Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Sede
Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni

Obbiettivo del corso

  1. Formare figure agenti del cambiamento che partecipano attivamente alla transizione energetica sperimentando il ruolo che i siti patrimoni dell’umanità e le città d’arte possono svolgere per la mitigazione del cambiamento climatico e la promozione dello sviluppo sostenibile e sviluppando l'importanza dell'istruzione, dell'empowerment dei giovani e di azioni concrete per la protezione, la conservazione e la promozione del Patrimonio Mondiale per stimolare la produzione di energia rinnovabile.
  2. Comprendere l’importanza dei piani di gestione dei siti Patrimonio dell’Umanità, a cosa servono e come poter orientare i processi partecipativi per la transizione energetica all’interno delle città in accordo con la governance politica;

Requisiti per l'ammissione
Possono presentare domanda di ammissione coloro che sono in possesso di Laurea triennale o titolo equivalente.
Saranno titoli preferenziali laurea magistrale in ogni disciplina: tale valutazione verrà effettuata solo nel caso che il numero di domande sia superiore al numero massimo degli iscrivibili.

Scadenza domanda di ammissione
6 luglio 2024

Numero posti disponibili
Il numero massimo dei partecipanti al Corso di Perfezionamento è pari a 140 (70 ordinari e 70 uditori).

Costo
Il costo di iscrizione al Corso di Perfezionamento sarà di:

  • studente ordinario:250 euro
  • studente uditore: 150 euro

Bando

Contatti
Prof. Marco Raugi, Direttore del Corso
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Il Comune di San Salvatore Monferrato bandisce l'edizione 2024 del premio di laurea "San Salvatore Monferrato".

Tutte le informazioni nel bando in allegato.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 novembre 2024 alle ore 12.00.

Un Ateneo che assicura una laurea ben spendibile sul mercato del lavoro, con tassi di occupazione più alti e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale. È questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'Università di Pisa che emerge dal XXVI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato all’Università degli studi di Trieste il 13 giugno scorso da AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario al quale aderiscono 78 atenei.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 113.833 laureati dell'Università di Pisa.

Partendo dai laureati triennali, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 72,8%. Il 32,1% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato e il 27,8% a tempo determinato, l’11,3% svolge invece un’attività in proprio. Il dato positivo è che la retribuzione media dei laureati pisani, di 1.405 euro mensili netti, è in linea con la media della Toscana (1.419 euro) e più alta della media nazionale (1.384 euro). Il 60,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Per i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione a un anno sale al 77,5%, in linea con la media della Toscana e più alto della media italiana (75,7%). Maggiore è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.476 euro mensili netti, contro i 1.416 euro della Toscana e i 1.432 euro su base nazionale.

A cinque anni dal conseguimento del titolo, infine, il tasso di occupazione sale al 90,8% per Pisa rispetto a una media nazionale dell’88,2% con un incremento anche della retribuzione mensile netta che per Pisa è pari a 1.819 euro mensili contro i 1.755 euro a livello regionale e i 1.768 euro della media nazionale.

Il 62,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 35,4% nel pubblico; il 2,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,4%, mentre l’industria accoglie il 22,9% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

"I dati di AlmaLaurea sono anche quest'anno molto incoraggianti, - ha dichiarato la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore alle attività di orientamento - perché dimostrano ancora una volta come i ragazzi e le ragazze che scelgono l'Università di Pisa per i propri studi facciano una scelta vincente nella costruzione del loro percorso di vita. Sicuramente il dato che impressiona di più è il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, pari al 90.8%, senza variazioni significative tra le varie aree disciplinari e, ancora più importante, senza grandi differenze tra uomini e donne".

La scheda completa del Rapporto 2024 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Pisa è disponibile sul sito del Career Service www.unipi.it/careerservice.

LogoEssenzialeAlmaLaurea.jpgUn Ateneo che assicura una laurea ben spendibile sul mercato del lavoro, con tassi di occupazione più alti e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale. È questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'Università di Pisa che emerge dal XXVI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato all’Università degli studi di Trieste il 13 giugno scorso da AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario al quale aderiscono 78 atenei.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 113.833 laureati dell'Università di Pisa.

Partendo dai laureati triennali, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 72,8%. Il 32,1% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato e il 27,8% a tempo determinato, l’11,3% svolge invece un’attività in proprio. Il dato positivo è che la retribuzione media dei laureati pisani, di 1.405 euro mensili netti, è in linea con la media della Toscana (1.419 euro) e più alta della media nazionale (1.384 euro). Il 60,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Per i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione a un anno sale al 77,5%, in linea con la media della Toscana e più alto della media italiana (75,7%). Maggiore è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.476 euro mensili netti, contro i 1.416 euro della Toscana e i 1.432 euro su base nazionale.

A cinque anni dal conseguimento del titolo, infine, il tasso di occupazione sale al 90,8% per Pisa rispetto a una media nazionale dell’88,2% con un incremento anche della retribuzione mensile netta che per Pisa è pari a 1.819 euro mensili contro i 1.755 euro a livello regionale e i 1.768 euro della media nazionale.

Il 62,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 35,4% nel pubblico; il 2,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,4%, mentre l’industria accoglie il 22,9% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

"I dati di AlmaLaurea sono anche quest'anno molto incoraggianti, - ha dichiarato la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore alle attività di orientamento - perché dimostrano ancora una volta come i ragazzi e le ragazze che scelgono l'Università di Pisa per i propri studi facciano una scelta vincente nella costruzione del loro percorso di vita. Sicuramente il dato che impressiona di più è il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, pari al 90.8%, senza variazioni significative tra le varie aree disciplinari e, ancora più importante, senza grandi differenze tra uomini e donne".

La scheda completa del Rapporto 2024 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Pisa è disponibile sul sito del Career Service www.unipi.it/careerservice.

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo ha lanciato il progetto "n0w - nearly Zero waste", in collaborazione con il Comune di Pisa, il CONAI e Contarina SpA.

Il progetto mira a migliorare la raccolta differenziata e a ridurre i rifiuti non riciclabili nell’Ateneo attraverso:

  • uno studio sull'impatto dei circa 50mila membri della comunità universitaria sulla produzione di rifiuti
  • una campagna di sensibilizzazione (https://sostenibile.unipi.it/n0w/ )
  • nuovi cestini per la raccolta differenziata
  • un software innovativo per monitorare i rifiuti.

La Commissione invita tutte e tutti a contribuire a questa prima fase dell’iniziativa, scrivendo una frase sul tema della sostenibilità che termini con "n0w" sul form sul sito del progetto.

Le frasi saranno parte di un'installazione artistica e di una campagna di poster art nel nostro Ateneo.

Pr aggiornamenti su questo progetto e altre iniziative:  @unipisostenibile su Instagram.
https://sostenibile.unipi.it/n0w/ 

 

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo ha lanciato il progetto "n0w - nearly Zero waste", in collaborazione con il Comune di Pisa, il CONAI e Contarina SpA.

Il progetto mira a migliorare la raccolta differenziata e a ridurre i rifiuti non riciclabili nell’Ateneo.

I punti principali sono:

  • uno studio sull'impatto dei circa 50mila membri della comunità universitaria sulla produzione di rifiuti
  • una campagna di sensibilizzazione (https://sostenibile.unipi.it/n0w/ )
  • nuovi cestini per la raccolta differenziata
  • un software innovativo per monitorare i rifiuti.

La Commissione invita tutte e tutti a contribuire a questa prima fase dell’iniziativa, scrivendo una frase sul tema della sostenibilità che termini con "n0w" sul form sul sito del progetto.

Le frasi saranno parte di un'installazione artistica e di una campagna di poster art nel nostro Ateneo.

Pr aggiornamenti su questo progetto e altre iniziative:  @unipisostenibile su Instagram.
https://sostenibile.unipi.it/n0w/ 

 

Venerdì, 14 Giugno 2024 09:20

Premio "Helen Joanne “Jo” Cox"

La Fondazione ASTRID (www.astrid.eu), con l'altopatrocinio del Parlamento Europeo, promuove anche per il 2024 un premio di laurea per studi sull’Europa intitolato a Helen Joanne “Jo” Cox, la giovane deputata inglese vittima di un attentato prima della Brexit.

Il Premio è riservato alle tesi magistrali che, seguendo vari approcci disciplinari, si concentrano sui problemi delle istituzioni, dell’economia, e della società dell’Unione europea (UE) e delle politiche europee necessarie per far fronte alle sfide tecnologiche, ambientali, e geopolitiche del nostro tempo.

La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 dicembre 2024.

Informazioni nel bando in allegato.

L'Università di Macerata bandisce l'edizione 2024 del premio di laurea magistrale "Il patrimonio archeologico e la sua valorizzazione in Italia" dedicato alla memoria di Claudia Giontella.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 luglio 2024.

Il bando è disponibile al link: https://sfbct.unimc.it/it/dipartimento/bandi/bando-studenti 
Per informazioni contattare l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Per difendere i terreni dalle erbe infestanti e ridurre l’uso di erbicidi c'è una tecnica che consiste nell'inoculare i funghi simbiotici sui semi delle cover crops, cioè le colture usate per proteggere i terreni dall’erosione e aumentare la sostanza organica. Al fine di promuovere questa pratica, ricercatori e ricercatrici dei laboratori di Microbiologia dell’Università di Pisa hanno riprodotto nelle serre del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali i funghi autoctoni di vari paesi europei da distribuire agli agricoltori. L’attività rientra nel progetto europeo GOOD (AGrOecOlogy for weeDs) che proprio a Pisa il 28 al 29 maggio scorsi ha riunito i vari partner per il primo meeting ufficiale.

“Gli scienziati arrivati a Pisa da undici paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Serbia, Spagna) hanno potuto visitare la nostra serra sperimentale dove si trovano oltre settanta vasi contenenti le piante “trappola” che utilizziamo per riprodurre i funghi simbiotici che poi vengono inoculati per incrementare l’abilità competitiva delle cover crops verso le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano.

I funghi simbiotici autoctoni riprodotti a Pisa saranno utilizzati per la concia del seme nei diversi living lab del progetto, dei veri e propri laboratori interattivi dove scienziati e scienziate portano avanti le ricerche insieme agli agricoltori.

L’obiettivo di GOOD è infatti trovare soluzioni innovative per gestire le erbe infestanti in Europa, aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, promuovere la transizione agroecologica e ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.

Il meeting pisano è stato organizzato da docenti e staff del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: Alessandra Turrini responsabile della Unità Operativa, Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, coadiuvati dai giovani collaboratori Matteo Bellanca, Eleonora Granata, Arianna Grassi e Irene Pagliarani.

 

 

 

Per difendere i terreni dalle erbe infestanti e ridurre l’uso di erbicidi c'è una tecnica che consiste nell'inoculare i funghi simbiotici sui semi delle cover crops, cioè le colture usate per proteggere i terreni dall’erosione e aumentare la sostanza organica. Al fine di promuovere questa pratica, ricercatori e ricercatrici dei laboratori di Microbiologia dell’Università di Pisa hanno riprodotto nelle serre del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali i funghi autoctoni di vari paesi europei da distribuire agli agricoltori. L’attività rientra nel progetto europeo GOOD (AGrOecOlogy for weeDs) che proprio a Pisa il 28 al 29 maggio scorsi ha riunito i vari partner per il primo meeting ufficiale.

foto_2 copia.jpg

I partecipanti al First Annual Meeting del Progetto Europeo GOOD - Agroecology for weeds nella serra adibita alla riproduzione dei funghi simbionti autoctoni dei 16 Living Labs

“Gli scienziati arrivati a Pisa da undici paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Serbia, Spagna) hanno potuto visitare la nostra serra sperimentale dove si trovano oltre settanta vasi contenenti le piante “trappola” che utilizziamo per riprodurre i funghi simbiotici che poi vengono inoculati per incrementare l’abilità competitiva delle cover crops verso le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano.

I funghi simbiotici autoctoni riprodotti a Pisa saranno utilizzati per la concia del seme nei diversi living lab del progetto, dei veri e propri laboratori interattivi dove scienziati e scienziate portano avanti le ricerche insieme agli agricoltori.

L’obiettivo di GOOD è infatti trovare soluzioni innovative per gestire le erbe infestanti in Europa, aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, promuovere la transizione agroecologica e ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.

I partecipanti al First Annual Meeting del Progetto Europeo GOOD - Agroecology for weeds

Il meeting pisano è stato organizzato da docenti e staff del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: Alessandra Turrini responsabile della Unità Operativa, Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, coadiuvati dai giovani collaboratori Matteo Bellanca, Eleonora Granata, Arianna Grassi e Irene Pagliarani.

 

 

 

Pagina 6 di 1541

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa