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Venerdì 12 aprile, nell'Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza”, si è tenuta la cerimonia di conferimento dell’Ordine del Cherubino per gli anni 2018 e 2019. La cerimonia è tornata in Sapienza dopo sette anni, a restauro ultimato. L’ultima volta che il palazzo aveva ospitato l’evento era stato nel 2012.

La mattinata è stata aperta dall'intervento del rettore Paolo Mancarella, che nel suo discorso alla comunità accademica si è soffermato sulla necessità, da parte dell'università, di recuperare la sua autorevolezza. "L’università che paragonata a quel che la circonda ha mantenuto una superiore dignità, può essere il punto di ripartenza per riconquistare i valori che si stanno perdendo - ha detto il rettore - Può e deve farlo. Lo strumento più attagliato per vincere questa battaglia sta proprio nella formazione. Anche attraverso la qualità e la serietà di quel che proponiamo per educare le nuove generazioni possiamo riaffermare la nostra autorevolezza".

Prima di procedere alla consegna dell'Ordine del Cherubino, il professor Mancarella ha ricordato che "il tratto che accomuna le biografie di tutti i premiati odierni è l'eccellenza scientifica declinata nei diversi campi del sapere, ma nei loro profili riconosco in modo spiccato una dote ancora più preziosa: la disponibilità a mettersi al servizio della nostra Università (e dell’intera collettività), ricoprendo ruoli di rilievo e di responsabilità, e a impegnarsi per la crescita dell’Ateneo (e dell’intera società)".

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Le professoresse e i professori ordinari insigniti quest’anno sono stati venti, dieci per il 2018 e dieci per il 2019.

Hanno ricevuto l’Ordine del Cherubino per il 2018, in ordine di anzianità di servizio: Dario Andrea Bini del Dipartimento di Matematica, Amelio Dolfi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Claudia Martini del Dipartimento di Farmacia, Michele Marroni del Dipartimento di Scienze della Terra, Antonio Bicchi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Paolo Nello del Dipartimento di Scienze Politiche, Pier Mario Pacini del Dipartimento di Economia e Management, Marco Collareta del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Mauro Ferrari del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia e Franco Verni del Dipartimento di Biologia.

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Gli insigniti per il 2019, sempre per anzianità di servizio, sono Roger Fuoco del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, Massimo Guiggiani del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, Mario Petrini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Francesco Fidecaro del Dipartimento di Fisica, Marco Nardi del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica, Massimo Ceraolo del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Marcella Bertuccelli del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Rossano Massai del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Alberto Gargani del Dipartimento di Giurisprudenza e Paolo Ferragina del Dipartimento di Informatica.

Al termine della cerimonia il rettore ha conferito l'Ordine del Cherubino alla memoria alla professoressa Cinzia Chiappe, del Dipartimento di Farmacia, scomparsa di recente.

 

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Giovedì, 11 Aprile 2019 14:31

Cinzia Chiappe

La carriera scientifica e professionale della Prof.ssa Cinzia Chiappe nasce nella scuola di Chimica Organica operante nell’allora Facoltà di Farmacia. Dopo un periodo presso il servizio ambientale dell’USL (oggi ARPAT) prende servizio come ricercatore nel 1992. Percorre rapidamente i gradini della carriera accademica: Professore Associato nel 1998 e ordinario nel 2002.

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Il rettore Paolo Mancarella consegna l'Ordine del Cherubino al figlio della professoressa Cinzia Chiappe, scomparsa nel mese di aprile 2019.

Il primo filone di ricerca fu quello relativo agli studi meccanicistici di addizione di bromo a sistemi insaturi. Nonostante abbia ottenuto risultati notevoli, anche in termini di pubblicazioni, è conscia che questo filone è ormai maturo. Non era nella sua personalità perseverare in un territorio noto solo per portare a casa facilmente risultati. Dopo una fase di ricerca di nuovi possibili filoni di investigazione arriva a interessarsi di liquidi ionici. Intuisce in questa innovativa classe di solventi, inserita nel più ampio contesto della chimica verde (o sostenibile), numerose potenzialità che saprà poi sviluppare dai primi anni 2000 fino ad oggi.

Caratteristica delle sue ricerche è l’approccio multidisciplinare. Agli strumenti tradizionali della chimica-fisica organica aggiunge, creando una fitta rete di collaborazioni, la parte computazionale e più recentemente l’analisi termica.
In questo campo consegue eccellenti risultati arrivando, in termini di pubblicazioni, a più di 200 articoli oltre a svariati capitoli di libro. Pubblica sulle più prestigiose riviste del settore (ricordiamo solo Green Chemistry, The Journal of Organic Chemistry, Journal of the American Chemical Society, Chemical Communication, Journal of Power Sources). Ottiene buona visibilità anche in settori affini, soprattutto quello della chimica-fisica.

Nel campo dei riconoscimenti internazionali arriva a far parte dei Board di prestigiose riviste (fra le quali spicca Green Chemistry), delle conferenze internazionali sui liquidi ionici COIL e dell’ERC per il settore dei liquidi ionici (PE5.5). Nel 2014 è insignita della Medaglia Mangini della Divisione di Chimica della Società Chimica Italiana, come prima donna e probabilmente la più giovane. Nello stesso anno è nominata Fellow della Royal Society of Chemistry.
Nel contesto Accademico locale la prof.ssa Chiappe era coordinatore della Scuola di Dottorato in Scienza del Farmaco e delle Sostanze Bioattive e primo direttore del neocostituito centro CIRESS sullo sviluppo sostenibile, da lei fortemente voluto. Era inoltre membro del comitato scientifico della Società Chimica Italiana.
Fra i progetti di ricerca che l’hanno vista coinvolta, ci sono numerosi progetti PRIN (uno come coordinatrice nazionale), nonché numerose e fruttuose collaborazioni con importanti realtà dell’industria chimica italiana. E’ stata inoltre coordinatore del progetto europeo ImProve-SusFood2.

Di rilievo anche il suo impegno nel campo della didattica, attività che si è svolta soprattutto nei corsi di laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Ingegneria Chimica e in altri corsi di laurea dell’Ateneo, per i quali ha sempre dato la disponibilità incondizionata che la contraddistingueva.
Sicuramente da ricordare l’abilità con cui sapeva gestire e amalgamare il gruppo di ricerca, giunto negli ultimi tempi a una consistenza numerica di circa 15 persone; l’abilità di organizzare i più disparati dati scientifici allo scopo di dar loro una forma coerente per la pubblicazione; la continua implementazione e il continuo aggiornamento delle attrezzature scientifiche del laboratorio, su cui investiva parte dei propri fondi per garantire una ricerca sempre più innovativa e di frontiera.

Oltre l’indiscutibile e straordinaria carriera scientifica e le capacità didattiche, la Prof.ssa Chiappe rimane nei nostri ricordi per la sua innata eleganza, la determinazione e diplomazia, con cui riusciva sempre a far valere le sue idee senza imposizioni, e per quel rumore di tacchi nei laboratori che riuscivano a imporsi sui suoni ben più forti e disarmonici tipici di un dipartimento sperimentale.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito la professoressa Cinzia Chiappe dell’Ordine del Cherubino alla memoria.

 

Giovedì, 11 Aprile 2019 11:52

Paolo Ferragina

Nato a Catanzaro nel 1969, il professor Paolo Ferragina si è laureato in Scienze dell’Informazione nel 1992, ha conseguito il dottorato in Informatica all’Università di Pisa nel 1996 e il post-doc del Max-Planck Institut für Informatik nel 1998.
All’Università di Pisa è stato ricercatore universitario in Informatica dal 1998 al 2000, poi professore associato dal 2000 al 2007 e quindi professore ordinario. Durante la sua carriera è stato più volte visiting professor presso rinomate università e centri di ricerca all’estero: AT&T Shannon Labs, Florham Park (USA); Google, New York (USA); Yahoo, Barcelona (Spagna); Google, Zurich (Svizzera); Courant Institute for Mathematical Science, New York University (USA); Harvard Medical School & Massachusetts General Hospital (USA). In Ateneo, dal 2007 al 2010 ha ricoperto il ruolo di Vicedirettore del Dipartimento di Informatica e dal 2010 al 2016 è stato Prorettore alla Ricerca Applicata e l’Innovazione. Durante tale carica, si è occupato della definizione della collaborazione MIT-UniPI che ha portato allo sviluppo di oltre 30 progetti perseguiti congiuntamente da ricercatori del MIT e UniPI su molte aree scientifiche.

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Inoltre è stato il promotore del programma “PhD Plus”, attivato nel 2011, una iniziativa sulla valorizzazione della ricerca e sull’imprenditorialità per dottorandi e studenti di master. Sempre all’Università di Pisa è stato Presidente del Centro IT, riconosciuto dalle aziende Dell e Intel come centro di competenza mondiale su Cloud computing e HPC, e dall’azienda Microsoft come Transform Data Center. È inoltre coordinatore dell’Acube Lab (Advanced Algorithms and Applications) dell’Ateneo, dove vengono progettati algoritmi per Big Data collaborando con le principali aziende di tutto il mondo, come Google, Bloomberg, Yahoo!, ST Microelectronics, ENEL.

Attualmente il professor Ferragina è coordinatore del Dottorato di Ricerca in Informatica (Pegaso) dell’Università di Pisa, in collaborazione con le Università di Firenze e Siena.

L’attività di ricerca del professor Ferragina è stata principalmente dedicata alla progettazione, all’analisi e alla sperimentazione di algoritmi e strutture dati per l’archiviazione compressa, l’estrazione e la ricerca di informazioni in grandi quantità di dati, principalmente sotto forma di testi e grafi. I risultati delle sue ricerche si sono concretizzati in oltre 150 pubblicazioni sulle riviste e gli atti delle conferenze più prestigiose del settore. La sua attività di ricerca ha anche ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali quali “EATCS Doctoral Dissertation Thesis Award” (1997); “Philip Morris Award on Science and Technology” (1997); “Premio per il capitale di ricerca” dell’Università di Pisa (2002); Yahoo! premio di facoltà (2006-2010); Premio Working Capital di Telecom Italia (2010); tre premi di ricerca Google (2010, 2013 e 2016); e una borsa di ricerca di Bloomberg Data Science (2017). Infine il professor Ferragina è titolare di quattro brevetti registrati negli USA (di proprietà di Lucent, Università di Pisa e Rutgers University, Yahoo!, NYU) e altri due brevetti sono in corso di registrazione.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Paolo Ferragina.

Giovedì, 11 Aprile 2019 11:50

Alberto Gargani

Nato a Oxford (Regno Unito) nel 1962, il professor Alberto Gargani è stato allievo ordinario e poi perfezionando nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e si è laureato con lode presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa nel 1988, discutendo con il professor Tullio Padovani una tesi in Diritto penale sul ‘dolo specifico’, che gli è valsa l’attribuzione del premio di laurea “Giovanni Spitali”. Sempre con lode e con il medesimo relatore ha acquisito il dottorato di ricerca in Diritto penale, con una tesi in materia di tipicità.

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La sua carriera accademica si è svolta integralmente presso la Facoltà (adesso Dipartimento) di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, sino al conseguimento nel 2006 del ruolo di professore di prima fascia di Diritto penale. Parallelamente numerosi sono stati i periodi di ricerca svolti all’estero sia presso il Max Planck Institut für ausländisches und internationales Strafrecht di Friburgo, sia presso l’Institut für die gesamten Strafrechtswissenschaften della Ludwig Maximilian Universität di Monaco di Baviera. Nell’ambito della ricerca si è inizialmente dedicato al tema, per molti versi inesplorato, delle origini storiche e dello sviluppo del concetto penalistico di “Tatbestand” (“fatto tipico”) pubblicando nel 1997 la monografia Dal corpus delicti al Tatbestand. Le origini della tipicità penale. I suoi interessi scientifici si sono, quindi, indirizzati all’analisi della categoria dei ‘reati di pericolo comune’ e, in particolare, della nozione sistematica di “disastro”, cui ha fatto seguito la pubblicazione, nel 2005, della monografia Il danno qualificato dal pericolo. Profili dogmatici e politico-criminali dei delitti contro l’incolumità pubblica.

L’intensa e proficua attività di ricerca svolta in quest’ambito ha trovato espressione nella pubblicazione di due ampi volumi di trattato di diritto penale (editi nel 2008 e nel 2013), una voce enciclopedica e altri saggi. Parallelamente, ha approfondito tematiche eterogenee di diritto penale, come quelle concernenti le posizioni giuridiche di garanzia, i delitti di corruzione, gli illeciti in materia di sicurezza e salute del lavoro, la legalità dell’esecuzione penitenziaria e la responsabilità penale degli enti collettivi; di recente, si è dedicato ai profili della cosiddetta “processualizzazione” del diritto penale sostanziale, delle alternative alla sanzione penale e del diritto penale dell’economia, con la realizzazione di una voce enciclopedica e altri contributi, i quali integrano una produzione scientifica con più di 110 pubblicazioni.

Nel corso della pluriventennale attività didattica, ha impartito lezioni di Diritto penale nei corsi istituzionali del Dipartimento di Giurisprudenza, della Scuola di specializzazione per le Professioni legali e dell’Accademia Navale di Livorno e presso master, corsi di perfezionamento e di dottorato, in istituti di ricerca italiani e stranieri. Curatore scientifico di volumi su temi penalistici e relatore in numerosi convegni nazionali e internazionali, il professor Gargani è condirettore della rivista “La legislazione penale”, nonché membro del comitato scientifico, di direzione e di revisione di autorevoli riviste penalistiche italiane. Dal 2013 al 2015 ha fatto parte di importanti commissioni ministeriali di riforma del sistema penale - la cosiddetta “Commissione Palazzo”, in tema di revisione dell’apparato sanzionatorio e di depenalizzazione, e la cosiddetta “Commissione Caselli”, in materia di illeciti agro-alimentari - contribuendo alla redazione di innovativi progetti di riforma, in seguito recepiti e tradotti dal Governo in decreti legislativi.

Ha, altresì, ricoperto, cariche istituzionali, tra le quali quelle di Vicepresidente del corso di laurea in Scienze Giuridiche e di Direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni legali del Dipartimento di Giurisprudenza. A seguito di elezione, nel novembre 2018 è stato nominato membro interno del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa. Spessore scientifico e culturale, dedizione all’attività di ricerca e di insegnamento, alto senso dell’istituzione universitaria, sono i tratti che qualificano il profilo personale del docente.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Alberto Gargani.

Giovedì, 11 Aprile 2019 11:49

Rossano Massai

Nato a Grosseto nel 1957, il professor Rossano Massai si è laureato in Scienze agrarie nel 1981 presso l’Università di Pisa discutendo una tesi sulla fermentazione in continuo per la produzione di biomasse microbiche.

Nello stesso anno ha conseguito il diploma della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dal 1983 al 1992 è stato ricercatore di Coltivazioni arboree all’Università di Pisa e dal 1992 al 2005 professore associato della stessa disciplina. Nel 2005 viene inquadrato come professore straordinario di prima fascia e dal 2007 come professore ordinario di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree. Attualmente è titolare degli insegnamenti di Arboricoltura speciale e di Alberi e arbusti ad uso non alimentare.

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Nel corso degli anni il professor Massai ha ricoperto importanti ruoli istituzionali presso l’Università di Pisa. Dal 2010 al 2012 ha diretto il Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie legnose “G. Scaramuzzi” e dal 2012 al 2016 il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali. Dal 2007 al 2012 è stato anche Vicepreside della Facoltà di Agraria. È stato membro del Collegio dei Docenti del dottorato di ricerca in Produzione e Protezione delle Specie arboree. Dal 2016 è membro e vicecoordinatore del Collegio del dottorato di ricerca in Scienze agrarie alimentari e dell’agroecosistema. È stato Presidente del Centro servizi informatici della Facoltà di Agraria per numerosi anni. Attualmente riveste il ruolo di Delegato del Rettore al Job Placement ed è membro della Commissione tecnica Brevetti di Ateneo e Vicepresidente del Comitato Scientifico del Parco Naturale Regionale della Maremma.

L’attività di ricerca del professor Massai comprende diversi aspetti inerenti la selezione e valutazione dei portinnesti dei fruttiferi, il miglioramento genetico e valutazione dell’albicocco, le forme di allevamento e distanze di impianto nel pesco e in actinidia, l’effetto dei fattori colturali sulla qualità nutraceutica e organolettica delle specie arboree da frutto, l’ecofisiologia delle colture arboree da frutto e della macchia mediterranea, la resistenza agli stress abiotici (idrici, termici, osmotici e da inquinanti atmosferici), la biologia fiorale e di fruttificazione delle specie arboree da frutto, la conformazione e sviluppo degli apparati radicali del pesco e dell’actinidia, l’uso di sensori biologici per la gestione della tecnica irrigua delle colture, la dinamica vegetazionale delle specie della macchia mediterranea, i metodi non distruttivi per la determinazione della qualità e dello stadio di maturazione dei frutti.

Nell’ambito delle sue attività didattiche e di ricerca, il professor Massai è stato relatore su invito nel 2001 e nel 2005 nell’ambito dell’International Peach Symposium ISHS di Davis (USA) e di Santiago del Cile, nel 2004 e nel 2006 nell’ambito del Congresso Brasileiro de Fruticultura a Cabo Frio (RJ) e a Florianopolis (SC). In qualità di responsabile di due progetti bilaterali Italia-Brasile ha svolto attività di ricerca e didattica negli anni 2006, 2009 e 2010 presso la Faculdade de Agronomia ‘Eliseu Maciel’ della Universidade Federal de Pelotas (RS) in Brasile. È stato inoltre coordinatore nazionale del gruppo di lavoro ‘Albicocco’ del PF MiPAAF ‘Liste di Orientamento Varietale’ dal 2006 al 2013. È Accademico corrispondente dell’Accademia dei Georgofili dal 2006. Svolge, per incarico del MIUR, il ruolo di Esperto tecnico scientifico per la valutazione dei progetti PON, FISR e Cluster tecnologici nazionali.

L’attività di ricerca del professor Massai è documentata da oltre 179 pubblicazioni delle quali 71 su riviste scientifiche internazionali indicizzate. Il professor Massai inoltre è stato più volte responsabile di unità operative di progetti PRIN e di progetti finalizzati del MiPAAF.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Rossano Massai.

Giovedì, 11 Aprile 2019 11:47

Marcella Bertuccelli

Nata a Viareggio (Lucca) nel 1954, la professoressa Marcella Bertuccelli si è laureata nel 1977 presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa. Ha successivamente proseguito i suoi studi presso la Facoltà di Psicologia e la scuola di traduzione e interpretariato dell’Università di Ginevra, dove ha svolto attività di didattica e di ricerca dal 1983 al 1988. Dal 1994 al 1998 è stata ricercatrice presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa. Professore associato dal 1998, prima presso la Facoltà di Economia e Commercio, poi presso quella di Lingue e Letterature Straniere, è diventata professore ordinario nel 2004.

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La professoressa Bertuccelli ha contributo significativamente alla fondazione della International Pragmatics Association (IPrA), del cui primo convegno è stata organizzatrice con Jef Verschueren a Viareggio nel 1985. Gli atti (pubblicati nel 1987), di cui è stata uno dei curatori, hanno dato impulso decisivo agli studi di pragmatica in ambito italiano e internazionale, una branca della linguistica moderna che studia il rapporto tra lingua e contesto, nonché la lingua dell’uso e in generale, per richiamarsi alla famosa definizione del filosofo inglese John Austin, a “come fare cose con le parole”. La pragmatica è rimasta centrale nella sua attività di ricerca concretizzandosi in due pregevoli monografie, di cui una dedicata a tratteggiare la nascita della disciplina, tradotta anche in spagnolo (Che cos’è la pragmatica, uscita nei prestigiosi Strumenti Bompiani diretti da Umberto Eco, 1985 e 1993), e l’altra (Implicitness in Text and Discourse del 2003) ad approfondire le tipologie di significati impliciti nel testo.

È inoltre autrice di numerosi articoli apparsi su prestigiose riviste nazionali e internazionali, ampiamente citati. In anni più recenti la professoressa Bertuccelli ha condotto studi anche nell’ambito della semantica lessicale, sviluppando un innovativo modello interpretativo della complessità lessicale nel testo ispirato alle teorie dei sistemi dinamici adattivi e ai più recenti sviluppi della linguistica cognitiva. Questo modello è stato applicato anche all’ambito traduttivo e allo studio dei generi testuali e dell’interpretazione del linguaggio non letterale. È autrice di numerosi lavori nell’ambito della linguistica applicata, tra cui due manuali sulla linguistica inglese e sulla traduzione dall’inglese all’italiano di ampio utilizzo nella prassi didattica, ad esempio il volume Prima di tradurre. Note sui vincoli strutturali, concettuali e culturali nella traduzione dall’inglese in italiano del 2016, ma fondati sulla sua decennale ricerca nell’anglistica, di cui in Italia è uno dei più attivi esponenti. Membro delle principali associazioni internazionali, tra cui IAUPE, ISLE ed ESSE, ha fatto parte del direttivo dell’Associazione Italiana di Anglistica dal 2013 al 2017 e del comitato editoriale di riviste internazionali quali “Journal of Historical Pragmatics” e “Atlantis Journal of English Studies”. È stata responsabile e ha partecipato a molti progetti di ricerca (CITATAL, LINGUATEL e LEXICOM-Theta). Ha organizzato numerose conferenze nazionali e internazionali, la Giornata europea delle lingue nel 2010, e serie di seminari con prestigiosi nomi del panorama culturale internazionale. Tra questi, di particolare rilievo si ricorda il ciclo di conferenze “La traduzione d’Autore”, organizzato nel 2006 dal corso di laurea specialistica in “Traduzione dei testi letterari e saggistici” dell’Università di Pisa, di cui la professoressa Bertuccelli è stata Presidente dal 2003 al 2008 e cha ha visto la presenza di autori prestigiosi quali Umberto Eco, Claudio Magris, Dacia Maraini e Jean-Charles Vegliante.

Alla intensa attività di didattica e di ricerca ha affiancato importanti impegni istituzionali. Nel 2008 è stata a capo della Scuola di dottorato in Linguistica e Orientalistica, ed è attualmente membro del collegio del corso di dottorato in Discipline Linguistiche e Letterature Straniere. Dal 2009 al 2016 ha diretto il Centro Linguistico di Ateneo, imprimendo una forte spinta verso l’integrazione tra glottodidattica, linguistica teorica e applicata in prospettiva plurilingue, e favorendo importanti collaborazioni, tra cui quella con l’Università della California (Berkeley), per lo sviluppo di risorse multimodali per l’insegnamento dei linguaggi specialistici e settoriali.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino la professoressa Marcella Bertuccelli.

Giovedì, 11 Aprile 2019 11:45

Massimo Ceraolo

Nato a Castrovillari (Cosenza) nel 1960, il professor Massimo Ceraolo ha conseguito nel 1985 la laurea in Ingegneria elettrotecnica con lode. Dopo alcuni anni di attività come ricercatore presso un’azienda privata, è divenuto ricercatore universitario all’Università di Pisa nel settore dei Sistemi elettrici per l’Energia. Nel 2000 ha assunto il ruolo di professore associato, nel 2002 di professore straordinario e nel 2005 di professore ordinario di Sistemi elettrici per l’Energia all’Università di Pisa. Oltre che nell’Ateneo pisano svolge la sua attività didattica presso l’Accademia Navale di Livorno sia per corsi ordinari che per corsi internazionali in lingua inglese.

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La ricerca del professor Ceraolo si è rivolta inizialmente ai sistemi di trasmissione dell’energia a lunghissima distanza in corrente continua e alternata. In anni recenti si è indirizzata prevalentemente ai sistemi di accumulo elettrochimico dell’energia, ai veicoli a propulsione elettrica e ibrida, e ai sistemi di trasporto guidato ad alimentazione elettrica. È autore o coautore di oltre 130 articoli prevalentemente di ambito internazionale, di diverse parti di libri scientifici, e di un libro didattico edito da IEEE/Wiley: Fundamentals of Electric Power Engineering, che contiene anche approcci originali all’analisi dei circuiti, documentati da pubblicazioni internazionali. In svariate occasioni è stato chairman di sessioni di conferenze internazionali. Il professor Massimo Ceraolo si è interessato anche di strumenti di simulazione e analisi dei dati. In questo ambito collabora con la Modelica Association e l’Open Modelica Consortium all’evoluzione delle librerie standard del linguaggio Modelica e del sistema di simulazione Open Modelica. È inoltre l’autore di software di visualizzazione analisi di dati di simulazione e misura, usato in ambito mondiale da molteplici enti pubblici e privati. L’impegno istituzionale del professor Ceraolo è testimoniato dagli incarichi ricoperti nel corso degli anni.

Nel periodo 2004-2011 ha coordinato il corso di dottorato di ricerca in Veicoli terrestri e Sistemi di Trasporto dell’Università di Pisa, e tra 2012-2013 ha rappresentato l’Ateneo presso il Distretto per le Tecnologie ferroviarie, l’alta Velocità e la Sicurezza delle Reti della Toscana. Nel periodo 2013-2016 è stato Presidente della Scuola Interdipartimentale di Ingegneria dell’Università di Pisa.

Il professor Ceraolo è stato coordinatore di progetti finanziati sia da enti pubblici che privati. In particolare ha coordinato la parte universitaria di una ricerca per lo studio e la realizzazione del prototipo di uno scooter a propulsione ibrida, svolta in collaborazione con la Piaggio Group, che ha portato successivamente alla commercializzazione da parte di Piaggio del primo scooter a propulsione ibrida sul mercato mondiale. Per l’Università di Pisa è stato responsabile locale di diversi progetti finanziati dall’Unione Europea e attualmente è responsabile di progetti di ricerca su bandi competitivi della Regione Toscana.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Massimo Ceraolo.

Giovedì, 11 Aprile 2019 11:44

Marco Nardi

Nato a Pisa nel 1951, il professor Marco Nardi si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia nel 1975 all’Università di Pisa. Nel 1977 ha superato il test ECFMG (Educational Commission for Foreign Medical Graduates) e il Visa Qualifying Examination. Nel 1980 ha conseguito il diploma di specializzazione in Oculistica all’Università di Firenze. La sua formazione scientifica si è arricchita attraverso periodi di ricerca svolti presso prestigiose istituzioni internazionali, quali la Mayo Clinic di Rochester, il Moorfield Eye Hospital e il Guy’s Hospital di Londra, il Vitreoretinal Department di Rotterdam, il Vitreoretinal Department di Anversa, il St. Luke Roosvelt Hospital di New York. Dal 1983 al 1988 è stato assistente ospedaliero di ruolo presso la Clinica Oculistica dell’Università di Firenze. Dal 1988 al 1991 è stato professore associato presso l’Università degli Studi di Cagliari e si è successivamente trasferito come professore associato all’Università di Pisa. Nel 2002 è stato nominato professore straordinario di Malattie dell’Apparato visivo presso l’Università di Pisa e nel 2005 ha conseguito la conferma in ruolo come professore ordinario.

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Il professor Nardi ha ricoperto insegnamenti nelle discipline oftalmologiche del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, in diversi corsi di laurea delle professioni sanitarie e in numerose Scuole di Specializzazione. Ha inoltre tenuto letture su invito in istituzioni italiane ed estere e nel 2017 è stato invitato come visiting professor presso la He University di Shenyang nella Repubblica Popolare Cinese. Fin dal 1988 il professor Marco Nardi è stato responsabile di fondi di ricerca istituzionali ed è stato coordinatore di un programma di ricerca di rilevante interesse nazionale sui nuovi modelli diagnostici e terapeutici della oftalmopatia basedowiana. L’attività scientifica del professor Nardi si è rivolta soprattutto alla chirurgia bulbare, con particolare riguardo alla chirurgia della cataratta, alla chirurgia del glaucoma, alla chirurgia refrattiva, alla chirurgia della cornea e allo strabismo. Ha messo a punto tecniche chirurgiche originali, oggetto di pubblicazione su riviste internazionali e oggi universalmente applicate, quali la metodica per l’esecuzione dell’intervento combinato di cataratta e trapianto di cornea e l’uso della sutura evertente, che ha consentito di migliorare i risultati e ridurre le complicanze nella chirurgia del glaucoma. Su queste tematiche ha organizzato congressi scientifici nazionali e internazionali, oltre a un master di secondo livello e a corsi di aggiornamento e di perfezionamento. Ha progettato, in collaborazione con il CNR, un cheratometro intraoperatorio, che è risultato vincitore del Premio “Carl Zeiss” nel 2000, e un sistema diagnostico computerizzato per lo strabismo. Nel complesso ha pubblicato oltre 180 lavori scientifici, ottenendo oltre 4000 citazioni con un h-index pari a 30.

Il professor Marco Nardi ha ricoperto diversi incarichi istituzionali: dal 1993 al 1996 è stato Direttore dell’Istituto di Clinica Oculistica dell’Università di Pisa; per il triennio 1996-1998 è stato Vicedirettore del Dipartimento di Neuroscienze; dal 1994 al 2018 è stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia. Dal 1992 è Direttore dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria Pisana. Dal 2010 è Vicepresidente vicario della Società Oftalmologica Italiana, dal 2011 al 2014 è stato Presidente della Società Italiana Glaucoma e dal 2008 al 2017 è stato Vicepresidente della Società Oftalmologica Universitaria. Dal 1999 al 2004 è stato rappresentante italiano nel Residency Review Committee dell’European Board of Ophthalmology e dal 2009 è rappresentante italiano nella Sezione Monospecialistica di Oftalmologia della European Union of Medical Specialists.

Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Marco Nardi.

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