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La contaminazione da microplastiche nei terreni agricoli e nelle acque sotterranee è un problema nuovo e relativamente poco studiato, con effetti ancora non del tutto chiari dal punto di vista dell’ambiente e della salute. Definire nuovi protocolli per affrontare il fenomeno è la sfida del progetto Encompass che unisce nell’impegno Italia e Cina con l’Università di Pisa come capofila e fra i partner l’Università tecnologica di Shenzhen e l’Eastern Institute of Technology di Ningbo. La sperimentazione sul campo avverrà sia in Cina che in Italia, precisamente nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa).

“La contaminazione da microplastiche nei suoli agricoli ha potenzialmente conseguenze molto serie per le produzioni alimentari, la biodiversità e il benessere degli ecosistemi terrestri in generale - spiega il professore Valter Castelvetro del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano - A tutt’oggi non esistono protocolli analitici validati e condivisi per gestire il fenomeno, anche a perché è molto difficile isolare le microplastiche dai suoli”.

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Il campionamento nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa)

L’obiettivo di Encompass è dunque condividere e sviluppare nuovi protocolli analitici per determinare quantità e tipologia di microplastica presente nei suoli e nelle acque sotterranee. Le metodologie riguarderanno sia la quantificazione numerica, cioè il numero e la natura delle particelle polimeriche, sia la massa per tipologia di polimero, calcolata quest’ultima secondo una procedura ideata e validata all’Università di Pisa. L’ambizione è inoltre di mettere a punto modelli su scala per studiare in laboratorio il processo di trasporto delle microplastiche dalla superficie alle falde acquifere attraverso le diverse tipologie di suolo.

“L’impatto che deriva dal crescente inquinamento da materie plastiche, e conseguentemente da microplastiche, sulla produttività dei suoli agricoli, sul benessere degli ecosistemi naturali e sulla biodiversità potrebbe essere molto grave nei prossimi anni, anche in considerazione dei possibili effetti sinergici con le alterazioni climatiche, lo sfruttamento intensivo dei suoli e la depauperazione delle importantissime riserve di acqua sotterranea – sottolinea Castelvestro - Conoscere il problema è un passo fondamentale per poterne comprendere le conseguenze e studiare possibili soluzioni o mitigarne gli effetti”.

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Il campionamento nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa)

Encompass è stato finanziato fra i Progetti di Grande Rilevanza del Programma esecutivo di Cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale tra Italia (MAECI, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e Cina (MOST, Ministry of Science and Technology).

Per l’Università di Pisa, il progetto è gestito tramite il Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica (CISUP) e vede coinvolti ricercatori del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e del Dipartimento di Scienze della Terra. Collaborano a Encompass: Valter Castelvetro, Andrea Corti, Stefania Giannarelli, Antonella Manariti, Jacopo La Nasa, Laura Pacilio, Riccardo Gherardini, Alessio Monnanni, Riccardo Petrini, Roberto Giannecchini, Viviana Re e Stefano Viaroli.

 

Il progetto Encompass è coordinato dall’Università di Pisa e finanziato Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la sperimentazione sul campo in provincia di Pisa

La contaminazione da microplastiche nei terreni agricoli e nelle acque sotterranee è un problema nuovo e relativamente poco studiato, con effetti ancora non del tutto chiari dal punto di vista dell’ambiente e della salute. Definire nuovi protocolli per affrontare il fenomeno è la sfida del progetto Encompass che unisce nell’impegno Italia e Cina con l’Università di Pisa come capofila e fra i partner l’Università tecnologica di Shenzhen e l’Eastern Institute of Technology di Ningbo. La sperimentazione sul campo avverrà sia in Cina che in Italia, precisamente nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa).

“La contaminazione da microplastiche nei suoli agricoli ha potenzialmente conseguenze molto serie per le produzioni alimentari, la biodiversità e il benessere degli ecosistemi terrestri in generale - spiega il professore Valter Castelvetro del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano - A tutt’oggi non esistono protocolli analitici validati e condivisi per gestire il fenomeno, anche a perché è molto difficile isolare le microplastiche dai suoli”.

L’obiettivo di Encompass è dunque condividere e sviluppare nuovi protocolli analitici per determinare quantità e tipologia di microplastica presente nei suoli e nelle acque sotterranee. Le metodologie riguarderanno sia la quantificazione numerica, cioè il numero e la natura delle particelle polimeriche, sia la massa per tipologia di polimero, calcolata quest’ultima secondo una procedura ideata e validata all’Università di Pisa. L’ambizione è inoltre di mettere a punto modelli su scala per studiare in laboratorio il processo di trasporto delle microplastiche dalla superficie alle falde acquifere attraverso le diverse tipologie di suolo.

“L’impatto che deriva dal crescente inquinamento da materie plastiche, e conseguentemente da microplastiche, sulla produttività dei suoli agricoli, sul benessere degli ecosistemi naturali e sulla biodiversità potrebbe essere molto grave nei prossimi anni, anche in considerazione dei possibili effetti sinergici con le alterazioni climatiche, lo sfruttamento intensivo dei suoli e la depauperazione delle importantissime riserve di acqua sotterranea – sottolinea Castelvestro - Conoscere il problema è un passo fondamentale per poterne comprendere le conseguenze e studiare possibili soluzioni o mitigarne gli effetti”.

Encompass è stato finanziato fra i Progetti di Grande Rilevanza del Programma esecutivo di Cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale tra Italia (MAECI, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e Cina (MOST, Ministry of Science and Technology).

Per l’Università di Pisa, il progetto è gestito tramite il Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica (CISUP) e vede coinvolti ricercatori del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e del Dipartimento di Scienze della Terra. Collaborano a Encompass: Valter Castelvetro, Andrea Corti, Stefania Giannarelli, Antonella Manariti, Jacopo La Nasa, Laura Pacilio, Riccardo Gherardini, Alessio Monnanni, Riccardo Petrini, Roberto Giannecchini, Viviana Re e Stefano Viaroli.

Didascalie foto: le immagini del primo campionamento nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa).

Il giorno 25 ottobre 2024 alle ore 16.30, presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, viene inaugurata l’esposizione temporanea “Inconsapevoli Invasori. Le specie aliene nelle acque interne e le minacce alla biodiversità”.
Le specie introdotte in ambienti diversi da quelle di origine, chiamate aliene, possono diventare “inconsapevoli invasori” provocando disturbi negli ecosistemi in cui si insediano e arrecando danni alle specie native. La mostra presenta il tema dell’invasione di specie aliene nelle acque interne del nostro territorio, il loro impatto e le cause delle invasioni stesse, quasi sempre riconducibili all’azione umana.
La prima sala illustra i pericoli che alcune specie di testuggini palustri esotiche possono creare alla testuggine palustre europea Emys orbicularis e agli habitat in cui vive. Tali tematiche rientrano nel progetto europeo LIFE+ URCAProEmys, di cui il Museo è partner, che ha come obiettivo quello di migliorare lo stato di conservazione della testuggine palustre autoctona in Italia e Slovenia, attraverso un programma a lungo termine.
La seconda sala presenta alcune specie di pesci, crostacei e molluschi non originari delle nostre acque interne, ma che da molti anni ne sono ormai invasori stabili con impatti rilevanti sulla biodiversità di ruscelli, fiumi e stagni italiani.
La mostra temporanea, visitabile dal 25 ottobre 2024 al 25 gennaio 2025, presenta acquari e terrari con animali vivi, che permetteranno ai visitatori di osservare e conoscere di persona queste specie, ed è arricchita da pannelli esplicativi, fotografie e video professionali delle specie nell’ambiente in cui vivono.
La mostra ha ricevuto un finanziamento dalla Fondazione Pisa ed è realizzata in collaborazione con Emanuele Biggi, Mattia Nocciola e Francesco Tomasinelli, naturalisti e fotografi professionisti.
L’inaugurazione si terrà nella Sala conferenze del Museo e sarà trasmessa in diretta streaming sui canali ufficiali del Museo (Facebook e Youtube). Interverranno Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, Paola Nicolosi, Marco A.L. Zuffi, Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli, curatori della mostra. Al termine della presentazione ci sarà la visita alla mostra e il Museo offrirà un piccolo aperitivo. L’accesso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Si è spento serenamente, la sera di martedì 22 ottobre, il professor Ottavio Banti, che solo lo scorso 29 settembre aveva tagliato il traguardo di un secolo di vita. In servizio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa dal 1965 al 1993, ha impartito a diverse generazioni di studenti l’insegnamento di Paleografia latina e tenuto i corsi di Antichità medievali e di Epigrafia medievale presso la Scuola Speciale per Archeologi.

Come storico del Medioevo ha approfondito in particolare la Storia delle Istituzioni (origine del Comune, governi podestarili, regimi signorili), nell’ambito della Paleografia latina ha curato edizioni di cronache e di documenti, mentre in campo epigrafico è stato uno dei più autorevoli studiosi.

Per i suoi meriti scientifici e per gli importanti incarichi ricoperti a livello di Ateneo (prorettore, membro di commissioni) e come direttore del Dipartimento di Medievistica, nel 1985 è stato insignito del prestigioso Ordine del Cherubino.

Grande impegno Ottavio Banti ha profuso anche nell’attività della Società Storica Pisana, soprattutto come direttore per quasi mezzo secolo del «Bollettino Storico Pisano» e come autore, nelle pagine della rivista, di numerosi e densi saggi, nonché curatore di volumi nelle collane. L’elenco dei suoi scritti fino al 2014 è pubblicato nell’annata LXXXIII del Bollettino, a lui dedicato in occasione dei suoi novant’anni.

Così lo ricorda la professoressa Gabriella Garzella: “Ho avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo per oltre mezzo secolo. Come allieva ‘biennale’ del corso di Paleografia ho potuto rivivere gli esami sostenuti a suo tempo grazie a certi taccuini gelosamente custoditi, in cui il professor Banti annotava con minuzia le domande rivolte allo studente con le risposte e il voto finale impartito. Poi, da collega, ho potuto affiancarlo come Segretaria del Consiglio di Dipartimento negli anni dei suoi mandati di Direttore di Medievistica, e infine come Segretaria della Società Storica Pisana. Oltre alla stima profonda per uno dei miei maestri, mi ha legato a lui un sincero affetto, ricambiato da tante piccole attenzioni: ricorderò soltanto il dono di tanti suoi estratti, sempre accompagnati da una dedica in versi, quei versi arguti che gli sgorgavano fluidi e rivelavano una vena poetica a molti rimasta sconosciuta”.

I funerali si terranno nel pomeriggio di giovedì 24 ottobre, alle ore 16, nella Chiesa di Santa Caterina a Pisa.

Il sistema intelligente per il telemonitoraggio di pazienti affetti da insufficienza cardiaca è stato premiato al Forum Sanità 2024 con un doppio riconoscimento: Premio Forum PA 2024 nella categoria Data-driven Health e il Premio Speciale Intelligenza Artificiale. La cerimonia si è svolta il 24 ottobre 2024 a Roma.

Il Forum, promosso dal Gruppo DIGITAL360, è pensato per far emergere le migliori esperienze che guardano al futuro della salute e della sanità, valorizzando progetti basati su tecnologie all’avanguardia o capaci di mettere in atto modelli innovativi di assistenza e cura.

Il sistema di telemonitoraggio messo a punto a Pisa si chiama Heart Failure Medical Expert System (HF-MES), ed era già stato premiato alla conferenza internazionale IEEE ISMICT 2024 (International Symposium on Medical Information and Communication Technology (ISMICT)). La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto Bando Ricerca Toscana AIRTELTE Covid 19 da Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e Agenzia Regionale di Sanità.

“La soluzione Heart Failure Medical Expert System (HF-MES) - spiega Luca Fanucci, docente di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa - utilizza tecniche di Intelligenza Artificiale per offrire un sistema esperto che supporta i medici nell’attivazione e gestione di percorsi di telemonitoraggio per pazienti con scompenso cardiaco. Il sistema è in grado di replicare il processo decisionale di un medico esperto, aiutando nella selezione del piano di monitoraggio iniziale e nei successivi adeguamenti, in base alle informazioni cliniche e anamnestiche del soggetto e alla gravità della malattia valutata attraverso i dati ricevuti dal paziente (sintomi e parametri vitali).
La soluzione, progettata per essere integrata in piattaforme di telemonitoraggio esistenti, è destinata all’utilizzo in ambito di medicina generale e/o ambulatoriale, da parte di medici di famiglia o specialisti ospedalieri impegnati nella cura delle patologie cardio-respiratorie acute che prevedano l’impiego di strumenti di telemonitoraggio dei pazienti”.

“Il sistema - aggiunge Stefano Masi, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana - è stato sottoposto a sperimentazione clinica, dimostrando un elevato grado di accuratezza, oltre alla sua affidabilità e fattibilità tecnologica. Queste caratteristiche lo rendono un efficace strumento di supporto per l’implementazione di percorsi di cura personalizzati in grado di favorire interventi precoci basati su evidenze cliniche che possano arrestare l’evoluzione verso quadri severi di malattia che richiedono l’ospedalizzazione”.

Fondamentale per il successo del progetto è stato il team multidisciplinare che ha visto coinvolti ingegneri (Luca Fanucci, Alessio Bechini, Massimiliano Donati e Martina Olivelli) insieme a medici (Stefano Masi, Annamaria Vianello e Ilaria Petrucci) e statistici (Paolo Francesconi ed Elisa Gualdani).

Con il “Welcome Day” ospitato al Polo Piagge, l’Università di Pisa ha dato il benvenuto ai suoi primi studenti internazionali immatricolati ai corsi di studio dell’anno accademico 2024-2025. L’evento, organizzato dall’Unità Promozione Internazionale dell’Ateneo, ha visto la partecipazione di 130 studenti provenienti da paesi europei ed extraeuropei, alcuni arrivati da molto lontano, ad esempio da Congo, Etiopia, India, Kazakhstan, Marocco, Mongolia e Pakistan. Nell’occasione sono intervenuti anche rappresentanti del Consultorio Giovani Società della Salute Pisana, del CUS Pisa e una delegazione di tre rappresentanti degli studenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, che ha accolto i presenti nella comunità studentesca pisana.
Alcuni studenti del programma IISMA hanno presentato una danza tradizionale indonesiana. L’evento è stato reso ancora più colorato dalla partecipazione di altri studenti che, indossando abiti tradizionali dei rispettivi paesi, hanno animato il Welcome Day trasformandolo in un’occasione di scoperta e di condivisione, un autentico viaggio attraverso i continenti e le tradizioni. A novembre è previsto un secondo Welcome Day per altri studenti internazionali in attesa di visto e in arrivo a Pisa nelle prossime settimane.
Per l’anno accademico 2024-2025 sono già oltre 600 gli studenti internazionali immatricolati all’Università di Pisa, con ancora 400 immatricolazioni in fase di perfezionamento. Questi numeri confermano il trend positivo degli ultimi anni, che vede un aumento costante di studenti internazionali nell’Ateneo. Lo scorso anno accademico, le immatricolazioni sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente; ad oggi, a 4 mesi dalla chiusura delle immatricolazioni per gli studenti richiedenti visto prevista per 28 febbraio 2025, l’affluenza risulta già duplicata rispetto agli anni passati.
Gli studenti internazionali sono accolti attraverso lo sportello WIS! (Welcome International Students!), attivo tre mattine a settimana presso la Palazzina Modica. Presso lo sportello, il personale dell’Unità Promozione Internazionale e gli studenti part-time che collaborano con l’ufficio offrono assistenza diretta in ogni fase del processo di immatricolazione, aiutando i nuovi iscritti a orientarsi all’Università di Pisa e a iniziare la loro esperienza universitaria nel modo migliore.

Mercoledì 30 ottobre, al Centro Congressi Le Benedettine, dalle 9.15 alle 18.30 appuntamento con "Working in the Nuclear Field", un career event internazionale dedicato alle opportunità professionali nel settore nucleare.
L'iniziativa, che si svolgerà in presenza e online in inglese, è aperta a studenti e laureati del settore ingegneristico e fisica da tutti gli Atenei, e offre l'opportunità di incontrare rappresentanti di 17 realtà tra aziende, centri di ricerca e organizzazioni leader nel campo dell'energia nucleare.
Il programma prevede al mattino le presentazioni aziendali mentre nel pomeriggio si terranno speed interview tra candidati e aziende, sia in presenza che online. Alle 17.30 è in programma il panel "Strategic Connections: the Role of Networking in the Nuclear Field" con rappresentanti di associazioni del settore.
L'iniziativa è organizzata dal corso di laurea magistrale in Ingegneria Nucleare, nell'ambito del Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare (CIRTEN) e del progetto europeo ENEN#, in collaborazione con il Career Service dell'Università di Pisa.
Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Inaugurato il centro di progettazione e industrializzazione che STMicroelectronics, azienda leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, ha aperto a Pisa in località Montacchiello e dotato recentemente di un laboratorio di testing. L’amministratore delegato di STMicroelectronics Italia, Lucio Colombo, e il Rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, hanno tagliato il nastro del nuovo centro, il tredicesimo sito ST in Italia e il primo in Toscana.

Il centro, realizzato in collaborazione con i docenti del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, ospita al momento circa 40 persone dedicate principalmente alla progettazione e industrializzazione di circuiti integrati. Sono progettisti analogici e digitali con competenze diverse insieme a ricercatori e tesisti dell’Università di Pisa.

La maggior parte dei progettisti fa capo alla divisione ACD (Analog Custom Devices del Gruppo di prodotto APMS) che lavora alla progettazione e allo sviluppo di prodotti destinati al mercato dell’elettronica di consumo. In particolare, il gruppo di Pisa della divisione ACD è focalizzato sullo sviluppo di prodotti nelle aree Wireless charging e Power management con l’obiettivo di individuare ed implementare soluzioni innovative per migliorare l’efficienza dei prodotti alimentati a batteria (come per esempio gli smartphone). Il centro è dotato di laboratorio per attività di testing e strumentazioni per eseguire la validazione e l’industrializzazione dei prodotti sviluppati nel Centro.

Oltre ad inaugurare e visitare il Centro, il Rettore Riccardo Zucchi e l’Amministratore delegato Lucio Colombo hanno firmato un accordo quadro, il cui scopo è principalmente contribuire alla formazione di studenti e laureati particolarmente qualificati collaborando allo svolgimento degli insegnamenti attivati presso l’Università, anche con l’istituzione di borse di studio secondo la normativa vigente; contribuire allo svolgimento di studi e ricerche volti all’innovazione tecnologica nei campi di propria competenza ed interesse; mantenere l’elevato livello culturale dei propri operatori e favorire il loro aggiornamento professionale attraverso opportuni contatti e collaborazioni con strutture dell’Università mediante corsi del cui contenuto didattico l’Università sia garante.

“Il Centro di Pisa è nato 20 mesi fa con l’obbiettivo di crescere velocemente acquisendo talenti sul territorio, grazie alla collaborazione con l’Università di Pisa, ma anche attirando talenti desiderosi di rientrare in Toscana a fronte delle opportunità di lavoro offerte da un leader globale”, ha detto Lucio Colombo, amministratore delegato di STMicroelectronics Italia. “Un modello che ST ha applicato negli anni presso sedi universitarie italiane prossime ai suoi centri di ricerca e produzione”.

“L'accordo quadro firmato oggi rappresenta la formalizzazione di una collaborazione che riveste molteplici significati per l'Università di Pisa: oltre al valore scientifico e culturale, siamo infatti profondamente onorati che STMicroelectronics abbia scelto Pisa come sede toscana delle sue attività”, ha aggiunto, Riccardo Zucchi, Rettore dell’Università di Pisa. “STMicroelectronics è una società di rilevanza mondiale nel settore dei semiconduttori e la sua presenza sul nostro territorio contribuisce a creare significative opportunità professionali per i nostri laureati, valorizzando le loro competenze".

“L’obiettivo era di raggiungere 40 collaboratori circa in due anni e ad oggi siamo soddisfatti dei progressi fatti. Il Centro conta su ingegneri elettronici con competenze miste: analogico/digitale/software e testing e con diversa seniority, insieme a ricercatori e tesisti,” spiega Patrizia Milazzo, direttore ACD, STMicroelectronics. “Riteniamo che il rapido sviluppo del centro sia dovuto alla grande collaborazione con l’Università e alla determinazione dei colleghi ST, che hanno fortemente voluto creare un centro di eccellenza in Toscana”.


Alcune informazioni su STMicroelectronics
In ST, siamo più di 50 mila creatori e costruttori di tecnologie a semiconduttore e governiamo la catena di fornitura nei semiconduttori con siti manifatturieri allo stato dell’arte. Come produttore integrato di dispositivi lavoriamo con più di 200 mila clienti e migliaia di partner per progettare e costruire prodotti, soluzioni ed ecosistemi che rispondono alle loro sfide e opportunità, e alla necessità di supportare un mondo più sostenibile. Le nostre tecnologie consentono una mobilità più intelligente, una gestione più efficiente della potenza e dell’energia e il dispiegamento su larga scala di oggetti autonomi connessi al cloud. Siamo impegnati a raggiungere entro il 2027 il nostro obbiettivo di diventare carbon neutral per quanto riguarda le emissioni Scope 1 e Scope 2 e in parte Scope 3. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.st.com.

Martedì 12 novembre, alle ore 18, nella sala Gerace del Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa (in Largo Bruno Pontecorvo 3), si terrà l’apertura ufficiale della nuova laurea magistrale “Informatics for Digital Health”, erogata interamente in lingua inglese, dove l’informatica incontra lo sport, la salute e il wellness in un programma formativo innovativo e unico nel panorama italiano. Questa laurea è stata progettata per rispondere alle crescenti esigenze nel settore della salute digitale, preparandosi a formare specialisti in grado di progettare soluzioni tecnologiche avanzate per il benessere e la cura dei cittadini.

“La Salute Digitale è il prossimo futuro – dice Giuseppe Prencipe, presidente del neonato corso di laurea – un futuro che passerà dalla progettazione di applicazioni e piattaforme software capaci, ad esempio, di creare terapie personalizzate, progettare nuovi farmaci, gestire al meglio l’accesso agli esami clinici, ma anche assistere i pazienti da remoto o monitorare le prestazioni degli atleti. Si tratterà di realizzare piattaforme sicure, interoperabili, scalabili e intelligenti in grado di gestire ed estrarre informazioni da una mole enorme ed eterogenea di dati prodotta da cittadini-pazienti-assistiti. Il dipartimento di Informatica dell’Ateneo pisano è dunque in prima linea nel raccogliere questa sfida in un settore destinato a diventare sempre più strategico”.

L’evento inaugurale vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali tra cui il direttore del Dipartimento di Informatica, professor Paolo Mancarella, affiancati da alcuni dei membri dell’Advisory Board internazionale del programma. Quest’ultimo include esponenti di spicco di aziende, università e organizzazioni del settore biomedico che contribuiranno a garantire il collegamento con il mondo professionale. In particolare, saranno presenti Anastasia Buda (Samsung Electronics Italia), Luigi Doveri (Unione Industriale Pisana), Maurizio Mangione (Fondazione Monasterio, Pisa), Nicola Redi (Obloo Ventures, Italia) e Hannah Teichmann (MedRA Srl). 

“Samsung crede fermamente che l’innovazione digitale, assieme all’intelligenza artificiale, possa contribuire a migliorare lo stato fisico e, in generale, il wellbeing delle persone", ha commentato Anastasia Buda, Corporate Citizenship & Internal Communication Manager di Samsung Electronics Italia. “Inoltre, attraverso il programma per questo, siamo certi che la nuova laurea magistrale “Informatics for Digital Health” contribuirà in modo positivo alla formazione dei futuri professionisti della salute digitale, che utilizzeranno le tecnologie emergenti creando un ponte tra innovazione digitale e assistenza sanitaria”.

Un altro elemento caratterizzante la nuova laurea magistrale sarà inoltre la stretta collaborazione tra docenti dell’area informatica, biomedica, del pharma, della bioingegneria e del settore economico-legale. Alla fine dei due anni studentesse e studenti si cimenteranno nello sviluppo di progetti software proposti da docenti, aziende e professionisti dei settori su indicati che eventualmente potranno poi essere approfonditi nel loro lavoro di tesi, con eventuali stage nelle sedi proponenti. 

“Punteremo molto a stabilire relazioni con aziende, organismi ed enti del settore biomedico, del wellness, dello sport, della nutraceutica e del farmaceutico, al fine di offrire quante più opportunità possibili di progetti, tirocini, stage, e job placement per i nostri studenti – dice Paolo Ferragina, promotore e coordinatore del gruppo di lavoro che ha seguito i lavori di accreditamento del nuovo corso di studi – e proprio per potenziare questi rapporti e la proiezione internazionale del percorso formativo abbiamo definito un Advisory Board con rappresentanti di enti, aziende, università e venture capitalist non solo italiani dei settori suddetti”. 

Laureati e laureate in Informatics for Digital Health avranno inoltre la possibilità di sostenere l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Ingegnere senior.

Per informazioni e iscrizioni: https://didattica.di.unipi.it/laurea-magistrale-in-informatics-for-digital-health/.

E' bandito il concorso per l'assegnazione del premio per una tesi sulla tratta di esseri umani e/o grave sfruttamento.

Informazioni nel bando in allegato. Bando e facsimile della domanda disponibili anche al link https://osservatoriointerventitratta.it/premio-tesi-di-laurea/ 

Il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 30 settembre 2025.

Per ulteriori informazioni contattare l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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