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Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:31

Marco Collareta

Nato a Merano (Bolzano) nel 1952, il professor Marco Collareta dal 1971 al 1975 ha svolto i suoi studi universitari presso l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, dove è stato perfezionando tra il 1975 e il 1978. Dopo aver vinto un concorso come Ispettore storico dell’arte presso le soprintendenze di Stato, dal 1980 al 1993 è stato ricercatore universitario confermato sempre presso la Scuola Normale Superiore. Professore associato dal 1993, ha lavorato in tale ruolo prima presso l’Università di Udine fino al 1997, poi presso la Scuola Normale Superiore fino al 2002.

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Vinto in quell’anno un posto di professore ordinario, ha preso servizio presso l’Università di Bergamo, da dove nel 2007 è stato chiamato per trasferimento presso l’Università di Pisa, dove tuttora insegna. L’attività di ricerca del professor Marco Collareta è documentata da oltre 200 pubblicazioni, che includono monografie, articoli di rivista, saggi e schede di cataloghi, capitoli di libri e contributi agli atti di convegni nazionali e internazionali. In coerenza con la sua formazione che tanto deve a illustri maestri, quali Paola Barocchi, Carlo Lodovico Ragghianti ed Enrico Castelnuovo, il professor Collareta ha cercato sempre di adottare un punto di vista attento a cogliere i nessi più o meno evidenti tra l’arte visiva nelle sue più varie manifestazioni e il più generale contesto storico-culturale in cui essa s’è svolta. Il riferimento ai testi della trattatistica artistica, della critica d’arte, dell’estetica, della letteratura, del pensiero filosofico e teologico coevi ai fatti artistici di volta in volta trattati costituisce così una delle costanti più significative della sua produzione scientifica.

Presente già nei primi lavori dello studioso, tale attenzione alle fonti “altre” del discorso artistico ha subito un lento processo di chiarificazione via via che il professor Marco Collareta ha abbandonato l’approccio usuale della biografia d’artista per tentare uno sguardo più originale basato sui generi artistici, le tecniche, le funzioni, gli scambi tra arti e culture artistiche diverse.

Banchi di prova privilegiati di questa sperimentazione metodologica sono stati da un lato la storia della scultura e delle teorie relative, dall’altro la storia dell’oreficeria e dei suoi nessi strettissimi con le “tre arti” di vasariana memoria e il concetto cruciale di disegno. Attualmente il professor Marco Collareta sta lavorando sulla progressiva messa a fuoco della figura dell’artista che ha luogo in Europa tra basso Medioevo e prima età moderna, anche in considerazione del ruolo fondamentale che in questo epocale processo pertiene alla grande arte pisana tra XI e XIII secolo.
L’orizzonte degli interessi scientifici testé delineato ha tratto importanti sollecitazioni dall’attività didattica che il professor Collareta si è trovato a svolgere in varie sedi. Quest’ultima, per converso, non è rimasta indifferente al programmatico rifiuto di ogni rigido specialismo che ha sempre ispirato l’attività di ricerca dello studioso. Presso l’Università di Pisa, e prima presso altri atenei, il professor Marco Collareta ha così insegnato e insegna un vasto raggio di materie che vanno dalla Storia dell’Arte medievale alla Metodologia della ricerca storico-artistica; dalla Storia della Miniatura e delle Arti suntuarie alla Storia delle Tecniche; dalla Storia della Critica d’Arte alla Storia dell’Oreficeria, prima nei corsi di laurea quadriennali, poi in quelli triennali e biennali, come nelle scuole di specializzazione in beni storico-artistici e nei dottorati di vario tipo. In stretta continuità con tale attività didattico istituzionale si pone la disponibilità che lo studioso ha sempre manifestato per lezioni, seminari, conferenze, visite guidate di cui gli sia giunta richiesta da parte di università, enti di ricerca, musei, associazioni, organi di tutela pubblici e privati, civili ed ecclesiastici.

Meno intenso l’impegno con funzione direttiva negli organi accademici, da lui non certo ricercato, ma sempre assolto quando ha dovuto farsene carico, come è avvenuto nel quadriennio in cui è stato Direttore del vecchio Dipartimento di Storia delle Arti dell’Università di Pisa, contribuendo alla sua confluenza nella più ampia compagine dell’attuale Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Marco Collareta.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:30

Pier Mario Pacini

Nato a Uzzano (Pistoia) nel 1959, il professor Pier Mario Pacini si è laureato con lode in Scienze Economiche presso la Facoltà di Scienze economiche e bancarie dell’Università degli Studi di Siena nel 1983. Nel 1987 ha conseguito il Master Degree in Econometrics and Mathematical Economics presso la London School of Economics and Political Sciences, ha conseguito la borsa di studio “Luciano Jona” dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino. Negli anni 1985-86 e 1987-89 è stato borsista del Governo italiano e Research Student presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Negli stessi anni ha perfezionato la propria formazione avanzata partecipando, in qualità di fellow, a diversi workshops organizzati dall’International Center for Economic Research. Nel 1990 è stato nominato ricercatore di Economia politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa.

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Presso la stessa Facoltà dell’Ateneo pisano è diventato professore associato nel 1992, professore straordinario nel 2001 e dal 2005 professore ordinario. Nell’Ateneo pisano ha ricoperto numerosi incarichi: dal 1996 al 1999 è stato Vicedirettore del Dipartimento di Scienze Economiche; dal 2002 al 2007 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche. Dal 2009 al 2013 è stato Presidente del corso di laurea magistrale in Economics, laurea magistrale congiunta tra l’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna, tra i primi corsi in lingua inglese presso il nostro Ateneo e di cui è tra i più convinti promotori.

Dal 2010 al 2012 è stato Vicepreside della Facoltà di Economia e infine, dal 2013 al 2016, è stato Direttore del Dipartimento di Economia e Management. Per quanto concerne gli incarichi scientifici, dal 1996 al 2014 il professor Pacini è stato membro del Collegio dei Docenti in Economia politica del dottorato in Economia politica all’Università di Siena. Dal 2006-2012 è stato membro del Consiglio direttivo della Scuola di dottorato “Fibonacci” dell’Università di Pisa. Per quanto concerne l’attività di ricerca, il professor Pier Mario Pacini ha partecipato, in qualità di membro o di coordinatore di unità locale, a diversi gruppi di ricerca internazionali e nazionali su tematiche riguardanti la dinamica economica, la calibrazione e validazione di modelli simulativi multi-agente, la crescita, il benessere e le politiche pubbliche. Ha partecipato, in qualità di relatore, a seminari e convegni nazionali e internazionali presso istituti universitari. Ha offerto contributi rilevanti su temi riguardanti la dinamica economica non lineare e l’equilibrio economico generale, la formazione endogena di coalizioni e la stabilità dei conseguenti assetti sociali in contesti caratterizzati da eterogeneità degli individui e incentivi solo parziali alla cooperazione; importanti i contributi connessi alla teoria delle decisioni, soprattutto a carattere intertemporale, con riferimento alle decisioni relative al risparmio o alle scelte di fertilità, quando queste vengano analizzate come decisioni individuali dipendenti dalle condizioni economiche e incentivi a loro volta condizionabili dalle politiche dell’autorità pubblica.

Il contributo scientifico del professor Pier Mario Pacini si caratterizza dunque per una produzione estesa e diversificata, ma sempre innovativa, con pubblicazioni sia di natura didattica che di ricerca, su riviste e volumi di prestigiosi editori nazionali e internazionali. Per quanto riguarda la didattica, ha insegnato sia nell’ambito di corsi istituzionali di Economia politica nelle lauree di primo livello sia nell’ambito di corsi avanzati di master e dottorato presso atenei nazionali e internazionali. Il rigore nella ricerca, la dedizione alla didattica, l’impegno costante profuso nelle attività istituzionali e le sue non comuni doti di equilibrio e apertura inclusiva rendono il professor Pacini un esempio per i membri del Dipartimento e punto di riferimento per i giovani.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Pier Mario Pacini.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:29

Paolo Nello

Nato a Pisa nel 1953, il professor Paolo Nello si è laureato con lode in Lettere all’Università di Pisa nel 1975. Dopo una borsa biennale post-laurea e il servizio militare, dal 1978 al 1981 è stato borsista ricercatore dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e Civiltà. Dal 1981 al 1984 è stato assegnista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Ricercatore di ruolo dal 1984 alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo pisano, dal 2001 è professore ordinario di Storia contemporanea presso la stessa Facoltà, in seguito divenuta Dipartimento. A partire dall’anno accademico 2011/2012 è stato più volte Direttore del master di primo livello in Management turisticoalberghiero. Dall’aprile 2009 al settembre 2012 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e sociali. Cessate le Facoltà, dal settembre 2012 all’ottobre 2016 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche.

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Nel corso degli anni il professor Nello ha insegnato Storia contemporanea, Storia dei Movimenti e dei Partiti politici, Storia dei Rapporti fra Stato e Chiesa, Storia contemporanea del Regno Unito e dell’Irlanda, Storia dell’Emigrazione italiana. Ha tenuto a più riprese corsi e seminari di Storia contemporanea italiana ed europea in programmi universitari e college statunitensi. Ha inoltre svolto lezioni o seminari alla Scuola Superiore Sant’Anna, all’Istituto di Cultura Italiana di Praga su iniziativa dell’Università “Carlo IV”, all’Institute of Social Sciences dell’Università di Lisbona. Ha fatto parte di commissioni di dottorato o perfezionamento, oltreché dell’Ateneo pisano, della Scuola Normale Superiore, della Scuola Superiore Sant’Anna, delle Università di Firenze, di Salerno e del Molise, dell’Università di Oslo. Membro del comitato scientifico di varie riviste e collane di ricerca, il professor Paolo Nello ha studiato in particolare il fascismo, così come il nazionalismo, la destra italiana nel secondo dopoguerra, il movimento cattolico fra Ottocento e Novecento.

È autore di numerosi saggi e monografie su Giuseppe Toniolo e il cattolicesimo sociale, Enrico Corradini e l’Associazione Nazionalista Italiana, le origini e l’avvento al potere del fascismo la natura e la funzione dei GUF nel regime, i giovani e il mito dell’”Uomo nuovo” durante il Ventennio, la politica estera di Mussolini, le relazioni anglo-italiane fra le due guerre mondiali, la figura di Dino Grandi, il 25 luglio, l’8 settembre e la Guerra di Liberazione, Trieste e la questione giuliana nel secondo dopoguerra, infine il Movimento Sociale Italiano. In occasione delle celebrazioni per il cinquantenario del ritorno di Trieste all’Italia, il professor Nello ha curato per Fratelli Alinari di Firenze la mostra fotografica “Trieste 1945-1954: un sogno tricolore”, inaugurata nel capoluogo giuliano dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il 3 novembre 2004.

Il professor Nello ha partecipato al progetto “Istria nel tempo”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e promosso dall’Università Popolare di Trieste, dall’Unione Italiana di Fiume e dal Centro di ricerche storiche di Rovigno, con concorso di docenti universitari e studiosi italiani, sloveni, croati, nonché - per il materiale audiovisivo - di operatori della sede di Capodistria della Radio Televisione Slovena. Il progetto si è concluso nel 2006 con la pubblicazione di un Manuale di storia regionale dell’Istria con riferimenti alla città di Fiume. Il professor Nello è socio della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO) e della Società Toscana per la Storia del Risorgimento. Dal 2017 è socio corrispondente della Classe di Scienze giuridiche, economiche e sociali dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria” di Firenze.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Paolo Nello.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:27

Antonio Bicchi

Nato a Pontremoli (Massa Carrara) nel 1959, il professor Antonio Bicchi si è laureato con lode all’Università di Pisa nel 1984. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Alma Mater Università di Bologna nel 1989. È diventato ricercatore all’Università di Pisa nel 1990 e professore associato nel 1997. È professore ordinario presso l’Università di Pisa a partire dal 2000, dove opera nel Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed è titolare dell’insegnamento di Robotica nel corso di laurea magistrale in Ingegneria robotica e dell’Automazione. Dal 2009 è senior scientist dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova e dal 2013 è adjunct professor dell’Arizona State University, Phoenix, USA. Nel corso degli anni l’attività di ricerca del professor Bicchi si è incentrata sulle discipline dell’automatica, dell’aptica e della robotica.

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Dopo il conseguimento del dottorato di ricerca e alcuni anni di lavoro al Laboratorio di Intelligenza Artficiale (AI Lab) del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, ha ricoperto la prima cattedra di Robotica all’Università di Pisa. Dal 1990 coordina il gruppo di ricerca in Robotica del Centro di Ricerca “Enrico Piaggio’’, di cui è stato Direttore dal 2004 al 2012. Durante la sua direzione, il Centro è cresciuto in dimensioni e prestigio scientifico, arrivando a contare più di 100 ricercatori e gestire oltre 60 progetti di ricerca fondamentale e applicata. Presso l’IIT conduce un laboratorio di Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation, che collabora proficuamente con l’Università di Pisa. Il professor Antonio Bicchi è autore di oltre 500 articoli scientifici citati circa 20.000 volte.

È coordinatore e responsabile di molti progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea e da enti pubblici e privati. Lo European Research Council (ERC) gli ha accordato quattro dei suoi prestigiosi riconoscimenti, tra cui un Advanced, due Proof of Concept e un Synergy Grant. È stato Presidente della Società italiana dei Docenti e Ricercatori in Automatica, Vicepresidente della Società internazionale di Robotica e Automazione ,dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), e collabora con i maggiori centri per il trasferimento tecnologico della ricerca di base nell’industria italiana ed europea. È consulente della Commissione Europea, del MIUR e delle agenzie di molti Paesi in Europa, America e Asia per la valutazione e l’accreditamento scientifico di centri di ricerca e università, di progetti di ricerca applicata e delle carriere dei ricercatori. Nel 2005 il professor Bicchi ha fondato la World Haptics Conference, da allora il maggior meeting biennale di ricerca nelle scienze del tatto. Nel 2011 ha avviato la serie di conferenze Automatica.it, il principale evento italiano nel settore dei Controlli automatici. Nel 2015 ha fondato, e successivamente diretto, la rivista “IEEE Robotics and Automation Letters”, che in soli due anni è diventata la principale rivista nell’intero settore scientifico.

Nella sua carriera accademica il professor Antonio Bicchi ha supervisionato oltre 60 dottorandi e più di 20 postdoc. Molti dei suoi studenti sono oggi professori in università e centri di ricerca internazionali sia pubblici che privati. Alcuni dei suoi studenti hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui due primi premi e due nomine per le migliori tesi in Europa sui temi della robotica e delle interfacce aptiche. È fellow dell’IEEE dal 2005 e nel 2018 ha ricevuto il prestigioso IEEE Saridis Leadership Award.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Antonio Bicchi.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:26

Michele Marroni

Nato a Pisa nel 1958, il professor Michele Marroni si è laureato in Scienze geologiche all’Università di Pisa nel 1983 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze della Terra nel 1990. Ricercatore universitario dal 1992 e professore associato dal 1998, è professore ordinario di Geologia strutturale dal 2000. Nel corso della sua carriera, il professor Marroni ha contribuito in misura determinante allo sviluppo delle Scienze della Terra con i suoi studi di Tettonica e Geologia strutturale in Italia, in Europa, Asia, America e Africa.

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È autore di oltre 100 lavori scientifici pubblicati su prestigiose riviste indicizzate nazionali e internazionali. La principale attività di ricerca del professor Michele Marroni ha riguardato l’evoluzione tettonica delle catene orogeniche collisionali di tipo Alpino- Himalayano in Europa, Asia e America Centrale, con particolare interesse per i processi di formazione della litosfera oceanica e dei margini continentali e della loro evoluzione tettonica in ambiente convergente durante la subduzione di litosfera oceanica e nelle successive fasi collisionali, in catene sia fossili che attive. Fra queste si può ricordare l’Appennino Settentrionale, la Corsica Alpina, la catena Dinarico- Ellenica in Serbia, Bosnia, Montenegro, Albania e Grecia, la catena Intrapontide in Turchia, la catena del Makran in Iran e le catene circum-caraibiche in Venezuela, Guatemala e Santo Domingo. Di particolare interesse sono anche le ricerche svolte dal professor Marroni su problematiche di tipo ambientale, quali lo studio sulle sorgenti naturali di amianto e sulla bonifica di discariche.

Di notevole rilievo è il contributo che il professor Michele Marroni ha fornito ai progetti italiani di cartografia geologica di base, in veste di coordinatore di 5 Fogli Geologici alla Scala 1:50.000 per il Servizio Geologico Nazionale (Progetto CARG), fra cui il primo Foglio Geologico pubblicato nell’ambito di questo progetto. È stato chiamato a far parte dei comitati scientifici per la realizzazione delle carte geologiche regionali di Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Umbria e della Provincia di Pisa. È stato inoltre membro del Comitato tecnico per la Geotermia della Regione Toscana.

Il professor Michele Marroni ha ricoperto ruoli di prestigio all’interno della comunità scientifica delle Scienze della Terra come coordinatore nazionale del Gruppo Italiano di Geologia Strutturale (GIGS) e del Gruppo di Lavoro sulle Ofioliti Mediterranee (GLOM). È stato coordinatore di due progetti europei POR-FSE e POR-CREO, coordinatore nazionale di due progetti PRIN-MIUR e principal investigator di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, coordinando ricerche per conto del Ministero degli Affari Esteri, del CNR e di enti privati in Italia, Francia, Albania, Serbia, Bosnia, Kosovo, Grecia, Romania, Venezuela, Santo Domingo, Guatemala, Senegal, Turchia, Iran. Nell’ambito di questi progetti di ricerca, ha collaborato con alcuni tra i più eminenti geologi strutturali europei. Il professor Marroni si è sempre distinto per il suo impegno nei servizi accademici, tra i quali si segnalano la Presidenza della Commissione scientifica dell’Area 04 (dal 2000 al 2003 e dal 2009 al 2012), la Presidenza del corso di laurea aggregato in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio (dal 2004 al 2010), la Presidenza del corso di laurea magistrale in Scienze ambientali (dal 2010 al 2013) e la Direzione del Dipartimento di Scienze della Terra nel quadriennio 2013-2016.
Dal 2016 il professor Marroni è Prorettore per l’Organizzazione e le Politiche del Personale.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Michele Marroni.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:25

Claudia Martini

Nata a Villa Collemandina (Lucca) nel 1954, la professoressa Claudia Martini ha conseguito la laurea nel 1977 presso l’Università di Pisa. È stata perfezionanda nella Classe di Scienze e poi ricercatrice in Biochimica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa fino al 1983. Dal 1984 al 1988 è stata ricercatrice in Biochimica presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Pisa, poi professore associato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma. Dal 1991 insegna presso l’Ateneo pisano, prima come professore associato e dal 2000 come professore ordinario di Biochimica.

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Dal 2016 ricopre il ruolo di Prorettore alla Ricerca in ambito nazionale e dal 2010 al 2016 è stata membro del Senato Accademico e della Commissione Ricerca di Ateneo. Dal 2010 al 2012 è stata Preside della Facoltà di Farmacia, poi Direttrice del Dipartimento di Farmacia dal 2012 al 2016. Infine, da due anni è la coordinatrice nazionale della Giunta del Collegio dei professori ordinari di Biochimica. L’attività didattica della professoressa Claudia Martini ha riguardato principalmente gli insegnamenti fondamentali di Biochimica dei corsi di laurea in Chimica e Tecnologia farmaceutiche e Farmacia, ma anche di altri corsi di laurea, quali Medicina veterinaria e Medicina e Chirurgia, di dottorati, di master sanitari di primo e secondo livello e di scuole di specializzazione di area biomedica.

È stata inoltre Direttrice della Scuola di Dottorato in Scienza del Farmaco e delle Sostanze Bioattive; Vicedirettore della Scuola di Specializzazione in “Biochimica Clinica”; e Presidente del corso di laurea in Chimica e Tecnologia farmaceutiche presso l’Ateneo Pisano. L’attività scientifica ha riguardato, fin dal 1978, la biochimica delle proteine recettoriali, in particolare i meccanismi sottesi alle interazioni recettore-ligando. I primi anni della sua attività, a partire dal perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore e successivamente all’Università di Pisa, sono stati incentrati sullo studio del recettore del neurotrasmettitore acido gamma aminobutirrico (GABA), una proteina di membrana che presenta vari siti di legame allosterici, fra cui quello di molecole ad azione farmacologica, quali le benzodiazepine, il cui uso era molto diffuso nei disturbi di ansia e del sonno. La purificazione del recettore è stata possibile tramite la sintesi di un supporto specifico, basato sul riconoscimento della proteina per il proprio ligando. Per questa scoperta, ancora giovanissima, è stata selezionata per presentare i dati al Congresso Internazionale di Neurochimica in Gran Bretagna. Ha svolto nel 1994 un periodo di ricerca al Department of Neurological Surgery dell’Harborview Medical Center all’Università di Washington a Seattle. Gli studi sulle proteine recettoriali sono continuati, sia per chiarire i requisiti struttura-attività di nuove molecole capaci di interagire con specifici recettori, sia per seguire il destino intracellulare dei recettori stessi. Ha contribuito a chiarire alcuni meccanismi alla base della disponibilità dei recettori su membrana, quali la desensitizzazione, l’internalizzazione e la down-regulation, in particolare dei recettori accoppiati a proteine G.

Le numerose collaborazioni nazionali e internazionali le hanno permesso di approfondire i collegamenti e le ricadute dei suoi studi in ambito farmaceutico, neurologico e psichiatrico. Più recentemente, insieme al suo gruppo di ricerca, la professoressa Martini sta approfondendo, da una parte i meccanismi molecolari delle vie cellulari di segnale vita, morte e ri-programmazione, anche in cellule staminali, dall’altra il misfolding di proteine patologiche implicate nell’invecchiamento e in patologie degenerative e tumorali. Gli argomenti dei suoi studi sono oggetto di progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale e i risultati sono stati oggetto di oltre 400 pubblicazioni scientifiche internazionali peer-reviewed. Ad oggi la professoressa Claudia Martini presenta da Scopus un h-index pari a 41 e oltre 7600 citazioni. Ha inoltre partecipato alla realizzazione ed è proprietaria di sette brevetti e ha contribuito alla creazione di una società a carattere nanobiotecnologico (Nano4bio srl). La professoressa Claudia Martini è membro di numerose società scientifiche nazionali e internazionali. È inoltre membro dei referee panel di ACS publication, Elsevier, PLOS Journals, MDPI and Nature groups, nonché membro dell’Editorial Board di Biochemical Pharmacology e dell’International Journal of Molecular Science.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino la professoressa Claudia Martini.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:23

Amelio Dolfi

Nato a Castelnuovo Garfagnana (Lucca) nel 1950, il professor Amelio Dolfi si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976. Subito dopo la laurea ha assunto il ruolo di tecnico laureato presso l’Istituto di Anatomia umana normale dell’Università di Pisa fino al 1980 anno in cui è diventato professore associato di Istologia e Embriologia. Nel 1990 è stato chiamato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia a ricoprire il ruolo di professore ordinario nella stessa disciplina. Durante la sua carriera, il professor Dolfi ha ricoperto diversi incarichi istituzionali e accademici in Ateneo.

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È stato Vicepresidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, Vicedirettore del Dipartimento di Morfologia Umana e Biologia Applicata, coordinatore del dottorato di ricerca in Morfologia e funzione normale e patologica di cellule e tessuti, Direttore del Dipartimento di Morfologia Umana e Biologia Applicata, Direttore della biblioteca di Medicina e Chirurgia dal 2007 al 2012, coordinatore scientifico del Polo Bibliotecario 4 di Medicina e Farmacia dal 2012 al 2016 e contemporaneamente membro del Comitato di indirizzo del Sistema bibliotecario, coordinatore del dottorato di ricerca in Scienze Cliniche e Traslazionali. Attualmente è Presidente del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e Presidente del Comitato bioetico.

Nel corso degli anni il professor Dolfi ha inoltre svolto incarichi nell’ambito del Collegio dei Docenti di Istologia e della Società Italiana di Anatomia e Istologia: è stato membro del Direttivo del Collegio dei Docenti di Istologia dal 2004 al 2014 e tesoriere della Società Italiana di Anatomia e Istologia dal 2012 al 2018. Attualmente è membro del direttivo della Società Italiana di Anatomia e Istologia e membro del Comitato scientifico della Pisa University Press. L’attività scientifica del professor Amelio Dolfi è iniziata alla fine degli anni 70 e si è articolata in diverse linee di ricerca, di cui fra le più significative: differenziamento dei linfociti B; fattori di crescita, molecole della matrice e segnali cellulari nella organogenesi renale; crescita di cellule mesenchimali su supporti bioattivi tridimensionali per la riparazione di tessuti; caratterizzazione morfo-funzionale delle componenti cellulari adibite al controllo della motilità dell’intestino in condizioni fisiologiche, sperimentali e patologiche.

A tutt’oggi, il professor Amelio Dolfi risulta autore di 150 pubblicazioni di cui 73 articoli in extenso su riviste internazionali. Nel corso della sua carriera il professor Dolfi ha coordinato la costituzione e la crescita del gruppo di docenti e ricercatori della sezione di Istologia ed Embriologia Medica che oggi comprende due professori ordinari, un professore associato, due ricercatori e tre tecnici. Sotto la sua guida, il gruppo di ricerca della Sezione di Istologia ed Embriologia medica ha avviato numerose collaborazioni con altri gruppi di ricerca dell’Ateneo, di altre sedi nazionali e con alcuni ricercatori esteri. Il professor Dolfi ha curato, personalmente e con l’aiuto dei suoi collaboratori, la messa a punto di metodiche istologiche, immunoistochimiche e di analisi di immagine che hanno reso il gruppo di ricerca un riferimento per studi avanzati nel settore morfologico.
Durante la sua attività scientifica il professor Dolfi è stato titolare di diversi finanziamenti di Ateneo e ministeriali che gli hanno consentito di realizzare i laboratori di microscopia elettronica e di colture cellulari; più recentemente, grazie al finanziamento del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, ha curato l’acquisto di una grande attrezzatura come il microscopio confocale laser e conseguentemente ha diretto la realizzazione di un laboratorio dedicato a tale apparecchiatura. Questo laboratorio è attualmente a disposizione dei ricercatori dell’Ateneo e di istituzioni convenzionate come CNR, Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore, che lo utilizzano con risultati già oggetto di pubblicazioni di alto livello.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Amelio Dolfi.

Mercoledì, 10 Aprile 2019 15:19

Dario Andrea Bini

Nato a Massa nel 1950, il professor Dario Andrea Bini si è laureato in Matematica presso l’Università di Pisa nel 1973. Negli anni dal 1975 al 1986 è stato prima assistente incaricato, poi assistente ordinario e successivamente professore associato di Analisi numerica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa. Dal 1986 al 1990 ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Analisi numerica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Roma Tor Vergata. Infine nel 1990 ha preso servizio come professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa.

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Il professor Bini ha svolto e svolge una notevole attività amministrativa e organizzativa nell’ambito del Dipartimento di Matematica. È stato presidente del corso di laurea in Matematica negli anni ’90, Direttore del Centro di Calcolo dal 2008 al 2013, rappresentante presso il Polo 2 del SID dal 2012 al 2014 e Vicedirettore dal 2010 al 2015. Da molti anni è inoltre il coordinatore della Commissione permanente di settore n. 3.

Dal punto di vista della ricerca in matematica, il professor Bini può essere definito un pioniere dell’Analisi numerica pisana con numerosi allievi che hanno seguito e sviluppato le sue linee di ricerca. Il gruppo numerico, emergente negli anni ’90, si è velocemente e prepotentemente imposto a livello internazionale, diventando punto di riferimento per l’algebra lineare numerica. A testimonianza di questo, dal 2008 al 2012 Bini ha fatto parte del Board of Directors della International Linear Algebra Society (ILAS), associazione internazionale che si occupa di aspetti teorici, computazionali e applicativi dell’algebra lineare. L’attività scientifica del professor Bini riguarda lo sviluppo e l’analisi di algoritmi numerici per l’algebra lineare e per i polinomi. I lavori iniziali, in collaborazione con Milvio Capovani, Grazia Lotti e Francesco Romani, hanno riguardato lo studio della complessità del prodotto di matrici. Sono stati introdotti i concetti di “border rank” e di “complessità approssimata” che hanno permesso di migliorare gli algoritmi di Strassen e di Pan. Successivamente grande interesse è stato rivolto allo studio di problemi computazionali relativi a polinomi e matrici strutturate, in particolare matrici di tipo Toeplitz. Gli aspetti computazionali relativi ai polinomi hanno portato alla progettazione del pacchetto software MPSolve, che è uno degli strumenti più efficienti e affidabili esistenti per calcolare con alta precisione zeri di polinomi di grado elevato.

L’interesse scientifico si è poi rivolto a problemi computazionali incontrati nella risoluzione di certi modelli di code dove si incontrano matrici infinite dotate di struttura. Un adattamento dell’algoritmo di riduzione ciclica, introdotto negli anni 70 da Golub per risolvere sistemi tridiagonali a blocchi, è stato introdotto ed esteso per trattare matrici infinite di Toeplitz in forma di Hessenberg a blocchi. Più recentemente, l’attività del professor Bini si è concentrata sul calcolo di funzioni di matrici, sulla risoluzione numerica di equazioni matriciali non lineari e sul calcolo della media geometrica di matrici. In particolare sono stati individuati nuovi ed efficienti metodi doubling per la risoluzione numerica dell’equazione algebrica di Riccati. Il professor Bini ha diretto diversi progetti nazionali in ambito MIUR, CNR, INdAM. Dal 1996 al 1999, è stato responsabile della componente numerica del progetto europeo FRISCO A “Framework for the Integration of Symbolic and Numerical Computations”, è autore di oltre 100 articoli su riviste internazionali, tre libri di ricerca e vari libri di introduzione all’analisi numerica. I suoi articoli hanno ricevuto quasi 1500 citazioni.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Dario Andrea Bini.

Venerdì 12 aprile, alle 10,30, nell'Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza” (Via Curtatone e Montanara, 15, Pisa), si terrà la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino per gli anni 2018 e 2019. La cerimonia torna in Sapienza dopo sette anni a restauro ultimato, l’ultima volta che il palazzo aveva ospitato l’evento era infatti il 2012.
La mattinata sarà aperta dall'intervento del rettore Paolo Mancarella, che procederà poi alla consegna dell'Ordine del Cherubino, una onorificenza concessa dall'Università di Pisa ai docenti per i loro particolari meriti scientifici e culturali e per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Ateneo.
Le professoresse e i professori ordinari insigniti quest’anno sono venti, dieci per il 2018 e dieci per il 2019. Ricevono l’Ordine del Cherubino per il 2018 Dario Andrea Bini del Dipartimento di Matematica, Amelio Dolfi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Claudia Martini del Dipartimento di Farmacia, Michele Marroni del Dipartimento di Scienze della Terra, Antonio Bicchi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Paolo Nello del Dipartimento di Scienze Politiche, Pier Mario Pacini del Dipartimento di Economia e Management, Marco Collareta del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Mauro Ferrari del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e Franco Verni del Dipartimento di Biologia.
Gli insigniti per il 2019 sono Roger Fuoco del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, Massimo Guiggiani del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, Mario Petrini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Francesco Fidecaro del Dipartimento di Fisica, Marco Nardi del Dipartimento di Patologia Chirurgica,
Medica, Molecolare e dell’Area Critica, Massimo Ceraolo del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Marcella Bertuccelli Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Rossano Massai Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Alberto Gargani Dipartimento di Giurisprudenza e Paolo Ferragina Dipartimento di Informatica.

 

Mercoledì, 10 Aprile 2019 08:24

Condividi lo schermo

Sabato 13 aprile, alle ore 16,30, presso l'aula am2 del Polo Fibonacci, avrà luogo "Condividi lo schermo", uno spettacolo teatrale di Alberto Angelini. Il tema è: cosa raccontano di noi i nostri dispositivi? Interroghiamoli e proviamo a raccontar(ce)lo.

L'iniziativa è stata svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Numero dell'iniziativa:  2141

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