare alla Torre, anzi iniziò a collezionare ogni sorta di materiale sul campanile e sulla città che la ospita.

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A quasi vent'anni dalla donazione della collezione all’Ateneo pisano, questa nuova mostra rende omaggio al bizzarro personaggio, stregato da una delle torri più famose del mondo. Torre che potremo vedere attraverso i suoi occhi di viaggiatore immaginario – essendo stato a Pisa solo al momento della donazione – e attraverso lo sguardo inconsueto di chi intraprendeva l’equivalente orientale del Grand Tour.

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I curatori della mostra sono Antonella Magliocchi (Università di Pisa), Gabriella Garzella (Società Storica Pisana), Chiara Bodei (Università di Pisa) e Paolo Maria Mancarella (Università di Pisa).

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Vai al sito della mostra

Nel corso del tempo ha messo insieme circa 6000 documenti, tra libri di viaggio, libri di letteratura, poesia, scienza e arte e ancora riviste, cartoline, ritagli, fotocopie, nonché oggetti, alcuni dei quali decisamente curiosi. Tutti su Pisa e la sua famosa Torre. La collezione dell’ingegnere russo David Ilič Malkov (Astrachan, 28 aprile 1913 - Mosca, 17 maggio 2010), donata all’Università di Pisa nel 1994 e ora parte del patrimonio della sua biblioteca, diventa per la seconda volta una mostra (dopo una prima esposizione organizzata nel 1996) e sarà ospitata nel cortile del Palazzo della Sapienza dal 12 giungo al 31 luglio. 

L’esposizione, dal titolo “Stregato dalla Torre. Pisa nella collezione di D.I. Malkov, il Campanilista Moscovita”, è organizzata dall’Università di Pisa e dalla Società Storica Pisana, con il supporto del Sistema Bibliotecario di Ateneo e di ACME04, in occasione delle celebrazioni dell’850° anniversario della posa della prima pietra del celebre campanile.

L’inaugurazione si terrà mercoledì 12 giugno alle ore 16 nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza (in via Curtatone e Montanara 15). Dopo i saluti istituzionali del rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e del presidente dell’Opera della Primaziale Pisana, Andrea Maestrelli, interverranno Gabriella Garzella (Società Storica Pisana) e Antonella Magliocchi (Università di Pisa) che presenteranno la mostra.

L’ingegnere russo David Ilič Malkov, andando al lavoro una mattina di marzo del 1964 conobbe, dalla Pravda, i problemi di stabilità della Torre di Pisa e l’appello agli esperti di tutto il mondo per salvarla. Fu l’inizio di una grande passione, quasi un’ossessione, che lo portò a documentarsi e a ideare un progetto di cui si parlò sui principali quotidiani sovietici e che giunse perfino in Italia. Anche se furono preferite altre soluzioni, Malkov non smise di pensare alla Torre, anzi iniziò a collezionare ogni sorta di materiale sul campanile e sulla città che la ospita.

A quasi vent'anni dalla donazione della collezione all’Ateneo pisano, questa nuova mostra rende omaggio al bizzarro personaggio, stregato da una delle torri più famose del mondo. Torre che potremo vedere attraverso i suoi occhi di viaggiatore immaginario – essendo stato a Pisa solo al momento della donazione – e attraverso lo sguardo inconsueto di chi intraprendeva l’equivalente orientale del Grand Tour.

I curatori della mostra sono Antonella Magliocchi (Università di Pisa), Gabriella Garzella (Società Storica Pisana), Chiara Bodei (Università di Pisa) e Paolo Maria Mancarella (Università di Pisa).

TeamPic-.jpegPisa, 12 giugno 2024 - La sostenibilità può arrivare anche nello spazio grazie ad uno studio su nuova classe di veicoli orbitali che per muoversi nello spazio utilizzano propellenti “verdi”. La notizia arriva da uno studio del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Acta Astronautica e realizzato nell’ambito di ASCenSIon, un progetto europeo che ha visto la partecipazione di molti partner nazionali e internazionali, tra cui il Politecnico di Milano e Università La Sapienza di Roma in Italia, e numerose altre realtà in Germania, Francia, Belgio e Spagna. La ricerca pubblicata nell’articolo è stata svolta da Alberto Sarritzu sotto la supervisione del professore Angelo Pasini; il team del progetto all’Università di Pisa include anche la dottoranda Lily Blondel-Canepari.

“I nuovi propellenti “verdi” potranno certamente sostituire i propellenti tossici oggi prevalentemente usati – spiega Alberto Sarritzu – Questo permetterà da un lato di migliorare l’efficienza della propulsione e rendere possibili missioni che al momento non lo sono, dall’altro di semplificare le operazioni a terra in preparazione dei veicoli orbitali, che oggi sono lunghe, complicate e costose”.

Lo studio di propellenti verdi è uno sforzo internazionale che va avanti da decenni, con l’Università Pisa che negli anni ha ricoperto un ruolo chiave. I propellenti verdi sono generalmente composti chimici a basso impatto ambientale e tossicità, come acqua ossigenata ad alte concentrazioni o protossido d’azoto, comunemente conosciuto come anestetico. Rientrano tra questi anche il comune cherosene e altri idrocarburi, che rappresentano comunque un enorme passo avanti rispetto ai tradizionali composti utilizzati che invece contengono idrazina o tetrossido di azoto, sostanze estremamente tossiche e dannose per l’ambiente e la salute umana. La gestione di questi componenti è non solo potenzialmente dannosa per il personale coinvolto, ma anche estremamente costosa, per cui il settore da anni cerca di trovare delle valide alternative.

L’Ateneo, nell’ambito del progetto ASCenSIon, si è occupato di studiare sistemi propulsivi compatibili con i propellenti “verdi”. I sistemi propulsivi sono uno degli elementi più cruciali per il corretto funzionamento dei veicoli orbitali ed hanno un ruolo chiave per il successo delle missioni, regolando sia il movimento dei veicoli in orbita che il controllo d’assetto.

“La nuova classe di veicoli spaziali che abbiamo studiato promette di portare innovazioni che possono avere ricadute per tutti noi – sottolinea Angelo Pasini– come ad esempio un accesso più facile e sostenibile allo spazio, la rimozione attiva dei detriti spaziali causati da decenni di utilizzo incontrollato delle nostre orbite e lo sviluppo di nuove missioni per l’esplorazione spaziale”.

Alberto Sarritzu sta terminando il suo dottorato all’Università di Pisa. Ha preso parte al progetto ASCenSIon dopo diversi anni di lavoro in multinazionali all’estero. Ha deciso di intraprendere la ricerca per avere un impatto sull’industria, in particolare per provare a rendere più sostenibile e attraente un ambito in forte crescita come quello dello spazio. Lily Blondel-Canepari è una studentessa di dottorato all’Università di Pisa. È laureata in fisica alla EPFL di Losanna in Svizzera e ha preso parte al progetto ASCenSIon dopo aver lavorato presso il CERN e precedentemente l’Agenzia Spaziale Europea. Il suo lavoro è improntato sulla ricerca di una nuova definizione all’aggettivo “verde” per quanto riguarda i propellenti spaziali in modo da valutare il reale impatto delle scelte future. Angelo Pasini è ricercatore di propulsione aerospaziale al dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa dal 2016. Prima di intraprendere la carriera accademica, ha lavorato per oltre dieci anni nel settore della propulsione verde, inizialmente presso l’azienda ALTA, spin-off dell’università, e successivamente presso l’azienda Sitael.

Nella foto, da sinistra verso destra Lily Blondel-Canepari, Alberto Sarritzu, Angelo Pasini

È stato assegnato a Giulia Savoretti il prestigioso premio di laurea bandito dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, per ricordare l’opera e il lavoro del vicepresidente fondatore Stefano Capitanio, che nasce con l’obiettivo di incentivare l’innovazione e portare nuove idee e freschezza al florovivaismo italiano affinché possa durare nel tempo ed essere sempre di esempio nel mondo.

Giulia, originaria di Tarquinia (VT), ha conseguito con lode la laurea magistrale in "Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio" all'Università di Pisa con una tesi dal titolo “Le greenway come risposta sostenibile alla crescita delle città. Il caso studio del Concorso di Progettazione per la Riqualificazione dell’asse viario di via de' Barberi a Grosseto", sotto la guida dei professori Francesco Monacci e Damiano Remorini.

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La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 27 maggio a Monopoli nell’ambito della XVI Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo. Il presidente della giuria ha espresso così le motivazioni: “Abbiamo voluto fortemente premiare questa tesi perché presenta una proposta progettuale, descritta con chiarezza espositiva e corredata da una ricca e curata iconografia, in quanto presenta un modello innovativo di sviluppo urbano che contribuisce, grazie anche all’attenta scelta di specie vegetali a basso input manutentivo, ad aumentare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici e a favorire la biodiversità in ambito urbano ed il benessere dei cittadini. Particolarmente apprezzato l’aspetto applicativo, quindi non una ricerca confinata nell’ambito accademico, ma una ricerca che si sposa con il territorio che l’ha originata”.

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Giulia, subito dopo la laurea, si è inserita brillantemente nel mondo del lavoro e svolge la sua attività presso un prestigioso Studio di progettazione del verde in provincia di Pistoia.

È la settima volta che un laureato in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio dell’Università di Pisa si aggiudica il prestigioso riconoscimento.

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